Il Circo della Notte, Quest di Apprendimento

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view post Posted on 12/12/2016, 16:16
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Amber Serenity Hydra
Prefetto Tassorosso ~ 16 Anni ~ Scheda
Le cose non stavano andando esattamente secondo quanto aveva previsto.
Il Circo aveva l'aveva rapita fin da quando aveva messo un piede oltre il confine del Villaggio, prima psicologicamente, e poi perfino fisicamente, tanto che si era trovata a fluttuare come un palloncino, dopo aver spezzato un apparente legame con due bambole umane. Solo fin lì quel racconto poteva avere dell'assurdo, ma la parte più misteriosa viveva semplicemente nella sua testa. Una voce, importante e perentoria, vinceva su tutto. Non le era troppo chiaro cosa intendesse comunicare, si esprimeva poco, e la capito di interpretarzione di Amber non era delle migliori. Che dovesse spogliarsi era un concetto fin troppo chiaro, ma il "come" non lo era.
Come se non bastasse, il bambino che le aveva chiesto da poco informazioni, stava iniziando a diventare assillante. Con una mano sulla spallina rigonfia, pronta ad abbassarla, la tassina squadrò in modo serio il bimbo, prima che le voce misteriosa e quella del suo interlocutore, si sormontassero. " Non spogliarti "
L'esasperazione del momento aveva scombussolato la ragazza tanto da mandarla, forse, fuori strada. Si sforzò di evitare il bambino che si stava aggrappando alla sua manica, per concentrarsi sulle indicazioni che stava ricevendo. Fermò la mano, rispondendo al comando silente, ed attese, respirando il più profondamente possibile.
Non si stava concentrando abbastanza, non stava capendo quanto necessario. Fuori dalla sua testa il mondo non accennava a fermarsi, ed al suo interno, c'era il caos. Il bimbo paffuto che ancora era attaccato alla sua manica, indicò una direzione, e lei la seguì con lo sguardo, che lui sapesse già dove si trovava la Donna Rossa? A pensarci bene lui non le aveva chiesto di dirgli dove si trovava quella fantomatica "Donna", ma solo di accompagnarlo. Forse aveva solo bisogno di essere scortato in un luogo che già conosceva! Lo sguardo di Amber mutò ancora, mentre tentava di vedere il lato positivo di tutta quell'avventura. Non tutto era perduto.
- Spogliati della falsa identità... Ricorda te stessa e cercami-
La voce tornò, e finalmente il comando fu più completo, forse anche più chiaro. Ricordare se stessa? Aveva forse dimenticato chi fosse in quel turbinio di luci e magia? Si.. probabilmente si.
Si era concentrata talmente tanto sul vestito che continuava ad indossare, da aver perso parte di sé.Si concentrò di nuovo, ricordando visivamente i suoi abiti, ma quelli precedenti, quelli che aveva scelto di indossare prima di uscire dal Castello.
* Io sono Amber, non sono una finta bambola di porcellana, sono un Prefetto, e sono arrivata fin qui per cercare la Donna Rossa. Io ricordo chi sono.*
Non stava realmente interpellando la voce, stava solo pensando a quelle parole, le stava vivendo una ad una, quanto bastava a convincersene. Poteva sentire la bacchetta sotto la veste, e sperava di potersi vedere nuovamente per com'era, tracolla compresa, una volta aperti gli occhi. Si sentiva un po' sciocca, ma allo stesso tempo ringraziava che nessuno dei suoi conoscenti fosse lì per vederla cercare in quel modo di districare la matassa che la trascinava nel caos del Circo.

- Sbrigati, da- un'altra voce nella sua mente, parlò. Però per lei quella non fu totalmente nuova, difatti il suo sguardo tornò a posarsi sul bambino ansioso, che fosse la sua voce? Anche lui poteva parlare nella sua mente? Aveva anche ascoltato quanto lei e l'altra voce si stavano dicendo?
Amber si stava convincendo che la prima Voce sapesse molto sulla Donna Rossa, l'attrazione principale di quel circo.. o forse solo quella si cui la tassina aveva dato il via alla sua fissazione. Ma anche il bambino ne sapeva qualcosa, visto che alla fine aveva intenzione di farsi accompagnare proprio lì.

«Va bene.. andiamo! Ti accompagno..» disse infine, decisa ad incamminarsi sulla via che il bimbo le aveva indicato, e con tutta l'intenzione di non dimenticarsi il motivo per cui si trovava lì, ma soprattutto, chi fosse lei.
Sapeva perché quel posto l'aveva incuriosita tanto, ed ero lo stesso motivo per cui, contro ogni pensiero razionale, aveva scelto di non tornarsene a casa, ma di proseguire la sua ricerca. Oh, quello e la sua testardaggine, ovviamente.

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view post Posted on 13/12/2016, 19:17
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Il Fato

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La volta celeste era stata improvvisamente attratta da quanto stesse accadendo nel dedalo di sentieri e percorsi sulla Terra che da vicino illuminava, a dispetto di quanti nel Mondo continuassero a precisare la sua lontananza. Le stelle si mostravano come ballerine scintillanti, la Luna non perdeva una sera per fare bella figura e anche in presenza delle nuvole, tanto odiose quanto fastidiose per il loro egoismo, decideva imperterrita di brillare dall'alto dei cieli. Era un'infinita partecipazione, come avrebbero potuto dunque essere distanti? E come avrebbero potuto, insieme a costellazioni di segreti e bagliori, abbandonare l'adepta di Tosca ad un destino di confusione e preoccupazione? Non appena le Voci tacquero, fu la Voce unica della ragazza a prendere il sopravvento. Un ragionamento impeccabile, che in un barlume di lucidità spezzò via la trance fra sogni e realtà. Forse non sarebbe stato così per davvero, forse il Circo della Notte non avrebbe potuto nascondere i suoi tesori di misteri l'uno dietro l'altro, ma la Mente, emblema di controllo e potere, aveva finalmente attecchito pensieri fertili. La constatazione che Amber tradusse a se stessa, quasi come a confermare un'identità mai definitivamente sopita, fu tanto violenta quanto elegante e in un attimo il suo corpo cambiò, divenne più alto e con curve più femminili, molto più affascinante nell'aspetto come soltanto una ragazza nel fiore degli anni sarebbe stata. Se solo avesse aperto gli occhi, avrebbe scoperto di essere tornata se stessa, nonostante il Fato mostrasse un invisibile ghigno, conscio del fatto che Altro fosse in agguato. Il bambino teneva lo sguardo fisso sulla figura di Amber, ma neanche per un attimo mostrò un'espressione sorpresa, quasi come se la trasformazione non fosse avvenuta. Al contrario, strinse ancora le dita della mano destra della fanciulla, nella speranza che potesse essere finalmente preso in considerazione. Era quasi scontato che i ragazzini della sua età non avessero grande pazienza.

Le persone non pongono abbastanza attenzione a Nulla,
fintantoché tu non dia loro Ragione per farlo.

La manica del vestito di Amber, questa volta l'originale, fu strattonata nuovamente. Non si poteva più aspettare e forse, vinto da una frenesia impossibile da domare, il bambino fu pronto a tirare la ragazza definitivamente, senza più risposte da cercare per davvero. Cominciò a camminare in avanti, l'accompagnatrice d'eccezione alle sue spalle, mentre una gabbia di Schiopodi Sparacoda, creature simili a granchi con code apparentemente pronte ad infuocarsi, danzavano in scintille lucenti alla presenza di una nuova folla di visitatori. A destra, un manipolo di Streghe cantava una litania interessante, teatranti di un messaggio simbolico, mentre le bacchette magiche disegnavano nell'aria cerchi luminosi che scoppiavano, esplodevano, coloravano la Notte. Sarebbe stato interessante fermarsi anche solo per ascoltare, ma il bambino procedeva spedito. E ad un tratto, quella Voce ormai familiare tornò a farsi strada tra i pensieri di Amber. E quindi sei anche un Prefetto?
Una pausa, i suoni del Mondo circostante che salivano ovunque prima di placarsi affinché Amber sentisse se stessa. Era un'Illusione, quella di prima. I gemelli sono... Si interruppe, o meglio l'ultima parola parve perdersi, come se fosse stata coperta da altri rumori. ...Rossa concluse, ma la frase era bloccata, la frase era stata distorta. Non ci fu tempo di ragionare a sufficienza, perché dopo aver superato un riunito gruppo di passanti, una nuova visuale si stagliava con sorpresa alla coppia di Strega e Bambino. Un intero treno galleggiava a pochi metri da terra, come la coda di un Drago in lucido acciaio; diversi vagoni, circa una ventina, formavano l'intera struttura e in ognuno sembrava esserci qualcosa da vedere, qualcosa da ammirare. Luci di fuochi d'artificio magici, scintillanti animali volanti, giocolieri prestigiosi e dame che sparivano in sbuffi di fumi e colori rappresentavano parte della straordinaria descrizione di fronte. «Guarda, il treno vola!» disse il bambino vicino, la bocca spalancata e gli occhi curiosi e luccicanti. Ovunque, le persone diventavano una fiumana di passeggeri, ognuno che si accingeva a salire su un vagone, ognuno alla ricerca dell'attrazione che più lo colpiva. Quale scegliere? La manica fu strattonata di nuovo, infine due voci si accavallarono ancora, ognuna diversa, ognuna vicina. «Destra!»
Sinistra!
Il bambino puntava verso una direzione, ma la voce tra i pensieri silenziosi e personali di Amber invitava verso l'altra. La studentessa conosceva almeno una delle due mete, essendo un'accompagnatrice e non una guida, ma una Scelta sembrava lo stesso richiesta.
Ottima riflessione, Amber. Sei dunque riuscita a ricordare te stessa e l'Illusione di cui eri vittima prima è scomparsa, non sei più nella forma di una bambina. Attenzione adesso all'ultima frase, ma ancor più ragiona sul fatto che i pensieri percepiti ad un tratto sembrino distorti, come sfumati. Infine, è giunta una scelta da fare sulla base delle poche informazioni che hai ottenuto fino ad ora: seguire il bambino o la voce? Cosa sai dell'uno e cosa dell'altra? Ma soprattutto: dove vuoi andare?
 
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view post Posted on 15/12/2016, 13:37
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Amber Serenity Hydra
Prefetto Tassorosso ~ 16 Anni ~ Scheda
Qualcosa stava cambiando.. La visuale, abbassata a quella di un bambino, tornò alla normale altezza. In qualche modo era riuscita a spezzare l'incantesimo che l'ancorava nel corpo di una bimba. La sua mente, annebbiata dall'illusione di essere fuggita al controllo di quei burattinai, tornò a svuotarsi. I suoi ragionamenti, offuscati dalle luci del Circo e dai suoi spettacoli, tornarono ad essere logici. Si era persa, si.. ma si era anche ritrovata. Di nuovo in possesso del suo originale corpo, Amber si sentì più sollevata. Ancora una volta avrebbe potuto tornare indietro sui suoi passi, ed andarsene, ma non avrebbe abbandonato quella sua personale missione. Non ora che si sentiva tanto vicina da poter sfiorare la Donna Rossa.. o anche quella era solo suggestione? Quello di cui poteva essere sicura, era che non si sarebbe persa di nuovo. La tassina si aspettava una certa reazione da parte del bambino insistente, ma lui non batté ciglio nel vederla cambiare, anzi, strinse di più la sua mano, come a volerle dire che, lui, non aveva tempo da perdere. Il tempo necessario a recuperare totalmente la coscienza di sé, che fu trascinata dallo stesso impaziente "amico". Non volendo opporre troppa resistenza, con la speranza che l'obiettivo comune fosse quello di arrivare dalla Donna Rossa, Amber lo lasciò fare.
Passarono in mezzo ad altre attrazioni, Schiopodi, la cui coda poteva esplodere da un momento all'altro, e Streghe la cui danza avrebbe davvero potuto affascinarla. Furono proprio loro ad attrarre maggiormente l'attenzione della biondina, con la loro litania, c'era qualcosa di misterioso anche lì.. ma la fretta del bimbo era implacabile, e dunque si appuntò di tornarci, se mai fosse giunta al suo obiettivo in tempi consoni.
«Rallenta..!»
Intimò, nella speranza che la sua richiesta venisse accolta, ma quel bambino non aveva dei parenti? - E quindi sei anche un Prefetto?- la Voce, quella femminile, quella di cui stava decidendo di fidarsi, tornò a farsi sentire. Era probabile che la conversazione allora avvenisse in modo bilaterale, almeno non si sarebbe sentita troppo folle. * Si..*
Non avrebbe mai mentito sull'essere un Prefetto, per quanto nella maggior parte dei casi quella spilla fosse più un peso che un vanto. Il discorso successivo però, fu ben più interessante.
- Era un'Illusione, quella di prima. I gemelli sono - Amber rimase con il fiato sospeso, pronta ad accogliere l'informazione che stava ricevendo.. ma quella non arrivò mai per intero.- ...Rossa - La parte centrale, quella che l'avrebbe aiutata a risolvere l'enigma, si era persa. Che fosse a causa della fretta del bambino, della confusione di colori ed immagini che aveva attorno, o dell'impossibilità della stessa tassina di liberare la mente da tutti i pensieri, poco importava. La parola "Rossa" troneggiava su tutto. Come prima però, non ebbe il tempo di fermarsi a riflettere, perché una locomotiva volante occupò la sua visuale, diventando la nuova attrazione principale! Come se non bastasse, l'infinita carovana di vagoni sembrava più interessante di tutto quanto c'era nel Circo. Se avesse deciso di esplorarla era certa che non le sarebbe bastata una notte intera. Se non avesse avuto uno scopo, se non si fosse prefissata di incontrare la Donna Rossa, probabilmente avrebbe abbandonato il bambino e sarebbe salita sul primo vagone disponibile.
Di colpo, due voci si sormontarono, una reale ed una mentale. E la scelta si palesò
" Destra" o "Sinistra"? Dove andare? Ma poi era davvero quello il punto principale.. il dove? Oppure era il "chi", a doverla guidare.? Da quel poco che credeva di aver capito, era quasi sicura che la Donna Rossa fosse nella sua testa, e che il bimbo, tanto simile a quei Gemelli burattinai, non volesse davvero portarla da lei. Avrebbe chiesto a quella donna di persona chi o cosa fossero. Grazie alla guida della Voce si era liberata di un pesante fardello, avrebbe ricambiato il favore con un pizzico di fiducia. Dopo aver guardato da ambo i lati, voltò lo sguardo verso Sinistra. * Sto arrivando. * comunicò a chiunque fosse in ascoltò, e provò a muoversi proprio in quella direzione. Il suo cuore era animato dalla speranza di giungere finalmente al luogo desiderato. Era convinta che quel "...Rossa" fosse una dichiarazione. E se invece avesse sbagliato, almeno avrebbe raggiunto e compreso chi era riuscito a comunicare con lei in quel modo. Sempre se si stesse muovendo almeno in quella direzione, e sempre se l'obiettivo della Voce fosse quello di farsi raggiungere da lei.


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view post Posted on 15/12/2016, 18:00
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Il Fato

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Ma non sono speciale, non come loro. Io non sono nessuno di importante.

Chi era Amber? Chi era quella studentessa a tratti spaesata e a tratti sicura di essere vittima di un sogno ad occhi aperti? Chi era quella ragazzina? Qualcuno, erroneamente, avrebbe potuto citare i dettagli principali circa l'identità del Prefetto Tassorosso. Un ruolo importante, quest'ultimo, ma nullo e vano alla presenza del Circo della Notte, dove regole né etichette valevano a sufficienza. Non c'erano ronde notturne da seguire prima che un fuorilegge violasse il coprifuoco serale; non c'erano Frisbee Zannuti da confiscare prima che quegli oggetti simili a boomerang mordicchiassero le gambe di poveri innocenti; non c'erano compiti da portare a termine, nessuno e di nessun genere, non c'erano saggi riguardanti la Belladonna e il suo principale utilizzo nel campo pozionistico, perché i Docenti non avevano controllo di quel luogo. Neanche la Notte ne aveva sentore, lei che dall'alto calava come manto celeste, lei che osservava senza intervenire. E la domanda, dunque, sorgeva di nuovo: chi era Amber?

Non sei predestinata, non sei scelta. Vorrei dirti che sia così, se questo potrà rendere tutto più semplice, ma non è vero. Sei nel posto giusto al momento giusto, e ti preoccupi abbastanza di fare ciò che debba essere fatto.
Talvolta è sufficiente così.

Scelta fu fatta, scelta fu adatta. Forse. I colori del Circo esplosero con più vigore, come se felici di poter circondare una ragazza nuova, un'altra visitatrice, un'altra ammiratrice di quelle attrazioni che mai sarebbero finite per davvero. Il Potere della carovana di artisti di strada non si sarebbe esaurito in poco tempo, c'era energia da vendere tra quelle fiumane di persone dietro persone; quasi poteva essere vista, la Meraviglia, quasi serpeggiava tra le fila di cuori e cervelli, cercando qualcuno, cercando qualcosa, spesso soltanto Cercando. Il bambino abbandonò Amber nell'esatto momento in cui comprese che da parte della fanciulla non avrebbe ottenuto nulla se non un'altra perdita di tempo. Mise il broncio, infine borbottò qualcosa di nervoso e tacque. Non andò via, non ancora, ma non stringeva la ragazza con la manina paffuta, non più. Sinistra. La Voce ripeté quel consiglio, senza che fosse necessario perché la Decisione era stata concretizzata e Amber già proseguiva verso quella direzione. Il bambino trotterellava verso di lei, senza spiccicare una parola. E mentre i vagoni spaziavano in lungo e in largo, lasciando che la parte di sinistra del treno galleggiante si mostrasse al meglio, altri suoni - più misteriosi, più profondi, simili a tamburi e rintocchi di invisibili orologi - danzarono intorno. C'era ancora gente in quelle zone, ma di meno rispetto al centro di poco prima. Diverse persone incrociarono il percorso di Amber, andando tuttavia verso la direzione opposta, come se stessero tornando indietro. Infine, la Voce si presentò ancora. Da quando l'hai scoperto? chiese. Una domanda semplice, una domanda facile. Almeno per lei. Ma scoperto cosa? E la Confusione regnò sovrana per l'ennesima volta, mentre altri passanti raggiungevano Amber, chi da destra e chi da sinistra, chi davanti e chi da dietro, tutti pronti a superarla da ogni punto. La folla non era aumentata, semplicemente si seguiva un sentiero ben delineato, una sorta di fila. Verso cosa, però? Era come se fossero in coda per un'attrazione, ma quale? La Donna Rossa, finalmente? La strana richiesta della Voce si dissipò perché ad un tratto altri Pensieri giunsero di scatto all'attenzione di Amber.
...credo sia giusto, giusto, giusto...
...razza di idiota, non avresti...
...il matrimonio di Maureen, si sposa allora...
...San Mungo con un paio di ali dalle scapole...
...poteva portarmi a destra...
...senza valore, senza pudore...
...mi ha tradito, vigliacco e...
...ho fame...

E altri, altri, altri. Tanti ancora, tanti pensieri, tanti messaggi. Parlava chiunque, parlava nessuno. Ma Amber sentiva, la mente accoglieva ogni sfumata riflessione, comprendendone il tono, l'emotività, ma non sempre il senso. Spezzoni, ecco cos'erano. La fila ondeggiò ancora, si procedeva. Ma le Voci erano molteplici, erano troppe, erano vicine! Governa la mente! fu l'ordine, il comando, l'invito amichevole. Quella era la Voce familiare, si articolava alle altre, strisciava insieme alle altre, inerpicandosi per mostrarsi con forza, per non dissiparsi, per non essere persa nell'Insieme. E Amber, la cui testa ormai scoppiava, cosa avrebbe fatto? Come avrebbe reagito?

E' difficile vedere qualcosa per quello che sia,
quando sei al centro di tutto.



Procedendo verso sinistra (il bambino ti segue ancora, ma è imbronciato), ti ritrovi in fila verso un'attrazione che ancora non riesci a vedere. La Voce ti parla ancora, ma ad un tratto - bloccata nella coda di persone - la tua mente viene assalita da voci su voci, pensieri su pensieri, tanto da sembrare di scoppiare da un momento all'altro. Vorrei che riuscissi a focalizzarti sulla Voce che conosci, quella familiare, tentando in qualsiasi modo tu ritenga corretto di ripristinare lucidità e controllo.
 
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view post Posted on 16/12/2016, 11:26
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Amber Serenity Hydra
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Alla fine ci era riuscita. Era riuscita a prevalere sul volere del bambino, era riuscita a frenare il suo entusiasmo e concentrarsi abbastanza da scegliere di andare a sinistra.
Che poi fosse la scelta giusta o meno, non poteva esserne certa, niente di quel posto l'avrebbe resa certa qualcosa, aveva semplicemente seguito l'istinto.. e la Voce. Fidarsi non era stato facile, per lei non lo era mai. Affidarsi poi.. ancora peggio! Ma piuttosto che seguire i capricci di un bimbo incostante e fin troppo simile ai burattinai, preferiva di gran lunga seguire chi l'aveva sempre consigliata nel modo giusto. L'irrefrenabile curiosità, aveva fatto il resto.
Doveva capire da dove provenisse la Voce, chi possedesse quella particolare abilità, e se il tutto avesse combaciato alla perfezione con la Donna Rossa, avrebbe preso due piccioni con una fava. Il bambino però non l'aveva del tutto lasciata andare, era rimasto aggrappato alla sua mano, ed una sola occhiata le fece comprendere quanto la stesse odiando in quel momento. Amber non era mai stata brava con i bambini, ed a malapena sopportava i suoi giovani cugini, per quanto una minuscola parte di sé si stesse dispiacendo, la maggioranza ignorava bellamente il capriccio.
- Da quando l'hai scoperto?L Voce tornò, proprio in quel momento, insinuandosi ancora nella sua mente, avvalorando forse l'ipotesi che davvero la Donna Rossa fosse lei. Il messaggio precedente non era certo chiaro, ma lei era sicura di aver fatto un collegamento non troppo illogico. Non aveva dimenticato nemmeno le parole del trampoliere " la Donna Rossa è ovunque!".. forse era un altro indizio, ed in effetti, ovunque lei andasse, la Voce non sembrava volerla abbandonare. * Da adesso..sei ovunque..* Rispose, ancora cercando di trovare in quanto accaduto i giusti collegamenti per confermare totalmente quell'ipotesi. Non voleva illudersi che la conferma sarebbe giunta dalla Voce stessa. La speranza però, non l'abbandonò.

Il caos introno ad Amber non fece che aumentare, più seguiva quella strada e più si trovava immersa nella folla, ognuno andava nella direzione che più preferiva, Ma tutti seguivano un ordine, si mettevano in fila, e lei sembrava unirsi a loro. O erano loro che si univano a lei. Che fosse la coda giusta, quella che l'avrebbe finalmente portata dove voleva andare? Aveva fretta, si.. di svelare il mistero. Quanto ancora avrebbe atteso?
Nemmeno rimanere in quella fila fu facile, d'un tratto, si ritrovò in un vortice di informazioni indesiderate, voci.. tante.. troppe! Non riusciva a riconoscerle, ognuna aveva la sua sfumatura, una data inflessione, un tono e perfino una certa aggressività latente, ma erano troppe, e raccontavano troppo poco, perché potesse capire. Il suo cuore iniziò a battere a ritmo irregolare, respirare divenne più difficile. * Non..adesso..* Implorò a se stessa, nel tentativo di non impazzire. Perché si, si sentiva folle. Sentire le voci non era certo normale, ed ancora meno esserne assalita! Chiuse gli occhi, nel tentativo di chiudere quel canale mentale, perché non aveva idea di come altro definirlo. C'era chi aveva fame, chi si sposava.. chi parlava del San Mungo, e perfino chi si insultava. Istintivamente portò la mano libera alla tempia, mentre lentamente si piegava sulle ginocchia, incapace di reggere il peso e l'affluir di voci scostanti.Una raffica, un attacco, qualunque cosa fosse, era troppo perché potesse sopportarlo.* Falle smettere...*
- Governa la mente!
Di nuovo chi conosceva, di nuovo la Voce. Apparve come un faro nella sua mente, pronta a portarla ancora una volta nella giuste direzione, ma forse non era in suo potere far tacere gli altri. Era Amber a doverlo fare, a dover mettere ordine. Dopo aver percepito, l'ennesima lamentela mentale, sbottò, proprio lì, proprio in mezzo alla folla. «BASTA!» Il suo tono fu più alto del previsto, perché presa dalla follia che imperversava nella sua mente, non si rese conto di aver dato fiato alla bocca. * Basta! * ripeté poi, ma solo nella sua mente.
Sentirsi una matta non sarebbe bastato, a quanto pare stava riuscendo perfino a sembrarlo. Lo sguardo della folla non sarebbe stato magnanimo, poco ma sicuro. Calmò i battiti, ignorò le voci, e chiuse ancora gli occhi, tentando di rialzarsi e concentrarsi su quanto poteva sembrarle familiare.. Una frase la colpì particolarmente. " Poteva portarmi a destra", era sicura provenisse dal bambino che ancora la seguiva. Lo aveva già sentito parlare, o meglio.. pensare. E di certo avrebbe preferito andare a destra. Il suo cuore batteva ancora troppo velocemente, prese grandi e profondi respiri, prima di aprire gli occhi. Ogni voce doveva avere un proprietario, alcune erano più vicine, altre più lontane, ma era quasi certa che appartenessero a chi stava in quella fila. Dubitava che il brusio sarebbe cessato a quel semplice comando, forse avrebbe risolto il problema allontanandosi dalla folla, ma se quella fosse stata la sola fila per la Donna Rossa.. avrebbe perso il posto.
Affaticata da quella lotta interiore, che sperava potesse darle una tregua, Amber cercò di nuovo quella Voce, quella Guida. * Una porta secondaria.. ho bisogno di una porta secondaria..* Voleva che le voci smettessero di confluire senza un senso, voleva mettere ordine, dare ad ognuno il proprio pensiero, e liberarsi di tutti, uno alla volta. Ma il pensiero che più voleva percepire, era quello di chi l'aveva guidata fin li. Una porta secondaria, un modo per saltare la fila ed il pericolo che sembrava presentare per la sua mente, ed arrivare dalla Voce. Sempre se quella fosse la direzione giusta in cui muoversi.
Lo sguardo cristallino, provato dallo sforzo mentale, si posò di nuovo sulla folla, mentre via via tentava di ignorare chiunque non attirasse la sua attenzione.
* devo fingere che non ci siano..*


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view post Posted on 5/2/2017, 19:39
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Il Fato

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Aveva letto storie, mitologie e fiabe, chiedendosi perché sembrava che soltanto le ragazze venissero strappate via dalla loro normale vita di fattoria da cavalieri o principi o lupi. Considerava sleale l'idea di non poter avere la stessa fantastica possibilità; lei era esattamente nella posizione di poter riscattarsi.

La folla divenne sempre più gremita e con essa crebbero le voci in un cicaleccio che aveva ormai perso a tutti gli effetti la caratteristica piacevole che forse inizialmente aveva mostrato di avere. Adesso erano troppe e nessuna si distingueva dall'altra, forzando l'udito di coloro che avrebbero potuto solo sentire, forzando la mente di coloro che avrebbero anche potuto leggere. Parole su parole, quante ne erano per davvero? Un numero indefinito, gioia sicuramente per i loquaci viandanti del Circo della Notte, terrore forse per i più timidi e tutti coloro che preferivano la pace alla confusione. Qualcosa di meno strano del previsto, anzi molto più singolare della norma, stava però prendendo rapidamente forma. Come capitava spesso in luoghi affollati, in ospedali, in sale d'attesa, in un'aula scolastica prima che il docente mettesse piede e imponesse il silenzio con la sua sola figura, ecco, anche quell'ampia radura popolata da persone, attrazioni e colori infiniti non mostrava affatto un sentimento condiviso di disagio, non di certo per tutti i presenti. Le voci si alternavano in un gioco senza inizio né fine, era un incastro come un puzzle invisibile, fatto di sillabe e non di tasselli concreti. Ma non disturbavano, non più di tanto, perché ognuno aveva il suo interlocutore e i dialoghi erano fini a se stessi, non si mischiavano troppo per chi sapeva ascoltare. Il problema, però, riguardava chi non avesse avuto, in quel momento, solamente un paio di orecchie. Una creatura stralunata? Un mostro? Un simbolo originato da mitologie d'altri mondi e altre epoche? Non propriamente. Dimmi il tuo nome. La Voce tornò, come in risposta senza risposta, perché preferiva proseguire di enigmi e misteri, forse per Amber, non di certo per lei. Ed era una donna, a conti fatti? Tutto lasciava intendere che lo fosse, a partire dal tono femminile fino all'ipotesi ormai condivisa di essere la Donna Rossa. Un epiteto, quello, che ancora non dava conferme. E forse mai le avrebbe date. Concentrati, concentrati. Tu puoi sentire tutti, compresa te stessa. Ma sentire non è ascoltare, questo è il trucco di noi Legilimens. E così la Risposta, frutto di ragione, di fiducia, ma ancor più di condivisione. Erano forse diventate amiche, Amber e la sconosciuta voce? Avevano di certo fatto conoscenza fin dal principio, da quando la Voce stessa aveva deciso di entrare in gioco come soccorso tacito - forse non troppo - nei riguardi della Tassorosso. Ma non avevano dettagli l'una dell'altra, non molti per formare identità autentiche. E quella parola, Legilimens, quale significato poteva avere? Amber aveva letto qualcosa sull'argomento? Oppure il Latino, che classi come Trasfigurazione ed Incantesimi aiutavano a sviluppare nell'arte della magia, aiutava nell'interpretazione dell'unione fra il verbo Leggere e la parola Mens, mente? Il bambino si era allontanato qualche passo da Amber, finalmente poteva procedere in avanti. Ancora imbronciato per non essere stato assecondato, raggiunse la postazione migliore dopo che la folla si sciolse lentamente, permettendo anche alla studentessa di avanzare fino a ritrovarsi davanti una nuova serie di vagoni del treno incantato visto poco prima. Snodato come un lungo serpente, altre attrazioni facevano la loro figura, a partire da Chiromanti e Cartomanti che già leggevano il destino di alcune persone fino a danzatori volanti e a mangiafuochi che creavano con il loro caldo elemento decorazioni e tribali fuori dall'ordinario. Ma il bambino avanzò ancora, tirando nuovamente la manica di Amber, fin quando non comparvero al centro di due vagoni divisi, nei quali si notavano incastonate due scene diverse. A destra una donna con un forte trucco attorno gli occhi verdi indossava una lunga veste rossa e nera, mentre tra le mani faceva ondeggiare, senza mai sfiorarli, piccole scatole quadrate che si ingrandivano non appena vi soffiava sopra. A sinistra, quella che dava l'idea di essere una costruttrice, perché intorno aveva strumenti da lavoro come scalpelli e martelli insieme a materiali di argilla, terracotta e altro di simile. Più di una statua - a forma di animale, di persona, di piante e altro ancora - ne descriveva l'esatto sfondo, ma era la Strega in piedi davanti un tavolo con un elegante di pietra di piccole dimensioni tra le mani ad attirare l'attenzione dei presenti. Avvicinati, ragazza, avvicinati disse la Voce. E sembrava squillante, vicina, forte. La figura femminile alla destra continuò il suo gioco, divertendo il pubblico, quella alla sinistra fece un passo avanti e poggiò l'elefante a terra. Nello stesso momento, la statua prese vita e barrì prima di lasciarsi carezzare da un bambino. La Strega fu omaggiata con applausi sinceri, mentre la folla si disperdeva per proseguire verso la prossima attrazione. E così mi hai trovata. L'artista sollevò lo sguardo verso gli spettatori, incontrando lo sguardo di Amber. Indossava un lungo vestito rosso, i capelli erano ricci, lunghi e sciolti sulle spalle, il petto abbondante era stretto dall'abito e le mani erano coperte da guanti bianchi. Fece un segno verso Amber, come a volerla chiamare. La stava aspettando? Alle sue spalle, la scritta "Donna Rossa" a caratteri fiammeggianti.

Ma la magia non è sufficiente.
Magia? Questa non è magia. E' come va il mondo, soltanto poche persone si fermano per notarlo. Guardati attorno: nessuno di loro, neanche uno, ha mai avuto un accenno di quali cose siano possibili in questo mondo, e la cosa peggiore è che nessuno di loro presterebbe ascolto, se solo tentassi di spiegare. Preferiscono credere che la magia sia un inganno, perché ritenerla reale farebbe restare tutti loro svegli di notte, impauriti della loro stessa esistenza.
Ma alcune persone possono essere illuminate.



Ci avviamo alla conclusione vera e propria, sei arrivata al centro di due vagoni. A destra una donna che fa volteggiare senza toccarli dei quadrati, soffiando sui quali riesce ad ingrandirli; a sinistra la Donna Rossa, come puoi leggere nella scritta alle sue spalle che ne descrive nome ed attrazione: la Strega plasma statue di argilla e terracotta per poi animarle per magia. A te la scelta su come agire, se vuoi avvicinarti, fare domande, qualsiasi cosa. Ti ha anche detto di essere una Legilimens, ma cosa sia questo nome è da scoprire, se non hai informazioni dalla tua parte. Buona fortuna, ci sei quasi!
 
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view post Posted on 6/2/2017, 10:59
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Amber Serenity Hydra
Prefetto Tassorosso ~ 16 Anni ~ Scheda
Il caos che ancora regnava attorno a lei non accennava a volersi placare. L'espressione concentrata di Amber non ebbe troppi risultati sulla sua mente, e sulle voci che l'affollavano. Sembrava che ognuno volesse essere ascoltato, che tutti premessero per richiamare la sua attenzione e lei non era più nemmeno sicura che la Donna Rossa avrebbe potuto aiutarla. Non si era concentrata abbastanza per comprendere se avvicinarsi alla voce fosse un bene o un male. Il fiume di parole, sempre più sconnesse tra loro, si riversò ancor più impetuoso nella sua mente, con il rischio di diventare un brusio di sottofondo. Ma quanto sarebbe andato avanti? Quando quel tormento sarebbe finito? In cuor suo, presa dall'ennesimo timore della serata, sperò che non fosse qualcosa di eterno. Dimmi il tuo nome. L'imperativo della Voce tornò ancora e lei, forse indebolita da tutto quel lottare contro qualcosa di apparentemente incontenibile, cedette alla richiesta. *Amber.. mi chiamo Amber*, anche se ricordava vagamente di aver già detto il suo nome, ma forse era solo un pensiero che non era giunto a quella voce guida. Concentrati, concentrati. Tu puoi sentire tutti, compresa te stessa. Ma sentire non è ascoltare, questo è il trucco di noi Legilimens.. Un colpo al cuore. La tassina incassò quella frase nel peggior modo possibile. "Noi Legilimens", fu la parte che più la ferì in primis. Il respiro divenne corto e veloce, mentre la parola "Legilimens" si stampava a lettere cubitali davanti ai suoi occhi. Conosceva il potere di quegli individui, ed era stata tanto distratta da tutto il Circo da non pensarci minimamente, non avrebbe mai collegato le due cose, era servito che la Voce rendesse cristallina quella parola, perché lei la vedesse sul serio. Negli occhi verdi passò un lampo di preoccupazione, seguito da una breve negazione, mentre i ricordi di una bimba di 7 anni tornavano a galla. Il corridoio scarno, l'ambiente freddo, un antro quasi buio del Ministero della Magia, ed un paio di persone attorno a lei, una era suo padre, l'altra era un uomo di mezza età, che puntava una bacchetta alla sua tempia, cercando di rassicurarla in tutti i modi possibili. Per quanto gentile fosse stato, Amber aveva odiato quell'uomo negli anni, ed ora.. ora era come lui? "Noi Legilimens", aveva detto. Si costrinse a tornare in sé quando il bambino, ancora per niente incline a rivolgerle un sorriso, la trascinò verso un paio di vagoni più liberi del treno. La folla aveva iniziato a disperdersi e così anche i pensieri che l'affollavano stavano perdendo d'intensità. Che fosse un trucco di un'artista di strada? No, non poteva essere così. Quell'informazione l'aveva indubbiamente sconvolta, avrebbe voluto vederci più chiaro, avrebbe voluto porre domande e ricevere davvero delle risposte. Non aveva studiato nulla sull'argomento, sapeva solo quanto John le aveva raccontato, in uno dei rari momenti in cui parlavano senza filtri. Quel poco che sapeva non le bastava. Avanzò fin quando non si vide circondata da streghe. Ognuna aveva la sua particolarità, una donna sembrava in grado di animare statue ed attirare l'attenzione del bimbo che le si era letteralmente incollato alla mano fin poco prima, mentre un'altra giocava con alcune scatole. Ma la donna che attirò l'attenzione di Amber fu quella che stava esattamente di fronte a lei. Le era stato chiesto di avvicinarsi, e lei l'aveva fatto, ma dove avrebbe davvero dovuto guardare? Fu solo quando la folla si disperse ancora, che la tassina vide la grande scritta " Donna Rossa" e la seguì con lo sguardo fino ad incontrare quello di colei che poteva davvero essere la fonte della Voce nella sua testa. E così mi hai trovata., quelle parole sfiorarono la sua mente, spazzando via qualche altro dubbio. Stanca di inseguirla, sorrise quando si rese conto di aver finalmente raggiunta la meta di quel folle intrufolarsi tra attrazioni varie. * si *
La Donna le fece un cenno e li non attese due volte per avvicinarsi. Aveva notato come non avesse pronunciato realmente ancora nessuna parola, e non volendo turbare l'atmosfera svelando possibili trucchi, pose le sue domande su un piano puramente mentale, così come aveva fatto fino ad ora. * Hai detto che siamo Legilimens... vuol dire che lo sono anche io? * Aveva l'urgente necessità di capire se avesse compreso a fondo il messaggio di quelle parole. In parte sperava di non appartenere a quella categoria, per l'imminente paragone che la sua mente le aveva proposto, ma l'altra parte si sé voleva avere qualcosa in più degli altri, era ambiziosa ed era curiosa di scoprire quanto più possibile. Come funzionava quell'abilità? Era un'abilità? Era questione di genetica? * Come funziona?.. è questione di genetica? Perché li sento tutti? *. Non erano tutte le domande che affollavano la sua mente, ma una gran parte poteva essere racchiusa tra quelle. Lo sguardo della tassina rimase saldo in quello della Donna davanti a lei. Dentro quella mente c'erano le risposte che cercava, e lei doveva averle.



Amber conosce appena il potere dei Legilimens, a causa di un episodio del suo passato. Per questo ho descritto qualcosa a riguardo, spero vada bene.

 
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view post Posted on 10/3/2017, 13:04
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Il Fato

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ubzQwNy

Qualcuno deve raccontare queste Storie. Dove le battaglie sono combattute, vinte e perdute, dove i pirati trovano i loro tesori e i draghi divorano i nemici a colazione con una bella tazza di Lapsang Souchong, qualcuno deve raccontare i loro frammenti sovrapposti di narrazione.C'è magia in questo. E' nell'ascoltatore, e per ciascun ed ogni orecchio sarà diverso, e interesserà in modi che non possono mai prevedere. Dal mondano al profondo. Potrai raccontare una storia che risiede nell'anima di qualcuno, che diventa il suo sangue, il suo Sé e il suo riferimento. Questo racconto muoverà tutti loro e li guiderà e chissà cosa potrebbero fare a causa sua, a causa delle tue parole. Questo è il tuo ruolo, il tuo Dono.
Non dimenticare che... ci sono molti tipi di magia, dopotutto.

L'elefante di terracotta barrì ancora una volta prima di avvicinarsi di soppiatto alle gambe della studentessa dai capelli d'oro. Parve interessarsi per davvero all'abito indossato, ma ancor più ai segreti che la stessa custodiva con parsimonia, con incertezza ancora da presentare alla luce del giorno, con quel mistero che danzava nel cuore al suono di musica nuova, sconosciuta, ma neanche troppo. I ricordi divenivano collante perfetto in una memoria che mai sarebbe stata dissipata come cenere al vento; ed ecco che il Presente sposava il Passato, vi andava a braccetto, lo teneva per mano: una figura familiare, un genitore, infine un timore, quasi preoccupazione eterna. Era il dramma da vivere ancora oppure il pegno da pagare per aver tentato di scoprire ciò che la curiosità invitava a seguire? Il dado era tratto, avrebbe detto qualcuno. Ma Amber attendeva chiarimenti, attendeva una risposta. E soltanto la Voce, guida invisibile eppure tangibile in quel labirinto colorato di vagoni di treni delle meraviglie, avrebbe potuto placare ogni suo dubbio. Conferme. Certezze. Sempre e comunque Parole. Lo sei anche tu, Amber. Lo sei anche tu.
Ripetere quella frase fu forse necessario per la Voce. Avrebbe potuto esprimersi in prima persona, senza dubbio la vicinanza non sarebbe stata un ostacolo, non più ormai. Tuttavia, aveva scelto la Strada del Pensiero, aveva permesso - ancora e ancora una volta - che la Mente divenisse il ponte d'unione fra due spiriti, mai dimentica che la lontananza potesse spezzare quel confine in assenza di concentrazione e fiducia. Amber, che reticente poteva essere stata all'inizio, non si era accorta di quanto prossima fosse stata alla donna che aveva sentito fin dalla prima attrazione intravista in quel luogo sì magico. Il Circo della Notte aveva attirato la sua attenzione, ma era stata la Voce a mantenerne il fervore come mai prima di allora. Mentre l'elefante si allontanava, il verso stridulo e forte ancora a risuonare come un annuncio d'altri tempi, ecco che la Donna Rossa scendeva rapidamente dal vagone che le faceva da sfondo, da teatro, da palcoscenico agli occhi del pubblico. Una pausa veloce? Una pausa breve? Oppure finalmente l'intenzione di rivelarsi di persona? Ad un tratto, man mano che avanzava nella folla con movimenti quasi leggiadri, simile a Ninfa di un'antica mitologia, un suono diverso fece capolino tra i pensieri di Amber. Un suono che somigliava ad un accenno divertito, una gioviale risata. «Oh, cara, grazie per aver riportato il mio Piccolo Principe.» La Donna Rossa era esattamente di fronte Amber, la osservava con gentilezza e le donava un sorriso cordiale. Indicò il bambino di nuovo a stretto contatto con la studentessa di Hogwarts, l'espressione imbronciata. Qualcosa, tuttavia, non quadrava affatto: la voce, quella Voce, non era la stessa percepita fino a quel momento. Un altro cenno di risata, un altro tacito - ma non troppo - divertimento. La Donna Rossa posò la mano destra sul capo del bambino, carezzandolo. Un attimo dopo, con un sibilo dispiaciuto e nervoso da parte del piccolino, la sua fronte si increspò come se una crepa vi fosse apparsa improvvisamente. Prima una ruga, poi sempre più grande, a formare una ragnatela crescente. Nel giro di pochi attimi, il bambino divenne di creta e si frantumò in tanti pezzi gli uni sugli altri, tutti di dimensioni spesso diverse. «Oh, tesoro, non devi temere per lui. Il Piccolo Principe è una delle mie creazioni, una statua, un'anima. Questo è il mio dono, cara, ognuno ne ha uno.» E così il puzzle si formava. Singolare come fosse stato necessario prima rompersi per poi crearsi. Mancavano ancora tasselli, Amber avrebbe presto scoperto ogni cosa. «Spero di non averti spaventata, mia dolce bambina. Il Piccolo Principe gironzolava da troppo tempo per il Circo, ed era tutto solo, sei stata molto gentile a riportarlo da me, adesso posso ricostruirlo e ripararlo per bene. Spero non ti abbia dato problemi, sai, spesso è fastidioso. Mi chiamano la Donna Rossa, cara, volevi-» Sollevò lo sguardo in avanti, adocchiando la sua collega nel vagone opposto, proprio di fronte. Poggiò le mani su entrambi i fianchi, trattenendo a stento un sorriso con un cipiglio minaccioso palesemente finto. Poi, indicando con il suo stesso sguardo l'artista dei cubi ancora in gioco, le si rivolse con tono di voce più alto. «Leeslie, smettila subito di leggermi la mente o ti mando le mie statue a farti il solletico! Brutta Stregaccia ficcanaso!» Avanzò velocemente, attirando l'attenzione di altre persone, alcune delle quali sembrarono confuse. E forse anche Amber lo sarebbe stata. Prima un bambino che diveniva statua, lo stesso che l'aveva seguita fin dal principio con qualche piccola somiglianza con i due Gemelli Illusori, poi la Donna Rossa con le sue invenzioni fuori dall'ordinario e adesso... Leeslie. L'attrazione era conclusa, la folla si stava disperdendo per attendere la fine della pausa. Anche l'altra artista si era fermata, dunque, e adesso scrutava Amber, gli occhi verdi intrecciati nei suoi, le mani che sospendevano volteggianti cubi circondati da bagliori rossi. E così mi hai trovato, Amber. Sorrise, per la prima volta da quando aveva sentito le minacce dell'amica. Si alzò in piedi, sollevando i lembi del suo ampio vestito rosso e nero, i capelli scuri e lisci che le pendevano sulle spalle. Era minuta, non molto alta, ma di sicuro irradiava un'energia quasi misteriosa, mentre le sue scatole ancora incantate la seguivano passo dopo passo. «Oh, Leeslie, non vorrai dire? Mi dispiace, tesoro mio, questa ficcanaso curiosa sempre nelle menti di tutti, non avrei mai pensato che potesse... sì, insomma, che un giorno potesse restarne fregata. Sei anche tu una Legilimens, bambina mia? Che meraviglia, che meraviglia! E poi dicono che io, la Donna Rossa, sia ovunque! Perché? Solo perché le mie statue vanno a spasso e si mischiano con i visitatori. E di questa ficcanaso, allora, non si dice nulla? Sempre a curiosare nei pensieri degli altri, sempre a mettere il naso negli affari altrui. Leeslie, io e te dovremmo fare due chiacchiere.» La Donna Rossa si portò i capelli ricci all'indietro con un movimento estremamente teatrale. Puntò il dito verso l'amica, toccandole quasi il petto ora che l'altra era così vicina.
«Ma a voce, niente lettura delle mente, tesorino!»
E su quell'ultima minaccia, tornò al suo vagone.

Seguì un attimo di silenzio, forse carico di imbarazzo, forse di tensione. Chi avrebbe mai potuto dirlo? La donna di fronte Amber, l'unica rimasta in quel riunito insieme di persone che lentamente si disperdevano alla ricerca di attrazioni non in pausa, parve sorridere con un semplice minuto accenno delle labbra sul volto roseo e truccato intensamente di nero attorno gli occhi di un verde così vivo. E per un attimo, soltanto un attimo, quel suono simile ad una risata fece breccia di nuovo nella mente di Amber. La Strega annuì, senza aprire bocca. I cubi le volteggiavano attorno, i pensieri divennero nitidi, la folla invisibile e tutto fu chiaro, tutto fu ridotto ad un'unica voce, la sua Voce.
Mi chiamo Leeslie e sono una Legilimens. Hai il mio stesso dono, possiamo leggere la mente, percepire i pensieri degli altri. Non è sempre così facile, un discorso intero non capiterà mai senza esperienza. Io ho aperto la mia mente, ora, in questo momento, per te. Sorrise, non una sillaba era stata pronunciata dalle sue labbra. La conversazione era segreta, era mentale, era sicuramente unica. Troverai ostacoli che non possono essere spostati con la forza, ma con la determinazione, ancor più con la concentrazione. Potrai fare uso della magia, c'è una formula, troverai tutto scritto nella mia pagina. Sollevò la mano sinistra verso il cielo sempre meno buio, segno che la Notte stesse avanzando a dispetto del tempo. Tra i suoi cubi, uno giunse in basso verso Amber, attendendo di essere afferrato al volo. Sospeso di fronte la ragazza, si mostrò come una scatola di semplice manifattura, di piccole dimensioni, decorata da una ramificazione rossa che al contrasto con le luci circostanti quasi sembrava rifulgere di rossi bagliori. Si aprì da solo, rivelando all'interno un foglietto di carta. Amber vi avrebbe letto definizioni dell'Incanto Legilimens, alcune spiegazioni, alcune risposte alle sue domande, inclusa la realizzazione della magia stessa. La scatola si richiuse. Dovrai fare pratica, senza violare la mente degli altri, soltanto leggendola. Non usare il tuo dono con cattiveria, Amber, usalo con attenzione. Con il tempo, imparerai a non aver bisogno di bacchetta magica per favorire la tua eredità né di scatole, come quella che adesso hai ricevuto, per poter isolarti dal caos dei pensieri di menti deboli, di menti facili da leggere. Con il tempo imparerai a non rinnegare il tuo Dono, a capire quante sfumature si celino dietro i pensieri degli uomini. Oggi ti sei ingannata da sola, hai creduto che io fossi la Donna Rossa, perché ti ho spinto a credere questo. Ma il mio nome è Leeslie e sono come te, ti ho aperto la mia mente e tu hai aperto la tua, forse inconsapevolmente, forse volontariamente. Non sono una maestra, questi sono consigli. Forse non ci vedremo più, ma quel Cubo è per te, è un mio dono che richiama il nostro dono. La folla stava tornando, la pausa era finita. La Donna Rossa salutò l'amica e la ragazzina, il bambino piccolo già ripristinato nella sua forma così reale, ma di vera terracotta, seguiva quel gesto gentile con la manina.
«Abbi cura di te, Amber.» La Voce aveva parlato, questa volta. La mente si era chiusa, protetta davvero. Un suono gentile descriveva la Voce, un suono di magia e mistero, di cenni divertiti e risate trattenute. Un suono per Amber del tutto familiare.

Il Circo arriva inaspettato.
Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era.

Apre al crepuscolo
Chiude all'aurora


circus



E così ci siamo. Hai sbloccato la Vocazione Legilimens Apprendista, puoi leggere qui in cosa consiste. Il tuo dono è minuzioso, attento, preciso: confonde, prima di chiarire; dovrai essere concentrata per carpire pensieri, facendo distinzione per non cadere in errore né in conclusioni affrettate. Permettimi di aggiungere, ancora, che questa sia stata tra le avventure che più abbia preferito, merito soprattutto tuo per una narrazione così preziosa, uno stile unico e di sicuro per la tua bellezza nel lasciarti meravigliare. Per questi motivi e tanti altri ancora, il mio dono per te è un unicum che potrai inserire in scheda e che potrà ricordarti questa parte della tua storia come racconto di parole e pensieri. Un ultimo post da parte tua, dicendo di andare via, e l'apprendimento è concluso.

Cubo della Mente: Apparentemente sembra essere soltanto una scatola di cartone di piccole dimensioni, decorata con una ragnatela arabesca di bronzo che richiama veri e propri rami tanto da poter sembrare rossa al riflesso della luce. Dopo aver estratto la pagina illustrativa dell'Incanto Legilimens, la scatola non presenta nulla di più all'interno, aprirla non porta ad alcuna scoperta. Il suo potere magico potrebbe assumere quasi la definizione di un portafortuna, poiché si attiva soltanto in presenza di un Legilimens, più come un aiuto richiesto personalmente che come magia accessibile a tutti in qualsiasi momento. Un Legilimens potrà stringere a sé la scatola ogni volta in cui si sentirà stordito da pensieri su pensieri attorno a sé, quando la sua iniziale inesperienza in merito a questa abilità non permetterà facilmente di distinguere una mente da un'altra, come accade quando si è circondati da una folla o in un altro luogo gremito. Per i primi tempi, fin quando il Legilimens non saprà fare affidamento totale alla concentrazione, sfiorando il cubo di cartone potrà calmare la propria mente e ottenere nuova lucidità. Si dice che in realtà l'oggetto sia una semplice scatola e che la sola idea di poter placare se stessi anche con un tocco possa di per sé essere la soluzione. + 2 PM


E ricorda, Amber Serenity Hydra,
per te il Circo della Notte sarà sempre aperto.
 
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view post Posted on 10/3/2017, 19:08
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EIBlhkv
Ed infine erano arrivate, le parole. Con la loro semplice potenza avevano spazzato via ogni dubbio, lecito o meno che fosse. In piedi, davanti alla Donna Rossa, Amber tremò.

Lo sei anche tu, Amber. Lo sei anche tu.

Una conferma che avrebbe voluto, allo stesso tempo, ricevere e veder negata. Il ricordo negativo del primo Legilimens incontrato avrebbe potuto rovinare ogni cosa, ma nel profondo del suo cuore, la tassina sapeva di non poter lasciare che un uomo definisse una capacità. Non aveva più sette anni, e se era giunta fin lì, doveva alla Voce il giusto credito. Ancora intenta a scacciare il pregiudizio, venne rapita dalla vera voce della Donna Rossa, e per un attimo il suo castello mentale crollò. Non era la stessa. Non era stata quella donna a guidarla fin lì, ma se non lei allora..chi? Con un'espressione ancora stranita, posò lo sguardo sul bambino imbronciato. Non passò inosservato nemmeno l'elefantino che le si avvicinò e che le fece fare perfino un sorriso, nonostante la tensione del momento. L'attrazione principale, colei che era "ovunque", diede infine un nome al bambino che non aveva fatto altro che seguirla e trascinarla, in fasi alterne, ovunque: Piccolo Principe. Avrebbe avuto da ridire, eccome! Di certo c'era un nome che ronzava nella sua mente e che era cento volte più calzante, ma non lo espresse per ovvie ragioni. La biondina seguì i movimenti della donna, mentre accarezzava quello che a quel punto avrebbe facilmente indicato come suo figlio, ma quando lo stesso si frantumò al suolo, lo stupore le tolse il fiato. Non era umano, fu quella la prima spiegazione che il cervello le suggerì, benché la possibilità che fosse morto un innocente rimase lo stesso qualche istante in bilico. Fortunatamente fu la Donna Rossa a toglierle quel tremendo dubbio, mentre quello che restava della mano del Principe scivolava via dalla sua. «Oh..» Un sospiro rispose alla rivelazione, il bimbo era una statua e quella donna aveva il dono di rendere vivi quegli oggetti, ed era incredibile, perché fino in ultima la tassina aveva creduto che fosse reale, fin troppo. Ma una cosa ancora non le era chiara, chi era la Voce? Ora che si trovava davanti alla Donna Rossa, come minimo doveva spiegarle il perché di quella ricerca, ed il momento sarebbe davvero giunto se la stessa non avesse detto qualcosa di totalmente folle ed allo stesso tempo totalmente credibile.Gli occhi di Amber si posarono infine su quella che venne chiamata Leeslie, e la fronte corrugata rese evidente la domanda che solo mentalmente venne posta, quasi come un sussurro.
* eri.. tu * Non c'era recriminazione e non era un tentativo di colpevolizzare la Voce per non essersi mostrata prima. I Cubi che volteggiavano attorno a lei, attirarono ancor di più l'attenzione della Tassorosso, mentre la comunicazione mentale si apriva nuovamente. Forse era scortese non badare troppo all'attrazione principale, alla Donna Rossa, ma in quel momento Amber aveva capito che il suo obbiettivo era un altro. Prestò poca attenzione al discorso dell'altra, e rimase totalmente concentra su Leeslie, per timore che quella che era stata una vera guida, svanisse se anche solo avesse guardato altrove. Attorno a lei ognuno tornò a farsi gli affari suoi, perfino la folla finalmente scemò, ma lei non si mosse. Sentiva che il momento delle vere risposte era vicino, vicinissimo. Quando davvero arrivò, la biondina si fece trovare pronta ed attenta.

Ascoltò tutto, ogni singola parola, ed in effetti difficilmente avrebbe dimenticato quella spiegazione. Ostacoli ne aveva visti molti, ma non se la sentì di ribattere, rimase in silenzio fino alla fine, fino al momento in cui capì davvero l'importanza e la pericolosità di quel dono condiviso. Nessuno aveva mostrato quella capacità in famiglia, né dalla parte degli Hydra né da quella degli Snow, o almeno lei poteva dire di non saperne nulla.. ma aveva anche imparato che erano molti i segreti che s'intrecciavano nel labirintico passato di quelle famiglie. Fare pratica senza violare la mente altrui, sembrava che Leeslie l'avesse capita alla perfezione. Amber era l'ultima che avrebbe voluto violare forzatamente la mente altrui, appropriarsi di pensieri irraggiungibili l'avrebbe resa niente meno che una ladra. Non voleva diventare una ladra. Avrebbe fatto di tutto per evitare di diventarlo, si sarebbe impegnata ed avrebbe cercato in tutti i modi di non infastidire nessuno. Ma allo stesso tempo, con un dono così, una volta in grado di sfruttarlo avrebbe potuto comprendere quanto ancora le veniva negato, indagare dove non le era concesso. L'avrebbe però fatto per se stessa e mai con l'intento di ferire terzi. Annuì, lasciando che ancora un po' di quella meraviglia venisse svelata davanti agli occhi color dell'acqua. * Per me..Grazie, Leeslie..* La sua mente fece il resto, mentre il cubo si apriva davanti a lei, rivelandole un'altra importante informazione sulla sua "condizione", sul suo dono. Ancora faceva difficoltà a credere di aver davvero qualcosa di diverso dal resto delle persone di sua conoscenza. Il suo non definirsi una maestra però, rese ben chiaro un nuovo punto: probabilmente non si sarebbero più viste. Amber avrebbe davvero dovuto imparare a gestire quella capacità che l'aveva sopraffatta, da sola. Però sola non sarebbe mai stata, perché quel cubo che ora avrebbe portato con sé, avrebbe fatto da ancora, l'avrebbe salvata nei momenti di confusione e le avrebbe donato la lucidità che rischiava di perdere. Lo credeva, lo credeva davvero.
«Lo farò.» Rispose infine, non più tanto lieta di dover lasciare il Circo. Se fino a poco prima aveva sognato di poter tornare in fretta nel suo letto, in dormitorio, ora l'idea di abbandonare il posto in cui aveva avuto una rivelazione tanto intensa, non le andava. Ma a tutto c'era una fine, anche all'incontro. Come diceva il cartello, il Circo avrebbe chiuso all'alba e dunque non c'era più tempo. Dopo aver riposto il cubo in borsa, si portò un mano al petto, e con un inchino fin troppo teatrale, salutò Leeslie, forse per l'ultima volta. Fece in tempo a scivolare tra la folla, con lo sguardo distratto di chi ha molto da elaborare, oh si da elaborare c'era davvero tantissimo. Arrivò rapidamente ai cancelli d'ingresso, all'inizio del Villaggio. Si voltò un'ultima volta, fissando bene nella sua mente l'immagine di quei tendoni bianchi e neri, per poi dire addio a quella stranissima atmosfera e riprendere la strada ormai nota per il Castello. Una volta in stanza si sarebbe concessa del sonno ristoratore, e solo dopo avrebbe iniziato le sue ricerche con un nuovo obbiettivo.



Grazie :fru:
Il Circo della Notte mi ha rapita, con la stessa intensità con cui l'ha fatto con Amber.


 
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23 replies since 1/9/2016, 19:29   556 views
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