■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
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egan si era sempre chiesta per quale motivo nella sua famiglia considerassero il Mercoledì un giorno nefasto. Era sì un giorno noioso, lontano dal Sabato e al centro della settimana ma ce n'erano di peggiori, come il Lunedì, e di certo non era così cattivo da costringere le persone a stare in casa e non uscirne assolutamente per paura di qualche calamità. Ebbe però la conferma del fatto che la strana e subdola teoria aveva ragione nel momento in cui, un Mercoledì, arrivo tramite un gufo la notizia della morte di suo padre, che a quei tempi aveva solamente trent'anni. Fu da quel giorno che Megan, a quei tempi una fanciulla, capì che forse la teoria familiare non era del tutto errata e così anch'ella iniziò ad evitare le uscite durante il terzo giorno della settimana e, in parte, a temerlo. Quindi Megan ruppe gli schemi e le barriere che lei e la sua famiglia avevano creato, uscendo dal dormitorio e dirigendosi verso la biblioteca, proprio di Mercoledì. La giovane serpina in quel momento non desiderava altro che pace, pace e riposo da quella vita sempre affrettava che stava vivendo dal momento in cui aveva messo piede ad Hogwarts. I docenti, la preside e qualsiasi persona le girava intorno se non era un Auror era comunque fedele al bene e cercava di fare solamente cose giuste, un incubo per la giovane Autumn che progettava, segretamente, di entrare a far parte delle forze oscure anche se non sapeva ancora in che modo. La biblioteca era quasi deserta e ciò sorprese piacevolmente la ragazza dai capelli rossicci, in cerca di solitudine. Notò un tavolino illuminato da una una lampada, vicino al quale era seduto un ragazzo biondo, di qualche anno sicuramente più grande, che la ragazza intuì fosse Grifondoro dai colori della divisa. In quel momento decise che avrebbe corso un rischio, guidata solamente dall'istinto e non dalla ragione che era sempre stata sua fedele amica:dallo scaffale prese un libro dalla copertina scura, trattava di magia nera ed era alquanto avanzato. Inanzi tutto la serpina si chiese per quale motivo era permesso l'accesso di tali libri ad Hogwarts ma non proferì parola e si sedette di fronte al ragazzo con movimenti delicati, cercando di non disturbare ed immergendosi nella sua lettura.
■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
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lcya aveva continuato a sfogliare le pagine imperterrita, senza neanche rendersi conto del fatto che il ragazzo si era fermato a fissarla. Il capitolo su cui ora poggiavano gli occhi della serpina narrava della morte, come sia semplice da infliggere agli altri e come sia difficile o addirittura impossibile da accettare se colpisce noi stessi o qualcuno al quale teniamo. Il pensiero della quattordicenne vagò fino al ricordo della morte del padre, quando le fu comunicata la notizia, senza l'uso di mezzi termini, perchè la ragazza sapeva già benissimo che quello che stava dalla parte del torto era il padre, un mangiamorte. E aveva avuto la possibilità di difenderlo? Certo che no. Aveva avuto la possibilità di esprimere la sua opinione? Assolutamente no. Semplicemente il suo unico compito era stato di stare silente in un angolo durante il funerale, senza proferire parola su ciò che sapeva. Solo in quel momento alzò lo sguardo, rendendosi conto che colui che aveva davanti non era affatto un bambino bensì un uomo, anzi un docente, come ebbe modo di capire da ciò che indossava. Mi scusi, non dovrei? So giostrare benissimo i miei interessi, e la magia semplice per studenti miei coetanei la trovo quasi repulsiva:facile, delicata, atta ad aiutare il prossimo. Così banale e scontata, lei non trova? La risposta, che ad occhi estranei poteva sembrare campata in aria, senza un minimo di logica, un'insieme di parole casuali, in realtà era stata ben elaborata e pesata nei minimi dettagli nella mente di Alcya. Senza attendere una risposta appoggiò nuovamente gli occhiali da lettura, che aveva alzato un attimo prima, sul naso e ritornò ai suoi pensieri precedenti, come se assolutamente nulla l'avesse interrotta.
■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
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a ragazza si soffermò su quelle parole, interpretandole come una visione superficiale della realtà. Perchè fermarsi a ciò che ti veniva offerto se c'era così tanto da scoprire? E perchè aspettare di crescere quando la mente nasce già affamata di sapere? Si soffermò anche su ciò che aveva dichiarato l'uomo all'inizio: Valéry Arakné Duchannes, Professore di Astronomia ''Ah, il professor Duchannes.'' pensò Alcya. In effetti ne aveva sentito parlare, un neo professore che un tempo era stato della casata dei Grifondoro, un elemento particolare in realtà, che la serpina non era ancora riuscita ad inquadrare bene. Megan Alcya Morgan Autumn, Serpeverde. E, scusi se mi permetto, credo che sì, le informazioni fornite agli studenti dei primi anni siano validi, soltanto se questi volano basso però. Capisce cosa intendo? Si fermò ad analizzare l'espressione assunta da colui che aveva dinanzi. Ormai la biblioteca si era svuotata, lasciando posto soltanto a loro due e al silenzio che faceva da padrone in quella sala. Credo che sia meglio perdere la testa superando gli altri che tenersela ma uniformandosi alla massa, essendo come tutti. Anche lo studente migliore rimarrà un semplice studente. Cosa intendeva dire Alcya con quelle parole? I suoi discorsi erano sempre così, era necessario leggere tra le righe per capire l'infinità di tacite parole che avrebbe voluto dire. Il silenzio che vigeva nella stanza sembrava volerla convincere a tutti i costi a parlare ma la ragazza resistette e aspettò una risposta dal docente, ticchettando con la penna sul bordo del libro ormai chiuso.