15 Anni - Studentessa II Anno - Scheda (♫) - Outfit
[Qualche minuto prima, Testa di Porco]
Certi completi da nerd poteva permetterseli solo in quel locale. Nessuno giudicava, o meglio, nessuno poteva farlo, considerando gli abiti indossati dalla solita clientela. A volte risultava davvero difficile definire certi stracci come “vestiti”. Alcune Megere avevano indosso solo un pezzo di stoffa, un tutt’uno con il solito turbante che, dopo qualche giro attorno alla testa, scendeva facendo anche da maschera. Non solo loro si conciavano così, di conseguenza la considerava una moda, sebbene non ne sapesse niente a riguardo. Forse era un modo per sentirsi speciali o fare gli eccentrici in un posto che permetteva certe stramberie.
Non le importava davvero, però era piacevole non dover discutere con nessuno riguardo a come ci si era conciati, anche se non pensava che qualcuno al castello conoscesse i fumetti babbani, forse un paio di ragazzi, già trovare un appasionato tra i non maghi era difficile. Pazienza.
Dopo la festa di Halloween, Zero aveva passato qualche giorno lontana dai dolci. Ne aveva mangiati davvero troppi, così tanti che non riusciva ad avvicinare una caramella alle labbra senza che il suo corpo si lamentasse con nausea e mille ripensamenti.
Non si era arresa, reintroducendo gli zuccheri nella sua dieta (chiamiamola così) un poco alla volta, con l’inganno. Così aveva portato con sé le DiscoPops comprate da “Evviva lo Zufolo!” e qualche rimasuglio del party scolastico.
Difficile dire come riuscisse a rimanere in forma o in vita, forse il passare molto tempo in quel buio e polveroso pub l’aveva temprata.
Il suo turno era finito, Mordicchio si stava giusto stiracchiando sul bancone dove, nel totale menefreghismo nei confronti di ogni norma igienica esistente, aveva poltrito, mangiato e si era anche dato una pulita in zone innominabili.
Nessuno si era lamentanto, anzi, per qualche ora aveva fatto “amicizia” con un vivace Crup appartenente a una cliente dall’aria tetra. Quel cagnolino, simile a un Jack Russel Terrier, aveva una coda che terminava con una biforcazione e doppio sembrava anche il suo carattere.
All’apparenza tenero accanto alla padrona, sbraitava come un matto dietro al suo Kneazle e a ogni nuovo arrivato. Si era dato una calmata quando un Mezzogigante aveva deciso di metterlo a tacere schiacciandolo sotto il suo maestoso deretano.
Il tutto si era concluso pacificamente e senza vittime e Mordicchio si era goduto la scena da quella postazione sopraelevata.
«Andiamo, possiamo farci una passeggiata tranquilli stasera, dev’essere ancora presto.»
«MEWWWW maoh maow...» (Crup sfigato, hai visto che fine ha fatto? W i felini!)
[Hogsmeade]
Appena oltrepassato l’ingresso di legno consunto e fin troppo vissuto, la Grifondoro era stata invasa da una sensazione simile a quando si prende una boccata d'aria fresca dopo ore passate in uno stanzino, con poco ossigeno, in mezzo a mille persone.
Riabituando la vista alla luce dopo ore passate nella penombra, poté notare come il tramonto donasse all’autunno un tono ancora più caldo. L’esterno sembrava sempre più colorato e vivo se paragonato alle mura scure appena abbandonate.
I sempreverde si alternavano ad alberi dalle chiome gialle, arancioni che, grazie al sole basso, sembravano piccole fiammelle. Si preannunciava una piacevole passeggiata.
L’aria fredda la ricaricò di energia, adorava il fresco, così come quella stagione. Era un periodo che preannunciava le feste, senza però la frenesia delle vacanze. Pace, quiete…
«Gara a chi arriva primo!»
«MEEEW!» (Mangia la mia polvere!)
Come non scritto, non riusciva a godersi un attimo di tranquillità senza finire per fare qualche cavolata, così si era messa a correre lungo la via secondaria, il Kneazle accanto che saltellava senza sforzarsi di superarla.
Arrivati all’incrocio con quella principale, la creatura aveva accelerato e, senza troppo sforzo, l’aveva distanziata.
«Maledetto, ti prendo!»
«MIAAAO!» (Un topo!)
Il gattone era sparito correndo verso la radura, puntando alla foresta. Fine della corsa e dei giochi, aveva delle priorità feline.
*Che razza di animale da compagnia mi son scelta...*
Rallentando, la Rosso-Oro riprese fiato, procedendo con un'andatura più lenta. Anche se non aveva un abbigliamento adatto, le piaceva far movimento, sgranchirsi le ossa, riempirsi i polmoni di aria fredda.
Solo in quel momento notò una chioma famigliare, di un biondo scuro reso quasi rossiccio a causa dei riflessi del sole sempre più basso. Era strano incrociare studenti a quell’ora, solitamente erano già tutti al castello in attesa della cena in Sala Grande a cui spesso non si presentava, preferendo un pasto tranquillo (con poche persone attorno, il contenuto non dava molte sicurezze) alla taverna.
Procedette trottollerrando lentamente all’indietro, così da poterle guardare il viso e sincerarsi di non aver preso un abbaglio.
«Buonasera! Sei la garzona del Florean, giusto?»
L’idea di far la strada di ritorno con qualcuno non le dispiaceva e poi aveva adorato ogni prodotto di quel negozio, quindi aveva una sorta di simpatia anche per chi ci lavorava. L’idea che potesse importunarla non le era apparsa nel cervello, sarebbe stato un pretendere troppo da quella matassa confusa.
Non era sicura al cento per cento che fosse proprio lei, l’aveva vista durante i preparativi alla festa di Halloween, dove chi aveva di fronte indossava tutto un altro tipo di vestiario. Meglio chiedere, al massimo poteva scappare dopo una figura di M colossale. A proposito, non era il caso di fermarsi? Cadere col culo a terra non era il miglior modo per salutare qualcuno.
Rallentò, fino a portare il suo passo a un ritmo simile a quello della persona cui si era rivolta. Parlare mentre correva all’indietro non era proprio una genialata, ogni tanto ci arrivava anche lei: Miracoli.
❝ Quindi... il mio bene non è necessariamente anche quello degli altri. ❞
CODICE ROLE SCHEME © dominionpf
Edited by versus zero - 11/11/2015, 20:31