Trying to make myself usefull, Quest di casata

Non appena Flammy arrivò al terzo piano, una voce si fece forte dal secondo.
Il guardiano di Hogwarts, un certo Argus Gazza, aveva trovato assieme al suo gatto, tale Mrs. Purr, delle pantofole che testimoniavano la presenza di qualche giovane studente nelle vicinanze.
Soddisfatto per quel risultato e desideroso di mettere in punizione il furfante, disse con aria soddisfatta

<< Dove sei? Non ti farò del male, lo giuro. >>

Sfoggiando un losco sorriso che metteva in mostra tutti i suoi denti gialli, il guardiano spostò lentamente la sua lanterna ad olio verso la scalinata che portava al terzo piano della scuola di magia per poi iniziarvi a salire.
In quei momenti, assaporava già con forza il momento in cui avrebbe tolto i punti e messo in punizione il birbantello, magari richiedendo alla Bennett di appenderlo per i pollici per un paio di ore nel suo ufficio.
In quel buio, la giovane Corvonero doveva smuoversi e fare qualcosa.
Il pericolo era dietro di lei con il fiato sul collo e l’obiettivo ancora non era stato nemmeno visto.
Dove poteva trovare quel falso diadema? Dove doveva cercare per arrivare a quell’oggetto del desiderio?
Davanti alla ragazza, che era a circa una ventina di metri dal guardiano che si trovava al secondo piano, vi si parava un grosso muro. Vi erano due possibilità di fuga, una a destra e una a sinistra, dove andare?

Mappa:

Non appena la giovane udì la voce di Gazza, iniziò a darsela a gambe.
Era in torto marcio e sicuramente se fosse stata presa avrebbe rischiato una punizione degna di nota.
Tante e varie erano le punizioni che poteva affibbiare il custode a quella giovane ragazza che aveva violato il coprifuoco, tante le cattiverie oltre la detrazione dei punti per la casata Corvonero che potevano essere effettuate.
Arrivando all’interno di una stanza in cui vi erano schierate alcune armature su entrambi i lati, la ragazza notò una scala di marmo levitare verso il piano superiore e una porta dalla serratura arrugginita, probabilmente non apribile.
In quei momenti, dove la ragazza sembrava essere un topo in gabbia, un rumore iniziò a farsi sempre più fitto nell’aria.
Un fischio divertito faceva presagire che Gazza stesse arrivando, pronto ad acciuffare la sua preda.

<< Lo senti l’odore della vittoria mia cara? >>

Esclamò soddisfatto a Mrs Purr portando davanti al suo naso la lanterna iniziando ad avvicinarsi nella stanza dove si trovava la ragazzina.
Flammy era nei guai. La stanza oltre ad avere quelle armature aveva un tappeto di un color rosso vivo che si spandeva per quasi tutta la stanza, ma cosa ci poteva fare? C'era qualche passaggio segreto in quel luogo o si poteva sfondare la porta dal pomello arruginito?
Il tempo era poco e scorreva lentamente. Del diadema ancora non vi era traccia.


Flammy Snowleaves
Punti Salute 109
Punti Corpo 55
Punti Mana 60
Esperienza: 1,5


Mappa:

La situazione si era fatta molto rischiosa.
Non solo Gazza era entrato nella stanza dove Flammy si era nascosta, ma aveva anche iniziato a controllare ogni singola armatura.

<< Bene, bene..Sei per caso qui dietro? >>

Domandò trionfante sporgendosi in avanti per guardare se ci fosse qualcuno dietro l’armatura vicino a lui.
Sfortuna volle che il guardiano stesse controllando la fila sbagliata di armature, dando ancora qualche possibilità di fuga alla Corvonero che oramai si sentiva pervadere dall’adrenalina.
Mentre il custode si avviava verso la seconda armatura, poco distante dalla Corvonero apparve un ectoplasma.
Ricolmo di sangue argenteo e con delle catene ben legate attorno ai polsi, questo indicava a lei il muro vicino a lui.
Cosa voleva dire? Cosa poteva significare?
Proprio quando quelle indicazioni erano diventate più evidenti per la giovane studentessa, il gatto. che si trovava ai piedi del suo padrone, aizzò il pelo per fissare in quella direzione.
Presto Gazza si sarebbe accorto di quel comportamento assurdo da parte di Mrs. Purr, la giovane doveva assolutamente agire.

Notando il fantasma grondante di sangue indicargli il muro, Flammy, capì di avere una via di fuga.
Facendo un forte rumore gutturale, richiamò l’attenzione del vecchio guardiano, il quale si avviò davanti all’armatura in cui si nascondeva la giovane.

<< Ah ti vuoi proprio far scoprire eh? Vediamo un po’ chi sei. >>

Proprio nel momento in cui l’anziano notò il colore dei capelli della giovane, la Corvonero eseguì un corretto Lumos Maxima che lo fece traballare facendolo sbattere contro l’armatura dove poco prima era nascosta.
Un potente rumore di ferraglia rimbombò in tutta la sala, facendo saltare all’indietro di alcuni metri Mrs. Purr la quale non riuscì a carpire informazioni sulla fisionomia della ragazza ma il suo odore.
Forse quel dettaglio ai molti poteva sembrare irrilevante, banale, ma in realtà non lo era. La gatta di Gazza era stata spesso in grado di ritrovare studenti che avevano provato a scappare con il suo olfatto e forse poteva riuscire anche quella volta.
Mentre il guardiano si malediva per non essere riuscito a vedere il volto della ragazza dai capelli rossi, la quale si era coperta il volto per evitare di rimanere accecata, Flammy percorse in velocità tutta la sala per arrivare davanti al fantasma.
Senza fermarsi a dialogare con lui, anche perché in quel momento i fatti erano più importanti delle parole, si buttò attraverso al muro aprendo quello che doveva essere un passaggio segreto.
Non appena il muro si mosse all’indietro, la ragazza precipitò all’interno di uno scivolo di pietra che la fece viaggiare a tutta velocità verso il nulla.
Il buio avvolgeva la ragazza e la portava nelle viscere di un castello che oramai a lei non era più noto.
Dove stava andando? Che stava per succedere?
Presto la situazione si sarebbe complicata.

La discesa fu lunga ed estenuante.
Flammy, la quale era senza ciabatte e con il pigiama, si ritrovò a scivolare all’interno le viscere del castello su di uno scivolo di pietra levigata molto sporco, il quale gli lasciò un alone di polvere lungo tutta la parte posteriore del suo vestiario.
Disastro. Disastro più totale, se si immagina che la ragazza arrivò alla fine della discesa cascando all’interno di una pozzanghera dal puzzo molto forte.
Se avesse alzato lo sguardo davanti a lei la giovane avrebbe notato una stanza molto umida con le pareti ricolme di muschio al cui centro si trovava un’immensa grata in cui veniva scaricata gran parte dell’acqua utilizzata nel castello.
In altre parole, la giovane, con quello scivolo era arrivata all’interno delle fogne del castello.
Persa, leggermente smarrita e non in grado di agire, fu fortunata nel giro di pochi secondi a sentire una voce dirle:

<< Hey, sei l’aiutante di Helena vero? Sono il Barone Sanguinario, piacere di servirti.
Ho visto il diadema dentro quella stanza. Mi raccomando sta attenta. >>

Il fantasma, il quale era noto per la sua capacità di incutere terrore agli studenti del castello, risultò servizievole nei confronti della ragazza, probabilmente l’amore per Helena non era mai passato.
Indicando la porta di ferro che si trovava sulla sua destra e la quale sembrava essere chiusa a chiave, probabilmente con la serratura incastrata per via della ruggine, il fantasma disse

<< Sbrigati ad entrare che sta arrivando qualcuno, ne sono certo.>>

Proprio mentre stava parlando l’ectoplasma, da molto lontano si sentì una voce familiare.

<< Sei sicura che sia qui mia cara? Questo è un muro, è impossibile che lo abbia attraversato. >>

La strana ricerca del Diadema si stava infittendo di particolari. Ora il Barone suggeriva di andare da una parte per prendere il diadema, Gazza sembrava essere indeciso sul superare un muro illusorio e Flammy doveva capire come proseguire tra il puzzo generale delle sue vesti.

<< Ma sei sicura? >>

Ripeté il guardiano con fare indeciso.
Gazza sembrava essere titubante, sicuramente non aveva il benché minimo interesse a superare quel muro rischiando di incappare in qualche trappola.
Ne aveva viste di tutti i colori tra quelle mura, solitamente rimettendoci.

<< Cara, secondo me ti sbagli. Torniamo indietro, forse il discolo si è nascosto in qualche angolino buio >>

Non appena si allontanò da loro Flammy, la quale oramai era sudicia fino al midollo, si avviò con decisione alla porta per sbloccarla con uno degli incantesimi più conosciuti del mondo.
L’effetto si palesò immediatamente e la porta si spalancò, lasciando davanti a lei intravedere un piccolo quadro su cui vi era disegnato un uomo a cavallo stranamente luminoso.

<< Eccolo lì.>>

Sentenziò il Barone indicando il quadro.
Come era possibile che in quella piccola stanzetta buia si trovasse quel diadema?
Il luogo era tetro e spoglio di arredamento, solamente il quadro era lì ad osservarli.
Oramai i dubbi erano tanti, cosi come i pericoli che potevano essere presenti in quell’anfratto.
Trappole e creature magiche potevano essere li vicino a loro e Flammy doveva stare ben attenta a come comportarsi