Freezing in November, - Privata

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view post Posted on 11/11/2015, 15:39
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Qualche ora prima

Amber aveva deciso di godersi a pieno quell'autunno magico, era il secondo che passava al castello, con l'aggiunta che ora poteva muoversi da sola per Hogsmeade, e nessuno poteva dirle niente.
Passeggiare la tranquillizzava, ultimamente aveva davvero bisogno di respirare un'aria diversa, era stanca perfino delle splendide mura gotiche del castello, era stanca di chi conosceva.. e troppo spesso era annoiata da chi ancora non conosceva.
Alla festa di Halloween di Magie Sinister si era divertita, invece, l'affiatamento con Gwen ed il poter agire nei panni di qualcun'altro, l'avevano portata.. solo per una sera.. a ritrovare un pò di serenità. Si era perfino sentita in vena buona, ed aveva fatto un pò di acquisti da spedire a casa, Zia May meritava un ringraziamento per l'abito che le aveva regalato.
Era entrata da Mielandia di fretta e furia, c'era una persona che non aveva il minimo interesse ad incontrare, eppure una parte di lei era in netto contrasto con questo pensiero. Ad ogni modo aveva solo preso qualche prelibatezza a lunga conservazione ed era svanita, quasi lanciando i galeoni al garzone.
Aveva passato il resto del pomeriggio, prima del tramonto, a camminare lungo la grande via del paese, non era la sola, c'èra abbastanza gente, ma la frenesia natalizia non era ancora iniziata, quindi poteva respirare tranquillamente. Il clima rigido l'aveva costretta ad indossare perfino un paio di guanti in pelle nera, morbidissimi e perfettamente aderenti alle sue dita affusolate.. l'ennesimo regalo di May. Sapeva che sua zia era troppo generosa, ma se quello la rendeva felice e la faceva sentire utile, chi era Amber per negarglielo? Passeggiò più volte, soffermandosi davanti alle vetrine di tutti i negozi, in ognuno di essi c'era qualcosa che attirava immancabilmente la sua attenzione.
Avendo cura di evitare nuovamente Mielandia, si diresse verso poco più avanti, in un luogo più isolato..un'area dalla quale si poteva vedere la Stamberga Strillante, a distanza di sicurezza.

Ora

Aveva davvero passato delle ore a fissare quella casa diroccata e, a detta di molti, infestata?.. SI.
Un pò perchè assorta nei suoi pensieri ed un pò perchè probabilmente si era addormentata ad occhi aperti, non aveva considerato lo scorrere del tempo. Il sole era ormai sceso ed il freddo era aumentato, l'aria gelida iniziava a sferzarle il viso, era meglio rientrare.
Si incamminò tremolante verso la via che l'avrebbe riportata ai confini del castello, non era il caso di rimanere chiusa fuori! Sarebbe probabilmente morta di freddo. * Complimenti Amber!.. e grazie al cielo mi sono svegliata..Un'altro paio di ore e sarei stata la nuova attrazione della Stamberga.*
Continuò a camminare entrando nel viale principale, era ancora in tempo, poteva muoversi con calma, ma aveva freddo... una bella cioccolata calda durante il tragitto sarebbe stata il massimo!


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versus zero
view post Posted on 11/11/2015, 18:45





15 Anni - Studentessa II Anno - Scheda () - Outfit
[Qualche minuto prima, Testa di Porco]

Certi completi da nerd poteva permetterseli solo in quel locale. Nessuno giudicava, o meglio, nessuno poteva farlo, considerando gli abiti indossati dalla solita clientela. A volte risultava davvero difficile definire certi stracci come “vestiti”. Alcune Megere avevano indosso solo un pezzo di stoffa, un tutt’uno con il solito turbante che, dopo qualche giro attorno alla testa, scendeva facendo anche da maschera. Non solo loro si conciavano così, di conseguenza la considerava una moda, sebbene non ne sapesse niente a riguardo. Forse era un modo per sentirsi speciali o fare gli eccentrici in un posto che permetteva certe stramberie.
Non le importava davvero, però era piacevole non dover discutere con nessuno riguardo a come ci si era conciati, anche se non pensava che qualcuno al castello conoscesse i fumetti babbani, forse un paio di ragazzi, già trovare un appasionato tra i non maghi era difficile. Pazienza.
Dopo la festa di Halloween, Zero aveva passato qualche giorno lontana dai dolci. Ne aveva mangiati davvero troppi, così tanti che non riusciva ad avvicinare una caramella alle labbra senza che il suo corpo si lamentasse con nausea e mille ripensamenti.
Non si era arresa, reintroducendo gli zuccheri nella sua dieta (chiamiamola così) un poco alla volta, con l’inganno. Così aveva portato con sé le DiscoPops comprate da “Evviva lo Zufolo!” e qualche rimasuglio del party scolastico.
Difficile dire come riuscisse a rimanere in forma o in vita, forse il passare molto tempo in quel buio e polveroso pub l’aveva temprata.
Il suo turno era finito, Mordicchio si stava giusto stiracchiando sul bancone dove, nel totale menefreghismo nei confronti di ogni norma igienica esistente, aveva poltrito, mangiato e si era anche dato una pulita in zone innominabili.
Nessuno si era lamentanto, anzi, per qualche ora aveva fatto “amicizia” con un vivace Crup appartenente a una cliente dall’aria tetra. Quel cagnolino, simile a un Jack Russel Terrier, aveva una coda che terminava con una biforcazione e doppio sembrava anche il suo carattere.
All’apparenza tenero accanto alla padrona, sbraitava come un matto dietro al suo Kneazle e a ogni nuovo arrivato. Si era dato una calmata quando un Mezzogigante aveva deciso di metterlo a tacere schiacciandolo sotto il suo maestoso deretano.
Il tutto si era concluso pacificamente e senza vittime e Mordicchio si era goduto la scena da quella postazione sopraelevata.

«Andiamo, possiamo farci una passeggiata tranquilli stasera, dev’essere ancora presto.»
«MEWWWW maoh maow...» (Crup sfigato, hai visto che fine ha fatto? W i felini!)


[Hogsmeade]

Appena oltrepassato l’ingresso di legno consunto e fin troppo vissuto, la Grifondoro era stata invasa da una sensazione simile a quando si prende una boccata d'aria fresca dopo ore passate in uno stanzino, con poco ossigeno, in mezzo a mille persone.
Riabituando la vista alla luce dopo ore passate nella penombra, poté notare come il tramonto donasse all’autunno un tono ancora più caldo. L’esterno sembrava sempre più colorato e vivo se paragonato alle mura scure appena abbandonate.
I sempreverde si alternavano ad alberi dalle chiome gialle, arancioni che, grazie al sole basso, sembravano piccole fiammelle. Si preannunciava una piacevole passeggiata.
L’aria fredda la ricaricò di energia, adorava il fresco, così come quella stagione. Era un periodo che preannunciava le feste, senza però la frenesia delle vacanze. Pace, quiete…

«Gara a chi arriva primo!»
«MEEEW!» (Mangia la mia polvere!)

Come non scritto, non riusciva a godersi un attimo di tranquillità senza finire per fare qualche cavolata, così si era messa a correre lungo la via secondaria, il Kneazle accanto che saltellava senza sforzarsi di superarla.
Arrivati all’incrocio con quella principale, la creatura aveva accelerato e, senza troppo sforzo, l’aveva distanziata.

«Maledetto, ti prendo!»
«MIAAAO!» (Un topo!)

Il gattone era sparito correndo verso la radura, puntando alla foresta. Fine della corsa e dei giochi, aveva delle priorità feline.
*Che razza di animale da compagnia mi son scelta...*
Rallentando, la Rosso-Oro riprese fiato, procedendo con un'andatura più lenta. Anche se non aveva un abbigliamento adatto, le piaceva far movimento, sgranchirsi le ossa, riempirsi i polmoni di aria fredda.
Solo in quel momento notò una chioma famigliare, di un biondo scuro reso quasi rossiccio a causa dei riflessi del sole sempre più basso. Era strano incrociare studenti a quell’ora, solitamente erano già tutti al castello in attesa della cena in Sala Grande a cui spesso non si presentava, preferendo un pasto tranquillo (con poche persone attorno, il contenuto non dava molte sicurezze) alla taverna.
Procedette trottollerrando lentamente all’indietro, così da poterle guardare il viso e sincerarsi di non aver preso un abbaglio.

«Buonasera! Sei la garzona del Florean, giusto?»
L’idea di far la strada di ritorno con qualcuno non le dispiaceva e poi aveva adorato ogni prodotto di quel negozio, quindi aveva una sorta di simpatia anche per chi ci lavorava. L’idea che potesse importunarla non le era apparsa nel cervello, sarebbe stato un pretendere troppo da quella matassa confusa.
Non era sicura al cento per cento che fosse proprio lei, l’aveva vista durante i preparativi alla festa di Halloween, dove chi aveva di fronte indossava tutto un altro tipo di vestiario. Meglio chiedere, al massimo poteva scappare dopo una figura di M colossale. A proposito, non era il caso di fermarsi? Cadere col culo a terra non era il miglior modo per salutare qualcuno.
Rallentò, fino a portare il suo passo a un ritmo simile a quello della persona cui si era rivolta. Parlare mentre correva all’indietro non era proprio una genialata, ogni tanto ci arrivava anche lei: Miracoli.

❝ Quindi... il mio bene non è necessariamente anche quello degli altri. ❞


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Edited by versus zero - 11/11/2015, 20:31
 
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view post Posted on 13/11/2015, 11:04
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Aveva sentito dei movimenti nella sua direzione, ma era talmente intenta a farsi gli affari suoi che non aveva prestato la minima attenzione a chi ci fosse intorno a lei.
Voleva solo arrivare al castello il più velocemente possibile, e addentare un bel cosciotto di pollo rosolato..solo il pensiero delle prelibatezze del Castello la fece accelerare un pochino.
Fu impossibile però non notare una persona dal volto noto che iniziò a correre al contrario guardandola con interesse.

«Buonasera! Sei la garzona del Florean, giusto?» Amber era ormai nell'ordine di idee, soprattutto dopo l'ultima festa. di essere riconosciuta come " quella che lavora da Florian", alla fine quel suo lavoro le stava davvero tornando utile. « Ciao.. si, sono io »
Vide la giovane rallentare ed avvicinarsi a lei, le era familiare il suo volto, e mentre la sua mente elaborava cercando di capire dove l'avesse vista, rallentò anche lei, fino quasi a fermarsi.
La ragazza non sembrava avere più anni di lei, era minuta ed il suo aspetto alla lontana poteva accomunarla ad un ragazzo, ma da vicino Amber non aveva dubbi che fosse una "lei".
Poi, un lampo nella sua mente, Freddy Mercury! ecco chi era quella ragazza, l'aveva vista qualche mese prima alla festa di fine anno. Non voleva ripensare a quel party, ma sembrava che l'intero cosmo la volesse concentrata su quell'evento.
Era comunque abbastanza cortese da presentarsi,
« Puoi chiamarmi Amber » sorrise, senza togliere la mano dalla tasca, faceva troppo freddo e la sua tasca era felpata e molto calda. Inoltre ancora non sopportava i contatti fisici con estranei.
« Tu eri... Freddy Mercury alla festa di fine anno vero?.. » personalmente la tassina non sapeva chi fosse quel Freddy, lo aveva solo sentito nominare proprio da lei e quel nome le era sembrato carino, per quello le era rimasto impresso.
Sperò comunque di non aver sbagliato troppo, le mancava solo fare l'ennesima figuraccia per aggiungere alla lista delle persone che non le avrebbero parlato, anche lei!
Il freddo stava entrando lentamente nelle sue ossa, indicò alla ragazza il Castello, non voleva sembrare scortese ma, visto che sembrava anche lei interessata ad andarci, continuare a muoversi non era una cattiva idea.

« Ti dispiace se.. ci avviamo? » livello di scortesia: Amber!
Se fosse stata presente Zia May, l'avrebbe presa per i capelli ricordandole che fare amicizia ad Hogwarts era il motivo per cui non l'avevano spedita alla scuola francese. Scusarsi era il minimo, ma prima voleva controllare che non si fosse offesa.
Aveva pochi amici, non era il caso di ripulire ulteriormente una piazza già vuota

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versus zero
view post Posted on 13/11/2015, 17:00





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La ragazza si era fermata e questo era un buon segno, oppure uno pessimo. Poteva significare sia che voleva fermarsi a parlare, sia che l'aveva scocciata, prendendo quel saluto come un obbligo a fermarsi, una noiosa interruzione o chissà che altro.
La Grifondoro non si fece molti problemi, se sentiva di darle fastidio avrebbe ripreso a correre. Si fermò, rincuorata dal fatto che la giovane si era presentata.
A pensarci, chiamare qualcuno "garzone/a" non era molto carino, ma visto che lo era anche lei non ci aveva mai fatto caso.
Faceva mai caso alle cose? Raramente, solo quando conosceva più o meno qualcuno o riconosceva qualche atteggiamento. Aveva ancora molto da imparare sulle persone e forse non le avrebbe mai capite totalmente, già faticava a conoscere se stessa.

«Piacere Amber, io sono Versus.»
Strano modo per conoscere qualcuno: piazzarsi in mezzo alla strada, come uno di quei maniaci che portavano a spasso il cane, solo per marpionare, puntando qualche povera sfigata che, ignara o semplicemente complice, si fermava anche ad accarezzare la bestia sfruttata.
Quella bionda, però, non le sembrava per nulla una di quelle tipe e lei non era di certo un pervertito, anzi era fin troppo priva di malizia, cosa che le concedeva di rapportarsi con ragazzi e ragazze senza farsi troppi problemi.

«Esatto! Magari esserlo veramente, son ben lungi dai livelli del suo gruppo.»
Ricordandosi che tra maghi non tutti sapevano molto riguardo alla musica babbana o alle icone in tale campo, decise di scoprire le conoscenze dell'altra, prima di introdurre qualche argomento o una delle sue solite chiacchierate sulla musica, più simili a monologhi.
«Lo conosci? E' un'icona della musica babbana.»
Aveva sorriso a quella domanda, l'essere ricordata come cosplayer di un artistica di quel calibro le faceva piacere. Aveva indossato quegli abiti con orgoglio e, anche se la serata era iniziata male e finita peggio, era stato bello imitarlo.
«Certo, scusa se ti ho fermata, è strano incontrare qualcuno lungo la via del ritorno a quest'ora.»
Portandosi al fianco della Tassorosso, si chiese se non era il caso di lasciarla in pace. Tuttavia, andarsene in quel momento sembrava da maleducati o bisbetici, quindi si limitò a mettersi in moto guardandosi attorno, facendosi distrarre dal paesaggio e dalla vista del castello sopraelevato rispetto alla sua posizione.
Il pensiero che da lì a poco ci sarebbe stata la cena, le fece brontolare non poco lo stomaco, ricordandole della stanchezza dovuta a una giornata divisa tra studi e lavoro. Prese un sacchetto pieno di palline colorate, rovistando in cerca di un dolcetto che avrebbe ingannato il suo appetito quel tanto che bastava per non far ululare nuovamente l’apparato digerente.
Ne scelse uno rosso, iniziando a sentire nella sua mente un motivo intrigante e a suo avviso imbarazzante.

*Ok, dovevo aspettarmelo.*
Si voltò verso l'altra allungando il contenitore trasparente.
«Ne vuoi una? Sono DiscoPops, cioccolatini magici. In pratica ti fan sentire un motivetto diverso a seconda del colore. Il viola è roba un po' macabra e deprimente, il rosso... ehm, lascia perdere, gli altri devo ancora scoprirli.»
Parlare con quel sottofondo nel suo cervello la metteva un po’ a disagio, sembrava un film per adulti di quelli pessimi, non che ne avesse mai visto uno.
❝ Quindi... il mio bene non è necessariamente anche quello degli altri. ❞


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