Bersi il cervello, Ordinazione

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view post Posted on 1/5/2016, 11:04
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drinking
Era una mattina non troppo piacevole, perlomeno non per il clima. Nubi temporalesche stavano colpendo lentamente il cielo di un celeste intenso, fino ad un istante prima, lasciando presagire l'arrivo di un'orribile pioggia che avrebbe fatto più guai di quanto l'intero villaggio di Hogsmeade potesse aspettarsi. Sembrava che nei dintorni ci fosse una folla non indifferente, segno che qualcosa fosse in programma: una tempesta non avrebbe fatto altro che spazzare quei bei pensieri e propositi positivi, stracciando il vivace villaggio della sua imperitura frenesia. Tra i vari passanti, chi avvolto in un giubbotto ancora invernale e chi stretto in una sciarpa svolazzante per via del soffio di un freddo Zefiro, si notava un ragazzo che camminava a passo spedito e con un'espressione stralunata, come se fosse perso tra i suoi pensieri o in un mondo sicuramente non reale. Non era un'idea chissà quanto lontana dalla realtà, in effetti, perché Oliver stava riflettendo da molto tempo circa l'incontro con Virginia, portavoce del C.R.E.P.A. nel Mondo Magico Adulto (strana dicitura, avrebbe dovuto rivederla). Di lì a pochi giorni sarebbe stato nuovamente nel caldo e accogliente Ufficio della Strega, ma non avrebbe potuto presentarsi soltanto con un mazzolino di fiori, non la seconda volta. Inoltre, sembrava proprio che l'organizzazione di quella visita fosse dovuta alla presenza di un altro Mago, che Oliver non conosceva affatto. Non sapeva neanche il suo nome, nella missiva di Madama Brown non era presente: la curiosità, tipica di un degno Grifondoro, scintillò nel suo petto e non poté che sorridere per quell'aspettativa così interessante. Magari era un Auror, magari un Giornalista intenzionato a scrivere articoli del C.R.E.P.A. o magari qualcuno di ancora più straordinario. Chissà. Pensieri per la testa a parte, finalmente i piedi avevano imboccato il vicolo di interesse del giovane studente, poiché cinque minuti dopo l'insegna poco elegante di un locale altrettanto poco raffinato, quale la Testa di Porco, spiccava con uno stile... pessimo, per l'appunto. Il bon ton tardava a morire nello spirito di Oliver, pertanto non era un caso se quei commenti sfrecciassero nella sua mente: mai e poi mai si sarebbe permesso di esprimerli a voce, figuriamoci, non aveva affatto intenzione di offendere chicchessia in alcun modo. Perché si stava recando lì poteva essere una giusta domanda, a quel punto, ma la risposta era ancor più facile di quanto si credesse: aveva bisogno di parlare con Violet, sua cara amica, e sapeva per certo che lavorasse lì, avendola già incontrata in passato per un'altra ordinazione. Già, doveva anche acquistare una bottiglia particolare. «Buongiorno!» fu la prima parola che pronunciò non appena entrato, fermandosi sulla soglia per lasciar scorrere lo sguardo sul locale e sui volti intorno. Buono? Sarebbe stato davvero un buongiorno? Si diresse verso il bancone, nella speranza di scorgere qualcuno di familiare e sicuramente meno tempestoso di tutto il resto.


Perdona il titolo, non ne avevo di migliori ♥
 
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view post Posted on 3/5/2016, 19:35
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Bersi il cervello - L'ultima persona che si voleva vedere -
Cameriera_Testa_di_Porco
Lavorare, lavorare e lavorare. Era da giorni che a Violet non sembrava di fare atro ma era fiduciosa sul fatto che il lavoro rendeva nobili, cosa che a lei ultimamente mancava parecchio. Dopo le pessime figure che Lucy le aveva fatto fare non aveva il coraggio di guardare in faccia nessuno. Alla festa di carnevale aveva lasciato perplesse molte persone tra cui, forse, probabilmente, Oliver in particolare. Violet sapeva bene che la sua controparte l'aveva ormai adocchiato come preda a causa del suo animo così puro e candido e proprio per quello avrebbe dovuto essere più intelligente e non lasciarla andare da sola a ruota libera.
Per fortuna, almeno in quel posto, aveva il suo lavoro: pulire tavoli, servire le ordinazioni e di tanto in tanto essere sgridata per la sua goffaggine o per avere sempre la testa per aria. Ogni tanto capitava di vedere volti famigliari ma della sua cerchia mai nessuno. Fino a quel giorno.
Il cielo era pumbleo e stava minacciando di riversare tutta la sua rabbia su quel piccolo mondo, il vento soffiava e quando la porta si aprì la ragazzina pensava di dover accogliere l'ennesima persona spaventata dalla possibile bufera ma, a fare capolino, fu proprio il prefetto Grifondoro. Spalancò gli occhi trattenendo appena il respiro e smettendo di pulire il bancone dietro il quale si trovava.

"Che succede, bimba? Paura di dover dare spiegazioni?"


Chiese Lucy ridacchiando ma lei, Violet, doveva solo dimostrare che non aveva paura di nulla. Tentò di tirare un sorriso sulle labbra, seppur non molto convincente.

«Buongiorno a te Oliver, come mai da queste parti? Cerchi rifugio prima di essere inondato?»


Cercò di essere il più naturale possibile ma la risatina le uscì fin troppo acuta, fin troppo nervosa. E lo era, sperava solo che non arrivassero domande inopportune, non voleva dare l'impressione sbagliata ma ancor meno preferiva raccontare a qualcuno di lei e di Lucy.


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view post Posted on 4/5/2016, 09:43
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Nella mente di Olver frullavano troppe domande alla ricerca di risposte concrete, immediate, tali da placare la sete di curiosità che mai lo abbandonava per davvero. Perché, ad esempio, quel rozzo locale portava il nome di Testa di Porco? Un maiale non era un animale chissà quanto pregiato o raro, perlomeno non nel Mondo Magico. Che fosse una sorta di Manticora dell'emisfero Babbano? Sì, stava tergiversando sicuramente, magari la spiegazione era più semplice del dovuto e si legava normalmente ad un lampo di scarso genio da parte del proprietario di quel pub. A proposito, chi era il vero proprietario? Oliver si aspettava un uomo dall'aspetto allampanato, la barba incolta e gli occhi strabuzzati come ad osservare la peggior rappresentazione di Molliccio mai esistente, perfino i vestiti sporchi ed unti di macchie di salsa e liquidi non da subito identificabili non tardavano a puntellare l'eventuale descrizione. Fortunatamente, però, di fronte il suo sguardo distratto apparve un volto piuttosto familiare. Un sorriso si dipinse immediatamente sulle labbra del giovane Mago, che non tardò a collegare Violet alla Festa di Carnevale. Era stata davvero lei ad interpretare magistralmente la sua amica Alice, sempre Corvonero, nella versione più sexy e sfacciata possibile? Oppure era tutta un'illusione? Magari avrebbe posto quella domanda, non pensava potesse essere fastidiosa in qualche modo. «Vì, come stai?» domandò per prima cosa, davvero contento di averla incontrata. Era certo di trovarla lì, in effetti, ma era trascorso un bel po' di tempo dalla loro ultima avventura a Diagon Alley e la memoria di tentacoli viscidi e denti aguzzi non aveva reso il tutto, come dire, tranquillo.
«Ah no, non posso trattenermi molto. Ricordi l'incontro con Virginia di cui parlammo al C.R.E.P.A.? Ecco, sembra che la nostra Voce al Ministero abbia già scovato un nuovo Mago interessato alla causa. Non è straordinario? Dovrei incontrarlo dopodomani!» esclamò, pensando se fosse il caso di invitare la studentessa a sua volta. Le propose la cosa, abbastanza convinto che l'orario coincidesse con quello del suo lavoro alla Testa di Porco. I pub di sabato sembravano popolarsi come non mai. Subito dopo, comunque, Oliver fece la sua ordinazione, prendendo una bottiglia di Vino Elfico, il migliore in circolazione, per poterlo considerare come omaggio alla Strega Ministeriale, e poi chiese se fosse possibile avere un caffè.
«Ne scoprii uno interessante, c'erano spezie piccanti e un ingrediente misterioso. Prenderei quello, dai, così posso farti un po' di compagnia, se ti va» concluse, sorridendo.

- Vino Elfico, bottiglia
- Caffè con scorze piccanti e ingrediente segreto
 
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view post Posted on 12/5/2016, 20:46
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Bersi il cervello - Come ai vecchi tempi -
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Sorrise, non poteva fare altro in fondo, non voleva rischiare di offenderlo solo perché lei si stava facendo un sacco di paranoie inutilmente, sapeva che il giovane Grifondoro teneva particolarmente ai convenevoli e alle buone maniere e non poteva certo rischiare di offenderlo solo perché lei era una pazza schizofrenica.

«Sono parecchio stanca! Sai tra il lavoro, la scuola e tutto il resto non ho un momento libero. Ma in fondo può essere una cosa positiva giusto? Essere sempre attivi di impedisce di pensare a cosa brutte!»


Annuì appoggiandosi sul bancone con i gomiti e appoggiando delicatamente il viso sulle mani.

«Ma è davvero una grande notizia Oliver….insomma avere una persona influente dentro è un gran colpo da maestro….lo sapevo che tu sei sempre il migliore.»


Sorrise tutta eccitata e con gli occhi che brillavano per l'entusiasmo. Ecco, pensare al C.R.E.P.A. l'aiutava a parlare con Oliver senza balbettare, dopo quello che era successo a carnevale aveva solo voglia di fuggire ogni volta che lo incrociava per i corridoi però, almeno fino a quel momento, le sembrava che il giovane non avesse dato alcun peso, chissà, magari non l'aveva nemmeno riconosciuta.
Appena il Grifondoro pose il suo ordine la giovane balzò in piedi pronta a volare a tutta velocità.

«Ordinazione in arrivo my lord! Vuoi che ti metta tutto in una busta?»


Chiese mentre preparava il suo caffè e cercava la bottiglia di vino.

«Ma certo, se vuoi farmi un po' di compagnia più che volentieri! In effetti è da parecchio che non ci vediamo come i vecchi tempi!»


Annuì portandogli il caffè e anche la bottiglia dentro ad un comodo sacchetto.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Ti chiedo scusa per averti fatto aspettare così tanto, adesso dovrei riuscire a risponderti con un po' più di frequenza ^^ mi sono organizzata ^^
Considera anche il tuo ordine servito e quindi utilizzabile :3

-GdrOn-
 
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view post Posted on 16/5/2016, 18:50
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Non seppe spiegarsi il motivo, ma in quel preciso istante il ricordo del suo primo incontro con Violet fece capolino nella mente, stracciando le barriere che lo attanagliavano ad uno dei tanti cassetti della memoria. Una splendida giornata primaverile, forse estiva, non ne era certo, in realtà; lui che si divertiva a chiacchierare, semplicemente, con i suoi attuali compagni di stanza: Fred e Fabio lo avevano davvero visto nelle occasioni migliori così come in quelle peggiori, doveva molto a quei tipetti dall'aria spesso stralunata. La compagnia, quel lontano giorno del passato, si era ampliata facilmente e rapidamente con l'arrivo di Alice e Violet, due Corvonero che Oliver aveva già intravisto nei paraggi, fra una lezione e l'altra. Forse stava tralasciando qualche dettaglio o forse no, ma era trascorso davvero molto da quel famoso nascondino condiviso insieme. Il pensiero di Violet che soffriva un doloroso e improvviso mal di pancia per colpa di una scorpacciata di bacche (chissà se erano velenose!) non tardò ad ampliare la visione che aveva appena avuto, mentre un sorriso si dipingeva sul volto all'idea che bastasse poco, davvero poco, per unire quei ragazzi così amichevoli sotto un cielo di ironia e divertimento. Bei ricordi, sicuramente. «Come ai vecchi tempi» ripeté quasi in risposta alla sua stessa memoria. Un altro sorriso, questa volta più affettuoso del dovuto, fece il suo ingresso senza essere richiesto, stampandosi sul volto ridente del giovane Mago. Attese il caffè, non vedeva davvero l'ora di assaggiarlo, quell'ingrediente segreto lo aveva colpito e aveva destato la sua curiosità; probabilmente era meglio non sapere, ricordava i suggerimenti di Versus, ex lavoratrice e cameriera della Testa di Porco nonché Grifondoro persa chissà dove. Avrebbe dovuto scriverle o forse avrebbe dovuto attendere, semplicemente, il suo rientro al castello. Ma quel locale era pieno di sorprese per Oliver e, nonostante non fosse assolutamente uno dei suoi preferiti per mancata brillantezza e galanteria, doveva ammettere di aver creato e vissuto esperienze particolari e spesso carine tra quelle stesse pareti dall'aspetto - personalmente - apparentemente rozze. Anche l'incontro con zia Aislinn non mancò, aggiungendosi alla fila come un vecchio amico. Sospirò, le mani strette attorno la tazza appena arrivata.
«C'è tanto lavoro qui? Come ti trovi con la clientela?»
Domande semplici, forse dettate più dalla curiosità che da un reale interesse. Eppure, Oliver nutriva affetto profondo nei confronti di Violet, era sinceramente propenso ad ascoltarla. Lo sarebbe stato sempre. Non bevve ancora, intenzionato a riscaldare le dita delle mani stranamente ghiacciate. E pensare che la Primavera fosse ormai giunta in maniera completa. «Speriamo bene per l'incontro, sarebbe di sicuro un passo avanti. Un notevole passo avanti» commentò, portando il bicchiere di carta alle labbra e lasciando scorrere in gola un lungo sorso di liquido scuro. Non era male, il sapore era forte e il caffè era ristretto, quasi piccante. Gli ricordava un po' la menta piperita, la sua preferita. «Ottimo! Qual è l'ingrediente segreto? Dai, dai, voglio saperlo!»


No prob :fru:
 
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view post Posted on 29/5/2016, 20:10
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Bersi il cervello - Segreto -
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Mentre Oliver si lasciava andare ai ricordi di un passato che non era nemmeno tanto lontano, la giovane Corvonero, invece, era attaccata più al presente, a quello che stava succedendo intorno a lei. Il suo amico sembrava essere sempre lo stesso, allegro, gioviale, simpatico ed educato…lei invece era cambiata troppo velocemente, troppo in fretta e si sentiva non più la ragazzina spensierata che era entrata in quel castello ma una vecchia, un’anziana signora troppo stanca per poter tirare avanti le fila di quella vita così complicata.
Cercò di rimanere appesa al presente, alle parole che Oliver pronunciava.

«La clientela dici? Beh è molto strana però interessante, oserei quasi dire affascinante…ognuno di loro sembra portarsi dietro un qualche segreto strano, forse anche oscuro. Alcuni si fermano anche a parlare con me raccontandomi delle loro disgrazie e io li ascolto, almeno finchè non mi rendo conto che il loro tasso alcolico è troppo alto...»


Ridacchiò appena, osservando il giovane che si avvicinava il bicchiere alle labbra per assaporarne un lungo sorso. Allora un sorriso sornione le spuntò sulle labbra, certo abbastanza atipico in lei, una chiara influenza di Lucy che stava sempre lì, nascosta nell’anima della giovane, pronta a balzare fuori anche nei più piccoli dettagli.

«Mi spiace ma questo non te lo posso dire….il mondo è pieno di segreto signorino Brior, mica li puoi conoscere tutti, sei solo uno studente del secondo anno in fondo….vuoi già sapere tutto?»


Disse ridacchiando e allungando la destra per tirare un leggero buffetto al naso del grifondoro.


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view post Posted on 1/6/2016, 18:10
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Un altro lungo sorso di caffè fu bevuto con lentezza quasi esasperante, neanche si trattasse del miglior calice di Idromele Barricato di sua nonna Adeline. Oliver si ritrovò a sorridere, nonostante la vicinanza del bicchiere alla labbra, per il ricordo che aveva appena fatto capolino nella sua mente. Sua nonna era una figura abbastanza vivida nei suoi pensieri, una persona fin troppo presente nella sua stessa esistenza: forse il fatto che fosse stata sua insegnante privata di galateo e norme comportamentali sarebbe stata una cosa tarda a morire o ad abbandonarlo, eppure c'erano e ci sarebbero stati diversi legami fra lei e il giovane nipote; Oliver si chiese, anche in quell'occasione, quante altre volte il bon ton lo avesse reso, come dire, speciale e fuori dall'ordinario agli occhi dei suoi cari e non solo. Poggiò il bicchiere di carta sul bancone, ancora stringendolo tra le dita della mano destra. Sistemò con l'altra, la sinistra, il cappellino di lana sul capo e quindi sorrise, tanto per cambiare. «L'importante è trovarsi bene. Da Zufolo, ad esempio, ci sono alcuni strumenti che sembrano letteralmente ubriachi come i clienti di cui parli. Gli EgoFlauti sono talmente egocentrici, appunto, da biascicare un complimento dietro l'altro a loro stessi grazie a strofe di canzoni che hanno ascoltato in giro!»
Magari non era proprio la stessa cosa a paragone con un abituale cliente della Testa di Porco, un cliente in carne ed ossa, ma il tutto aveva una sfumatura di ironia e follia che non lasciava spazio ad alcuna ragione. Fu in quel momento che l'Irlandese ricordò della Festa di Carnevale, durante la quale lui e Violet si erano divertiti con atteggiamenti sicuramente non appropriati alle loro vere nature: perlomeno, quello era chiaramente il caso di Oliver, tanto perfetto di solito quanto senza schemi né freni nei festeggiamenti citati. Tuttavia, non era imbarazzato, forse perché si era accorto della vera presenza di Violet sotto la maschera di quel Vampiro sexy soltanto in ritardo oppure perché era conscio della stravaganza del tema del Doppio ad opera dei Tiri Vispi Weasley e di Zonko.
«Oh, io non sono solo uno studente, mia cara» replicò, una venatura seria nella sua voce. «Sono anche la Piovra più sexy di tutto il Lago Nero!» concluse, giusto per tornare a scherzare. Nel frattempo si alzò dalla sedia sulla quale si era poggiato, sollevando la bottiglia che aveva ordinato in precedenza. «Tempo di andare, i doveri chiamano. Ci vediamo ad Hogwarts? Alla riunione di dopodomani... Ah già, devo ancora programmarla. Vì, avviseresti tu con le Spille? Grazie!» fece, parlando troppo velocemente per via dei vari pensieri che sfrecciavano nella mente.
«E grazie ancora per questo caffè segreto!»

Alzò il bicchiere in cenno di saluto, pronto ad avviarsi verso la porta. Se non ci fosse stato altro, sarebbe andato via dalla sua finta ma speciale Vampira preferita in assoluto.

Ti libero, cara :fru:
 
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view post Posted on 21/6/2016, 20:59
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Bersi il cervello - Saluti -
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Più lo ascoltava più sentiva Lucy muoversi dentro di lei, quasi come a voler davvero uscire da quel corpo e abbandonare quelle membra. Violet stava cercando di fare di tutto per tenerla buona ma la sentiva troppo forte dentro di lei.

«Beh, la piovra più sexy di tutto il lago nero deve meritarseli certi segreti.»


Purtroppo il giovane era già in procinto di ripartire per Hogwarts.

"Uffa, quanto siete noiosi."


Borbottò Lucy dopo essersi ritirata dentro l’anima di Violet per non rischiare di essere invischiata in faccende troppo serie. La giovane Corvonero la ignorò limitandosi a sorridere al giovane, in maniera decisamente meno maliziosa di come aveva fatto prima, mentre non aveva il controllo di sé.

«Certamente, ci penso io. Ciao Oliver, a presto!»


Salutò infine sventolando la mano finchè non lo vide sparire oltre la porta.


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7 replies since 1/5/2016, 11:04   100 views
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