Ma la donna, sollevato con le mani il grande coperchio del vaso,, li disperse e preparò agli uomini tristi sciagure.

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view post Posted on 25/10/2015, 10:58
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Aλλὰ γυνὴ χείρεσσι πίθου μέγα πῶμ' ἀφελοῦσα ἐσκέδασ,
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[Esiodo, "Le opere e i giorni"]

• Dormitorio, quella mattina •
Lou faceva un rumore strano quella mattina. Non era un miagolio, né il rombo delle fusa o tanto meno quei suoni strazianti che gli vibravano nella gola quando la sua preda non era a portata di zampa. Ricordava più un signore con ottantatré anni per gamba ed evidentemente reduce da una vita sana all'aria chiusa passata in simbiosi col portacenere e che adesso non sapeva più da dove far uscire il marciume che gli soffocava i polmoni.
Lou era un gatto strano, ma Niah era sufficientemente certa che non fumasse, per questo si preoccupò quando tornando nel dormitorio lo trovò appollaiato sulla scrivania - e fin qui tutto nella norma - a tossire? Ora, il loro rapporto aveva sempre avuto la caratteristica di... beh, non essere un rapporto; sin da quando aveva portato via quella bestiolina nera dal Serraglio Stregato i due si erano vicendevolmente ignorati, convivendo senza troppe iterazioni fra loro, eppure benché la Alistine lo avrebbe negato da lì fino all'eternità, vederlo rischiare di strozzarsi e rimetterci una tonsilla - e qui si concesse un istante per chiedersi se i gatti le avessero e rispondersi "perché no?" - la spaventò più del previsto.
In bilico tra l'idea di afferrarlo per le zampe posteriori e scuoterlo fino a fargli sputare qualunque cosa si fosse ingoiato e quella di spalancargli le fauci per rimuovere il rospo in gola, la Tassina si ritrovò la bacchetta tra le dita in un gesto di pura istintività e puntò alla faringe flettendo leggermente il braccio.
«Expellio.» La mano mancina nel frattempo era andata ad aprire a forza la bocca del felino corollata da graziosi dentini che avevano avuto più di un incontro ravvicinato con la pelle di Niahndra.
Non era assolutamente preparata alla vista di Lou che sputacchiava una pallina di piume proprio come nei cartoni animati che non vedeva da una vita; di sfuggita vide altre piume adagiate sulla scrivania proprio vicino ad una lettera che quando lei era uscita non c'era.
Mollò uno scappellotto sulla nuca della bestiola.
«Devi smetterla di attentare alla vita dei gufi che entrano qui, Morgana indemoniata.» Fiato sprecato, da bravo felino quale era, il compagno a quattro zampe avrebbe fatto esattamente quello che voleva (che puntualmente era il contrario di ciò che desiderava la ragazza) ed era per questo che Niah preferiva ricevere la propria posta in Guferia. *A proposito.*
Ripose la bacchetta nella tasca per concentrarsi sul foglio piegato e due brevi parole catturarono subito la sua attenzione.
*Sam?* Gli aveva mandato un gufo di risposta solo un paio di settimane prima, in genere non era il tipo da pressare con la posta. Un brutto presentimento le rabbuiò la mente e subito le venne spontaneo elaborare congetture su congetture, basandosi ora su questo ed ora su quel dettaglio, senza neanche prendere in considerazione la possibilità di aprire il biglietto e leggere quanto riportato per farsi un'idea più chiara. Forse aveva scoperto la sua collezione di segnalibri magici? Ce ne era uno in particolare che iniziava a riprodurre uno squillo di tromba quando Niahndra non apriva il libro da un tot di tempo e lei non era assolutamente sicura di aver silenziato l'adorabile oggettino prima di tornare ad Hogwarts; o forse il tutore aveva scoperto che lei gli aveva completamente spazzato via la sua amata riserva di gomme bolle bollenti. *Por*apuffola ha scoperto che ho scheggiato l'alfiere degli scacchi.* Tutte queste ipotesi in verità la rassicuravano di fronte alla possibilità che qualcosa di peggio potesse essere accaduto, del tipo "ehi bimba scusa ma ho bisogno che ritorni all'orfanotrofio". Woah. No, non lo avrebbe mai fatto, anche se ancora la perseguitava l'eco del suo primo abbandono.
*Blablabla, ma non ti sei stancata di pensare sempre le stesse cose? Apri su, ché qui aspettiamo solo te.* Il Prefetto si guardò intorno ma non c'era nessuno con lei, i più erano a lezioni, mentre gli altri bazzicavano per la Sala Comune.
Come spesso accadeva quando era insicura e timorosa, iniziò ad insultarsi mentalmente col preciso intento non di demolire la sua autostima bensì di farla (farsi?) reagire e affrontare di petto ogni situazione; non ne andava molto fiera e certamente non si sarebbe mai sognata di confidare la sua tecnica ad un medimago del San Mungo col rischio di essere internata, eppure funzionava.
*Tu hai problemi seri, ma poi tutto 'sto ambaradan per un biglietto.* Il foglio era stato semplicemente un'occasione per lasciar affiorare una paura ben più fondata che continuava a divorarle l'anima giorno dopo giorno. *E allora poniamo fine all'attesa, dubito che i nervi ti reggeranno ancora a lungo.* Beh, se avevano retto a quel fottutissimo viaggio nel tempo col professor Peverell, allora poteva resistere. *Peccato che tu non abbia retto.* Si riferiva forse a quell'imbarazzante istante in cui era scoppiata a ridere istericamente in faccia a quel bambino con la barba amico degli alberi? Solo una svista.
*Stai perdendo tem--* Aprì il biglietto per disperazione, sperando vanamente di acquietare quell'odiosa vocina. E ci riuscì. Per la precisione ogni cosa s'acquietò e per qualche secondo nella sua mente ci fu il vuoto. *Che messaggio del ca--* Ok, stop. Ma seriamente, che razza di messaggio era? Cosa intendeva dire con quelle criptiche parole? L'attesa si era improvvisamente allungata e caricata di nuove spiacevoli variabili.
Repulsione fu il primo istinto, allontanarsi, ignorare, dimenticare.
Non puoi subire direttamente le conseguenze di qualcosa che non sai, giusto?
Rabbia fu il secondo istinto: chi aveva dato a Sam la libertà di gestire i tempi a suo comodo? I tempi di cosa, poi? Di conoscere quale verità? Ma soprattutto come poteva
lui sapere qualcosa su di lei, dal momento che per quanto ricordava erano sempre stati sulla stessa barca; poteva significare che non solo fosse stato testimone, ma addirittura partecipante attivo in un qualsiasi avvenimento che la riguardava? Se era così, allora Sam l'aveva appena tradita per la seconda volta. Voleva forse dire che tutto ciò che era successo tra di loro fino a quel momento non fosse stato il frutto di una concatenazione casuale di eventi? Una prospettiva del genere la spaventava e non poco.
Poi sopraggiunse la curiosità, la stessa condanna che recava proprio Pandora, la donna del mito nominata nella lettera; e Niahndra conosceva abbastanza da sapere che quella storia non era finita troppo bene, ma questo non le impedì di sentirsi attratta da quell'invito, ne avvertiva la seduzione, il bisogno di scavare più a fondo.
*La curiosità uccise il gatto.* Anche un mucchio di piume, a momenti, ma questo non avrebbe convinto Lou a stare lontano dai pennuti. E lei?

• Hogsmeade, poco prima dell'ora X •
Alla fine non aveva avuto scelta, fare congetture era inutile e crogiolarsi nel dubbio la rendeva inquieta, nervosa, timorosa e lei odiava sentirsi vulnerabile, da lì traeva la sua piccola spinta di coraggio.
Infilò le mani nelle tasche morbide della felpona che aveva indossato e abbassò lo sguardo sulle punte un po' consumate degli scarponcini che le tenevano i piedi al calduccio; tuttavia un leggero tremore le attraversava comunque tutto il corpo e non era a causa del freddo.
 
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view post Posted on 3/11/2015, 23:03
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La via principale di Hogsmeade, a quell'ora, pareva il binario nove e tre quarti.
Una fiumana di gente si era riversata in strada e la scia si muoveva non proprio in perfetta sincronia, ma l'immagine che ne usciva era una sorta di appuntamento generale, un'ora X. Forse era in ballo l'inaugurazione di un nuovo locale? Ci poteva stare, la gente spuntava come i funghi quando si trattava di mangiare e bere a sbafo. In effetti i negozi pullulavano di avventori ma nessun capannello incollato e pigiato di corpi avviluppati si profilava all'orizzonte.
Scorgere Sam in quella bolgia era un po' come impedire a Lou di ingollare piumaggi di struzzo, l'alternativa era che lui vedesse lei, sarebbe stato tutto più semplice.
Tuttavia quell'improvvisa richiesta di incontro non pareva avere niente di semplice, nè semplice era stato il tentativo di evitare elucubrazioni che non avrebbero portato a niente se non a minare la consistenza solida del suo cervello.
Mentre camminava zigzagando fra la folla un rospo bello cicciotto di un chilo le saltò sullo scarponcino sinistro, sentì l'urlo spaventato di un bambino e, quasi contemporaneamente, la sensazione di qualcuno che la seguiva a distanza ravvicinata la pervase.


"Scusi eh"

Udì una voce acuta alle sue spalle, non sapeva se fosse o meno rivolta a lei. Ma sentì un improvviso e istantaneo pizzico alla testa, come se qualcuno le avesse tirato i capelli.

 
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view post Posted on 18/11/2015, 14:40
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[Esiodo, "Le opere e i giorni"]

Camminare in linea retta era impossibile con tutta quella massa di persone che calpestava la via principale di Hogsmeade e Niahndra si trovò costretta a danzare qua e là in quel campo minato, neanche fosse un percorso ad ostacoli, per evitare di sbattere ora contro uno ora contro l'altro; non era per niente facile considerando poi l'altezza da pigmeo che la contraddistingueva e più di una volta si ritrovò a fare un paio di passi indietro spinta da un passante o due. Come odiava poi quando i ragazzi formavano le cosiddette "muraglie cinesi"! Quattro, cinque fanciulli che camminavano uno di fianco a l'altro ostruendo tutto il passaggio, perché evidentemente non avrebbero supportato una temporanea scissione: il brutto di vivere in simbiosi, supponeva.
In condizioni normali si sarebbe divertita a fare lo sgambetto a qualcuno o a pestare i piedi a qualcun altro, giusto per sfogare un po' di quella cattiveria che le premeva contro il petto, ma quel giorno era troppo impegnata ad allungare il collo e strabuzzare gli occhi nella speranza di individuare la chioma dell'amico; aveva scelto l'occasione peggiore per darle appuntamento al villaggio magico, quante erano le possibilità di trovarsi in quella confusione?
*Magari con un Periculum ben piazzato, la gente si schioda.* Scartò l'idea all'istante, immaginandosi già l'arrivo della polizia magica (forse gli Auror non si sarebbero scomodati) e la buffa scusa che lei avrebbe servito loro.
Eppure, eppure doveva trovare un altro modo; adesso che l'amo era stato gettato, lei aveva bisogno di sapere, l'urgenza le faceva prudere le mani, ogni secondo che passava era come se le corrodesse la pelle, sentiva che di lì a poco avrebbe potuto mettersi a strepitare per l'ansia e lo stress.
*Pappaaaaamollaaaaa* Una cantilena continua nella testa.
Sapeva che avrebbe dovuto trovare un paio di specchi magici, visto che con i cellulari babbani non aveva praticamente mai a che fare, almeno così sarebbe stata in grado di contattare quel maledetto spilungone che aveva deciso di giocare a nascondino con la folla.
*Forse è un segno, forse devo tornare indietro.* Non fece in tempo a sondare a dovere quel pensiero per via di un dignitoso - e soprattutto non preventivato - peso sul piede sinistro; abbassò in fretta lo sguardo, sorpresa, mentre le orecchie registravano un grido infantile, allarmato e allarmante. Di sfuggita notò il rospo prima di girarsi di scatto in cerca del bambino, improvvisamente all'erta, tesa, quasi impaurita: la marmaglia divenne di colpo un nemico, non più una massa informe in cui trovare riparo e Niahndra si sentì scopert-- «Ahi!» Un rapido pizzico alla testa la indusse infine a voltarsi completamente mentre la mano andava a massaggiare la parte lesa; era disorientata, troppi stimoli tutti in una volta: prima il rospo, poi il grido, l'orribile sensazione di sentirsi braccata (un must, in effetti), una voce acuta e poi il pizzicore, tutto nell'arco di neanche una manciata di istanti. Non sapeva che dire. Tranne forse... «Mi ha strappato i capelli?» Oddio, quello sembrava abbastanza evidente, dando ascolto alla sua cute. «Perché?» Sembrò proprio una bambina, più sorpresa del fatto che qualcuno potesse averle fatto del male, che piuttosto del dolore stesso.
 
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view post Posted on 20/12/2015, 23:08
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Perchè?
Bella domanda.
Ma voleva davvero conoscere la risposta?


Dopo aver zigzagato tra la folla come un'odalisca, con l'animo curioso o, magari, agitato per quell'appuntamento che tutto pareva tranne che un intimo tete-a-tete, si trovò ad osservare una signora di mezza età, dalle guance rubizze e l'abbigliamento elegante.
Indossava un cappellino color lilla con veletta, qualche ciuffo biondo fuoriusciva dall'acconciatura poco curata. L'espressione della donna era del tipo "oh cavolo, mi ha beccato ma negherò fino alla morte".


"Uh?"

Il rospo parve gradire lo scarponcino della Tassorosso, decise di non muoversi e rimase immobile donando un "sensuale" gracidio ai passanti.
La vecchia signora, lieta dell'intermezzo, abbassò lo sguardo e sorrise, era piuttosto inquietante la scena considerato che sul piede di Niah non c'era un bel gattino arruffato ma una palla viscida da un chilo.

"Cucicucicuci"

Gracchiò la donna alla volta del rospo e, lesta, portò le mani dietro la schiena, con l'evidente scopo di nascondere le dita che stringevano il capello (o i capelli, ancora non era dato sapere) della giovane.
Accanto a lei - forse Niah non si era accorta - c'era un ragazzotto largo, paffuto e lentigginoso e la fissava con sguardo sognante.
Nessuna traccia palpabile di Sam.

 
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view post Posted on 31/12/2015, 14:51
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Avvertiva ancora una certa pressione sulla punta dello scarponcino sinistro, eppure tutta la sua attenzione era rivolta alla figura che stava davanti a lei; le persone continuavano a scivolare di fianco a loro, senza più essere oggetto di considerazione da parte di Niahndra.
Una signora sulla cinquantina dal viso florido e pienotto assunse un'espressione sorpresa, un po' nervosa, forse perché non si aspettava veramente una reazione da parte della ragazzina; come se potesse essere normale andare in giro a strappare capelli sperando di non subire ritorsioni, certo in situazioni del genere si poteva contare sul disordine generale e molta gente non ci faceva caso, ma in quel momento la Alistine era, come dire, suscettibile.
Seguì lo sguardo di lei e corrugò la fronte quando il gracidare del rospo le giunse alle orecchie.
*E tu che vuoi.* Scrollò il piede in un gentile invito a sloggiare. «Sciò, bestiolina.» Non aveva davvero il tempo per stare dietro a quell'anfibio, né tanto meno dietro a quella strega un po' cleptomane; cosa doveva farci poi con quel capello? Ogni ipotesi era se possibile più fastidiosa e inquietante dell'altra; quando poi si ricordò del tiro mancino che una volta Grindelblack le aveva tirato, le si gelò il sangue. Non si ricordava il nome della pozione che il ragazzo aveva bevuto per assumere altrui sembianze, ma era quasi certa che si fosse servito di un capello.
Quella squilibrata voleva forse clonarla?!
«Vorrei averlo indietro.» L'espressione ostinata sul volto si dipinse di sorpresa quando la donna smise di flirtare col rospo e si portò le mani dietro la schiena. «Mi ha sentita? Non può tenersi il capello!» Questa volta accompagnò la protesta con uno slancio deciso del corpo e l'intento di riprendersi ciò che era suo.
Ignorò completamente il ragazzo accanto a lei.
 
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view post Posted on 16/1/2016, 00:23
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L'impeto di Niah sorprese la signora velettata che, d'instinto, arretrò.
Il movimento brusco e incontrollato la spinse contro un vecchietto che arrancava portando due buste della spesa. Il vecchio perse l'equilibrio e mollò una delle due buste, il cui contenuto si riversò a terra in un tripudio di vetri e liquidi. L'unica nota positiva fu la fuga del rospo, disturbato da tutto quel clamore abbandonò l'amata alcova che era lo scarponcino di Niah e ballonzolò fra le gambe della gente fino a che qualcuno non gli rifilò un calcio facendolo volare oltre l'orizzonte visibile.
Il vecchietto si portò le mani sul viso iniziando a lamentarsi in una lingua sconosciuta.
La donna abbozzò qualche sbrigativa scusa voltandosi poi verso il ragazzotto paffuto.


"E' tutta colpa tua Hambrogio. E' sempre colpa tua. Mi domando perchè, PERCHE' quella tragica sera non me ne sono andata a giocare al Bingo? Perchè?"

Il giovane divenne paonazzo, farfugliò qualcosa del tipo "mammamma" ma era davvero difficile comprendere il senso del farfugliamento. Abbassò lo sguardo, quasi prossimo alle lacrime.

"Impiastro. Sei un impiastro"

La donna rincarò la dose, senza la minima pietà. Si rivolse poi a Niah

"E lei, quante storie! Che se ne fa di un capello, non ha visto quanti ne ha in testa??"

Il tutto condito dalle lagne incomprensibili del vecchietto che, nel frattempo, si era inginocchiato e aveva raccolto qualche pezzo di vetro tenendolo sui palmi delle mani come si trattasse di una pepita d'oro da cento carati.

"Hai capito Hambrogio? Cosa devo fare per cacciarti fuori di casa? Devo sempre pensare a tutto io. Però, detto sinceramente, questa ragazza mi sembra un tantino schizzofrenica, dubito che potrei andarci d'accordo"

Non era dato sapere quale fosse l'origine di quell'impietosa ramanzina e a cosa alludesse la signora.
A qualche metro di distanza, ferma sul marciapiede di sinistra, c'era una giovane donna bionda che osservava la scena. Forse Niah, se si fosse voltata da quella parte, avrebbe potuto incrociare il suo sguardo glaciale fra un passante e l'altro.

 
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view post Posted on 31/1/2016, 14:57
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Niahndra era brava a prevedere le conseguenze, fin troppo brava alle volte dal momento che spesso questa sua "abilità" aveva finito per condizionare molte delle sue scelte quotidiane; c'erano giorni in cui si chiedeva cosa mai si provasse a vivere senza una testa colma di pensieri accesa ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette e ce ne erano altri in cui invece avrebbe voluto prevedere le conseguenze con maggiore esattezza.
Perché di certo quello che non si aspettava era un effetto domino insospettabile -
*O molto prevedibile. Siamo nella via più trafficata di Hogsmeade, per Diana, te lo sei dimenticato?*.
Niahndra aveva osservato disorientata il dinamico duo interpretato dalla sciagurata signora e dallo sventurato nonnino prima di voltare la testa verso il ragazzo grassoccio accanto a lei che prima non aveva notato. *Hambrogio?*. Una nota di compassione le strinse le viscere quando lo vide arrossire così tanto da far quasi scomparire le lentiggini, ma la Alistine si guardò bene dall'intervenire, anzi forse avrebbe potuto cogliere l'occasione per...
«E lei, quante storie!» Ohggesù diceva a lei. La Tassina non riuscì a concentrarsi a sufficienza per trovare una risposta rapida, confusa dal farfugliare del ragazzo e dalle macumbe in una lingua sconosciuta di quel povero vecchietto che ancora tentava di ri-assemblare cocci e vetri. «Io...» La signora già non l'ascoltava più, era tornata invece a rifarsi su Hambrogio, quell'anima torturata, e nel trambusto Niah captò qualche parole che di certo non contribuì a renderle la situazione più chiara. *Schizofrenica io? Io non---*
Si passò una mano sulla fronte, le stava venendo mal di testa e per di più era anche in ritardo adesso, doveva trovare Sam, riappropriarsi di quel capello magari...
«Senta non so cosa voglia da me, ma dovrei incontrarmi con una persona tipo adesso e..» A disagio, tra una parola e l'altra, guardò alla propria sinistra, distinguendo tra un corpo e l'altro la figura di una donna dai capelli chiari che la trapassò con lo sguardo. Niah sbatté le palpebre interrompendo quel contatto mentre un lungo brivido le scendeva lungo la schiena. «A che le serve il capello? Me lo di(c)a e non dovremo sopportarci per un istante di più.» Neanche sapeva perché stesse insistendo tanto, forse voleva semplicemente infastidire la signora, forse voleva semplicemente dimenticarsi della brutta sensazione che la donna bionda le aveva lasciato. Si rifiutò di voltarsi per verificare che fosse ancora lì, nonostante qualcosa stesse cercando di persuaderla a controllare.
 
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view post Posted on 17/2/2016, 14:11
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"Ecco"

La Signora velettata parve rilassarsi di fronte alle giustificazioni della Tassorosso.

"Visto Hambrogio? La Signorina qui presente è già occupata, ha un appuntamento galante"

Questo significava che non avrebbe dovuto prendersi come nuora Miss Schizzofrenia, quella ragazzina non avrebbe mai lasciato a suo figlio alcuno scampolo di libertà e lei si sarebbe dovuta muovere con il panierino per assicurarsi che Hambrogio mangiasse tutti i giorni in modo sano e adeguato.
Il povero ragazzo non osò alzare lo sguardo e parve ripiegarsi su se stesso come un gambo di bambù spezzato dal vento.


"Sai che facciamo? Ne cerchiamo un'altra, eh?"

Magari una giovane all'antica, le ragazze moderne non garantivano un briciolo di affidabilità. E se quella invasata aveva imbastito tutto quel macello per un misero capello c'era di che inorridirsi per la vita nefasta che avrebbe dovuto sopportare il suo unico figlio.
L'espressione del povero Hambrogio la diceva lunga su quanto non fosse d'accordo con la madre, si limitò ad annuire con occhi vitrei pregando che quella tortura trovasse una fine dignitosa.
Il vecchietto in lacrime picchiettò sulla spalla della donna e i due presero a discutere animatamente senza ovviamente capirsi.
Hambrogio si ritrovò al di fuori dell'oppressivo campo visivo della madre, si avvicinò a Niah e le sussurrò tre precise parole


"Ti prego, aiutami"

La donna bionda attese di incrociare nuovamente lo sguardo della Tassorosso e con un movimento delicato del capo la invitò - o almeno questo pareva - a seguirla.
Poi, scomparve fra la folla
.

 
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view post Posted on 3/3/2016, 20:05
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Era troppo. Niahndra non era nata per il multi-tasking, nossignore, e quell'assurda situazione le stava prosciugando più energie del previsto, non sapeva dove guardare, a chi dare ascolto, chi aiutare, cosa pensare, cosa fare... rimanere o andarsene?
*QUALCUNO MI DIA UNA BOTTA IN TESTA.* Perché ancora non avesse piantato lì madre e figlio era un mistero, di certo un capello non valeva la sua sanità mentale. Sempre che gliene fosse rimasta qualcuna.
*Appuntamento galante?* Strinse le labbra e distolse lo sguardo leggermente imbarazzata all'idea di lei e Sam ad un appuntamento galante, ma immediatamente la parte di lei più logica e razionale le suggerì come sfruttare la situazione per scrollarsi di dosso l'insopportabile duo. «U-un appuntamento, sì; ora, se vuole scusarmi...» Si stava immaginando il sollievo nel tono di voce della donna? Come se stesse cercando di insinuare che lei non sarebbe stata una candidata desiderabile? *Ci stiamo muovendo in una direzione pericolosa, bimba.* Col cavolo, era LEI ad essere sollevata all'idea di non avere una suocera come quella; per non parlare del figlio, poi! Hambrogio! Ah, ma gliene avrebbe cantate, oh sì---*Hai la scusa perfetta per andartene, VAI E NON TI VOLTARE. E poi lo vedi, povero Cristo, è lui la vittima qui.* Un moto di compassione sostituì l'irritazione che stava invece crescendo, ma era ben lungi dal lasciarsi invischiare in quelle diatribe familiari e...
«Ti prego, aiutami.» *No.*
Ma-
*NO.* Dov'era il suo animo egoista quando serviva? Perché quella dolce sillaba faticava così tanto per verbalizzarsi? Si stava rammollendo di brutto.
Fortunatamente ci pensò il fato a far pendere l'ago della bilancia verso la fuga perché l'inquietante donna bionda che prima l'aveva letteralmente gelata, aveva cercato la sua attenzione ancora una volta.
*Ma che è oggi?* Sembrava una situazione surreale, non sapeva più da che parte rifarsi. Forse avrebbe dovuto semplicemente aspettare lì Sam?
«Scusanonpossobuonafortunaciao.» Si lasciò inglobare dalla folla, seguendo il delicato invito - era un invito? - della donna di ghiaccio che quasi subito scomparve nella massa; Niahndra allungò il passo cercando di starle dietro, sentendosi anche un po' imbecille.
«Aspetti un secondo, la prego!» Avete presente quell'imbarazzo provato nel momento in cui realizzi che la persona per cui ti sei sbracciato non stava salutando te, ma quello dietro di te? Ecco, qualcosa del genere.
 
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view post Posted on 16/3/2016, 16:25
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E così Niah decise di mollare l'allegra combriccola.
Aveva fatto bene a negare aiuto a Hambrogio? Aveva fatto male a non mostrarsi benevola?
Muovendosi rapidamente tra la folla stava andando incontro al suo destino. O forse il destino se l'era lasciato alle spalle.


Voce fuori campo: il mio cuore mi dice che Gollum Hambrogio ha ancora una parte da recitare, nel bene o nel male, prima che la storia finisca.

Riflettendo su quanto fino ad allora accaduto era possibile stilare un breve elenco dei pro e dei contro
pro
1- si era liberata di una papabile suocera
2- si era liberata di un papabile spasimante idiota
3- dileguandosi aveva scampato una possibile richiesta di risarcimento danni da parte del vecchino ostrogoto
4- dileguandosi aveva scampato una possibile richiesta di risarcimento danni da parte del proprietario del rospo
contro
1- aveva buttato alle ortiche la possibilità di sistemarsi
2- possibili sofferenze dovute a struggenti sensi di colpa
3- un po' di compagnia non guastava, ammesso e non concesso che Hambrogio potesse esser di compagnia
4- non era rientrata in possesso del suo prezioso capello


La giovane bionda non rispose al suo invito, continuò imperterrita a camminare fra la folla, qualche metro più avanti ma ben presto acquistò terreno. La grazia e la facilità con cui si muoveva in mezzo a nugoli di gente la faceva sembrare sospesa a mezz'aria, pareva che si muovesse senza appoggiare i piedi per terra.
La strada compì una leggera curva a sinistra e il paesaggio mutò radicalmente. I negozi lasciarono il posto ai prati e la fiumana di folla cessò. Niah si trovava in prossimità del bivio che portava alla Stamberga Strillante. Sulla sinistra c'erano I Tre Manici e davanti la ferrovia che tagliava trasversalmente la via. Dietro solo bosco.
Nessuna traccia della bionda ma almeno un'opzione poteva essere eliminata: era impossibile che fosse tornata indietro.



Dopo un po' di folklore arriva la prima, decisiva scelta. Ogni percorso ti porterà alla meta ma solo uno sarà diretto.
Gli altri ti faranno perdere un po' di tempo. Intanto posta le statistiche e l'inventario attivo
 
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view post Posted on 4/4/2016, 18:42
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*A mai più rivederci* Era rimorso quello che provava? Una punta velenosa le fece contrarre lo stomaco, innescando un moto di nausea che si attenuò solo al pensiero di essersi sottratta alla presa ferrea della madre della povera anima.
*Ma non ti stai dimenticando qualcosa?* Uh? Si guardò la punta degli scarponcini, ma il rospo se ne era andato; pensò al capello, ma ormai aveva perso le speranze; controllò una volta dietro di sé, ma nessuno la seguiva.
La donna ancora la ignorava, tutto nella norm--
*Sam.* La nuova contrazione allo stomaco questa volta le strappò un lamento che si confuse immediatamente con la folla; l'istinto di muoversi, l'irritazione che quella situazione aveva causato in lei, erano stati tali da indurla ad allontanarsi senza ripensamenti. Si guardò indietro ancora una volta, tuttavia com'era comprensibile, del tutore non c'era traccia.
A ben pensarci, era più sollevata di quanto avrebbe mai ammesso; la prospettiva di allontanare quell'incontro non solo dalla sua mente, ma anche dall'immediato futuro (?) riusciva a renderle il mal di testa meno pesante: forse, in fin dei conti, non era ancora pronta a sopportare qualunque cosa il ragazzo le avesse tenuto nascosto.
*E la solita coraggiosa è.... non lo so, ma di sicuro non tu.*
Nel frattempo, nonsisacome, la regina di ghiaccio - ormai era stata soprannominata - aveva guadagnato terreno, muovendosi in modo straordinariamente agile tra la folla che non pareva rallentarla come invece stava accadendo a lei.
«E fa' attenzione!»
«Chiedo scusa!» Si massaggiò distrattamente il gomito cercando di non perdere il contatto visivo con la chioma bionda dell'anguilla che fendeva la massa, c'era qualcosa nel modo in cui si muoveva che non le tornava eppure Niahndra non avrebbe saputo darsi una spiegazione logica di quella sensazione: d'altra parte ormai aveva perso le speranze, non sarebbe mai diventata come una di quelle fanciulle bellissime ed eteree che ogni vedeva passeggiare nei corridoi di Hogwarts.
*Sì ma---* Dove era sparita? Il prefetto arrestò la sua corsa puntando i piedi nel terreno e dando un'occhiata tutt'attorno, la strada aveva curvato un poco a sinistra prima di portarla fuori dalla via trafficata proprio vicino alla ferrovia. E ora? *E ora soccaz---* Aggrottò la fronte pensando a dove la donna potesse essere andata, sentendosi un'idiota immediatamente dopo; non sapeva nulla di lei, né tanto meno sapeva perché la stesse seguendo, magari si era semplicemente immaginata quel cenno, quell'invito.
Guardò dubbiosa la via che portava alla Stamberga senza neanche prenderla veramente in considerazione, e dunque si incamminò nella direzione opposta, verso il locale in cui lavorava Ophelia; chissà, magari avrebbe potuto chiederle se l'avesse vista.
*Ehi ciao, sto cercando una sconosciuta che ho visto mentre una signora cercava di maritarmi, l'hai vista per caso?*

Vada per I tre manici di scopa.
CITAZIONE (MasterHogwarts @ 16/3/2016, 17:25) 
Voce fuori campo: il mio cuore mi dice che Gollum Hambrogio ha ancora una parte da recitare, nel bene o nel male, prima che la storia finisca.

fmvkijX

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Avversaspecchio, lo specchio rifletterà delle ombre che si faranno sempre più distinte man a mano che eventuali pericoli e/o nemici si avvicinano al proprietario dello specchio, tasca dei pantaloni.
Anello "a miglior vita", con un leggero movimento della mano, inoltre, "dall'ospite" dell'anello, si libera uno spettro; questo ultimo effetto può essere ottimo per spaventare amici e non; anulare destro.
Collana fading in the dark, permette all’ individuo di diventare momentaneamente inconsistente e sfuggire così agli attacchi diretti ad infliggere danni fisici. Utilizzabile un turno per quest.
 
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view post Posted on 8/4/2016, 23:47
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Il locale non era particolarmente gremito, solo pochi avventori si attardavano alla corte di Madama Rosmerta ma, data l’ora, la via di casa sarebbe stata presto imboccata.
Niah non ebbe difficoltà a scorgere, fra le rade chiome, quella arruffata di Sam. Era seduto quasi in fondo ma perfettamente in linea con la porta.
Tamburellava le dita sul tavolo e il suo boccale di Burrobirra era quasi vuoto.


“Ma no, ti dico che l’ho visto con i miei occhi, aveva una testa così!”

Un uomo barbuto teneva banco in mezzo ad un gruppetto di persone, era talmente preso dal racconto che la sua voce si sentiva forte e chiara, allargò le braccia per mostrare fisicamente quanto fosse grande la testa di un non meglio definito qualcuno o qualcosa e mormorii di sorpresa si spansero nell’aria profumata di idromele rendendolo più che compiaciuto.
Sam alzò lo sguardo verso la porta e la vide.


“Cosa mai potevo fare con una padella in mano??”

L’uomo continuava il suo racconto, conscio di avere quasi tutta la platea dei Tre Manici alla sua mercè, Sam agitò la mano in segno di saluto, palesemente sollevato e sorrise. Le sue labbra si mossero e Niah potè leggere, dal labiale, un laconico “alla buon’ora”

“Allora ho preso a rotearla …”

Niah si perse il resto della frase quando si allontanò dal gruppetto per avvicinarsi a Sam.

“Ma che ti è successo? Saranno almeno quaranta minuti che ti aspetto!”

Il giovane si ravviò i capelli ma i ciuffi ribelli ripresero immediatamente lo status quo ante.

“Non per criticare le tue scelte eh, ma questo posto non mi piace, la gente parla troppo e troppo forte. Sono stato importunato da una coppia di zitelle che volevano prendermi le misure del gomito perché una delle due sta facendo un golf di lana al nipote che è più o meno come me”

E alla fine avevano vinto loro.

“Dai, siediti e prenditi qualcosa da bere, poi mi spieghi perché hai voluto trascinarmi qui

 
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view post Posted on 10/4/2016, 11:07
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Una zaffata di idromele la investì non appena mise le mani sulla porta, facendole pizzicare un poco il naso e la gola; ad un secondo pensiero, si diede della stupida: la regina bianca, così leggera e distinta come le era sembrata, difficilmente si sarebbe abbassata a tanto, per quanto il Tre Manici di Scopa fosse un locale di tutto rispetto, pulito e accogliente.
*Puoi sempre chiedere in giro.* Dette un'occhiata intorno mentre il chiacchiericcio le rendeva quasi impossibile udire i propri pensieri; tra tutte, la voce di un uomo che stava raccontando una chissà quale mirabolante storia si distingueva per volume ed intonazione e sebbene l'intenzione iniziale non fosse quella, Niahndra si ritrovò catturata dall'ampio movimento che aveva compiuto con le braccia, come a voler dar credito alle proprie parole.
Sfortunatamente non riuscì a notare alcuna chioma bionda appartenente alla fantomatica regina bianca, tanto che la Tassina arrivò persino a chiedersi se non si fosse immaginata tutto: era talmente confusa da avere le allucinazioni?
Era tutta colpa di quel biglietto. Le aveva incasinato la testa, facendole vedere fantasmi là dove non ve n'erano, ma fra tutte le persone proprio non avrebbe mai pensato che a mentirle fosse stato proprio---
*Sam!* Sì appunto, lui. *No. SAM.* E che cosa aveva detto lei? Sam. *No, cretina. C'è Sam lì'.* Oh. In effetti al posto della testolina di grano che cercava, riuscì a scorgere quella arruffata del ragazzo che se ne stava pacioso pacioso al tavolo, con aria annoiata; il bicchiere quasi vuoto che gli stava vicino lasciava immaginare che fosse lì da un po'.
La Alistine corrugò la fronte non sapendo bene che fare, perché il tutore non era venuta a cercarla sulla via principale? Lei lo aveva cercato in lungo e in largo e invece eccolo lì a godersi la compagnia di Madama Rosmerta, perfettamente indifferente alle sue turbe mentali.
*Non che ti sia data una gran pena, nell'ultimo quarto d'ora...* Che c'entrava? Se si era messa a rincorrere donne misteriose era solo perché tentava di rimandare quella conversazione il più a lungo possibile; un po' come lui, a quanto pareva.
L'idea della fuga venne bocciata nel momento stesso in cui i suoi occhi incrociarono quelli di Sam, ormai era fatta e lei non poteva più dileguarsi; le sue labbra si mossero e dal messaggio che credette di leggervi, la confusione di Niah aumentò. Lo giudicò un errore di traduzione e prendendo un bel respiro si mosse in avanti, per affrontare di petto la situazione; l'ansia febbrile che attraversava lei sembrava non scalfire minimamente la posa del ragazzo.
Non fece neanche in tempo ad avvicinarsi al suo tavolo e rendersi conto di quanto stesse accadendo, che lui prese nuovamente a rimarcare il suo ritardo.
*Uhm?* Si sentì vagamente in colpa, sebbene in quel momento tutto fosse ovattato e/o coperto dal rombo del sangue che le scorreva frenetico nelle vene; le orecchie ronzavano fastidiosamente e lei continuava a faticare a concentrarsi, nonostante la voce dell'intrattenitore fosse ormai più lontana; aveva perso così tanto tempo con la signora, Hambrogio, il rospo, il vecchio turco (?) e la regina bianca? *Ti rendi conto che suona ridicolo, ve'?* Non per questo era meno vero.
Guardò confusa il volto che forse conosceva meglio in assoluto, non comprendendo un'acca di quel che stava dicendo; prendeva tempo? Perché chiederle di venire ad Hogsmeade per "scoperchiare il vaso" e poi perdersi in chiacchiere insensate?
Solo quando l'amico la incitò a mettersi a sedere, Niahndra si rese conto di essere rimasta lì in piedi a fissarlo con un'espressione stralunata in viso.
«Veramente io...» In realtà non era affatto così che se la ricordava, la questione. Nossignore. Lei avrebbe chiesto a Sam di raggiungerla lì? Neanche sapeva di trovarlo ai Tre Manici di Scopa! Se era finita lì lo doveva al puro caso e al suo sciocco tentativo di raggiungere quella strana donna-- una stilettata di dolore la colpì proprio dietro agli occhi, segno che il suo piccolo e debole cervellino era stato sovraccaricato di dati e sensazioni, le menti semplici non sono fatte per i grandi ragionamenti, neh? Si sedette velocemente tentando di rimettere ordine tra i pensieri. «Nono... io, tu..» Le mani corsero alle tasche della felpa all'affannosa ricerca della lettera che ormai conosceva a memoria. «Mi hai mandato un biglietto... dicevi di- uh, volermi parlare...» Lo osservò, speranzosa di trovare nel suo sguardo la prova che non stesse impazzendo. «Ti ho aspettato sulla via principale, ma tu non c'eri e poi è successo tutto un casino e...» Ma dove era quella maledetta lettera? «i-io ho seguito una donna fin qui..» Se ne pentì all'istante, perché ora che le sue parole erano state verbalizzate sembrava davvero fuori di zucca.


Scioccamente non ho segnato la lettera nell'inventario attivo, per questo lascio decidere al master se Niah l'abbia o meno con sé.

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view post Posted on 29/4/2016, 01:06
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"Ehi, aspetta un attimo"

Lo sbigottimento di Sam era abbastanza visibile ma, di fronte alle frasi sconclusionate di Niah, quasiasi tentativo di comprensione appariva decisamente velleitario.

"Di che biglietto parli? Io non ti ho scritto proprio nessun biglietto"

Aggrottò la fronte nel tentativo di ricordare un qualcosa che gli sfuggiva, la mano si immerse nuovamente nella chioma rossastra, abbassò la testa e poi la rialzò, più confuso di prima.

"Sei tu che hai scritto a me, mi hai chiesto se potevamo vederci qui, ai Tre Manici"

Ovvio che non poteva trovarsi nella via principale.
Ma poi che donna?
Dov'era?
Quasi inconsciamente si guardò intorno ma di donne, in quel locale, c'era soltanto Niah. Ma la faccia di Niah, in quel momento, esprimeva la più totale sincerità, del resto a che scopo le avrebbe dovuto mentire?
E lui, perchè avrebbe dovuto mentire a lei?
Agguantò il boccale e si immerse nella Burrobirra per qualche istante sforzandosi di trovare una spiegazione plausibile a quello strano equivoco. E le conclusioni che gli si condensarono nella mente, galleggiando come boa lampeggianti, potevano essere soltanto due: o Niah aveva bevuto sodo prima di arrivare lì immaginandosi di stare seguendo non si sa quale spirito guida o qualcuno gli aveva giocato un brutto scherzo. Qualcuno che lo conosceva bene, che sapeva.
Poggiò il boccale vuoto con violenta noncuranza, il rumore sordo del vetro contro il legno fece voltare qualche avventore benchè l'uomo barbuto stesse ancora gesticolando come un ossesso.


"Senti ... "

Guardò Niah ostentando noncuranza, allargò anche le braccia ma internamente lo sforzo di mascherare una certa, prorompente inquietudine era potente.


" ... ho sempre voglia di trascorrere del tempo con te ma non ti ho scritto nessun biglietto. E pare che tu non l'abbia scritto a me, evidentemente ci hanno fatto uno scherzo"

Già. Semplice no? Ma il senso di disagio non passava. Non passava per niente.



OT. Niah può aver portato la lettera con sè
 
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view post Posted on 1/5/2016, 13:13
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Qualcosa non quadrava, e non serviva un genio per capirlo.
Niahndra era stata certamente confusa nell'esprimersi, segno di una confusione mentale ben maggiore, ma era comunque certa di ogni parola e benché potesse essersi immaginata una figura eterea, lo stesso non valeva per pezzo di pergamena che finalmente stringeva tra le dita; in quel momento si trovò a desiderare ardentemente di aver accettato quel drink che le era stato offerto, nonostante il suo palato ancora fosse molto sensibile al calore alcolico che paradossalmente adesso ricercava. Ma doveva rimanere il più lucida possibile, già così la testa le rimandava l'eco di ogni parola uscita dalla bocca di Sam impedendole di mettere in fila parole di senso compiuto.
Che fine aveva fatto la sua compostezza? Che fine aveva fatto quel pragmatismo di cui andava generalmente tanto fiera? Troppo facile decantarlo quando il suo animo non era in burrasca come in quel momento.
La possibilità di essere stata meschinamente raggirata su un argomento così sensibile, poi, la frastornava ulteriormente piuttosto che infiammarla; non arrivava neanche ad intuire il motivo che potesse celarsi dietro ad un simile raggiro, il tumulto del suo cuore copriva tutto il resto. Un'unica punta di sollievo, forse, era data dalla consapevolezza che Sam non aveva avuto alcun ruolo in quella vicenda: l'idea che proprio lui, la persona di cui si fidava di più al mondo, l'unica costante che avesse caratterizzato la sua vita sin da bambina, l'idea che proprio lui le avesse mentito... non riusciva neanche a pensarci.
«Qualcuno avrà pensato che non ci vediamo abbastanza spesso.» Le uscivano sempre battute pessime in frangenti come quello.
Come aveva detto lui, passare del tempo insieme le avrebbe fatto piacere, ma non in quelle condizioni. Sam a quanto pareva non aveva nulla da dirle e lei continuava ad avvertire l'impulso di procedere, trovare quella misteriosa donna sparita tra la folla; non avrebbe saputo dire perché, eppure in qualche modo non credeva fosse un caso che quella signora stesse guardando proprio lei.
«Capisco. Allora io rientro, comincio la ronda dopo cena.» Era una bugia detta a fin di bene, tutta quella storia le faceva uno strano effetto e non voleva che l'amico sapesse della sua caccia alla bionda. O della sua improvvisa pazzia.
Allungò un braccio stringendo rapidamente la mano del ragazzo con la sua e poi si alzò dal tavolo; in quel momento la busta che aveva cercato le scivolò dalla tasca e con leggero fruscio finì per terra.
Si chinò a raccoglierla e in qualche modo fu come se il suo cervello si stesse lentamente riscuotendo dal torpore; le dita furono percorse da uno spasmo mentre un piccolo ingranaggio nella sua testolina riprendeva a funzionare.
Si voltò nuovamente verso Sam e riprese il suo posto a sedere.
«In realtà non capisco. affatto.» Ed era qualcosa che la faceva imbestialire. Da sempre.
Fece scivolare il pezzo di pergamena sul tavolo.
«La grafia mi era sembrata la tua, ma forse tu la riconosci.» L'idea del tiro mancino non la convinceva. «Le persone che mi conoscono abbastanza da tirarmi uno scherzo del genere si contano sulle dita di una mano. E non mi mancherebbero mai di rispetto in questo modo.» E gli altri o non ne avrebbero avuto le palle, o - più probabile - non sapevano un tubo né di lei né di Sam, dal momento che Niahndra faceva della riservatezza il suo tratto distintivo. «Chiunque abbia mandato questo biglietto voleva che ci incontrassimo, ciò nonostante non si è sprecato nel condurci subito nello stesso posto.» Quindi forse il fatto che lei avesse dovuto destreggiarsi tra tutti quei poratchi per la via - il pensiero della megera col figliolo la nauseò - non era stato del tutto casuale, ma prima di tornare sui suoi passi voleva essere certa che lì dentro avesse finito. «Sai quanto questo significhi per me, Sam, ogni dettaglio stupido potrebbe aiutare.»


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37 replies since 25/10/2015, 10:58   992 views
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