| Il cielo non prometteva pioggia, non ancora perlomeno, perché nessuna nuvola aleggiava nella volta celeste come simbolo di minaccia imminente. Un nugolo di rondini si era spostato da un punto all'altro, volteggiando sui tetti dei vari palazzi come a fare una gara nei riguardi dei piccioni solitari, pronti a beccare qualche briciola di passaggio tra le strade acciottolate della Capitale per poi tornare ai loro nidi, per non dire ai loro buchi puzzolenti. Il blu, nella sua tonalità più accesa, non sembrava fare altro che ospitare un sole più caldo e acceso del previsto, segno che la stessa temperatura stesse aumentando lentamente. I giorni precedenti Londra era stata travolta da un temporale non indifferente, la pioggia aveva cominciato a scrosciare come un pianto senza fine dall'alto dei cieli, mentre l'asfalto sfrigolava come pancetta in una padella. L'atmosfera si era placata, il tempo pure, e quel giorno al contrario nulla faceva intendere alcunché di negativo. Era una perfetta domenica mattina, in qualsiasi dintorno della Capitale le attività si erano fermate per un riposo più o meno meritato e il discorso, ovviamente, valeva anche per il Mondo Babbano nel quale tre giovani avventurieri avevano messo piede da poco meno di un'ora. Se il loro aspetto passava inosservato, frutto di un'attenta analisi circa un vestiario poco esuberante, le loro intenzioni anche se tacite già si mostravano più curiose del solito. Sguardi attenti, orecchie aperte, espressioni indagatrici. Piccoli Sherlock Holmes? Forse. Ma chissà, il Fato avrebbe addirittura potuto travolgere le loro identità nel tradizionale quanto più serio Dottor Watson. Tempo al tempo, allora. Perlomeno l'orario divenne chiaro, perché improvvisamente le campane della splendida Chiesa di St Sepulchre suonarono undici rintocchi, rilasciandone uno meno invadente a segnare la mezz'ora aggiuntiva. Erano le undici e mezza, poco ma sicuro. Cambiava qualcosa ai fini della ricerca dei tre ragazzi? Non apparentemente, d'altronde le lezioni quel giorno erano sospese ad Hogwarts.
» Fred Nello stesso istante in cui il dolce scampanellio invase le strade circostanti la cattedrale, una fiumana di persone spuntò dalle porte precisamente decorate, mente le statue di due santi favorivano l'uscita dei fedeli. Prima un gruppetto di ragazzini, tutti di tenera età e dagli occhi pieni di una luce piuttosto vivace, poi gli adulti e infine i più lenti, gli anziani, che si reggevano sui bastoni oppure ondeggiavano in modo claudicante durante il loro cammino. Quasi sembrava che stessero formando, tutti loro insieme, una realistica linea dell'età. Sulla strada di Snow Hill, la cosiddetta Via in Festa per un'antica tradizione popolare di riti e divertimenti in compagnia, già erano arrivati alcuni partecipanti dell'omelia. E fu proprio una signora anziana ad attirare l'attenzione di un giovane ragazzo dallo sguardo attento, allungando una mano verso il suo braccio per sfiorarlo docilmente. «Giovanotto, perdonami» disse, una vocetta stridula ma cordiale. «Mi aiuterebbe ad attraversare la strada?» fu la sua seconda richiesta. Dall'aspetto affabile, la schiena ricurva per l'età che non perdonava, i capelli bianchi e raccolti in una crocchia, quella signora anziana stringeva un bastone nella mano sinistra e con la destra ancora sfiorava Fred Zoungla. Di fronte, una serie di strisce bianche pedonali, nessun semaforo e una fiumana di persone pronte ad avvicinarsi. Sul marciapiede da raggiungere, quello davanti alla vecchietta e al ragazzo, tuttavia, qualcuno osservava in silenzio.
» Percy Via Snow Hill non era poi chissà quanto lontana dal centro del quartiere nel quale la cattedrale diventava faro secolare per fedeli, passanti e tanti altri spiriti nei dintorni. Le campane allungavano i loro squillanti suoni come numerosi tentacoli in più direzioni, afferrando l'udito di più e più uomini, piccoli o grandi che fossero, per annunciare il loro giorno di festa. Era Domenica, il settimo giorno, quello dedicato al riposo e alla preghiera. Tutti i negozi erano chiusi, ai lati della strada si scorgevano persiane calate, finestre chiuse, vetrine non più spalancate ad eccezione di qualche ferramenta e di una salumeria che stava per serrare a sua volta i battenti al seguito di alcuni impegni mattutini. Non si poteva dire lo stesso per gli uffici di Amazon, centro focale di commercio in una città metropolitana come Londra. Parte delle sue filiali, infatti, regnava sovrana sul percorso principale che Percy Wilson, studente Tassorosso nel fiore della sua giovinezza, stava macinando sotto i suoi piedi. Spezzoni di frasi giunsero alle sue orecchie, perché sembrava che in quell'ufficio di vetro, visibile dall'esterno, una coppia di adulti stesse litigando violentemente. «La spedizione doveva partire oggi, dannazione!» Il primo dei due uomini, entrambi dai capelli castani ma uno più basso dell'altro, fece sbattere la mano bruscamente contro l tavolo, provocando un rumore assordante e facendo cadere diversi fogli a terra. «Non potevo, santi numi. NON POTEVO. Ci arrivi? Erano Galeoni, razza di idiota, come potevo applicare la transizione con i Gal-» «SHH ZITTO!» Non si erano accorti di essere sentiti. Ma il loro discorso... sarebbe stato utile ai fini della ricerca di Percy? Una casa di Maghi in un quartiere di Babbani era come scovare un ago in un pagliaio. Eppure, un aggancio era appena giunto. Il ragazzo l'avrebbe colto?
» Thalia Direzione totalmente lontana, oltre che differente, aveva scelto la seconda allieva di Tosca Tassorosso. Di sicuro Thalia avrebbe potuto vantare una certa esperienza rispetto agli altri due compagni di avventura: era al terzo anno, era attiva su più fronti, era ormai considerata tesoriere del Comitato a favore degli Elfi Domestici. Non guastava il nomignolo di leader, non in quel frangente, perché l'Irlandese era abbastanza furba da tastare vantaggi e svantaggi nella situazione che prendeva il suo coso lentamente. Così come aveva invitato gli altri due partecipanti a darle l'esempio circa un'identità del tutto Babbana, essendo lei cresciuta in una famiglia di soli Maghi e Streghe, adesso sapeva bene che contare su se stessa fosse la strategia migliore. Non avrebbe potuto fare altrimenti, perché si era divisa dagli altri. Il suono delle campane di quella domenica mattina, segno che la messa era finita, non furono tanto forti al suo udito, perché altri rumori - soprattutto voci concitate - la stavano circondando come un abbraccio. Un vasto mercato si presentò alla sua persona, un dedalo di tende e stand, ognuno con delle tavole di legno sulle quali i commercianti esponevano la loro mercanzia. C'erano tanti profumi, di spezie e cibi, oltre che numerosi oggetti utili in casa o meno. Tutto era statico, perché non c'era magia, essendo un mercato babbano. Tuttavia, tutto assumeva nuova vita per la gestualità sempre più marcata dei negozianti, che cercavano acquirenti come topi alle prese con una buona dose di formaggio. Una ragazzina si avvicinò di scatto alla studentessa di Hogwarts, ponendosi di fronte con fare piuttosto sbrigativo. «Ehy, carina, hai da accendere?» Capelli lunghi, dalle ciocche colorate nelle più svariate sfumature, occhi verdi segnati da una matita troppo forte nel suo contorno, un piercing al naso e un rossetto acceso, rosso, sulle labbra; giacca di jeans, felpa nera e gonna sfilacciata con stivaletti con borchie ai piedi concludevano quella strana descrizione. E ora? Chiedo scusa per il ritardo iniziale, occorreva organizzarsi prima per bene. Possiamo dare il via alla missione vera e propria: vi siete divisi, siete ormai in tre direzioni diverse, ognuno con il proprio contesto. Prego di scrivere soltanto l'inventario attivo: spilla, vestiti, eventuali oggetti che avete con voi, tutto se plausibile. Non è ancora tempo per le statistiche. La mappa vi aiuterà, avete libertà assoluta per le descrizioni dei luoghi in cui vi trovate, basandovi sui dettagli forniti nel testo. Conoscete lo scopo della vostra missione, cercare la casa dei Maghi in questo quartiere Babbano è complicato, ma non impossibile. Occhi aperti e attenzione, siete circondati dai Babbani... forse. Restano i turni: Thalia - Percy - Fred - Master. Buona fortuna!
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