| Qualcuno deve raccontare queste Storie. Dove le battaglie sono combattute, vinte e perdute, dove i pirati trovano i loro tesori e i draghi divorano i nemici a colazione con una bella tazza di Lapsang Souchong, qualcuno deve raccontare i loro frammenti sovrapposti di narrazione.C'è magia in questo. E' nell'ascoltatore, e per ciascun ed ogni orecchio sarà diverso, e interesserà in modi che non possono mai prevedere. Dal mondano al profondo. Potrai raccontare una storia che risiede nell'anima di qualcuno, che diventa il suo sangue, il suo Sé e il suo riferimento. Questo racconto muoverà tutti loro e li guiderà e chissà cosa potrebbero fare a causa sua, a causa delle tue parole. Questo è il tuo ruolo, il tuo Dono. Non dimenticare che... ci sono molti tipi di magia, dopotutto. L'elefante di terracotta barrì ancora una volta prima di avvicinarsi di soppiatto alle gambe della studentessa dai capelli d'oro. Parve interessarsi per davvero all'abito indossato, ma ancor più ai segreti che la stessa custodiva con parsimonia, con incertezza ancora da presentare alla luce del giorno, con quel mistero che danzava nel cuore al suono di musica nuova, sconosciuta, ma neanche troppo. I ricordi divenivano collante perfetto in una memoria che mai sarebbe stata dissipata come cenere al vento; ed ecco che il Presente sposava il Passato, vi andava a braccetto, lo teneva per mano: una figura familiare, un genitore, infine un timore, quasi preoccupazione eterna. Era il dramma da vivere ancora oppure il pegno da pagare per aver tentato di scoprire ciò che la curiosità invitava a seguire? Il dado era tratto, avrebbe detto qualcuno. Ma Amber attendeva chiarimenti, attendeva una risposta. E soltanto la Voce, guida invisibile eppure tangibile in quel labirinto colorato di vagoni di treni delle meraviglie, avrebbe potuto placare ogni suo dubbio. Conferme. Certezze. Sempre e comunque Parole. Lo sei anche tu, Amber. Lo sei anche tu.Ripetere quella frase fu forse necessario per la Voce. Avrebbe potuto esprimersi in prima persona, senza dubbio la vicinanza non sarebbe stata un ostacolo, non più ormai. Tuttavia, aveva scelto la Strada del Pensiero, aveva permesso - ancora e ancora una volta - che la Mente divenisse il ponte d'unione fra due spiriti, mai dimentica che la lontananza potesse spezzare quel confine in assenza di concentrazione e fiducia. Amber, che reticente poteva essere stata all'inizio, non si era accorta di quanto prossima fosse stata alla donna che aveva sentito fin dalla prima attrazione intravista in quel luogo sì magico. Il Circo della Notte aveva attirato la sua attenzione, ma era stata la Voce a mantenerne il fervore come mai prima di allora. Mentre l'elefante si allontanava, il verso stridulo e forte ancora a risuonare come un annuncio d'altri tempi, ecco che la Donna Rossa scendeva rapidamente dal vagone che le faceva da sfondo, da teatro, da palcoscenico agli occhi del pubblico. Una pausa veloce? Una pausa breve? Oppure finalmente l'intenzione di rivelarsi di persona? Ad un tratto, man mano che avanzava nella folla con movimenti quasi leggiadri, simile a Ninfa di un'antica mitologia, un suono diverso fece capolino tra i pensieri di Amber. Un suono che somigliava ad un accenno divertito, una gioviale risata. «Oh, cara, grazie per aver riportato il mio Piccolo Principe.» La Donna Rossa era esattamente di fronte Amber, la osservava con gentilezza e le donava un sorriso cordiale. Indicò il bambino di nuovo a stretto contatto con la studentessa di Hogwarts, l'espressione imbronciata. Qualcosa, tuttavia, non quadrava affatto: la voce, quella Voce, non era la stessa percepita fino a quel momento. Un altro cenno di risata, un altro tacito - ma non troppo - divertimento. La Donna Rossa posò la mano destra sul capo del bambino, carezzandolo. Un attimo dopo, con un sibilo dispiaciuto e nervoso da parte del piccolino, la sua fronte si increspò come se una crepa vi fosse apparsa improvvisamente. Prima una ruga, poi sempre più grande, a formare una ragnatela crescente. Nel giro di pochi attimi, il bambino divenne di creta e si frantumò in tanti pezzi gli uni sugli altri, tutti di dimensioni spesso diverse. «Oh, tesoro, non devi temere per lui. Il Piccolo Principe è una delle mie creazioni, una statua, un'anima. Questo è il mio dono, cara, ognuno ne ha uno.» E così il puzzle si formava. Singolare come fosse stato necessario prima rompersi per poi crearsi. Mancavano ancora tasselli, Amber avrebbe presto scoperto ogni cosa. «Spero di non averti spaventata, mia dolce bambina. Il Piccolo Principe gironzolava da troppo tempo per il Circo, ed era tutto solo, sei stata molto gentile a riportarlo da me, adesso posso ricostruirlo e ripararlo per bene. Spero non ti abbia dato problemi, sai, spesso è fastidioso. Mi chiamano la Donna Rossa, cara, volevi-» Sollevò lo sguardo in avanti, adocchiando la sua collega nel vagone opposto, proprio di fronte. Poggiò le mani su entrambi i fianchi, trattenendo a stento un sorriso con un cipiglio minaccioso palesemente finto. Poi, indicando con il suo stesso sguardo l'artista dei cubi ancora in gioco, le si rivolse con tono di voce più alto. «Leeslie, smettila subito di leggermi la mente o ti mando le mie statue a farti il solletico! Brutta Stregaccia ficcanaso!» Avanzò velocemente, attirando l'attenzione di altre persone, alcune delle quali sembrarono confuse. E forse anche Amber lo sarebbe stata. Prima un bambino che diveniva statua, lo stesso che l'aveva seguita fin dal principio con qualche piccola somiglianza con i due Gemelli Illusori, poi la Donna Rossa con le sue invenzioni fuori dall'ordinario e adesso... Leeslie. L'attrazione era conclusa, la folla si stava disperdendo per attendere la fine della pausa. Anche l'altra artista si era fermata, dunque, e adesso scrutava Amber, gli occhi verdi intrecciati nei suoi, le mani che sospendevano volteggianti cubi circondati da bagliori rossi. E così mi hai trovato, Amber. Sorrise, per la prima volta da quando aveva sentito le minacce dell'amica. Si alzò in piedi, sollevando i lembi del suo ampio vestito rosso e nero, i capelli scuri e lisci che le pendevano sulle spalle. Era minuta, non molto alta, ma di sicuro irradiava un'energia quasi misteriosa, mentre le sue scatole ancora incantate la seguivano passo dopo passo. «Oh, Leeslie, non vorrai dire? Mi dispiace, tesoro mio, questa ficcanaso curiosa sempre nelle menti di tutti, non avrei mai pensato che potesse... sì, insomma, che un giorno potesse restarne fregata. Sei anche tu una Legilimens, bambina mia? Che meraviglia, che meraviglia! E poi dicono che io, la Donna Rossa, sia ovunque! Perché? Solo perché le mie statue vanno a spasso e si mischiano con i visitatori. E di questa ficcanaso, allora, non si dice nulla? Sempre a curiosare nei pensieri degli altri, sempre a mettere il naso negli affari altrui. Leeslie, io e te dovremmo fare due chiacchiere.» La Donna Rossa si portò i capelli ricci all'indietro con un movimento estremamente teatrale. Puntò il dito verso l'amica, toccandole quasi il petto ora che l'altra era così vicina.«Ma a voce, niente lettura delle mente, tesorino!»E su quell'ultima minaccia, tornò al suo vagone.
Seguì un attimo di silenzio, forse carico di imbarazzo, forse di tensione. Chi avrebbe mai potuto dirlo? La donna di fronte Amber, l'unica rimasta in quel riunito insieme di persone che lentamente si disperdevano alla ricerca di attrazioni non in pausa, parve sorridere con un semplice minuto accenno delle labbra sul volto roseo e truccato intensamente di nero attorno gli occhi di un verde così vivo. E per un attimo, soltanto un attimo, quel suono simile ad una risata fece breccia di nuovo nella mente di Amber. La Strega annuì, senza aprire bocca. I cubi le volteggiavano attorno, i pensieri divennero nitidi, la folla invisibile e tutto fu chiaro, tutto fu ridotto ad un'unica voce, la sua Voce. Mi chiamo Leeslie e sono una Legilimens. Hai il mio stesso dono, possiamo leggere la mente, percepire i pensieri degli altri. Non è sempre così facile, un discorso intero non capiterà mai senza esperienza. Io ho aperto la mia mente, ora, in questo momento, per te. Sorrise, non una sillaba era stata pronunciata dalle sue labbra. La conversazione era segreta, era mentale, era sicuramente unica. Troverai ostacoli che non possono essere spostati con la forza, ma con la determinazione, ancor più con la concentrazione. Potrai fare uso della magia, c'è una formula, troverai tutto scritto nella mia pagina. Sollevò la mano sinistra verso il cielo sempre meno buio, segno che la Notte stesse avanzando a dispetto del tempo. Tra i suoi cubi, uno giunse in basso verso Amber, attendendo di essere afferrato al volo. Sospeso di fronte la ragazza, si mostrò come una scatola di semplice manifattura, di piccole dimensioni, decorata da una ramificazione rossa che al contrasto con le luci circostanti quasi sembrava rifulgere di rossi bagliori. Si aprì da solo, rivelando all'interno un foglietto di carta. Amber vi avrebbe letto definizioni dell'Incanto Legilimens, alcune spiegazioni, alcune risposte alle sue domande, inclusa la realizzazione della magia stessa. La scatola si richiuse. Dovrai fare pratica, senza violare la mente degli altri, soltanto leggendola. Non usare il tuo dono con cattiveria, Amber, usalo con attenzione. Con il tempo, imparerai a non aver bisogno di bacchetta magica per favorire la tua eredità né di scatole, come quella che adesso hai ricevuto, per poter isolarti dal caos dei pensieri di menti deboli, di menti facili da leggere. Con il tempo imparerai a non rinnegare il tuo Dono, a capire quante sfumature si celino dietro i pensieri degli uomini. Oggi ti sei ingannata da sola, hai creduto che io fossi la Donna Rossa, perché ti ho spinto a credere questo. Ma il mio nome è Leeslie e sono come te, ti ho aperto la mia mente e tu hai aperto la tua, forse inconsapevolmente, forse volontariamente. Non sono una maestra, questi sono consigli. Forse non ci vedremo più, ma quel Cubo è per te, è un mio dono che richiama il nostro dono. La folla stava tornando, la pausa era finita. La Donna Rossa salutò l'amica e la ragazzina, il bambino piccolo già ripristinato nella sua forma così reale, ma di vera terracotta, seguiva quel gesto gentile con la manina.«Abbi cura di te, Amber.» La Voce aveva parlato, questa volta. La mente si era chiusa, protetta davvero. Un suono gentile descriveva la Voce, un suono di magia e mistero, di cenni divertiti e risate trattenute. Un suono per Amber del tutto familiare.Il Circo arriva inaspettato. Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era.
Apre al crepuscolo Chiude all'aurora
E così ci siamo. Hai sbloccato la Vocazione Legilimens Apprendista, puoi leggere qui in cosa consiste. Il tuo dono è minuzioso, attento, preciso: confonde, prima di chiarire; dovrai essere concentrata per carpire pensieri, facendo distinzione per non cadere in errore né in conclusioni affrettate. Permettimi di aggiungere, ancora, che questa sia stata tra le avventure che più abbia preferito, merito soprattutto tuo per una narrazione così preziosa, uno stile unico e di sicuro per la tua bellezza nel lasciarti meravigliare. Per questi motivi e tanti altri ancora, il mio dono per te è un unicum che potrai inserire in scheda e che potrà ricordarti questa parte della tua storia come racconto di parole e pensieri. Un ultimo post da parte tua, dicendo di andare via, e l'apprendimento è concluso.
Cubo della Mente: Apparentemente sembra essere soltanto una scatola di cartone di piccole dimensioni, decorata con una ragnatela arabesca di bronzo che richiama veri e propri rami tanto da poter sembrare rossa al riflesso della luce. Dopo aver estratto la pagina illustrativa dell'Incanto Legilimens, la scatola non presenta nulla di più all'interno, aprirla non porta ad alcuna scoperta. Il suo potere magico potrebbe assumere quasi la definizione di un portafortuna, poiché si attiva soltanto in presenza di un Legilimens, più come un aiuto richiesto personalmente che come magia accessibile a tutti in qualsiasi momento. Un Legilimens potrà stringere a sé la scatola ogni volta in cui si sentirà stordito da pensieri su pensieri attorno a sé, quando la sua iniziale inesperienza in merito a questa abilità non permetterà facilmente di distinguere una mente da un'altra, come accade quando si è circondati da una folla o in un altro luogo gremito. Per i primi tempi, fin quando il Legilimens non saprà fare affidamento totale alla concentrazione, sfiorando il cubo di cartone potrà calmare la propria mente e ottenere nuova lucidità. Si dice che in realtà l'oggetto sia una semplice scatola e che la sola idea di poter placare se stessi anche con un tocco possa di per sé essere la soluzione. + 2 PM
E ricorda, Amber Serenity Hydra, per te il Circo della Notte sarà sempre aperto.
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