Twist the Twister, Missione C.R.E.P.A.

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view post Posted on 8/9/2016, 18:37
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redoliver
Scoccò uno strano sguardo in direzione di Daddy, di sicuro un'espressione poco lusinghiera. Quanto si sbagliava, quel Corvonero da strapazzo! Non solo aveva appena affermato qualcosa estremamente fuori luogo, del resto gli Elfi Domestici non potevano essere odiati per nessun motivo al mondo grazie alla loro affabilità e gentilezza, per non dire remissività, ma aveva anche articolato un pensiero che per fortuna non era stato pronunciato ad alta voce. Se solo avesse sentito, se solo avesse compreso, Oliver avrebbe avuto la risposta immediata, quasi visibile sulle sue stesse labbra: essere Grifondoro non significava affatto essere chiusi di mente, al contrario voleva dire considerare, fra le varie idee, quella più consona alla propria personalità per poi battersi a suo favore fino alla fine dei tempi. Lo spirito da guerriero, l'esuberanza rivolta verso la ragione scelta, ecco, davano l'impressione errata di essere fermi e restii ad accettare qualsiasi opinione da parte di altri. Au contraire, avrebbe detto Oliver. Impegnarsi fino in fondo per un ideale, escludendo ogni ostacolo nei paraggi, rappresentava il nocciolo della questione. Prima aperti a tutte le riflessioni, poi immobili sul percorso della propria scelta, in modo tale da non essere contraffatti né abbindolati. Forza ed energia trasparivano da un qualsiasi adepto di Godric degno di tale definizione. Tutto questo, però, non aveva molto senso ai fini del presente; il ragazzo percepì se stesso come dietro un vetro appannato, difficile da frantumare, mentre i volti degli altri individui nel negozio di scherzi si facevano sempre più nebulosi. Si riscosse appena in tempo per sentire al volo i vari scambi di battute. Sua nonna aveva ragione, a quanto pareva: perdere l'attenzione a favore dei sentimenti non era mai la giusta soluzione. A causa di un minuscolo accesso di rabbia dovuto ad un contrasto verso un Comitato nel quale credeva fermamente, Oliver si era distratto. Non perdonò se stesso per quella mancata concentrazione totale, ma fu tacitamente grato a Thalia per averlo riportato con i piedi per terra, lei prima di qualsiasi altro lì accanto. Sorrise, acquistando rapidamente controllo di se stesso, della sua affabilità e delle sue movenze ben gestite. «Maggiorenni? Se lei lo desidera, signor Zonko, lo saremo» rispose, un'espressione ironica dipinta sul suo volto nuovamente radioso. Chi meglio dell'uomo stravagante che aveva di fronte avrebbe afferrato al volo una buona dose di semplici battute? Un altro cenno del capo, mentre si liberava della borsa a tracolla, e Oliver fu pronto per mettersi all'opera. Una scatola marrone, di cartone e di forma rettangolare, era stata appena estratta dalla Sacchetta Medievale che portava sempre con sé, prelevata a dispetto delle sue dimensioni da quel contenitore così piccolo: la magia faceva miracoli, ovviamente. La poggiò sul bancone, un ultimo sguardo d'intesa verso Thalia prima di procedere con il suo discorso.
«Qui è custodito un tesoro!» scherzò, le mani poggiate con fare cospiratorio sulla scatola. Sollevò il coperchio e un attimo dopo lanciò il resto della confezione in aria, davanti a tutti. «Voilà!» disse, un'unica parola che fece da anteprima ad un breve spettacolo. Immediatamente, grazie ad un attento lavoro già fatto in precedenza tra le mura rassicuranti di Hogwarts, il cartone si distese come un tappeto, allungandosi in avanti per poi distendersi, volteggiando, fin sopra il pavimento. Non appena toccò il suolo, la superficie di un beige astratto si trapuntò di colori, dal rosso al verde, dal giallo al blu, tutti racchiusi in cerchi delle stesse misure che formavano una sorta di figura ben delineata. E questo era quanto visto, nulla di più e nulla di meno. «Un Twister, signor Zonko. Un gioco molto in voga perfino tra i Babbani.» Mosse il coperchio rimasto tra le sue mani, piegandolo come se fosse una pergamena da stilare, mostrando una sorta di tavolozza delle stesse tinte presenti sul tappeto di cartone in basso. Lo passò al proprietario del negozio, lo sguardo interamente rivolto alla sua persona.

Twister

«Spiego brevemente come funziona, prima di tutto. Questa tavoletta, come vede, è divisa in quattro sezioni: piede destro, piede sinistro, mano destra e mano sinistra.» Indicò l'una dietro l'altra, senza toccarle, le parti annunciate, quindi riprese con un sorriso luminoso. «Ciascuna di queste quattro sezioni si divide a sua volta in quattro colori: rosso, giallo, blu e verde, le stesse presenti sul Twister, quel tappeto che vede disteso. Si tratta di un gioco di gruppo, diciamo da un minimo di due persone in poi. Ogni partecipante fa ruotare la lancetta di questa tavoletta che punterà su uno degli arti e uno dei colori. La combinazione di colore e arto che uscirà, ecco, sarà quella che il partecipante dovrà concretizzare sul Twister vero e proprio». Invitò il Mago a permettergli di girare la freccia, la quale si posò sulla mano sinistra, colore rosso. «Si parte da destra come lato iniziale oppure da sinistra, basta che si decide all'inizio del gioco. Osservate» concluse, dirigendosi al tappeto. Si abbassò leggermente, il braccio sinistro verso la prima casella rossa a partire dal lato destro. La mano scattò verso quel cerchio colorato e un attimo dopo...

Twisterbase
Attualmente così visibile.

Twister1
Come spiegheremo a breve,
ogni casella racchiude una sorpresa attualmente non visibile.

 
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view post Posted on 9/9/2016, 10:43
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Mentre il liquido dal gusto dolce e frizzante scivolava all'interno dei bicchieri messi a disposizione da Zonko, non si stupì affatto di notare come questi avessero mutato il colore della bevanda. Di certo, il gusto non sarebbe cambiato e, dunque, si trattava solamente di abbandonarsi ad un leggero cambio di prospettiva. Quante volte, rispetto ad argomenti differenti, il punto di vista a tal proposito cambiava semplicemente grazie all'introduzione di una piccola variabile non considerata? Quel ragionamento poteva essere facilmente accostato alla situazione attuale, nella quale i due studenti avrebbero dovuto persuadere il possibile compratore a credere che la loro fosse un'idea eccezionale. Come riuscirvi?
Oliver aveva ben pensato di portare con sé il Twister per una dimostrazione pratica, così come il proprietario del negozio aveva richiesto. Mentre sorseggiava il Boombear, con il fianco appoggiato al bancone, osservò l'amico Grifondoro predisporre il tappeto colorato sul pavimento sgombro e sorrise affabilmente a Zonko una volta che questi ebbe ricevuto la tavoletta con la freccia e i colori appuntati sulla sua superficie.

«Come Oliver vi ha già annunciato, la particolarità del gioco è l'introduzione di alcune piccole penitenze. Niente di mortale, ci mancherebbe, ma si tratta di piccoli inconvenienti che rendono nettamente diverso il gioco, rendendolo unico persino rispetto all'originale babbano al quale è ispirato.»
Oliver prese posto sul tappeto, seguendo le indicazioni date dalla tavoletta: mano sinistra, casella rossa. Non appena le dita toccarono la superficie plastificata del tappeto, una piccola caramella dalla forma caratteristica si presentò davanti ai loro occhi. Oliver la portò alla bocca e, pochi istanti dopo averla ingoiata, la sua mano iniziò a volteggiare sul tappeto, mentre il suo proprietario cercava con tutte le proprie forze di tenerla saldamente attaccata al pavimento.
«Quella che avete visto era un'Ape Frizzola. Gli effetti sono ben noti a tutti, ma nel gioco interessano solamente la parte del corpo coinvolta, in questo caso la mano sinistra del Grifondoro qui presente.»
Appoggiò il bicchiere al bancone, dopodiché si rivolse a Zonko nuovamente, esibendo il migliore dei propri sorrisi.
«Naturalmente l'Ape Frizzola è solo una delle piccole penitenze di cui parlavo poco fa. Trovo che sia controproducente elencarvele tutte immediatamente, perciò...» lo sguardo passò da Zonko a Daddy, per tornare poi velocemente ad incrociare quello del proprietario «Se il Signor Zonko lo concede, vorrei invitare Daddy a provare il gioco in prima persona. Penso che così facendo la valutazione del gioco sia più... come dire... sentita
Un sorriso malizioso sostituì il suo gemello più cordiale e con un gesto teatrale, spalancò le braccia in direzione del tappeto. Invitando Zonko ad accettare la sua proposta e, quindi, incitando Daddy e prendere parte all'esperimento.
«Prometto che al suo garzone non accadrà nulla di sconveniente. Lo giuro. Inoltre, le lascio l'onore di decretare la sua Sorte attraverso la tavoletta che Oliver le ha consegnato.»
*Al massimo potrebbe iniziare a fare a pugni con Oliver per quella storia degli Elfi. Ma è solo un piccolo effetto collaterale.*
Si augurò che almeno Oliver si fosse messo l'anima in pace riguardo alla battuta poco piacevole di Daddy in merito agli Elfi e che il maggiore degli studenti presenti non rivelasse un animo irascibile in un contesto dalla parvenza così... tranquilla.

 
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view post Posted on 13/9/2016, 14:29
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Il Fato

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Lieto nel vedere il suo commesso, concentrato su quanto stava per accadere, Zonko poggiò i gomiti al bancone, per osservare più da vicino la proposta dei giovani studenti.
Quell'Oliver era indubbiamente pronto a far faville, e questo non poteva che giovare all'umore dell'uomo, recentemente ballerino.
Lo sguardo, incuriosito, era fisso sulla scatola marrone appena estratta davanti ai suoi occhi, conteneva un tesoro, a detto loro. La nube che permeava la sfera nel suo cappello, guizzò dal violaceo al celestino, mentre con una mano, si massaggiava la barba.
Zonko aveva fatto della sua curiosità un punto cardine, il suo essere in grado di ricercare divertimento, come un bambino, lo aveva portato ad avere tutto il successo che poteva vantare. Non era affatto giovane, ma si sentiva ancora un ragazzino, nell'anima. L'esperienza era la cosa che lo frenava, però, dall'esultare prematuramente. Così come poteva elettrizzarsi tanto per una cosa, poteva anche rimanerne deluso in maniera esagerata. Forse Daddy avrebbe ricordati i giorni in cui, per una bazzecola, il negoziante si chiudeva in studio e non vi usciva per ore ed ore.
La presentazione dei due ragazzi, era certamente d'effetto, e l'uomo se ne accorse anche dai piccoli gesti, volti ad aumentare il desiderio di vedere aperta la scatola.
Quello che ne uscì, lo stupì, inizialmente. Un grande foglio pieno di pallini colorati, aveva l'aspetto allegro, non c'era che dire.. ma cos'era un Twister esattamente? Il fatto che i babbani ci giocassero non andava troppo in favore dello stesso, ma quando Oliver gli porse un altro oggetto ad esso legato, l'interesse di Zonko venne deviato, proprio lì.

«Mmm..»

Mugugnò l'uomo, perdendosi nel rigirare la piccola freccia direzionale del mini tabellone, e nel muoverla a avanti e indietro, mentre gli veniva spiegato il senso di quella tavoletta e come in effetti avrebbe direzionato il gioco.
Poteva sembrare che non stesse ascoltando, ma le sue orecchie erano ben tese a capire come funzionasse il gioco. Dalla quantità di parole usate per descriverlo, pareva assai complesso.
La richiesta, piuttosto divertente, a dirla tutta, dalla ragazzina rossa, lo fece sorridere. Come fosse lui a trattenere il suo garzone dal cimentarsi con quel gioco!
Riportandosi in posizione eretta, l'uomo osservò Daddy, indicandogli tacitamente di accogliere il gesto d'invito della ragazzina, che sembrava fremere per giocare con lui. Che dovesse vedere quei due anche con occhio più.. malizioso? Non sarebbe stato poi così insolito, lo aveva sempre reputato un ragazzo "piacente".

«Vediamo se ho capito, io devo girare questa.. »

Girò l'asticella del piccolo tabellone, e la osservò vorticare velocemente, fino a rallentare e fermarsi su..

«.. e dirvi " Mano sinistra sul Rosso" ! »

Ed attese dunque, di vedere come si sarebbero mossi, curioso anche di scoprire cosa c'era sotto ogni casella!
Il gioco era appena iniziato, e l'attenzione dell'uomo era massima. Poteva dimostrarlo anche il cappello, la cui nube era diventata di un verde smeraldino, quasi brillante.




Mano sinistra su rosso, e fatemi vedere di che pasta siete fatti!

 
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view post Posted on 22/9/2016, 22:46
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*Perfetto*

Non appena vide Oliver posizionare il Twister magico davanti ai suoi occhi, Daddy, si mise una mano sul volto.
Di tutti i giochi che il Grifondoro poteva proporre, mai il Corvonero si sarebbe aspettato di trovare davanti a lui quello che gli aveva arrecato maggior danno a Londra.
Difatti, quando aveva all’incirca dieci anni, lui giocava spesso a quel diabolico gioco finchè…


-Gioco anche io!-

Il ricordo della sua maestra di elementari, tale Miss. Abbott, si fece vivido nella sua mente.
Lui e quattro bambini, stavano giocando felici a quel dannato gioco alla scuola Maynfred nel sobborgo Alperton quando quella donna, alta un metro e sessanta e larga due, si posizionò con il suo orribile vestito a pois su di un lato chiedendo a Tom, il suo migliore amico a Londra, di girare la freccia sulla tavoletta che indicava i colori.


-Gamba destra sul rosso signora Maestra.-

Gamba destra sul rosso e sedere in faccia a Daddy Toobl.
Ripensando a quella scena rabbrividì, ma passò velocemente al momento in cui si infervorò con Tom il quale, finito il gioco al massacro, gli disse:


-Ti svelo un segreto. Quando ho girato la tavoletta era uscita mano destra sul blu, ma ho ritenuto che fosse più divertente farti piazzare il sederone in faccia.-

Non parlò con Tom per almeno una settimana. Le vene varicose di Miss. Abbott lo avevano destabilizzato a tal punto che non era riuscito a dormire alcuni giorni.
Ritornando alla realtà dopo il rapido flashback, scrollandosi di dosso quel brutto ricordo fatto di cosce grandi come prosciutti e pallide come la Luna, sorrise alla ragazza dai capelli rossi dicendo:


-Ci sto. Ecco la mia mano sinistra sul rosso.-

Alzando la sua mano in aria, rapidamente la poggiò su uno dei bottoni rossi centrali sperando di non incappare in alcun tranello.
Se c’era una cosa che aveva capito facendo quel lavoro era che gli oggetti che doveva vendere li doveva testare sempre, altrimenti come poteva essere realmente credibile agli occhi dei suoi clienti?
Attendendo l’esito di quella sua scelta, il ragazzo, iniziò a pensare alla vendibilità del gioco tenendo momentaneamente in disparte il C.R.E.P.A. e le sue azioni da Onlus.
Sicuramente il Twister poteva spaccare nel mondo magico, ma quali erano i folli che volevano comprare quel gioco rischiando di essere magari ricoperti da sterco di caccabomba oltre a lui stesso?

 
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view post Posted on 9/1/2017, 18:53
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E così il gioco prendeva vita, istante dopo istante. Oliver avrebbe quasi descritto quell'inizio come un continuo, mentre il ricordo della festa di Thalia - lì al suo fianco - riaffiorava alla sua mente con estrema facilità. Se avesse chiuso gli occhi, il ragazzo avrebbe percepito il profumo dolce, simile alle calendule, di Helen a poca distanza da sé, mentre le mani si sfioravano sui cerchi rossi, davvero accesi, del tappeto del Twister. Scosse il capo, come a richiamare l'attenzione di se stesso sul presente, lasciando che il sapore del miele dell'Ape Frizzola invadesse le sue papille gustative, non senza piacere. Le dita sfiorarono la carta gialla e nera della caramella, la sua preferita in assoluto di Mielandia e non solo, infine l'effetto magico si propagò in pochi attimi e con una risata appena accennata, Oliver tentò in ogni modo di tener testa all'improvviso scoppio di mancata gravità. Spinse con forza la mano sinistra sul cerchio rosso più vicino e quando vi riuscì, non senza fatica, fu abbastanza soddisfatto da voltarsi in direzione del proprietario del negozio. «Le sorprese nascoste nelle caselle possono anche cambiare, signor Zonko.» Oh, certo che sì, quello era il potere più autentico della fantasia. Spalancò maggiormente gli occhi verdi, un'espressione luminosa a dipingere quel volto sì giovanile. «Le varianti possono essere tantissime, a partire da dolci con effetti magici o piccoli scherzi, ma anche con qualcosa legato a festività specifiche, come Halloween o Carnevale con coriandoli incantati, muffin che trasformano i partecipanti in zucca, guanti che rendono improvvisamente invisibili mani e piedi, qualsiasi cosa. L'unico limite è la fantasia!» ammise, sinceramente colpito. Esisteva forse un traguardo, un limbo vero e proprio, a sancire quanto fosse reale o meno? Oliver aveva già la risposta, come sempre; nelle sue vene scorreva non solo l'equilibrio della dinastia dei Brior, dedita al galateo in ogni sua forma, quanto anche l'irascibilità e la sfrenata immaginazione che soltanto i Sanchéz, il ramo materno della sua discendenza, coltivavano con passione immane. Fuoco e scintille, così diceva sua mamma con l'accento iberico che tanto caratterizzava il suo fascino. «Daddy, potresti giocarci anche con la Piovra Gigante, a quel punto cadrebbe davvero ai tuoi piedi!» scherzò, notando l'altro ragazzo avvicinarsi per prendere parte al Twister. Oliver lo apprezzò molto, ma preferì non dirlo ad alta voce. «O forse potresti cadere tu ai suoi tentacoli, no?»

Chiedo scusa per l'estremo ritardo. Sono imperdonabile e farò in modo che non capiti più.
 
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view post Posted on 12/1/2017, 14:48
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Se ne restava lì, a braccia conserte e con un cipiglio divertito sul volto. Mai quanto in quell'occasione aveva provato un compiacimento quasi sadico, nell'osservare il Corvonero prendere posizione sul campo di gioco.
*Voglio proprio vedere come andrà a finire.*
Già s'immaginava le pose più strane, e soprattutto scomode, con le quali Daddy avrebbe dovuto destreggiarsi man mano che il gioco avanzava. Non conosceva troppo bene il Garzone di Zonko, ma anche il miglior equilibrista, ad un certo punto, sarebbe piombato a terra, sfiorato più o meno inavvertitamente dai compagni di gioco. Oliver aveva già dato prova di sapersela cavare, in occasione del suo compleanno, ma non avrebbe potuto affermare con assoluta certezza quale sarebbe stato l'epilogo di quella dimostrazione.
I due, inoltre, sembravano aver sotterrato l'ascia di guerra, il che poteva solamente volgere ad un esito positivo della contrattazione.
Il suo sguardo divertito indugiò ancora un momento sui due partecipanti, salvo poi cercare una reazione qualunque sul viso del ben più maturo proprietario.
Aveva colto la specialità del gioco? Quali fossero le implicazioni dell'una o dell'altra penitenza?
Avrebbe investito in quell'artefatto con la consapevolezza che il ricavato sarebbe stato diviso tra i suoi proventi e la causa del C.R.E.P.A. ?
Per molti non era una questione di vita o di morte, ma la difesa degli Elfi aveva in un certo modo cambiato la prospettiva della Tassorosso da quando era entrata attivamente a far parte del Comitato. La vita degli Elfi Domestici non era mai stata un suo primario pensiero, non quando in casa Moran la parola Elfo Domestico non esisteva. Sua nonna era stata molto chiara in merito, specificando che i maghi e le streghe di tutto il mondo avrebbero potuto benissimo vivere agiatamente se solo avessero svolto le quotidiane mansioni con le proprie mani, invece di sfruttare delle povere creature con tutto il diritto di vivere serenamente e senza punizioni corporali. Suo nonno, dal canto proprio, aveva sempre sostenuto che una parità assoluta non sarebbe mai esistita - tra maghi ed Elfi Domestici - ma che, proprio in virtù di ciò, non era detto che l'essere umano dovesse comportarsi da despota nei loro confronti. Un'opinione misurata, senza troppe divagazioni e con quell'attitudine tesa al "politically correct" che tanto lo contraddistingueva.
Aveva scoperto delle condizioni degli Elfi solamente in seguito, dopo un acceso dibattito tra suo nonno e un amico di vecchia data, giunto da chissà dove, in visita per breve tempo. L'uomo sosteneva che se gli Elfi non si erano mai ribellati, allora la condizione di vita a cui erano sottoposti non doveva essere così terribile. E quel ragionamento aveva così urtato la sua sensibilità di bambina da indurla a credere che ci dovesse essere qualcuno - o qualcosa - atto a tutelare quelle creature che non avevano voce per difendersi da sole. Che il C.R.E.P.A. avesse sede niente meno che ad Hogwarts ed uno tra i suoi più cari amici ne fosse il principale portavoce, quella era stata una piacevole scoperta ed un'altra lunga storia.
Così, ripensando a quali eventi l'avessero condotta a quel preciso momento, si soffermò ad osservare l'espressione di Zonko, con quello strano cappello cambia-colore. Si chiese a che cosa servisse e se effettivamente - e prima di tutto - avesse una sua utilità.

«Attento alla sorpresina della casella rossa...» mormorò, rivolta a Daddy «Potrebbe anche essere una Caccabomba. O forse... beh. Se te lo dico finisce la sorpresa!»
Rivolse un sorrisetto divertito al Corvonero, dopodiché rimase accanto a Zonko, in attesa che Daddy scoprisse da sé quali sorprese il Magico Twister celasse per lui.
 
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view post Posted on 28/1/2017, 21:46
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Il Fato

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Il gioco era ufficialmente iniziato! Zonko era fiero di aver compreso come funzionasse il tabellone che teneva in mano e non si prodigava a nasconderlo. Il fumo che aleggiava nella sfera trasparente posta al centro del suo cappello, sembrava quasi saltellare. Ancora dietro al bancone, l'uomo osservò l'evolversi della situazione. La casella su cui aveva messo mano il giovane Grifondoro aveva rivelato una sorpresa piacevole, ma quando toccò al suo fidato garzone, beh, non fu lo stesso.
La mano di Daddy sprofondò di qualche centimetro in una bacinella dello stesso colore, contenente un paio di vermicoli, viscidi e reali.

« Non mangiarli eh! »

Tuonò gioviale l'uomo, prima di sogghignare divertito. L'effetto della prima caramella iniziò a palesarsi, rendendo ancora più interessante la situazione. Sfregandosi le mani, rivolse poi uno sguardo interrogativo a Thalia, che non sembrava voler prendere parte a quel test. Strano, lui aveva quasi dato per scontato che a giocare sarebbero stati in tre. La staticità della Tassorosso lo fece riflettere su un punto non indifferente. Aveva la mano posata sulla freccia da far girare, ma gli occhi rivolti alla rossa e non al tabellone.

« E tu, non giochi? Non è qualcosa che può piacere anche alle ragazzine? »

La mano si mosse e la stecca prese a girare, mentre il fumo nel cappello diveniva via via più arancione. Lungi da lui tener conto degli innumerevoli pregiudizi della mente umana, ma doveva capire chi poteva gradire un gioco simile. Quando la lancetta si fermò, recuperando la sua curiosità, Zonko diete il comando successivo.

«Piede ... sinistro, in Blu! »

Osservò un'ultima volta Thalia, invitandola con un gesto ampio della mano a prendere parti ai giochi, prima di rivolgere lo sguardo a due ragazzi, indubbiamente indaffarati a gestire la mossa successiva.



Eccoci, si riparte!
Ho segnato i numeri sul tabellone in modo che possiate indicarmi in Off o in On su quale esatta casella colorata il vostro PG metterà mano o piede.
Cosa vi troverete sotto, ve lo dirò con il mio post successivo.
In Rosso ho segnato la mano di Oliver
In Blu ho segnato la mano di Daddy


Prossima indicazione: Piede Sinistro su Blu




Edited by Master Adepto - 21/2/2017, 09:07
 
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view post Posted on 20/2/2017, 23:39
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-Me l’hai gufata bene, eh? E pensare che ti ho voluto bene.-

Sentenziò, effettuando un mezzo sorriso alla piccola Tassorosso.
Odiava le cose viscide.
Le odiava da sempre e non sapeva il perché, le odiava e basta.
Se ci metti poi l’effetto a sorpresa e il fatto che non ci fosse una caccabomba ad attenderlo, beh, il gioco era fatto.
Osservando quei vermi muoversi lentamente lungo tutta la sua mano, sentendo il suo corpo ribellarsi a quella scena, domandò a Zonko:


-Insomma, quale è il prossimo punto dove muoversi?-

In cuor suo sperava che gli dicesse di spostare la mano verso altri lidi, ma sapeva che il gioco non funzionava in quel modo. Doveva avere fortuna ed aspettare il prossimo movimento di mano sinistra.
Sentendo Zonko informarlo di spostare il piede sinistro sul blu, Daddy, osservò per alcuni secondi Oliver per poi dirgli:


-Hey bello! La piovra non giocherebbe mai con me a questo gioco, sarebbe troppo avvantaggiata. -

Sorridendogli, gli diede le spalle per poi provare a poggiare la gamba sinistra sul pallino blu vicino a lui (n°3).

-Occhio Oliver, io per vincere in questo gioco faccio anche i peti. C’è il rischio che alla fine della partita diventi come al Professor Duchaness. -

Ovviamente scherzava, come sempre d’altronde, ma era curioso di vedere la reazione di Mr. Bon Ton a quella affermazione.
Oramai aveva preso una certa confidenza con lui, anzi, se ne era proprio impossessato senza dirgli nulla e ciò lo divertiva da pazzi. Insieme erano il gentleman e lo scaricatore di porto, insomma, la crème de la crème.
Lasciando ai giovani la possibilità di fare le loro mosse, in particolar modo lasciando la possibilità a Thalia di partecipare, iniziò a pensare alla vendibilità del gioco.
Tutto sommato l’idea non era male, soprattutto se si teneva conto del fatto che gli oggetti potevano venir sempre cambiati da chi lo utilizzava, ma una pecca lui l’aveva trovata e presto l’avrebbe esposta.

 
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view post Posted on 12/3/2017, 11:19
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Non avrebbe mai e poi mai neanche lontanamente immaginato di poter partire in missione per il Comitato per puro e semplice divertimento. Di sicuro l'ironia non era il suo forte, essendo cresciuto in un ambiente che qualcuno avrebbe bollato senza troppi mezzi termini come aristocratica. E la definizione, a pensarci bene, gli sarebbe andata di lusso. Se solo Daddy avesse visto sua nonna Adeline istruirlo alle regole del protocollo in maniera così severa, precisa, perfino pignola, probabilmente sarebbero accadute due cose contemporaneamente: il Corvonero sarebbe scoppiato a ridere e la nobile anziana Strega lo avrebbe fulminato seduta stante. E, ciliegina sulla torta, Oliver ci avrebbe rimesso le penne. «Peti nel senso di petard-» Sollevò lo sguardo appena in tempo per arrossire come una vera e propria lampadina. L'imbarazzo era evidente, non tanto per l'espressione sul suo volto né per la battuta dell'altro Caposcuola, quanto per aver compreso soltanto un attimo di ritardo in più quella frase pronunciata con ironia. Quale assurda figuraccia stava facendo? Cosa avrebbe pensato suo cugino Elijia in quel preciso momento? Oliver si sentì scombussolato, ma fece appello a tutto il suo autocontrollo per poter scoccare un sorriso al volo in direzione dell'amico. Fu piacevolmente sorpreso di constatare che il cappello di Zonko continuasse a brillare e fumare - qualsiasi cosa fosse, in effetti lo sorprendeva e attirava al contempo - perché quasi gli dava segno di essere divertito dall'intera faccenda. E se quel tappetino così colorato, così vivace e così colmo di sorprese poteva affascinare il negoziante, Oliver si disse soddisfatto pienamente. Si augurava con tutto se stesso di concludere la proposta prima che fosse troppo tardi. E con "tardi" intendeva prima che il sederino cicciottello di Daddy avesse fatto qualcosa di tragico. O anche prima che la Caccabomba avesse trovato Oliver in un tête-à-tête degno di nota. O forse non chissà quanto. «Pss, al castello girano voci interessanti sulla tua love story. E non intendo quella con la Piovra!» sussurrò a voce abbastanza udibile da farsi sentire solo dal Corvonero al suo fianco. Ammiccò subito dopo, il pensiero che correva ad un'amica cui voleva molto bene. Che poi non fossero voci ma constatazioni personali e riflessioni al seguito di feste e incontri sporadici, quello era un altro conto. Non fece alcun nome, intenzionato a scoprire la reazione del ragazzo, ma soprattutto il suo collegamento personale. Si rivolse al negoziante per annuire e un attimo dopo mise il piede sinistro sulla casella blu n4, sdoppiandosi letteralmente per riuscire nell'intento. Sentì una strana stretta ai pantaloni, a pensarci bene avrebbe dovuto indossare un paio di jeans più larghi, per fortuna non era accaduto ancora nulla di irreparabile. Superò con la gamba la postazione di Daddy, cercando di aggirarlo a meglio delle sue possibilità in quello spazio ristretto. «Certo che sei ingombrante, Daddy. Ci vorrebbe una Nanosticca, non credi?»

Casella blu n4. Ho immaginato che Oliver dal punto n1 rosso, sul quale ha poggiato la mano, potesse allungarsi solo con la gamba direttamente verso la casella blu n4. Complicare le cose è più divertente, credo :')
 
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view post Posted on 12/3/2017, 13:56
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Immaginare quali fossero i pensieri di Oliver di fronte a quel lato di Daddy non era esattamente impossibile, ma la situazione di per sé ironica aveva fatto comparire sul viso della Tassorosso un sorriso malizioso e, per certi versi, soddisfatto. Non aveva assolutamente nulla contro il galateo, lei stessa vi si era applicata più per questioni di educazione "di base", tuttavia il suo carattere allegro ed i suoi modi sarcastici spesso non si accompagnavano alle rigide regole dell'etichetta. E quello, nella sua concezione strettamente personale, era il giusto modo di scendere a patti con se stessi e l'educazione ricevuta da genitori e parenti in generale. Oliver era un suo carissimo amico, ma riteneva che, presto o tardi, la sua fama avrebbe risentito degli influssi di quel galateo a cui tanto teneva.
«Mi spiace, caro, ma la nostra storia non avrebbe avuto futuro.» mormorò in risposta al Corvonero, sorridendo divertita. Daddy sembrava simpatico ed irriverente, un ragazzo prossimo alla cosiddetta "età adulta" e pur sempre legato alla sua adolescenza. Sicuramente se si fossero conosciuti meglio si sarebbero trovati d'accordo su svariate questioni, ma indagare oltre sull'argomento - in religioso silenzio e in fase di osservazione del gioco - non le fu possibile.
«Come...? Oh beh, sì. Pensavo le servisse un punto di riferimento per eventuali domande, ma sono più che disponibile ad entrare nella... mischia
Le parole di Zonko suonavano come un invito, ma erano evidentemente orientate verso altri intenti. Voleva vederla giocare, probabilmente per comprendere quanto potesse essere valido un gioco di gruppo con ben più di due individui impegnati.
Attese che Daddy ed Oliver prendessero posto scegliendo una casella blu a testa e, a passo lento, valutò con attenzione da che parte cominciare. Ora, quella frecciatina in risposta al Corvonero le sembrava la mossa più stupida del mondo e sarebbe stato sciocco cercare di rendere più interessante la partita mettendo il piede sinistro sulla casella blu più vicina al ragazzo. Molti non l'avrebbero definita timida, semmai spavalda, eppure l'imbarazzo per quell'affermazione avrebbe potuto costarle caro.
Decise, dunque, di avviarsi al lato opposto, scegliendo la casella blu n° 6, appoggiando delicatamente il piede sinistro sul tappeto in plastica e rimanendo a braccia conserte in attesa di successive direttive da parte di Zonko.

*Ne vedremo delle belle, temo.*


 
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view post Posted on 13/3/2017, 14:27
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Il Fato

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Ridacchiando sotto i baffi bianchi, Zonko osservò i ragazzi scherzare tra loro, in procinto di scoprire cosa avrebbero celato le altre caselle. L'interesse dell'uomo cresceva minuto dopo minuto. Ma fu quando anche la ragazza dai capelli rossi si unì al gioco, che poté dirsi più soddisfatto. Il primo ad eseguire il nuovo ordine fu Daddy, che scelse una casella molto vicina, finendo per svelare una dolce sorpresa, appena il piede sfiorò il cerchio blu, una piccola Ape Frizzola ne uscì, pronta a far volteggiare il piede del Corvonero in modo incontrollato. Fortuna, era solo questione di fortuna! Non poté dirsi altrettanto fortunato il Grifondoro, che invece toccando la casella blu che aveva scelto, liberò un fialetta di Puzzalinfa che riempì l'aria di uno sgradevolissimo odore rancido, che però scatenò una risata anche nel negoziante. Compiere quella mossa, notò Zonko, rese ben più ingarbugliata la situazione dei due ragazzi, il cui equilibrio sarebbe indubbiamente stato minato, almeno in parte. La Giovane Thalia ebbe invece una sorte differente ancora, il suo piede venne letteralmente preso in ostaggio da quello che aveva tutto l'aspetto di essere un tranello del diavolo in miniatura.

«Interessante! Interessante!»

Per nulla preoccupato per le sorti dei giocatori, il negoziante girò nuovamente la rotellina del tabellone in suo possesso e seguì il percorso delle lancette finché non si fermarono. Prima di mostrare loro quale mossa avrebbero dovuto fare, diede una lunga occhiata al tabellone a terra ed alla loro situazione generale. Con la chiara intenzione di tenerli sulle spine, ridacchiò ancora e poi disse:

«Mano Destra.. in giallo!»

Avrebbe proprio voluto vedere come se la sarebbero cavata con quel nuovo comando. Probabilmente l'unica ad avere meno problemi sarebbe stata la rossa, ma nulla era davvero prevedibile. Forse per la situazione di divertimento generale o forse perché perfino il cappello si prendeva gioco di loro, il fumo nella sfera al suo centro divenne giallo.
In attesa di capire in quale casella avrebbero messo la mano, Zonko si versò un secondo bicchiere di liquido alcolico, mentre l'effetto della puzzalinfa scemava.


In Rosso - Oliver
In Blu - Daddy
in Giallo - Thalia

Proseguiamo con " Mano Destra in Giallo "



 
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view post Posted on 3/4/2017, 21:55
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-Noooo, veramente mi hai preso in parola? Io non volevo fare una gara di peti!-

Disse il giovane Corvonero ad Oliver, mentre sentiva la puzzalinfa arrivare alle sue narici.
Quell’odore aspro, che gli ricordava molto i calzini di uno dei suoi compagni di Quidditch, lo fece rabbrividire per alcuni istanti.
Non apprezzava i fetori, a dirla tutta non apprezzava tutti i fetori sgradevoli che non fossero caccabombe. Mentre cercava di tenersi in equilibrio, osservando con divertimento l’ape frizzola svolazzare vicino al piede, si avvicino al capo di Oliver per poi domandare:


-Vuoi un bacio? Visto che la tua amica mi ha detto che la storia con lei non ha futuro, tanto vale avvicinarmi ad un bell’omaccione come te.-

Sorridendo come un’ebete, cercando di non farsi sentire da Thalia che lo avrebbe potuto credere uno dei tanti marpioni presenti nel castello, chiese al ragazzo, questa volta seriamente:

-Cosa dicono sulla mia love story? Quale delle tante? -

Purtroppo la gente amava parlare, non era detto che si riferisse ad Alice.
Mentre attendeva una risposta, sentì il buon Zonko chiamare lo spostamento della mano destra sul giallo, quindi si girò lentamente sotto la gamba di Oliver, dando completamente le spalle a Thalia.


-Per piacere, non guardarmi il fondoschiena. Mi mette a disagio.-

Ghignando divertito, sapendo che la giovane gli avrebbe risposto pan per focaccia, si tenne in equilibrio sulla gamba sinistra per poi provare a mettere la mano destra sulla casella gialla poco distante da lui (N°3).

-Signor Zonko. Puta caso mi facessi male giocando, mi manderebbe al castello in anticipo vero?-

Sorridendo al vecchio bevone, attese di capire come avrebbe funzionato il suo equilibrio in quell’occasione.
Tutto sommato si trovava in condizioni ancora stabili, se non si teneva conto del faccione di Oliver che era a pochi centimetri di distanza e la sua gamba che cozzava con la sua schiena.
Il gioco lo stava divertendo, ma che fatica!

 
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view post Posted on 7/6/2017, 20:05
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Si sarebbe spezzato di lì a poco, ne era certo. Il rischio era reale come mai prima di allora, la schiena doleva per la pressione cui era costretta a causa della piega presa dal gioco e per un attimo Oliver si chiese se non esistesse un sistema, uno qualsiasi, in grado di rendere il corpo umano più, come dire, molliccio. Il che, detto ad alta voce in quella situazione, non avrebbe fatto altro che dare adito a tutta una serie di battutine fuori dall'ordinario. Preferì tacere, magari avrebbe chiesto più tardi qualcosa del genere al proprietario del negozio di scherzi. Senza l'appoggio di Zonko, nulla avrebbe avuto più senso e nonostante Oliver non fosse un atleta d'eccezione, avrebbe preferito di gran lunga perdere qualche pezzettino di carne per il bene del Comitato. Sarebbe stato drastico? Forse spappolarsi in mille frammenti di sangue e pelle non sarebbe stato l'ideale, niente affatto, ma sarebbe stato di gran lunga favoloso; una visione del genere avrebbe riscattato il C.R.E.P.A. con una visibilità senza eguali, la pubblicità sarebbe piombata come non mai e il senso del Dramma sarebbe stato sostituito con il tempo da quello dello Spettacolo. Oliver avrebbe potuto facilmente - e bizzarramente, per l'appunto - immaginare qualcosa del genere: gli avvoltoi della Gazzetta del Profeta sarebbero discesi in picchiata assoluta sulla scena del crimine, avrebbero posto così tante domande ai presenti superstiti, eventualmente, da riempire pagine e pagine di giornale e per gli Elfi Domestici ci sarebbe stata sì una vittima, ma anche un eroe pronto al sacrificio. Per tutti loro e in particolar modo per l'associazione benefica, a quel punto, ci sarebbe stato qualcuno da idolatrare come storica icona che... «...ha scelto la sua morte per il bene del-» Oliver si accorse in ritardo di aver parlato ad alta voce, mentre il faccione di Daddy spuntava davanti come un roseo quanto divertente pallone gonfiato. Fu questione di secondi prima che la bocca del giovane Grifondoro si chiudesse di scatto, le labbra serrate in una stretta presa che coinvolgeva anche la mascella, imbarazzato non tanto dagli sguardi intrecciati e vicini, quanto dalla consapevolezza di aver sussurrato parte di un discorso strampalato ad alta voce. Cosa gli era saltato in mente? E da quando ragionava in quel modo tanto ridicolo? Tentò di fare mente locale, impossibilitato a capire per bene cosa stesse accadendo, ma la battuta di Daddy gli strappò inconsciamente un sorriso. Si spinse leggermente avanti con il corpo, omaggiando il Caposcuola Corvonero con un bacio a stampo sulla guancia destra, la più vicina, prima di ritrarsi con una risatina a stento trattenuta. Aveva completamente ignorato la puzza presente, era consapevole della presenza della Puzzalinfa nel gioco, era di sua precisa creazione, ma non avrebbe mai immaginato - né sperato, a dirla tutta - di essere la vittima di quella casella in particolare. Questione di sfortuna, si disse, sventolando subito dopo la mano libera, la destra, per fare aria.
«Le tue love story fanno faville, Ser Toobl. C'è spazio per tutti, senza distinzione. La Piovra Gigante per un tête-à-tête in fondo al Lago, un abbraccio stretto stretto con qualcun'altra sul punto più alto del castello, sotto le stelle. Forse anche con Pippa, l'incantevole Centaura della Foresta?» Ammiccò, dimentico solo per un attimo di essere alla presenza anche di un adulto. Si augurò in seguito di non compromettere in alcun modo quell'incontro, non sarebbe stato il caso arrivati a quel punto. Nel frattempo, si allontanò in fretta per seguire il nuovo ordine del gioco, anche la mano destra sarebbe stata sacrificata di lì a poco, a quanto pareva. «Ma... sederino flaccido, sembra proprio che ci sia una fanciulla affascinante a far scattare il tuo romanticismo.» La mano destra si poggiò sulla casella più vicina in quel lato, la numero 4, nella speranza che nessuna sorpresa puzzolente si rivelasse un istante dopo. «Questione di feeling, questione di felini. Così dicono le voci, così dicono.» Daddy avrebbe colto il riferimento? Oliver era a conoscenza di qualcosa per davvero oppure stava semplicemente fingendo? Ma si sapeva, Hogwarts era abitata da studenti e la maggior parte degli stessi amava parlare, amava tantissimo parlare. Dalla Torre Corvonero a quella Grifondoro, vuoi per distanza d'aria vuoi per affinità di volo e di simbologia fra Corvo e Grifone, i messaggi potevano anche viaggiare più veloci. Senza dimenticare la profonda amicizia che legava Oliver alla Bella che sembrava - non ne era così certo, stava gettando uno strano amo - aver conquistato il cuore dell'altro Caposcuola. «Miss Moran, lei sa nulla?» aggiunse, divertito. La schiena si piegò maggiormente per mantenere quella posizione, il respiro divenne più corto, mentre lo sguardo cercava la figura del Mago adulto. «Signor Zonko, la prego di non spedire Daddy al castello, non in Infermeria perlomeno. Ci manca solo che conquisti il signor O'Sullivan e potremo dire addio al cuor... alle cure.»

Casella gialla n5. Perdonate il ritardo, davvero.
 
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view post Posted on 8/6/2017, 20:10
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Prendere parte al gioco, in una gentile concessione offerta al padrone di casa, non rientrava esattamente nelle sue previsioni. Adorava il Twister, ovviamente, ma dall'ultima volta in cui si era cimentata in quella difficile operazione di contorsionismo era trascorso diverso tempo, un intervallo troppo lungo perché il suo corpo potesse anche solo pensare di ritenersi "allenato" per la sfida del momento.
L'odore di Puzzalinfa, acre come pochi altri in circolazione, si prese gioco del suo olfatto, iniziando a farle lacrimare gli occhi. Sbatté le palpebre più di una volta nel vano tentativo di scacciare le lacrime, mentre iniziava a prendere parte al gioco.
Con pazienza aveva appoggiato la pianta del piede sinistro, avvolta dalla Converse bianca, sulla casella scelta dalla tavoletta tra le mani di Zonko. Aveva pregato affinché qualche congegno assurdo non la mettesse in difficoltà e, almeno in parte, la sua richiesta silente era stata rispettata. Solo in minima parte, tuttavia, poiché al contatto con la plastica superficie del tappeto, il suo piede sinistro venne avvolto tra le spire di una ben nota pianta studiata durante il primo anno.

*Dannazione. Ferma, devo rimanere ferma.*
Il Tranello del Diavolo odiava il sole - la luminosità era deleteria per le sue condizioni di vita - e, sebbene la tentazione di afferrare la bacchetta di Salice fosse aumentata esponenzialmente alla vista dei primi viscidi tentacoli verdastri, cercò di scacciare l'idea di barare. Non era nelle sue corde e, in fondo, il trucco per sopravvivere ed evitare un arto spezzato, sarebbe stato quello di rimanere immobili. Zia Ellen era solita paragonare le abitudini di quella pianta a quelle dei pitoni, serpenti in grado di strangolare le proprie vittime avviluppando il proprio corpo intorno a quello della preda. Di certo non avrebbe voluto rimetterci il piede, quindi avrebbe cercato di mantenere il controllo della propria agitazione, crescente sin dal primo contatto tra lei e la piccola piantina.
La voce di Zonko la risvegliò da quel ripasso inatteso del programma di Erbologia e si preparò a scegliere la casella giusta su cui adagiare il palmo destro.

«Prometto che farò il possibile.» - commentò sorridendo, in risposta all'evidente frecciatina del Corvonero di spalle.
Non aveva idea di che tipo fosse, né tanto meno se dietro a quella maschera di ironia vi fosse qualcosa di ben più profondo ed ammirevole.

Faticò a non inserirsi nel breve dibattito tra Oliver e Daddy: l'idea di interagire con loro era svanita nell'esatto momento in cui il Caposcuola Grifondoro aveva ben pensato di passare ad argomenti prettamente personali, questioni che lei - nel suo piccolo - ignorava decisamente e sulle quali non avrebbe indagato oltre per rispetto del compagno Corvonero.
Il suo rispetto della riservatezza altrui venne vanificato dalle successive parole del Grifondoro, parole che la fecero sorridere, mentre con decisione si apprestava ad occupare per mezzo del palmo destro la casella gialla poco più più avanti (N°6).

«Nei Sotterranei girano ben altre voci, signor Brior.» - commentò - «Il pettegolezzo non fa parte della nostra adorabile indole!» - così dicendo si chinò del tutto, piegando il ginocchio sinistro e poggiando al pavimento il destro, mentre la mano del medesimo lato teneva vivo il contatto con il campo di gioco.
Soffiò sul ciuffo di capelli vermigli che, inevitabilmente, le scivolò sul naso, sperando si spostarlo senza l'ausilio della mano sinistra. Il Tranello del Diavolo strinse ancora una volta la propria presa, più gentilmente di quanto si aspettasse.
Con un ultimo sospiro si rimise al giudizio di Zonko, unica fonte disponibile per la scelta della mossa successiva.



Casella N°6, l'unica possibile :ihih:
 
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view post Posted on 22/6/2017, 08:09
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Il Fato

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Vedere anche la ragazza cimentarsi in quel gioco, diede a Zonko l'idea che effettivamente quel genere di divertimento potesse coinvolgere una clientela più ampia. L'intreccio dei corpi dei ragazzi, invece, alimentato dalla mossa del giovane Oliver, aveva scatenato una certa ilarità nel negoziante, sempre più difficile da nascondere sotto i candidi baffi.

«Non se ne parla, dobbiamo ancora fare l'inventario»

Rispose al suo attendente con una vena di ironia, che Daddy sicuramente aveva imparato a riconoscere. Se davvero si fosse fatto male allora probabilmente il gioco non sarebbe mai stato preso in considerazione, ma dato che si trattava di un continuo schernirsi a vicenda, perché non scherzare a sua volta? Ancora non aveva avvisato il commesso dell'inventario imminente, un incubo un po' per ognuno di loro, soprattutto per i proprietari di negozi in cui letteralmente veniva stipato di tutto! Il chiacchiericcio dei ragazzi venne sospeso non appena le mani sfiorarono le caselle designate. Per primo, Daddy, che aprì una botola dalla quale uscirono cinque piccole molle saltellanti che prontamente si infilarono nelle sue dita facendo rimbalzare la sua mano a qualche centimetro dal suolo. Gli scossoni dati da quel movimento minarono l'equilibrio suo come quello del Grifondoro, e continuarono a minarlo negli istanti successivi. A fatica Oliver riuscì a toccare la casella scelta, che sembrò invece voler risucchiare la sua mano in un vortice coloratissimo. Lo strattone di quel risucchio fu la goccia che fece traboccare il vaso. Thalia ebbe appena il tempo di scoprire la sua casella, che sparò una nuvola di colorante rosso dritta su sul volto, dandole quasi l'aspetto di una nativa americana, prima del crollo. Tra un sobbalzo ed un risucchio, Daddy non riuscì più a mantenere l'equilibrio e cadde lungo disteso sul tappetino, seguito a ruota da Oliver, non appena la sua mano venne liberata dal turbinio colorato che la lasciò di un colore bluastro, puntellata di stelline chiare.

«AH AH AH !»

Zonko liberò la risata che aveva contenuto da quando aveva visto minato l'equilibrio del Corvonero, ed il fumo che animava il centro del cappello assunse di conseguenza un colorito giallo canarino.
Lasciò il tempo ai giovani di ricomporsi e tornare in piedi, prima di versarsi l'ennesimo bicchiere di quell'ottimo dono, andava giù che era un piacere! Fingendo abilmente di ignorare lo scopo, in precedenza origliato, della visita dei due giovani, l'uomo domandò:

«E dunque, sembra interessante come gioco, ma io cosa dovrei farci?»

Il fumo nel cappello tornò a scurirsi appena, assumendo una colorazione ocra, mentre le ultime tracce di quella risata improvvisa scemavano, lasciando posto al mercante che egli, in fondo, era, oltre che al negoziante.


Bene ragazzi, siamo giunti al tempo della contrattazione!
Qui vi giocate il tutto per tutto con Zonko, starà a voi capire quali tasti toccare e quali evitare perché il vostro obiettivo venga raggiunto. Il gioco è piaciuto, è una buona base di partenza ma non date nulla per scontato, mi raccomando.

Onde evitare di dilungare troppo i tempi, metterò d'ora in avanti delle scadenze, nulla di troppo restrittivo ma in tal modo potremmo procedere più spediti ^^
(chiaramente se doveste avere problemi a postare, vi basterà avvisarmi con un mp, per tempo)

Prossima Scadenza: Domenica 9 Luglio.


 
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53 replies since 24/7/2016, 17:26   915 views
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