« Margaí », ~ Privata

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view post Posted on 21/2/2016, 11:37
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C'era Zoey! Un sorriso balenò sul volto del giovane studente Grifondoro, riservando un'espressione contenta all'amica. Annuì in direzione della richiesta che aveva appena fatto, quindi le chiese se andasse tutto bene. Vederla in azione come commessa di Mielandia era sempre un piacere, del resto avere una sua concasata nel negozio preferito del suo cuore non era una cosa di poco conto, di certo non per lui. Sentì l'acquolina in bocca alla sola vista di quelle prelibatezze, anzi per una manciata di secondi si domandò se non rimpinguare maggiormente la sua scorta di dolciumi. Forse avrebbe esagerato o forse no, l'importante era mettere un freno ai suoi risparmi, altrimenti avrebbe dovuto chiedere dei soldi alla famiglia e la cosa gli dispiaceva, avendo già ben due retribuzioni fra lo stipendio dello store musicale e quello della Gazzetta del Profeta. A proposito, doveva concludere un articolo per l'indomani, il pensiero gli fece capire di non poter trattenersi più tempo del dovuto nella deliziosa Mielandia, senza considerare che di Jasdel, suo cugino, non si scorgesse nemmeno l'ombra. Salutò Zoey, dicendole di vedersi in giro, probabilmente quella stessa sera in Sala Comune, quindi dopo aver pagato seguì Ayumo al tavolino scelto. "Figurati, non è stato niente di che" esclamò, riferendosi all'offerta di prima; tra l'altro, era in dovere di farlo, aveva fatto capitombolare una povera ragazza al suolo per colpa della distrazione nata dal litigio, se così poteva essere chiamato, con Jasdel. Dove fosse finito restava ancora un mistero, perché non poteva avere dei cugini... normali?
"Adoro i dolci al limone, hai davvero buon gusto, solo che le Canarine non mi ispirano più di tanto. Lunga storia" spiegò brevemente, tagliando corto per evitare di dover ripercorrere ricordi abbastanza imbarazzanti di un lontano pomeriggio ad Hogwarts. Maledetto Corvonero e i suoi scherzi da quattro soldi! Un altro sorriso dipinse il volto. "Come si chiama la tua civetta? La mia Lady e, a dispetto del nome, è un tornado di maleducazione e ribellione. Sai, spesso non consegna le mie missive per un atto di vendetta, magari perché non le ho dato dei biscottini gufici. Ti sembra normale?"
Ma d'altronde, cosa si poteva aspettare dai suoi animali domestici, se lui stesso era così lunatico? Sistemò le buste che aveva ancora con sé sotto il tavolino, appoggiandole alla sedia sulla quale aveva preso posto. I pacchettini di caramelle e dolci vari erano sparsi sulla superficie del banco, messi di lato per non bloccare la visuale di Ayumo. Libero finalmente da qualsiasi ostacolo, impugnò il cucchiaino d'argento accanto il piattino con la fetta di torta e ne assaggiò un pezzettino. Il sapore del cioccolato, unito a quello dolcissimo della panna, lo fece sentire per un istante in Paradiso. Diamine se era buona!
"Giuro, darei un Ordine di Merlino di Prima Classe a Mielandia soltanto per i suoi dolci!"

Touché, Zoey :fru: E grazie, signor Master!

 
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view post Posted on 22/2/2016, 14:18
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Quando entrambi si erano ormai accomodati al tavolo, ed Oliver aveva appoggiato i suoi acquisti su un lato del tavolino, iniziarono lentamente a mangiare quelle due deliziose fette di torta.
I Dolci andavano mangiati con gli occhi e poi con la bocca, qualsiasi portata nella realtà andava assaporata in tale maniera, esistevano poi piatti che erano rinomatamente non belli visivamente, ma che nascondevano comunque un connubio di sapori spettacolare.
Prese una piccola porzione di quella torta con il cucchiaino e se l’era avvicinata, aveva potuto sentire la punta aspra del limone, ma era una fragranza gradevole.
Ascoltò il giovane Caposcuola parlare della sua Civetta, aveva un nome estremamente altezzoso, se così si poteva dire, ma da quello che lui diceva aveva un comportamento che non rispecchiava esattamente il nome stesso.
Era dispettosa e un po’ maleducata, ma in fondo anche gli animali avevano una sottospecie di carattere, si poteva manifestare nei più comuni comportamenti o anche in semplici atteggiamenti che avevano solamente con i propri padroni.
Ripensò ai suoi due animali, Namesia e Unknown.

« Posso comprendere, la mia è piuttosto furba, in senso che è sempre ben disposta a consegnare le mie missive e l’utilizzavo anche per consegnare la Gazzetta, però pretende sempre in cambio qualcosa… Sempre
Si chiama Namesia »


Effettivamente aveva una civetta che in qualche modo la rispecchiava, anche lei voleva sempre in cambio qualcosa ed era basandosi su questo concetto che si impegnava in maniera abbastanza rigida quando svolgeva i compiti, perché era conscia che non si otteneva nulla se non si dava indietro qualcosa di altrettanto valore, era semplicemente la legge dello scambio equivalente.
Ne era stata conscia anche quando era entrata a far parte del Lato Oscuro, il potere lo otteneva solamente se dava in cambio la sua completa sottomissione al proprio Sire.
Mangiò alcune forchettate della torta e rise quando Oliver esclamò.

« Già, sono dolci meravigliosi e riagganciandomi al discorso delle Tortine, sono molto buone però posso comprendere che non siano particolarmente indicate a causa degli effetti collaterali.
Una volta ne ho mangiata una mentre prendevo il The, dopo un po’ ho riempito la camera di piume. »


Le era capitato per sbaglio, ma si ricordava ancora il letto pieno di piume, una purtroppo le era anche finita nella bevanda, si era quindi ripromessa di mangiare quelle delizie solamente quando si trovava da sola.
 
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view post Posted on 28/2/2016, 19:39
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Mielandia risplendeva in tutto il suo bagliore e Oliver non poteva che esserne più felice; adorava alla follia quel luogo, c'erano dei profumi talmente intensi da far sì che il cuore del ragazzo saltasse di continuo come su una montagna russa, una di quelle giostre Babbane che suo cugino Elijia gli aveva mostrato in passato in un luna park. Stranamente, il ricordo del parente gli fece sorridere, era ancora vivida l'immagine del suo volto impallidito e spaventato per la rapida velocità di quella cabina tanto banale, non essendo magica. Bei tempi, davvero. Ascoltò il discorso di Ayumo riguardante la sua civetta e pensò che, a differenza sua, la ragazza fosse estremamente fortunata: perlomeno, il suo volatile chiedeva qualcosa in cambio per le missive da consegnare, mentre nel suo caso non bastava neanche quello. "Lady non solo pretende quantità industriali di biscottini gufici, ma spesso per ripicca o anche per stanchezza sceglie di far cadere le lettere ovunque. L'ultima volta mi presentai senza ricevimento dalla Preside per un'intervista per il Profeta e... fu davvero imbarazzante scoprire che Madama Bennett non sapesse nulla di quell'incontro, soprattutto per uno come me" ammise, fermandosi un attimo dopo per riflettere su quell'ultima frase. Per uno come lui... sperò di non essere stato enigmatico, in effetti si riferiva semplicemente al suo carattere troppo legato al bon ton, cosa che non gli permetteva di piombare in un ufficio senza essere stato prima annunciato. Ma quell'evento fortunatamente era andato bene, rispettando anche i suoi stessi piani, quindi non si sarebbe lamentato troppo. Nutriva ancora il profondo desiderio di strozzare la sua civetta e di spennarla per farne una zuppa succulenta, però si promise di non esprimere ad alta voce quell'eventualità, non sarebbe stato l'ideale in un contesto amichevole come quello in corso.
"Un letto pieno di piume? Immagino la scena!" commentò, sorridendo, ricollegandosi all'episodio raccontato da Ayumo. Avrebbe voluto spiegarle il motivo della sua reticenza nei confronti delle Crostatine Canarine, ma non ne fu in grado: c'era talmente tanto imbarazzo per la sua storia con quei dolci da avergli causato un blocco permanente. Si limitò a scuotere il capo, mentre assaggiava un altro pezzettino della sua fetta di torta: cioccolato fondente e a latte, due gusti che si mischiavano in un vortice di sapori senza eguali, un eterno piacere che Oliver avrebbe voluto sperimentare per molto tempo ancora. Mandò giù la panna insieme a quegli strati di cacao e poi rimpinguò la conversazione con la Tassorosso. Era molto simpatica, doveva ammetterlo. "Mi piace il nome Namesia, si collega ad un fiore chiamato Nemesia: l'hai scelto per questo motivo?" domandò, interessato per davvero. Hai altri animali? Io una Puffola Pigmea, si chiama Mos ed è un tornado. Strano, vero? Le mie creature da compagnia non sono per niente calme ed eleganti come mi sarei aspettato, però è più divertente così, perlomeno spezzano la monotonia di una qualsiasi giornata non troppo entusiasmante. Non li cambierei".

 
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view post Posted on 2/3/2016, 22:12
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Probabilmente era il carattere solare di Oliver o semplicemente il modo in cui si erano incontrati, ma semplicemente Ayumo si rendeva conto di non comportarsi come era solita a fare, rimanendo distaccata dalla persona che aveva davanti facendo semplicemente quello che essa si aspettava, no stava sorridendo perché le andava.
Nei suoi vari incontri ad Hogwarts solamente un’altra persona era riuscita a farla sorridere nella stessa maniera, era una sua concasata con che conterranea.
Ascoltò i racconti di Oliver in merito alla sua civetta particolarmente scalmanata, lei era stata abbastanza fortunata con Namesia, era un animale e quindi una creatura difficile con cui trattare, ma sicuramente meno dispettosa in confronto a Lady.
Rise leggermente al racconto del mancato recapito da parte di Lady alla loro Preside.

« E’ parecchio dispettosa come Civetta, posso comprendere il tuo imbarazzo nei confronti della Bennet.
Per mia fortuna di questi incidenti non me ne sono mai capitati. »


Dopo aver finito di chiacchierare di quell’argomento, prese un altro pezzetto di torta e se lo gustò.
Era parecchio curiosa di sapere che ruolo svolgeva Oliver all’interno della Gazzetta e se seguiva una particolare rubrica, anche lei era stata giornalista nonché Vice-Redattrice per parecchio tempo, ma aveva dovuto lasciare il posto quando si era allontanata da Hogwarts.
Era un lavoro che le era sempre piaciuto, infatti ci aveva già pensato parecchie volte di tornare a far parte della Redazione, anche solo per seguire una semplice rubrica, ma poi non aveva mai fatto domanda.

« Quindi lavori per la Gazzetta del Profeta, anch’io ci ho lavorato per parecchio tempo.
Segui qualche rubrica particolare? »


Aveva sorriso nuovamente quando Oliver aveva commentato la piccola disavventura che aveva avuto Ayumo, lo aveva fatto non tanto per il commento stesso, ma perché le metteva una triste e allegra malinconia ripensare a quello che le era successo al primo anno.
Si riscosse quando il giovane le chiese la motivazione del nome che aveva attribuito al suo animale.
Nessuno gliel’aveva mai chiesto, trovando più strano il suo di nome che quello della Civetta, non aveva una reale motivazione, perché lei semplicemente l’aveva carpito da suo fratello e non sapeva dove lui l’avesse trovato o creato.

« Mi fa piacere che ti piaccia, comunque non l’ho scelto per questo motivo, era un nome che utilizzava una persona a me cara.
Non ho nessun’altra creatura, sono già abbastanza impegnata a seguire Namesia che mi sa non avrei tempo per seguire un altro animale. »


Edited by Draghy.Chan - 16/3/2016, 00:34
 
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view post Posted on 9/3/2016, 10:06
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Namesia.
Oliver si ritrovò inconsapevolmente a soppesare quel nome per l'ennesima volta, sibilandolo sulle labbra come se fosse una dolce caramella. In effetti non era certo si fosse capito, ma lo apprezzava particolarmente, gli piaceva tanto. Oltre ad essere originale, aveva un tocco di eleganza fuori dal comune e il richiamo alla mitologia greca fece capolino nella sua mente, unita ai ricordi dei racconti di suo zio Albert durante le loro escursioni in natura, quando facevano campeggio.
"Bel nome, davvero. Mi fa pensare alla dea Nemesi, che tutti credono sia simbolo di vendetta. In realtà, rappresenta la giustizia divina, una sorta di dea dell'equilibrio. E' singolare che tu abbia una civetta, come dire, equilibrata. Di sicuro più della mia, comunque" fece, lasciandosi scappare un'altra risata divertita. Aver scelto di passare del tempo con quella ragazza non era stata una cattiva idea, al contrario si stava rilassando e la situazione presente era una delle migliori, placide e piacevoli, che avesse mai sperimentato da tante settimane. Era felice, dunque, di aver staccato la spina dalla sua stancante routine. Se solo avesse rivolto la sua tacita attenzione verso i doveri da svolgere entro la serata, allora una stretta alla gola lo avrebbe afferrato come un Gigante invisibile pronto a sgozzarlo. E la metafora, purtroppo, suonava molto realistica. Come se avesse letto la sua mente, rintracciando gli articoli che ancora doveva scrivere per la Gazzetta, Ayumo puntò il discorso proprio circa quell'argomento e Oliver ne fu elettrizzato. Carta, inchiostro, chitarra e dolci avrebbero sempre rappresentato i suoi punti forti, non necessitava di altro se fosse naufragato, tanto per dire, su un'isola deserta. Scartò una caramella per poi mangiarla, giusto per evitare che i pochi zuccheri ingurgitati con la fetta di torta non avessero più alcuna compagnia nel suo stomaco.
"Eri anche tu una giornalista, quindi? Io mi occupo di una rubrica musicale: segnalo date di concerti di artisti in voga, album in uscita, successi imminenti dei cantautori del Mondo Magico, spesso perfino delle vere e proprie interviste. Sono stato molto fortunato a ricevere questo compito, inizialmente credevo che bocciassero l'idea sul nascere, invece è andato tutto liscio cone l'olio e sono... sì, sono felice. Adoro la Musica, è il mio pane quotidiano, o forse dovrei dire la mia torta quotidiana" scherzò, aggrappandosi con le mani al tavolino al quale erano seduti, onde evitare di volare via a causa delle Api Frizzole che stava mangiando l'una dietro l'altra. Apprezzava anche quel potere legato ai Pungiglioni di Celestino.
"Ho avuto modo di incontrare alcuni dei miei più grandi idoli: Celestina Warbeck e le sue Banshee, il Vampiro Baritono, Emily Vannet... che, tra l'altro, fu protagonista di uno scandalo poco tempo fa, forse ne hai sentito parlare. Riguardava proprio queste" esclamò, stringendo un'ennesima Ape Frizzola tra le dita. Sorrise, incerto se continuare o meno. Quando si parlava di argomenti a lui tanto cari, non era sicuro di poter frenarsi.

 
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view post Posted on 16/3/2016, 00:32
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Quel ragazzo non sfoggiava semplicemente un buon Galateo, ma anche una cultura altrettanto invidiabile.
Parlando del particolare nome della sua Civetta aveva parlato sia di botanica che di mitologia, per la precisione quella greca, cercando di dare un probabile collegamento con quello che poteva aver ispirato Richard, probabilmente se le fosse stato possibile avrebbe posto quella domanda a suo fratello, perché oramai anche lei era incuriosita dalla possibile risposta.
Nemesi, la dea della giustizia, era una figura che sicuramente avrebbe rispecchiato gli intenti per cui Ayumo si era unita al gruppo dei Servitori dell’Oscuro, per dare indietro quello che aveva ricevuto, per farsi giustizia da sola dato che a quanto pare nessuno, non un dio o il destino stesso, si era preoccupato di dare pace ai suoi dolori.

« Chissà, quando incontrerò questa persona gli chiederò da dove nasce questo nome.
Così potremo toglierci questo piccolo dubbio. »


Sorrise ad Oliver, per poi tornare a gustarsi la propria torta, ormai era quasi finita e se fosse stato per lei ne avrebbe mangiata un’altra fetta, ma si doveva limitare se non desiderava diventare un piccolo barile di Burrobirra.
Oltre ai pensieri sui dolci, la Tassorosso si concentrò ad ascoltare il discorso del Caposcuola in merito alla Gazzetta del Profeta, quando il giovane le chiese se lei era una giornalista fece un piccolo cenno con la testa, per dargli nuovamente una conferma.
Si occupava di una Rubrica Musicale, trattava della musica contemporanea ed estremamente in voga tra i Maghi, la Tassorosso aveva ascoltato qualcosa e doveva ammettere che alcune delle canzoni più famose le piacevano parecchio, però non era una assidua ascoltatrice, preferendo altri generi.

« Interessante, ti devo dire che anche io sono particolarmente appassionata di musica, seppur preferisco altri generi rispetto a quelli moderni, ma devo ammettere che alcune delle canzoni più famose mi piacciono molto.
Purtroppo non ho molte possibilità di ascoltare le nuove uscite, quindi non mi butto mai a comprare un Album senza mai aver sentito qualche pezzo.
Me ne intendo invece in ambito di Musica Classica, quella Babbana. »


La musica per lei era una fonte infinita di ispirazione e consolazione, una Magia che non aveva bisogno di bacchette, ma di semplici sentimenti che messi su carta potevano completamente cambiarti la giornata.
Aveva passato giorni interi ad ascoltare i Notturni di Chopin, immersa nelle sensazioni che quelle composizioni le davano, un senso di nostalgia, una malinconia di fondo.
Sorrise al pensiero dei brani invece più allegri legati ad Händel o Vivaldi, anche i brani di Bach erano spettacolari e di essi amava particolarmente le variazioni Goldberg, dentro di lei aveva anche il ricordo della sensazione di pace e calma che le metteva il celebre Canone di Pachelbel.
 
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view post Posted on 26/5/2016, 16:58
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Sorrise, certo di aver appena conosciuto una persona interessante sotto più punti di vista. Era quasi tentato di chiederle qualcosa di più personale, attratto dalla natura della sua persona, dalle sue passioni apparentemente comuni con quelle di Oliver e dal suo tono di voce intenso, che ricordava al Grifondoro quello della sontuosa zia Brigitte durante uno dei suoi sproloqui ad una qualsiasi cena di gala. Chissà, forse Miss Vanille apparteneva ad una di quelle famiglie nobili, precise, galanti come poche altre al mondo; il suo cognome non era comune, Oliver ne era certo: nei manuali di genealogia che aveva dovuto studiare in passato sotto il rigido insegnamento di sua nonna Adeline, ecco, non ricordava di aver letto quel Vanille da nessuna parte. Le ipotesi erano poche ma varie: o Ayumo era di origini Babbane oppure apparteneva ad una discendenza non indifferente. Dal suo stile, che Oliver aveva ammirato fin dall'impatto precedente nel bel mezzo dei mercatini del villaggio magico, lo studente avrebbe detto che si trattasse della seconda eventualità. Attento a non peccare in nessuna norma comportamentale, comunque, si limitò a non fare domande precise o estremamente personali, concentrandosi sulla conversazione già in corso. Si sporse leggermente in avanti.
"Musica classica, che meraviglia! Ameresti il genere del Vampiro Baritono, allora!" suggerì, un altro sorriso a fare da contorno. Avrebbe tanto voluto suonarle uno di quei brani famosi di Blodwyn Bludd, ma non aveva con sé la sua chitarra classica e la cosa lo infastidiva leggermente. Se solo avesse potuto Materializzarsi ad Hogwarts e poi ritornare con lo strumento musicale! Peccato che incapacità e magie protettive del castello non potessero far concretizzare quel tacito ma semplice desiderio. "Dovresti ascoltare qualche suo disco, sul serio. Lavoro nello store musicale di Evviva Lo Zufolo, a Tottenham Court Road, a Londra. Se ti trovi nei paraggi, vienimi a trovare, il reparto dei CD è talmente ampio da..."
Ma nessuno avrebbe mai scoperto il motivo né la conclusione di quella frase, perché la porta di Mielandia si aprì con uno scampanellio e il volto leggermente furibondo di Jasdel fece capolino dall'ingresso. Scovò suo cugino ad un tavolino e si avviò verso quella direzione. Una vena pulsava sulla sua fronte, mentre il volto cercava di non mostrare quella rabbia repressa.
"Mademoiselle, la prego di perdonare il mio disturbo, ma temo di dover prelevare mio cugino" precisò, in piedi accanto il tavolo, lo sguardo rivolto verso Ayumo con un cenno estremamente gentile. Il bon ton era appena stato trasfigurato in carne ed ossa nella figura del cugino maggiore di Oliver. Quest'ultimo sorrise, gli occhi al cielo, mentre presentava Jasdel.
"Siamo in ritardo, ci aspettano" aggiunse l'altro Brior. Pochi secondi dopo accettò di aspettare fuori, salutando con i dovuti convenevoli la giovane studentessa. "Bene, Miss Vanille, mi tocca andare. Rientro in Irlanda per le vacanze natalizie, Jasdel mi accompagnerà con la Materializzazione. E' stato un piacere, davvero. L'aspetto allo store e spero di incontrarla presto anche ad Hogwarts" aggiunse, tornando alla forma del lei con un cambio di registro quasi invisibile. Come un galantuomo d'altri secoli, allungò una mano per invitare la ragazza ad offrirgli la sua, quindi sfiorò appena le labbra sulla pelle della fanciulla. Pochi attimi dopo, se non ci fosse stato altro, avrebbe recuperato borse e dolci vari per poter uscire di scena. Tutto sommato, da una scortese caduta sulla neve era nato un incontro sicuramente interessante.

Perdona l'immane ritardo. Grazie davvero per la role, mi è piaciuta molto. Finalmente possiamo ritenerla conclusa :') Alla prossima, Miss Vanille!

 
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