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| La carica di Caposcuola era giunta come un fulmine a ciel sereno, stravolgendo in senso positivo la vita del giovane Grifondoro. Ne era stato entusiasta, felice e particolarmente emozionato, doveva ammetterlo, sebbene compiti e doveri fossero aumentati di pari passo; per quanto da Prefetto avesse avuto delle manciate di tempo libero tra una ronda e l'altra, il nuovo ruolo sembrava aver cancellato quei semplici spazi, riempendo le giornate dello studente quasi quanto le lezioni che seguiva ogni giorno. La sua natura iperattiva, fortunatamente, gli aveva permesso di stabilire una più ferrea scansione delle cose da fare quotidianamente, rendendo la routine piena ma allo stesso modo non del tutto banale. Studiava, faceva allenamento come sempre con una semplice corsa durante la pausa di venti minuti dopo pranzo, quindi ritornava in classe, svolgeva qualche rapido saggio fra un salto in Biblioteca e uno in Sala Comune, dava un'occhiata alle carte presenti sulla sua nuova scrivania e... un momento, era quello il punto: avere un ufficio dove poter andare quando voleva era una cosa abbastanza esilarante per un tipo come Oliver. Ne era sorpreso fino all'estremo livello, tanto da esservi entrato soltanto poche volte dal giorno della sua nomina; inoltre, aver visitato le stanze dell'ex-docente di Astronomia, la mancata e ancora amata Madama Hale, e quello caldo e affascinante della sua Capocasa nonché insegnante di Erbologia attuale, tuttavia, gli avevano permesso di coltivare l'idea di un ambiente simile, un ufficio da rimodernare con un'esplosione di luce e colori, oltre che qualche piantina qui e lì. A pensarci bene, avrebbe dovuto spostare la talea di Cespuglio Farfallino proprio in quella stanza, così da porla accanto la finestra che affacciava su uno spazio aperto e di sicuro più arieggiato. Non che in Sala Comune, nel suo dormitorio, non ci fosse corrente e ossigeno a sufficienza, però anche l'altra idea non era da scartare. Stava divagando mentre leggeva l'articolo del Cavillo che gli era stato spedito pochi giorni fa grazie all'abbonamento che aveva fatto da BiblioMagic; qualcuno aveva scritto di strane creature chiamate Gorgosprizzi e Nargilli, esserini invisibili che forse avevano un collegamento con l'albero di Natale e la festività stessa. Oliver era troppo distratto per poter capirci qualcosa di senso compiuto, inoltre nello stesso momento sentì qualcosa ticchettare contro il vetro. Alzò lo sguardo per incontrare la figura di un Gufo di piccole dimensioni, le penne tutte arruffate. Aprì la finestra e lo fece entrare, pensando di non averlo mai visto in giro, lui che di corrispondenza epistolare in realtà se ne intendeva eccome. Sorrise, mentre offriva un biscottino gufico al volatile; se Lady, la sua civetta delle nevi, lo avesse visto, si sarebbe offesa perché quella era la sua scorta, sua soltanto, essendo un esserino impertinente e vendicativo. Letta la missiva, ne fu contento ma non sorpreso, essendo qualcosa di cui già aveva discusso nei giorni precedenti con la già citata e pensata Madama Goodheart. Poche righe e subito fu pronta, quindi la legò alla zampetta dell'uccello e gli diede una leggera carezza sulla testa piumata. Un attimo dopo il Gufo sfrecciava nel cielo di Hogwarts, diretto da dove era probabilmente venuto.
Madama Aquileia Goodheart
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