Don't compromise yourself. You are all you've got.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/4/2016, 14:08
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Sala Comune Tassorosso - 17:30

Giovedì pomeriggio e i compiti di Storia della Magia in attesa di essere cominciati.
Distesa sul proprio letto a baldacchino, osservava le cortine giallo-nere sopra di sé. Era lì da sola e, per qualche strana ragione, quel silenzio la turbava.
Certo, a Cork avere cinque minuti di silenzio era cosa rara e forse avrebbe dovuto apprezzare maggiormente quella quiete, prima di dirigersi distrattamente in Sala Grande per la cena.
La borsa a tracolla, lasciata ai piedi dell'armadio sembrava suggerirle di mettersi al lavoro. Aveva quasi due ore, avrebbe potuto comodamente recarsi in Biblioteca, al quarto piano, e cercare un angolino in cui condurre le sue ricerche sulla Sibilla Cumana.
Si mise seduta, incrociando le gambe ed osservando sconsolata il libro di testo, i suoi appunti e la lettera arrivata quel mattino da casa e che ancora doveva leggere.


*Sarà meglio che mi decida, non posso perdere tutto questo tempo!*

Biblioteca, Quarto Piano - 17:50

Aveva impiegato dieci minuti solamente per radunare il necessario e altri dieci per correre in biblioteca. In quei giorni aveva la testa altrove e non sapeva dire se fosse per questioni accademiche oppure se riguardasse altre questioni.
Una cosa era certa: aveva perso fin troppo tempo ad osservare il soffitto del proprio dormitorio.
Varcata la soglia della Biblioteca, sorrise di fronte all'idea che il silenzio in quel luogo fosse interrotto, di tanto in tanto, dallo scricchiolio delle piume d'aquila sui fogli di pergamena e, come al solito, il profumo dei libri l'inebriò all'istante.
Quel luogo la rendeva particolarmente rilassata e solamente il Campo di Quidditch sortiva su di lei il medesimo effetto. Sgusciò tra un tavolo e l'altro cercando di trovare un tavolo vuoto vicino ad una delle finestre. I tavoli migliori, naturalmente, erano già stati presi, ma non disperava: c'era sempre qualcuno pronto a cedere il proprio posto a studenti più volenterosi.
Ed ecco che, proprio in quel momento, un ragazzo più grande di lei radunò i propri effetti e si diresse lontano, verso l'uscita.


*Che fortuna!* pensò tra sé.

Posò la borsa a terra, dispose il libro di Storia della Magia di fronte a sé ed iniziò a sfogliarlo, cercando il capitolo giusto per iniziare a svolgere i compiti. L'argomento non rifletteva i gusti della piccola Tassorosso: come aveva già avuto modo di sperimentare, gli Oracoli e le Sibille, come la materia divinatoria, non erano propriamente nelle sue corde. La trovava una materia inutile, a meno che un individuo non fosse dotato della cosiddetta "Vista". Nella sua famiglia nessuno aveva quel dono: tutti troppo razionali in casa Moran e non sapeva dire con certezza se ciò fosse un bene o un male.
Improvvisamente le tornò in mente di non aver letto la missiva proveniente da casa e si apprestò ad aprire prima la busta e poi a divorare le parole scritte dalla madre. La nostalgia faceva sempre capolino, ogniqualvolta la ragazzina ricevesse lettere dalla famiglia. Sembrava che Iris avesse iniziato a controllare maggiormente la propria magia e che Fiona avesse sperimentato per la prima volta l'ebbrezza del volo con il padre.
Sorrise all'idea della sorella minore in sella ad un manico di scopa: odiava volare, eppure sembrava essersi divertita. Forse le cose stavano cambiando a casa e lei, lì ad Hogwarts, si stava perdendo la maggior parte di quei cambiamenti.



 
Top
view post Posted on 13/4/2016, 18:21
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Quel giorno la biblioteca era il posto perfetto per MItchell che voleva rilassarsi leggendo un buon libro al fresco all'interno del castello in quanto fuori il sole ormai era coldo e durante il giorno la temperatura era già diventata troppo alta per il piccolo Lacroix.
Il Corvonero aveva ormai finito i compiti di tutte le materie da parecchio quel giorno e stava facendo gli ultimi controlli sui suoi elaborati in modo da prendere dei buoni voti quando li avrebbe consegnati ai professori. Finiti i controlli lo studente uscì dalla sala comune e si diresse in biblioteca dove si diresse nella sua zona preferita quell'angolo un po' buio e un po' losco dove pochi mesi prima aveva avuto quel colloquio col professor Duchannes, prese il libro, lo stesso libro che stava leggendo allora, quel libro che parlava di oscurità e storia dell'oscurità e si diresse ad un tavolo per sedersi e poter leggere in tranquillità.
Era impossibile pretendere di trovare un posto in solitudine a quell'ora, ma il Corvonero ci sperava, non voleva essere disturbato, voleva riprendere quella lettura e finirla senza essere interrotto o portato in strani luoghi come l'ultima volta.
Pieno, era tutto pieno, quando però Mitchell vide una faccia "amica" seduta ad un tavolo, Thalia Moran, la Tassorosso con cui aveva avuto divertenti discussioni tempo addietro, il ragazzino vide la possibilità di sedersi con lei per leggere e magari intraprendere una qualche conversazione, ed infatti l'occasione non se la fece scappare e si diresse verso la ragazzina.
«Ciao Moran, come stai?» - disse Mitchell che arrivava alle spalle della Tassorosso prima di riprendere la parola mentre spostava la sedia per sedersi: «Posso sedermi qui a leggere vero?» - concluse il Corvonero sorridendo alla ragazza mentre trascinava la sedia facendo qun frastuono che si poteva definire infernale rispetto al silenzio che regnava prima che arrivasse il giovane Lacroix.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 13/4/2016, 19:40
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




« ... e Desmond come al solito si è fatto bruciare un lembo di mantello dal primo Gallese Verde in circolazione.»

Stava leggendo quelle righe, ironiche come solamente sua madre sapeva scrivere, quando una voce alle sue spalle la distrasse per un attimo. Era più alta di almeno un'ottava rispetto alle altre in quel luogo silenzioso e la cosa peggiore era che conosceva quella voce, era il suo incubo. Come avrebbe potuto non riconoscerla tra mille altre?

*Lacroix.*

Una sola parola viaggiava nella sua mente, quel cognome era diventato peggiore di una maledizione. Solitamente andava d'accordo con la maggior parte dei compagni, ma Mitchell non rientrava nella categoria delle persone, per così dire, "gradite".
Durante il loro ultimo incontro aveva avuto l'impressione che qualcosa non andasse e che le cose stessero sfuggendo di mano ad entrambi. Non era consigliabile stare nei paraggi se lui era presente. Di sicuro, però, non se ne sarebbe andata. Era arrivata per prima e se la cosa non gli andava a genio... doveva comunque farsela andar bene.
Non rispose verbalmente al saluto allegro del Corvonero, per il quale molti altri studenti si erano voltati a fissarli in maniera stizzita, ma si limitò ad alzare una mano, scuoterla leggermente in segno di saluto e abbassarla nuovamente, afferrando la lettera.
Alzò il foglio, avvicinandolo al viso. Non voleva che ficcasse il naso nella sua corrispondenza. Se poteva evitare di raccontargli qualcosa, lo avrebbe fatto sicuramente.

Il Corvonero si avvicinò, spostando rumorosamente la sedia. Chiuse gli occhi infastidita da quel gesto irrispettoso e di nuovo ebbe la sensazione di essere osservata dagli occupanti dei tavoli vicini.


*Non dire una parola. Ignoralo.*

Posso sedermi qui a leggere vero?

*Ho scelta?*

Mitchell sembrava già essersi accomodato, quindi trovò quella domanda totalmente inutile. Riponendo la lettera nella busta e ponendo quest'ultima nella borsa a tracolla, alzò finalmente lo sguardo sul Corvonero.
Non si poteva dire che fosse lieta di vederlo: il suo modo di fare e quello sguardo malizioso la disturbavano.
Non capiva la ragione di quel suo inseguirla in ogni dove, fermandosi a scambiare due parole per poi fuggire via senza aver detto nulla di importante. E non capiva nemmeno perché si ostinasse tanto con lei.
Sarebbero state domande senza risposta: avere una risposta, infatti, implicava che vi fosse una domanda esposta verbalmente e ciò significava comunicare. E lei non voleva comunicare. Non con lui.
Tuttavia, la sua educazione le imponeva di rispondere ad una domanda di circostanza come quella posta dal ragazzino, sebbene non ne avesse l'intenzione, e, inoltre, non poteva non esprimersi sul parere richiestole.
Mantenne il contatto visivo, finché non si sporse in avanti, avvicinando il viso a Mitchell. Se proprio doveva essere "acida" era meglio che nessuno la sentisse. Aveva pur sempre una dignità da difendere.


Punto primo: sto bene, grazie. Anche se la solitudine mi piace di più. Punto secondo: se sei qui per leggere... leggi. Non hai bisogno del mio permesso.

Detto ciò, riportò l'attenzione sul capitolo dedicato alla Sibilla Cumana, avvalendosi dei propri appunti per comprendere meglio la lettura. Sperò davvero che Mitchell non la interrompesse e che il suo messaggio subliminale fosse stato recepito chiaramente.

 
Top
view post Posted on 14/4/2016, 17:39
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Il ragazzino senza badare alla mancata risposta della ragazza si mise comodo ed aprì il suo libro riprendendo da dove era rimasto, una cronologia di eventi che narravano le gesta di numeosi maghi passati alla storia per essere famosi amanti delle arti oscure. Un po' come Mitchell, un po' come il Corvonero che soprattutto nell'ultimo periodo aveva trovato rifugio in quel ramo della magia per soddisfare la sua brama di potere, la sua voglia di diventare più forte della massa ed essere un mago superiore alle media.La lettura ormai aveva catturato totalmente l'attenzione di Mitchell, ma il giovane venne riportato alla realtà dalle parole della studentessa. Sentita quella risposta lo studente non potè far a meno di ridere per poi posare nuovamente gli occhi sulla pagina che stava leggendo mentre aspettava che la Tassorosso terminasse quella specie di monologo che poteva essere interrotto molto prima, forse con una parola sola. Quel tono di voce un po' stizzito fece sorridere Mitchell che trovava assolutamente divertente quella ragazza, e soprattutto trovava divertente provocarla.
«Moran non ricordavo che fossi così maleducata, male, male stai perdendo il tuo charme» - disse Mitchell con un tono di voce misto tra quello di una persona che stava facendo altro ma voleva comunque mantenere una conversazione e un tono piuttosto sprezzante che aveva messo su con molti studenti di Hogwarts soprattutto nell'ultimo periodo.
«E poi è inutile che nascondi la tua lettera non mi importa sapere chi ti scrive o cosa ti scrive» - disse il ragazzino senza degnare la Tassorsso di uno sguardo mentre cambiava posizione sulla sedia, sistemandosi contro lo schienale ed alzando al copertina del libro dal tavolo per mettersi più comodo per quella lettura che voleva portare a termine.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 14/4/2016, 20:25
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Maleducata? Lei?
L'ennesimo tentativo di provocarla, di farla reagire e, magari, di coprirsi di ridicolo. No. Non sarebbe stata al suo gioco.
Poteva dirle qualsiasi cosa e le sarebbe scivolata addosso, senza suscitarle particolari reazioni verbali.
Ad ogni buon conto avrebbe dato soddisfazione al Corvonero che, a suo parere, si divertiva a provocarla.
Il loro ultimo incontro era stato determinante in questo senso: per una manciata di secondi fu evitato il duello, nel bel mezzo del corridoio della Torre di Divinazione.
Espirò profondamente, giusto per far capire al ragazzo che la pazienza aveva un limite e la sua, sicuramente, non faceva eccezione. Era così fuori luogo quel commento sulla sua maleducazione che la voglia di sbraitargli addosso qualche insulto si faceva strada in lei, piano piano, convincendola sempre di più che qualcosa avrebbe dovuto essere detto.

Il suo modo di atteggiarsi la irritava: l'aveva lasciata finire la sua risposta, rispondendo dapprima con un sorriso e poi con quella frecciatina decisamente poco appropriata. Parlava lui di educazione dopo essere arrivato portando con sé il caos? Non poteva certo farle la lezione sulle buone norme di comportamento.
Canzonarla in quel modo: che fastidio! L'adrenalina le scorreva nelle vene, veloce ed inesorabile. Aveva voglia di dargli un pugno dritto sul naso. Se quella era la sensazione provocata dall'odio, allora odiava Mitchell. Lo odiava nel profondo.
Se durante il loro ultimo incontro aveva paventato l'ipotesi di essergli amica e di studiare insieme, in quel preciso istante capì che ciò non sarebbe mai accaduto.
Non sollevò lo sguardo dal libro di testo, portando piuttosto l'indice sulla pagina per non perdere il segno, altra cosa che odiava. Se l'avesse distratta con una nuova frase "geniale", non avrebbe retto, lo sapeva.


*Non. Dire. Una. Parola.*

Lo ripeteva come una mantra, nella sua mente, cercando di non deconcentrarsi.

E poi è inutile che nascondi la tua lettera non mi importa sapere chi ti scrive o cosa ti scrive

Evitare di puntargli gli occhi azzurri addosso era impossibile. Sembrava stesse parlando del tempo o dell'ultima partita di Quidditch a cui aveva assistito. Irritante e a dir poco polemico. Voleva davvero mettersi contro di lei?
No, non gli avrebbe dato soddisfazioni.
Si schiarì la voce, dopodiché tentò di tornare a concentrarsi sulla lettura.


«Non conosciamo il significato della parola Sibilla, la leggenda narra...»

Cosa narrava la leggenda? Bella domanda.
Mitchell, di fronte a lei, aveva sollevato il libro lasciandole intravedere la copertina: un libro della biblioteca, senza dubbio, dalla copertina logora e le pagine ingiallite. Non ne poteva avere la certezza, ma sicuramente qualche studente doveva averci versato sopra qualcosa, data la macchia scura sul retro.
Inorridì al pensiero: per lei i libri erano sacri, meglio di qualsiasi altro tesoro d'oro e d'argento. Nulla poteva competere con la conoscenza. Quella stessa che, in quel momento, anelava di essere saziata e che sicuramente le avrebbe fatto dimenticare la rabbia e il fastidio provocatole dal Corvonero, facendola parlare con il ragazzo.
Chiedere che cosa stesse leggendo era fuori discussione. Non voleva saperlo davvero.


*Sì, invece. Sei troppo curiosa in fatto di libri.*

Non poteva proprio farne a meno. Doveva sapere, ma non voleva chiedere. Che fare, dunque?
Doveva prima sbollire la rabbia.
Guardandosi attorno e notando i volti concentrati degli altri studenti, rimpianse la solitudine ritrovata e perduta poco prima.
Inoltre, il testo di Storia della Magia non spiegava affatto alcuni dettagli necessari a svolgere il compito assegnato. L'unica soluzione era mettersi alla ricerca di un testo che l'aiutasse con i compiti. Prima il dovere, giusto?

Senza dire una parola si alzò, facendo attenzione a non creare rumore inutile. Sgusciò via, percorrendo lo stretto spazio tra uno scaffale e l'altro, fino a raggiungere lo scranno di Madama Pince. Di certo lei avrebbe saputo aiutarla.
Esposto il dilemma, la donna le indicò la sezione apposita che, caso volle, era poco lontana dal tavolo su cui stava studiando. Da lì avrebbe potuto osservare Mitchell e magari capire che cosa stesse leggendo.


*Prima o poi questa curiosità ti ucciderà. Ficcare il naso è sbagliato.*

Scorreva i titoli dei libri disposti ordinatamente, sfiorandone le copertine in pelle. Suo malgrado, quello che le serviva era uno scaffale in alto. Troppo in alto per la sua portata. Avrebbe avuto senso far levitare il libro che le serviva col rischio di farselo arrivare dritto in testa?

*Tentar non nuoce, giusto?*

Bacchetta alla mano, dopo essersi rimboccata le maniche, si preparò ad eseguire quell'incantesimo semplice appreso l'anno precedente.

Wingardium Leviosa sussurrò, ruotando dapprima il polso verso destra e dal basso all'alto, facendo attenzione alla pronuncia.
Sorrise vedendo che il testo si librava nell'aria, senza peso. Lo condusse, mantenendo la concentrazione, fino alle sue mani.


*E' stato facile, meno male.*

Rimase sul posto a sfogliarlo, dando le spalle al Corvonero.
Non aveva intenzione di condividere con lui nulla, men che meno gli strumenti necessari a portare a termine i compiti di Storia.



 
Top
view post Posted on 16/4/2016, 13:22
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Mitchell era visibilmente divertito dalla situazione, sapeva di avere irritato lievemente Thalia con quella sua affermazione di poco prima, e non vedeva l'ora di vedere la reazione della Tassorosso che come al solito non l'avrebbe delusa.
NUlla non una reazione silenzio, il Corvonero rimase un po' deluso sperava in una battuta da parte della ragazzina, una risposta alla sua provocazione ma nulla, il ghigno malvagio sul volto di MItchell sparì quando capì che lòa risposta della ragazza non sarebbe arrivata definitivamente.
Vista la mancata reazione della giovane Tassorosso, Michell si rimise a leggere il suo libro con interesse, cambiò nuovamente posizione appoggiando il libro in avanti più vicino a Thalia come per mostrarle cosa stesse leggendo e proprio in quel momento la Tassorosso si alzò dal tavolo in direzione degli scaffali della biblioteca, probabilmente alla ricerca di un libro per lo studio.
La previsione di Mitchell si rivelò esatta infatti voltando la testa in direzione di Thalia la vide alle prese con un libro situato troppo in alto per lei. Il Corvonero era sulla sedia, e non poteva fare a meno di ridere vedno la scena, quando senza volerlo, probabilmente, la Tassorsso lo zittì sfoggiando un Wingardium Leviosa per far scendere il libro, la tentazione era tanta, ma purtroppo il tempo era troppo poco.
«
Ah perccato... potevo castarle un bel Finite, sarebbe stato esilarante vedere quel libro stamparsi sul suo naso» - pensò il ragazzino ricominciando a ridere rumorosamente prima di parlare: «Moran, sei brava a fare degli insulsi Wingardium Leviosa ma te la caveresti allo stesso modo al Club dei Duellanti?» - disse Mitchell divertito dalla provocazione lanciata alla Tassorosso, che sperava con tutto il cuore che lei accettasse.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 16/4/2016, 13:51
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Storia della Magia non era la sua materia preferita, ma la trovava piuttosto interessante nonostante non fosse provvista di una componente "pratica". Mettersi alla prova era di fondamentale importanza per lei e Storia non le dava questa opportunità. Bisognava ammettere, però, che fosse affascinante scoprire le origini della magia, le ragioni per cui un certo mago avesse creato una certa disciplina o perché ne fosse il massimo portavoce.
Anche in quel caso, la storia delle Sibille la interessava parecchio, anche se Divinazione non l'attirava particolarmente.


*« Le Sibille vivevano in grotte o nei pressi di corsi d'acqua...»*

Moran, sei brava a fare degli insulsi Wingardium Leviosa ma te la caveresti allo stesso modo al Club dei Duellanti?

*Ancora?*

Rimase con lo sguardo fisso sul testo, senza batter ciglio, voltando le spalle al suo interlocutore. Era chiaro che quel giorno Mitchell Lacroix avesse tutta l'intenzione di irritarla e non ne trovava la ragione. Aveva sempre sospettato che fosse un ragazzino strano, sin dal primo incontro: quel giorno l'aveva definita "interessante", concetto che le aveva ribadito in altri termini durante il loro successivo incontro, avvenuto a distanza di qualche mese. Erano trascorse poche settimane, eppure Mitchell persisteva nel suo comportamento, lasciandola perplessa su come agire.
A che gioco stava giocando? Non si trattava più di semplici botta e risposta, tanto meno di giochi di parole. Stava tirando la corda, lasciando che fosse lei stessa a cadere nella sua trappola, fatta di sfide e scommesse.
La scuola poteva essere un luogo di crescita, ma anche piuttosto competitivo. Che fosse lui ad incarnare entrambe le caratteristiche? Sicuramente il Corvonero si stava impegnando per diventare la prima persona ad essere mandata al diavolo dalla Tassorosso, nota per i modi educati. Altrettanto sicuramente, Thalia sapeva che sarebbe scivolata nella trappola del ragazzino. Non avrebbe voluto, certo, dargli quella soddisfazione. Voleva essere sempre un passo davanti a lui, non voleva dargli la possibilità di averla in pugno.

Chiuse il libro dalla copertina ocra in pelle, lasciando che l'indice della mano sinistra fungesse da segnalibro. Portò il testo al petto e si voltò in direzione di Mitchell, con il suo classico sorriso educato ed amichevole. Sapeva che cosa avrebbe dovuto rispondere, anche se ciò avrebbe comportato una nuova frecciatina del Corvonero, altrettante domande e poche risposte.


Ti lascio il beneficio del dubbio, Lacroix.

Rimase nella sua posizione, sperando di vedere il sorriso beffardo del Corvonero spegnersi, lentamente, sul suo volto. Dopodiché si sarebbe voltata, tornando alla posizione iniziale: gli avrebbe voltato le spalle, continuando a leggere il suo libro sulle Sibille. Il Futuro era incerto, chissà cosa avrebbe risposto l'impertinente ragazzino seduto al suo tavolo.
Una cosa era certa, doveva riflettere attentamente al modo migliore per toglierselo di torno.



 
Top
view post Posted on 17/4/2016, 14:32
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Era sicuro che sarebbe arrivata risposta a quella provocazione e Mitchell ormai era fin troppo divertito per tirrsi indietro o andarsene mollando tutto. La Tassorosso era ancora lontana dal tavolo e continuava a voltare le spalle a Mitchell come se volesse comunicargli che non aveva altro da dirgli,v ma il Corvonero voleva continuare questaserie di provocazioni, voleva scatenare una reazione, qualunque essa fosse stata, sia che lei accettasse quella specie di sfida, si che lei non la accettasse, o addiritttura che lei se la prendesse a tal punto da puntare la bacchetta contro Mitchell proprio lì in biblioteca. Qualunque fosse stata le reazine della tassorosso da parte del Corvonero non ci sarebbe stata una resa o nessun segno di cedimento.
Mitchell aveva chinato nuovamente la testa su quel libro che era ormai vicino alla conclusione infatti mancavano poche righe al termine di quell'ultima pagina ingiallita, quando Thalia parò.
La sfida non era stata accettata, ma Mitchell non voleva il beneficio del dubbio, non si voleva arrendere così rimase immobile in silenzio a finire la lettura.
Lette quelle poche righe in alcuni secondi il Corvonero chiuse il libro e si alzò dalla sedia lasciando quell'oggetto dalla copertina nera sul tavolo e si diresse verso Thalia, passando oltre senza degnarla di uno sguardo. Arrivato allo scaffale designato come suo obiettivo il ragazzino rimase stupito di quanti libri trattassero quel tema che tanto lo attraeva, e così ne prese subito un altro e si diresse nuovamente al tavolo dove c'era solamente il tomo appena concluso.
Si stava avvicinando alla sedia a grandi passi quando si fermò un istante a fianco a Thalia.
«Dubbio eh? Non è che magari hai solo paura a sfidarmi Moran» - disse Mitchell con uno strano ghigno stampato sul volt, diverso da tutti quelli che aveva lanciato alla ragazza in precedenza.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 17/4/2016, 15:10
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Se da un lato, quello ottimista, si augurava di aver dissuaso il Corvonero a proseguire nei suoi intenti, dall'altro, quello più razionale, era certa che ciò non sarebbe avvenuto troppo facilmente.
Se pensava all'irriverente Mitchell, con quel sorriso sardonico stampato perennemente sul volto, era impossibile credere anche solo lontanamente che si sarebbe potuto dare per vinto. Era piuttosto certa, inoltre, che fosse un ragazzo deciso ad ottenere ciò che voleva, quando lo desiderava e nei modi stabiliti. Non le avrebbe fatto concessioni, tanto meno sarebbe stato capace di abbandonare la preda. Definirsi la sua "preda", in quel momento, fu avvilente. Non le piaceva apparire debole, soprattutto in sua presenza.
Se la strategia del Corvonero era quella di condurla al limite della sopportazione, questione ormai chiarita da quei brevissimi scambi di battute taglienti come lame, la Tassorosso era convinta di poter vincere il diverbio solamente annoiandolo. Non era facile stancare uno come lui, avvezzo a giocare con le parole, convinto di avere un asso nella manica in ogni circostanza.
Forse si somigliavano più di quanto non credessero e il solo pensiero la fece inorridire. Lei, paziente e protettiva, altruista e generosa, comparata a lui. Sì, la sola idea di somigliargli le aveva fatto venire la pelle d'oca.

La risposta a quella frecciatina non giunse subito, ma Thalia non si lusingò troppo: la risposta sarebbe giunta, più inaspettata che mai. Cos'avrebbe risposto? Nella sua mente non vorticavano più le parole legate alle Sibille, ma le possibili risposte del Corvonero. Avrebbe continuato a sfidarla, ne era certa. Non lo conosceva affatto, non intimamente, ma qualcosa di non ben definito le aveva fatto percepire che non avrebbe smesso con quel gioco diabolico. Era un confronto crudele, specie se l'obiettivo di Mitchell era quello di farla "uscire dagli schemi", quegli stessi schemi che le erano stati imposti dalla famiglia e che tanto l'avevano caratterizzata. Forse, dopotutto, non sarebbe stato un bene uscirne? Rifletteva spesso sull'eventualità di distinguersi dalla propria famiglia, rispettabile e stimata dalla maggior parte del mondo magico. Che fosse quella l'occasione? Certo, si sarebbe distinta sfidandolo a duello nel bel mezzo della Biblioteca, ma in un modo che non avrebbe reso fieri i suoi genitori e, anzi, l'avrebbero incolpata per l'onta subita a causa sua.
No, non era quello il modo giusto di "distinguersi". Avrebbe cercato qualcos'altro, qualcosa che non includesse quel Corvonero.

Non si accorse del suo spostamento, troppo concentrata a riflettere sulle sue mosse. Un errore da principiante che, col senno di poi, forse avrebbe volentieri evitato. Sollevò lo sguardo dalla propria lettura: lo scorse poco più avanti, intento ad osservare i libri disposti con cura maniacale dalla stessa bibliotecaria, alla ricerca di un nuovo intrattenimento.
Che cosa poteva attirarlo così tanto? Non sapeva dirlo.
Scosse il capo, cercando di scacciare quella curiosità, allontanandola da sé.
Cercò di tornare alla propria lettura e, per qualche breve momento, ci riuscì. Finché...


Dubbio eh? Non è che magari hai solo paura a sfidarmi Moran

Trasalì, chiudendo il libro lentamente, senza far rumore. La sua voce era così vicina che, se si fosse voltata a guardarlo, era certa si sarebbero trovati a brevissima distanza l'uno dall'altra. Prima di rispondere o di puntare gli occhi chiari nella sua direzione, abbassò il capo, deglutendo. Quella vicinanza l'aveva colta di sorpresa. Troppa, per i suoi gusti. Non aveva paura di lui, no... provava quella consueta sensazione di disagio che, ormai, l'accompagnava durante ogni loro incontro.

Paura. Credeva fosse spaventata all'idea di un duello con lui? No. Affatto. Eppure qualcosa, all'altezza della bocca dello stomaco, le suggeriva di fare attenzione: non c'era da fidarsi di lui, ma non ne capiva il motivo.
Lentamente, ripose il testo sulle Sibille in uno spazio vuoto della libreria, più in basso rispetto alla sua ubicazione precedente. Rimase ferma, per qualche istante, con la mano posata delicatamente sul libro, voltandosi, infine verso di lui. Mantenere quel contatto, quello con il libro, le sembrava un modo per mantenere il controllo. Non aveva voglia di lasciarsi andare a stupide frasi filosofiche sulla paura o sul suo antagonista, il coraggio.
Lui, Mitchell, era ancora lì. Le sorrideva, con quel suo ghigno fastidioso dipinto sul viso. Perché doveva guardarla così? Perché sfidarla in quel modo?


Temo tu mi abbia fraintesa... sussurrò piano, senza cambiare posizione ...ti sto solo dicendo che non voglio avere nulla a che fare con te, mi pareva di essere stata abbastanza chiara.

Era una risposta totalmente diversa da quella che aveva immaginato di pronunciare e si pentì di non aver seguito il proprio ragionamento. Si rammaricò di aver seguito il proprio istinto, ma nei confronti con Mitchell, suo malgrado, l'istinto aveva sempre la meglio.


 
Top
view post Posted on 17/4/2016, 16:05
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Mitchell era immobile vicino a Thalia ed aveva stampato sul volto quel ghigno che nascondova qualcosa di malvagio. Ormai l'idea si era insinuata nella testa del Corvonero, e voleva un duello con la tassorosso, e non se ne sarebbe andato da lì con una risposta negativa.
La ragazza sembrava stizzita dalle attenzioni di Mitchell, e sostenne di non voler avere nulla a che fare con lui. Una risposta diversa da quella che Mitchell si aspettava, ma comunque calcolata. Voleva quel duello, come un bambino che vuole il giocattolo nuovo e stressa la madre con continue richieste. Sapeva che continuare a chiederle di duellare in quel modo con quella specie di provocazione era inutile, doveva trovare un altro metodo.
E proprio in quel momento Mitchell ebbe l'illuminazione. Doveva farle un'offerta allettante, un'offerta che non avrebbe potuto rifiutare, e l'idea gli venne in un istante, sapeva che non sarebbe stato così facile ma non avrebbe mollato e la sua offerta poteva essere accttata, avrebbe giocato su ciò che la ragazzina odiava, ovvero su sè stesso.
«Ti propongo questa cosa Moran...» - disse il ragazzino facendo una pausa per ponderare sulle parole adatte da utilizzare in quel momento - «... se vincerai tu non dovrai più preoccuparti di me fino alla fine dell'anno. Mi sembra una buona offerta, sempre che tu non abbia paura, e soprattutto sempre che tu non sia troppo debole e preferisca restare qui a fare degli inutili wingardium leviosa su dei libri» - disse Mitchell con un tono piuttosto sprezzante, soprattutto su quest'ultima parte, ma piuttosto divertito dalla piega che stava prendendo il discorso.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 17/4/2016, 16:24
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Aveva ragione: non si sarebbe messo da parte da solo, convincendosi che assediarla in quel modo era sbagliato, irritante e noioso. Dal canto proprio, sperarlo era un atteggiamento da sciocca e lo sapeva piuttosto bene, ma com'era quel detto? "La speranza è l'ultima a morire."
Probabilmente la stessa speranza di Mitchell avrebbe seguito quel percorso, così come il ragazzo.
Accettare o rifiutare?
I duelli non le interessavano, c'era ancora troppo da imparare prima di lanciarsi in un duello. E Mitchell sembrava preparato in materia, altrimenti non avrebbe insistito tanto sull'argomento.
La sua proposta, inoltre, agli occhi della Tassorosso risultava semplicemente ridicola: liberarsi di lui solamente fino alla fine dell'anno? Voleva forse prenderla in giro? Se avesse dovuto intraprendere una simile "avventura", di sicuro quel lasso di tempo avrebbe dovuto essere maggiore. Almeno fino ai G.U.F.O. oppure ai M.A.G.O.

Si schiarì la voce, cercando di prendere tempo, analizzando velocemente le possibili opzioni, sebbene sapesse che l'unica soluzione fosse quella di rifiutare. Era curiosa di vedere fino a che punto si sarebbe spinto, pur di convincerla a partecipare al duello.
L'avevano sfiorato, qualche settimana prima, dunque, perché riproporlo? Era stato proprio lui, se la memoria non la ingannava, a defilarsi in fretta e furia. Perché? A che pro offrirle la possibilità di scontrarsi se l'ultima volta che ne aveva avuto l'occasione era corso via, con l'assurda scusa della cena?
Sorrise tra sé, fiera di aver trovato una falla nel ragionamento del Corvonero. Se non altro, ritornare al loro ultimo incontro, le avrebbe fatto guadagnare un po' di tempo, quello necessario alla stoccata finale.


La tua offerta è semplicemente ridicola. E poi, perché ci tieni così tanto? L'ultima volta che ci siamo visti sei fuggito via piuttosto di farmi male. Te lo leggevo in faccia, Lacroix.
Questa volta il tono di voce era sicuro, ben più che un sussurro. Si voltò a guardarlo, abbandonando il libro sullo scaffale e incrociando le braccia al petto.
Questa volta fu il suo turno di sorridere.

Cosa vuoi da me? Prima mi trovi interessante e ora mi dai della fifona? Che gusto ci sarebbe, allora, a duellare con me?
Rimase in attesa, scrutandolo, senza mai cedere.
Voleva conoscere la reale ragione di quell'accanimento, quali intenzioni avesse quel Corvonero per attanagliarla in quel modo.



 
Top
view post Posted on 17/4/2016, 16:46
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Come il ragazzino immaginava Thalia non cedette alla sua proposta, ma ciò che lo stuzzicò particolarmente fu la risposta delle Tassorosso. Forse durante il loro ultimo incontro aveva paura a far del male a qualcuno, ma più che altro non gli sembrava il caso di mettersi nei guai, ma ora le cose erano cambiate, far del male alle persone non era più un problema per lui e non si sarebbe tirato indietro per nulla al mondo.
«Beh, vedi Moran non me ne sono andato per paura di farti male, ero solo troppo vicino alla sala comune e per me sarebbe stato troppo rischioso, tu non conosci Jenifer, se lei mi avesse beccato a fare certe cose mi avrebbe sicuramente punito in malo modo» - disse il ragazzino ridendo per po ricomporsi quasi immediatamente.
Sarebbe stato difficile convincere la ragazza a duellare, forse più difficile che apprendere qualunque incantesimo dopotutto in quel caso era solo una questione mentale, qui invece doveva fare un'opera di convincimento non da poco, dopotutto rispettava quella ragazza, provava una specie di amore e odio per lei in quanto trovava un certo interesse nei suoi confronti e voleva assolutamente testare la sua forza.
«Oh, non sto assolutamente insinuando questo, non ti trovo una fifona, anzi, sto solo dicendo che magari tu hai paura a duellare con me, hai paura di alzare la bacchetta e castare un incantesimo contro un'altra persona. Io ti ho fatto questa proposta, se vuoi possiamo alzare la posta in palio, se dovessi vincere potrei evitare di disturbarti anche per tutto il prossimo anno, ma se vinco io, uscirai con me, nulla di che verrai con me ad Hogsmade a fare un giro. Mi sembra un'offerta generosa questa.»

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 17/4/2016, 17:05
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Era certa di averlo sorpreso con quella curiosa serie di domande ed insinuazioni.
Sicuramente aveva guadagnato tempo per ribattere alla successiva risposta del Corvonero. Iniziava a capire che il "no" non fosse tra le risposte contemplate da quel ragazzo, leggermente presuntuoso, oltre ad essere sarcastico ed irritante. Tutte qualità che la lasciavano stupita di trovarsi ancora lì, in quel corridoio tra gli alti scaffali in legno scuro e polverosi, a dialogare con qualcuno che non le interessava minimamente.
Perché stava ancora perdendo tempo con lui?


...ero solo troppo vicino alla sala comune e per me sarebbe stato troppo rischioso...

Che sciocco. Le aveva appena servito su un piatto d'argento l'appiglio a cui aggrapparsi per una nuova insinuazione che certamente avrebbe minato il suo essere così sicuro e determinato.
Rimase ad ascoltare silenziosamente il resto della risposta, questa volta tornando in possesso del libro abbandonato poco prima.
Aveva quasi scordato il reale motivo per cui si trovava in quel luogo, piuttosto che trovarsi in qualunque altro.
La sua ricerca sulle Sibille era andata in fumo, ne era consapevole, ma quei gesti avrebbero fatto intendere al Corvonero quanto la stesse infastidendo quel comportamento.
Stava per replicare, appigliandosi alla frase pronunciata dal ragazzino, quando questo la lasciò letteralmente a bocca aperta, proseguendo nel suo monologo.


...ma se vinco io, uscirai con me, nulla di che verrai con me ad Hogsmade a fare un giro. Mi sembra un'offerta generosa questa.

*Eh?*

Il cervello perse il contatto con il resto del corpo per qualche fugace istante. Che cosa aveva appena sentito?
Per accertarsene fece il malaugurato errore di guardarlo, dritto negli occhi. Dunque era quella la ragione di tanti fastidi? Voleva uscire con lei?
Inutile nascondere l'imbarazzo, sarebbe stato stupido e inutile. Era sveglio, se ne sarebbe accorto e ne avrebbe approfittato. Non poteva permettersi di aprire una finestra da cui sarebbero entrate la soddisfazione e il senso di vittoria di Mitchell. Quell'argomento, uscire per un appuntamento, seppur in modo amichevole, era del tutto nuovo per lei. Nulla a che vedere con le giornate di studio in compagnia in quella stessa biblioteca, tanto meno si avvicinava agli incontri totalmente casuali con il suo migliore amico che, tra le altre cose, era il ragazzo della sua migliore amica.
Mitchell aveva fatto c'entro, l'aveva messa in imbarazzo, scombinando tutti i suoi piani e le sue strategie.


*Sei troppo emotiva, dannazione.*

Distolse lo sguardo, iniziando a dirigersi verso la tavola abbandonata poco prima, su cui erano ancora posati il libro di Storia e gli appunti dell'ultima lezione. Era certa che Mitchell l'avrebbe seguita, in attesa di una risposta. Posò il libro sulla tavola e, con entrambe le mani poggiate su di esso, rispose senza degnarlo di uno sguardo.

Ti sopravvaluti, lo sai? C'era bisogno di tutto questo teatrino per chiedermi di uscire? La risposta dovresti saperla ormai.

La risposta era no. Lo sarebbe stata in quel momento e lo sarebbe stata in futuro, vicino o lontano che fosse.


 
Top
view post Posted on 17/4/2016, 17:23
Avatar

"Heroes"
just for one day
A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
14,689
Location:
Arda

Status:


yWZzJDy

Imbarazzo, era forse quello che vedeva in Thalia? Divertente, assolutamente divertente, allora anche lei era umana e non quella perfetta macchina priva di sentimenti in grado di dare risposte taglienti a Mitchell. Il ragazzino capì che si era messo comunque in una situazione piuttosto spinosa in quanto non sapeva bene come uscirne, anche se una vaga idea già l'aveva e l'avrebbe sfruttata. Uscire con Thalia era solo un pretesto per infastidirla e magari forse riuscire ad allacciare un rappoto cno lei dopotutto non a trovava così male, anzi si divertiva in sua compagnia e magari si sarebbe divertito anche a non discutere in questo modo come ogni volta. Forse MItchell era anche dispiaciuto per avere messo in imbarazzo Thalia perchè non era il tipo da fare certe cose, infatti prese la parola per cambiare il tema del discorso.
«Moran si vede che non hai capito. Non voglio uscire con te. Nella mia proposta ti ho dato la possibilità di fare qualcosa che mi avrebbe infastidito parecchio, ovvero non disturbarti più, che mi toglierebbe un passatempo assolutamente divertente, mentre i ti ho proposto qualcosa che darebbe assolutamente fastidio a te ovvero dover passare una giornata intera con me, non c'era assolutamente nulla di romantico in tutto questo» - disse Mitchell trattenendo a stento le risate piantando i suoi occhi chiari in quelli della Tassorosso.
Forse aveva trovato un'apertura per raggiungere il suo scopo, doveva solo continuare così secondo lui anche se non sarebbe stato facile, però ci avrebbe quantomeno provato.
«Dunque Moran, ora che abbiamo chiarito la mia offerta, che ne dici? Mi basterebbe sentirmi dire un no, ho paura, e io smetterei di chiedertelo, sappilo.» - concluse Mitchell sorridendo in modo gentile alla ragazza.

narrato - parlato - pensato

 
Contacts  Top
view post Posted on 17/4/2016, 17:38
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,412

Status:




Thalia Jane Moran
Scheda




Ci era cascata. E lui aveva vinto, almeno in parte, quello stupido diverbio. O forse no?

...ti ho proposto qualcosa che darebbe assolutamente fastidio a te ovvero dover passare una giornata intera con me, non c'era assolutamente nulla di romantico in tutto questo.

*Menti.*

Quella era la sua unica opzione di salvezza, ascoltando quelle parole, specialmente l'ultima parte della risposta del Corvonero che definiva quella loro uscita, tutt'altro che romantica.
A conti fatti, era sicura che quell'incontro sarebbe finito male, come al solito. Mai una volta erano riusciti a concludere una conversazione senza lottare verbalmente, insultarsi o, peggio, sfidarsi. In quel momento avrebbe voluto dare al Corvonero ciò che desiderava, solo per il gusto di toglierselo di torno una volta per tutte. D'altro canto non avrebbe saputo come affrontare il duello.
Non era pronta per un duello vero e proprio. E Mitchell la metteva a disagio, in forte disagio. Non aveva imparato a separare l'emotività dalla necessità di difendersi, non aveva imparato ad essere razionale al cento per cento e quella conversazione lo stava dimostrando in pieno.
La scrutava, studiando le sue espressioni e la cosa non le piaceva affatto. Odiava essere in quella posizione.


Dunque Moran, ora che abbiamo chiarito la mia offerta, che ne dici? Mi basterebbe sentirmi dire un no, ho paura, e io smetterei di chiedertelo, sappilo.

*Ormai ci sono in mezzo, tanto vale che mi giochi il tutto per tutto.*

Ho forse chiesto se il nostro sarebbe stato un appuntamento romantico? Non mi pare. E poi... tu non mi infastidisci affatto. Insomma. Ti parlerei? Sto meglio da sola, ma se ci sei... non mi cambia nulla.

Una pausa, breve e silenziosa, durante la quale ricambiò lo sguardo di Mitchell con una certa intensità, come a voler avvalorare la propria risposta.

E sai come risolveremo il tutto? Ti accontenterai di un semplice "no". Perché non ho paura di te, credimi. Non ho voglia di perdere tempo con insulsi duelli.

"Insulso": quell'aggettivo ricorreva spesso in quella conversazione. Sorrise, portando a conclusione la propria arringa.
Affermare di volerselo togliere di torno perché infastidita sarebbe stato inutile: affermare di ignorarlo, invece, sarebbe stato uno affronto maggiore che il Corvonero avrebbe faticato ad accettare.



 
Top
34 replies since 13/4/2016, 14:08   256 views
  Share