| «Thalia.» La donna dall'aspetto così minuto, eppure tanto gentile, parve sottolineare con dolcezza quel nome ascoltato fino a renderlo un canto con la sua stessa voce. Lo sguardo si fece meno preoccupato, leggermente più tranquillo, nonostante il pericolo in cui suo marito versava fosse all'ordine del giorno per lei. Se da un lato la Tassorosso aveva sperimentato forse tra le esperienze più stravaganti, bizzarre e sicuramente folli della sua vita, un discorso per alcuni tratti simile non era da negare alla Strega di fronte. Le rivolse un sorriso appena percettibile, accennato di poco, riprendendo subito dopo. «Hai il nome di una Musa, un nome così bello.» E lo era, lo era davvero: rivestita di fascino, emblema di incanto, Thalia Moran non era una studentessa da poco conto, non lo sarebbe mai stata. Camilla liberò le mani che aveva stretto convulsamente, senza neanche accorgersene, l'una verso l'altra, fin quando sollevò la destra verso la ragazza. «Adalbert sarà sicuramente felice di rivederti, non appena si sveglierà. Ti scriveremo, cara, Jinky saprà trovarti. E se una futura collaborazione potrà essere d'aiuto per tutti loro, per il nostro stesso paese, per la giustizia che ancora manca, allora così sia. Così sia davvero.» Alla sua destra, la schiera di Elfi Domestici parve meno intimorita. Avevano una casa, una nuova casa: per quanto tempo, in che modo, per quale lavoro, non era ancora dato sapere, ma Camilla Habbott non era cattiva di natura, il suo volto ne era testimonianza diretta per tutti i presenti. La fiducia, a quel punto, era uno scacco matto. E d'altronde, Grimsti e Jinky sembravano aver già fatto un passo avanti, consapevoli che quella, tra tutte, potesse essere la scelta giusta. Prima ancora che i dubbi sorgessero ancora, però, Camilla parve anticipare qualsiasi eventuale - quanto giusta - considerazione: un movimento rapido della bacchetta magica e una pergamena recante il suo nome e quello di suo marito, così come il loro indirizzo di casa, comparve tra le sue mani. La offrì alla studentessa di fronte, un sorriso a conferma di quella promessa appena fatta. «Ci rivedremo presto, Thalia. Stringimi il braccio, cara, quando vuoi.» Parve che la stanza brillasse un po' di più: per un attimo soltanto che parve infinito, eppure così fugace, le pareti si ricoprirono di bagliori insieme ai lampadari incantati, ancora sospesi come per magia. Uno ad uno, gli Elfi Domestici - non più prigionieri - scomparivano, mentre Jinky da un lato, Grimsti dall'altro, insieme sussurravano l'indicazione per la Materializzazione. Quanto potere che aveva ciascuno di loro, quanto potere che non avrebbero mai saputo utilizzare per quel valore tanto importante, per quella libertà che li vedeva stranamente tristi, perché così sconosciuta fino a quel giorno. Sarebbero stati al sicuro per davvero e quello, a ben vedere, era soltanto un nuovo inizio. Una prima giustizia era stata fatta, all'ultima creatura scomparsa nel nulla, i lampadari si videro in assenza di soccorritori di sorta e caddero, l'uno insieme all'altro, a compattare contro il pavimento macchiato. Seguì un terremoto vero e proprio, l'Incanto che rivestiva quel luogo ormai spezzato senza i suoi prigionieri, senza il padrone, senza né controllo né ordine alcuno, fino a collassare su se stesso, disperdendosi in macerie, riducendosi in una cappella in miniatura, la stessa che aveva dato origine al tutto. Camilla si Materializzò con Thalia proprio alla fine, l'ultimo frammento di lucernario come ricordo di un'avventura che mai sarebbe stata dimenticata. Di ritorno ad Hogwarts, Thalia avrebbe finalmente rivisto sia Percy, suo concasato, sia Fred, Grifondoro del primo anno, entrambi già di Infermeria, al sicuro, riposando per chissà quali ferite che avevano guadagnato quel giorno. Ma lei ce l'aveva fatta, Thalia era stata eccezionale come sempre: e la Spilla, nel suo palmo, parve brillare maggiormente. Hai ottenuto informazioni di grandissimo valore per la storia del Comitato, così come la liberazione di dieci Elfi Domestici, ora in casa dei signori Habbott da te incontrati; essendo tu organizzatrice e rappresentante del C.r.e.p.a., ti occuperai direttamente di quanto scoperto in questa sede, formando i risvolti futuri per la vostra fondazione. Ma adesso, per il tuo impegno e la tua pazienza infinita, per essere rimasta l'unica fino alla fine, per la tua narrazione eccezionale, ti premio con +1 Punto Exp + 2 Mana, nella speranza che anche per te, come per me, sia stata una delle più belle avventure di sempre. Buon continuo, recati in Infermeria per le cure ed è fatta.
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