Il Nuovo Mondo, Tenochtitlàn, Atene V Incontro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/7/2017, 17:44
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
1,771

Status:


Erano passati diversi minuti di confusione. Dopo essere stato colpito, senza avere il lusso di sapere da chi o da cosa, William si era ritrovato completamente spaesato, incapace di distinguere con lucidità i contorni attorno a lui. Con una conclusione così improvvisa - giunta come una lama a tagliare di netto una trama precisa - risultò difficile distinguere realtà da sogno. Chiaro che l'esperienza in Messico un sogno non fosse in ogni caso ma le tinte prese da quelle ultime vicende erano state vissute in modo tanto confuso da risultare più simile ad un'esperienza empirica. Ricordava un demone, o qualcosa di tremendamente simile; una creatura mastodontica a protezione della piramide, qualcosa che di certo non aveva visto a Cluny ma che sembrava ancora una volta somigliare alle creature d'ombra che avevano caratterizzato la prima delle spedizioni di Atene. Il resto erano solo sfumature avvolte nella nebbia: un liquido bianco, la presenza di volti appannati eppur familiari e infine l'oscurità. impossibile capire cosa di reale fosse accaduto in quegli ultimi istanti. *Ha davvero importanza?*
Ironico, ma la sua esperienza di ritorno fu invece assai più rilassante. Memore dell'ultima volta, quando Black venne avvolto dai tentacoli neri, il ragazzo non ebbe difficoltà a riconoscerli come le funi del Libro del Tempo, il caratteristico mezzo di trasporto tra i due flussi. Colto alla sprovvista, oppose resistenza solo inizialmente per poi placarsi e lasciarsi cullare dal pensiero del rientro a "casa". Si ritrovò in ginocchio nell'ufficio del vicepreside, con un piede ben piantato al suolo e le dita a sostenersi mentre il suo sguardo si apriva sulla visione dei suoi compagni ritrovati. C'erano tutti, inclusi anche coloro che sembravano aver subito un destino fatale. Quella era la prova che le sue sicurezze non si erano rivelate infondate; morire nel passato equivaleva a segnare la fine della propria esperienza all'interno del libro, nient'altro.
Rilasciando per qualche istante la maschera di superbia che lo accompagnava, il ragazzo si lasciò andare in un respiro di sollievo,
incapace di nascondere una certa gioia nell'essersi spinto fino all'epilogo di quell'evento. Non ebbe fretta di rialzarsi, così il corpo come la mente lo spinsero a tergiversare ancora qualche istante, giusto il tempo di trovare un filo conduttore che legasse entrambe le esperienze enigmatiche vissute nel passato. Era ormai assodato che lo scopo degli ateniesi non fosse quello di cambiare il futuro quanto più viverlo. Poteva leggere in molti sguardi un certo disappunto per quella missione, eppure il serpeverde non si sentì smarrito - forse sostenuto da minori aspettative. Raggiungere la piramide era stato l'obiettivo dei Mexica in quel preciso episodio,
momento storico che aveva visto la loro fine, lasciando spazio alla conquista spagnola. Così, allo stesso modo, avevano fatto gli Ateniesi. Partendo dalla foresta, come magari altri Mexica, erano ritornati in città, veloci come potevano, cercando con foga crescente una risposta o un riparo all'interno di una delle piramidi. I membri della Scuola di Atene avevano vissuto la storia e l'avevano fatto nei panni dei Mexica. Non era certo che vi fosse altro che Peverell volesse insegnargli. Complotti e ombre, probabilmente, non erano qualcosa di esterno a quelle vicende, non necessariamente almeno; facevano parte della loro esperienza, a tratti simile ad un'esercitazione che li avrebbe messi nelle condizioni di provare le stesse emozioni che i nativi avevano provato prima di loro.
*O insieme a noi.*
Nelle questioni legate al tempo tutto era sempre relativo. Eloise fu la prima a parlare, forse animata da qualche dubbio, considerato l'interesse nei confronti del docente. Wiliam invece ne aveva avuto abbastanza. Si era rivelata una lunga giornata e le ferite che aveva riportato non erano certo da considerarsi superflue. Per quanto ne detestasse il pensiero, necessitava dell'infermeria.
Si decise finalmente ad alzarsi, sentendo ora più di prima gli acciacchi che si portava dietro da secoli. Osservando la mano destra ritrovò la sua bacchetta ancora stretta al pugno. Una volta riposta l'arma, decidere di nascondere nelle tasche il tremore che accompagnava le sue mani per poi spostarsi silenziosamente all'interno dell'ufficio, in direzione della porta. Non avrebbe permesso a nessuno di vederlo in quelle condizioni un secondo di più, specie dopo averli abbandonati, scegliendo una strada da solitario. Non rimpiangeva le sue scelte così come il vantaggio che pensava di essersi ritagliato in quell'occasione. Se fosse stato realmente un Mexica vi sarebbe stata in gioco la sua vita, bene che non avrebbe mai messo nelle mani di qualcun'altro.
Ormai prossimo alla porta, i suoi occhi cercarono quanto vi era alle sue spalle un'ultima volta prima di lasciare la stanza in direzione dell'infermeria.



Ps: 35 ~ Pc: 106 ~ Pm: 110 ~ Exp: 15
------------------------
Riassunto: William crede di aver vissuto quell'esperienza dal punto di vista di un Mexica che cerca riparo nella piramide, motivo per il quale la missione si è conclusa lì. infine, fisicamente a pezzi, non si perde in convenevoli e si allontana dall'ufficio per dirigersi in infermeria. Si sente in parte colpevole per aver abbandonato la Colonna ma cerca nella logica ogni possibile scusa per convincersi di aver fatto la scelta giusta.
------------------------
• Bacchetta Magica.
• Mantello della Disillusione.
• Guanti dell'Eroe Caduto.
• 1 Fiala: Pozione Scioccante.

 
Top
view post Posted on 21/7/2017, 19:36
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


olivergiacca
*È troppo presto*
Non avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare di formulare un simile pensiero durante l'avventura nel Nuovo Mondo. Fin dall'inizio, l'emozione era stata più forte di qualsiasi altra cosa, perennemente accompagnata da una scarica di adrenalina senza eguali. Non guastava il pericolo sempre più imminente, pronto a sorgere da ogni angolo, ad ogni percorso intrapreso e ad ogni azione avventata o meno che fosse. La sete di scoperta era di gran lunga il perfetto toccasana per la curiosità innata del giovane Caposcuola, mai avrebbe potuto lamentarsi di essere stato partecipe, con tutto se stesso e anche più, ad un'esperienza che avrebbe potuto con ogni probabilità definire unica nel suo genere. La stessa etichetta di Viaggiatore del Tempo calzava a pennello nella visione d'insieme che aveva scelto di rendere propria in modo assoluto. Nonostante la tragicità del momento, data dalla consapevolezza di essere spettatore di una lotta dall'epilogo già scritto, Oliver poteva dirsi estasiato, stanco ma affascinato da quanto vissuto fino a quel momento. La tristezza giungeva in sopravvento, superando qualsiasi altra reazione di poco prima, perfino la calma che con l'ausilio del Cuore di Banshee, artefatto magico d'eccezione, stava tentando di infondere nella folla circostante. Ignaro della riuscita o meno della sua azione, furono le parole del Docente ritrovato a sorprenderlo più del dovuto. Era tempo di andare via, a quanto pareva, eppure una domanda sorgeva spontanea tra i pensieri sempre più confusi del Grifondoro: quale la differenza, quale il cambiamento che avrebbero potuto lasciare intatto in un Mondo così lontano dal loro tempo? Abituato a solcare le epoche fra Presente e Futuro, in un limbo senza confini ben delineati a causa del Dono ottenuto in eredità dalla sua famiglia, il Veggente si chiedeva, a quel punto, quale scacco matto potesse ancora dirsi reale nel Passato. Avevano combattuto insieme contro le più disparate creature, vivendo in prima linea una realtà lontana anni ed anni, secoli addirittura, senza per questo sentirsi perennemente come Plimpi fuor d'acqua. Non appena la conclusione si stagliò nettamente ai loro sguardi, Oliver tuttavia non poté fare a meno di chiedersi quale fosse stato il suo vero compito. Aveva forse prestato aiuto ai più deboli? In parte. Aveva potuto modificare il corso degli eventi? Impossibile. E per quanto il cuore fosse stretto nella morsa della partenza, abbandonando un palcoscenico di ostacoli in successione e di contesti difficili da comprendere totalmente, una parte di sé si disse favorevole a restare. Quante cose avrebbe potuto fare nel Nuovo Mondo. Quanto aiuto avrebbe potuto offrire con la sua magia, la sua dedizione e quell'impegno senza eguali che tanto lo caratterizzava. Avrebbe forse fatto la differenza, la stessa che stupidamente aveva creduto di realizzare a favore dei Mexica, la parte lesa vera e propria. Di sicuro lo sarebbe stata di lì a breve.
*È troppo presto*
Sarebbero morti. Tanti, troppi di loro, più del dovuto. E nessun libro avrebbe raccolto tutti quei nomi, perché agli antichi cantori non importava scrivere dei perdenti, erano i vincitori a passare alla storia. In una riflessione che faceva acqua da più parti, Oliver si ritenne responsabile in prima persona di quell'esito inalterato. Non avrebbe potuto cambiare il Tempo, più di un Ateniese aveva precisato quel dettaglio, eppure in segreto Oliver custodiva ancora la Speranza di ribaltare le sorti. Non avrebbe mai pensato di agire, neanche se avesse potuto in qualche modo, in ampia visione, perché lo scontro fra Mexica e Spagnoli sarebbe stato necessario all'articolazione del Presente vissuto dal ragazzo. Tuttavia, si disse mentre prendeva una piccola pasticca dalla tasca sinistra della tunica indossata, avrebbe potuto lasciare un segno anche solo in minima parte. Avanzò di un passo e poi un altro, infine altri in successione fin quando non giunse in una postazione visibile dai più, il Cuore di Banshee già riposto in borsa dopo il suo utilizzo. Intrecciò lo sguardo con un volto qualsiasi, il primo che avrebbe potuto adocchiare. Un bambino, si augurò. perché innocente, autore di un destino che avrebbe potuto scrivere da sé nei prossimi tempi con la giusta occasione. E mentre lo strappo tra le realtà di Passato e Futuro diveniva sempre più impellente, lo sguardo di Oliver cercò quello di un tacito osservatore, mimando con le labbra una sola parola. Salvati. Ma non sarebbe stato compreso, probabilmente. Come avrebbe potuto? Il palmo della mano sinistra si aprì, facendo cadere a terra la Nanosticca, artefatto magico tanto semplice quanto forse utile per davvero all'indifeso Mexica. L'avrebbe presa per salvarsi? Avrebbe avuto paura di una magia così lontana e sconosciuta? I colori sfumarono, i suoni piombarono nel silenzio, un attimo dopo Oliver si ritrovò nello studio del professor Peverell. Un lungo sguardo ai vestiti, tornati quelli del principio dell'avventura, stringendosi nella felpa arancione che indossava, tanto calda quanto rassicurante come sempre. La sporcizia di terra, sangue e polvere non era sparita, così le ferite restavano ad onore e memoria di un salto nello Spazio e nel Tempo. Claudicante, si sarebbe diretto in Infermeria, un luogo che mal sopportava, ma che per le circostanze in corso sembrava assolutamente necessario. Avrebbe controllato in seguito della presenza o meno della pietra che aveva recuperato durante il percorso. Prima di lasciare l'ufficio, Oliver rivolse un lungo ultimo sguardo al Libro chiuso, portale tra le epoche più disparate. Viaggiatore del Tempo, apprezzava quel titolo. Ma il prezzo da pagare sarebbe stato sempre alto.

Statistiche
Punti Salute: 40/178
Punti Corpo: 150
Punti Mana: 162
Exp: 18

Abilità
Divinatore Base
Riassunto
Nonostante la stanchezza, le ferite, i pericoli e gli ostacoli vissuti fino all'ultimo, alle parole di Peverell e alla consapevolezza della fine dell'avventura, Oliver si sorprende a pensare che sia troppo presto. Lunga riflessione sull'impossibilità di cambiare il corso degli eventi, onde avere conseguenze nel proprio presente, tuttavia Oliver prova tristezza per la lotta prevista fra Mexica e Spagnoli e per un attimo si chiede quale aiuto, restando lì, possa dare ai primi indifesi. Certo di uno scontro necessario per l'articolazione del suo tempo, non agirebbe per davvero in modo drastico neanche potendo, ma pensa comunque di farlo in piccolissima parte, intrecciando lo sguardo con un bambino (data la folla di fronte, dopo essere avanzato), mimando con le labbra la parola Salvati e lasciando cadere dal palmo della mano una Nanosticca. Anche se vana come soluzione, poiché non sicuro di essere stato compreso, Oliver ha ancora la speranza di aver fatto una minuscola differenza a favore del bambino. Infine, dopo un ultimo sguardo al Libro, tornato in ufficio, pensa alla pietra che ha recuperato in Mexico e che ora ha in borsa, poi si dirige claudicante verso l'Infermeria con il gruppo di cura.
Inventario Attivo
• Bacchetta magica
• Spilla Ateniese: appuntata al petto, nascosta da una piega dell'abito.
• Anello del potere: blocca l'avversario per due turni; indice.
• Nanosticca: rimpicciolisce fino a 30cm. Un turno. Tasca sinistra.
• Bracciale di Damocle +5 PM +5 PC
doppio incanto in un post, valido una volta ogni 6 post. Polso destro.
• Bracciale Aspide Notturna +3 PM +3 PC
capacità di percepire se nell'ambito di gioco sia presente un oggetto sotto Incantesimo, incrementa la resistenza contro la magia nera.
• Detonatore Abbindolante
distrae per un turno, ottimo diversivo.
• Sacchetta Medievale + 3 PC +1 PM
Incanto Estensivo Irriconoscibile, max 5 oggetti
- Mantello della Disillusione +8 PC + 5 PM
- Cuore della Banshee + 5PM

controllo sulle emozioni (istigare un'emozione, far sentire dolore). Un turno.
- Corno Vichingo +2PM
suonato, allontanerà tutti gli animali magici e non (ad eccezione di quelli con un intelletto pari a quello umano) nel raggio di 800 m dal suonatore.
- Nano Arcibaldo: unicum. Riconosce piante venefiche, diventando bianco.



 
Top
view post Posted on 3/8/2017, 11:17
Avatar


Group:
Dipendente Ministeriale
Posts:
4,865

Status:


Emily Claire Rose Clothes

Alla flebile luce delle poche lanterne, li vide piegarsi su se stessi, uno ad uno, mugugnando incomprensibili lamenti di dolore.
Emily restò ferma per lunghi attimi di silenzio, appartata in un angolo protetto e riparato dall'oscurità; la sinistra andò a gettare indietro la lunga chioma vermiglia sfuggita alla presa del laccio di cuoio e ancora una volta, lo sguardo di granito, stanco quanto fiero, non ebbe il coraggio di abbandonare la visione che le si parava innanzi.
La via era libera finalmente, o almeno così le sembrò di capire. Per tale motivo, non curante dell'ennesimo, frustante pericolo che avrebbe potuto tagliarle la strada, la Serpina sgusciò contro al muro per sbucare dall'altra parte, lì dove l'intersezione di vie veniva chiusa e la Piramide, quella vera, si ergeva maestosa.
Voltando il capo verso destra, si aspettò di vedere Horus, convinta che fosse riuscito nel suo misterioso piano ma, pur sapendo quanto forte egli fosse, pur conoscendo ed ammirando le sue abilità, non vedere il suo viso appena girato l'angolo, le causò una dolorosa fitta al petto ed il terrore s'impossessò irrazionalmente della sua mente già provata.

Lo aveva lasciato solo, fu il suo scoraggiante pensiero e muovendo i primi passi verso la direzione in cui si aspettava di vederlo sbucare, Emily strinse con veemenza la bacchetta, pronta all'ennesimo nemico. La Piramide le sorvegliava il fianco, richiamandola a sé ora che erano così vicine ma la meta, improvvisamente, perse d'interesse: aveva lasciato Horus a se stesso e anche se era stato lui a chiederle di restare indietro, non avrebbe mai dovuto permetterglielo. Ritrovarlo era divenuta la priorità assoluta e così sarebbe stato, sempre.
Al di là delle orripilanti aspettative, la prima cosa che i suoi occhi argentei notarono, affiancando la traversa in cui aveva lasciato il Tassino, fu il campo di battaglia scarlatto. Il sangue dei caduti, mischiatosi al terriccio scarsamente illuminato, faceva da manto per le fila di soldati piegati sulle proprie ginocchia o riversati sul fianco.
Seguendo l'ecatombe con uno sguardo lontano dall'essere preoccupato ma fin troppo incline alla curiosità, Emily alzò lentamente il capo su un piccolo fazzoletto di luce, lì dove si aspettò di rivedere finalmente il suo compagno. Le iridi argentee scivolarono sui pantaloni macchiati di terra fino a raggiungere il petto martoriato ed il collo sporco e quando finalmente i suoi occhi cinerei sfiorarono con preoccupazione e sollievo le sue labbra, uno strappo all'altezza dell'ombelico la trascinò malamente via da quella felice visione.

L'atterraggio non mancò di causarle l'ennesima fitta al fianco. Riversa sulla spalla, con lo zigomo piegato sul braccio ferito, le ci volle almeno un minuto per rimettere a fuoco la stanza da cui erano partiti.
La pietra umida, a contatto con i lembi di pelle nuda, fu un sollievo, al contrario delle fiamme del fuoco che scoppiettavano non poco lontano e le illuminavano, riscaldandola, l'esile schiena.
Senza volerlo, la Serpina socchiuse le pesanti palpebre e la debolezza sembrò inondarla come se il suo fragile corpo fosse stato abbandonato nel più tormentato dei mari in tempesta.
Nel buio della sua mente, la visione delle labbra torturate di Horus, in mezzo all'incomprensibile tappetto di sangue e caduti, si fece vivida al punto tale che ad Emily sembrò di ritrovarsi nuovamente in Messico. La pietra umida venne sostituita dalla terra bagnata di sangue, le fiamme del camino divennero l'arsura del giorno illuminato dal sole e l'odore metallico delle sue stesse ferite impregnò l'aria cancellando il profumo di pergamena e cenere e, con esso, la consapevolezza di essere tornata ad Hogwarts.

Devo alzarmi, si disse, tentando di farsi forza sul palmo destro, Devo trovare Ra, e a quel pensiero spinse sul gomito ferito per rialzarsi dal cruore, per ritrovare la Piramide qualora avesse rialzato il fiero sguardo.
Ma la città era sparita, così come i rumori della battaglia e a circondarla v'era solo il rumore dei passi degli Ateniesi, il silenzio dovuto ai postumi della battaglia e l'ardere delle fiamme.
Alzando il capo mentre, debole ma fiera, si rimetteva in piedi, lo sguardo di granito si sciolse alla visione di chi le stava venendo incontro.
La gamba sinistra, ritrovandosi a sostenere improvvisamente il peso della fanciulla, cedette e la mano, nascosta dal mantello, andò a stringere il braccio di Horus non solo per sorreggersi ma anche per trovarvi conforto: era lì, stava bene ed il sangue che aveva bagnato la suola delle sue scarpe, non gli apparteneva.
Restandogli accanto, fu facile ritrovare un briciolo di forza e man forte venne data dalle parole del Docente che, ergendosi nella sua pacata rilassatezza - come se per lui la battaglia non avesse mai avuto luogo, le causarono una scarica di adrenalina che le risvegliò mente e corpo.
Avesse potuto, lo avrebbe afferrato per la collottola chiedendogli perché non avesse concesso loro il tempo di raggiungere la Piramide, perché li aveva condotti fin lì senza perdersi in spiegazioni ultime alcune e, soprattutto, perché non aveva dato loro un preciso obiettivo. Raggiungere il cuore della città era divenuta la sua missione nel momento in cui, passo dopo passo, nemico dopo nemico, sentiva che era giusto, avvertendone il richiamo. Non ne aveva mai dubitato ma in quel momento, mentre il Professore li invitava a raggiungere l'infermeria e, a pugni stretti, Emily lo seguiva, la Serpina aveva iniziato a chiedersi se non avesse commesso qualche errore di valutazione. Insoddisfatta dunque, continuò a rimuginare sul fallimento per tutto il tragitto attraverso i corridoi e fu per tale motivo che, sentendosi improvvisamente trascinare via da Horus, non poté fare a meno di regalargli uno sguardo sorpreso quanto confuso. Avanzò di un passo in sua direzione, le labbra ridotte ad un piccolo broncio e la voglia di stringersi a lui pari a quella di prenderlo a sberle per quanto le aveva chiesto di fare in Messico, ma fu il ragazzo stesso a fermarla portandosi un dito alle labbra per evitare che la sua piccola, innocente fuga, venisse scoperta.
Quando i passi degli Ateniesi si spensero oltre l'ennesimo corridoio, Emily si lasciò andare ad un sospiro come se, fino a quel momento, avesse trattenuto il fiato in quella sorta di Limbo che la vedeva in seria lotta tra l'istinto di aggrapparsi ad Horus ed il desiderio di prendersela con lui per la preoccupazione che le aveva causato. Tuttavia, prima ancora che Ra potesse portarla a sé, le braccia della Serpina corsero al petto di lui e qui vi piegò il capo stanco.
Il profumo della sua pelle fu come balsamo per la sua mente provata ed i piccoli sussulti dei suoi muscoli affaticati, la spinsero a stringergli le mani intorno al collo per portarlo ancor di più a sé nell'istintivo quando inconsapevole desiderio di calmarlo, proteggerlo.
Eppure qualcosa dovette solcare nuovamente i ricordi di quella sera poiché, pochi attimi dopo, le dita affusolate di Emily cercarono il suo volto e liberandosi dall'abbraccio, gli occhi di lei si posarono sullo sguardo etereo del giovane. Le labbra rosse si schiusero nel tentativo di porgli una domanda ma Horus l'anticipò.
Aggrottando la fronte nel solcare il suo volto mentre comprendeva il significato delle sue parole, fu semplice lasciar andare la frustrazione che aveva provato in precedenza, quando lui stesso le aveva chiesto di starsene in disparte. Non aveva difatti compreso quanto fosse accaduto ma ancora una volta, Horus le aveva dato conferma della sua straordinaria forza e forse, per quanto l'orgoglio fosse lontano dal volerlo spontaneamente ammettere, il chiederle di stare indietro non era stato altro che un tentativo di proteggerla dal suo attacco.

Non puoi semplicemente chiedermi di farmi da parte. Così ho pensato di andare a sistemare l'altra schiera di soldati.
E facendo spallucce, distolse lo sguardo mentre lui lasciava lentamente la presa e si allontanava.
Scusami?
Incrociate le braccia al petto, nell'udire le parole appena pronunciate, Emily passò dal comportarsi come una piccola ed offesa bambina, alla figura autoritaria della situazione.
Cosa voleva dire che non voleva andare in infermeria? Era ferito e stanco e...

Non esiste, Ra. Devi curarti e... E se è per quello che ho visto sul campo, se è per tutti quei soldati, non preoccuparti.
Con un passo in sua direzione, eliminò la distanza che si era appena creata. La sinistra andò a cercare la sua mano e stringendola forte, Emily piegò il capo vermiglio alla ricerca del suo sguardo freddo.
Dovrai dirmi come si fa, io sono solo riuscita a farli piegare in due per delle brutte coliche.
E sorridendo nella sua ingenuità, alzò la destra sul suo viso, carezzandone delicatamente la guancia.
Ma ora andiamo in infermeria.
Continuò con la voce che assumeva un tono così fermo da stonare con la dolcezza appena dimostrata. Con la mano ancora stretta alla sua, la Serpina si voltò verso il corridoio principale, tirando delicatamente Horus: non avrebbe ammesso alcun incomprensibile capriccio.
Conosco molti incantesimi più dolorosi dell'Indigesti. Ti conviene seguirmi.
E voltandosi a guardarlo mentre compiva pochi, lenti passi, gli angoli delle sue labbra si piegarono in un piccolo, divertito sorriso: sicuramente avrebbe compreso a cosa alludeva nella sua affettuosa minaccia.
Non erano poi così diversi.





Punti Salute: 65
Punti Corpo: 115
Punti Mana: 110
Punti Esp.: 28,5

~ Emily indossa un morbido corsetto di pelle chiara, morbida, le cui tasche contengono: contenitore di vetro infrangibile, fialetta contenente aconito; fialetta di Decotto al Dittamo; fialetta di Pozione Rinvigorente, fialetta di Pozione Mors Aparentis
~ Pantaloni chiari aderenti - proteggono dal fuoco non magico e dal calore.
~ Catena della notte. Nascosta dagli abiti - rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, facendo sembrare le ossa più mobili.
~ Mantello della Disillusione. Non avvolge interamente il corpo - realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona, anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
~ Anello del Coraggio. Medio destro - Attacco e difesa raddoppiati nei confronti di un unico avversario – 2/5 azioni
~ Anello Vittoriano - inseparabile monile privo di effetti.
La bacchetta (Legno di Salice, Crine di unicorno, 11 pollici e un quarto, rigida) è riposta nel centurino di pelle legato poco sotto il bacino.
 
Top
view post Posted on 19/8/2017, 20:11
Avatar

Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

Group:
Tassorosso
Posts:
716
Location:
Librandia

Status:



Il silenzio era greve. Secondi carichi di tensione, attesa, timore.
La ragazzina si sentiva come chi si aspetta di tutto. L'ennesimo risvolto nefasto di tutta quella faccenda. Eppure non sapeva cosa aspettarsi.
Poi il silenzio fu rotto dalla voce del professore. Si sentì immediatamente come risollevata. Qualcosa che poteva con più chiarezza identificare, qualcosa che poteva esserle maggiormente riconoscibile, non poteva che rinfrancare il suo animo ormai sull'orlo del baratro dello smarrimento.
Ma come riuscire a trovare ristoro davvero? Ascoltando le parole la mente tornò a vacillare. E non l'aiutò certo ciò che seguì alle sue parole. I contorni tremolarono e i colori sbiadirono. Cosa aveva appena detto? Di sicuro avevano vissuto utili ore in cui avevano potuto capire qualcosa?
Ma chi? Non certo lei! Non certo in quel momento.
Ancora una volta si sentì trascinare in un turbinio che sommato alla stanchezza la stordì. Cosa dicevamo poc'anzi, cos'era che s'aspettava?
Non quella botta!
No, quella proprio no!
Atterrò in un angolo e il braccio che per primo toccò la pietra del pavimento scivolò per la sorpresa. Così dunque la ragazzina stavolta concluse di faccia.
Tutto era stato incredibile, un viaggio impensabile, un'avventura che mai avrebbe potuto immaginare così com'era poi stata. Tuttavia la cosa più assurda si presentò come la ciliegina sulla torta: dopo aver resistito strenuamente alle numerose e temibili prove, dopo clavate, lanci umani e tuffi dai tetti, dopo aver collezionato lividi e contusioni in tutte le membra, proprio ora, proprio alla fine, proprio in quel che era casa in quel momento, si beccò il colpo di grazia. Un male assurdo al naso la fece lacrimare. E il fiato si ritirò in gola impedendole di pronunciare quell'
"Ahia! " che forse poteva illusoriamente essere di una minima consolazione.
Si tastò ma i polpastrelli non trovarono sangue, solo che il loro tocco rivelò quanto fosse precipitato il livello di sensibilità a causa dell'urto. Ma piano piano si rese conto che i morbidi tessuti della bocca incontravano invece qualcosa di insolito. Le labbra chiuse, ma la lingua in esplorazione: s' era scheggiato un incisivo che aveva lacerato la mucosa. E dunque il sapore metallico un senso l'aveva.
Ovviamente non si soffermò a lungo su quella piccola ferita, tutto sarebbe andato a posto, indubbiamente.
Tutto tranne i suoi pensieri e le sue angosce.
Nel tempo trascorso in quella terra distante nella trama del tempo, stando al professore, ciascuno di loro aveva avuto modo di capire.

*Accidenti a te, ragazzina stolta!*
Lei non era molto sicura di aver capito. Forse era la stanchezza ad offuscare ancor più il tutto, ma questo la faceva sentire terribilmente sconfitta.
Forse esagerava come sempre, ma così, a caldo, la sola cosa che aveva capito era che si poteva aver paura. Una paura vera. Forse anche quello faceva parte di ciò che dovevano capire? Di solito le era difficile provare paura e anche in quello stesso viaggio non ne aveva provata poi così tanta. Però pensò a quel fugace attimo in cui poté vedere alcuni degli sguardi di quel popolo ammassato nel posto che riteneva più sicuro. Erroneamente, certo, ma loro questo non lo sapevano. E forse era su questo che doveva riflettere. Il loro percorso non era stato facile e forse anche quelle donne e quei bambini lo avevano percorso con la consapevolezza di poter essere braccati.
I passi della comitiva di viaggiatori erano stati largamente ostacolati da quella che senza dubbio era magia. Forse anche questo era un altro aspetto di quanto c'era da capire? Magari saper riconoscere il cosa il come e il quando della Magia. L'impressione Memory l'aveva avuta più verso la fine del tragitto, quando cominciò a pensare che tutta quella concentrazione di insidie altro non fosse che un "colorato" sistema di difesa. Però c'era da chiedersi dove porta affidarsi troppo al proprio potere. Le forze possono sostenerti fino ad un esito favorevole?
Fu allora che si rese conto che gli altri s'erano già incamminati verso l'infermiera, e a proposito di forze, anche lei aveva bisogno di recuperarne.
Si sentiva davvero sfinita.
Decise che avrebbe avuto tempo di riflettere e di colmare quel sentimento di tristezza che sentiva verso le proprie mancanze. Perciò in silenzio e zoppicando un pochino sulla caviglia, che a quel punto sembrava non voler più obbedire alla volontà che fino a quel momento aveva voluto reprimere e rimandare dolori e fatiche, si diresse anche lei verso l'infermeria.


Attesa. Si sente sconfitta perché pensa di non capito il viaggio. Ad ogni modo si pone delle domande sul senso di quanto vissuto e quelle piccole riflessioni trovano più spazio di quanto invece l'essere fisicamente allo stremo. Poi però deve cedere e imita gli altri dirigendosi in infermeria.

STATISTICHE
Punti Salute: 30/124
Punti Corpo: 50/60
Punti Mana: 57/57
Punti Esperienza: 6
ATTIVO:
Sacca con cordino/tracolla
Bacchetta {Legno di Larice, piuma di Fwooper e goccia di rugiada, 10 pollici e un quarto, abbastanza elastica.}
Bracciocchio {Piccolo ed elegante bracciale che, in caso dimentichiate o rischiate di perdere un oggetto, suonerà attirando la vostra attenzione. Il minuto occhio incastonato rimane, solitamente, chiuso, mimetizzandosi ad arte ed aprendosi solo in caso di bisogno.} ~ per adesso, finché non le passa, non lo toglie mai XP
Pantaloni Chiari ♦{Proteggono dal fuoco non magico e dal calore. Sono comodi ed elastici. Blu.}
Veste lunga fin quasi al ginocchio, leggermente svasata nella parte inferiore, bianca con motivo a triangoli neri ai fianchi, senza maniche. {babbana}
Cappa più lunga dietro che davanti, con bordo triangolare, leggera, colorata nei toni dell'indaco. Chiusa da fibbie. {babbana} (nella sacca)
Artiglio del Drago Sminuzzato {♦ Monouso. Protegge per due turni dall'attacco del nemico.}
1 fiala di decotto al Dittamo.


©harrypotter.it
 
Top
view post Posted on 29/8/2017, 19:24
Avatar

VII Anno

Group:
Grifondoro
Posts:
3,115

Status:



Era ancora in corsa, lontano da creature e da angeli oscuri che di angelico avevano ben poco, quando strade senza via di uscita si pararono davanti al vampiro. Gruppi di spagnoli, lui solo e potente, li avrebbe affrontati e uccisi uno dopo l’altro poco importava se l’avrebbero infilzato, in fondo le loro spade non erano paletti di frassino. Poi d’improvviso il tutto si concluse come un lampo, lo stesso col quale avevano iniziato quell’avventura, il tempo li congedava, Mexica e Spagnoli sarebbero tornati protagonisti del passato, mentre il gruppo di giovani maghi Ateniesi erano attesi dal presente. Una bella avventura, non vissuta fino in fondo come avrebbe voluto, ma di sicuro aveva usato molte magie, aveva provato e sperimento, si era scontrato contro la sua natura e contro alcuni compagni per proteggere il suo segreto, tutto di lui era stato messo alla prova, e di sicuro ne era valsa la pena. Dopo quel viaggio qualcosa sarebbe cambiato, ma dopo tutto ogni viaggio della sua vita aveva cambiato qualcosa in lui, e di sicuro le avventure del Club erano fra i primi posti della lista. Risucchiati caddero dall’alto per ritrovarsi nel caldo vecchio e fin troppo familiare ufficio del Docente di Storia, erano tornati, erano a casa.. Non si trattenne, abbandonò l’ufficio, pronto a tornare alla sua immortale esistenza da studente di Hogwarts..
 
Top
view post Posted on 11/9/2017, 09:16
Avatar


Group:
Corvonero
Posts:
1,250

Status:



Ricordi vacui si accumulavano nella sua testa, inconsistenti e senza giusta forma. Non ricordava dove fosse, e perché tutto il suo corpo le doleva così tanto. Cercava di rammentare a se stessa cosa fosse successo e dove fosse finita, ma l'unico contatto con la realtà era il dolore che la colpiva in tutte le parti del suo corpo. I suoi sensi si accesero poco dopo, era stesa per terra con il suolo che si palesava contrastante sotto la sua schiena, solido e allo stesso tempo morbido. Le mani reagirono poco dopo al suo comando di muoversi, tastandone la consistenza intuì che quello su cui era adagiata doveva essere un tappeto. Il profumo, speziato e intenso, che dolcemente inondò le sue narici, le fece tornare alla mente tutto quanto. Il viaggio nel tempo, il club degli Atenesi, la sua sconfitta. Si rese conto di essere tornata nell'ufficio del Professor Peverell, imbarazzata cercò di alzarsi immediatamente. Per non rischiare giramenti di testa, sollevò molto lentamente il peso del suo corpo da terra, aggrappandosi al mobilio più sicuro che era a portata di mano. Il dolore era dovunque, così forte da impedirle di pensare lucidamente. Diede una rapida occhiata intorno a se, ma l'unica cosa di cui necessitava era un letto, magari anche in infermeria. Salutò con un cenno di rispetto il professore, delusa per quello che non era riuscita a dimostrare, per quello che non era stata capace di fare e per non aver goduto a pieno di questa esperienza fantastica. Uscì dalla porta del suo ufficio, consapevole che molte rampe di scale la dividevano dall'infermeria, ma che dopo questo ennesimo sforzo sarebbe stata meglio.

 
Contacts  Top
view post Posted on 15/9/2017, 22:34
Avatar

- Deus ex Mazza -

Group:
Corvonero
Posts:
5,078
Location:
New York City

Status:


The end.
Quella corsa, per quanto disperata, non sarebbe durata a lungo. C'era voluto molto coraggio e una buona dose di caparbietà per avventurarsi in maniera anche troppo imprudente in un Destino che avrebbe utilizzato la spada nel nemico come penna con cui scriverne la srisoluta, toria.
In quei pochi, anzi molti, metri che separavano il Corvonero dalla Piramide, gli smilzi e i bonzi avevano perso importanza, anche il Tempo sembrava svanire inesorabilmente: mentre la Runa sulla su nuca cominciava a bruciare, Patrick sentiva che era arrivato alla fine. Così, risoluta, la spada dell'Angelo della Morte calava su di lui come il martello di un superbo giudice, salvo poi infrangersi con il terreno sabbioso su cui si ergeva la Capitale.

Era giunto il momento, dunque.

Mentre quella sensazione di vuoto cominciava a pervaderlo nelle viscere quasi a volerlo far vomitare, il corpo del Corvonero cominciava a sbiadire come il colore su una vecchia camicia, cancellando di lui ogni segno che egli aveva lasciato, forse per sempre, nella storia. La sua mano, tesa nel tentativo vano di raggiungere la Piramide lontana, fu l'ultima immagine ce fu in grado riconoscere prima che l'ambiente circostante cominciasse a vorticare per poi perdersi nell'oscurità.

Schiuse gli occhi, piano.

Lo stomaco si contorse un'ultima volta sotto il suo sterno, prima di ricominciare a bruciare, questa volta per la fame. Il ruvido tappeto dell'ufficio del docente cominciò a prudere a contatto con la pelle del ragazzo, steso in un mare di corpi. I suoi compagni erano tutti li, nuovamente riuniti sotto un unico tetto, purtroppo. Senza proferire una parola, Patrick strinse a se la borsa di cuoio, rialzandosi in maniera silenziosa, sorpreso di avere ancora energie. Quindi? Una sola parola, una sola domanda venne in mente al Corvonero. Come sempre l'esito di quelle missioni era stato il classico "lascia il tempo che trova". C'erano riusciti o no? Non sapeva nulla di cosa fosse accaduto, dopotutto, Patrick aveva lasciato la colonna all'uscita dalla foresta. Che i suoi gesti avessero trovato ragione di esistere? Le cose sarebbero potute in maniera differente se lui si fosse diretto verso il forte? Che ne era stato del conflitto da egli causato? Della sua corsa in mezzo al lago verso la Capitale? Probabilmente Patrick non avrebbe mai trovato le risposte che andava cercando. Sicuramente, potendo tornare indietro, si sarebbe comportato allo stesso modo.
Uscendo dall'ufficio, in silenzio, si diresse verso il dormitorio. L'infermeria l'avrebbe vista più tardi, priva della presenza dei suoi orami ex compagni.

• PUNTI SALUTE: 110/238
• PUNTI CORPO: 247
• PUNTI MANA: 258
• PUNTI ESPERIENZA: 81,5+8=89,5
• INVENTARIO:
CAPPOTTO LUNGO, FELPA E PANTALONI SCURI
VESTE DELL'ASSASSINO NOTTURNO
Copre pube, cosce e spalle, donando prontezza, agilità e mimetismo con la notte. Difficile da udire e da scorgere colui che la indossa. [+4PS, +11PM, +6PC]
CATENA DELLA NOTTE
Rende il corpo più leggero e dona agilità nei movimenti, fa sembrare le ossa più mobili. Si nota molto nell'oscurità. [+2PM, +3PC]
BORSA DI CUOIO A TRACOLLA

NELLA BORSA:
GUANTI SOSTEGNO DEL PALADINO
Proteggono le manida tutti gli elementi naturali, dagli acidi, dalle basi e da colpi fisici. [+3PS]mi più difficili [+5PC]
MANTELLO DELLA DISILLUSIONE
Reallizzato con pelliccia di camaleonte, rende un'ottima mimetizzazione: se il corpo è ben avvolto in questo tessuto sembrerà donare l'invisibilità. [+8PC, +5PM]
ANTIDOTO al VELENO di DOXY
Prodotta per un compito di Pozioni
GALEONE D'ORO FALSO
Informa i membri dell'ES riguardo incontri e riunioni tramite la modifica da parte del capogruppo delle cifre poste sui bordi della moneta.
INTRUGLIO DEL GARGOYLE
Chi la assume può godere di una protezione fisica notevole, "stile armatura", pur non avendo nulla del genere addosso.
POZIONE SCONOSCIUTA
Trovata in una soffitta del castello [Pozione essenza d'elfo]

SULLA BACCHETTA:
ZAFFIRO GREZZO PER BACCHETTA MAGICA
Una pietra preziosa che amplifica la potenza del mago. [+12PM]
 
Top
view post Posted on 17/9/2017, 18:45
Avatar

Scopro Talenti, Risolvo Problemi

Group:
Preside
Posts:
11,786
Location:
Arda

Status:



V Incontro
Tenochtitlàn
Durata: 263 giorni (effettivi)

Anche per questa volta siamo giunti alla fine, non di ogni cosa, ma delle vostre, forse nostre, peripezie nel Nuovo Mondo. Un solo ultimo attimo di pazienza, e dovremmo esserci. Siete stati valutati nel corso dei sopra citati 260 giorni come in precedenza, nel più intelligente dei modi possibili, che penso abbia dato un risultato finale abbastanza calzante di quello che credo sia stato il contributo di ognuno all'evento. Come siete già stati informati, diversamente dalla scorsa volta, la 'missione' era decisamente più complessa, e in primo luogo andava compresa. Temo non si possa affermare questo sia stato fatto, ma nel rispetto degli sforzi e dell'impegno profuso da tutti nel corso dell'ultimo anno, da oggi a un mese, la valutazione complessiva non ha tenuto conto di questo elemento, che per certi versi non sarebbe poi così secondario. Come già ho scritto in passato, e in privato a molti di voi, instaurare paragoni sulle valutazioni non è il corretto modo di procedere, quindi fatelo ma a vostro rischio, o non fatelo proprio. Ognuno nel rispetto del proprio Pg apporta il suo contributo all'avventura di tutti, andando a incidere in maniera spesso proporzionale alle sue supposte abilità, possiamo affermare che in questo genere di eventi conti più quello che pensate di poter fare, che non quello che normalmente potete fare. Molti hanno iniziato a intravederne le possibilità, altri non ancora, sarà per la prossima volta? Vi rimando alla Gloria, come valutazione complessiva di ognuno, che ha anche dato luogo a una certa mobilità tra Cieli, che trovate in Gerarchia interna aggiornata. Come in precedenza alcuni dei vostri colleghi di avventura e disavventure hanno fatto ricorso ad alcuni dei loro talenti, naturalmente gliene siamo tutti grati, ma per tutte le implicazioni On Gdr che questo possa avere avuto vi rimando a un confronto direttamente con la parte interessata. Per quanto il vostro Pg possa aver avuto l'impressione di aver colto tutto tra le righe, se questo non fosse in linea con il desiderio dei vostri colleghi, dovrete rispettarne i desideri. In caso di 'aspre contese' sia la Tuke, che Poverell saranno a vostra disposizione. Non appena disponibili troverete in fondo al post anche le Spille aggiornate, che vi invito a riportare al VI incontro. Nella tabella troverete invece le statistiche, ma son certo a nessuno interessi, un così piccolo cruciale dettaglino, no?
Così come per la volta scorsa, troverete anche una voce per le conoscenze acquisite. Avete affrontato una serie di creature (dagli Ashwinder, alle Chimere nella prima parte, e il solito esercito di Ombre nella seconda), se le avrete apprese sarete in grado di riconoscere tali creature anche in futuro. Nel caso delle creature anche in Quest che non vedano la Tuke direttamente coinvolta, potrebbe capitarvi in fondo. Se come penso ci siamo, grazie a tutti per la collaborazione e vedremo la prossima volta!

Elhena (G)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 3,5
Gloria: 115
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 66.3%
Oliver (O)
Punti Salute: 5
Punti corpo: 5
Punti Mana: 5
Esperienza: 3,5
Gloria: 145
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 72.2%
Memory (W)
Punti Salute: 3
Punti corpo: 3
Punti Mana: 3
Esperienza: 2
Gloria: 110
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 57.7%
Mike (M)
Punti Salute: 3
Punti corpo: 3
Punti Mana: 3
Esperienza: 2
Gloria: 95
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 53.7%
Thalia (T)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 3
Gloria: 125
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 65.7%
Daddy (D)
Punti Salute: 6
Punti corpo: 6
Punti Mana: 6
Esperienza: 4
Gloria: 150
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 72.8%
Mary (C)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 2,5
Gloria: 110
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 59.2%
Amber (S)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 2,5
Gloria: 110
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 60.9%
Eloise (E)
Punti Salute: 5
Punti corpo: 5
Punti Mana: 5
Esperienza: 4
Gloria: 150
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 74.9%
Alice (L)
Punti Salute: 2
Punti corpo: 1
Punti Mana: 2
Esperienza: 1
Gloria: 40
Conoscenze: I
Val. Sintetica: / %
Horus (H)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 3,5
Gloria: 120
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 69.1%
Niahndra (K)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 4
Gloria: 140
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 65.6%
William (B)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 3,5
Gloria: 125
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 67.5%
Emily (R)
Punti Salute: 5
Punti corpo: 5
Punti Mana: 5
Esperienza: 4
Gloria: 145
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 72.6%
Ethan (J)
Punti Salute: 3
Punti corpo: 3
Punti Mana: 3
Esperienza: 1,5
Gloria: 80
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 68.3%
Nathan (N)
Punti Salute: 2
Punti corpo: 2
Punti Mana: 3
Esperienza: 2
Gloria: 80
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 57.4%
Arya (A)
Punti Salute: 3
Punti corpo: 3
Punti Mana: 3
Esperienza: 2,5
Gloria: 90
Conoscenze: I
Val. Sintetica: 66.1%
Patrick (P)
Punti Salute: 4
Punti corpo: 4
Punti Mana: 4
Esperienza: 2,5
Gloria: 120
Conoscenze: I-II
Val. Sintetica: 56.3%

 
Top
442 replies since 14/10/2016, 21:06   12578 views
  Share