~ Knowledge.

« Older   Newer »
  Share  
Valéry A. Duchannes
view post Posted on 6/12/2015, 23:12





Una placida giornata, niente di più, niente di meno. Iniziata come quieta, calma, rilassante, si avviava a mantenere lo stesso andazzo fino al tramonto, fino all'alba successiva. Non che vi fosse niente di male alla fine, non in tutte le giornate si potevano decidere le sorti del mondo, e Valéry aveva anche bisogno di qualche giorno di tregua. Nei giorni precedenti lo aveva assalito una tremenda emicrania, e si chiedeva come era stato possibile che un Grifondoro, coraggio e spavalderia, fosse stato costretto a letto da una misera influenza con mal di testa. Tornato finalmente a vedere la luce, aveva frequentato un paio di lezioni finché il sole non era calato. Con l'arrivo dei mesi più freddi, la durata del dì era considerevolmente diminuita, costringendo un po' tutti ad adeguarsi. Non era tanto quello che lo frenava, il buio, dal dedicarsi a ciò che preferiva. Poteva comunque perdersi nello scrutare il cielo sulla Torre di Astronomia, o rimanere sdraiato sull'erba nel Giardino, il buio mai fu un problema. Anzi lo accoglieva, lo invitava a sedere con lui, a godersi cose che durante il giorno nessuno riusciva a cogliere. L'anima suonava più forte, di notte. La luna risplendeva sulla pelle di chi non temeva il nero, e i cuori di quel colore uscivano allo scoperto, insidiando i più deboli. La pace contestuale all'inquietudine, interiorità ed individualità.
No, non era il buio a fermarlo. Piuttosto, una mera questione di freddo, che non era pronto a sopportare nuovamente. Avrebbe volentieri ammirato le stelle, quella sera, ma per quanto gli facesse piacere sentire il freddo pizzicargli la pelle, decise che quella sera avrebbe optato per qualcosa di più "domestico". Perché no, una puntata in Biblioteca. Era tanto che non vi passava, se non per ricercare informazioni su qualche nuovo incantesimo; quindi perché non approfittare per tornare a far visita a tutto quel sapere, a quel pozzo di conoscenza che aveva a portata di mano? Scese quindi le scale che portavano dalla Torre della sua Sala Comune fino al Quarto piano, dove cercò la porta della Biblioteca e ci si infilò, cercando un tavolo non troppo affollato. Fortunatamente molti ragazzi si trovavano in Sala Comune, aveva sentito che un nutrito gruppo di Tassorosso e Corvonero si era beccati una doppia razione di compiti per un'esercitazione finita particolarmente male, ma tanto meglio per lui. Tra Grifondoro e Serpeverde, la Biblioteca non avrebbe dovuto essere particolarmente affollata.
Individuò subito un tavolo, illuminato fiocamente da una lampadina che sembrava esser quasi giunta alla fine dei sui giorni. Il tavolo era piccolo, ci saranno stati posti per due persone da ciascun lato, ed era probabilmente il più piccolo dell'ambiente, pertanto vi si fiondò senza remore. Appena sedutosi, si ricordò di non aver preso nessun libro col quale passare il pomeriggio, ma fortunatamente dietro di sé aveva uno scaffale pieno zeppo di tomi che sembravano vagamente interessanti. Ne prese uno sulle Rune Antiche, giusto per dilettarsi e per "assaggiare" un argomento per lui ancora nuovo. Davanti a sé, due posti liberi, come se le sedie stessero aspettando qualcuno quando effettivamente Valéry non attendeva anima viva. Non vedendo altri motivi per esimersi dalla lettura, aprì il libro alla prima pagina, abbassò lo sguardo e si immerse nelle Rune.


 
Top
Mi-yon|Megan
view post Posted on 7/12/2015, 14:05





■ Megan Alcya Morgan Autumn ■

tumblr_lscun1uwf51r360k9o1_400
■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
M
egan si era sempre chiesta per quale motivo nella sua famiglia considerassero il Mercoledì un giorno nefasto. Era sì un giorno noioso, lontano dal Sabato e al centro della settimana ma ce n'erano di peggiori, come il Lunedì, e di certo non era così cattivo da costringere le persone a stare in casa e non uscirne assolutamente per paura di qualche calamità.
Ebbe però la conferma del fatto che la strana e subdola teoria aveva ragione nel momento in cui, un Mercoledì, arrivo tramite un gufo la notizia della morte di suo padre, che a quei tempi aveva solamente trent'anni.
Fu da quel giorno che Megan, a quei tempi una fanciulla, capì che forse la teoria familiare non era del tutto errata e così anch'ella iniziò ad evitare le uscite durante il terzo giorno della settimana e, in parte, a temerlo.
Quindi Megan ruppe gli schemi e le barriere che lei e la sua famiglia avevano creato, uscendo dal dormitorio e dirigendosi verso la biblioteca, proprio di Mercoledì.
La giovane serpina in quel momento non desiderava altro che pace, pace e riposo da quella vita sempre affrettava che stava vivendo dal momento in cui aveva messo piede ad Hogwarts.
I docenti, la preside e qualsiasi persona le girava intorno se non era un Auror era comunque fedele al bene e cercava di fare solamente cose giuste, un incubo per la giovane Autumn che progettava, segretamente, di entrare a far parte delle forze oscure anche se non sapeva ancora in che modo.
La biblioteca era quasi deserta e ciò sorprese piacevolmente la ragazza dai capelli rossicci, in cerca di solitudine. Notò un tavolino illuminato da una una lampada, vicino al quale era seduto un ragazzo biondo, di qualche anno sicuramente più grande, che la ragazza intuì fosse Grifondoro dai colori della divisa.
In quel momento decise che avrebbe corso un rischio, guidata solamente dall'istinto e non dalla ragione che era sempre stata sua fedele amica:dallo scaffale prese un libro dalla copertina scura, trattava di magia nera ed era alquanto avanzato.
Inanzi tutto la serpina si chiese per quale motivo era permesso l'accesso di tali libri ad Hogwarts ma non proferì parola e si sedette di fronte al ragazzo con movimenti delicati, cercando di non disturbare ed immergendosi nella sua lettura.

gxydCX7
«homo homini lupus»

code role © Akicch; - non copiare want you own? get it




Edited by Alcya - 20/4/2016, 13:04
 
Top
Valéry A. Duchannes
view post Posted on 8/12/2015, 00:57





Ah, quale gloriosa pace. Il silenzio lo aveva accolto, desideroso di fondersi con lui, dandogli ciò che alla fine cercava: un momento di solitudine, in cui dedicarsi davvero a sé stesso e a ciò che preferiva: la conoscenza. Le pagine del libro che teneva fra le mani iniziarono praticamente a leggersi da sole, una Runa dopo l'altra. Vecchie storie nordiche sulle origini del mondo, e su quanto quei piccoli segni rappresentassero sia qualcosa di divino che qualcosa di terreno, significati unitisi alla fine nell'uso che se ne faceva ad Hogwarts: magia. Nella sua testa fantasticava sui grandi condottieri astrali della mitologia dei paesi scandinavi, ancora più a nord di Hogwarts: Odino, Freyja, i mostri Fenrir e Garmr, e così via. Ogni tanto frenava la lettura per perdersi nei suoi momenti di pura fantasia, in una sequenza di immagini e voli pindarici in cui aveva raramente la possibilità di crogiolarsi. Di lì a poco probabilmente sarebbe iniziato il Quidditch, le lezioni lo rapivano, in Sala Comune era raramente solo. Aveva approfittato con successo della solitudine di certi ambienti. La cultura sembrava quasi uno spauracchio, chiaramente gran parte dei giovani rifuggiva la Biblioteca, considerandola troppo "sfigata" per loro. Meglio così, una metaforica selezione naturale; più posto e pace per lui.
Immerso totalmente nella sua lettura, incurante di chi entrasse o uscisse dalla stanza, quasi non si accorse quando una giovane decise di stazionare un po' più degli altri vicino al tavolo dov'era seduto il Grifondoro, finché, un libro nelle mani, non decise di sedersi davanti a lui. Valéry alzò di poco gli occhi, le sopracciglia leggermente aggrottate in un cupo segno di disapprovazione. Eppure era certo che di tavoli liberi ve ne fossero, il fatto che lui avesse in maniera così palese scelto una sedia così isolata non era un segnale abbastanza chiaro, o preciso? Infastidito già abbastanza dal contrattempo, decise di ignorare semplicemente la cosa, non soffermandosi nemmeno su colei che aveva davanti, a portata di mano, per tornare alla sua ben più importante lettura. Tutto sembrò, in poco tempo, tornare alla normalità. Niente di troppo, solo lui e le Rune. Ma non passò molto tempo che, com'era alla fine prevedibile, la ragazza davanti a lui iniziò a sfogliare le pagine. La prima volta, Valéry allargò solo leggermente le narici in segno di dissenso, ma nulla di più. Chiaramente, la ragazza continuava a leggere, ma il Grifondoro stava diventando particolarmente insofferente. L'inevitabile e minimo rumore che facevano le pagine sfogliate lo stava infastidendo. Effettivamente l'irritazione di Valéry aveva poco senso, ma qualcuno era entrato nella sua "zona", ammesso che si potesse considerare tale, e la cosa non gli piaceva. Si era ritagliato un pacifico spazio, solo per sé, e non voleva che nessuno vi si intrufolasse. Scocciato, abbassò il libro, poggiandolo aperto sul tavolo, guardando la giovane, pronto a cantargliene quattro. Subito, però, si soffermò sul libro, ancor prima che sul di lei volto. Dalla nera copertina, non aveva un titolo rassicurante. Sembrava un bel tomo, e nemmeno di leggero peso culturale. Non era sicuro del contenuto, ma sapeva che non si trattava certo del Cavillo. Era magia, di sicuro, pratica o teorica non sapeva, ma non sembrava qualche manuale su come trattare i gerani. Piuttosto, qualcosa di più strano, ambiguo, insolito. La copertina stessa era un'eccezione agli altri tomi della Biblioteca, visto il suo colore. Attirato, Valéry sgranò leggermente gli occhi per riuscire a leggere il titolo. Non riuscì a coglierlo nella sua interezza, ma a quel punto fu certo che non fosse certo qualcosa per studenti alle prime armi. E nemmeno troppo "virtuosa", come lettura, ma non vi avrebbe messo la mano sul fuoco. Ciò che era certo era che la ragazza l'aveva incuriosito, o meglio la lettura che stava affrontando la stessa. Pertanto il Grifondoro alzò lo sguardo, e prima di visualizzare il di lei volto, incontrò con lo sguardo lo scintillante stemma di Serpeverde sulla divisa. Affascinante Casata, quella di Serpeverde. Non condivideva tutti gli ideali del suo Fondatore, ma in gran parte si ritrovava con la storia dell'ambizione, e dell'astuzia applicata alla stessa. Non era la sua Casata preferita, certo, ma nemmeno quella che disprezzava di più. Seguendo il suo percorso visivo, registrò nel suo cervello le fattezze della ragazza che aveva davanti a sé. Di origini chiaramente non inglesi, aveva dei profondi occhi azzurri, che vedevano la fioca luce della lampadina accanto a loro tra un battito di palpebre e l'altro.
L'irritazione aveva lasciato spazio alla curiosità. La ragazza, visibilmente non una veterana, poteva appartenere a occhio e croce al primo anno di studi; a stupirlo fu che una ragazza appena arrivata si fosse fiondata con tale sicurezza su un libro di tale entità. E Valéry era un tipo che era solito soddisfare le sue curiosità. Pertanto, in un approccio non tipicamente suo, prese la parola e interruppe la lettura della Serpeverde, in una procedura che se fosse stata inversa, di sicuro l'avrebbe imbestialito.

"Sembra una lettura importante. Non ti sembra troppo per gli inizi?"

In verità non sapeva bene come proferirsi. L'arroganza ostentata nella frase, come se tutti fossero mentecatti e solo lui il vero portatore della conoscenza, era davvero una gran cavolata, e avrebbe giurato sulla Tuke che non era qualcosa di voluto, o di insito in lui. Di base era una persona umile, il problema era semplicemente che non essendo abituato ad avere rapporti sociali, più di poco, ogni parola sembrava sempre fuori posto, proporzionalmente alla banalità della conversazione. Più si saliva, più si sentiva a suo agio, la sfida lo divertiva; più si trattava di normalità, maggiori erano gli ostacoli. Stava alla Serpeverde, ora, decidere di interrompere la sua lettura come Valéry aveva fatto, cambiando scopo dell'interruzione in corso d'opera per soddisfare una curiosità. Le persone particolari l'avevano sempre incuriosito, che la Serpe fosse una di queste? Presto per giudicarlo, ma mai dire mai.


 
Top
Mi-yon|Megan
view post Posted on 18/4/2016, 18:25





■ Megan Alcya Morgan Autumn ■

tumblr_lscun1uwf51r360k9o1_400
■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
A
lcya aveva continuato a sfogliare le pagine imperterrita, senza neanche rendersi conto del fatto che il ragazzo si era fermato a fissarla. Il capitolo su cui ora poggiavano gli occhi della serpina narrava della morte, come sia semplice da infliggere agli altri e come sia difficile o addirittura impossibile da accettare se colpisce noi stessi o qualcuno al quale teniamo.
Il pensiero della quattordicenne vagò fino al ricordo della morte del padre, quando le fu comunicata la notizia, senza l'uso di mezzi termini, perchè la ragazza sapeva già benissimo che quello che stava dalla parte del torto era il padre, un mangiamorte.
E aveva avuto la possibilità di difenderlo? Certo che no.
Aveva avuto la possibilità di esprimere la sua opinione? Assolutamente no.
Semplicemente il suo unico compito era stato di stare silente in un angolo durante il funerale, senza proferire parola su ciò che sapeva.
Solo in quel momento alzò lo sguardo, rendendosi conto che colui che aveva davanti non era affatto un bambino bensì un uomo, anzi un docente, come ebbe modo di capire da ciò che indossava.

Mi scusi, non dovrei? So giostrare benissimo i miei interessi, e la magia semplice per studenti miei coetanei la trovo quasi repulsiva:facile, delicata, atta ad aiutare il prossimo.
Così banale e scontata, lei non trova?

La risposta, che ad occhi estranei poteva sembrare campata in aria, senza un minimo di logica, un'insieme di parole casuali, in realtà era stata ben elaborata e pesata nei minimi dettagli nella mente di Alcya.
Senza attendere una risposta appoggiò nuovamente gli occhiali da lettura, che aveva alzato un attimo prima, sul naso e ritornò ai suoi pensieri precedenti, come se assolutamente nulla l'avesse interrotta.

gxydCX7
«homo homini lupus»

code role © Akicch; - non copiare want you own? get it




Edited by Alcya - 20/4/2016, 13:02
 
Top
Valéry A. Duchannes
view post Posted on 19/4/2016, 16:31





La calma ed il silenzio stimolavano terribilmente il Professore, che una volta ogni tanto poteva dire di trovarsi nel suo habitat naturale. Altri studenti continuarono ad alzarsi e, percorrendo il lungo corridoio che passava anche alla destra del Professore, ad incamminarsi verso l'uscita. Vide alcune ragazzine spingersi fra loro, costringendo una fra esse a raccogliere i fogli caduti dal suo quaderno a causa degli spintoni amichevoli, ma riuscì a tenere a freno la voglia di togliere a tutte e tre le ragazze in questione 50 punti a testa. Ogni tanto gli sarebbe piaciuto poter semplicemente azzerare la clessidra delle Casate, giusto per vedere i volti degli studenti totalmente pietrificati. In effetti, poteva. Poteva benissimo inventarsi un'ammutinamento di Casata, un'aggressione alla sua persona perpetrata da metà del dormitorio maschile. Di certo se ne sarebbero andati tanti punti.
Perso in quella piacevole fantasia, quasi non si accorse del sorriso soddisfatto che andava profilandosi sul suo volto. La situazione era certo, di calma, ma qualcosa sembrava averla interrotta. Ed ecco perché si trovava lì, a discorrere con la giovane Serpe. Mah, alla fine non è che stessero discorrendo. Valéry gli aveva posto una domanda, apparentemente anche alquanto arrogante, ma fatto stava che una discussione s'era aperta. La Serpeverde rispose come si sarebbe aspettato da una Serpe, ma senza la banale superiorità che erano soliti far trasparire gli elementi che abbracciavano la filosofia di Salazar senza approccio critico.
In effetti, al Professore sembrò una lecita risposta. Una risposta che avrebbe fornito lui stesso, di fronte ad una domande non dissimile.

"Oh, trovo, trovo mia cara. Valéry Arakné Duchannes, Professore di Astronomia, per servirla. Apprezzo chi coltiva i propri interessi, ma perché dovresti tenere tanto a non seguire il programma standard? Le informazioni fornite agli studenti dei primi anni son di certo valide. Ergersi al di sopra degli altri comporta il rischio di farsi tagliare la testa."

Con quell'ultima frase, il Professore chiaramente intendeva addentrarsi in qualcosa di più profondo. Ogni sua parola, ovviamente, non era per avallare certi tipi di atteggiamento. Adeguarsi ai programmi standard? Che sorta di bestemmia era quella? Vade retro! Lui per primo portava avanti il "deragliare" dai binari precostituiti, solo così si scoprivano nuove cose, nuove destinazioni. Una cosa che colpì il Docente, che a fronte di quel gesto rischiava di sembrare insistente, fu il fatto che la ragazza, di cui ignorava il nome, fosse tornata a leggere a capo chino. La galanteria che aveva adottato per quella frase, almeno all'inizio, di certo non lo esponeva alla remota possibilità d'essere ignorato, ma quell'atteggiamento era sicuramente risaltato all'occhio di Valéry.
Chissà che quella discussione non si rivelasse più che stimolante. Il Professore fece calare nuovamente l'occhio sulla scura copertina del libro che la giovane teneva in mano, associando il nero colore con quello del luogo dove ormai aveva imparato a passare gran parte del suo tempo. Attendeva solo, con aria ingenua, che la Serpeverde alzasse nuovamente il volto. Cosa avrebbe avuto da dire?

 
Top
Mi-yon|Megan
view post Posted on 20/4/2016, 12:26





■ Megan Alcya Morgan Autumn ■

tumblr_lscun1uwf51r360k9o1_400
■ Megan A. Autumn ■ Tredici anni ■ Serpeverde ■ Primo anno ■
L
a ragazza si soffermò su quelle parole, interpretandole come una visione superficiale della realtà. Perchè fermarsi a ciò che ti veniva offerto se c'era così tanto da scoprire? E perchè aspettare di crescere quando la mente nasce già affamata di sapere?
Si soffermò anche su ciò che aveva dichiarato l'uomo all'inizio:

Valéry Arakné Duchannes, Professore di Astronomia
''Ah, il professor Duchannes.'' pensò Alcya.
In effetti ne aveva sentito parlare, un neo professore che un tempo era stato della casata dei Grifondoro, un elemento particolare in realtà, che la serpina non era ancora riuscita ad inquadrare bene.

Megan Alcya Morgan Autumn, Serpeverde. E, scusi se mi permetto, credo che sì, le informazioni fornite agli studenti dei primi anni siano validi, soltanto se questi volano basso però.
Capisce cosa intendo?

Si fermò ad analizzare l'espressione assunta da colui che aveva dinanzi. Ormai la biblioteca si era svuotata, lasciando posto soltanto a loro due e al silenzio che faceva da padrone in quella sala.
Credo che sia meglio perdere la testa superando gli altri che tenersela ma uniformandosi alla massa, essendo come tutti.
Anche lo studente migliore rimarrà un semplice studente.

Cosa intendeva dire Alcya con quelle parole?
I suoi discorsi erano sempre così, era necessario leggere tra le righe per capire l'infinità di tacite parole che avrebbe voluto dire.
Il silenzio che vigeva nella stanza sembrava volerla convincere a tutti i costi a parlare ma la ragazza resistette e aspettò una risposta dal docente, ticchettando con la penna sul bordo del libro ormai chiuso.

gxydCX7
«homo homini lupus»

code role © Akicch; - non copiare want you own? get it


 
Top
Valéry A. Duchannes
view post Posted on 27/4/2016, 22:13





La discussione di certo avrebbe intrapreso vie traverse, di sicuro più interessanti delle normali. Più particolari. Solo il Fato sapeva quanto lo annoiasse oramai la discussione di circostanza, parlare del tempo con chi incontrava a Diagon Alley, digressioni sul glorioso passato del Mondo Magico con chiunque incontrasse. Basta. Era ora di qualcosa di più stimolante. Ed in effetti, a volte, le conversazioni più interessanti provenivano da interlocutori inaspettati. Non che lui e la Serpeverde stessero intrattenendo chissà quale discorso sui massimi sistemi filosofici, ma di sicuro le parole che seguirono interessarono il Professore.
Pertanto, la ragazza non riteneva corretto, o adeguato, il piano di studi del primo, o dei primi, anni di Hogwarts. C'era da dire che lui stesso, col senno di poi, disincantato dalla metaforica magia dei primi approcci con lo studio di fatture et similia, pensava che fossero impartite conoscenze davvero blande. A chi potevano servire, certe inutili nozioni? Con i dovuti distinguo, ovviamente, ma se fosse stato lui a scegliere i vari piani di studi, di certo avrebbe cambiato molto. Incantesimi più complessi, molta pratica, e così via. Era curioso, a quel punto, di sapere cosa ne pensasse la giovane.

"Mi dica, Miss Autumn, che conoscenze, teoriche e pratiche che siano, avrebbe inserito nel suo personale primo anno di studi? Ipoteticamente, chiaro."

Da lì avrebbe capito molto della ragazza. Incantesimi prettamente offensivi? Difensivi? Entrambi? Generici? Chissà quale sarebbe stata la risposta della giovane. A quel punto Valéry si ritrovò inaspettatamente a sperare, per sommi capi, che la ragazza non gli opponesse una risposta che avrebbe potuto ritenere insoddisfacente. Le chiacchiere andavano sostanziate, e il Professore avrebbe capito se la ragazza fosse tutto fumo e niente arrosto, o se qualcosa di vero, talentuoso e pulsante si nascondesse sotto le vesti di Studentessa.
In biblioteca, oramai, tutto taceva. L'ambiente si era quasi svuotato, ed il Professore avvertì crescere in sé un senso di calma, tranquillità e serenità. Difetto di fabbrica.
A quel punto, si parlava di perdere la testa e di mantenerla. Il Professore subodorò qualcosa, ma prima che la sua stessa mente iniziasse a fantasticare, Valéry decise di far prendere alla conversazione una determinata via. Parlare fuori dai denti. E ovviamente non si riferiva a lui. L'ambizione e il desiderio di conoscenza era qualcosa che comprendeva enormemente. Mai avrebbe potuto biasimare qualcuno il cui peccato fosse uno di quelli. Sarebbe stato ipocrita. Ma in certe situazioni si ritrovava ad essere più pragmatico di quanto pensasse, desideroso di uscire di metafora.

"E lei, Miss Autumn, pensa di perdere la testa ed elevarsi dalla massa con un libro un po' più avanzato? Non punta in alto, in effetti.
Teme di perdere la testa? Di uscire dagli schemi già prefissati?"


Il tono era volutamente insinuante, con un pizzico di saccenteria. Nulla che lo riguardasse, non gli appartenevano tali caratteristiche, ma se voleva ottenere certe risposte avrebbe dovuto anche un po' modificarsi. Camaleontismo. Adorava mettersi alla prova su quel campo. Che la Serpeverde fosse abbastanza acuta da seguirlo nel discorso che il Professore le aveva lanciato?
Dove li avrebbe portati?

 
Top
6 replies since 6/12/2015, 23:12   167 views
  Share