Twist the Twister, Missione C.R.E.P.A.

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view post Posted on 25/6/2017, 19:24
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-Non ci pensi proprio!-

Inventario? Ma quale inventario!
Se c’era una mansione che non gli piaceva era proprio quella dell’inventario.
Era un lavoro troppo pignolo, da persona precisina, mentre lui era un combina guai di prima categoria.
Si ricordava fin troppo bene cosa era successo l’ultima volta che l’aveva fatto. Si era messo a contare le Gigansticche quando poi, d’improvviso, se ne era mangiata una.
Risultato? Aveva fatto cascare le 2000 pasticche che aveva contato assieme alle Aerosticche e le Nanosticche, confondendole tra di loro.
Proprio quando la nausea per quell’evento era ritornata a farsi viva in lui, Oliver, parlò dei suoi inciuci.
Come faceva a sapere tutte quelle cose? Che fosse veramente una persona così famosa nel castello?
Eppure lui non aveva parlato con nessuno di quella storia sulla Torre di Astronomia…Che stesse bluffando?
Lo fissò male, per poi osservare la Tassa discostarsi dal discorso. Che fortuna! Non tutti sapevano della sua vita privata, che Oliver avesse solamente azzardato sul “caso Sophie”?
Cercando dentro di sé un sorriso di cortesia, osservò sulle sue palme spuntare delle molle. Che diamine di scherzo era quello? Lo volevano far cadere?
La risposta a quella domanda non tardò ad arrivare. Nel giro di pochi secondi perse l’equilibrio, si spostò sempre di più verso Oliver per poi cadergli addosso. Ecco fatto! Aveva perso, come sempre in quel gioco.
Ridendo come uno scemo per il volo, vedendo anche il buon vecchio Zonko divertirsi, provò ad alzarsi. Proprio mentre le sue leve facevano forza per portarlo nuovamente in posizione eretta, vide il volto della giovane Thalia e a quel punto decise di esordire con un quanto mai solenne:



-Augh!-


Avrebbe capito? I purosangue(sempre se lo fosse) conoscevano gli indiani?
Cercando di pulirsi dalla polvere che aveva raccattato a terra, dandosi delle vigorose pacche sull’outfit, fissò Zonko per poi fargli un occhiolino.
Lo avrebbe percepito? Avrebbe capito che l’articolo gli era piaciuto e che potevano andare avanti con la trattativa?
Lui voleva veramente che quell’oggetto venisse preso dal loro negozio, ma anche al giusto prezzo e come fare se non fingendo di essere poco interessato?



-Mah! Le dirò signor Zonko, il gioco è “carino”, ma non so se può attrarre la popolazione magica…-


Era la prima idiozia che gli era venuta in mente, ma ciò bastava a portare l’acqua al loro mulino.
Seppur fosse amico di Oliver, avrebbe trattato con lui per quell’oggetto senza fargli favori. Dopotutto, gli affari prima di tutto, no?

 
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view post Posted on 9/7/2017, 22:03
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In un mondo perfetto la casualità non esisteva, così come non erano previste le probabilità.
In un mondo perfetto, insomma, il suo viso non sarebbe mai stato ricoperto da una sottile patina di polvere rossa. Il tutto accadde così velocemente che, non appena la mano si mosse adagiandosi sulla casella scelta, uno sbuffo di colore vermiglio si sollevò senza alcun preavviso e, con la labbra socchiuse nel terrore di scoprire che cosa le avrebbe riservato il gioco, respirò appena quella spiacevole sorpresa. Per lo meno, si disse, le palpebre si erano abbassate istintivamente e il danno si era rivelato - quasi - limitato.
Fu tra un colpo di tosse e l'altro, quindi, che percepì lo scambio di battute tra il Corvonero ed il proprietario, dedicandosi solamente in un secondo momento a degnare Daddy di una smorfia divertita, arricciando il naso e scuotendo appena il capo, sollevando il palmo libero nel cenno di saluto tipico dei Pellerossa, una civiltà legata alla magia tanto quanto lo era stata la sua. Se solo i suoi antenati avessero visto quella scena, probabilmente, sarebbe stata rinnegata senza dubbio alcuno, ma - in fondo - tutti in quella stanza stavano giocando, quindi non si prese troppo sul serio, assecondando l'ordine del proprietario di abbandonare il terreno di gioco.
Non fu semplice capire quanto il signor Zonko fosse rimasto impressionato da quella prima prova e, dopotutto, il suo cilindro non rendeva facile l'arduo compito di parlamentare in difesa della creazione di Oliver Brior. L'accessorio del negoziante, infatti, era mutato in una colorazione ocra di difficile interpretazione; che fosse quella la variazione cromatica da temere davvero?
Alzandosi dal tappeto e cercando di scrollarsi di dosso la polvere rossastra, tese la mano ad Oliver per aiutarlo ad alzarsi, dopodiché rimbeccò Daddy con ironia, quasi a voler sottolineare che nemmeno lui avrebbe potuto negare la validità di quel gioco.

«Oh, andiamo. Ti sei divertito, si vedeva. Non negarlo.» un sorriso sornione increspò le labbra della Tassorosso, che si rivolse in seguito a Zonko mutando la propria espressione in una decisamente più rispettosa del contesto.
«Le posso assicurare, signore, che molti degli scherzi apparsi qui, oggi... non erano mai stati utilizzati. La polvere rossa ne è un esempio. Tutto può essere personalizzato e questa è la migliore delle offerte che si possano fare, non crede? Se tutti utilizzassimo lo stesso gioco, la noia prenderebbe il sopravvento. E non è nostra intenzione che i suoi clienti si annoino. Giusto, Oliver?»
Guardò negli occhi il Grifondoro con intensità, sperando che prendesse la parola per terminare il suo intervento.
«Daddy, che cosa ti fa dubitare del gioco?» chiese dopo qualche minuto, lasciando che i due soppesassero con cura le parole di entrambi gli attivisti.
Credere di portare un prodotto perfetto alla luce era una prerogativa solamente degli sciocchi ed ammettere la presenza di alcune criticità, forse, li avrebbe fatti giungere ad un compromesso ben prima di quanto non si augurassero.

 
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view post Posted on 10/7/2017, 10:44
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Prima la mano, poi il busto, infine l'intero corpo in assenza di un adeguato equilibrio: Oliver capitombolò quasi su se stesso, a poca distanza dal collega Corvonero. Rivolse un'occhiata stralunata alla sua stessa mano, coperta interamente di blu e da stelle vere e proprie; avrebbe dovuto immaginare di come e quanto la fantasia potesse giocare brutti scherzi, ma il divertimento era a fior di labbra e tutto sommato il Caposcuola non avrebbe mai e poi mai potuto anche lontanamente immaginare di contrattare con Zonko soprattutto con la pièce teatrale di quel gioco tanto speciale. Un sorriso luminoso increspò il suo volto, mentre a fatica si rimetteva in piedi. Avrebbe in seguito pulito la decorazione notturna tra palmo e dita, per il momento la sua concentrazione fu rivolta interamente al proprietario del negozio di scherzi. A quanto pareva, si giungeva all'epilogo dell'incontro e la diplomazia, tanto cara al rampollo di casa Brior, avrebbe dovuto compiere il corso al quale fin dal principio era stata destinata. Oliver rassettò gli abiti che indossava, passandovi sopra la mano pulita, riallacciandosi subito alla prima parte del discorso di Thalia. Non era stato un caso se entrambi fossero usciti da Hogwarts per dirigersi da Zonko in quella precisa missione, Oliver nutriva un affetto senza eguali per la Tassorosso vicina e d'altronde non avrebbe potuto scegliere nessuno migliore di lei per una tale sintonia. Annuì, dunque, prima di prendere parola a sua volta. «Esattamente, signor Zonko. Lei ha visto il funzionamento del Twister Magico, ma questa di oggi era solo una delle molteplici versioni che si possono creare. Il gioco punta all'originalità, ma ancor più alla fantasia. Le caselle possono contenere di tutto e di più, a partire da uno spruzzo di vernice colorata» - indicò Thalia, sorridendo - «oppure un turbine di stelle» aggiunse, sollevando la propria mano dipinta ad arte. «Tante varianti, tante versioni. Anche per festività ben precise, come Natale o Halloween. Immagini un Twister con scherzi come piccoli Babbi Natale saltellanti, renne che spingono via per far perdere l'equilibrio, dolci dagli effetti sorprendenti oppure qualcosa che obblighi i partecipanti a cantare di continuo una carola fin quando non si destabilizzano. Oppure per Halloween si potrebbero avere delle caselle dalle quali spuntano del Zombie in miniatura pronti a lottare con gli avventori sul tappeto colorato, magari anche degli Incanti che trasformano illusoriamente gli arti dei giocatori in ossa, scheletri, in qualcosa di terrificante e al contempo divertente. Non vorrebbe deliziarsi con la visione di una Zucca Esplodente?» chiese quasi indirettamente, mostrando un occhiolino. Il suo compito era convincere e lo avrebbe fatto a qualsiasi costo per un riscatto vero e proprio non solo del Comitato, ma anche personale. Allungò le braccia per indicare tutto intorno. «In un paradiso di scherzi eccezionali, dove la fantasia è regina indiscussa, un gioco simile rafforzerebbe l'originalità già esistente, la estenderebbe con varianti che non sono mai fisse, che in ogni occasione possono rinnovarsi. Non ci si stancherebbe del gioco, perché il gioco non sarebbe mai fine a se stesso, mai statico. Non solo perché è con più di un partecipante che può essere giocato, ma anche perché avrebbe al suo interno una magia fuori dall'ordinario, partendo dalla semplicità fino al divertimento più genuino. Inoltre, signor Zonko, come le dicevo poco prima, il suo incredibile negozio è vicino Hogwarts, tanti studenti potrebbero farle visita, soprattutto gruppetti pronti a comprare un Twister Magico per occasioni piacevoli. Con la nostra pubblicità tutto sarebbe ancor più evidente, siamo abitanti del castello e rappresentanti di un'associazione con diversi attivisti, le voci girano ad Hogwarts e Zonko è sempre la meta più adocchiata da tutti noi.» Fu a quel punto che con un altro sorriso si rivolse a Daddy, spostandosi leggermente verso di lui. «Abbiamo già provato il gioco. Non solo oggi, intendo, ma ad un compleanno vero e proprio, quello di Thalia. Lei è stata la prima a scoprirlo e per essere qui vuol dire che non le sia dispiaciuto. C'erano tanti partecipanti ed è stato un momento divertente per tutti, un intero gruppo di Maghi e Streghe ha preso parte al Twister e tutti con interesse, quella è stata la prima prova di un futuro successo per il pubblico magico, soprattutto giovanile, altrimenti non avremmo continuato con nessuna proposta. Il gioco nasce da un giovane per i giovani. Considerate tra le altre cose che un gioco del genere potrebbe accidentalmente spingere due persone ad un tête-à-tête ravvicinato. Sembra sia anche un sistema per instaurare relazioni un po' frizzanti. Daddy, tu non ne hai bisogno a quanto pare, ma priveresti giovani sventurati di una tale fortuna?» Non aggiunse altro, non ancora. Era importante scoprire prima se l'accordo potesse dirsi ancora valido. E ci sperava con tutto se stesso.
 
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view post Posted on 10/7/2017, 15:51
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Il Fato

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Lo spauracchio dell'inventario era un mezzo con cui spesso infastidiva i suoi stessi commessi. A volte era una mera presa in giro, altre era una reale intenzione, stava ai malcapitati capire quale sorte sarebbe toccata loro. Passato il momento di ilarità, con tutta l'intenzione di rimanere concentrato, Zonko annuì alle parole di Daddy, che in buona sostanza aveva esposto anche il dubbio del negoziante. La giovane ragazzina dai capelli, ed ora anche il volto, rossi, prese la parola e lo sguardo del vecchio si posò su di lei. La noia era esattamente quanto di più triste potesse esserci per un uomo come lui, un pioniere degli scherzi magici! Versandosi l'ennesimo bicchiere, ascoltò anche il giovane Oliver, che di certo non mancava di entusiasmo. Twister tematici, Twister pronti a riservare sorprese sempre differenti. Egli doveva ammettere di esserne in parte stupito. Ma lo stupore non sarebbe stato sufficiente.

«Io ne vedo solo uno. Dove sono gli altri? Quanti ne avete?»

Proferì, alzando le spalle ed indicando il telo che poco prima li aveva visti collassare un sull'altro. Oliver gli aveva parlato di diverse versione, ma Zonko era un uomo pratico: quanto avrebbe impiegato il ragazzo a produrne altri? Se quello era un prototipo, in quanto sarebbe stato pronto quello vendibile? Certamente il divertimento poteva dirsi assicurato, ma il profitto? Vuotò un altro bicchierino. L'idea di regalargli dell'ottimo liquore aveva concesso al giovane Grifondoro il beneficio del dubbio, ma se il vecchio si fosse ubriacato, cosa non del tutto improbabile, sarebbe stato in condizione di accettare un accordo? A parole erano bravi, forse anche troppo, ed i fatti li aveva visti... ma l'imprenditore dietro il Mago, avrebbe spostato la conversazione verso quello che realmente importava. Il fumo nel cappello divenne violaceo.

«Capisco, che sia un gioco piacente non ci sono dubbi. Se poi può aiutare giovani uomini a maturare, ancor di più. Ma mi domando perché siate venuti qui, e non ad esempio dai Wrisly... Weasley.»

Biascicò quel cognome, prima di esplicitarlo per intero, non senza una smorfia di disgusto al seguito. Non era l'alcool ad impastargli la lingua, ma il disprezzo che provava per quei "ruba-affari" di Diagon Alley. Certamente Oliver e Thalia non avrebbero potuto saperlo.

«Avete un comitato studentesco dove pubblicizzate scherzi?»


Prossima Scadenza: Domenica 23 Luglio.

Il turno è da ora ufficialmente LIBERO, ergo postate nell'ordine che più ritenete opportuno o congeniale.



 
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view post Posted on 20/7/2017, 18:56
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Tenendosi distaccato dallo scambio di battute tra Zonko e i due promotori del Twister, Toobl, iniziò a confabulare tra sé e sé un nuovo piano che potesse portare il proprietario del negozio a prendere quell’oggetto al prezzo ottimale.
Annuendo alla giusta constatazione del vecchio riguardo i “costi di fabbricazione” del Twister, si girò verso i ragazzi per parlare nei loro confronti, dopotutto avevano chiesto anche il suo parere.
Sorridendo ai giovani, i quali sembravano essere nati per fare i venditori, in particolar modo Oliver che quando prendeva il via non dava adito a fermarsi se non con uno schiantesimo, disse con cordialità:


-Ragazzi, avete ragione voi. Il gioco è simpatico, spassoso e di certo presenta dei punti di forza, ma come dice il Signor Zonko ha anche dei limiti.
Secondo me quello più rilevante è la vendibilità. Quanti studenti si possono permettere di comprare il gioco? Non c'è il rischio che il gioco venga comprato da un solo studente e poi tutti gli altri ne usufruiscano solo ed esclusivamente da partecipanti?
Il fatto che sia un gioco di gruppo da un lato diverte, ma dall'altro, ne danneggia le vendite. -


Passando la mano destra sulla sua giovane barba, così da poter sembrare pensieroso ai presenti, si avvicinò verso l’oggetto su cui si era sviluppata la compravendita per valutarne ulteriori pecche.
Alzando il tappetino con il solo pollice e indice, guardò Zonko con serietà. A fare quelle sceneggiate era un campione.


-Signor Zonko, stavo pensando che probabilmente non potremo usare gli Elfi per sviluppare l’oggetto, dopotutto sarebbe assurdo abusare delle creature che puntano a difendere. Di conseguenza, la manodopera ci verrà a costare di più, si ricorda quanto?-

Sorrise, convinto di avere fatto scacco matto, fino a quando il suo titolare si mise a parlare della concorrenza.
Come mai aveva tirato in ballo i Weasley? Perché dare a loro la possibilità di far leva sulla vendita alla concorrenza?
Sicuramente il vecchio voleva essere coccolato e riempito di complimenti, ma a lui quell’atteggiamento non piaceva, non era propriamente “imprenditoriale”.


-Boh, a me l’articolo piace. Lo potremmo vendere anche a 5-6 galeoni, ma non so quale dovrebbe essere la percentuale da dare al C.R.E.P.A. o meglio quanto vuole il C.R.E.P.A. -

Alzandosi da dove si era inginocchiato per tastare il Twister, sbattè le mani per scrollarsi la polvere dalle estremità.
Da buon dipendente avrebbe lasciato decidere a Zonko lo sviluppo dell’intera questione. Tutto sommato a lui l’oggetto piaceva, sarebbe stato più che felice di venderlo nel negozio, anche se aiutava quegli esseri capoccioni e arraffa calzini.

 
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view post Posted on 23/7/2017, 16:09
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Un cenno di assenso fu rivolto al padrone di casa, così come al suo collaboratore.
Era lecito chiedersi per quale ragione si fossero recati in quel luogo piuttosto che attingere alla concorrenza e, senza attendere alcun cenno da Oliver, la Tassorosso si prodigò nella risposta.

«Molte ragioni, a dire il vero, signore.» un sorriso educato si dipinse sul suo giovane viso e, d'altro canto, uno sguardo vago all'ambiente circostante avrebbe potuto suggerire molto di più di quanto avrebbero potuto trasmettere delle semplici parole.
Scelse comunque di proseguire con un dato di fatto innegabile e che, di certo, avrebbe lusingato Zonko, mutando ancora una volta il colore del suo cilindro variopinto.

«La prima è qui davanti a me. I Tiri Vispi sono all'avanguardia, è vero, ma non hanno una storia come la sua. Ammettiamolo. Sono intelligenti, nessuno ahimè credo possa dubitarne, ma non hanno la sua esperienza. L'opportunità di un buon guadagno si vede subito... e lei forse ha visto qualcosa nella nostra offerta.»
Non sarebbero bastate sei casse di Bear Boom per far colpo sul proprietario del negozio in questione, quanto più un briciolo di sana astuzia.
Daddy aveva mosso le proprie perplessità e, dopo uno sguardo veloce al Grifondoro alla ricerca di assenso, proseguì nella sua risposta.

«A meno che uno studente non sia particolarmente popolare, dubito che si possa pensare di prendervi parte in più di una decina di persone. Giusto Oliver?»
Il ricordo della sua festa di compleanno era vivido nella sua memoria e cercò di recuperare, attraverso quell'immagine, il numero esatto di partecipanti alla partita. Cinque, sei o sette partecipanti avevano preso - più o meno comodamente - posto sul tappeto in plastica, provando a mantenere l'equilibrio nonostante le precarie condizioni. Il gioco era piaciuto, chiaramente si era rivelata una novità, dunque perché dubitare della resa del prodotto?
«Inutile nascondere che la creazione del gioco porterebbe del guadagno al vostro negozio e, come già riferito a Daddy, aiuterebbe la nostra causa. Siamo attivisti del C.R.E.P.A. ci occupiamo di tutelare i diritti degli Elfi senza nuocere, davvero, alle creature in questione e a chi se ne serve per comuni mansioni.»
Riprese fiato lasciando ad Oliver il tempo di elaborare una risposta e proseguì appena, giusto per concludere la propria arringa difensiva in favore della loro missione. Come Tesoriere aveva avuto modo di calcolare approssimativamente il possibile guadagno, tuttavia l'ultima parola sarebbe rimasta al signor Zonko.
«Il C.R.E.P.A. sarà lieto di ascoltare la sua proposta in merito. Sempre che lei, signore, abbia visto qualcosa di speciale nel nostro gioco. In tal caso fare pubblicità a Zonko ed aumentare così i suoi profitti non sarà un problema per noi, vero Oliver?»
Si aspettava completo supporto dal fondatore del Comitato: aveva preso in mano le redini della situazione, conscia che mettere in ombra il Grifondoro sarebbe potuto apparire sconveniente. Dopotutto, però, lei era il Tesoriere e se si parlava di profitti, in fondo, forse il suo compito risiedeva proprio in questo: cercare una nuova fonte di reddito senza perdere di vista l'obiettivo.
 
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view post Posted on 23/7/2017, 19:41
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Ogni quesito esigeva una risposta, perlomeno quello era il pensiero comune che molti avrebbero potuto avere; il galateo insegnava i punti di forza, così come quelli di assoluta debolezza, in qualsiasi conversazione potesse prospettarsi all'orizzonte ed Oliver, che di norme comportamentali aveva fatto colazione insieme a pane tostato e marmellata di Fichi dell'Abissinia, poteva dirsi un piccolo estimatore dell'arte oratoria. Fu chiaro, man mano che il dialogo d'affari con il proprietario del negozio e con il suo assistente poté dirsi sempre più completo, che la strategia in corso presentasse alcune lacune di facile risoluzione. Tutto sommato, non ogni quesito necessitava davvero di limpidezza, arginare i grattacapi più fastidiosi poteva dirsi un ulteriore vantaggio in quel contesto. E per fortuna, avere dalla propria parte Thalia era di gran lunga la risoluzione migliore. Oliver non avrebbe potuto chiedere di meglio e fu certo, di nuovo, di avere al proprio fianco non soltanto una persona capace, intelligente e furba, ma anche e soprattutto un'amica. Si allacciò al suo discorso in alcuni punti salienti, rendendo evidente ai presenti in che modo l'intesa potesse essere il gioco più importante cui prendere parte insieme. Alle risposte della Tassorosso al suo fianco, Oliver non poté che annuire più e più volte, un cenno di sorriso appena abbozzato sulle sue labbra. Avrebbe risposto prima a Zonko, le cui domande premevano incessantemente non soltanto nella mente del Grifondoro, quanto nel suo stesso cuore; era al proprietario che avrebbe dovuto far comprendere quanto quella semplice offerta potesse dirsi uno scacco matto per il mondo dei giovani, perché loro in particolare avrebbero favorito guadagni e affari al negozio di scherzi. Riordinò il corso del dialogo quasi consapevolmente, premurandosi di non lasciare dimenticata la prima perplessità dell'anziano Mago dallo stravagante cappello. «Un guadagno, signor Zonko, che possa dirsi valido per entrambi. La vicinanza tra Hogsmeade e Hogwarts è tassello vincente per tutti, il Twister Magico rivolge la sua attenzione perlopiù al mondo dei giovani e sono gli studenti i primi ad essere considerati. Il vero motivo per cui abbiamo scelto lei e non i gemelli, signor Zonko, riguarda la passione che nutriamo verso questo posto. Daddy potrà confermarle di quanto sia un cliente abituale, il vostro Filtro Sognoleggero è l'articolo che compro più spesso e che continuerò a comprare sempre. Apprezzo la sua originalità e la sua inventiva, ma sarei uno sciocco ad escludere la vicinanza tra il castello e il villaggio come dettaglio vincente ad un guadagno maggiore.» Qualcuno avrebbe potuto tacciare Oliver di ipocrisia, a buon ragione, a quel punto. Era forse la vicinanza alla Scuola l'unico reale motivo della collaborazione che il ragazzo si era prefissato? D'altronde, sebbene gli altri non potessero saperlo, era sempre ad Hogsmeade che il primo intreccio del Comitato si era delineato con l'ingresso in scena di Madama Piediburro e di una rispettiva cooperazione. Perché non il Paiolo Magico? Perché, in quel caso, non i Tiri Vispi Weasley? E Zonko era stato così attento al discorso di Oliver, quando invece di pronunciare quel cognome - Weasley - si era limitato esclusivamente al più generico "gemelli"? Nulla era lasciato al caso per il giovane Grifondoro, nulla poté dirsi più sincero, a conti fatti, delle sue parole. Perché sebbene quei collegamenti del C.R.E.P.A. al sobborgo potessero dirsi non più coincidenze, dato un progetto futuro che l'associazione avrebbe sperato di realizzare, era pur vero che la sua passione per Zonko non fosse astratta. Lo dimostrava di continuo con le sue richieste di persona o via posta con la sua civetta, ma di certo né il proprietario del negozio né Daddy avrebbero potuto dipingere Oliver come un opportunista qualsiasi. Non sarebbe stato un epiteto meritato né dignitoso. Nutriva davvero interesse per Zonko, altrimenti avrebbe chiesto un colloquio direttamente a Daddy, suo amico, nella speranza di un'intercessione con il suo datore di lavoro. Si augurò di aver fatto trapelare a sufficienza la stima nutrita verso l'uomo, pronto a tornare all'assalto. «Concordo con Thalia, la popolarità è un limite al gioco. Capiterà di rado di ritrovarsi a giocare con tante persone, ma d'altronde si può inserire un limite di partecipanti al Twister, creandone più versioni. Una base per sei partecipanti al massimo, una media per dieci, una extra per quindici e oltre, tanto per dire. Tappeti magici dalle misure diverse, considerando dunque tre prezzi diversi crescenti. A quel punto anche per un gruppo ci sarebbe la possibilità di acquistare un Twister versione extra, senza per questo risentirne di guadagno, avendo aumentato il prezzo. Non dimentichi, signor Zonko, che di fronte a lei ha un Caposcuola e un rappresentante del C.R.E.P.A., l'associazione di cui Thalia ha accennato. La nostra pubblicità non passerà inosservata, ci saranno acquirenti pronti a fare richiesta di un articolo così speciale.» Trasse un respiro profondo ma veloce, attendendo che Thalia concludesse tutto il suo discorso per poi riprendere le due domande ancora libere. «Per la manodopera, Daddy, hai ragione. Potrebbe essere un incremento di lavoro, ma non chissà quanto esagerato. Considerate che il Twister sia un tappeto colorato, di per sé. Ciò che custodisce all'interno è magia, che sia nella forma di un Incantesimo, di uno scherzo o di altro, è pur sempre magia. Non prevediamo lavoro extra per gli Elfi Domestici di cui ci preoccupiamo, ma il dispendio di energie non sarà eccessivo sulla base di queste bozze.» Sorrise, questa volta apertamente, la tensione che ancora difficilmente poté sciogliersi del tutto. Rivolse l'attenzione a Daddy e al Mago adulto, soffermandosi su di lui non appena la mano destra estrasse dalla borsa a tracolla un plico di pergamene. Non ne aveva parlato con nessuno, consapevole di quanto un effetto sorpresa potesse dirsi vantaggioso se misterioso fino alla fine. Porse i fogli, non più di dieci in tutto, al proprietario del negozio di scherzi, facendo poi un passo indietro per riprendere il suo discorso.
«Le bozze di cui le parlavo, signor Zonko» spiegò, il tono di voce deciso e sicuro. «Non parlo mai senza delle certezze da presentare, non avrebbe senso. Le ho promesso delle varianti e le avrà, queste sono le bozze sulle quali stavo lavorando, le stesse che le ho accennato con gli esempi di prima. Zucche Esplodenti, Babbi Natale saltellanti, Incantesimi del Canto e del Suono, scherzi di vario genere che anche la più semplice delle magie, quella conosciuta da uno studente del terzo anno soltanto come me, potrà realizzare. Così come qualcosa di più interessante che potrà leggere. Intendevo varianti del Twister con effetti magici sorprendenti per ogni festività. Stesso prezzo, versioni però diverse. Natale, Carnevale ed Halloween sono quelle che potrà leggere in quei fascicoli. Sono bozze, lo ammetto, ma così come ho realizzato la prima versione del Twister classico, l'inventiva e l'ingegno non mancheranno per le prossime. Tutto ciò che le chiediamo è di rispondere positivamente alla nostra richiesta d'impegno. Il nostro interesse riguarda una causa a favore degli Elfi Domestici, alla quale non le stiamo chiedendo di prendere attivamente parte per forza, ma semplicemente di accettare un'offerta che possa dirsi vantaggiosa per entrambi, per il nostro Comitato e per lei come negoziante. Un esito comune e positivo, traguardi diversi.» Sorrise. «Cosa ne pensa, signor Zonko?» chiese subito dopo, il cuore in attesa di una risposta che sperava positiva. Solo a quel punto avrebbe potuto prendere maggiormente in esame il quesito vincolante di Daddy, delineando la proposta in termini meno generici. Prima, però, necessitava l'approvazione del negoziante.

Le varianti di cui parlo - festive, magiche, fantasiose - sono effettive bozze sulle quali sto lavorando e che avrei proposto a Daddy e poi in amministrazione; sono semplici varianti del Twister, di base identico, con però dei dettagli più tematici per occasioni speciali. Mi sono preso la piccola libertà di accennare già ora la cosa, ongdr, se dovesse essere un problema, necessitando fin da subito le bozze effettive, provvederò quanto prima a concluderle ed inviarle. Tuttavia, mi sembrava carino insistere sulla cosa per rispondere in modo anche veritiero alla domanda di Zonko.
 
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view post Posted on 25/7/2017, 12:38
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Il Fato

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Non appena Zonko si rese conto di aver posto domande che avrebbero richiesto una lunga spiegazione, posò il bicchierino che aveva nuovamente riempito di Boom Bear e prestò quel che rimaneva della sua attenzione, ai tre ragazzi. Quanto sarebbero stati in grado di comunicare al negoziante? Ogni variabile andava presa in considerazione, stanchezza, ebrezza ed interesse dell'interlocutore. Dimostrare qualcosa sarebbe stato più semplice che descriverla, ma niente doveva essere dato per scontato. L'età dell'uomo avrebbe influito a sua volta nel negoziato in atto, i due avrebbero avuto la pazienza necessaria per trattare con lui, o la capacità di sopportare le domande di un vecchio, anche se ripetitive? Dal canto suo, l'uomo annuì alle prime parole del suo garzone, che sembrava non avere un pensiero troppo differente dal suo. Un gioco poteva essere anche divertentissimo, ma se non fosse stato in grado di venderlo non avrebbe fatto altro che aumentare la robaccia che riempiva i suoi magazzini.

«Difendere gli Elfi?»

Chiese l'uomo, non appena Daddy espose l'impossibilità di usarli come mano d'opera. Si, Zonko aveva origliato qualcosa riguardo una particolare associazione, ma aveva scelto di lasciare che fossero i giovani a parlargliene. Quella domanda però fu appena sussurrata ed egli attese che tutti concludessero di parlare, prima di intervenire. Le mani conserte si aprirono lasciando che i palmi poggiassero sul bancone. Alle lusinghe del paragone con il Weasley, l'uomo gonfiò il petto ed il fumo del cappello variò ancora gradazione tornando a brillare di un arancione intenso. Tutti e tre sembravano conoscere il fatto proprio, richiedendo all'uomo uno sforzo mentale non indifferente. Quando Oliver concluse il proprio discorso, Zonko diede un'ultima occhiata al trio, per poi concentrarsi esclusivamente sui fogli che il Grifondoro aveva posato davanti a lui, assumendo un'espressione seriosa. Li aprì uno ad uno, impiegando il tempo necessario per distenderli tutti ed osservare con attenzione quanto richiesto. Troppe informazioni erano giunte alle sue orecchie e sembrava fosse il suo turno di selezionare quelle più importanti e fare il punto della situazione.

«Piano, ragazzo, piano. Questi progetti sono buoni.»

Parlò con cautela, forse nel tentativo di mettere ordine in tutto quanto aveva recepito, distrattamente e non.

«E' vero, però, qui ne vedo uno ed avete giocato in tre. Ma con le versioni a più giocatori potremmo aumentare il prezzo. E perché no, potrebbe essere possibile ricoprire un intero pavimento, secondo te? O le pareti di una stanza?»

Mantenendo un tono calmo e quasi serafico, Zonko domandò quanto utile per riemergere dal fiume di parole in cui avrebbe rischiato di naufragare, indirizzando la domanda principalmente ad Oliver. Poi, proseguì provando a far luce anche sul secondo punto che non aveva compreso a fondo. L'età e la situazione avrebbero giocato a sfavore dei giovani, forse frasi più mirate avrebbero reso più semplici i concetti al vecchio, senza che questi potesse davvero perdersi solo in fantasie.

«La manodopera si paga, gli Elfi no. Con chi dovrei fare affari?»

Quella seconda domanda venne invece rivolta a Daddy, che poco prima aveva parlato con lui di manodopera. Il vecchio sapeva che avrebbe potuto rendere quelle richieste più generiche, ma era convinto che, così facendo, avrebbe compreso meglio anche lui tutto quanto concerneva quell'affare. Infine rivolse il suo sguardo verso Thalia, rivolgendo alla ragazza l'ultima, ma solo per il momento, domanda.

«Quanto saresti disposta a pagare per questo gioco?»



Prossima Scadenza: Mercoledì 9 Agosto
Nota: Zonko ha fatto una domanda a testa ma il turno rimane libero.


 
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Zonko sembrava interessato alla loro proposta, ma ebbe la vaga impressione - a giudicare dal colorito mutevole del suo cilindro - che qualcosa lo turbasse e che Oliver, indirettamente o meno, fosse il responsabile di quelle elucubrazioni che, malgrado tutto, non stentarono a palesarsi in parole vere e proprie.
Il proprietario del negozio di scherzi si dilungò ben poco nelle successive domande, mirate a ciascuno dei presenti con l'atteggiamento di chi, terminato il momento di ascolto, pretendeva risposte chiare, concise ed esaustive. Non si preoccupò troppo del fatto che Oliver le avesse tenuto nascosti i progetti reali: conosceva il piano, sapeva quanto il Twister fosse un gioco plasmabile a seconda delle esigenze, ma le sarebbe piaciuto conoscerne i dettagli attraverso quegli stessi fogli che ora Zonko rigirava tra le mani; sarebbe stato maggiormente gradito, insomma, un suo coinvolgimento ad un livello maggiore rispetto a quanto fosse in realtà. Non prese troppo sul personale quella particolare mancanza da parte del Grifondoro: ciò che contava era raggiungere un accordo con l'abile inventore di scherzi e, senza dubbio alcuno, ogni rimostranza o richiesta avrebbe visto la luce solamente in un momento successivo, una volta lontani da orecchie indiscrete.
Avrebbe atteso con pazienza che i due ragazzi, Daddy ed Oliver, difendessero le rispettive asserzioni; non avrebbe tolto gli occhi di dosso al proprietario, nonché possibile acquirente in quella transazione, per coglierne i mutamenti nell'espressione e - perché no - cercare di associare le nuove emozioni ai colori nel cilindro. Forse, con un po' di fortuna, sarebbe riuscita a creare nella propria mente un corollario cromatico delle sensazioni dell'uomo, capendo in anticipo quando osare e quando, invece, ritirarsi.
Sembrava propenso all'acquisto: lo capì dai cenni di approvazione rivolti ad Oliver e dalle domande poste in seguito. Non c'era bisogno di un incantesimo, ad ogni modo, per comprendere quanto l'atteggiamento di Oliver fosse atto a sommergere il negoziante di informazioni, alcune più lusinghiere di altre, al solo scopo di convincerlo del successo che avrebbe riscosso dalla vendita del Twister. La chiave di volta, lo sapeva sin dall'inizio, era convincerlo del contrario: il Twister meritava spazio perché era Zonko a venderlo, non il contrario.
Scoccò un sguardo serio al Grifondoro, cercando di capire dalla sua silente risposta se, ed in quale misura, avesse colto quel piccolo dettaglio che, a conti fatti, era più importante di quanto sembrasse. Ascoltò con attenzione le risposte dei due giovanotti, rimanendo in religioso silenzio, augurandosi di non dover intervenire al di fuori della domanda che il negoziante sembrava aver rivolto esclusivamente a lei.
Quanto sarebbe stata disposta a pagare per un gioco simile?
Conoscendo la complessità dello stesso e, soprattutto, la durata del lavoro di esecuzione, di certo non sarebbe stato lecito venderlo a due o tre galeoni. Si trattava di un gioco le cui dinamiche variavano a seconda del richiedente o del periodo dell'anno, con scherzi all'interno che si sarebbero potuti adattare a qualunque contesto ludico, sia che i partecipanti fossero ignari undicenni sia che si trattasse di un gruppo di acquirenti nel pieno dell'adolescenza, proprio come lei ed Oliver.
Deglutì a fatica cercando di calcolare una giusta media tra il prezzo richiesto dalla domanda ed il guadagno che Zonko avrebbe ritenuto legittimo richiedere. Inspirò profondamente, isolandosi dal contesto ed osservando attentamente lo sguardo dell'uomo che, ora, sembrava degnarla di tutta la sua attenzione.

«Non sarebbe giusto dire che mi aspetto di acquistarlo a due galeoni. O tre. La manodopera, gli scherzi da impiegare e i materiali possono variare nei costi e comportano una spesa non indifferente. Se fossi al posto suo, e non lo sono, lo venderei a 7 galeoni. Una cifra non eccessivamente elevata per uno studente del primo, del terzo o del settimo anno, e nemmeno troppo basso perché il suo negozio si trovi sul lastrico.»
Quella era la sua risposta definitiva e rimarcò il concetto con un umile cenno del capo, mentre distoglieva lo sguardo - ora rivolto al pavimento - in una specie di inchino. Era chiaro che ormai il dado fosse stato tratto, che le decisioni fossero già state prese e che, nel bene e nel male, si sarebbero ritrovati a considerare le conseguenze nella loro interezza in pochi minuti.
 
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view post Posted on 8/8/2017, 21:51
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Dare e avere, domanda e offerta, sapere e saper fare.
Contrapposizioni varie si stagliavano in quel lungo e complicato discorso tra loro, i venditori, e gli altri, coloro che vendevano.
Cosa fare? Come comportarsi? Come agire? Quale strategia attuare?
Di certo lui non poteva dire altro oltre quello che aveva detto. In fin dei conti, era un semplice commesso, l’assistente dello strambo negoziante, che forse veniva sentito, ma la cui opinione era rilevante fino ad un certo punto.
Non sapeva se le sue parole fossero arrivate alle orecchie di Zonko, fin troppo soddisfatto per i commenti adulatori fatti dai fondatori del C.R.E.P.A, ma si sentiva a posto con la coscienza; il suo contributo lo aveva dato.
Per quante fossero molte le variabili magiche, i temi proposti dal gioco e la grandezza del tappeto, ciò non toglieva che comunque quell’idea doveva venire sviluppata da qualcuno abile, capace di dare vita al prodotto nello stesso identico modo degli elfi di cui potevano usufruire.


- Bisognerà trovare qualcuno con grandi capacità magiche, in grado celare i nostri gadget all’interno degli appositi riquadri.-

Le parole erano uscite spontanee, senza alcun tipo di freno.
Effettivamente era come diceva Oliver, il costo della materia prima era pari a zero, ma quanto costava la manodopera che doveva cucire gli spazi e castare gli incanti al di sopra di essi?
Provando a rispondere a qualcosa che non era assolutamente in grado di sapere per via della sua ignoranza in materia, pensò all’unico negozio di sartoria che conosceva.


-Non so, potremmo provare a chiedere a Madam Malkin’s se ci può aiutare in questo progetto. Adoro come lavorano i vestiti, forse potrebbero occuparsi anche dei nostri Twister-

Effettuando un sorriso sincero, rimase in silenzio aspettando che si concludesse quel round di chiacchiere.
Sapeva bene che Madam Malkin’s sarebbe potuto risultare eccessivamente costoso per il buon vecchio Zonko, ma alla fine a lui non interessava; avrebbe fatto mettere le mani nella tasca del titolare del negozio a costo di avere da loro il miglior articolo possibile.
Oramai i fili di quella complessa contrattazione erano stati tirati giù. I colpi di scena, le strategie, erano stati tutti messi tutti allo scoperto lasciando la possibilità al vecchio datore di ottenere un accordo.
Osservando il suo titolare dalla testa ai piedi, soffermandosi sul volto alquanto concentrato, iniziò a pensare a cosa presto sarebbe successo.
Spesso si divertiva a pensare alle reazioni delle persone a lui vicine, senza abusare delle sue capacità di Legilimanzia.


*Gli farà una buona proposta*

Pensò tra sé e sé , facendo una smorfia alquanto maliziosa.
Il vecchio si era divertito ad osservarli, aveva riso ai gadget che si erano palesati ai loro spostamenti e di certo non aveva nulla contro quella causa.
Cosa poteva andare storto?
Rimanendo in silenzio, attese il momento del giudizio. Presto il Cappello Parlante avrebbe dato la sua sentenza.
*




*: Leggasi “tutti i nodi vengono al pettine”
 
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view post Posted on 9/8/2017, 17:50
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Oliver era ben consapevole di giocare una partita che aveva del personale come caratteristica peculiare. Aveva offerto un'idea, più che una realizzazione vera e propria, ma il progetto equivaleva già nella sua forma originale a qualcosa di estremamente concreto. Si era assicurato di attirare l'attenzione su quel dettaglio, perché simile al punto di ritrovo nella proposta fatta in passato a Madama Piediburro, locale d'eccezione, per la sua indiscussa eleganza, sempre nel villaggio magico di Hogsmeade dove ora il giovane Mago si ritrovava a contrattare. Si chiese istante dopo istante, durante l'attenta analisi del signor Zonko alle prese con le sue pergamene fitte di appunti e bozze, se tutto quel tempo trascorso nel negozio di scherzi potesse dirsi valido o futile ai fini del suo traguardo. L'avrebbe scoperto di lì a breve, eppure non gli sarebbe dispiaciuto avere uno scorcio del Futuro imminente grazie al Dono che da tempo aveva maledetto la sua coscienza. Sarebbe stato utile, a quel punto. Abbozzò un sorriso, la tensione palpabile. Non avrebbe desiderato scendere nei dettagli del Comitato, per il semplice motivo che non poteva essere sicuro, non a livelli commerciali, di quanto e quale vantaggio la cosa avrebbe potuto concedere. Madama Piediburro si era dimostrata piuttosto generosa, in passato, concedendo anche un'offerta in Galeoni all'associazione di cui Oliver e Thalia, quel giorno, erano attivi portavoci. Eppure, Zonko restava ancora un mistero per il Grifondoro; se avesse avuto qualcosa di spiacevole da dire nei riguardi degli Elfi Domestici, l'intera pièce giocata in quell'incontro sarebbe andata in fumo. Si concentrò sul presente nel migliore dei modi, attendendo il turno per poter allacciarsi al discorso senza essere loquace come fino a poco prima. Meno parole, più fatti: Elijia lo ripeteva spesso ed era quello il momento perfetto per mettere in pratica il consiglio. Annuì, dunque, con un rapido cenno del capo. «Le dimensioni del Twister non saranno un problema, signor Zonko. Né lo sarà il materiale di cui può essere composto. Nella mia idea originale era di cartone, ma chiaramente può essere un tessuto economico, qualsiasi lei riterrà opportuno e, perché no, meno dispendioso. In un caso o nell'altro, è il contenuto del Twister a fare la differenza, non l'involucro. La magia che lo descrive, a partire dai suoi scherzi fino ad altri ostacoli che renderanno il gioco più divertente e difficile in un crescendo continuo. E la magia, signor Zonko, non ha confini di misura, quindi se il contenuto è infinito in termini di possibilità, la forma che lo avvolge può ricoprire anche una stanza intera. Ne sono convinto.» Un altro movimento della testa, un'altra affermazione, al pari dell'espressione decisa che aveva assunto durante la sua risposta. Credeva in quell'articolo fin nel profondo, non soltanto perché frutto di un'invenzione che poteva definire propria, ma soprattutto perché aveva visto in prima persona gli effetti divertenti e allegri che il Twister poteva creare in modo semplice. Vi aveva preso parte come partecipante durante la festa di Thalia, la stessa ragazza che aveva acconsentito a seguire quella missione in prima linea. La sua amica, la prima ricevente di quel dono fantasioso, la persona in cui Oliver confidava più di se stesso. Rivolse uno sguardo verso di lei, chiedendole tacitamente scusa per non aver parlato in passato delle bozze del Twister. Era una sorpresa pure per se stesso, perché non erano forme concrete come la prima che avevano visto quel giorno insieme. Tutto avrebbe avuto una ragione in futuro, al momento però regnava la speranza di farcela, di concludere un accordo importante per la raccolta fondi del Comitato, di realizzare un altro progetto dal valore inestimabile. In quel momento, il Comitato era pronto a fare un altro piccolo passo.
 
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view post Posted on 10/8/2017, 16:35
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Il Fato

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Zonko assottigliò lo sguardo, marcato da profonde rughe d'espressione. Oliver sapeva il fatto suo, non c'erano dubbi, perfino al negoziante non era passata inosservata la foga con cui il giovane descriveva quel gioco, sembrava amarlo davvero. Ma bastava che un singolo giovanotto credesse in quel Twister perché anche i suoi compagni lo facessero?

«Capisco, quindi possiamo espanderlo a nostro piacimento, e se la forma base dovesse piacere, dopo potremmo pensare alle sue varianti, chiaro... ih ih.. »

Disse l'uomo, grattandosi il mento, quando un risolino finale lo riscosse. Stava pensando a tutti i modi possibili per applicare quel giochino su ogni muro! Arrivò perfino a figurarsi l'intera via principale del Villaggio, ricoperta di caselline misteriose! Il suo principale riscontro era Daddy, eppure il vecchio non capiva se il garzone fosse propenso ad aiutare i due attivisti o dare loro il colpo di grazia. Ma la vera domanda che impensieriva il negoziante, riguardava i costi legati a produzione e vendita. Il divertimento dei propri clienti, era una delle ragioni per cui aveva scelto quel mestiere, ma per sua sfortuna un sorriso non paga l'affitto.

«Quella vecchia strega, ne sa una più del diavolo, è vero! Ma penso che troveremo qualcuno in grado di produrlo, magari proprio qualche giovane volenteroso?»

Rispose al garzone, mantenendo un'espressione a metà tra il divertito e l'indignato. No, non avrebbe chiesto altre collaborazioni, ma gli piaceva come lavorava la mente di Daddy, sempre flessibile. Infine, un sorriso si allargò sul suo volto, quando Thalia rispose ad un'altra domanda essenziale.

«E' giusto, sette galeoni potrebbero andare bene.»

Asserì, ed il fumo nel cappello tornò a tingersi di arancione intenso. Benché sembrava che le basi fossero finalmente state gettare, a Zonzo serviva ancora del tempo per far andare al loro posto tutti i tasselli del puzzle. Manodopera, oggetto, scherzi, tutto aveva avuto una risposta e l'uomo era parso finalmente coinvolto in quel progetto, ma qualcosa ancora frenava il tutto. Si tolse il cappello e lo posò sul bancone per potersi poi grattare la testa. Non appena il copricapo toccò il legno, il fumo nella sfera svanì nel nulla. Con una mano ancora intenta a raschiare la cute, il vecchio si rivolse ai suoi ospiti.

«E voi, cosa volete in cambio? Quale sarebbe il vostro vantaggio?»


Prossima Scadenza: Giovedì 24 Agosto

Ottimo ragazzi, in questo turno vi siete mossi molto bene. Tenete sempre in considerazione tutti gli aspetti che delineo, Zonko è vecchio e potrebbe non seguirvi se i concetti espressi diventano troppo complicati. Valutate bene l'approccio migliore per raggiungere il risultato sperato ed abbiate pazienza, potrebbe porre più volte la stessa domanda.


 
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view post Posted on 16/8/2017, 20:22
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Zonko era presissimo dall’idea dei giovani vicino a loro.
Era talmente estasiato da quel gioco e dal modo di parlare dei due esponenti del C.R.E.P.A, che si era trovato a cedere quel galeone in più che avrebbe potuto anche diminuire le loro vendite.
Non che fosse un problema per Daddy, giammai. Lui vedeva quel gioco con la semplice ottica del garzone puntata alla vendita, quindi non si preoccupava. Era un oggetto che non avrebbe fatto male per niente all’economia del loro negozio, forse l’avrebbe potuta anche migliorare.
Senza aggiungere nulla sulle mille affermazioni e domande fatte dal vecchio signore, iniziò a parlare solo e soltanto quando chiese il suo parere.
Sapeva bene che a Zonko non piacevano le collaborazioni, spreco di tempo e denaro, come sapeva a chi stava proponendo di effettuare la manodopera, magari qualcuno con le capacità magiche di creare quegli oggetti.


- E mi dica...Che tipo di giovani volenterosi aveva in mente?-

Sorridendo in maniera beffarda, consapevole di avere in quel momento la faccia di bronzo, allungò il braccio in direzione dell’uomo per poi dire:

- Se pensa alla persona che penso io, sono dieci Gelatine d’oro. Dodici, se dovrà svolgere il lavoro da solo.-

Probabilmente Zonko non sarebbe stato al suo gioco, magari non avrebbe accettato il suo “ricatto” , ma lui aveva proposto quella cifra così alta con la consapevolezza di poter raggiungere il break even point.
Non era interessato ai galeoni, ne aveva a bizzeffe a furia dei lavoretti vari che aveva fatto negli anni, ma le gelatine gli interessavano dannatamente. Erano la giusta moneta di scambio.
Passandosi la mano tra i capelli, facendo rimanere sul suo volto il classico sorriso da ragazzo intraprendente, aspettò di vedere come Zonko si sarebbe comportato.
L’uomo sapeva bene che loro elargivano una gelatina ogni 5 galeoni che spendevano i clienti nel loro negozio, ma ne sapeva il reale utilizzo che se ne poteva fare?
Senza perdere tempo, cercando di non far notare troppo il suo interesse per quelle gelatine al proprietario così da farsene dare tante senza troppi problemi, disse ai ragazzi:


- Immagino che vogliate dei Galeoni, giusto? Una percentuale sui ricavi o direttamente tanti galeoni a mo’ di vendita del vostro progetto?-

Le domande furono lanciate così, nell’aria, senza troppi problemi.
Ora che aveva trovato un modo per guadagnarci su quella situazione ci avrebbe provato, in un modo o nell’altro.
Anche se era un tipo simpatico e incline agli scherzi, era anche una persona molto ambiziosa e vogliosa di ottenere tutto quello che voleva dalla vita.
Le gelatine erano ciò che serviva a lui per raggiungere uno degli obiettivi da lui sempre amati. Avrebbe fatto di tutto per ottenerle.




Scusate, ma è uscito l'animo da Zio Paperone di Daddy. :ihih:
 
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view post Posted on 23/8/2017, 13:46
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Annuì in silenzio alle affermazioni di Oliver, certa che queste rispondessero a realtà. Zonko sembrava convinto dei numerosi vantaggi del gioco, ma restava ancora un ostacolo da appianare: il ricavato del C.R.E.P.A.
Era chiaro che si trovassero proprio in quel negozio di scherzi - e non a Diagon Alley - per più di un motivo. La rete di collaborazioni strette dal Comitato si estendeva ad altri esercizi commerciali della zona e sapeva, pur non avendo partecipato alla trattativa, che Madama Piediburro si era rivelata un'ottima partner sotto quel punto di vista. Zonko, inoltre, si trovava in una posizione migliore rispetto ai Tiri Vispi, con una clientela vasta e variegata.
Sollevò lo sguardo in direzione dell'anziano commerciante, sorridendogli radiosa nell'udire le sue parole. La sua esperienza di Garzona le aveva insegnato ad analizzare il cliente, cercando di capire quali fossero le giuste inclinazioni e i desideri di quest'ultimo: Zonko non era diverso e benché giocasse la parte dell'acquirente solamente in quel minuscolo frangente, la sua soddisfazione veniva prima di ogni altra cosa, prima persino del loro diretto guadagno.
Che cosa si poteva chiedere al Maestro degli Scherzi che della propria arte aveva fatto una professione?
Ogni articolo esposto in quel negozio raccontava la storia del suo inventore, le notti trascorse a studiare la giusta formula e gli effetti di ciascuna delle merci in vendita.
Per la prima volta, si chiese quanto tempo avesse impiegato lo stesso Oliver per creare il Twister Magico e, proprio attraverso quel pensiero, ebbe la risposta alla domanda mai pronunciata.

«Il nostro vantaggio? Semplicemente la soddisfazione del cliente...» esordì, cercando uno sguardo d'intesa con il Grifondoro «...E una piccola quota proveniente dalla vendita.»
Il tono del Corvonero non era sfuggito alla Tassorosso e, seppur con estrema umiltà, aveva cercato di rendere chiaro lo scopo dell'intera trattativa con poche e semplici parole. Scoccò uno sguardo divertito in direzione del giovane garzone, per spostare le iridi chiare sull'anziano accanto a lui. Daddy si era dimostrato un valido avversario, ma la caparbietà della Tassorosso era seconda solamente a quella della propria madre. Se fosse riuscita ad entrare nelle grazie di Zonko con la vera spiegazione a quella richiesta, allora l'intera strategia si sarebbe rivelata vincente.
«Non pretendiamo una vera e propria pubblicità per il Comitato, solo il riconoscimento dell'inventiva del signor Brior. Quale inventore, spero capirà.»
Il sorriso sempre presente, lo sguardo sereno ed il tono calmo e rassicurante avrebbero espresso chiaramente la ragione della loro comparsa nel negozio. Inoltre, la promessa di una vendita pulita, senza la pretesa di uno schieramento definito sul fronte della difesa degli Elfi, era fondamentale per Zonko: nel suo negozio si riversava ogni genere di studente ogni fine settimana; dal più giovane al più maturo e, perfino, il più ottuso in merito ai diritti degli Elfi. Non poteva permettersi, dunque, di perdere dei clienti esponendosi per loro. Sicuramente, si disse, avrebbero perso entrambi un guadagno garantito da un briciolo di buon senso.
«Se 7 Galeoni è la cifra di vendita, ci dica quanto è disposto ad investire nella... "proprietà intellettuale"? Si dice così?» mormorò, sorridendo maliziosamente.
Avrebbe rivolto uno sguardo carico di aspettative ad Oliver, non appena Zonko avesse distolto lo sguardo da lei. Di certo avrebbe desiderato discuterne con Daddy, magari solamente per comprenderne il punto di vista in merito, ma ormai la trattativa era agli sgoccioli.

*O la va o la spacca.*
 
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view post Posted on 14/9/2017, 19:48
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Uno sguardo rivolto rapidamente al cappello incantato del proprietario, un cenno del capo come conferma all'ultima precisazione dello stesso, tutto sembrava risolversi in pochi scambi degni di attenzione, parole che avrebbero potuto senza ombra di dubbio fare la differenza da un momento all'altro. Cosa avrebbe detto Oliver in caso di responso negativo? Cosa avrebbe fatto, a quel punto, dopo essersi impegnato con tutto se stesso in un ennesimo passo a favore del Comitato? Fu consapevole fin dal primo momento di non essere in grado, non quella volta, di prendere parte alla domanda appena formulata da Zonko. Il volto si inclinò leggermente verso la direzione di Thalia, toccava a lei ancor più di quanto già non avesse diligentemente fatto fino a quell'istante; lei era il Tesoriere del Comitato, una nomina non vuota come poteva sembrare, ma fonte di grande valore per l'associazione, per i suoi risvolti e per la situazione presente vera e propria. La Tassorosso avrebbe potuto fare la differenza, soltanto lei - di sicuro più di Oliver - avrebbe giocato carte favorevoli alla questione economica. Gudagno e spesa non rappresentavano affatto il punto di forza del Grifondoro, la mente spesso libera su progetti, idee e nobili cause, quasi giungendo ad idealizzare ogni forma della realtà, non avrebbero ottenuto in nessun modo una degna concentrazione per rispondere al quesito del negoziante. Così, forse per la prima volta da quando aveva messo in quel mondo di scherzi, suoni e colori, il giovane Mago tacque, poiché consapevole che una sua parola avrebbe distratto i presenti, minando un intreccio già difficile da mantenere solido e dalla propria parte. Acconsentì alle parole di Thalia in silenzio, il cuore che batteva leggermente più forte di poco prima. Aveva totale fiducia nella studentessa al suo fianco, e non soltanto per la causa comune del C.R.E.P.A., ma soprattutto per un'amicizia così forte da trasformarsi spesso in perfetta intesa. Condivideva il discorso, quello era chiaro, ed apprezzò la forma scelta dalla ragazza per articolarlo nel migliore dei modi. A pensarci bene, Oliver avrebbe dovuto prendere esempio, vinto da una loquacità che non sempre era vantaggiosa. Sorrise alla fine, rivolgendosi verso Daddy e subito dopo Zonko. «Noi non vogliamo nulla.» Scandì per bene l'inizio della frase, confermando di essere lì nelle vesti di benefattore e non beneficiario. «La quota che speriamo ottenere dall'accordo sarà tesoro del nostro Comitato e non andrà nelle nostre tasche. Si tratterebbe anche di un'azione moralmente giusta, signor Zonko, cosa da non escludere oggi.» Un sorriso gentile, caldo, luminoso; lo sguardo attento, l'emozione forte, Oliver attese con l'ennesima speranza nel cuore.

Ringrazio davvero per la lunga proroga concessa e chiedo scusa al Master e ai partecipanti, perdonatemi.
 
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53 replies since 24/7/2016, 17:26   915 views
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