Sounds good ~, [Amber - Mitchell]

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La primavera non era più ignorabile, Amber aveva atteso quella stagione con trepidazione, ed ora amava vedere come la natura faceva il suo corso. Papà John le aveva regalato da poco una macchina fotografica babbana, era un dono piuttosto insolito, ma lui aveva affermato che potesse esserle utile.
Non era mai stata un'appassionata di fotografia, ma d'altronde non ci aveva nemmeno mai provato.
Con la speranza, quindi, di poter farci qualcosa di buono, decise di fare due passi ad Hogsmeade, senza una destinazione fissa, solo due passi.. e qualche foto.
Aveva letto il manuale di istruzioni almeno una decina di volte, ma quell'aggeggio aveva davvero troppi tasti, oltre ad essere parecchio ingombrante..
Scettica, ma non rassegnata, s'incamminò, schivando abilmente Mielandia.. ed iniziando a scattare verso tutto ciò che poteva sembrarle interessante.
Immortalò parecchi decori da vetrina, evitando di coinvolgere i passanti.. nonostante alcuni di loro fosse "particolari".
Si fermò per un po' davanti a Bibliomagic, l'idea di immortalare qualche libro non le sarebbe dispiaciuta, ma avrebbe richiesto troppe interazioni, quindi evitò.. e limitò il suo interesse ai decori esterni.
L'ora di pranzo era ancora sufficientemente lontana, eppure il suo stomaco iniziava a richiederle qualche attenzione. Saltare la colazione non era stata una mossa geniale, ma se ne rese conto troppo tardi. Avrebbe rimediato, ma scattare foto sembrava catturare parecchio la sua attenzione..
Camminò fino alla fine del lungo viale, più avanti s'intravedeva la Stamberga Strillante, un luogo infestato che Amber non avrebbe mai visitato.
Continuò a camminare, fin quando una musica, dalle note vagamente familiari.. - o almeno lei credeva di aver sentito qualcosa di simile- attirò la sua attenzione, facendola voltare verso uno spiazzo lievemente nascosto ai passanti. Incuriosita, si mosse, lentamente, in quella direzione.

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Eccoci :)
Se qualcosa non ti torna, dimmi. Ho ambientato la cosa nello spazio tra la stamberga ed il resto di Hogsmeade. Ed è sabato mattina ( non troppo presto però ) :P
 
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Il Corvonero si era alzato piuttosto presto quella mattina, voleva andare in un posto tranquillo per passare quella mattinata di riposo insieme alla sua chitarra e a nessun altro, voleva starsene in pace a suonare quella musica babbana che tanto amava con il suo nuovo strumento appena comprato nel negozio di Oliver, il Caposcuola Grifondoro.
Appena sceso dal letto, il giovane Corvonero si diresse in Sala Grande per la colazione, che come ogni mattina fu abbondante per far sì che il giovane Corvonero arrivasse a mezzogiorno senza sentire i morsi della fame.
Finito il pasto il ragazzino tornò in sala comune e si cambiò d'abito, prese una camicia di jeans dal colore piuttosto scuro, un paio di pantaloni stretti neri a cui fece un paio di risvolti in fondo e un paio di sneakers slip-on (senza lacci) e messa in spalla la custodia nera contenente la chitarra, si diresse al cancello per uscire da Hogwarts e dirigersi ad Hogsmade.
Arrivato al paese vicino al castello Mitchell evitò come la peste ogni negozio, e si diresse subito oltre le case, in direzione di quell'edificio che tutti ritenevano stregato, la Stamberga Strillante. Appena uscito dal centro del paese quando el case iniziarono a diradarsi e la catapecchia infestata si vedeva in lontananza il giovane Corvonero iniziò a guardarsi attorno per scegliere un posto dove fermarsi.
Scelse un albero che lo teneva al riparo dai raggi del sole primaverili e abbastanza largo da potercisi appoggiare comodamente con la schiena. Appena seduto il ragazzino prese fuori la sua chitarra ed iniziò a suonare. Erano alcuni minuti che stava suonando canzoni di tutti i tipi dal folk rock, al rock classico degli anni 80, ma Mitchell voleva provare una cosa che non faceva da tempo, voleva riprovare a cantare, dopotutto non passava nessun oda lì e non poteva sembrare un pazzoide.
Scelta la canzone, il ragazzino iniziò a suonarla, una prima volta senza cantare per riuscire a ricordare bene il testo, poi dopo avere finito ricomincò da capo ed iniziò a sfoggiare la sua voce, che era ormai fuori dall'attività da più di un anno, ma che non sembrava avere perso un colpo.
«....The answer, my friend, is blowin' in the wind, the answer is blowin' in the wind...» - cantava Mitchell mentre si godeva quel momento che non si gustava da così tanto tempo.

narrato - parlato - pensato

 
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La musica che aveva catturato la sua attenzione, si faceva via via più intensa..
Le note, prima accennate, ora sembravano essere più salde.. più sicure. Amber fece qualche altro passo verso l'angolo meno in vista della piazzola, cercando di fare meno rumore possibile, non voleva disturbare nessuno.
Ricordava quelle note, erano famose.. almeno nel mondo babbano. La cultura musicale di Amber si basava tanto su quanto le faceva ascoltare suo padre, e John ascoltava più musica babbana che altro.. diceva che le ricordava Eveline.
La mano della ragazza si posò sul tronco di un albero, al quale si dovette anche reggere, dopo aver messo un piede in fallo. In quel momento, una voce si aggiunse alle note, dando ancora di più la certezza ad Amber di essere nella giusta direzione. Da lì, vederlo era facile.. così come essere vista a sua volta, ma la concentrazione del ragazzo le avrebbe, forse, permesso di restare ancora un po' in ombra.
Davanti a lei, esattamente dove l'aveva portata, c'era un ragazzo.. non aveva un viso familiare, non lo aveva mai visto, ma non sembrava tanto più grande di lei. Nella moltitudine di Hogwarts, molti volti andavano persi.
Forse non era il caso che rimanesse lì a guardarlo suonare, senza il suo permesso, ma la verità era che ad Amber quella canzone piaceva davvero, e che probabilmente era rimasta per complimentarsi.. e poi fuggire in preda ad un discreto livello di imbarazzo.
La fotocamera babbana, era ancora legata alla tracolla che pendeva dal suo collo, era pesante.. ma sopportabile. Mentre il rosso cantava, a lei balenava una malsana idea in mente. Piegandosi sulle ginocchia, cercando il giusto equilibrio, si abbassò, afferrando saldamente con entrambe le mani il corpo macchina, e sistemando l'obbiettivo quanto bastava per avere uno zoom decente.
Stava inquadrando le dita del giovane che sfioravano le corde della chitarra, ma rimase incerta.. scattare o non scattare?
Livello di invasione privacy? Altissimo.. ma l'istinto agì per primo, ed il dito premette il pulsante dello scatto.
Non le era nemmeno passato per la mente, che il rumore avrebbe potuto infastidire lo sconosciuto suonatore, ma sperò che la canzone non venisse interrotta..
Il rossiccio aveva una bella voce, doveva dargliene atto.. e lei dalla musica era sempre stata attratta.

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view post Posted on 22/4/2016, 18:43
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Mitchell Lacroix - Corvonero, II° anno - Scheda

La musica era l'unico mezzo che permetteva a Mitchell di raggiungere la pace dei sensi. La forma d'arte che più lui amava, che fosse musica babbana o musica del mondo magico. Basta che fosse musica, anche se provava un amore infinito per la musica babbana, soprattutto quella che i giovani di Manchester definivano musica per vecchi, ovvero il rock. Lo amava in ogni forma, che fosse quello dalle sonorità più dure al folk-rock più lento, quello degli anni '60, che lui amava alla follia.
Le dita del giovane corvonero pizzicavano le corde, suonando quella canzone a cui tanto era affezionato, era un messaggio di pace, anche se MItchell era tutt'altro che un portatore di armonia fra le persone. Amava Bob Dylan, era probabilmente il suo musicista preferito, gli trasmetteva un senso di pace ed armonia ascoltarlo e suonarlo, infatti ogni volta che ne aveva occasione quando ancora non studiava ad Hogwarts, prendeva la sua chitarra ed iniziava a suonare quelle canzoni che tanto gli piacevano, senza un motivo particolare, lo aiutavano a trovare quel senso di relax.
Quel giorno, visti gli ultimi avvenimenti Mitchell necessitava di starsene per gli affari suoi, in totale relax. Lui e la sua musica. Ma si sa la pace non dura sempre a lungo, e non sempre gli incontri inaspettati e le nuove conoscenza in momenti del genere risultano sgradevoli, soprattutto visto il periodaccio che Mitch stava passando.


«How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
»

Il Corvonero stava continuando a cantare, era ormai agli ultimi versi della canzone quando un suono proveniente dai dintorni attirò la sua attenzione. Un click, come lo scatto di una macchina fotografica babbana, un suono che il giovane Lacroix non sentiva più ormai da tanto tempo, un suono che gli riportò in mente i tempi passati nella città di Manchester. Il ragazzino alzò gli occhi continuando a suonare e a cantare la canzone, anche se distrattamente steccò una nota che gli fece apparire sul volto un sorriso divertito. Si guardava attorno cercando di capire da dove venisse quel suono, e dopo pochi attimi ne capì la fonte. Vide una ragazza alle prese con una macchina fotografica vicino ad un albero. Probabilmente in un altro momento Mitchell si sarebbe rivolto a lei semplicemente con una battuta sarcastica sul fatto che non si fanno foto a tradimento alle persone, però quel giorno era riuscito ad avere un momento di serenità, un momento di serenità che gli mancava da tanto tempo.
Lo sguardo del giovane in direzione della ragazza durò alcuni secondi, e prima di abbassare nuovamente gli occhi in direzione della chitarra rivolse alla fanciulla un sorriso gentile.

 
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view post Posted on 3/5/2016, 08:32
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Un paio di volte, la tassina, pensò di girare i tacchi e svanire con la speranza di non essere riconosciuta per i corridoio della scuola. Però che figura ci avrebbe fatto? Sopratutto dopo essere diventata un Prefetto? Non doveva essere la prima a mostrare un minimo di coraggio?
Inspirò profondamente, prima di alzarsi da terra, e posare una mano ad un tronco vicino. Gli occhi del musicista rimasero fissi nei suoi per un paio di istanti, con stupore Amber non vi vide rabbia o minaccia di alcun genere. Anzi, le rivolse perfino una specie di sorriso prima di tornare a concentrarsi sulla sua chitarra. Fu sollevata nel notare di non avergli fatto un torto, scattando quella foto a "tradimento".
Il gesto di lui le parve quasi un " ok.. puoi stare qui", e fu così che volle interpretarlo, non l'avrebbe interrotto una seconda volta.. ma sarebbe rimasta lì, ad ascoltare ed osservare.
Mosse qualche passo in sua direzione, mentre si guardava ancora attorno, quel piccolo angolino isolato era particolarmente carino, non ci aveva mai pensato, prima. Forse era tutta colpa di quell'aggeggio babbano, le provocava interesse anche per cose che prima non avrebbe mai visto.. ma era davvero una "colpa"?.. o era piuttosto un "merito"?
In un modo o nell'altro, papà John riusciva sempre a fare la cosa giusta.
Rivolse un cenno di saluto, muovendo appena la mano destra, prima di lasciare davvero che lui si concentrasse su altro.
Parlare le sembrava fin troppo invasivo, avrebbe scattato altre foto.. ma anche quel "click" avrebbe potuto rendere meno piacevole quel momento..
Si mosse ancora, camminando con estrema attenzione, schivando i rami più secchi e fastidiosi, e posandosi alle cortecce già coperte di muschio nel loro lato esposto a nord.
Era curiosa, la prossima canzone sarebbe stata altrettanto familiare per lei? Ma soprattutto.. ce ne sarebbe stata un'altra o lei aveva definitivamente interrotto il ritmo?
Nei suoi occhi, c'era la promessa di un silenzio prolungato fino ad un nuovo cenno del ragazzo, sarebbe stata una silenziosa ed attenta osservatrice.
Trovò quel che rimaneva di un tronco tagliato quasi alla base, e vi si sedette in attesa di udire altro, alzando gli occhi verso le cime degli alberi ed il sole che lievemente vi filtrava attraverso.. anche quello sarebbe stato uno scatto valido.

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view post Posted on 7/5/2016, 10:18
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Mitchell Lacroix - Corvonero, II° anno - Scheda

Quella canzone che Mitchell suonava dava un messaggio contrastante rispetto a ciò che il ragazzino provava in quel momento e nel periodo precedente a quello. Il titolo era "Blowin' in the wind" era un classico di Bob Dylan, un celebre cantautore babbano divenuto famoso negli anni 60-70 del '900. Quel musicista al contrario di Mitchell era un esponente di u movimento che predicava la pace, lasciando messaggi contro le guerre in ogni sua canzone, o quasi.
Michell lo amava profondamente, amava tutto di lui ogni sua canzone, ogni nota, ogni parola ed ogni rima che vi era in un suo brano gli trasmetteva emozioni che nessun altro musicista era in grado di dargli.
Nel mentre il ragazzino continuava a suonare la canzone che pian piano volgeva al termine, e come ogni volta che succedeva il ragazzino era tentato di ricominciare daccapo, ma non gli sembrava questo il caso, dopotutto aveva un pubblco.
Il Corvonero alzò lo sguardo nuovamente in direzione della ragazza che nel frattempo si era seduta su di un ceppo rimasto dal tronco di un albero abbattuto in precedenza.
«Ehi, non startene lì in disparte, se vuoi puoi venire qui! Non mordo!» disse Mitchell con un tono gentile e scherzoso mentre si spostava leggermente per fare spazio alla nuova arrivata. Fatto ciò abbassò nuovamente lo sguardo sulle corde della chitarra e riprese a suonare, sta volta però cambiò totalmente artista, rimanendo però nello stesso genere di poco prima.Fatti i primi accordi iniziò a cantare:

«It’s not time to make a change
Just relax, take it easy
You’re still young, that’s your fault
There’s so much you have to know
»

La canzone era di Cat Stevens altro musicista babbano che Mtchell adorava. Arrivato alla fine del ritornello il ragazzino alzò nuovamente lo sguardo dalla chitarra e si rivolse nuovamente alla ragazza: «Ah che sbadato, io sono Mitchell, sono al secondo anno di Hogwarts, e tu saresti?» disse il ragazzino interrompendo la canzone che stava suonando per iniziare un specie di conversazione con la ragazza di cui ancora non sapeva il nome.

 
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view post Posted on 17/5/2016, 08:21
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In situazioni come quelle, Amber aveva sempre dato il peggio di se. Tendeva sempre a considerarsi un "disturbo" fin tanto che non veniva smentita. Era capace di rimanere ore ad osservare una scena evolversi sotto i suoi occhi, a vivere le storie altrui attraverso una vetrata, ma difficilmente sentiva la necessità di farne parte. Era un'osservatrice da quando era nata. Era anche convinta che, più osservava gli altri, e più capiva come interagire con loro. La sua teoria però aveva una falla, ed era il sesso opposto. Nonostante li osservasse, non era ancora capace di comprenderli.. i ragazzi.. erano qualcosa che ancora non capiva. Per quella, e per molte altre ragioni, quando lui la invitò a sedersi accanto a lei, arrossì. Da Prefetto quale era, doveva sempre mantenere un certo contegno, ma rimanendo lì avrebbe fatto solo la figura della bambina spaventata. Non voleva che quell'immagine di se la inseguisse per il resto dei suoi giorni. Ormai aveva 15 anni, era bene che mostrasse un po' di carisma e carattere.
Lentamente, si alzò dal tronco, sorreggendo la macchina fotografica, mentre il ragazzo senza nome le faceva posto accanto a se, prima di riprendere a cantare.
La seconda canzone non la ricordava, ma era orecchiabile, e le parole di quella strofa la colpirono particolarmente.
Si sedette accanto al ragazzo, ma non troppo vicina, non si sentiva ancora a suo agio. Non era la ragazza espansiva che senza preoccuparsi di nulla invadeva lo spazio altrui. Certo, Lui l'aveva invitata, ma lei continuava a mantenere una distanza "amichevole" ecco, non troppo vicina e non troppo distante.


- Grazie -

Rispose, appena lui finì di cantare. La tassina era a conoscenza di un gruppo musicale extrascolastico, e si chiese se per caso lui non ne facesse parte. Aveva sempre considerato superflue quelle attività. Forse si sarebbe ricreduta.
Mamma Eveline suonava il pianoforte fin da piccola.. Amber non aveva mai voluto saperne ma, crescendo, qualcosa in lei stava davvero cambiando e l'idea di sfiorare quei tasti non era più fastidiosa come un tempo.
Poco dopo, lei poté associare un nome al volto del ragazzo dai capelli rossi: " Mitchell". Doveva ammettere che non era proprio un nome comunque, ma sembrava calzargli a pennello. Ora era il suo turno.


- Ciao Mitchell, io sono Amber, anche io frequento il secondo anno.. -

In quel momento realizzò che, effettivamente, era possibile che frequentassero alcune classi assieme, quelle obbligatorie per intenderci. Sicuramente avrebbe fatto più attenzione durante le prossime lezioni, ora che sapeva cosa cercare.

- Mi piace quello che suoni, per caso sei anche tu nel Club di musica ? - di cui attualmente non ricordo il nome!

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view post Posted on 24/5/2016, 14:39
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Mitchell Lacroix - Corvonero 2° anno - Scheda



Il ragazzino era ancora immobile senza suonare nulla, si limitava ad osservare la ragazza che si stava avvicinando a lui, lentamente come se fosse spaventata da Mitchell, cosa che fece sbuffare allegramente il ragazzino che aveva finito un'altra canzone rimanendo in attesa di commenti da parte della ragazzina.
«EHm, ancora no però m piacerebbe farne parte, anche se o ripreso in mano la chitarra da poco tempo, dato che con il mio arrivo ad Hogwarts non ho quasi mai avuto tempo di suonare.» - disse lui sorridendo amichevolmente alla ragazza.
Erano ormai giorni che aveva in mente di andare lì, in quella zona di Hogsmade a rilassarsi in solitudine, a meditare su ciò che gli stava accadendo attorno, fra tutte le decisioni prese nell'ultimo periodo e tantissime altre cose, e mai avrebbe immaginato di incontrare qualcuno in quella zona del villaggio, ma dopotutto stare in compagnia non è sempre un male e Mitchell decise di appoggiare per un o' il suo strumento e fare conversazione con quella ragazza appena arrivata.
«Ah sei anche tu del secondo anno? Strano non mi ricordo di averti mai vista in giro, di che Casa sei?» - domandò il ragazzo sorridendo nuovamente ad Amber.
Le mani del ragazzo toccavano nuovamente le corde che vibravano emettendo un suono lieve quasi impercettibile se non per chi era davvero vicino allo strumento, e solo sentendo quelle flebili vibrazioni decise di riprendere a suonare, ma sta volta voleva rendere partecipe la ragazza.
«Ehi Amber, conosci qualche canzone babbana che ti piace? Ti andrebbe di cantare con me?» - concluse Mitchell sorridendo alla ragazza.

 
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view post Posted on 10/6/2016, 08:50
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Era riuscita a rompere il ghiaccio, almeno un pochino, anche se in realtà aveva fatto tutto lui. Non era a suo agio con la vicinanza, ma lui non ne stava approfittando, quindi poteva ritenersi tranquilla.
Il club di musica, di cui continuava a non ricordare il nome, era cresciuto un po' alla volta, erano anche andati a suonare ad una festa di fine anno.. in effetti, però, non ricordava di averci visto Mitchell.
Lui stesso confermò di non farne parte, ma solo perché non aveva avuto il tempo di esercitarsi abbastanza.


- Secondo me potresti tentare l'ammissione, sarai anche arrugginito ma suoni bene.. però io non certo nessuno per giudicare.

Amber rispose con un lieve sorriso, non aveva alcuna vena artistica, ma apprezzava chi riusciva a suonare uno strumento e suonava qualcosa che non fosse "classico". E poi un classico, la domanda sulla casata..

- Uhm.. Tassorosso, tu?

Provò comunque a rispondersi da sola, anche se l'abbigliamento "civile" non dava grandi indizi, sicuramente non era un Tasso, e probabilmente non era un Grifo.. ma non avrebbe saputo che casata scegliere delle due rimaste. Forse Serpeverde?
Inspirò, rilassandosi un po' di più, in quell'angolo del villaggio c'era una calma quasi perfetta.. e la voglia di fuggire dall'altro capo del mondo, si stava affievolendo, Mitchell non sembrava un pericolo..
Quando però le chiese di scegliere una canzone da cantare con lui, Amber si bloccò di nuovo, sommersa da un'ondata di imbarazzo. Cantare non era proprio quello che le riusciva meglio, insomma nessuno l'aveva mai sentita intonare proprio niente, quindi poteva benissimo fare una figura pessima davanti a lui, di lì a brevissimo.


- Non so se.. beh.. i tuoi timpani potrebbero subire gravi danni..

Tentò di ironizzare, ma sapeva che non se la sarebbe potuta cavare con così poco, e non voleva costringerlo ad insistere.
Cercò nella sua mente una canzone che le sembrasse semplice. La sua cultura musicale era più babbana che magica, forse perché anche John amava di più i gruppi babbani.
Le venne in mente qualche strofa, forse lui la conosceva, in fondo le sembrava avessero gusti simili.


- Non ricordo il titolo, ma forse tu la conosci.. Devi promettermi che non riderai però... va bene?

Fu quasi un'implorazione mentre cercava di prendere un respiro sufficientemente profondo da darle coraggio. La canzone che aveva in mente era veloce, ma l'aveva sentita anche molto più lenta.. quindi forse poteva accompagnarla alla chitarra, forse. Chiuse gli occhi e si concentrò solo sulle parole, cercando di dare un ritmo alle frasi..

- "Where have all the good men gone.. and where are all the gods?.Where's the street-wise Hercules..to fight the rising odds?"

Si fermò a quelle due frasi, doveva capire se lui avesse compreso a quale canzone si riferisse, perché lei proprio il titolo non lo ricordava.. aveva a che fare con "hero" qualcosa.. Era ancora in totale imbarazzo, non le sembrava di aver stonato niente, ma la sua voce era uscita quasi come un sussurro.. un sussurro tremolante. In quel momento sarebbe volentieri scomparsa.. a meno che lui non avesse detto qualcosa di lì a qualche minuto.

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Perdona il ritardo :*-*: :*-*:

ps: Non ho dubbi che tu conosca la canzone XD .. mi riferisco a questa versione QUI
Immaginati pure la voce di Amber non troppo diversa da quella, anche se più deboluccia e tremolante XD


Edited by ˜Serenitÿ - 10/6/2016, 12:54
 
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view post Posted on 22/7/2016, 14:52
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Mitchell Lacroix - Corvonero 2° anno - Scheda



Trovava la compagnia di quella ragazza al quanto piacevole, dopotutto non poteva pretendere di meglio, aveva la musica e una persona con cui poter parlare allegramente. Mitchell non era mai stato un ragazzino molto loquace poche parole essenziali, che spesso lo rendevano poco amatodai suoi coetanei a causa del suo essere diretto e senza peli sulla lingua.
«Corvonero... Immagino che come la maggior parte di Hogwarts tu non ci veda di buon occhio?» - disse MItchell ridacchiando prima di rimettersi a suonare accordi a caso sulla chitarra, prima di riprendere il discorso abbandonato alcuni istanti prima riguardo al club di musica della scuola.
«Effettivamente mi piacerebbe un sacco e mi ritengo in grado di suonare con loro ed è un pensiero che o da un po' di tempo però prima voglio finire tutti i compiti del professor Peverell dato che sono rimasto indietro e mi occuperanno gran parte del mio tempo libero» - concluse il Corvonero lasciandosi andare ad una risata pesando all'espressione del professore di Storia della magia quando avrebbe scoperto che il ragazzino non era in pari con i compiti.
Mitchell era immobile che stava osservando il legno del manico della sua chitarra, ancora nuovo e lucido quando la voce di Amber lo riportò alla realtà, parava di una canzone babbana che Mitchell conosceva molto bene, si trattava di un brano di Bonnie Tyler, sentendo le prime parole del brano il ragazzino seguì la ragazza con la chitarra iniziando a cantare anche lui assieme alla ragazza.
«Non canti male comunque» - disse il ragazzino sorridendo alla Tassina.



 
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Corvonero! Alla fine aveva saputo la casata del ragazzo, anche se non era avvezza ai pregiudizi, per quanto quella di lui suonasse come una battuta, decise di specificare un dettaglio a lei molto caro, senza cambiare però il tono di quella conversazione.
- Sai, penso di essere la persona con meno pregiudizi sulle casate, al mondo!.. Nella famiglia di mio padre, la maggior parte, sono Corvi.. quindi, diciamo che non posso vedervi in cattivo occhio - Oltre al fatto che, come Prefetto, riteneva di dover essere maggiormente imparziale verso chiunque.
Amber non si era ricordata il nome del gruppo musicale scolastico, ma lui aveva comunque capito a cosa si stesse riferendo la Tassina.
Ascoltò la risposta, sentendosi completamente in accordo con lui, era bravo.. e le lezioni di Poverelle erano un incubo anche per lei, di recente aveva provato più volte a mettersi d'impegno, e mai le era uscito qualcosa di vagamente accettabile.

- Ti capisco.. Storia della Magia è un bel mattone, sono indietro anche io.. - aggiunse, con sincerità.. tutto sommato, non era stata una brutta idea avvicinarsi.
Quando fu il momento di cantare, Amber dovette fare appello a tutto il suo coraggio per non sentirsi in imbarazzo totale. La verità era che nonna Cordelia le aveva dato qualche lezione, e le aveva detto che avrebbe dovuto applicarsi con costanza..
Appena iniziò a cantare, per sua fortuna, Mitchell l'accompagnò, e quello le diede modo di arrivare alle conclusione della canzone, non senza sentirsi comunque, un po', in imbarazzo.
«Non canti male comunque»
- Oh no, c'è di meglio, ne sono sicura.. ma grazie lo stesso, sei stato gentile.. -
Sorrise al ragazzo, lasciando che la tensione di quell'improvvisazione, svanisse, con tutta la sua calma. Poi volse il capo verso la stamberga strillante, si narravano tanto terribili cose a riguardo..
- Ci sei mai stato, nella Stamberga?.. dicono che sia infestata.. -

end-divider

 
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view post Posted on 26/7/2016, 09:24
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Mitchell Lacroix - Corvonero 2° anno - Scheda



Un sorriso sincero, forse, si era formato sul volto del ragazzino che ormai aveva smesso di suonare la chitarra e l'aveva appoggiata sul terreno per dare spazio a quella conversazione che doveva proseguire senza altre interruzioni, per quanto piacevoli esse fossero.
«Ah beh, mi fa piacere questa cosa, finalmente qualcuno all'esterno di noi corvetti che non ci vuole male» - disse Mitchell lasciandosi andare ad una risata sarcastica per ricomporsi quasi subito e tornare alla conversazione con la Tassina.
Le lezioni erano ormai avanti e Mitchell ascoltò le parole di Amber lasciandosi andare ad una risata, ancora una volta le risate uscirono dalla bocca di Mitchell quasi senza ritegno, anche se il Corvonero grazie alla sua ferrea educazione riuscì a ricomporsi quasi subito.
«Perdonami se mi sono lasciato andare per la tua affermazione, ma vedi io non trovo che Storia della magia sia un mattone, ma trovo che il professor Peverell sia solamente un vecchiaccio noioso che mi fa venire voglia di dormire... Ops forse questo non avrei dovuto dirlo» - terminò il ragazzino ridacchiando nuovamente mentre guardava negli occhi la ragazza che ne frattempo si era voltata in direzione della stamberga strillante
«Alla Stamberga? No mai... Però se vuoi ci andiamo subito e scopriamo se le voci sono vere» - disse Mitchell dopo essersi alzato da terra porgendo la mano alla ragazza per aiutarla a alzarsi.

 
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Amber era davvero l'ultima persona soggetta ai pregiudizi di casata, ne aveva di tutt'altro tipo.. ma non era bene parlarne. Forse non erano altro che manie di persecuzione. Adorava gli zii, sia William che Mayline erano stati dei Corvonero ed erano tra le persone più importanti per lei.
L'affermazione di Mitchell sul prof di Storia non era poi così esagerata, erano in molti a pensarla così.. nonostante l'amore per la materia, perfino lei non riusciva a dare il cento per cento a lezione.

- Ah ah ah , si.. anche io faccio fatica a seguire una lezione per intero.. - Di solito, finiva per disegnare piccole colonie di omini stilizzati, o animali selvatici di vario genere. Chiaro segno che non vede l'ora di iniziare Cura delle creature Magiche!
Rimase stupita quando il Corvonero si propose come accompagnatore alla Stamberga Strillante. Come era passata dal " non canti male" al " andiamo a vedere se ci sono davvero i fantasmi" ??
Lo vide, in piedi, con la mano verso di lei, e rimase per un attimo ferma, indecisa sul da farsi. Non aveva la minima intenzione di inoltrarsi in quella casa infestata, soprattutto considerando che rischiava di perdere la concezione del tempo.
Ma, ammettere di avere paura avrebbe macchiato il suo prestigioso distintivo da Prefetto?

- Ehm.. - titubante, si alzò, lasciò che lui l'accompagnasse in quel gesto, ma poi ritrasse la mano alla velocità della luce. Faceva ancora difficoltà con il "contatto umano".
- Non penso di farcela, almeno non stasera.. - *perché ho una dannata paura di entrarci, attualmente*
-.. non fa paura anche a te? ci entreresti sul serio, così.. su due piedi?
Era curiosa, si era alzato tanto velocemente che sembrava non attendesse altro che entrarci.

 
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view post Posted on 28/7/2016, 16:42
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Mitchell Lacroix - Corvonero 2° anno - Scheda



Mitchell sorrise dolcemente alla ragazza vedendola piuttosto riluttante nell'entrare nella Stamberga. Dopotutto che fosse infestata o meno, quel luogo aveva un'aria piuttosto sinistra, ma ormai Mitchell se lo era messo in testa e sarebbe entrato nella casa infestata assieme ad Amber.
«Paura? Anche ad Hogwarts abbiamo i fantasmi ed oltretutto abbiamo anche Pix, non penso che ci possa essere qualcosa di peggiore di quel Poltergeist» - disse il ragazzino sorridendo dolcemente alla Tassorosso.
Il ragazzino si voltò in direzione della Stamberga Strillante e la osservò con una strana luce negli occhi, quella di chi era sprezzante di un probabile pericolo e voleva entrarvi ad ogni costo, e avrebbe provato in ogni modo a convincere Amber ad entrare.
«Comunque è normale averne paura, non sappiamo cosa c'è dentro. Magari non c'è niente ed è solo una vecchia catapecchia abbandonata, ma finchè non ci si entra non lo si può sapere» - disse Mitchell sorridendo nuovamente ad Amber prima di riprendere a parlare: «Allora che ne dici entriamo? Se hai paura la dentro usciamo di corsa, e nel caso in cui ci sia qualcosa ti prometto che ti proteggerò io» - disse Mitchell con un'aria fin troppo sicura.

 
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view post Posted on 29/7/2016, 10:34
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Amber Serenity Hydra
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Non le sembrava il caso di ammettere realmente di temere quel posto, per la maggior parte delle persone, il problema erano i fantasmi. Per Amber non era solo quello, il suo problema era il buio, erano i rumori sinistri e tutto ciò che poteva seguirli ma che non si sarebbe palesato.. un fantasma sarebbe stato solo un sollievo.
«....non penso che ci possa essere qualcosa di peggiore di quel Poltergeist» le strappò un sorriso amaro, quella frase, oh lei sapeva che c'erano mostri ben peggiori.. ed erano tutti nella sua testa. Una volta, tempo prima, aveva spaventato a morte un cugino, imitando quello che vedeva nei suoi incubi.. la parte peggiore era quando arrivava a confondere realtà da fantasia. Era da tempo che non le succedeva di unire quei due mondi, ma era anche sicura che la Stamberga le avrebbe dato una spinta troppo grande in tal senso.
«Comunque è normale averne paura, non sappiamo cosa c'è dentro. Magari non c'è niente ed è solo una vecchia catapecchia abbandonata, ma finchè non ci si entra non lo si può sapere»
Aveva indubbiamente ragione, la sua era logica.. ma non si viveva solo di quella, Amber fece un passo indietro, cercando di mantenere un'espressione neutrale. Ok, poteva anche non esserci nulla.. ma non sentiva il bisogno di scoprirlo, non in quel momento..ed ancora meno dopo aver visto quella determinazione nello sguardo del Corvo. Era fin troppo sicuro.
Stava imparando che, essere un Prefetto, non voleva dire non temere nulla.. ogni lezione era importante.

«Allora che ne dici entriamo? Se hai paura la dentro usciamo di corsa, e nel caso in cui ci sia qualcosa ti prometto che ti proteggerò io»Lo sguardo della Tassina si fece incredulo, mentre squadrava Mitchell dalla testa ai piedi e non trattenne una risata. Non voleva essere scortese, anche se poteva sembrarlo, ma lui non le dava proprio l'idea di un qualcuno potesse proteggerla. Quanti anni aveva? Ma, soprattutto.. non stava a lei proteggere gli studenti e tenerli fuori dai pericoli?
Le ci volle qualche minuto per tornare seria, e concentrarsi sulle reazioni di lui.. al 99% si sarebbe offeso, non era certo cortese ridere in faccia a qualcuno..ma il suo era stato puro istinto.

- Scusami.. tentò di giustificare quel suo gesto, assumendo un'espressione via via più seria ed adulta. D'altronde, glielo dicevano in molto, era stata costretta a crescere più in fretta di altri. - .. non posso entrare lì dentro. Come Prefetto, dovrei anche avvertirti dei pericoli che sono al suo interno..ma, non posso vietarti di entrarci. Sincera e sicura delle sue parole, concluse con un tono più neutro il resto della frase.. non ce l'aveva con lui, non ce n'era motivo.
- Solo che non ti seguirò.. mi dispiace.
Tra le righe, Mitchell avrebbe potuto leggere che non vi ero un segno di cedimento in lei. Non ci sarebbe stata promessa che potesse reggere al confronto, oltre al fatto che non le piaceva dover contare sugli altri.
L'ennesimo difetto di una lunga lista, era proprio quello. Amber voleva riuscire ad affontare i suoi demoni, da sola. Chiedere aiuto per cose così "personali" non era contemplato.
Tornò a concentrarsi sul Corvo, era stato carino cantare e ascoltarlo suonare.. ma non sapeva nemmeno chi fosse davvero, parlava con lui da meno di due ore e si era già proposto di proteggerla. Le dispiaceva, davvero, non essere in grado di svelarsi un po' di più al mondo. Era lenta, in tutto, soprattutto nelle conoscenze, prima che qualcuno potesse davvero arrivare abbastanza vicino da essere ritenuto "amico", ne passava di tempo. Solo alcuni, avevano un "permesso speciale" ma per svariate ragioni, e lui non era tra quelli.

 
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