Halloween Party, Festa di Halloween 2016

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view post Posted on 3/11/2016, 11:50
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* Quest’anno sarà diverso *
Elhena se lo disse di fronte allo specchio del bagno delle ragazze giù nella Tana dei Tassi, il viso già semi truccato, con le mani strette sul bordo del lavabo. Rilassò le spalle e allentò la presa. Gli ultimi tentativi di partecipare a una festa non erano proprio andati per il meglio, concludendosi tutti più o meno alla stessa maniera, ovvero con lei che pian piano scivolava in disparte e tanti saluti. Non era neppure andata al party subacqueo tanto pubblicizzato l’estate appena trascorsa, sebbene in molti le avessero raccontato meraviglie a proposito. Avrebbe anche avuto pronto il vestito per l’occasione, ma alla fine qualcosa l’aveva trattenuta. Aveva trascorso la serata in camera, insultandosi pesantemente per la propria idiozia.
Ma questa volta sarebbe stato diverso, si ripeté giusto per convincersi.

Anche quell’anno il bancone del Florian sarebbe stato presente fra gli stand, con i suoi dolci tanto gustosi quanto imprevedibili nei suoi effetti in tema halloweeniano. Elhena si era messa d’accordo con Amber nel pomeriggio, decidendo che, siccome la Tassina aveva lezioni fino al tardo pomeriggio, non si sarebbe recata a Diagon Alley, ma avrebbe raggiunto la collega direttamente alla Testa di Porco, per aiutarla ad allestire il bancone. Come a sottolineare le sue parole ai piedi del letto stavano due buste di carta cariche di piccole decorazioni a tema, come ragnatele di colla, pipistrelli di cartoncino o ragnetti in miniatura. Finti, s’intende.
Per quanto riguardava il suo costume, Elhena aveva optato per un trucco da spaventapasseri/creepy-bambola, dove se il costume si riduceva a un paio di stivaletti, una camicetta a quadri una salopette di jeans strappata ad arte e abilmente cosparsa di sangue finto, il trucco rappresentava il punto forte. La ragazza, infatti, aveva abilmente incollato sopra l’attaccatura del naso e sulle guance pezzi di spago chiaro incrociati, sfumandoli poi con un ombretto grigio e una sottile matita bianca per dare l’illusione che qualcuno avesse davvero ricucito insieme il suo viso. Sulle labbra, invece disegnò delle nere linee verticali, ampliando quel sorriso fasullo fino alle guance, sottolineate a loro volta da due cerchi colo pesca. Si colorò poi il naso di arancione, andando anche lì a tracciare dei segni per fingere di aver avuto l’appendice cucita.
Eppure la parte forte del trucco era rappresentata dagli occhi, che furono del tutto nascosti da un paio di grossi e lucidi bottoni neri, forati perché la Tassa potesse vedere dove metteva i piedi. Si calcò in testa un floscio e sdrucito cappello in feltro ocra, anch’esso macchiato si sangue e ravvivato da toppe colorate. Un rastrello sarebbe stato perfetto tra le sue mani, ma il pensiero dei clienti che avrebbe dovuto servire la convinse della scarsa bontà di una simile idea.
Controllò di avere con sé qualche soldo, le decorazioni, varie ed eventuali, si avvolse nel mantello e salì nell’atrio per poi incamminarsi verso Hogsmeade.

Non visitava la Testa di Porco dal pigiama party organizzato da Versus – chissà che fine aveva fatto quella ragazza – per conto di Peverell. Il locale era stranamente pulito e ben tenuto per la fama che lo precedeva e la ragazza notò già qualche ospite. Ignorò per un momento il bancone dei cibi, nonostante il suo stomaco protestasse con borbottii traducibili con “nutrimi!” e di diresse verso lo stand del Florian, riconoscibile per la presenza di Amber.
“Scusa il ritardo. Ho portato qualche decorazione in più. Se vuoi fare un giro ti dò il cambio” si offrì, parlando in fretta per scusarsi. Posò le borse a terra e cominciò a tirare fuori le ragnatele finte e tutto il resto, sebbene Amber avesse già fatto un ottimo lavoro e alla fine il suo fu solo un piccolo contributo. Le piacquero soprattutto i ragnetti formato mignon, ora sparsi per tutto il bancone e si diede della stupida per non aver pensato a un incantesimo per farli muovere. Oh l’effetto sarebbe stato così interessante! Ma per questa volta si sarebbe accontentata. Aveva giusto finito di appicciare l’ultima ragnatela sulla tovaglia, nascondendo poi le decorazioni avanzate dal di qua dello stand, dove gli ospiti non avevano accesso, che la sua pancia brontolò ancora e l’avere sotto il naso un bendidio di dolci non aiutava di certo.
“Dimmi, hai dato un’occhiata al menu?” chiese allora ad Amber.

 
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view post Posted on 3/11/2016, 14:29
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Amber Serenity Hydra

Prefetto Tassorosso ~ 17 anni ~ Clothesdivider_blood-m9fkvvq2c52qcpqm436g1b0djar3erjehuqcz6yhog

» Oliver
La tassina aveva fatto appena in tempo a posizionarsi dietro il bancone, che aveva visto sfrecciare Oliver su una scopa dritto verso di lei. E non era nemmeno solo! Con lui c'era Fred, altro prefetto, di Grifondoro.
« Oliver, Fred, Buonasera! » li salutò con un lieve sorriso, non senza notare l'eleganza di Oliver in mezzo a quelle maschere strane, che avesse a che fare con il Wizard Singing.. o come si chiamava?
Nel dubbio ripose con un semplice cenno del capo, non si immaginava un complimento i primi cinque minuto di servizio, non ne immaginava nemmeno dopo, in realtà.. ma andava bene così. L'arrivo del Caposcuola l'aveva distolta dal continuare a rimuginare su sui problemi personali. Doveva riempire il vuoto che si portava dietro da un paio di giorni, perché comprenderlo le era ancora difficile. Non si sarebbe goduta davvero quella festa se la situazione non fosse migliorata.
Seguì le indicazioni di Oliver, riempiendo sacchetto dopo sacchetto, e seguendo meticolosamente le sue indicazioni. Era felice che i prodotti piacessero, anche se sapeva che lui era ormai un affezionato cliente. Rimase un po' interdetta alla "polvere di opossum", ma sempre con la giusta dose di umorismo.
« Poveri opossum.. » aggiunse sulla scia dello scherzo. Unì tutto in un unico sacchetto e lo porse al Capiscuola, « Un Galeone tondo tondo!.. » raggiunse le monete di Oliver ed incassò il dovuto. « In bocca all'Ippogrifo per lo spettacolo! E no non preoccuparti, noi da qui non ci muoviamo. » Lo vide poi allontanarsi, indaffarato come sempre. Era difficile credere che riuscisse a destreggiarsi in quel mare di impegni che sembrava essere la sua mente.

» Elhena
Era stata avvisata del possibile ritardo di Elhena, per quanto quei pochi minuti potessero davvero considerarsi un ritardo. Ad ogni modo, quando la vide trasse un sospiro di sollievo, l'arrivo del primo cliente era stato così repentino che in effetti non si era accorta che il bancone andava abbellito con altre decorazioni. L'altra tassina, dunque, giunse proprio in tempo con i pensieri di Amber. Le rivolse un sorriso raggiante e sollevato! « Ehi! Tranquilla, sei perfettamente in tempo.. ancora non siamo stati assaliti dagli zombie. » scherzò, aiutando la ragazza ad estrarre le decorazioni extra per ultimare l'abbellimento della bancarella, assieme. Lavorare con Elhena era piacevole, dopo anni di servizio da Florian poteva dire che si era creata una certa alchimia lavorativa, difficilmente si pestavano i piedi l'una con l'altra, spesso invece i loro compiti si incastrano alla perfezione, con un livello di sincronizzazione sempre maggiore. Il costume della ragazza era veramente interessante, tanto che Amber si trovò ad ammirare forse con troppa intensità quei bottoni al posto degli occhi. « Wow.. Elhena questa maschera è uno spettacolo, stai benissimo! » si complimentò, perché era davvero impossibile non farlo, mentre la collega le chiedeva se avesse dato un'occhiata al menù.
Quel pomeriggio, in effetti, era riuscita a spiare in anticipo gli articoli in vendita un po' ovunque, compresi i menù dei banchi che offrivano cibo. Così non si trovò impreparata alla domanda della bambola creepy.

« Oh, una sola? Penso di essermi mangiata con gli occhi metà di quello che offrono!.. Non so ancora se darmi al dolce o al salato, per iniziare, ma so per certo che finirà come l'anno scorso, ovvero che uscirò da qui con qualche chilo di zuccheri in più. » in realtà avrebbe speso anche molti Galeoni in articoli differenti.
Accolse la proposta di un cambio praticamente al volo, in modo da acquistare il tutto in quel momento e poi stazionare " al sicuro" dietro il bancone per il resto della serata. Contrariamente a molti, a lei piaceva servire dietro il bancone, soprattutto nei momenti in cui aveva mille pensieri per la mente.

«Grazie, sei un tesoro, il tempo di fare un paio di acquisti e torno qui, promesso. » aggiunse recuperando al volo la piccola tracolla con i soldi che le erano rimasti ed uscire da dietro lo stand.

» Magie Sinister / Camillo
Avendo spiato per bene gli oggetti in vendita, prima dell'apertura dei Tre Manici per Halloween, Amber era pronta a concedersi quel tempo "libero" prima di tornare dietro il bancone, cercando di perderne il meno possibile.
C'erano oggetti davvero interessanti in mostra, ed era stata davvero indecisa sul dove spendere i suoi risparmi, ma alla fine la scelta era ricaduta su un oggetto in particolare, venduto da Magie Sinister.
Si diede comunque il tempo di osservare il lavoro magnifico di molti dei suoi colleghi, prima di presentarsi lì dove sicuramente avrebbe trovato anche Camillo, sotto chissà quale aspetto.
Più si addentrava nel locale, e più sentiva di potersi scrollare di dosso quella leggere apatia, almeno per un po'. Tanti erano i sospesi con cui avrebbe dovuto fare i conti, ma Halloween era la sua festa preferita, valeva la pena rovinarsela per una sensazione della quale non conosceva nemmeno il nome?
Ed in me che non si dica fu lì, a due passi dall'oggettino dei suoi desideri, pronta ad agguantare il piccolo Box.

« Ciao.. vorrei un Scrigno di Pandora, ricaricabile e .. Camillo? » Camillo non era compreso nella richiesta, ma quando Amber vide quella maschera non poté non chiedersi se ci fosse lui dietro. Portò comunque una mano al borsello, pronta a devolvere i venti Galeoni richiesti, ai negozianti, per avere tra le sue mani quell'oggettino tanto particolare quanto potente. « Se sei tu annuisci, Elhena mi ha appena dato il cambio, pensavo di fare un giro prima di tornare al bancone, vieni?» chiese infine, con la speranza di non doversi trovare a girare da sola per il locale, per quanto pieno di gente. O con lui, oppure sarebbe tornata al bancone, chiaramente avrebbe atteso di capire se anche alla collega del Tassino andasse bene quella sorta di rapimento. Non aveva troppo tempo, ma non voleva sprecarlo, era curiosa di visitare quelle strane stanze allestite per l'occasione, o anche solo di vagare e poter dire di aver visto "tutto" o quasi, prima della fine della serata.
CITAZIONE
Nome della bottega: Magie Sinister
Articoli acquistati: Vaso di Pandora - ricaricabile (1)

By ˜Serenitÿ

 
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Leah‚
view post Posted on 3/11/2016, 19:13





But what do you say to taking chances,
what do you say to jumping off the edge?

« Leah Rose Elliot; Tassorosso; Scheda »
QscYFCO
Leah era arrivata ad Hogsmeade assieme a un gruppetto di studenti di varie età, Prefetti compresi. Era riuscita a vedere Amber, con uno strepitoso costume a tema, e anche qualche altra Tassina. Dubitava che gli altri avessero visto lei, invece: aveva infilato gli stivali neri, una gonna nera e un golfino dello stesso colore (beh, non esattamente dello stesso nero, ma l'idea era quella). Si era avvolta nel mantello della divisa, fissando gli alamari d'argento sulla spalla, e poi si era calcata in testa un cappello a punta dalla tesa molto larga, che le scivolava sul viso. Con gli occhi nascosti dalla falda del cappello, scrutava tutti sperando di non essere praticamente notata.
Sotto il mantello aveva un fagotto con gli abiti di scena, ma mai come in quel momento aveva desiderato restare nell'ombra: cosa diavolo le era venuto in mente? Perchè aveva deciso di andare a fare brutta figura su un palcoscenico? Si sarebbe dimenticata le parole, oppure sarebbe caduta, o sarebbe entrata in scena con l'abito impigliato nell'elastico della biancheria.
Ad ogni passo che faceva verso Hogsmeade e la Testa di Porco, Leah pensava che sarebbe stato un completo, assoluto disastro.
Teneva il fagotto con gli abiti di scena premuto sul cuore, cercando di dominarne i battiti. Era agitata. Nervosa. Preoccupata.
Eppure... eppure una parte di lei fremeva di eccitazione. Per una volta avrebbe smesso di fissare da sotto in su attori e cantanti e sarebbe stata lei stessa su un palco. L'adrenalina le scorreva nelle vene, tanto che non sentiva nemmeno il freddo pungente della sera. Scivolò all'interno del locale senza quasi guardarsi intorno. Si accostò un solo momento al banchetto degli accessori per il Quidditch, dove la sua solerte e brillante collega era già indaffarata.

«Ehi, Thalia - le sussurrò - Complimenti, è tutto perfetto. Mi spiace non poter rimanere a darti una mano.»
Le scoccò un sorriso nervoso, sollevando appena il viso per guardarla da sotto il cappello, poi si allontanò. Non aveva fame, lo stomaco era serrato come se un Troll avesse deciso di strizzarne il sangue fino all'ultima goccia.
Ecco, magari si sarebbe potuta fermare a Mielandia, era rimasta a secco di dolcetti... i suoi occhi si diressero per un attimo sulle prelibatezze esposte sul bancone, attirata dal profumo di zucchero e caramello, ma lo stomaco le si contrasse. Nella sua mente, alla serie delle disgrazie si era appena aggiunta l'eventualità di dare di stomaco sul palcoscenico.
Diede le spalle agli stand e si diresse dietro le quinte, silenziosamente, scivolando nel mantello nero e cercando di farsi notare il minimo possibile. Non sapeva se voleva nascondersi o semplicemente stupire tutti quando l'avessero vista sul palco. Nessuno sapeva che faceva parte di quel club di canto.


 
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view post Posted on 3/11/2016, 19:32

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Finalmente quella sera era arrivata, dopo tante idee, proposte, prove, ansie e paure al gruppo musicale "The Wizard Voice", finalmente era arrivata. Per qualche ora avrebbe lasciato da parte qualsiasi cosa, i suoi fantasmi avrebbero potuto perseguitarla per tutto il resto della sua vita, ma quella sera sarebbero stati ben diversi gli spiriti attorno a lei. Ogni suo buon proposito di arrivare in orario almeno una sola volta nella sua intera vita fallì miseramente un'altra volta. Si sarebbe presentata alla festa già vestita per la I scena del I atto, toccava immediatamente a lei, non avrebbe avuto molto tempo per prepararsi. Nascose l'abito da musa sotto un pesante mantello nero e si sistemò il largo cappuccio sopra quello della tunica candida. I capelli erano raccolti in una lunga e grossa treccia laterale, che spuntava da sotto il morbido tessuto del vestito, legato in vita da una sorta di cordoncino. Si diede una rapida occhiata allo specchio per assicurarsi che non fosse possibile vedere un solo lembo di stoffa bianca e soddisfatta si sentì pronta per uscire. Raccolse in fretta la borsa contenente l'abito per la festa vera e propria, alla quale avrebbe partecipato solo dopo lo spettacolo, sperando di riuscire a preparare in poco tempo anche il trucco che lo avrebbe accompagnato, e un regalino speciale per tutte le donzelle che quella sera avrebbero assistito allo spettacolo. Scese con cautela le molteplici rampe di scale che la separavano dal portone d'ingresso e finalmente uscì dal castello. L'aria fresca della sera la fece sentire meglio, non avvertiva ancora l'ansia che si ha prima di una rappresentazione, ma sapeva che presto sarebbe arrivata. S'incamminò verso Hogsmeade, più precisamente al "Testa di Porco", tentando di muoversi il più velocemente possibile nonostante la difficoltà dovuta a quel lungo abito.
Quando intravide il locale tirò un sospiro di sollievo e rallentò leggermente il passo, non era arrivata in ritardo per un soffio. Si intrufolò all'interno del pub e osservando la gente da sotto il cappuccio ben calato sul viso non poté far a meno di sorridere compiaciuta. Si sentiva carica, pronta a presentarsi su un vero palco per la prima volta. Senza soffermarsi troppo fece una rapida capatina allo stand del negozio in cui lavorava come garzona assieme ad uno studente più grande e si assicurò che fosse presente e potesse servire tutti i clienti durante la sua assenza, lo salutò rapidamente e si diresse immediatamente verso le quinte del palco. Mentre saliva su quell'improvvisata struttura si sentiva come una sorta di diva prima del grande debutto, non vedeva l'ora di cominciare e giungere verso la fine dello spettacolo, alla parte che avrebbe sicuramente preferito in tutta la serata. Erano tutti lì, mancava solo lei, si unì a loro salutando tutti con un sorriso e si scusò rapidamente per il ritardo. Le danze potevano avere inizio.



 
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view post Posted on 3/11/2016, 21:39
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Scheda Thalia J. Moran

»Mike&Alex

Il suo sguardo non aveva abbandonato il volto di Alexander Levine nemmeno per un'istante, da quando il Serpeverde era entrato nel suo campo visivo. Era solo, per di più ad una Festa a cui erano stati invitati tutti gli studenti di Hogwarts. Danielle non era con lui e, se la Corvonero fosse stata una ragazza qualunque, non si sarebbe posta alcun problema in merito alla sua tanto evidente assenza. Tuttavia, Danielle Gilbert era la sua migliore amica. Dunque, a rigor di logica, Levine si sarebbe meritato almeno un terzo grado di tutto rispetto, al fine di indagare in merito alla questione.
«Tu e i libri non siete amici, da quel che ricordo.» rispose, aggiungendo un sorrisetto malizioso «Ma sai... sparire così, non è da te. Perciò credo ti darò il beneficio del dubbio.»
Così dicendo si spostò velocemente tra i due Serpeverde e, puntando l'indice destro al petto di Levine, aggiunse una minaccia condita di una certa ironia «Guarda che ti tengo d'occhio.»
Avrebbe continuato con le minacce, se solo Mike non fosse intervenuto. Come sempre lo sguardo gentile del Serpeverde aveva la capacità di annullare qualsiasi traccia di sarcasmo, neutralizzandola seduta stante. Sorrise, cercando di celare l'imbarazzo, e lo ringraziò in un sussurro. Doveva lavorare ancora, per certi versi, su quell'aspetto del suo comportamento. Stava proprio per accettare l'invito di Mike a fermarsi al bancone, quando udì l'inconfondibile voce di Aschling Taylor, amica e compagna di Casata. Sollevò la mano in un cenno di saluto, prima di rispondere al ragazzo.
«Certo che resto, ma prima vorrei salutare Aschling. Torno subito!»
E se per certi versi la timidezza si svelava solamente in presenza di Mike, il veloce bacio sulla guancia che lei gli donò sarebbe stato interpretato in tutt'altro modo.

» Aschling&Leah

«Aschling! Sono felice che tu ci sia questa sera!» esordì abbracciandola affettuosamente.
Nonostante la lieve differenza d'età, le due Tassine avevano stretto una sincera amicizia anche grazie al Comitato per la salvaguardia degli Elfi Domestici. Incredibile come, aderendo ad una causa comune, si potessero stringere rapporti duraturi nel tempo.

«Io bellissima? Tu lo sei molto di più!»
In effetti, i capelli scuri incorniciavano il volto della ragazzina - truccato a regola d'arte per la serata a tema - e gli occhi azzurri risaltavano splendidamente. Non capiva che cosa ci fosse di speciale nel suo abito, ma qualsiasi fosse stata la scelta che l'avesse condotta a un simile abito da strega doveva avere una sua logica.
«Sei qui con lo stand dei Tre Manici di Scopa? So che lavori lì come Garzona.» mormorò, avvicinandosi allo stand di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch «Non sono mai stata ai Tre Manici da quando ci sei tu, ma quando ci passo di fronte per andare a lavoro, ogni tanto sbircio dalle grandi finestre per vedere se ci sei. Prima o poi verrò a trovarti, lo prometto.»
Non aveva affatto idea se il titolare dei Tre Manici fosse tollerante con i suoi dipendenti, ma di certo doveva essere più loquace del proprietario del negozio di manici di scopa.
Mentre attendeva una risposta di Aschling, si accorse che la Mazza da Battitore "Eraser" era scivolata dal supporto, forse a causa di un urto improvviso. Si posizionò sul retro del bancone per sistemarla quando scorse l'amica e collega Leah Elliott. Lavoravano insieme da Accessori e avevano elaborato insieme al proprietario quegli stessi articoli in vendita.

«Buonasera Leah! Non preoccuparti per lo stand, ci penserò io volentieri.» rassicurò la Concasata con un sorriso prima di proseguire «Non vedo l'ora di vedere che cosa avete preparato!» esclamò emozionata, applaudendo in direzione di Leah. Sapeva che Oliver, Violet ed Helen erano coinvolti e che per tale ragione Lucas Moray, un altro Tassorosso, sarebbe stato il suo chiodo fisso per quella sera. Era la prima vera responsabilità per lui come attivista, ma voleva lasciargli una discreta libertà d'azione pur rimanendo a sua disposizione in caso di necessità. Leah si allontanò in fretta e si limitò ad augurarle buona fortuna.
Rivolgendosi poi ad Aschling, le propose di unirsi a lei nelle pause tra un cliente e l'altro.

«Sono sicura che avrai un po' di respiro questa sera, perciò se ti va io sarò lì al bancone con quei due ragazzi, Mike ed Alexander. Credo che tu riesca a ricordarli. Erano presenti alla mia festa di compleanno. In caso contrario te li presenterò volentieri.»
Dopo aver udito la risposta di Aschling, si sarebbe diretta nuovamente al bancone, impaziente di trascorrere qualche minuto con Mike.

» Mike&Alex

Scivolò tra i presenti, sgusciando a destra e sinistra, evitando i vari gruppetti che, come sempre alle feste, si formavano in fretta.
Giunta nuovamente vicino a Mike, appoggiò una mano sulla sua spalla per avvisarlo del suo ritorno, posizionandosi nuovamente tra lui ed Alex.
Gli sorrise affettuosamente, più rilassata rispetto a prima, e si rivolse al barista, nonché collega di Violet.

«Giusto per far compagnia a questi due solitari...» mormorò, cercando di sovrastare il rumore crescente della folla « ...prendo quello che hanno preso loro.»
Sbirciò il menù, visibile lì accanto, e annuì convinta.
«Un Succo di Sangue, per favore!»
Una volta che il giovane al bancone l'avesse servita, si sarebbe rivolta ai due ragazzi.
«Ditemi. Quali erano i vostri progetti per la serata? Perché non so se lo sapete, ma al piano di sopra c'è qualcosa di interessante e terribilmente spaventoso
Così dicendo rivolse uno sguardo ammiccante a Mike, mescolando il liquido rossastro con il bastoncino su cui era infilzata una ciliegia. Sapeva fin troppo bene quale fosse il limite di Mike in merito alla ricerca del brivido del pericolo, ma sperava di cambiare quella sua attitudine all'autoconservazione.
*In fondo cos'è una festa senza un po' di sano divertimento?*
Rimase lì, sorseggiando la sua bevanda e aspettando che uno dei due replicasse in qualunque modo.




CITAZIONE
Nome della bottega: Testa di Porco.
Articoli acquistati: Succo di Sangue x 1


Edited by Thalia Moran - 4/11/2016, 20:51
 
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view post Posted on 4/11/2016, 17:02
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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Il medico della peste rimase in un silenzio di tomba, con le mani intrecciate fra loro all’altezza del ventre ed il becco volto in direzione del viso della sua collega, in attesa di un’eventuale replica. Malizia o meno quella sua dichiarazione nascondevano un certo ardore che, forse, senza una maschera a coprirgli la faccia non avrebbe saputo manifestare. Silenziosamente avrebbe ascoltato la reazione dell’amica, senza ribattere più a sua volta. Il tetro figuro era un tipo poco loquace, la sincerità compensava la quantità di parole che in altre circostanze avrebbe pronunciato.
A seguire fece capolino al bancone il secondo cliente della serata, alla ricerca di uno degli oggetti più interessanti che le misteriose risorse di Sinister erano riuscite a raggiungere. Il ragazzo aveva teso le orecchie alla voce della nuova presenza, riconoscendo nella richiesta non solo la femminilità del soggetto, ma anche la familiarità che li legava: si trattava di Amber.
Con un lento e meccanico movimento del collo il garzone aveva ruotato la testa in direzione della ragazza, ostentando un’inquietante lentezza, per osservare il suo costume una volta raggiunto dal suo sguardo. Gli piaceva da morire, soprattutto il trucco nero sul viso, per quanto la penombra avesse concesso alla sua vista. Una volta rivolto anche il resto del corpo verso di lei il corvo le concedette un piccolo inchino, accompagnato dal posarsi della destra sul cuore, per confermare di essere proprio la persona desiderata. Ricompostosi si pronunciò: Possiamo custodire lo scrigno per tuo conto, se lo desideri. A fine serata sarà tuo.
Ancora una volta il malinconico individuo avrebbe atteso una risposta da parte dell’ennesimo interlocutore, regolando le sue azioni di conseguenza. Se la ragazza avesse preferito lasciar loro l’articolo lo avrebbero tenuto da parte, in caso contrario si sarebbe adoperato per farglielo avere nell’immediato.
Regolata quella questione l’olandese si orientò verso la collega, avvisandola delle sue intenzioni: Non starò via molto, ci rivedremo a breve.
Quella voce innaturale, profonda e gracchiante si manifestò nuovamente, precedendo l’allontanarsi di uno dei due componenti dello staff dallo stand.
Camillo raggiunse l’amica dietro il bancone, sistemandosi la giacca nera, prima di porgerle il braccio come avrebbe fatto il gentiluomo che interpretava, desideroso di scoprire se avesse accettato o meno il suo gesto.
Non avevano molto tempo a disposizione, quindi gestirlo in modo efficiente era l’unica opzione che avrebbe permesso loro di godersi il giro delle bancarelle. Senza sprecare inutilmente i granelli della clessidra il ragazzo mosse i primi passi, intenzionato a vagare lungo il perimetro del mercato, restando allineato all’amica.
La prima tappa del Grand Tour era Mielandia, per la necessità di entrambi di aggiungere una nota deliziosa a quell’atmosfera macabra. La ragazza lavorava nella gelateria che lui più amava in assoluto, ma era certo non le sarebbe dispiaciuto ciò che lo stand disponeva. Ti va qualcosa di dolce? Offro io.
Con la sinistra raggiunse il sacco con i Galeoni che aveva legato alla cintura, nascosto dalla giacca, pronto a prelevare le monete da dare a chiunque li avesse serviti. Non appena Amber si fosse espressa avrebbe completato l’ordinazione.
Buonasera. In aggiunta prendiamo un sacchetto di calderotti mostruosi.


CITAZIONE
Nome della bottega: Mielandia.
Articoli acquistati: 1x Sacchetto di Calderotti Mostruosi
In attesa di Amber per completare l'ordine. Scalate tutto insieme dal mio conto per favore :shifty:
 
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view post Posted on 4/11/2016, 17:43

☾ She's always smiling ☽ ~

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Non avrebbe potuto scegliere costume di Halloween più scontato di quello da vampiro. Aveva indossato un abito del 1800 color rosa antico e petrolio, raccolto i capelli con boccoli da una parte, infilato gli orecchini e il cammeo e il cappello, si era incollata dei canini finti, non troppo lunghi, in modo da riuscire a chiudere la bocca e si era disegnata delle vene finte sotto gli occhi, con tanto di lentine colorate di rosso. Infine, aveva poggiato sulle sue spalle un mantello color verde petrolio. Insomma, si era fatta mandare l'abito da casa e non ci aveva pensato su due volte, non aveva avuto la minima intenzione di applicarsi a travestirsi, non per quella sera.
Danielle non era proprio dell'umore adatto, ma sapeva che se non si fosse presentata alla festa, avrebbe generato domande da parte di Thalia, oltre al suo dispiacere e quella era l'ultima cosa che voleva, non perché le pesasse parlare, ma non voleva affatto pensare ad Alexander e alla sua lontananza e soprattutto, non voleva che la ragazza si sentisse in difficoltà, essendo la migliore amica di entrambi. Il discorso che il quattordicenne e la Corva avevano fatto, non era servito decisamente a niente, credeva di valere molto di più dopo quasi tre anni, invece si rendeva conto di quanto si sbagliasse, il Serpeverde era così preso da se stesso da non averla neanche invitata alla festa e più che invitata, non le aveva neanche chiesto di andarci insieme.

"Perché giustamente, il povero, piccolo, egoista e dannatissimo Alexander, non pensa altro che a se stesso. Magari fossi un vampiro per davvero, almeno avrei la soddisfazione di dissanguarlo e farlo morire."
Afferrò il vestito e scese le scale del castello, con non poche difficoltà; ringraziava di avere la sottogonna che le permetteva di non inciampare, ma sicuramente non poteva dire che fosse facile respirare nel corsetto e oltretutto, portare una gonna così pesante. Attese l'arrivo dei Prefetti della sua Casata che l'avrebbero condotta al Villaggio di Hogsmade. Quando arrivarono all'ingresso della Testa di Porco, Danielle si sfilò il cappuccio del mantello (indossato per via del freddo) e inspirò profondamente, prima di varcare l'entrata ed essere investita da un'ondata di calore e di colori. Vi erano travestimenti di ogni genere in quella sala, ma, scorse tre figure, decisamente riconoscibili, soprattutto per una chioma rossa, situate al bancone. Si sforzò di contare fino a dieci e di calarsi perfettamente nel suo ruolo da "morta non morta" così da giustificare il comportamento che avrebbe avuto durante la serata.
- Buonasera.-
Utilizzò volutamente un tono basso, quasi tombale e soprattutto distaccato, giusto per entrare nel ruolo perfetto, anche se sapeva che Thalia non se la sarebbe bevuta neanche sotto tortura una cosa simile.
 
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view post Posted on 4/11/2016, 20:49
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Halloween Party - Thalia -
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Più la serata andava avanti più Henry si rendeva conto che gli studenti non li capiva, non gli piacevano e quindi era felice di passare il resto dell’anno senza avere a che fare con la maggior parte di loro. In verità, probabilmente, avrebbe visto la metà di loro anche dopo i M.A.G.O. dal momento che i maghi per bene non osavano varcare le sudice mura di quel locale. Li trovava decisamente noiosi, e per niente proiettanti a rendere quella festa di Halloween davvero divertente.
Stava saltellando annoiato dietro al bancone quando la voce di Thalia lo fece risvegliare. Finalmente una giovane dalla lingua lunga.

«Sarò lieto di servirle il suo drink milady!»


Ridacchiò divertito iniziando a preparare il tutto con grande maestria e servirlo proprio sotto al naso della giovane Tassorosso.

«Sono 3 falci e…vi consiglio di dare retta alla signorina…al piano di sopra ci sarà da divertirsi, voi mi sembrate così noiosi, forse un po’ di adrenalina vi farà svegliare!»


Sogghignò maligno prima di prendere i soldi e riprendere a saltellare dietro la bancone in attesa del prossimo cliente.


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view post Posted on 4/11/2016, 21:13
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Halloween Party - Lo spettacolo -
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Era rimasta fino a quel momento dietro le quinte in attesa che tutti gli attori e tutti i componenti del coro arrivassero. I vestiti di scena erano pronti, gli strumenti pure e lei non riusciva più a respirare tanto che era nervosa. Era la prima volta che andavano in scena con qualcosa di grosso ed era anche la prima volta che toccava a lei dirigerne i fili. Davvero sperava che tutto andasse per il verso giusto, non solo perché sarebbe stata una cosa gloriosa per a sua autostima ma anche perché gli stessi componenti si sarebbero sentiti decisamente rincuorati e quindi ancora più pronti per la prossima occasione.
Uno ad uno arrivarono tutti e lei prese a saltellare da una persona all’altra con in mano un bel foglio degli appunti per ricordargli tutto ciò di cui avevano bisogno. Cercò in qualche modo di nascondere la propria angoscia e, quando finalmente si rese conto che era il momento di cominciare, si prese il foglio dove aveva scritto una breve presentazione e si preparò ad uscire sul palcoscenico per iniziare a far arrivare le persone. Non si era cambiata, aveva deciso di mostrarsi così com’era arrivata perché avrebbe avuto tempo dopo, sicuramente.
Stava iniziando a sudare e quando le luci la colpirono, le sue gambe iniziarono a tremare e la voglia di fuggire si fece sentire. Lei però non poteva fare altro che sorridere e cercare di nascondere tutti i timori che aveva dentro di sé. Puntò la bacchetta al suo collo borbottando un “Sonorus” in maniera tale che tutti in sala, ma proprio tutti, potessero sentire quello che aveva da dire in maniera tale che anche chi i trovava al bar potesse sapere che lo spettacolo stava per iniziare e che se erano interessati era il caso di accorrere.

«Buonasera signori e signore,
ragazzi e ragazze.
Spero che la festa sia di vostro gradimento. Come avete notato ci sono molte attrazioni e voi potrete scegliere quella che più vorrete. Da una buona cena al lume di candele, alla casa stregata, agli stand meravigliosi che ci circonda no e, come perla della serata, uno spettacolo eccezionale.
I The Wizard Voice sono lieti di annunciarvi una rappresentazione che vi lascerà sicuramente senza fiato. L’intera compagnia è davvero molto eccitata per questa meravigliosa opportunità e hanno dato tutto loro stessi per la buona riuscita di questa performance quindi mi aspetto di vedervi in tanti a seguire le loro imprese e ad applaudirli alla fine perché, davvero, sono stati magnifici e senza di loro niente di quello che vedrete sarebbe stato possibile.
Non mi prolungherò oltre e non vi svelerò nulla, voi guardate e lasciatevi ammaliare da I The Wizard Voice e lo spettacolo intitolato “Lo stregone dal cuore peloso”!
Buona visione a tutti!»


Con un ultimo urlo lasciò cadere l’incantesimo che aveva amplificato fin troppo bene la sua voce facendola arrivare nei meandri più reconditi di quel salone, e lasciò quindi il palcoscenico ai suoi amici, pronti a dare spettacolo e pronti a mettere davvero il cuore in quello che più amavano.


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Mary_Evans
view post Posted on 5/11/2016, 01:21




b22ac3af_8db4_4b02_a90a_3dc607bb7300 Mary stava finendo di allestire lo stand con il collega, poco prima che la festa avesse inizio. Non che mancasse loro molto per concludere il lavoro, dovevano solo posizionare qualche decorazione mostruosa qua e là ed il banchetto era pronto. Mentre stava finendo di sistemare gli ultimi oggetti sulla superficie rugosa dell’ antico tavolo di legno, ripensava a come l’anno scorso fossero stati lei e Camillo in prima persona gli organizzatori della medesima festa. Ripensando a tutte le energie che la mansione di party-planner le aveva fatto spendere, non si pentiva di aver passato il testimone a Violet, sua Concasata e garzona del Testa di Porco nonché amica, soprattutto a causa dell’ ultimo periodo che l’ aveva scombussolata non poco; sempre di corsa con mille cose da fare e poco tempo a disposizione. Senza contare il viaggio intrapreso qualche settimana prima con gli ateniesi alla volta del nuovo mondo, che non aveva alcuna intenzione di rivangare. Il solo pensiero che forse avrebbe dovuto essere lei stessa a sobbarcarsi nuovamente il compito di far divertire gli studenti del castello e gli abitanti della piccola cittadina di Hogsmeade la faceva rabbrividire, giusto per rimanere in tema con la festa. Ma per fortuna c’era Camillo, collega ed amico su cui poteva fare sempre affidamento. L’ anno scorso la sua presenza era stata a dir poco fondamentale per evitarle un collasso emotivo e per trattenerla dal più volte dal soddisfare il desiderio di abbandonare l’ organizzazione della festa di Halloween. Fosse stato per lei molto probabilmente non avrebbe avuto luogo.
Una volta posizionata l’ ultima statuetta di cerbero, si allontanò di qualche passo dallo stand ed ammirò soddisfatta il proprio lavoro; tavolo grezzo, rude e ricoperto da oggetti più o meno sanguinolenti. Non c’ era nulla da ridire poiché era orripilante e quindi in tema con la festa e nel contempo rispecchiava alla perfezione gli standard del proprio negozio. Niente fronzoli o eccesso di decorazioni, loro non avevano certo bisogno di quei mezzucci per farsi notare ed in fin dei conti doveva essere la merce il fulcro dell’ attenzione. Siccome la propria pignoleria non ebbe nulla da criticare attirò l’ attenzione del collega, avvisandolo che si sarebbe recata un attimo sul retro per cambiarsi d’ abito. A differenza dell’ anno precedente, aveva optato per un look più sobrio e meno spaventoso, ma che comunque richiamasse una delle creature più indagate dalla razza umana: gli alieni. Il tutto nacque da uno strano pensiero lampeggiato nella sua mente durante la visione di un servizio televisivo proprio inerente agli extraterrestri ed alla famosa area 51 ovvero: ma i maghi credono negli alieni? Non era riuscita a dare una valida risposta a tale dubbio amletico, poiché l’ unico punto di riferimento che aveva (ovvero la tutrice) conosceva tali creature per via delle sue radici Babbane. Inoltre in alcune lezioni che aveva frequentato nel corso del primo anno scolastico aveva notato come alcune delle manifestazioni addotte dai Babbani per giustificare la presenza di vita al di fuori del pianeta Terra (come i cerchi nel grano), fossero invece imputabili a creature magiche a loro sconosciute. Di conseguenza aveva deciso di testare sul campo le conoscenze dei Maghi con un piano davvero molto semplice: si sarebbe travestita da creatura dello spazio e poi avrebbe visto se gli altri invitati sarebbero stati in grado di cogliere a chi facesse riferimento il costume. Nel peggiore dei casi avrebbe passato tutta la serata a spiegare perché diavolo avesse deciso di indossare quegli abiti, o per meglio dire lo avrebbe fatto finché non si sarebbe spazientita. Con velocità si infilò il vestitino color blu notte decorato con dettagli color perlaceo che riflettevano la poca luce presente nel locale e che doveva ricorda il cielo notturno e poi si mise delle calze nere coprenti. Indossò gli stivaletti e sistemò trucco e capelli che aveva già grossolanamente abbozzato prima di giungere al locale. In breve tempo ritornò alla postazione dove incontrò un Camillo in versione “medico della peste”. Era vestito tutto di nero ed il volto era coperto da una pesante maschera in cuoio da cui prendeva origine un’ enorme protuberanza che lo faceva assomigliare ad un corvo a dimensione umana. La ragazzina trovò il costume non intrinsecamente pauroso, ma piuttosto inquietante. Il dover interagire con il gioviale collega, osservandone i lineamenti solo attraverso i due enormi fori in prossimità delle orbite le avevano fatto provare un iniziale sensazione di diffidenza, come se quello che aveva davanti ora non fosse il Camillo che conosceva. Tuttavia la bellezza del costume era innegabile, data anche l’ attenzione posta nei dettagli e comunque non era da tutti imporsi di gironzolare per tutta la sera con un tale affare sopra la faccia. Rimase a fissarlo per qualche minuto fino a che il Tasso non pronunciò due parole che la indussero a sorridere dolcemente. : “Tu dici?” rispose abbassando lo sguardo ed allargando i lembi della gonna con le mani : “Non lo trovi un po’ troppo, come dire, “ femminile”?”, chiese usando un tono lamentoso per sottolineare l’ ultima parola. : “Anche tu sei splendido corvone mio! Però dovresti lavorare sulla tua voce sexy, questa non funziona affatto.” concluse prima di scoppiare in una sonora risata.



 
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view post Posted on 5/11/2016, 10:07

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prova
Finalmente quel momento era arrivato, il tutto era stato allestito al meglio e il gruppo era pronto per suonare ed esibirsi. Provava una leggera ansia, era abituata ad esibirsi davanti a delle persone, ma quella era effettivamente la sua prima volta davanti ad un pubblico tanto ampio e pieno di persone che la conoscevano, ma la piacevole sensazione che stava provando le solleticava lo stomaco, rendendola impaziente di iniziare. Scostò leggermente la tenda che separava le quinte dal palco ed osservò gli studenti prendere posto nella sala. Alla vista di qualche viso noto si trattenne dal fare cenni con la mano, limitandosi a sorridere. Si ritrasse nuovamente dietro le tende mentre attendeva che le luci si spegnessero permettendo a lei ed Helen di entrare in scena. Lanciò un'occhiata alla ragazza come a chiederle se fosse pronta e poi, data un'ultima occhiata al di là delle quinte, si sistemò il lungo abito da musa ed inspirò profondamente. Quando finalmente ci fu buio un brusio si diffuse fra gli spettatori permettendo alla tassorosso e alla corvonero si entrare in scena senza problemi. Si sedette sul bordo del palco, una gamba lasciata penzolare al di fuori e l'altra leggermente piegata, facendo creare al lungo abito tante piacevoli onde. La ragazzina attese che la compagna iniziasse a suonare il suo flauto rattristante, che avrebbe creato al centro del palco delle immagini adatte all'atmosfera, prima di cominciare a recitare la sua parte di filastrocca. Quando anche il primo riflettore si accese su di loro sulla sala cadde il silenzio, la giovane dalla lunga treccia rossa iniziò a scandire quelle frasi in rima che aveva scritto tempo prima.

«L'amor, immenso sentimento,
Spinge l'uomo a gran tormento:
Qualcuno potrebbe addirittura spaventare,
Come l'uomo della storia che andremo a narrare.
Questo mago assai potente
E non meno affascinante
Osservava i suoi amici che, per amore,
Perdevan la ragione.
Scelse allora di provare,
Il suo cuore ad asportare,
Con la magia oscura se ne liberò
E in uno scrigno lo incatenò.
Da allora il mago non si dovette più preoccupare
Dei sentimenti che non ebbe mai modo di provare.
Nemmeno in seguito dei genitori la morte,
Riuscì a dispiacersi per la loro sorte:
Al contrario si rallegrò
Di tutto ciò che ereditò.
Viveva felice nella ricchezza,
Senza mai conoscer la tristezza,
Fino a quando non sentì pronunciare
Dai suoi servi parole amare:
Essi provavan compassione
Per la solitudine del padrone.
Veniva da tutti fortemente biasimato,
Per non aver trovato nessuno che l'avesse apprezzato.»


Una volta finito rimase immobile per qualche istante, con lo sguardo apparentemente rivolto verso il pubblico, ma che in realtà era puntato alle sue spalle, in modo da far solo percepire a chi la guardava di essere osservato a sua volta. Lanciò furtivamente un'occhiata all'accompagnatrice ed insieme uscirono dalla scena, lasciando spazio alla storia effettiva. Una volta nuovamente dietro le quinte il cuore cominciò a batterle con forza nel petto e un ampio sorriso apparve sul suo volto. Prendendo respiri profondi cercò di calmarsi, si voltò nel semi-buio del retroscena a cercare la sua compagna col flauto e rivolgendole un sorriso alzò il pollice come a dire "brava!".

scrittafinale
 
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view post Posted on 5/11/2016, 11:01
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prova
Finalmente era arrivata la festa di Halloween. Finalmente era arrivato il momento di mettere in scena il primo spettacolo del Wizard Voice. Helen era tesissima; sì, aveva già suonato davanti ad altri durante precedenti feste al castello, trascinata come sempre da Oliver e Violet. Ma quella volta era diverso, non poteva permettersi sbagli.
Sarebbe stata la prima ad entrare in scena, insieme ad una ragazza Corvonero, Flaminia; doveva solo accompagnare la voce della ragazza con il suono del suo flauto. Avrebbe dovuto creare anche delle immagini con esso, ma con la sua fervida immaginazione sarebbe stato un gioco da ragazzi. E poi si era esercitata parecchio per far apparire le immagini che voleva lei.
Quando le luci si spensero, ansia e panico entrarono nella Tassorosso. No, non si sentiva pronta, ma non poteva di certo tirarsi indietro proprio ora. Violet l’avrebbe strozzata. Fece un ultimo respiro e seguì la compagna in scena. Vide l’altra sedersi sul bordo del palco, mentre lei si spostò verso il lato opposto posizionandosi in modo da lasciare il centro del palco libero. Lì sarebbero apparse le immagine evocate dal suo flauto.
Cercò di non guardare il pubblico, si sarebbe spaventata troppo. Posizionò il flauto ad altezza bocca e le prime note cominciarono ad uscire da essa.



Nello stesso momento in cui Flaminia cominciò a narrare la storia che di lì a poco sarebbe stata rappresentata un scena, delle figure fatte di fumo apparvero al centro del palco.
Sembravano quasi angeliche e rappresentavano coppie di innamorati intenti a dimostrare il loro amore, amici che si divertivano insieme e altre scene d’amore e amicizia. Poi lentamente la musica cambiò; da calma che era cominciò ad essere sempre frenetica e a volume più alto. Anche le figure in scena cambiarono. Le nuvole bianche che le formavano cominciarono a diventare temporalesche, e le coppie si dicevano addio, e gli amici litigavano e si separavano. In un angolo si poteva vedere una figura più cupa delle altre che osservava tali scene. Quando le altre figure scomparirono, essa raggiunse il centro del palco e con un rapido gesto si infilò la mano nel petto e tirò fuori qualcosa.
Non si poté vedere bene cosa fosse, benché fosse intuibile dalle frasi pronunciate dalla musa in scena, poiché la musica finì e le immagini, così come erano apparse, sparirono.

La prima parte era andata. Helen attese che Flaminia si rialzasse per poter fare l’inchino e lasciare la scena ai prossimi attori. Lo spettacolo doveva andare avanti.

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view post Posted on 5/11/2016, 13:53
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trick or treat?
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Non aveva mai rinunciato ad una festa di Halloween, il che era molto strano per Killian: lui non si legava mai troppo a tradizioni o ricorrenze. Ma quella festa rappresentava per il mago una ghiotta occasione di sfoderare la sua enigmatica personalità anche con persone che non conosceva. Nei suoi vagabondaggi infatti aveva sempre trovato dove passare quella notte stregata, che fossero locali o feste private non importava: il modo per imbucarsi l’aveva scoperto ogni volta. Quell’anno invece l’invito “ufficiale” gli si era materializzato davanti su di una locandina ad Hogsmeade, facendolo definitivamente cedere alla tentazione di vedere i vecchi luoghi della sua gioventù, in quel caso la Testa di Porco. Quando era solo un adolescente adorava quel posto sporco, abbandonato e infinitamente attraente per uno perennemente in cerca di guai come solo un ragazzo di quell’età poteva essere. Ma adesso? Era estremamente curioso di vedere cosa era cambiato e cosa era restato in quegli anni di lunga assenza, pensando che la normale atmosfera che si respirava in quel luogo normalmente fosse già un ottimo punto di partenza per ottenere un effetto lugubre degno di Halloween.

Quando aprì il cigolante portone d’ingresso, rimase un attimo interdetto: ogni angolo di quella che ricordava essere una catapecchia era stato tirato a lucido e adornato con allegre e spettrali decorazioni. Non aveva molto tempo per restare impalato a stupirsi della bellezza del locale per l’occasione perché la gente continuava ad entrare andando a riempire le sale già abbastanza affollate. Schivò un pipistrello a bassa quota piegando la testa a sinistra mentre avanzava verso gli stand disposti a ferro di cavallo; notò che tutti i partecipanti avevano dei costumi abbastanza in tema. L’Auror si sarebbe dovuto sentire abbastanza in imbarazzo e fuori luogo… se solo non fosse stato Killian Resween! Aveva optato per uno dei travestimenti più inusuali di tutta la sua carriera e per trovare gli abiti adatti aveva dovuto ricercare sul fondo dei bauli più impolverati della sua mansarda. Tant’è che ora sfoggiava un elegantissimo smoking di un grigio fumo scurissimo, più dei suoi occhi, in contrasto con la camicia immacolata dai bottoni costituiti da piccole gemme rosse riprendendo i gemelli ai polsi, più grossi e decorati da altre minuscole pietre. Ciò che riteneva più “mostruoso” però era proprio il suo viso, così diverso da quello che era abituato a vedere da stentare a credere che lo sguardo di quel bravo ragazzo che lo ricambiava dallo specchio fosse il suo. Non un filo di matita sotto agli occhi, la barba accuratamente rasata a zero si era portata via con sé qualche anno dell’uomo, i capelli perfettamente in ordine e non troppo lunghi (anche se si era rifiutato di impomatarli) ricadevano un poco sulle orecchie completamente prive di qualsiasi gioiello. E spoglie erano anche le sue mani, deprivate dei numerosi anelli neri e di metallo per lascare il posto ad un’unica fedina d’oro portata all’anulare sinistro. E in quel particolare era racchiuso il segreto del suo travestimento che lui riteneva estremamente spaventoso. Non era sicuro di conoscere molte persone lì, forse nessuna a dir la verità, ma sarebbe stato felice di spiegare cosa la sua mente gli aveva suggerito quella sera a chi avesse chiesto delucidazioni. Anche se privo di sangue o oscurità, il suo completo forse non sarebbe passato inosservato perché decisamente stonato con il resto.

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Con la sua elegante presenza si fece strada verso il palco dove era già iniziato lo spettacolo previsto per quella sera, ma prima di occupare una sedia e godersi la rappresentazione della nota storia preferì fare un “sopralluogo” dei banchetti adibiti alla vendita. Superò quello dei Tre Manici promettendosi di prendere da bere non appena avesse scelto quale tra le miriadi di bevande proposte fosse quella che lo attirava di più, ma il successivo lo obbligò a fermarsi.
“C.R.E.P.A.”, lesse mentalmente.
Non ricordava affatto che ci fosse un negozio chiamato in modo così stravagante. Solo quando ebbe contemplato (sempre con una faccia a metà tra il divertito e lo sbalordito) il visetto simpatico dell’elfo domestico che troneggiava sul bancone e letto il menù completo, realizzò cosa vendessero e il perché. Doveva ammettere che gli elfi di Hogwarts gli mancavano molto: le notti in cui la cena non gli era bastata erano stati sempre pronti ad accoglierlo nella loro cucina e ad offrirgli ogni squisitezza. Vedere ora dei dolci incantati da quelle creature stesse disposte ordinatamente costituiva una tentazione troppo acuta per essere ignorata. Si avvicinò ancora di più attendendo il suo turno avendo già perfettamente idea di che cosa volesse:


“Una fetta di Torta Materializzazione, per favore”.

Scandì per farsi sentire nonostante le vivaci note dello spettacolo. La sua espressione era come incredula: ai suoi tempi non c’era un’organizzazione simile e doveva ammettere che gli faceva piacere scoprire come i tempi si fossero modernizzati. Prima di prendere in mano quel tripudio di panna, cioccolato e altre dolcezze non identificabili a colpo d’occhio, estrasse dalle tasche i dieci falci per il pagamento in numero esatto così da non dover prendere resto. Una volta ricevuta la sua fetta super calorica ne prese un morso e scomparì subito per riapparire poco distante. L’effetto funzionava alla grande anche se il solo delizioso sapore del dolce sarebbe valso tutte le monete che aveva speso. Si allontanò così, a suon di materializzazione, guardando ogni tanto il palco e lo spettacolo mentre avanzava tra le varie esposizione dei negozi. Per il momento si godeva la festa così, senza avere ben idea di cosa fare: non aveva fretta. Anche se sapeva già dove i suoi piedi ( o le sue smaterializzazioni) lo avrebbero portato prima o poi… a rischiare con le creature al piano disopra o con lo stand di un negozio a lui noto..


CITAZIONE
Nome della bottega: C.R.E.P.A.
Articoli acquistati: Fetta di Torta Materializzazione X 1

©harrypotter.it
 
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~ Trish
view post Posted on 5/11/2016, 16:07





manici
Tutta Hogwarts sembrava avere un unico impegno quella sera, Testa di Porco si stava mano a mano riempiendo. Studenti e adulti calpestavano il pavimento del Pub, fermandosi ad ammirare l’atmosfera tenebrosa e le numerose decorazioni esposte lungo tutto il locale. I numerosi stand degli altri negozi arricchivano l’ambiente, creando veri e propri punti di ritrovo. Zucche, scheletri e festoni, fantasmi, creature mostruose e luci soffuse sembravano trasportare i partecipanti in un mondo parallelo, lontano dai colori primaverili e dal sole estivo, dedito alle tenebre e all’oscurità, un alone misterioso e inquietante avvolgeva il luogo della festa. Le scale che si scorgevano poco più avanti sembravano portare ad un piano superiore, ciò che nascondeva era tutto da scoprire. Quali pericoli avrebbe mai potuto racchiudere una festa? Beh, con la magia gli organizzatori avrebbero potuto sbizzarrirsi, ma l’esagerazione sarebbe sicuramente terminata nel caos totale. Virginia Brown, dipendente ministeriale, avrebbe sicuramente tenuto tutto sotto controllo. *Chissà, potrei fare una capatina su fra un po’!* Aschling era certamente molto coraggiosa, ma se c’era una cosa che non sopportava era senza alcun dubbio, il buio. Non avrebbe mai affrontato in solitaria corridoi oscuri e luci mal funzionanti. Cominciò a guardarsi attorno adocchiando qualche possibile cavia da compagnia. *Certamente troverò qualche volontario.* Non si sarebbe data per vinta, quel locale era tutto da esplorare.

Cominciò a vagare per il locale, ma prima di tutto ordinò un gustoso Succo di Sangue al bancone principale. Cosa sarebbe stato meglio di due canini affilati e sanguinanti? Del resto era pur sempre vestita da vampiro. Quella bevanda avrebbe senz’altro incrementato la veridicità del suo abito.

Un sorta di razzo le passò davanti facendola sobbalzare. Un ingresso decisamente originale quello di Oliver e del suo amico Fred, che cavalcando una scopa si erano catapultati all’interno del Pub, attirando l’attenzione di tutti. La spontaneità e la genialità di Oliver avevano sempre affascinato la giovane tassina, sentiti ringraziamenti andavano a quell’amico così gentile e disponibile. La partecipazione al C.R.E.P.A. le aveva permesso di conoscerlo meglio, aiutandola a sviluppare una maggiore sensibilità nei confronti della causa. Il ragazzo ordinò rapidamente due Ash Bier, che la giovane tassina cercò di passargli al volo, facendo attenzione a non combinare danni. “Oliver! Ciao! Spero sia di tuo gradimento!” un sorriso cortese e pieno di affetto accompagnò le sue parole.

Oliver le ricordò del banchetto del C.R.E.P.A. e Aschling subito si recò verso quello, attratta dal delizioso profumo che emanava. Non le sembrava di conoscere il ragazzo addetto alla vendita, lo salutò con molta educazione e si presentò cercando di sfoderare il suo sorriso migliore. “Piacere, io sono Aschling e faccio parte del comitato, mi sembra di non averti mai visto prima alle riunioni, sei nuovo?” provò a rompere il ghiaccio sperando di non risultare troppo invasiva “potrei avere un Muffin Senti Ascolta?” continuò decisa, mantenendo le labbra inarcate. Sorseggiava il Succo di Sangue e dai suoi denti sembravano formarsi dense gocce rossastre che davano ai suoi canini l’idea di essere insanguinati. Brusco modo per presentarsi. Chiuse la bocca imbarazzata e strizzò gli occhi come per scusarsi.

Dolci, bevande, vestiti e accessori avrebbero reso quella serata indimenticabile. Effetti magici dall’aspetto cupo e spaventoso avrebbero dato alla festa quel tocco in più in grado di creare situazioni tanto divertenti quanto spiacevoli. Via con gli acquisti, via al divertimento. Tornò al suo stand, pronta a servire le nuove bevande ordinate.



Nome della bottega: Testa di Porco
Articoli in vendita: Succo di Sangue x1

Nome della bottega: C.R.E.P.A.
Articoli in vendita: Muffin Senti Ascolta x1

scrittamanici



 
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no'one
view post Posted on 5/11/2016, 21:20




Strisciando i piedi per terra si spostò più che poteva contro il muro, allontanandosi dalla folla che man mano andava formandosi nella Sala antistante l'uscita del castello. Non sapeva se fossero li per dirigersi alla festa o solo per decidere un orario o un punto d'incontro, sentiva il bisogno di allontanarsi dal caos, dal chiacchiericcio e dalle risate, bisognosa di godersi gli ultimi istanti di silenzio.
Inoltre ogni tanto, qualcuno passandole vicino la fissava stranito, come se invece di Halloween si fosse mascherata in un periodo a caso dell'anno. Forse per una ragazza era più normale sfruttare l'occasione per indossare vestiti femminili e sgargianti? Il dubbio non l'aveva abbandonata per tutto il giorno, da quando aveva deciso di darsi al trucco al momento in cui, guardandosi allo specchio, aveva ammirato il suo lavoro, riuscito anche bene, modestamente parlando. Forse un poco esagerato, il nero non le sembrava mai abbastanza con l'unico risultato che con le decorazioni era arrivata fino alle spalle.
Fu l'arrivo di Eloise a salvarla dall'imbarazzo che poco a poco le si stava facendo strada nella pancia; tirò un sospiro immaginario vedendo il viso imbrattato di sangue. Le ricordava quei bambini che dopo aver ingurgitato dolci si ritrovavano con la faccia sporca di cioccolato anche se nel suo caso “una scorpacciata di interiora” suonava meglio.
Trotterellandole attorno la raggiunse per poi seguirla lungo tutto il percorso che dalla scuola le avrebbe portate alla Testa di porco, il luogo in cui quell'anno si sarebbe svolto il party. Sophia un poco aveva timore del silenzio spettrale che le circondava, lungo la strada avevano incrociato pochissime persone e tutte con la testa infossata nella sciarpa; nessuno studente più avanti o indietro.
Camminavano veloci per contrastare il freddo che subdolo si faceva largo tra gli indumenti, chiacchierando animatamente del lavoro svolto e delle aspettative per la serata.


Il locale contrastava molto con il paesaggio desolato che le aveva accompagnate fino a qualche istante prima, al suo interno tutto era illuminato e colorato, pronto ad accogliere una sacco di gente alla ricerca di divertimento. Dell'aria trasandata e losca di cui tanto di discuteva non vi era traccia quella sera.
Occupata a guardarsi attorno, sobbalzò sentendo il tono preoccupato dell'amica.

“Forse qualche impiccione voleva curiosare” le rispose nonostante tutta questa differenza di “posizione” nelle zucche lei non la notasse. Dopo mesi di lavoro assieme, ancora si stupiva delle manie che a volte coglievano la sua amica nonché collega... e anche se fosse stato, sistemare tutto come prima non era poi così problematico. La vide spostarsi subito dopo mentre borbottava di Violet e una cugina che doveva salutare *una trottola, gira più veloce di una trottola schizzina... incredibile!*
Ridacchiando afferrò una delle famose zucche, iniziando a passarsela di mano in mano, sempre più veloce.

“Sacco di vomito marcio di ratto!”
“Annusatore di escrementi di pollo!”

“Brava zucchetta mia brava!” sentirsi orgogliosa come una madre davanti alle prime parole del figlio.




Edited by no'one - 5/11/2016, 22:50
 
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104 replies since 27/10/2016, 13:12   2846 views
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