La cena è servita, Quest di nutrimento/Metamorfomagus Nicholas Black

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view post Posted on 10/2/2016, 23:43
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Il Fato

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La Testa di Porco aveva sempre avuto la fama di locale poco raccomandabile, frequentato unicamente lo loschi individui o da persone che anteponevano la necessità di celare la propria identità e le proprie intenzioni alla qualità del cibo e delle bevande.
Non era mai stato celebre nemmeno per la pulizia, infatti, come dimostrava lo strato di unto che ricopriva le assi scrostate del pavimento e le macchie di non ben precisata natura che chiazzavano i tavoli lignei. Le posate presentavano aloni che avrebbero fatto storcere il naso a qualunque operatore sanitario, così come le incrostazioni sull'orlo dei boccali. Non aiutava che l'oste si ostinasse a strofinare le stoviglie con uno straccio che un tempo era dovuto essere bianco, ma che aveva ormai assunto una permanente colorazione grigiastra, residuo di tutta la polvere e altre schifezze che aveva raccolto tra le sue fibre.
Decisamente la Testa di Porco non era un luogo per gente per bene, ma poteva diventare un ottimo punto di partenza per un vampiro che desiderava nutrire la propria sete di sangue. Era infatti il luogo perfetto dove recarsi incappucciati, poiché nessuno avrebbe fatto domande indiscrete; era anche un luogo dove ciascuno badava soprattutto agli affari suoi, per evitare guai. Ad esempio che un ladro sottraesse loro il sacchetto pieno di monete d’oro. Allora se qualcuno fosse scomparso, nessuno ci avrebbe prestato attenzione, almeno nei primi tempi.


Benvenuto alla tua Quest di nutrimento e di apprendimento per diventare Metamorfomagus. Posta le statistiche, l'inventario e il tuo arrivo alla testa di porco

 
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view post Posted on 22/2/2016, 10:58
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Era notte fonda ed amavo poter girovagare nel buio.
Andavo alla testa di porco per poter alloggiare e per, magari, trovare qualcuno che mi facesse nutrire.
Ero assetato e dovevo assolutamente trovare colui che rinvigorisse il mio corpo.
Era freddo ma non lo percepivo e mi muovevo con agilità in quei luoghi che ormai conoscevo a menadito.
Mi trovai ben presto di fronte alla locanda e l'odore nauseabondo di ciò che dovevano chiamare cibo mi metteva la nausea. Sapevo che non potevo assaggiare nulla di nulla e quindi non mi si poneva il problema.
Ciò che cercavo era il sangue caldo, quel gusto salato che esaudiva la mia fame.
Provai ad entrare, con il mio mantello della disillusione che mi ricopriva e mi rendeva probabilmente impercettibile ai più.
Se fossi entrato avrei osservato con attenzione le persone che c'erano, come era strutturato il locale e come mi sarei potuto muovere nel modo piu discreto possibile. Sapevo benissimo che non sarebbe stato alquanto facile esaudire i miei desideri senza essere scoperto ma sapevo anche che, dalla mia, avevo una grande abilità.
Inoltre la missione con l'Oscuro mi aveva fatto capire che sarei riuscito in tutto se solo avessi voluto. L'importante era essere attenti alle proprie azioni consci delle proprie possibilità e dei propri limiti.



Punti Salute: 309/314
Punti Corpo: 334
Punti Mana: 329
Punti Esperienza: 55

Inventario:
Mantello della disillusione
Spegnino
Polvere buiopesto peruviano
Orecchie oblunghe
9 artigli di drago
fiala essenza d'elfo
pozione annullamento dell'azione
 
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view post Posted on 25/2/2016, 22:06
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C’erano pochi avventori quella sera alla Testa di Porco. In fondo al locale, immersi nella quasi totale oscurità, stavano seduti due uomini il cui volto era ben coperto dai cappucci, ma dei quali era possibile intuire la corporatura robusta. Un possibile pasto gustoso, ma forse difficile da prendere.
Proseguendo con lo sguardo, a un paio di tavoli di distanza, si incontrava la figura allampanata di un mago che, rannicchiato su se stesso come per nascondere la propria altezza, quasi ficcava il naso in una ciotola di zuppa dal colore poco invitante. Poco distante un paio di mani rugose e macchiate, troppo sottili per appartenere a un uomo, reggevano una vecchia copia della Gazzetta del Profeta. Il volto della donna era coperta dal giornale, più precisamente dalla foto di un mago spaventato che passeggiava avanti e indietro torcendosi le mani, ma una criniera di capelli castani striati di grigio, indice del fatto che ella potesse essere più giovane di quanto le sue rughe premature potessero far pensare, spuntava da dietro il periodico. Ci fu un fruscio di pagine e il mago impaurito fu sostituito dal volto sorridente della cantante Malala Wisk, la cui morte aveva scosso il mondo magico l’estate precedente.

Un’altra copia del medesimo giornale giaceva abbandonato su una sedia coperta di macchie d’unto, con la prima pagina in bella vista. Di nuovo il nome della Wisk, scritto a lettere cubitali.
“Black … Nicholas Black … dicono che sia tornato … boh, non sembra per bene … brutta storia…
Bisbigli rochi , in parte coperti dal tintinnio delle posate contro i piatti, dal tonfo sordo dei boccali di burrobirra sbattuti sui tavoli, dai colpi di tosse e dal respiro pesante degli uomini.
Eppure il fine udito di Black non avrebbe potuto non sentirli. Parlavano soprattutto di affari che non lo riguardavano, ma in una selva di parole inutili, ogni tanto compariva il nome della cantante Malala Wisk, del cui omicidio Nicholas era tra i principali sospettati.

 
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view post Posted on 26/2/2016, 09:51
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Ero entrato ed il calore del locale mi aveva avvolto. Era un fetido luogo dove la sporcizia regnava sovrana ma che accoglieva da sempre le classi sociali cui il mondo magico aveva voltato le spalle da tempo senza fare discriminazioni di nessun tipo.
Erano lì a rinvigorire le loro forze con un pasto caldo, la lettura di un giornale e magari quell’odore nauseabondo che avvolgeva le loro narici e faceva assomigliare quel posto ad una piccola dimora in cui pernottare per qualche giorno.
Osservavo le persone, le potenziali vittime di cui avrei potuto cibarmi. C’era un omaccione che con la sua stazza avrebbe anche potuto impensierirmi (anche se io ero un vampiro ed avrei dovuto ricordarmelo), un uomo dalla postura più chiusa che poteva sottolinearne l’insicurezza ed una donna dall’età dubbia per via del suo aspetto.
Le persone stavano parlando dell’omicidio di una nota cantante a cui mi attribuivano la colpa. In realtà non ero sicuro di esserne stato io la causa in quanto avevo compiuto molti omicidi da quando ero tornato e non di tutti conoscevo il nome. Sicuramente il fatto di aver ucciso un personaggio pubblico era un motivo in più per essere odiato dalla popolazione perché era amata da tante persone ed era ovvio che alcuni avevano sofferto per la sua perdita.
Avanzai di qualche metro per osservare bene gli atteggiamenti delle persone e chi davvero potesse essere la preda giusta.
Con il cappuccio che copriva la maggior parte del volto andai, lentamente, più avanti verso il tavolo libero senza però sedermi. Volevo notare un qualsiasi dettaglio insignificante che mi spingesse ad agire, un qualcosa che mi rassicurasse su chi andare a colpire. In fondo il mio scopo era quello di non causare trambusto per poter agire indisturbato. Li una massa di persone era pronta a dare l’allarme ed io non volevo assolutamente che qualcuno potesse accusarmi di nulla. Volevo, come sempre, agire nel silenzio come in fondo i predatori della notte facevano.
Sapevo che il sangue mi avrebbe attirato ma dovevo rimanere in controllo ancora per un poco perché mi sarei ben presto rifocillato a dovere.



Edited by Nicholas Black - 26/2/2016, 13:14
 
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view post Posted on 18/3/2016, 22:54
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Nicholas in teoria non avrebbe avuto nulla da temere. Il mantello della disillusione lo proteggeva dagli sguardi indiscreti, pochi avrebbero potuto riconoscere in lui il ragazzo che anni prima aveva abbandonato Hogwarts, le accuse sbandierate dai giornali mancavano della solidità delle prove. Senza contare che, ragione principe tra quelle già elencate, con ogni probabilità nessuno dei presenti avrebbe potuto avere ragione di lui, un vampiro. Un vampiro a digiuno, assetato, bramoso di sangue, ma pur sempre più forte del più nerboruto degli ospiti.
La Testa di Porco, in effetti, era un ottimo posto dove andare a caccia. Molte persone finivano con l’avere le membra troppo ottenebrate dall’alcool per opporre resistenza, l’oste sembrava più interessato ai bicchieri che da anni puliva col medesimo strofinaccio sudicio, e ciascuno pareva intenzionato a isolarsi dagli altri, stringendosi nel proprio mantello e nei propri segreti.
Se avesse scelto con cura il proprio obiettivo e lo avesse attirato a sé con il proprio fascino, come un ragno che aspetta che una mosca si posi sulla propria ragnatela - o se avesse agito di forza – probabilmente nessuno si sarebbe alzato a correre in soccorso della vittima designata.
Eppure, le chiacchiere, ridotte ormai a borbottii sommessi di voci roche di fumo, ma non del tutto placate, avvertivano come sibille di sventura di non abbassare la guardia, indicando come un passo falso avrebbe potuto distruggere la caccia di Nicholas.
Fu in quell’istante, mentre il vampiro rimaneva ancora in piedi, che una donna entrò con foga dalla porta principale, portando con sé una folata di vento, e nel muoversi alla ricerca di un tavolo, lo urtò. Dal cappuccio sfuggirono delle ciocche castane, prematuramente spruzzate di grigio.
Trascorse un secondo. Curioso come le cose potessero cambiare in un semplice secondo. Il tempo di un respiro. Di un battito di ciglia. Un secondo.
La donna si arrestò sul posto, ruotò sui tacchi fino a fissare Nicholas, ancora celato sotto al mantello. Si strofinò il braccio dove aveva involontariamente urtato l’uomo, poi gridò:
“Chi c’è là?”



OT. Ricordati di non modificare mai un post durante una quest. Se proprio necessario, devi sempre mandare prima un mp di spiegazioni al Master
 
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view post Posted on 27/3/2017, 11:48
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Alle volte concentrarsi su ciò che vi è intorno non è una saggia idea perché ci si fissa sui dettagli e si perde la visuale globale del luogo in cui si è.
Qualcuno era entrato dalla porta e si era scontrato contro di me.
Nella condizione di ricercato era molto facile essere scoperti ed io non avevo nessuna intenzione di essere messo in castagna da una perfetta sconosciuta.
Sapevo che ero un vampiro, una creatura della notte e conoscevo la mia reale forza.
Sapevo che solo volendo avrei potuto compiere una strage e poche persone, in verità, se ne sarebbero accorte.
La mia sete di sangue era tanta e, stavo pensando, che probabilmente se avessi assassinato tutti quanti in modo rapido e veloce avrei potuto lasciare il locale sazio ed avrei seminato terrore proprio come Lord Voldemort voleva.
Il Signore Oscuro tra le proprie cerchie non voleva vigliacchi ma stolti guerrieri che seminavano paura nel mondo magico e quella di una strage sembrava un idea che avrebbe solleticato pure lui.
Ero forte e volevo saggiare in pieno la mia potenza.
Inoltre ero davanti ad un banchetto imponente ed avrei potuto nutrirmi come dio comandava.
Mi voltai verso la persona che si era scontrata contro di me e le puntai addosso la bacchetta immaginandola morta.
Era bello immaginare il cadavere freddo davanti a me pronto ad essere smembrato.
Doveva essere esanime.

*Avada Kedavra*

Pensai facendo attenzione alla pronuncia.
Ero intenzionato ad assassinare tutti e volevo convogliare la mia furia omicida in quel luogo.
Vi era rabbia in me e la fame faceva smuovere la parte da predatore in me.

 
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view post Posted on 18/4/2017, 14:47
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È risaputo che uno stato d’animo alterato può spesso portare a compiere azioni senza davvero riflettere sulle possibili quanto inevitabili conseguenze del gesto. Tale poteva ben essere la condizione del vampiro Nicholas Black in quel momento, roso dalla sete e da una sottile paranoia che le chiacchiere a mezza voce non facevano altro che alimentare. La comparsa della donna, abbastanza sventurata da aver incrociato il suo cammino, poteva solo aver peggiorato le cose.
Forse usare una maledizione senza perdono in presenza di testimoni non rientrava tra nel novero delle decisioni sagge, per quanto la Testa di Porco avesse la sua cattiva fama come scenario di risse e anche possibili omicidi.
Mossa folle o meno, l’esito non fu quello che Nicholas si aspettava. Il desiderio di uccidere c’era, nessun dubbio, ma a una sì forte volontà non era corrisposta altrettanta precisione nel gesto. Per fretta o forse arroganza il vampiro aveva infatti peccato nel muovere la bacchetta, così che nessun familiare raggio verde scaturì da essa.
Ignara del pericolo appena corso, la donna fissò intensamente il punto dove si trovava Nicholas, ancora protetto dal mantello, almeno fino a prova contraria. Certo che una donna ferma sulla soglia come una statua di sale che fissava sempre un punto presto avrebbe attirato l'attenzione di qualcuno. Uno degli avventori si era già girato verso di lei, la fronte aggrottata sotto il cappuccio. Era una povera pazza o c'era sotto qualcosa?

 
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view post Posted on 20/4/2017, 09:34
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Ero stato così stupido che non mi rendevo più nemmeno conto degli errori grossolani che stavo facendo per la fame.
Stavo per uccidere quella donna e creare scompiglio quando con un pelo in più di strategia sarei riuscito a nutrirmi senza destare sospetto alcuno.
In realtà mi era venuta un idea molto semplice per far si che mi potessi nutrire di quella donna senza che qualcuno si accorgesse di nulla.
Piegai leggermente il gomito per poi successivamente stendere il braccio ruotando il polso in senso orario come dovessi avvitare qualcosa per poi puntare la bacchetta verso la pancia della donna e pensare:

*Indigèsti*

Feci attenzione mentale alla pronuncia dell’incantesimo.
La strategia era quella di fare si che la donna avesse un forte mal di pancia che la costringesse ad andare velocemente al bagno. Desideravo che si contorcesse dal male e che ne avesse estrema urgenza.
La avrei così seguita ed aggredita nel bagno senza che nessuno si accorgesse di niente.
Era ora di agire da predatore esperto e non più da principiante. Avrei dovuto cominciare ad essere più efficace e silenzioso. Ne andava della mia reputazione che era già quasi compromessa. Dovevo solamente essere un pelo più attento.
Se l’incantesimo fosse andato a buon fine e se effettivamente la donna sarebbe corsa al bagno la avrei seguita, la avrei resa totalmente silenziosa e la avrei aggredita alla giugulare ed avrei consumato finalmente un pranzetto con i contro fiocchi.
Era da tanto che non mangiavo ed ora ne sentivo assolutamente la necessità. Sarei così ritornato in forze.

 
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view post Posted on 26/4/2017, 11:35
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La sete non aveva tolto del tutto la ragione a Nicholas, per sua fortuna. Quello che sarebbe potuto essere un omicidio con testimoni (ed eventuali spiacevoli conseguenze per il vampito) si era trasformato in qualcosa di più subdolo, ma non meno efficace.
Vittima dell’incantesimo lanciato da Nicholas, la povera donna si piegò di colpo a metà. Il viso emaciato si contrasse in una smorfia di dolore, mentre le braccia coperte dalle maniche sbrindellate di una vecchia veste andavano ad incrociarsi sul ventre. Impossibile sapere cosa passasse per la mente della donna, probabilmente imprecazioni per quel pranzo dall’aspetto sospetto che aveva deciso ugualmente di consumare.
Come pianificato la Nicholas, la donna si fece strada a gomitate frettolose verso il retro del locale, dove un triste bagno attendeva gli avventori che bevevano e mangiavano troppo.

C’era però una cosa che Nicholas non aveva considerato. Gli attacchi di mal di pancia capitano a tutti, è vero, ma la Testa di Porco era sempre piena di una girandola di strana umanità. Si era sempre osservati, per quanto protetti dai propri mantelli magici. Così, tra i tanti che, dopo aver concesso qualche secondo della loro attenzione alla donna, erano tornati ai loro boccali e ai loro piatti, ce n’era uno a cui quelle coliche improvvise puzzavano un po’.

 
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view post Posted on 29/4/2017, 09:29
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Ero riuscito nel mio intento e quindi potevo seguire la donna nel bagno con velocità. Dovevo fare veloce in quanto la porta si sarebbe potuta richiudere e se qualcuno di quasi invisibile la avesse aperta avrebbe destato sospetti.
Ero un predatore e dovevo essere più accorto e silenzioso che mai se volevo uscirne vittorioso in quella serata. Alla fine non era nemmeno così necessario fare vittime per nutrirsi. Ma si sarebbe deciso nel da farsi in verità.
La sensazione che provavo ogni volta in cui dovevo compiere azioni violente era una scarica di adrenalina che ormai era diventata un abitudine. Non sentivo più quella morsa allo stomaco che si prova quando fai un qualcosa di cattivo anzi era quasi un assuefazione che avrei fatto bene ad eliminare. Uccidere non doveva essere un obbligo anche se talvolta era necessario ma mi piaceva un sacco farlo.
Ero il dolore. Quante mamme portate via ai propri bambini, quanti figli o sorelle trovati smembrati dai miei canini eppure tutto ciò mi stava logorando dentro. Ero diventato povero. Una volta conoscevo l’amore. Mi ero innamorato di qualche ragazza. Ora dentro di me invece vi era il nero. Speravo che qualcosa mi illuminasse un giorno.
Tenevo sempre ben salda la bacchetta in mano e la mia attenzione ben vigile.
Se fossi entrato avrei osservato bene il bagno ed avrei esaminato qualsiasi cosa avrebbe potuto essermi utile.
Magari avrei usato un “Silencio” per silenziare le urla della vittima ma poi appena compiuto il misfatto sarei dovuto correre fuori dalla locanda in piena notte.
La gente si sarebbe potuta accorgere 5-10 minuti più tardi ed io sarei fuggito via grazie alla mia velocità o ad un incantesimo per volare che avevo imparato nella Villa del Signore Oscuro.

 
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view post Posted on 7/5/2017, 12:14
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Se c’era una cosa che Lìle – questo il nome della donna – aveva osservato negli anni era la tendenza delle appartenenti al genere femminile ad andare al bagno in gruppo. Né lei era esente dalla categoria. Doveva essere qualcosa dovuto a una reciproca solidarietà, dato che i bagni non parevano mai troppo “user-friendly” nei confronti delle donne. L’aveva visto da bambina, nelle soste alle stazioni di servizio durante altrimenti interminabili viaggi in giro per il Paese, dove sua madre non mancava mai di consegnarle la propria borsa prima di andare al gabinetto.
E ad Hogwarts le cose non erano state poi così diverse. Anche lì le ragazzine e le ragazze più grandi, tutte, andavano al bagno in gruppetti, chiacchierando lungo la via. Lìle aveva perso il conto del numero dei pettegolezzi scambiati con le compagne Serpeverde lungo il tragitto.
Le donne dovevano avere un istinto per il branco.

Ecco allora che quando Lìle sentì un brivido lungo la schiena, nello stringere il pomello appiccicaticcio della porta della toilet, in parte lo attribuì al suo essere sola; sola e isolata. Non si era mai sicuri a stare da soli, specialmente in luoghi come la Testa di Porco. Del resto, già la presenza di una donna lì dentro finiva quasi con l’essere un’anomalia. Non c’era poi possibilità che ella potesse chiedere a uno degli altri avventori di accompagnarla al gabinetto perché, be’, come donna sola non si sentiva sicura ad andarci da sola in un posto come quello.
Che sciocchezze.

Ma la Testa di Porco era anche il posto dove c’era sempre qualcuno ad osservare, persino quando sembrava che ciascuno si stesse facendo gli affari propri. Così, mentre Nicholas pianificava il suo attacco, l’uomo che già prima aveva adocchiato Lìle, si era alzato dal suo tavolo intenzionato a seguire la donna. Di gente strana se ne vedeva sempre in giro, ma che una donna desse prima segni di squilibrio, urlando al vuoto, e poi fosse presa da un attacco di mal di pancia improvviso destava qualche sospetto. E poi l’uomo durante il suo addestramento da Auror aveva sentito parlare di certe droghe Babbane capaci di causare allucinazioni più una serie di effetti collaterali tali da chiedere perché i Babbani amassero sciropparsi quella roba. Quindi, in ogni caso, avrebbe potuto fare il gentiluomo con una donna in crisi d’astinenza.

 
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view post Posted on 3/7/2017, 09:19
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C'era da fare attenzione perché il mio piano poteva essere smascherato da un momento all'altro.
Ero riuscito a seguire la donna ma non ero il solo che aveva l'intenzione di seguirla e questo per me era un piccolo contrattempo che non potevo proprio considerare.
Mi stavo innervosendo, com'era possibile che un semplice agguato quella sera avesse così tanti intoppi?
Sapevo cosa fare per riuscire a cavarmela, per fortuna avevo imparato degli incantesimi che soggiogavano la mente umana a tal modo che se si voleva se ne poteva invertire le intenzioni.Con il braccio teso e tenendo la bacchetta ben salda nella mano, puntai verso il viso avversario, concentrandomi molto molto bene sul suo volto immaginando l'intenzione di seguire quella donna. Tentai di muovere fluidamente il polso eseguendo a mezz'aria un ampio movimento circolare in senso antiorario.
Pensai chiaramente:

*Essenza*

Successivamente, eseguendo un rapido movimento del braccio proiettai la punta della bacchetta verso l'alto, in direzione del soffitto, disegnando poi un altro cerchio, ma, questa volta, in senso orario.

*Converto*

pensai.
La mia intenzione era chiara: volevo che invertisse la sua intenzione di entrare nel bagno rimanendo tranquillamente al suo posto a farsi gli affaracci suoi.
Desideravo ardentemente ciò.
Se l'incanto fosse andato bene mi sarei dedicato alla donna.

 
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view post Posted on 6/7/2017, 18:47
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Nonostante la sete e lo stress, i sensi di vampiro di Nicholas non avevano perso il loro acume. Qualcuno lo stava seguendo e l’uomo ne era ben consapevole. Ne sentiva il respiro col suo finissimo udito e ne percepiva l’odore, qualcosa di vivo ed umano.
Una seconda preda, magari?
No, Nicholas aveva preferito allontanare la minaccia, onde consumare poi la propria caccia lontano da sguardi indiscreti. Conosceva già l’incanto adatto, in un altro frangente l’auror sarebbe stato in suo potere.
Se non avesse avuto fame.
Percepiva la viscida sensazione di essere seguito, l’essere preda gli era sconosciuto – un ricordo ormai troppo lontano – ed era qualcosa che Nicholas aveva scordato come gestire.
L’incantesimo venne pensato forse troppo in fretta, senza la necessaria concentrazione. Contro un uomo qualunque, qualcuno di meno aspetto avrebbe potuto funzionare, ma chi aveva puntato Nicholas era un auror addestrato. L’incantesimo lo sfiorò, facendogli dimenticare per un momento il perché avesse lasciato il proprio posto al tavolo, ma non tanto da farlo tornare di là. Rimase lì fermo, indeciso su cosa fare.



L'incantesimo è stato eseguito in modo corretto, ma a causa delle condizioni di fame e stress in cui si trova Nicholas è mancata la concentrazione necessaria perché l'incatesimo funzionasse al 100%. Ti si aprono due strade, occuparti della donna o continuare a concentrarti sull'auror. A te la scelta.
 
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12 replies since 10/2/2016, 23:43   284 views
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