« Margaí », ~ Privata

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view post Posted on 18/12/2015, 23:20
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Era da molto tempo che non girava per le piccole stradine di Hogsmeade, per ritornare in quella cittadina aveva approfittato di uno dei suoi giorni liberi dalle lezioni, in più aveva scoperto che c’erano anche i mercatini per il periodo natalizio, chissà forse avrebbe trovato anche qualcosa di interessante da comprare.
Essendo un giorno libero dagli impegni scolastici si era vestita in maniera più curata, senza indossare la solita uniforme da Tassorosso, ma preferendo invece un abbigliamento comodo e babbano.
Era giunta sulla via principale, High Street, dopo esser passata per alcuni vicoli per molti inesistenti, ma che lei aveva visitato tempo addietro a causa di un acquazzone che l'aveva sorpresa quando era insieme ad un suo amico.
In una di queste stradine secondarie era possibile notare Madama Piediburro, luogo alquanto famoso per le coppiette, ma che comunque rimaneva nascosto alla maggior parte della gente che frequentava quel piccolo paesino magico.
Passò davanti ai vari negozi, fermandosi anche alle bancarelle in cerca di qualche articolo interessante e chissà forse anche qualche dolce da sgranocchiare, sicuramente sarebbe passata in un secondo momento a Mielandia, dove avrebbe fatto nuovamente scorta di dolci che aveva in precedenza finito.
Si soffermò particolarmente davanti ad una banchetta che sembrava intenta a vendere della musica, era particolarmente interessata a trovare qualcosa di nuovo da ascoltare e chissà anche da suonare, aveva da tempo finito di studiare le poche partiture che si era portata dietro da casa.
Preferiva suonare i grandi classici babbani piuttosto che dedicarsi alla musica moderna, ma non per questa motivazione non ascoltava quella contemporanea, però considerava quella antica in grado di trasmetterle dei sentimenti che le entravano all’interno dell’anima.
Si strinse leggermente nel proprio cappotto per poi riprendere a camminare, solamente che al posto di guardare davanti a sé lei si mise ad osservare il manto bianco che avvolgeva i tetti delle case, vicino ai negozi si potevano notare anche dei piccoli mucchietti di neve.
Tutto ciò la faceva ritornare un po' bambina, quando vicino a casa sua si accumulava la neve invernale e da essa lei e suo fratello facevano a battaglia di palle di neve.
 
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view post Posted on 19/12/2015, 13:25
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La famiglia di Oliver Brior contava numerosi membri sia dal lato materno sia, in particolare, da quello paterno. Nel primo caso c'erano persone sane di mente, nel secondo, purtroppo, non sembrava affatto così. Quello che il ragazzo considerava il cugino preferito in assoluto ci aveva provato con una delle sue più grandi amiche pochi giorni prima, importunando la povera Corvonero nonché commessa di BiblioMagic come se fosse - per citare lo stesso Don Juan - "una pollastrella succulenta"; il solo pensiero faceva venire il voltastomaco al giovane Oliver, il quale si era ripromesso definitivamente di evitare di lasciarsi coinvolgere in eventuali liti con Elijia o in presunte richieste di essere accompagnato in qualsiasi parte del mondo. Mai più un giro per il Regno Unito con quel maledetto Brior, non se questo voleva dire perdere la dignità che tutti loro possedevano da tempo immemore. Il bon ton che tanto caratterizzava lo spirito di Oliver e dei suoi parenti era seguito alla lettera, spesso risultando perfino rigido e leggermente esagerato, eppure tutto quello che sanciva il protocollo era vera e propria legge, a partire dalla capostipite nonché nonna Adeline Brior per concludere con il più piccolo erede, Charlotte. "JASDEL!"
L'urlo dello studente di Hogwarts fu abbastanza elevato e acuto, tanto da far girare diversi passanti verso la sua direzione. Alla faccia del galateo e di qualsiasi norma ad esso legata! La rabbia esplose nel cuore di Oliver come una tempesta non appena i suoi occhi incrociarono quelli del cugino - l'altro cugino - che ci stava provando con uno dei vari negozianti presenti agli splendidi mercatini del villaggio magico di Hogsmeade. Una nuova regola prese forma nella mente del giovane Mago: mai uscire con Elijia né con suo fratello. La frase parve essere quasi sottolineata da un pennarello invisibile, marcata a fuoco nel vortice di pensieri in subbuglio del ragazzo. Si avvicinò di scatto al cugino, agguantandolo per un braccio e tirandolo a sé.
"Jasdel, non puoi... non puoi!" sussurrò, il tono di voce più contenuto. L'interlocutore sembrò essere leggermente infastidito, mentre spostava l'attenzione dal presunto spasimante al cugino più piccolo di età. "Non posso cosa?" scandì, come a voler spingere Oliver a citare la sua omosessualità. In effetti quest'ultimo non era riuscito ancora a capacitarsene: non che avesse qualcosa in contrario, però era stato il primo a svelare quel segreto, scoprendo Jasdel alle prese con un bacio stile combattente con un ospite di una cena di gala in occasione del compleanno della nonna, durante il trascorso mese di Ottobre. Avvampò, imbarazzato, sebbene continuasse a trattenere lo sguardo allacciato a quello del cugino. Qualche secondo dopo, Jasdel emise un verso strano, come uno schiocco di labbra, poi andò via, lasciando Oliver da solo nel bel mezzo dei mercatini. "Avanti, scherzavo, scusa! E' lo spirito del Natale, eh!" gridò per farsi sentire su quel frastuono. Aveva esclamato il tutto così ad alta voce e con impeto da sbilanciarsi troppo, come se una forza invisibile lo avesse scaraventato all'indietro. Un attimo dopo, tanto per cambiare, capitombolò contro qualcuno.

 
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view post Posted on 20/12/2015, 13:31
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Camminava senza prestare bene attenzione alla gente che si fermava a guardare i mercatini di Hogsmeade e questo la portò ad incorrere in un piccolo incidente.
Non comprese bene le dinamiche con cui esso si svolse, seppe solo che dopo aver urtato qualcuno si era sbilanciata all’indietro cadendo semplicemente sulla neve, per fortuna a sedere senza sbattere la testa o nessun’altra parte del corpo all’infuri del fondo schiena.
Si maledisse mentalmente per non aver prestato attenzione a dove andava, non era da lei starsene con la mente tra le nuvole, ma oggi dato che era un giorno di riposo aveva deciso di mettere da parte le preoccupazioni della propria vita di tutti i giorni per starsene semplicemente in giro a farsi i fatti suo e Ayumo pensò di averlo fatto sin troppo bene dato quello che era successo.
Guardò verso la figura che era andata a colpire, era girata di spalle, la prima cosa che notò era che la persona contro la quale era andata a schiantarsi era un ragazzo, così che le fece comprendere come mai lei ora si trovava per terra.
Cercò di alzarsi, stando attenta a non farsi calpestare da qualcuno, non aveva voglia di tornarsene al castello con qualche osso rotto.

« Mi scusi, avevo la testa fra le nuvole e non avevo fatto caso a lei, spero di non averle recato disturbi. »

Lei come sempre si rivolse a quel ragazzo in maniera cordiale, come i suoi genitori le avevano insegnato.
Una volta in piedi controllò di avere tutti i suoi oggetti all’interno della borsa che portava e si spolverò dalla neve che si era attaccata al cappotto, una volta conclusa l’operazione alzò nuovamente lo sguardo sul ragazzo che aveva di fronte, ringraziando che era andata a schiantarsi contro qualcuno di giovane e non contro chissà quale vecchio mago scorbutico che si sarebbe sicuramente infuriato dicendole che non aveva nessun rispetto per gli anziani.
Notò che il giovane era poco più alto di lei, cosa che la rassicurò, voleva dire che all’incirca aveva la sua età, almeno che non era un alunno degli ultimi anni particolarmente basso.
A quel pensiero sorrise un poco tra sé e sé.

« Mi scusi ancora per l’incidente. »

Nuovamente si scusò nei confronti delle estraneo, l’unica così che poteva far intuire quanto lei fosse dispiaciuta erano le gote leggermente rosate.
 
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view post Posted on 23/12/2015, 16:41
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*Maledetto Jasdel e il suo orgoglio!*
Il pensiero vorticò velocemente nella mente del giovane ragazzo nell'esatto momento in cui il suo equilibrio venne meno, facendolo sentire come un burattino senza fili in grado di controllare le proprie gambe. E per cosa, poi? Per colpa di un idiota che non riusciva a nascondere la sua vera essenza né, al contempo, essere pronto ad accettarla definitivamente. Oliver non poteva credere per davvero ai suoi occhi ogni volta che scorgeva il cugino alle prese con una nuova cotta, il che capitava praticamente un giorno sì e un altro no. Trascorrendo molto tempo insieme, ormai era chiaro ad entrambi che alcuni segreti dovessero restare tali, ma perché protrarne uno così a lungo quando era stato rivelato? Oliver aveva scovato Jasdel con Alfred, il figlio di un Conte nonché amico di sua nonna, uno dei tanti ospiti di una cena di gala organizzata in occasione del compleanno della Strega citata: Jasdel e quel tizio erano quasi avvinghiati l'uno all'altro come due lottatori, scambiandosi un bacio veloce e fugace. Il Grifondoro si era forse opposto in qualche modo? Certo, ci era rimasto di sasso, ma semplicemente perché non sapeva nulla circa l'omosessualità dell'altro: non che gli comportasse qualche problema, però un pizzico di sorpresa doveva pur essere consentita in quel mondo! Maledetto Jasdel! Il pensiero ritornò come una palla di cannone, anzi come un frisbee che sfrecciava avanti e indietro dal suo giocatore. Piantando un piede verso la sua destra, il ragazzo era riuscito a frenare un'eventuale caduta nonché grandissima figura di mancata classe in bella mostra, eppure non era stato in grado di evitare di scontrarsi lo stesso con qualcuno. Liberò la mente improvvisamente da qualsiasi preoccupazione, a partire da Jasdel per concludere con la sua famiglia e i restanti regali di Natale da completare entro la fine della giornata. Il cuore si strinse in un'orrida morsa non appena notò che la vittima del suo scarso equilibrio fosse stata una giovane e carina giovane Strega, piombata al suolo per poi mettersi in piedi da sola. L'istinto prevalse su qualsiasi altra cosa, così il Mago tentò di allungare una mano per aiutare la fanciulla, cosa che non fece in tempo per via di alcune buste che reggeva ad entrambi i polsi bloccati. Quando si liberò, aggiungendo tre pacchettini alla mano sinistra, portò la destra in avanti come a voler indicare all'altra di appoggiarsi tranquillamente a lui. Aveva peccato di bon ton: non era stata sua intenzione, era ovvio, ma aveva peccato lo stesso e non poteva permettere all'altra di scusarsi al posto suo.
"Sono estremamente mortificato, milady" disse, forse più velocemente del solito. Del resto, la parte elegante del suo carattere era scattata in un battibaleno, evitando di attuare i filtri nei vari registri colloquiali; milady! Da quando chiamava milady una giovane che dimostrava forse la sua stessa età? Provò a sorriderle, nascondendo l'imbarazzo, quindi inclinò leggermente il capo in avanti in un accenno di bon ton. "Avevo la testa fra le nuvole, anzi oserei dire le nuvole in testa" scherzò, l'ironia che si mischiava in un vortice di cordialità e tono affabile. "Mi auguro stia bene, posso fare qualcosa per lei?"

 
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view post Posted on 2/1/2016, 18:23
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Era cosciente che il ragazzo che aveva davanti non aveva nessuna colpa in quell’incidente; lei, al contrario del suo solito, si era distratta in frivolezze finendo così per schiantarsi contro di lui.
Osservò il giovane porgerle la mano in ritardo, le fu evidente che erano stati i pacchetti e le sporte che lui portava con sé ad averlo intralciato e questo la fece sorridere, perché era un po’ buffa quella scena.
Ascoltò le sue rapide scuse, non servivano e lei lo sapeva molto bene, ma non fece neanche in tempo ad interromperlo.

«Non vi dovete preoccupare e serve neanche che vi scusiate, direi che ero io ad avere le nuvole nella testa.
Stavo osservando la neve, stupidamente, e mi sono scontrata contro di voi.»


Chissà forse era un’opportunità per fare quattro chiacchiere, comunque rispose affermativamente alla domanda, stava bene, al massimo il suo sedere era l’unica parte leggermente offesa, ma la neve aveva attutito molto bene la sua caduta.

«Che ne dite di fare qualche chiacchiera, chissà forse il destino ci ha giocato questo scherzetto.
Comunque io sono Ayumo Vanille, frequento il secondo anno e appartengo alla nobile casata di Tosca Tassorosso.
Voi siete?»


Aveva deciso che fosse meglio spostarsi dal mercatino, non voleva nuovamente cadere a terra.
Diede un ultimo e rapido sguardo alla merce esposta e constatando che non c’era niente di interessante si allontanò un poco, stando però sempre vicina al giovane.
Pensando tra sé e sé, Ayumo notò solamente in quel momento che l’aveva chiamata, era stato estremamente formale, non che lei non ci tenesse alla buona educazione, ma arrivare persino a chiamarla Milady.
La questione le fece sorgere un piccolo sorriso sul volto, mai nessuno aveva rispettato così tanto le buone maniere quanto quel giovane, l’ultima volta che qualcuno si era comportato così era stato ad un evento formale in cui aveva incontrato qualche collaboratore di suo padre.

«Direi che forse è meglio spostarci dai mercatini, voi che ne pensate? »
 
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view post Posted on 8/1/2016, 12:24
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Mentre i pacchetti e i vari regali racchiusi in buste di cartone e di plastica venivano sistemati come agganci sulle e tra le dita del giovane Mago, quest'ultimo si pose una rapida e tacita domanda: di sicuro di fronte a sé c'era una persona di nobili origini o comunque in grado di comprendere le sfumature del protocollo. Per un attimo, dunque, Oliver si chiese se fosse sul punto di commettere un madornale errore, non riconoscendo la figlia di un eventuale ospite di sua nonna, al castello dei Brior: non ricordava il volto della fanciulla né era a conoscenza delle sue origini, eppure doveva ammettere di esserne estremamente colpito. Un sorriso gioioso si dipinse sul volto dello studente, mentre riacquistava il controllo completo del suo spirito e si mostrava meno imbarazzato e impacciato di quanto già non fosse, assumendo una posa non troppo rigida come ci si sarebbe aspettati. Ascoltò le parole della sua interlocutrice, notando immediatamente la scelta del Voi nei suoi confronti, cosa che non lo fece ridere né sentire a disagio, essendovi quasi abituato per tutte le cene di gala organizzate da Adeline, sua nonna nonché capostipite ormai dell'intera stirpe dei Brior. Quando la ragazza di fronte a sé continuò a scusarsi per poi invitarlo ad una passeggiata, Oliver ne fu lusingato, ma la sua sorpresa arrivò nel momento in cui scoprì l'identità della studentessa, la sua appartenenza alla Casata dei Tassorosso e, ultimo ma non meno importante, la sua propensione alla giusta coniugazione dei congiuntivi, il che non rappresentava un fattore tanto stupido data la consueta ignoranza grammaticale di molti giovani.
"Miss Vanille, è un piacere poterla conoscere, anche se in queste spiacevoli circostanze. La prego..."
Si fermò, lasciandosi scappare una risata leggera che si perse nel trambusto dei mercatini di Hogsmeade.
"Che ne dici se ci diamo del tu, onde evitare di risultare troppo formali?" chiese, senza trattenersi dall'usare avverbi come "onde" e tanto altro in precedenza: d'altronde, il galateo era tardo a morire. Allungò la mano destra, quella libera da buste e impedimenti vari, verso quella della ragazza, invitandola ad offrirle la sua: un istante dopo l'avrebbe stretta, limitandosi ad un cenno gentile del capo come se avesse attuato una strana presentazione. La regola numero quindici del bon ton non prevedeva il baciamano in luoghi aperti, non sia mai procedere in strada. Sua nonna lo avrebbe maledetto su due piedi.
"Oliver Brior, Caposcuola Grifondoro" aggiunse, il tono cordiale che tanto spesso lo caratterizzava. La folla intorno si faceva sempre più gremita, pressante e insistente, non era il caso di restare effettivamente fermi per troppo tempo, bloccando quel traffico umano come due ostacoli veri e propri. "Sarà un piacere, adoro i Tassorosso! Posso offrirle uno dei migliori dolci della zona? Mielandia non è troppo lontana" chiese, lo sguardo illuminato e radioso come sempre quando parlava del suo Paradiso di Zuccheri del villaggio magico. Recuperare Jasdel sarebbe stato un problema successivo.

 
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view post Posted on 13/1/2016, 21:59
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Quel ragazzo le trasmetteva uno strano stato di empatia, era da parecchio tempo che non riusciva a comprendere i sentimenti che gli altri provava, sentendosi alcune volte forse troppo distaccata dalle situazioni che succedevano, da quello che le stava intorno, eppure in quella situazione entrambi si trovavano avvolti da una sensazione di imbarazzo e di probabile goffaggine.
Guardò il ragazzo sistemarsi i pacchetti tra le mani e anche le buste, per quanto lei fosse una ragazza, le venne spontaneo offrirsi di aiutarlo, aveva sin troppe cose in mano e non sarebbe stato gentile accettare un tale sforzo da lui.

« Se vuole posso darle una mano, è assai pieno di pacchetti e sono stata alquanto fortunata a non fargliene cadere nessuno quando le sono venuta addosso. »

Ascoltò le sue parole, era un ragazzo ben educato e gentile, questo l’aveva notato dalle sue attenzioni nell’aiutarla a rialzarsi e dal suo modo di porsi, una cavalleria che era in disuso tra i giovani eppure ecco un ragazzo pronto a provare il contrario.
Sorrise alla sua richiesta di passare al Tu, effettivamente dare del Lei quando si era tra coetanei faceva così strano, eppure lei lo trovava una forma di rispetto che adottava nei confronti di qualsiasi persona incontrava.
Afferrò la sua mano destra, quel contatto inusuale, così estraneo che le fece comprendere che doveva abituarsi anche a quei piccoli dettagli, che non poteva per sempre vivere nella sua bolla di cristallo e conoscendo la sua posizione sapeva che il suo Sire poteva ordinarle qualsiasi cosa.

« Certamente, infatti fa strano dare del Lei a un mio coetaneo, ma l’ho sempre trovata una forma di rispetto nei confronti delle altre persone.
Penso sia lo stesso per te o sbaglio? »


Lo guardò presentarsi e scoprire che quel giovane non era altro che il Caposcuola Grifondoro, era sicuramente un traguardo importante per la sua età e aveva conosciuto altre persone che in giovane età avevano raggiunto tale incarico, in altre Casate.
Questo leggero pensiero la fece sorridere, pensando che proprio lì aveva trascorso una piacevole giornata con una di queste, che non era altro che l’ancora in carica Caposcuola Corvonero, Patrick Swan.
Scacciò via quei pensieri, erano flebili ricordi e dovevano rimanere tali, mentre invece notava la gente farsi sempre più folta, ascoltò quindi la gentile proposta del ragazzo di dirigersi da Mielandia e fece un leggero sì con il capo, aveva accettato entrambe le proposte.
Oliver Brior, annotò quel nome nella sua mente.

« Sono sicura che sarà un piacere anche per me.
Dirigiamoci pure verso la nostra meta. »


Sorrise, era contenta di come quella normale e noiosa giornata stava invece improvvisamente cambiando.
 
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view post Posted on 25/1/2016, 12:06
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A pensarci bene, forse aver litigato - o almeno aver provato a litigare - con suo cugino non aveva portato conseguenze del tutto catastrofiche; certo, in quel momento Jasdel era perso in chissà quale angolo dei mercatini di Hogsmeade, ma il villaggio magico non era chissà quanto grande e, se la memoria non lo ingannava, Oliver ricordava di aver sentito il nome "BiblioMagic" fuoriuscire dalle labbra del parente poco prima. In effetti, quale miglior luogo se non una biblioteca storia e ben fornita per un ragazzo particolarmente acculturato? Le somiglianze fra Jasdel e Elijia, due fratelli, erano davvero scarse, mentre quelle fra il primo e Oliver, be', forse erano maggiori. Tralasciando quei pensieri, il Grifondoro sorrise alla studentessa che si era ritrovato piacevolmente davanti, anzi con la quale si era scontrato. Le strinse la mano con gioia, mentre scuoteva il capo per rispondere indirettamente alla sua gentile proposta. "Assolutamente no, mia cara. Ti ringrazio per l'offerta, ma nessun gentiluomo lascerebbe dei pacchettini e dei pesi vari nelle mani di una fanciulla" spiegò, risvegliandosi lentamente dallo stato di torpore e rigidità che il galateo spesso gli affibbiava. Forse era il caso nonché il tempo di smetterla con quei convenevoli, non voleva che la ragazza lo scambiasse per un bigotto, termine che non s'addiceva affatto al giovane Caposcuola. Provò a essere meno informale, giusto per dare una patina cordiale ma non serissima alla situazione.
"In effetti, oltre ad una forma di rispetto, direi che per me sia quasi una prerogativa fisica e mentale"
E questo perché aveva intenzione di essere meno serio. Touché.
"Molto semplicemente, la mia famiglia è dedita al bon ton da anni ed anni, quindi ho dovuto apprendere le buone maniere, volente o nolente che fossi" precisò, riflettendo sul lessico che stava adottando. Troppo rigido, troppo aulico, o forse no? L'importante era non tediare la sua interlocutrice, le doveva sicuramente delle scuse concrete per esserle finito contro pochi istanti prima. Facendosi spazio fra la folla, Oliver infilò alcune buste nell'altra mano, quindi fece ricadere le braccia al corpo mentre inclinava il capo in avanti, segno che la direzione per Mielandia fosse da quella parte. D'altronde, chi meglio di un super goloso studente come lui avrebbe potuto sapere la postazione precisa del Paradiso di Zuccheri? C'era sempre un motivo per recarsi in quel locale, a prescindere da impegni, acquisti o litigi con cugini particolarmente irascibili.
"Mielandia è la cura di ogni male" disse ad alta voce, ripercorrendo un ricordo della sua memoria riguardante uno strano incontro in Sala Comune con un altrettanto strano Grifondoro nonché suo compagno di stanza. Sorrise.
"Credo tu ci sia già stata, no? Non lo trovi un posto meraviglioso?"

 
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view post Posted on 3/2/2016, 22:30
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Quel giovane ragazzo, seppur pieno di regali, si era rifiutato di accettare la sua offerta preferendo rimanere un perfetto gentiluomo portando tutti i pesi lui.
Tutti quei gesti gentili che non avevano un secondo fine, ma la semplice e pur educazione nei confronti del prossimo lasciavano Ayumo alquanto stupita, probabilmente perché non si era mai ritrovata a contattato di qualche giovane così cordiale, dentro di sé si chiedeva se le cose sarebbero andate diversamente se nel suo passato fossero state presenti più persone come Oliver, ma era una domanda che non poteva ricevere risposta, ormai la sua strada era stata scritta.
Scoprì perché quel giovane si comportava come un uomo di altri tempi, nella sua famiglia avevano una lunga tradizione di Bon Ton e lui era stato incluso in questa piccola eredità.
Era certamente strano, ma sicuramente interessante.

« Beh è una piccola eredità da parte della tua famiglia, ogni famiglia porta avanti qualche caratteristica particolare.
La trovo una caratteristica estremamente interessante »


Stavano continuando a camminare in direzione del Paradiso dei Dolci, lei c’era stata poche volte, ma comunque adorava finire in quel luogo e quasi sempre se ne usciva con parecchie caramelle.
Al primo anno aveva iniziato a collezionare le figurine delle Cioccorane, ma non ne era mai stata eccessivamente ossessionata, preferendo comprare altri dolcetti tipici piuttosto che quelle deliziose rane salterine.
Concordava con la frase del Caposcuola, Mielandia era la cura di ogni male, riusciva a scacciare ogni tipo di preoccupazione.

« Già, Mielandia è in grado di rallegrare qualsiasi persona.
Ci sono poche cose che adoro realmente e i dolci rientrano tra queste, quindi si lo trovo un posto alquanto incantevole. »


Ed effettivamente lei era una ragazza alquanto strana, adorava sedersi davanti al camino a gustarsi una calda tazza di The fumante, lo trovava un momento di pausa in cui poteva fermarsi e allontanare qualsiasi pensiero, qualsiasi preoccupazione stando semplicemente seduta su una comoda poltrona con davanti quella tazza riempita di liquido ambrato, qualche biscottino e la teiera ancora calda contenente altro nettare.
Nello stesso modo adorava i dolci, le piacevano, ne adorava il sapore e la metteva di buon umore condividere qualche golosità con qualcuno.
 
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view post Posted on 14/2/2016, 18:16
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Sorrise.
A pensarci bene, non c'era alcun motivo per non farlo, sebbene quelle labbra tirate verso l'alto fossero praticamente un segno distintivo della personalità di Oliver Brior. Non solo quella mattina si era recato con piacere ad Hogsmeade per fare qualche compera con suo cugino, ma aveva avuto anche la sfortuna-fortuna di scontrarsi con una studentessa di Hogwarts per poi trascorrere del tempo con lei. Tutto sommato, il Natale era alle porte e lui non poteva che esserne estremamente felice, rappresentando la festività che più adorava in assoluto. Il fatto che si stesse recando con la Tassorosso nel Paradiso di Zuccheri, il locale che adorava con ogni fibra del suo cuore e del suo corpo, non faceva altro che sancire un quadro perfetto di un incredibile giorno prima dell'arrivo della vigilia. Mentre camminava, dunque, il ragazzo ascoltò con attenzione i commenti della ragazza al suo fianco, chiedendosi allo stesso tempo chi fosse, quali amicizie coltivasse e quale storia nascondesse dietro quel volto semplice e carino. Il senso innato di curiosità, tipico di un Grifondoro come Oliver, era sempre acceso, del resto faceva capolino nella sua mente ogni secondo: domande senza risposta attesero, tuttavia, nel suo cervello, onde evitare di piombare nella vita della fanciulla come un impertinente o un maleducato; non erano quelli i dettagli che avrebbero potuto descrivere al meglio la sua natura. Con un movimento leggero delle spalle, quasi giovanile in quella rigidità che tanto sanciva il galateo, Oliver finalmente individuò l'ingresso di Mielandia e un altro sorriso caloroso comparve sul volto. Lo indicò, attento a non perdere il contatto con buste e tanto altro. Un istante dopo, si rivolse alla sua gentile accompagnatrice e disse:
"Ci siamo!"
Non aspettò molto, era scontato che entrambi volessero effettivamente entrare in quel locale. Pochi passi, dunque, e Oliver arrivò dinnanzi la porta, che aprì per far passare prima Miss Vanille, riservandole un altro cenno cordiale del capo. Subito dopo, entrato dietro di lei, il volto fu investito completamente del profumo inebriante dello zucchero filato e di tutti i dolci che avrebbero sicuramente rappresentato la sua più grande felicità. "Esiste qualcosa di meglio? Guarda lì, le Api Frizzole! Io le adoro, davvero, forse sono le mie caramelle preferite. E i TopoGhiacci, secondo te scappano solo con me?"
Sembrava un bambino di fronte la sua perfetta torta di compleanno. Lo sguardo era illuminato e il volto radioso.
"Allora, andiamo a prendere qualcosa? Dopo potremmo sederci lì, se ti va" sorrise, indicando un tavolino del negozio e poi facendo segno alla Tassorosso di recarsi al bancone. Lui avrebbe volentieri ordinato tutto.

Mia cara, a te la scelta, non farti problemi. Ho contattato i garzoni :')

 
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view post Posted on 16/2/2016, 23:49
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Vedere quel giovane sorridere metteva una strana euforia dentro di lei e per quella volta decise che poteva anche lasciarsi trasportare dai sentimenti, lasciar cadere la sua immagine da fredda e distaccata, poteva comportarsi come meglio credeva senza dover per forza nascondere qualsiasi cosa.
Semplicemente quella giornata non aveva bisogno di quel suo carattere così spesso freddo, c’era già la neve a congelare tutto e lei poteva sciogliere per una volta i sentimenti, senza opprimersi in congetture mentali, senza pensare all’oscurità che l’attanagliava.
Era quasi Natale e anche lei si meritava un piccolo regalo.
Non era una festività che amava particolarmente festeggiare, piuttosto perché da un po’ di tempo preferiva trascorrerla ad Hogwarts piuttosto che tornare a casa dai suoi genitori, probabilmente per non farli preoccupare notando quel suo cambiamento.
Aveva avuto dei trascorsi spiacevoli in alcune ricorrenze che si erano svolte in prossimità di quella festa e ogni tanto preferiva passare il Natale in solitudine, cercando di dimenticare quello che era stato, cercando di trasformare quelle ferite in cicatrici che prima o poi sarebbero sbiadite col tempo.
Seguì il giovane Caposcuola e quando questi individuò l’ingresso di quel paradiso dei dolci ne fu sollevata, probabilmente c’era della calca anche dentro, ma preferiva trascorrere del tempo spiaccicata là dentro piuttosto che essere nuovamente trascinata dalla folla.
Le aprì gentilmente la porta facendole segno di entrare, sentì il giovane seguirla subito dopo, guardò Mielandia e si accorse che era da parecchio tempo che non trascorreva qualche momento lì dentro, le narici si riempirono del buon odore che tutti quelle squisitezze rilasciavano e cercò alcuni dei dolci a cui era più affezionata, perché adorava mangiarli insieme a una tazza di The.

« Questo è semplicemente il paradiso »

Disse quella frase ridendo, era contenta di che quel fortuito incidente le aveva migliorato la giornata, le ricordava esattamente il pomeriggio che aveva trascorso con Patrick e quando quel ricordo le sfiorò la mente il suo sguardo si rabbuiò per qualche secondo, per poi tornare quello gioviale e radioso che aveva avuto fino a pochi secondi prima.

« Io adoro le Crostatine Canarine, sono dei dolci al limone veramente fantastici.
Amo anche i Topoghiacci, ti assicuro che non sei l’unico a cui sfuggono, e le Gomme Bolle Bollenti.
Penso prenderò un sacchetto di ognuno, così potrò mangiarmene in gran quantità »


Si avvicinò al bancone, adocchiò anche qualche altro dolcetto di cui avrebbe preso qualche sacchetto, troppo tentata da quelle che erano quelle prelibatezze ed essendo che era molto tempo che non si dirigeva lì aveva deciso di non limitarsi.
Si rivolse al negoziante gentilmente, aveva già stilato nella propria mente la lista di dolcetti.

« Salve, vorrei prendere un sacchetto di Crostatine Canarine, un altro di Topoghiacci, uno di Gomme Bolle Bollenti, uno di Mou Mollelingua e di Pallini di Sorbetto Levitanti… Grazie Mille. »

La ragazza porse gentilmente il pagamento prima di essere servita e guardava con un leggero sorriso sulle labbra il negoziante, in attesa dei vari sacchetti di dolci, per fortuna si era portata dietro la propria borsa.
Guardò in direzione del tavolino dove si sarebbe diretta dopo, a scambiare quattro chiacchiere con Oliver.
Ot: Ottimo, credo mangerà dolci per un po' XD
 
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view post Posted on 18/2/2016, 12:17
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Il sapore della vita, ecco cos'era il profumo di Mielandia. Lo zucchero era talmente intenso da far sentire Oliver avvolto in un vortice senza eguali e senza fine, come se si trovasse in un perenne stato di emozione allo stato puro. Il sorriso, tratto già fondamentale della sua personalità, adesso era ancora più ampio e si sposava perfettamente con il volto radioso, la cui espressione non poteva che essere decifrata come gioia. Non lo avrebbe nascosto, quelli che lo conoscevano da lungo tempo sapevano che il suo locale preferito in assoluto fosse proprio quell'angolo di Paradiso del villaggio magico di Hogsmeade; certo, anche Florian Fortebraccio non gli dispiaceva affatto, anzi adorava sia gli articoli in vendita della gelateria-pasticceria sia le cameriere con le quali aveva avuto piacevoli incontri. Eppure, il sobborgo in questione rendeva la magia di Mielandia straordinaria, donandole una patina fuori dal comune. Riflessioni e sentimenti esuberanti a parte, comunque, il giovane ragazzo si ritrovò stranamente a pensare alla sua scorta di caramelle e dolciumi presenti nei cassetti del suo comodino, accanto il letto a baldacchino del dormitorio Rosso ed Oro. Se non errava, aveva ancora diversi sacchetti di Topoghiacci, Calderotti e Ciocconocciola, per non parlare delle Crostatine Canarine con le quali aveva uno strano rapporto di odio e amore. Quando Ayumo parlò di quei dolci, affermando quanto le piacessero per via dei loro ingredienti, il Grifondoro non riuscì a trattenere una sorta di sussulto che poi fece scambiare come un banale colpo di tosse. Per quanto amasse il sapore dolciastro del limone all'interno delle Crostatine, l'effetto magico di quest'ultime non sembrava avere lo stessi riscontro nella sua mente: d'altronde, essersi presentato come un pennuto di fronte lo sguardo attonito di un ragazzo Corvonero abbastanza ironico non era una cosa di tutti i giorni e difficilmente l'avrebbe dimenticato. Per quel motivo, infatti, decise di non rimpinguare la sua scorta di Crostatine, quell'articolo poteva anche mancare nella sua collezione da mangiare ogni momento della giornata. Raggiunse il bancone subito dopo la ragazza al suo fianco, annuendo in riferimento alle sue scelte. "Perfetto, Ayumo, hai buon gusto!" scherzò, affrettandosi a recuperare il sacchetto di Galeoni prima che lo facesse la studentessa. "Una promessa è una promessa, permettimi di offrire come scusa per lo scontro di prima" disse, aggiungendo un sorriso gentile. Fece la sua ordinazione, cercando con lo sguardo il commesso: se fosse stata Zoey, l'avrebbe salutata con molto affetto, aveva un debole per quella ragazza! Se fosse stato Aaron, avrebbe fatto lo stesso, del resto gli era simpatico e poi avrebbe dovuto porgergli le sue scuse per avergli rubato letteralmente la dama di compagnia, la stessa Zoey, alla Festa di Natale durante il momento della premiazione della Coppa delle Case. Al ricordo, un sorriso più grande affiorò sulle labbra.
"Ciao! Dunque, vorrei un sacchetto di Biscottini Gufici..." - si fermò, voltandosi velocemente verso Ayumo per sussurrarle qualcosa come "altrimenti la mia civetta si vendicherà"; tornò dal garzone - "...uno di Api Frizzole, di Bacchette Magiche alla Liquirizia, di Crackers Magici, qualche Rospo alla Menta, un altro pacchettino di Zuccotti alla Zucca e, vediamo, quaranta Cioccorane, per favore" concluse, senza neanche lontanamente pensare di aver esagerato. Lui e i dolci avevano una relazione per niente segreta, se non fosse stato per l'assiduo allenamento giornaliero, Oliver sarebbe stato un obeso sicuramente. Scartò quell'idea, lasciando cadere lo sguardo sulle torte in vetrina. Come poteva resistergli?
"Potrei avere anche una fetta di Foresta Nera e... una al limone con panna?" domandò, cordiale. "Ayumo, ti piace così?" fece, rivolto alla ragazza, avendo saputo poco prima della sua passione per quel frutto. Si preparò a pagare, poi avrebbe cercato di sistemare il tutto nelle varie borse che stringeva in una mano, sedendosi al primo tavolino libero di quel meraviglioso locale.

Riepilogo per i garzoni:
Crostatine Canarine (x1)
Topoghiacci (x1)
Gomme Bolle Bollenti (x1)
Mou Mollelingua (x1)
Pallini di Sorbetto Levitanti (x1)
Biscottini Gufici (x1)
Api Frizzole (x1)
Bacchette Magiche alla Liquirizia (x1)
Crackers Magici (x1)
Rospo alla menta (x1)
Zuccotti di zucca (x1)
Fetta di torta alla frutta (x1 fetta)
Fetta di torta Foresta Nera (x1 fetta)
Giusto perché vi faccio sempre esaurire, dovrebbe essere in totale: 11 Falci caramelle + 40 Falci Cioccorane + 20 Zellini fette di torta = 3 G e 20 Z

Ho inserito anche gli acquisti di Ayumo.
Tutto dal conto di Oliver, gracias :')

 
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view post Posted on 18/2/2016, 15:41

In a coat of gold or a coat of red, a ℓισи ѕтιℓℓ нαѕ ¢ℓαωѕ.

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Era una giornata non troppo affollata, quella, fortunatamente; era fin troppo stanca a causa di lezioni e paranoie varie per star dietro a tanti clienti in una volta.
Con un sospiro, legò velocemente i capelli in una morbida coda di cavallo, e si mise al lavoro. Ogni pomeriggio era diverso dall'altro, ma c'era una costante che accomunava ogni santa giornata: i dolci. Ormai erano diventati una costante nella sua vita.
Probabilmente, presto avrebbero anche iniziato a popolare i suoi incubi.
Poi, dalla porta, vide entrare una figura che ben conosceva, e il viso le si rilassò in un caldo sorriso di benvenuto...o di bentornato, visto che Oliver frequentava molto spesso Mielandia, ed era diventato un cliente abituale. Premio fedeltà.
Al suo fianco, c'era una ragazza, più o meno della loro età, che non ricordava di aver mai visto in giro.
A ogni modo, li accolse e sorrise anche a lei.

- Ciao, Oliver! Come posso servirvi, ragazzi? - chiese, gentilmente, attendendo che i ragazzi facessero le proprie ordinazioni; e furono così lunghe, che per un momento ebbe qualche difficoltà a ricordare tutto, e fu costretta a fare uso del block notes che raramente usava.
Nessun problema per la Cioccorane, erano talmente tanti quelle che le chiedevano, che alla fine si era deciso di tenerle proprio dietro al bancone, pronte; per gli altri dolci, invece, dovette pazientemente armarsi di sacchetti e cercare i giusti contenitori.
Alla fine, lievemente affaticata, poggiò tutto quanto sul bancone, davanti ai ragazzi.

- Ecco a voi...sono, uhm...- Fece rapidamente i conti in cassa. - ...esattamente 3 Galeoni e 20 Zellini. Ecco a voi, grazie, e a presto! -
Incassò i soldi, e chiuse il cassettino della cassa; un ultimo sorriso, e si dedicò agli altri clienti.

Da aggiornare.
Ma quanto mi piace 'sto ragazzo che mi risparmia i conti e i dannosi approcci alla matematica :*-*:

 
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view post Posted on 19/2/2016, 20:39
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Il Fato

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Oliver Brior



Da aggiornare.
 
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view post Posted on 20/2/2016, 12:52
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Oliver si era nuovamente dimostrato un ragazzo estremamente educato e legato a quello che era il galateo, quando era andata ad ordinare i propri dolci da sgranocchiare al bancone lui le si era offerto di pagarle tutto e lei semplicemente gli aveva sorriso mentre ritraeva la propria mano.
Certamente non si era placata dal dirgli che non ce n’era la necessità, ma da quel poco che aveva visto e da come si era comportato in precedenza con i pacchetti era sicura che il giovane avrebbe sicuramente insistito per pagare a tutti i costi il conto lui.
Oltre a quello gli aveva elogiato le scelte di quelle caramelle che aveva preso, sicuramente si sarebbe limitata a mangiare qualche Pallina di Sorbetto Levitante o qualche Gomma Bolla Bollente, non volendo diventare un canarino oppure non riuscire più a parlare a causa delle Mou.
Quando poi Oliver prese un pezzo di torta per ognuno, comprese che si sarebbe gustata quella piccola delizia al limone che avrebbe sicuramente conquistato i suoi gusti.
Effettivamente aveva una particolare predilezione per tutti quei dolci che contenevano il limone, questo era dovuto al fatto che si accostavano in maniera particolare al The ed in più li trovava estremamente freschi e leggeri, tendeva infatti ad abbuffarsi quando si trovava in particolar modo davanti ad una delizia estremamente sfiziosa.

« Non serviva che pagassi tutto tu, ma ti ringrazio è stato un gesto estremamente gentile da parte tua.
Ti ringrazio anche per la Torta, ci hai decisamente azzeccato con i gusti. »


Quando la commessa lì servì Ayumo prese i propri sacchetti e li infilò dentro alla propria borsa, lasciando per ultimo quello delle Crostatine, sperando di non romperle.
Si voltò nuovamente verso il bancone per prendere la sua fetta di torta, l’aspetto era estremamente invitante e non l’aspettativa di rimanere al calduccio all’interno di Mielandia a fare quattro chiacchiere rendeva il tutto ancora più allettante.
Stando attenta a non far cadere quella prelibatezza si era avviata verso il tavolino che aveva prescelto, poggiò la fetta sopra ad esso per poi andare a spostare la sedia, stando attenta a non farla stridere, poggiò poi sopra essa la propria borsa e si sedette attendendo che anche Oliver si accomodasse.

« Dunque, da quello che mi hai detto prima posso intuire che hai una Civetta, ne ho una anche io ed è estremamente pretenziosa.
Però ormai mi sono abituata alle sue sciocchezze. »
 
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