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| Faceva freddo perfino per una civetta delle nevi, il che sarebbe suonato davvero strano se la civetta in questione non fosse stata Lady. Il volatile aveva un piumaggio bianco candido, un becco arancione e appuntito e grandi occhi gialli che sembravano indagare fin dentro l'anima, di preciso fin dentro il cuore di Oliver, il suo proprietario, anche se il ragazzo preferiva definirsi semplicemente "amico", cosa che Lady aveva sempre ammirato (insieme ai biscotti gufici che il Grifone le procurava, ovviamente). Forse per la stima che nutriva verso quello strampalato studente o forse perché era stata addestrata a quel tipo di compito, la civetta aveva accettato di buon grado la consegna della missiva di Oliver per la Testa di Porco e aveva spiccato subito il volo dal grande arco di pietra di tufo della Guferia, dove si era appollaiata su uno dei tanti trespoli in attesa che calasse la notte, così da poter volteggiare sotto la volta stellata alla ricerca di qualche topolino sfortunato. Mancavano ancora diverse ore e l'attesa era snervante, quindi quale miglior modo per sgranchire le ali se non volando? Dopo un unico verso stridulo di assenso, Lady aveva beccato il palmo della mano di Oliver, rubando l'ultimo biscotto custodito sulla mano del giovane Mago, quindi si era librata nell'aria già gelida: l'Inverno stava arrivando e per quanto il suo piumaggio fosse forte e caldo, il pennuto non sopportava l'idea della neve che avrebbe coperto la sua figura elegante, nascondendola agli occhi di tutti gli altri Gufi di Hogwarts. Essere "bianca" non favoriva la distinzione, come avrebbe fatto a vincere il premio di "Uccello più affascinante" della scuola senza neanche essere vista? La cosa suonava anche strana, in un certo senso, perché Martine, il Barbagianni che aveva conosciuto pochi giorni prima in Guferia, diceva che la frase avesse un "doppio senso umano": cosa ci trovasse di doppio o di umano in "uccello affascinante" per Lady era e sarebbe stato sempre un mistero. Fortunatamente, non ebbe modo di perdersi in quelle riflessioni tanto vane perché era finalmente giunta a destinazione. Con una sferzata di ali verso destra, planò sul pub dall'aspetto malridotto, piombando al suo interno grazie alla porta appena spalancatasi per via di un cliente con lunghi capelli ricci. Che aspetto strambo. Strillò con forza per attirare l'attenzione, volteggiando senza grazia in direzione del bancone. In un ultimo vortice di piume, alcune delle quali erano pure cadute, Lady fece scivolare via dagli artigli una lettera scritta con una sinuosa calligrafia degna sicuramente di un Brior. Alla zampa sinistra aveva un sacchetto contenente i soldi necessari per pagare in anticipo l'ordinazione richiesta; subito dopo assolta quella semplice missione, sarebbe tornata al castello in un battibaleno. O forse era meglio dire in un batticivetta? Baleno non era il maschile di balena? Che c'entravano con i pennuti? Bene, si sarebbe concentrata su quella riflessione assurda nel viaggio di rientro. Da scalare dal Conto di Casata Grifondoro. - BurroBirre (x10) - Carne di drago essiccata ripiena di bava di vermicoli (x1) Beccati 'sti 24 Falci, Plimpy pimpante!
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