La finezza non era una caratteristica di Helen, essendo lei cresciuta solo col padre, mancava di quella femminilità che le avrebbe potuto insegnare la madre. Inoltre, essendo sempre stata presa in giro, aveva imparato col tempo ad essere un po’ più … scurrile. Certo, il più delle volte cercava di contenersi, ma capitava di tanto i tanto di non riuscire a controllarsi. Perdona il mio linguaggio, a volte … perdo il controllo … e … non sono molto carina ed educata. – disse mentre il suo volto divenne rosso per l’imbarazzo. – E per quanto riguarda i miei riflessi, beh facevo parte di una squadra di lacrosse, uno sport babbano, e i riflessi erano fondamentali se non volevi perdere la partita. – Sperava di non aver offeso Izaya nello specificare che il lacrosse era uno sport babbano, non conosceva le origini del ragazzo e sperava che non pensasse che lei stesse sminuendo la sua cultura. Si mi piacciono gli enigmi e gli indovinelli, non sempre riesco a risolverli, ma si imparano sempre cose nuove. Se troviamo un libro carino potremmo fare una piccola gara tra noi, che ne dici? – Gli chiese; era quasi sicura che non avrebbe vinto, il ragazzo sembrava molto più intuitivo di lei, ma come aveva detto si imparavano cose nuove e poi era sempre bene fare esercizi per allenare la mente e mantenerla attiva e vigile. – E non preoccuparti se parli troppo. Almeno dici cose interessanti, altri parlano per ore senza dire niente. Devi passare molto tempo qui in biblioteca tu, da come la conosci bene! – Helen era seriamente colpita dalle conoscenze del ragazzo riguardo quel luogo, doveva amare i libri e la conoscenza molto più di lei. Erano caratteristiche che piacevano ad Helen, si chiese se sarebbero diventati amici; a lei sarebbe piaciuto, non aveva molti amici – non che lei ne volesse tanti, si accontentava di pochi, pochi ma buoni, e il serpeverde poteva rientrare in tale categoria – e magari insieme fare attività culturali, come una gara di indovinelli ed enigmi. Riprese il libro e lo strinse al petto, era pesante e portarlo in quel modo era molto più semplice; con Izaya al suo fianco si avviarono verso il reparto, dimora di quel libro. Il nuovo … amico le fece una domanda, molto semplice per quasi tutte le persone, ma che per lei sembrava essere la più difficile domanda che le si potesse fare. Ehm … Sono nata a Londra, ma ho sempre viaggiato molto, quindi non mi sento appartenente a nessun posto in particolare. – Cercava di mettere ordine nelle informazioni da dare, ma non le riuscì molto facilmente. – Ho vissuto un anno in Canada. Mio padre è un mago, mia madre no. – Al nominare la madre, posò per un attimo lo sguardo sul dorso della mano destra dove era la cicatrice – Mi piace leggere, inventare e scrivere storie. – Non sapeva cos’altro dire. Delle migliaia informazione che la riguardavano, non le veniva in mente niente. *Perché non parli anche della scuola?* - Qui ad Hogwarts, le mie materie preferite sono Erbologia e Pozioni. – Era stata molto schematica e telegrafica nelle risposte, ma era sempre così per lei, quando le domande erano molto generiche, si perdeva nella risposta e alla fine dimenticava sempre di dire qualcosa. – E tu? Parlami un po’ di te. Intanto tra una chiacchiera e un’altra avevano raggiunto il reparto dei libri che parlavano di enigmi.
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