come se fosse casa, Per max

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view post Posted on 28/2/2017, 20:05
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LA MANGIAMORTE

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L’uomo era a suo modo interessante, forse da giovane avrebbe pagato per avere un insegnante del genere e la sua vita poteva essere diversa rispetto a quella che viveva ora. Ma era tardi per Rowena, non era più possibile oramai da molto tempo tornare sui suoi passi e sapeva che di certo, quando sarebbe giunta sua signoria la morte, non si sarebbe presa la sua anima con una carezza leggera nel sonno, ma che l’avrebbe strappata alla vita in modo brutale. Faceva parte della sua scelta di vita e ne era conscia quanto ne poteva essere conscio un auror.

-Nonostante i diversi punti di vista la reputo un ottimo insegnante. L’ascolto non è una cosa da tutti, purtroppo.-

terminò il dire con un sorriso leggero, come di ringraziamento per le parole che aveva usato verso la sua persona, poi attese. Sapeva che l’argomento successivo era succulento, la morte e la magia oscura faceva sempre notizia per chi non la conosceva e non la praticava quanto lei, eppure dal suo viso non trapelava nulla di quella conoscenza, non diede mostra della sensazione che le pervadeva il corpo, di quel brivido di compiacimento nel sapere che l’avanzata del male, proseguiva il suo percorso.

-Uno studente? Mi meraviglio che la preside non l’abbia informata degli avvenimenti che si sono susseguiti ad Hogwarts…-

tentava di innescare in lui un tarlo velenoso nel cervello, di fargli venire dubbi sull’integrità della figura della Bennet, del fatto che il marcio fosse proprio lei, che cercava di celare l’incelabile. Un cenno del capo per annuire alle sue parole. questo lo sapeva benissimo, per combattere un nemico era necessario conoscerlo e lei aveva fatto il possibile in passato per rendere questo tale. Ci pensò un po’ su quando lui le fece quella domanda, rilassando la schiena alla sedia, allungando i piedi sotto la tavola e incrociando le braccia sotto al petto.

-ha pienamente ragione su quanto appena detto e beh, dipende dallo studente che si ha davanti, dalla sua età e quanto sia conscio che il mondo fuori da Hogwarts è ben lontano dal regno fantastico fatto di unicorni, laghi incantati e foreste proibite. Possiamo dire che un ragazzino attorno ai quindici anni sicuramente sa cosa può essere la morte, l’interesse attorno a quello che accade fuori si fa più feroce, ma di certo bisogna spiegare e preparare, forse anche innescando una molla di terrore che fuori dalle mura vi sono dei pericoli, che il male ha mille forme…-

non aggiunse altro. Non voleva esporsi, non voleva forse dare una descrizione troppo dettagliata del male, spiccicando su di se un cartellino con su scritto “hey guardatemi sono la cattiva”. Fece un discorso quanto più vago e volse la domanda che aveva appena ricevuto a lui.

-cosa avete risposto?-

cercando cosí di liberarsi dall’impaccio.
 
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view post Posted on 9/5/2017, 22:48
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Nonostante le diverse opinioni e le diverse ottiche con cui i due guardavano il mondo, così come la prospettiva dell'insegnamento, riuscirono comunque ad avere un piacevole scambio di idee. E questo gli fece certamente piacere, sentiva di avere di fronte a se una persona aperta al dialogo, con una visione delle cose diversa e certamente interessante. Forse la conversazione sarebbe potuta proseguire ancora per un po', con qualche altro bicchiere magari.

Anche io penso la medesima cosa. Nonostante entrambi abbiamo vissuto esperienze diverse e abbiamo due modi di approcciarsi diversi, sono contento che siamo riusciti ad avere un piacevole scambio d'opinioni, invece che sfociare futili liti su cosa è più giusto e cosa non lo è.

I moralismi pedanteschi non li ha mai amati. Durante il corso della sua vita ha sempre cercato di essere una mente aperta a opinioni diverse dalle sue, anche se questo gli è costato anni di pratica. Non è per nulla semplice imparare a rispettare un opinione diversa dalla propria, spesso quando questa va contro i propri principi morali. Ora però l'argomento stava spostandosi sempre di più verso dei particolari oscuri, e si arrivò proprio a parlare di magia, in particolare degli ultimi eventi di cronaca nera. L'osservazione di Rowena gli fece assumere un espressione leggermente perplessa, che subito dopo andò a celare sotto a un cenno di negazione.

No, purtroppo non sono stato informato su questi ultimi avvenimenti. Dopotutto, posso anche capirne il motivo: essendo entrato da poco a Hogwarts, probabilmente la Preside ha preferito aspettare un momento più opportuno per riferirmi tutto, oppure semplicemente non ha trovato il tempo per farlo. Sa, lei mi capisce, a Hogwarts ci sono tante cose da fare...

Accennò un mezzo sorriso, mentre il busto si sollevò all'indietro andandosi ad appoggiare sullo schienale della sedia, mentre le braccia assumevano una posizione conserta. La domanda di Rowena gli parve una semplice curiosità, e non si accorse certamente del secondo fine che era implicitamente presente. Se avesse potuto saperlo, avrebbe dovuto riconoscerle la sua abilità nel dissimulare e nel tessere le parole.
Poi ascoltò con attenzione e curiosità le sue successive parole, a cui rispose poi così, dopo averci pensato un po su.


So che certi metodi di insegnamento per alcune materie sfruttano proprio la paura e il terrore per avere un maggiore rendimento. In effetti, concordo che la creazione di una "paura buona" possa essere utile, specie se si vuole evitare che un ragazzino possa prendere troppo alla leggera la portata degli eventi che stanno avvenendo nel mondo. Ad esempio, nello studio della Difesa delle Arti Oscure è importante avere un certo timore dell'avversario, di modo da poter effettuare strategie caute ed efficaci al tempo stesso. Tuttavia, se si esagera, la paura può diventare ossessione, che diventa poi ancora più difficile da gestire. Ma questa sta poi alla discrezione dell'insegnante.

E ora il sorriso si fece più largo. All'ultima domanda rispose emettendo un breve sospiro, quasi rassegnato e con un pizzico di amarezza.

Gli ho risposto che al mondo esistono non solo persone buone, ma anche persone capaci di compiere un omicidio. Gli dissi che non è facile riconoscere i buoni dai cattivi, e gli dissi di stare attento, e di guardarsi bene intorno. In queste situazioni, ancora più che normalmente un ragazzo deve imparare a riconoscere le persone che vogliono il suo bene e quelle che vogliono il suo male, e imparare a difendersi. Del fatto dell'omicidio non ho parlato poichè, come le ripeto, non ne sono bene al corrente.


Terminando riassunse un tono più serio. Poi, per smorzare un po l'atmosfera cupa che si era creata, le domanda più confidenzialmente:

Desidera qualcos'altro da bere?
 
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