| Alla fine il giovane serpeverde era stato costretto, dal susseguirsi degli eventi, a gettare la maschera. C'era da dire, che, in ogni caso, molto probabilmente la ragazza lo avrebbe scoperto poco dopo, anche per conto suo.Difatti il giovane non aveva alcuna intenzione di arrivare ai sotterranei nascondendosi dietro alle colonne o infilandosi in ogni pertugio nel caso avessero incontrato qualche "collega" lungo il loro percorso. Fare due più due diventava quindi estremamente semplice: o il giovane era completamente ignaro delle regole di quel posto, oppure non aveva di che preoccuparsi riguardo allo scoccare del coprifuoco. Tuttavia, nonostante avesse potuto vagamente intuire che in quel ragazzino c'era qualcosa di "strano", a causa del suo comportamento iniziale, non rimase sorpreso dallo stupore della giovane.Insomma, nessuno si sarebbe mai immaginato che un ragazzino di neanche 13 anni fosse prefetto di una casata. Probabilmente, se lo fosse andato a raccontare in giro, senza mostrare la sua spilla,che dimostrava inequivocabilmente le sue parole,nessuno gli avrebbe creduto. Sicuramente non considerava quella ragazza sbadata ma, questo, aveva già colto l'occasione per farglielo notare.Nonostante la ragazza insistesse sul contrario, il giovane non provò più a replicare, limitandosi a sorridere a quelle affermazioni.Insomma, il suo punto di vista l'aveva espresso e, di certo, non era compito suo cercare di far ragionare le persone sulle proprie qualità. Probabilmente, in quel caso, quel compito sarebbe spettato, prima o poi, a qualche concasato della bionda, capace di argomentare meglio le proprie tesi, arricchendole con complimenti di sorta.Fuori dalla biblioteca tutto era tranquillo. Solo qualche candela illuminava l'intero corridoio, alle cui estremità si trovavano le scale, capaci di farli salire o scendere a piacimento. I due giovani si diressero a passo svelto, cercando in ogni caso di fare il minor rumore possibile, evitando quindi di allertare chiunque si trovasse nei paraggi, verso una delle due rampe. Da li l'atroce attesa. Aspettare che le scale "cambiassero" nel modo corretto per poterli portare fino al piano terra fu davvero snervante. *Capisco tutto, capisco la magia ma era proprio necessario?* Effettivamente, un paio di rampe in più al posto di una singola mobile, avrebbe forse agevolato la velocità degli spostamenti da un piano all'altro. Dopo qualche minuto i due raggiunsero finalmente il piano terra. Di Gazza e della sua gatta, fortunatamente, pareva non esserci neanche l'ombra.Si chiese dove potesse essere quel gattaccio visto che ogni sera, a quell'ora, si trovava sempre a battere quel piano, con una diligenza da vero prefetto. Tra un pensiero e l'altro non si accorse, ormai, di essere giunto all'entrata che conduceva ai sotterranei. Eccolo li, il loro capolinea, almeno per quel giorno. Scese le scale assicurandosi che la giovane avesse tenuto il passo e fosse, effettivamente, ancora dietro di lui. Una volta "al sicuro", nel cuore dei sotterranei, dove le strade per i due dormitori si biforcavano, le rivolse nuovamente la parola:
Si, sono un prefetto, ma notarlo non sarebbe stato facile per nessuno, non serve che tu dia colpa alla tua sbadataggine.
Disse accennando una risata, per poi proseguire:
Eccoci qui, i nostri dormitori si separano in questo punto. Sarà meglio per entrambi andare a dormire, adesso, onde evitare ulteriori rischi. Fammi poi sapere i risultati della tua ricerca di Storia Della Magia, mi hai reso curioso.
Arrivati, il giovane serpino ormai non aveva altri pensieri che per il candore del suo letto.Quella serata era stata faticosa, anche per lui, e il giorno successivo era sempre più alle porte.Non restava che salutarsi e godersi, entrambi, un meritato riposo.
|