Tombola di Natale, Evento C.R.E.P.A.

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view post Posted on 11/12/2016, 10:55
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C'era una volta un Elfo, tanto gentile e tanto umile, pronto ad aiutare il prossimo giorno dopo giorno. Non si sarebbe mai stancato, avrebbe sempre teso la mano per porgere una tacita offerta di generosità, perché aveva fatto una promessa a suo padre e suo padre l'aveva fatta al proprio padre e così via, per generazioni dietro generazioni, senza saltarne una neanche una volta. Una promessa era una promessa, l'Elfo avrebbe mantenuto la parola data a qualsiasi costo. E così governava il suo Tempo nel migliore dei modi, sorrideva al vicino e giocava con l'amico, tanto che ben presto scoprì di essere amato ed apprezzato dagli altri Elfi e non solo. Era una vita interessante, forse piuttosto semplice ma per lui senza dubbio affascinante. Durante la Vigilia di Natale di un anno lontano, perduto definitivamente in memorie ormai andate, ecco che qualcosa di strano, qualcosa di triste, giunse a turbare l'esistenza felice dell'Elfo. L'ombra di un essere umano bussò alla piccola porta di legno, le nocche di entrambe le mani a forzare l'ingresso, senza che la maniglia di ottone appena lucidata fosse anche solo presa in considerazione. Il rumore era forte, la figura impaziente. Apri, urlava di continuo. E poi altri insulti, spesso gratuiti, che il tenero Elfo non fu in grado di capire per davvero a chi fossero rivolti. All'inizio domandò a se stesso se avesse compiuto un errore, forse aveva dimenticato un aiuto promesso oppure aveva sbagliato in qualche altro modo? Impossibile, ne era sicuro, l'Elfo era sempre attento, i dettagli - si diceva - erano pane per i suoi denti. Attese che la Coscienza si placasse prima di far entrare l'uomo nella sua casetta interamente di legno; era uno spazio angusto, piccolo ma adatto alla creatura, e nessuno si sarebbe mai lamentato perché sembrava un angolo accogliente, molto accogliente. Altri due Elfi sedevano a gambe incrociate sul tappeto, entrambi in attesa che la gustosa cena della Vigilia fosse pronta, contenti dunque di condividere un pasto così simbolico in compagnia. Accanto a loro anche un'altra identità sedeva scomposta, le gambe più lunghe di quelle dei compagni di lato, un vestito diverso da quello leggero degli Elfi, perché molto più imbottito e colorato, tanto da far apparire l'uomo come un fagotto. Non era un Elfo, lo si vedeva, quel cappellino rosso e bianco che calzava sulla testa riccioluta non si teneva in bilico su orecchie a punta né gli occhi parevano grandi come palline da tennis. I tre amici, comunque, sollevarono lo sguardo verso l'Ombra appena giunta, quel barbuto signore così maleducato da aver interrotto il principio di una serata che profumava di allegria e di buona condivisione. L'Elfo di casa, il piccoletto, domandò chi fosse l'altro e aggiunse di aver quasi concluso la cottura del fagiano con piselli e patate nel forno, magari lo sconosciuto avrebbe voluto e potuto prendere parte a quel ritrovo amichevole. Ma la porta si aprì di nuovo, spalancata dal gelido freddo; il camino lontano si spense, la luce dell'umile casetta si affievolì e l'omaccione parlò con tono forte, simile ad un ordine vero e proprio. Da oggi tu mi chiamerai Padrone. Una pausa, tanta incomprensione sui volti dei presenti. Da oggi tu non sarai un Elfo, ma un Elfo Domestico. Cosa avrebbe significato una frase del genere? La confusione giunse sulla scia del vento, prontamente governato dall'oscura figura per avvolgere i tre Elfi ormai Domestici in catene invisibili. Ma l'uomo grassottello al fianco dei due amici si tolse il cappellino e batté le mani in un solo silenzioso applauso. A Natale nessuno sarà mai schiavo, questa è la Legge dello Spirito e chiunque dovrà rispettarla. Un grugnito finale, l'uomo sconfitto andò via, seguito dal gelo. E fra luci e il nuovo sapore del fagiano ben cotto, gli Elfi tornarono ad essere Elfi e l'orrendo pensiero di esser Domestici danzò via almeno in quel giorno.

Hogsmeade brillava di una luce straordinaria e non era frutto soltanto dei lampioni volteggianti nei dintorni, simili a lanterne sospese in punti precisi con all'interno delle Fate lucenti, pronte a rischiarare la sera imminente. Era primo pomeriggio, ma il tramonto già spazzava i colori vivaci per il suo ingresso trionfale; non avrebbe tardato, mai avrebbe voluto. L'arancio e il rosso sfumavano sull'azzurro, creando uno sfondo simile ad una tela d'altri tempi. Il brusio dei passanti, il brusio della vita mai ferma, cresceva dalle caratteristiche strade del Villaggio Incantato, salendo dunque al cielo come un soffio di invisibili desideri. Un cicaleccio di voci, tuttavia, sembrava ancor più sonoro nei pressi di Mielandia, il Paradiso di Zuccheri, sospeso sui profumi dolci che rendevano l'aria circostante ancor più frizzante del previsto. Poco distante un banchetto di legno, non molto grande, attirava l'attenzione dei passanti, mentre una carola tipicamente natalizia veniva canticchiata da un pupazzo di neve incantato accanto la capanna. Una scritta su un pannello con l'immagine stilizzata di un Elfo Domestico con tanto di cappellino natalizio volteggiava sulla cima della struttura, lampeggiando con lucine colorate per mettere in risalto la frase "Tombola del C.R.E.P.A.". Numeri e cartelle girovagavano pigramente intorno, in attesa di essere acciuffati al volo dai fortunati giocatori imminenti; infine, un salvadanaio a forma di Snaso faceva la sua bella figura sul bancone, speranzoso di essere riempito con Galeoni tintinnanti per raccogliere altri sostanziosi e preziosi fondi per il Comitato. La voce squillante di un ragazzo alto e con un cappellino piuttosto strano con una Puffola Pigmea rossa in testa come un autentico pon-pon risuonò improvvisamente. Partecipate alla Tombola di Natale, in palio premi speciali! Venite, venite! Un invito gentile, un invito simbolico, forse la Speranza di vincere e magari, perché no, la Speranza di fare una buona azione per il vicino Natale.



Tutte le informazioni per partecipare a questo link: click. Buon divertimento e buone feste!


Edited by Oliver Brior - 1/4/2018, 12:00
 
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view post Posted on 11/12/2016, 22:38
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Atena McLinder

Profumo di zucchero. L’aria pungente del pomeriggio portava rapide folate di zucchero ai passanti che attraversavano le vie del Villaggio. Forse usciva dal negozio di Mielandia, insieme ai clienti che lo visitavano, quando le porte si aprivano e chiudevano al loro passaggio. O forse veniva da qualche bancarella che vendeva dolci ai passanti. O forse, chissà, era solo l’odore del Natale che aleggiava nell’aria.
Atena passeggiava per le strade affollate di Hogsmeade, affascinata dalle luci e riscaldata dalle canzoni natalizie. Indossava un cappello di Natale rosso, con la punta tanto lunga che il pon pon le arrivava fino a metà schiena. Anche se era una cosa buffa le piaceva indossare quel cappello, le metteva allegria – e poi quando si girava di scatto poteva diventare un’arma micidiale! -.
Il suo sguardo fu attratto da un capannello di persone che si era formato intorno ad un banchetto di legno. Incuriosita, decise di avvicinarsi per vedere di cosa si trattasse. Quando fu a pochi passi riuscì a leggere un cartello con la scritta “Tombola del C.R.E.P.A.”, mentre un ragazzo invitava i passanti a fermarsi e partecipare.

*Dev’essere una Tombola di beneficenza* pensò tra sé, mentre controllava quante monete le restavano. Non aveva molto denaro, però sicuramente per una cartella sarebbe bastato. E poi era quasi Natale, e c’era il profumo di zucchero nell’aria. Non poteva restare indifferente.
«Ne prendo una!» disse con un sorriso al ragazzo, porgendogli le monete.


Christmas Time Is In The Air


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view post Posted on 11/12/2016, 23:38
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Maximilian Barrow Docente di Trasfigurazione


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Quell'oggi era una giornata particolare. Così come tante altre, il professore stava portando gli alunni di primo anno alla consueta visita ad Hogsmeade, tuttavia era iniziata in quel periodo la prima nevicata, e con i primi piccoli fiocchi candidi di ghiaccio che toccavano terra iniziava a diffondersi per tutto il villaggio l'atmosfera del Natale, ormai prossimo. Si immerse con piacere nel cumulo di gente che iniziava ad affollare le vie, guardandosi attorno con un aria di curiosità bambinesca, osservando le bancarelle, gli addobbi e le luci che venivano montate. Levitavano festoni, palline, insegne e annunci, da tutte le parti si vedeva gente al lavoro. Ammirava lo spirito degli abitanti, che erano molto rispettosi e amanti delle tradizioni.
Lasciò agli studenti l'agognata ora di libertà, sguinzagliandogli dal controllo rapace del docente, lasciandoli disseminare tra le bancarelle e tra i negozi. Le sue narici iniziano ad avvertire i profumi di dolci che venivano esposti nelle vetrine, così come quelle delle caldarroste e delle altre specialità tipiche del luogo. In lontananza si sentivano i cori che iniziavano a intonare le prime strofe natalizie, e che percorrevano le vie della città, diffondendo allegria e serenità. Un piccolo sorriso non potè che nascere spontaneo sul volto di Maximilian nel sentire, annusare e vedere tutto ciò. E in questo inseime, colpì la sua attenzione una bancarella a pochi metri da lui, da cui udì la voce di un ragazzino. Incuriositò avvolto nel pesante giaccone invernale si avvicinò, e le iridi nere si spostarono verso l'alto, leggendo l'insegna. "Tombola del C.R.E.P.A." Ricordò di averla già sentita nominare a scuola. Sempre più studenti aderivano alla nobile causa della difesa dei diritti degli elfi, e per due galeoni (perchè no?) avrebbe potuto dare il suo contributo. Frugò nelle sue tasche alla ricerca delle monete, e quando le trovò le porse sul bancone in legno, osservando con un piccolo sorriso il proprietario della bancarella.
Ne prendo una. Chissà, forse avrebbe avuto fortuna.




A Natale tutte le strade portano a casa

Oliver harrypotter.it
 
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view post Posted on 12/12/2016, 14:02
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Molti luoghi ha la tua anima, ivi alberga natura magnanima. Di coraggio e lealtà fanne bandiera, di Grifondoro potrai essere fiera!

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Dicembre. Hogsmeade, sabato mattina. Dicembre e Hogsmeade creavano un connubbio molto armonioso tra loro.Si sentiva aria di festa in quel paesino. Tutte le vetrine dei negozi erano addobbate per la festa di Natale, che ci sarebbe stata tra poco di un mese. Vi era una fiumana di gente, maghi e streghe, che si preparava per quella festa, facendo gli acquisti natalizi.

Anche molti studenti di Hogwarts gironzolavano per le stradine di quella cittadina, l'unica cittadina abitata solo dalla comunità magica. Juliet era tra quelli. Quella mattina si era svegliata con l'idea di staccare per un po' la spina da quella vita frenetica che caratterizzava la sua vita da studentessa. voleva affogare i suoi dispiaceri in una buona burrobirra. Sbuffò sonoramente. Tastò la tasca dei jeans. Sabato era l'unico giorno in cui tutti gli studenti potevano indossare vestiti più comodi, babbani. Quella mattina indossava jeans neri stretti, una maglietta rossa, con il leone del Grifondoro che aveva disegnato sopra, e una felpa nera con il pelo dentro, e delle scarpe basse rosse da ginnastica. Intorno al collo aveva la sciarpa con i colori della sua casata.

Passeggiava per la via centrale della cittadina e passando accanto a Mielandia, il suo posto preferito, visto che era una patita di dolci, si imbattè in un banchetto e una voce attirò le sue orecchie
:

"Partecipate alla Tombola di Natale, in palio premi speciali! Venite, venite!



Juliet si fermò. Un cartellone che volteggiava in aria, raffigurava un elfo domestico con un cappellino natalizio, e c'erano varie luci che illuminavano la scritta: "Tombola del C.R.E.P.A" Juliet pensò ai tanti elfi domestici e un moto di affetto salì verso di loro. E si decise a spendere due galeoni per una buona causa.

Si avvicinò al banchetto e prese parola
: "Vorrei prenderne una..." Ritirò la cartella dopo aver messo due galeoni nel salvadanaio. E si avviò, contenta di quel gesto altruista.


Edited by Juliet Little - 12/12/2016, 18:06
 
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view post Posted on 12/12/2016, 17:59
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natale
Il Natale era alle porte e senza dubbio alcuno quella era la festività preferita di Oliver Brior. Al di là dell'atmosfera prettamente frizzante, oltre che dolce, quel periodo rappresentava l'inizio di una serie di tradizioni che mai avrebbero perso il loro valore nella discendenza dei Brior. Tra la Vigilia e il giorno vero e proprio del venticinque Dicembre, la cena di gala chiamava a sé ricordi preziosi di anni dietro anni, di episodi divertenti fra Oliver e suo cugino Elijia mentre stendevano uno Gnomo da Giardino per poi dipingerlo d'oro e renderlo la decorazione vincente dell'Abete di Natale di casa e tanto altro ancora; chiamava a sé ricordi di carole e musica che sfumavano durante la serata organizzata da sua nonna Adeline nella tenuta di famiglia, fra ospiti dagli abiti scintillanti ed eleganti Streghe che per poche ore potevano fingere di essere autentiche dame di corte d'altri tempi; chiamava a sé ricordi di Fuochi Fatui danzanti, mentre più schiere di camerieri in livrea, impeccabili come sempre, servivano piatti prelibati, non ultimo un banchetto di dolci che avrebbero fatto venire l'acquolina in bocca a qualsiasi ospite tra i presenti; chiamava a sé l'esibizione di Oliver con le sue cugine Veela e non solo, pronti ad entrare in scena come di consuetudine sul palcoscenico luminoso della Sala della Musica di Caisleán Brior; chiamava a sé, ancora, le notti di pura insonnia, trascorse fra parenti stretti e amici di vecchia data, tutti riuniti in una delle ampie camere del castello dopo che quest'ultimo dava l'impressione di essere caduto vittima del potere di Morfeo. Il Natale era quello e tanto altro per Oliver, senza dimenticare i festeggiamenti ad Hogwarts con l'immancabile Ballo di Fine Anno, al quale avrebbe preso parte insieme alla sua amata Helen. Non avrebbe potuto immaginare un mese migliore, Dicembre rappresentava pura emozione e la Fede del Caposcuola verso quei valori che soltanto il Natale poteva custodire non sarebbe mai stata dissipata per davvero. Anche i regali, simbolici o meno che fossero, dipingevano quei giorni con colori accesi, con sensazioni cariche di aspettative. In Sala Comune già risuonava una carola divertente, la Signora Grassa già aveva cambiato parola d'ordine per tre volte nell'arco di una mezz'ora, indecisa se puntare alle Bacche di Nevischio oppure al Drago-Renna di Rudolf, cose del genere, cose che avrebbero fatto sorridere i Grifondoro di continuo; lo stesso Fantasma di Casata, Ser Nicholas, risultava meno spettrale del solito, mentre ghirlande e fiocchi di neve incantata lo seguivano come una scia; infine, l'Abete al pianoterra con l'inseparabile Arlette, la Fata che Flaminia, Prefetto Grifondoro, conosceva tanto bene. Perfino Dippet aveva un cappellino in testa, il che per l'uomo nel dipinto risultava davvero strano, oltre che bizzarro. Hogsmeade, a poca distanza da Hogwarts, splendeva come se incastonata improvvisamente in una sfera di cristallo, coperta da un manto bianco che accendeva la Speranza, spegnendo la Preoccupazione. Mai luogo sarebbe stato migliore per organizzare una Tombola di Beneficenza e quando Oliver fece tintinnare i suoi due Galeoni nel salvadanaio a forma di Snaso sul bancone di legno del piccolo ritrovo dedicato al Comitato, fu lieto di aver compiuto un'azione generosa, non solo quel giorno ma sempre quando si trattava del C.R.E.P.A. Una cartella, sulla scia delle altre già acquistate, giunse tra le sue mani e con una rapida occhiata ai numeri, il ragazzo si chiese se vincere potesse coronare il tutto con un pizzico di fortuna vera e propria.
 
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view post Posted on 13/12/2016, 13:31
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Rhaenys B.
La Bellezza era senza dubbio una forma del Genio. Questo l'inverno lo sapeva bene. La maestria del solenne tocco d'artista era visibile nel raffinato uso dei bianchi, declinati in ibridi che si facevano più temerari col sopraggiungere della sera. L'aria era fredda, sana. Di tanto in tanto si sporcava di voci lontane, nulla più di un acquerello slavato che donava però rapide inflessioni verso pensieri meno astratti. Sarebbe stato piacevole rimanere appena fuori dai sobborghi innevati, numerare i propri passi e poi perderne il conto, senza una precisa ragione. Semplicemente guardare il tempo scorrere e andare lontano, oltre la calante anima dell'Ovest. Ma non era quello ciò che era stato programmato per quel giorno.
Camminava nelle vie intorpidite di Hogsmeade, strette e ammassate come a proteggersi dal vento. Non la infastidiva: il mantello si sollevava a tratti in ampie anse lasciando intuire scorci di una pelle immacolata che non inorridiva al tocco del gelo. La frenesia della festa era nei dettagli: il profumo d'abete, i gusci di caldarroste ai cigli delle strade, le grandi tovaglie delle tavolate in famiglia esposte ad arieggiare. Non aveva studenti al seguito, per fortuna. Del resto, c'erano i suoi colleghi a sobbarcarsi quell'ingrato compito. Tutti gli abitanti del Castello parevano essersi riversati nel piccolo villaggio per onorare il trionfale ingresso del Natale, quasi non potesse esistere che per allucinazione di massa. Non le erano mai piaciute le ostentazioni, l'agitazione, la febbre delle compere. Vagava banalmente in cerca di quelle minuzie che avrebbero reso più reale, più sentito, tutto quel luccicare di addobbi.
L'Emporio delle Streghe, Zonko, Mielandia. Le vetrine scorrevano l'una dietro l'altra, facendo a gara per stupire. Con prepotenza insinuavano le loro promesse sui volti dei passanti, sotto forma di sorrisi. Qualunque azzardo sarebbe stato perdonato, doveva essere perdonato, in una giornata così innocua. Così era, nel gran commercio della fede.
Fu forse per quello che il banchetto di legno attirò la sua attenzione. Non vi erano grosse pretese nel canto sommesso e nella scritta casereccia. Il ragazzo che lo presiedeva non offriva che la sua convinzione. Una tombola per beneficenza, l'essenziale in bella vista, un entusiasmo ingenuo negli occhi. La mano scivolò nel mantello e quando ne uscì stringeva due Galeoni.
- Prenderò una cartella. - La lieve curva delle labbra suggeriva una sorta di celato divertimento, un apprezzamento meno manifesto di quello che forse il volontario avrebbe meritato. In verità, non le importava molto di quale fosse la Causa cui in quel momento stava contribuendo: attraverso l'atto partecipava di un buon sentire che non avrebbe saputo esprimere in un altro momento, in un altro luogo. Attraverso l'atto, partecipava dei dettagli.
Il braccio si tese rivelando maniche più corte di quelle che una temperatura così rigida avrebbe richiesto, anche da sotto a un mantello. Le dita affusolate carezzarono giocosamente il piccolo snaso prima di lasciarvi cadere le monete. L'assegnazione della cartella avvenne nello stesso momento.
Si allontanò silenziosa, forse sarebbe anche ripassata per vedere se dopotutto avesse vinto qualcosa. In fin dei conti, era una giornata innocua.
“I am tired of myself tonight. I should like to be somebody else.”
 
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view post Posted on 13/12/2016, 14:44
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Amber Hydra
Prefetto Tassorosso ~ 17 Anni ~ SchedaChristmas-Dividers-PNG-HDA passi lenti, Amber percorreva le via di Hogsmeade, godendosi minuto per minuto quell'atmosfera Natalizia e festaiola. Le mancava solo una cioccolata calda in mano, per poter dire di essere felice. Dicembre era uno dei mesi che più preferiva, ed il lieve sorriso sulle sue labbra poteva confermarlo. Il lungo mantello grigio, che da un paio di inverni la scaldava, arrivava a sfiorare i ciottoli innevati, ad ogni passo. Poco prima di svoltare verso Mielandia, aveva lasciato Fergus, intento a spiccare il volo. In poco tempo quel gufo le si era affezionato sul serio, e non era difficile vederli passeggiare assieme. Sapendo che da lì a poche ore lo avrebbe caricato di lettere e pacchetti, decise di lasciarlo libero qualche ora, a volteggiare sopra il Villaggio, certa che non si sarebbe allontanato di molto. Precisamente per quei pacchetti, si trovava lì, aveva ancora dei regali arretrati da acquistare ed il tempo era stato particolarmente tiranno con lei. Beh, in effetti aveva anche avuto la testa altrove per alcune settimane, e quello non aveva contribuito ad aiutarla. La lista, stretta tra le mani infreddolite, segnava ancora due nomi, due sfortunati che ancora non avevano ricevuto nulla. E fu proprio in quel momento, quando i suoi occhi si posarono sul foglio di pergamena, che una voce attirò la sua attenzione. Voltò il capo in direzione banchetto da cui proveniva l'invito.
" Tombola del C.R.E.P.A." era la scritta che troneggiava in bella mostra. Era difficile che qualcuno di Hogwarts non sapesse quali fossero gli intenti di quell'associazione, e lei non era da meno. Per indole aveva sempre deciso di non prendervi parte, ma di certo un galeone o due in meno non avrebbero fatto la differenza, nella sua camera blindata. E se poi c'era la possibilità di vincere qualcosa.. perché non farlo? Riempì la distanza che la separava dal bancone, e recuperò due Galeoni dal suo salvadanaio rosso, e li mise uno alla volta nel piccolo finto snaso. Poi il suo sguardo cristallino si posò sul ragazzo, e la richiesta venne formulata.
«Una cartella, per favore.» successivamente avrebbe preso la sua cartella, ed avrebbe continuato per la sua strada, con tutta l'intenzione di rimanere però nei paraggi per l'estrazione. Difficilmente la fortuna andava a farle visita ma tentare non avrebbe fatto del male a nessuno.

 
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view post Posted on 14/12/2016, 21:14
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Tombola di natale - Take my money, please. -
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Il natale era ormai alle porte e sapeva di dover respirare a pieni polmoni quelle ultime boccate di libertà prima di dover tornare a casa. Era da un po’ di tempo che vedeva Oliver particolarmente schivo e sapeva bene che quello era il tipico comportamento di chi aveva in mente qualcosa. Sembrava essere un vero e proprio segreto e quindi decise di tenere bene le orecchie tese a qualsiasi cosa.
Intanto, nell’attesa di scoprire cosa la mente del giovane grifondoro stesse macchinando, cosa c’era di meglio che farsi un giro ad Hogsmeade? Poteva prepararsi per i regali di natale e tutto il resto. Così aveva preso a passeggiare tranquilla, godendosi l’aria natalizia quando, all’improvviso, sentì un invito, caldo, che c’entrava proprio con il C.R.E.P.A. Veloce come un fulmine corse verso la fonte della voce e si avvicinò al bancone tutta sorridente.

"Ecco. Figurati. Ovviamente la sorpresa riguarda sempre questi stupidi elfi. Bah, andiamo via V, non vale la pena fermarsi."


”E se giocassimo? Sarà divertente e poi sono un membro del C.R.E.P.A. mica posso andarmene così…”


"Oh, no signorina. Non ci provare. Io non ti permetterò di farlo, io non intendo assolutamente giocare, io non…"


Purtroppo Lucy non riuscì a finire il suo monologo perché la giovane aveva già allungato i soldi e stava guardando il suo interlocutore con gli occhi che brillavano.

«Una cartella per favore, vorrei giocare anche io, sono sicura che sarà divertentissimo.»


La povera Lucy aveva ben poca parole in capitolo perché le decisioni finali spettavano sempre e comunque alla giovane Violet.


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view post Posted on 15/12/2016, 21:41
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Hogsmeade era uno dei luoghi che la bionda grifondoro amava di più: le stradine era certo affollate, ma forse questo era una delle cose che lo rendeva più bello; molti i negozi da visitare, le tante vetrine ricche di vita, giochi, i dolci di Madame Piediburre, gli oggetti e le collane, gli anelli, ad Hogsmeade si trovava sempre di tutto e di più. Ecco cosa aveva effettivamente spinto Mary a percorrere quelle strade la mattina: aveva un urgente bisogno di fare acquisti per natale. La mattina si era svegliata verso le dieci circa e, dopo una davvero sonstanziosa colazione, si era diretta al villaggio vicino con una lista di acquisti e possibili acquisti da fare. Ebbene, dopo aver girato e rigirato, guardato, provato, approvato varie cose, Mary si ritrovò all'orario di pranzo con tante buste da portare ed una fame da impazzire. Un (grande, davvero troppo grande per una ragazza che fortunatamente aveva un metabolismo veloce) pranzo in fretta e si ritrovò nuovamente per quelle strade, tuttavia stavolta un cartello attirò la sua attenzione riguaro una tombola di natale riguardante il C.R.E.P.A. Giusto! Ne aveva di certo sentito parlare la mattina stessa e senza pensarci due volte cambiò percorso per dirigersi nel suddetto locale.
Buonasera. Vorrei prendere una cartella per favore.
Con un po' di fortuna sarebbe riuscita a prendere i galeoni dalla tasca, di questo ne era sicura.

 
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~ Trish
view post Posted on 16/12/2016, 14:26






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L’aria gelida entrava da sotto le porte, filtrava attraverso le pareti che non sembravano essere in grado di trattenere una così forte energia. Tutt’altro che fastidiosa, ricca di passione, portatrice di emozioni. Era il primo Natale ad Hogwarts per Aschling e mai si sarebbe aspettata un’atmosfera simile. Palline colorate e bizzarre volteggiavano lungo i corridoi, pacchetti avvolti da grandi nastri affollavano le mensole e i tavoli, a riempire le pareti marmoree adesivi e festoni di ogni forma e colore. Era Natale, e non vi era alcuna festività in grado di equipararsi a una tale meraviglia. Il calore della festa scaldava i cuori, faceva fronte alla fredda temperatura esterna, placava i pensieri negativi riempendoli di gioia ed allegria.

Aschling era solita emozionarsi dinnanzi alle piccole cose, ai dettagli, ai gesti di affetto e altruismo, anche minimi. Mai come in quel periodo, dove si era soliti pensare che tutti fossero decisamente più buoni, aveva a cuore la causa per la quale stava ormai lottando da mesi: quei piccoli elfi si meritavano di festeggiare, di scaldarsi con una buona cioccolata, di riposarsi di fronte a un focolare acceso, di ricevere regali, regali ai quali mai erano stati abituati. Il comitato, sperando negli animi gentili di studenti, professori, maghi e chiunque altro abitasse il mondo magico, non aveva perso tempo, organizzando una tombola natalizia presso le affollate vie di Hogsmeade. Essendo ancora al primo anno, la giovane tassina, non avrebbe potuto recarsi da sola nel villaggio, senza esitare si unì al suo fedele amico, nonché capo del comitato, Oliver. Aveva imparato a conoscerlo, ad ammirarlo, era spesso onorata di ricevere consigli, insegnamenti e non poteva far altro che vederlo come una guida, un esempio. Si era accodata a lui, in modo da poter raggiungere quel magico centro di colori che era Hogsmeade. Brulicava di persona, di voci confuse, gli altoparlanti suonavano canzoni, tutti sembravano muoversi a ritmo di musica, i volti animati da sorrisi sinceri; era Natale, l’atmosfera di felicità animava gli spiriti, rilassava le menti, iniettava nel profondo un’enorme quantità di spensieratezza.

Sguardi rivolti al cielo, Aschling attendeva frenetica che un delicato fiocco di neve le sfiorasse le guance rosse e infreddolite. La neve lenta avrebbe reso tutto ancora più sensazionale, del resto, nonostante quella scuola l’avesse fatta maturare e crescere molto, non avrebbe mai rifiutato un’eccitante sfida a palle di neve e non avrebbe esitato mezzo secondo a costruire un enorme pupazzo, preoccupandosi di curare ogni singolo dettaglio, dai bottoni, alla carota, alla sciarpa.. giallo nera ovviamente.
Tutto intorno a lei sembrava aver preso vita, le luci illuminava le strade, i negozi erano pieni zeppi di persone ricoperte fin sopra la testa da sacchetti e scatole di ogni forma e misura, il fumo fuoriusciva dalle cappe dei camini accesi, e un inebriante profumo di dolciumi sfiorava i nasi delicati e infreddoliti.

Il campanellino della bancarella del C.R.E.P.A. la distolse dalle sue mille fantasticherie, si voltò col volto pieno di felicità, fiondandosi verso quelle cartelle svolazzanti che le stavano infinitamente a cuore. Era a conoscenza della presenza di premi meravigliosi, nonostante non avesse idea del contenuto. Quello che più le interessava era la felicità delle persone, l’unione che poteva scaturire da un semplice gioca, l’aria di festa che avrebbe avvolto quel semplice evento. I fondi sarebbe stati un grande aiuto per i traguardi che il comitato si prefissava di raggiungere, quelle piccole creature si meritavano un caldo Natale ricco di amore e il C.R.E.P.A., passo dopo passo, avrebbe portato a termine la sua importante missione. La tassina non si lasciò scappare l’occasione di dare una mano e rapida afferrò una cartella «Ne prendo assolutamente una!» Così dicendo mostrò 3 galeoni, uno extra lo avrebbe devolto in beneficenza.

A Natale puoi ❤








Edited by ~ Trish - 16/12/2016, 17:41
 
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view post Posted on 18/12/2016, 22:44
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Mannaggia Galatea, non ci corre dietro nessuno che io sappia, vuoi rallentare il passo? Finirò a gambe all’aria se continui a tirare!
La jarvey che risponde, quando ne ha voglia, al mal azzeccato nome di Galatea pare una indemoniata in quel pomeriggio grigio e ventoso. Attirata dalle lucine colorate che addobbano gli edifici di Hogsmade strattona il guinzaglio che reggo saldamente con la mano guantata. Tutto attorno profuma di aspettativa per l’imminente festa del Natale. I passanti sono carichi di pacchetti di tutte le fogge e dimensioni. Alcuni hanno negli occhi la luce febbrile dello shopping, altri la rassegnazione per il tour de force che evidentemente non li entusiasma. Penso di far parte della seconda categoria, non so mai cosa regalare e a chi. Ho fatto pensierini per i colleghi con i quali sono in amicizia e penserò a qualcosa di carino per mia cugina Eloise ma per il resto, avendo la mia famiglia di origine lontana ed non avendone una mia non ho particolari pensieri per i doni natalizi. Mi mettono tristezza le festività da quando sono rimasta sola e la vedovanza, soprattutto in queste occasioni, pesa parecchio. Grazie a Merlino e a Colleghi meravigliosi mi tengo occupata col lavoro e con il Crepa. L’associazione di cui faccio parte e della quale mi onoro di essere la portavoce ha indetto, per quest’anno una iniziativa che trovo davvero bellissima, una tombola. Abbinare il gioco natalizio babbano per eccellenza con la raccolta fondi a favore degli Elfi trovo sia stata una pensata geniale. Per quello che ho potuto ho contribuito aiutando a trovare alcuni dei premi che sono in palio e che andranno ai fortunati vincitori. In genere mi reputo una donna fortunata, ho tante cose che a prima vista possono apparire scontate ma che so bene che non lo sono. Non sono una giocatrice ma vorrei ugualmente tentare la fortuna non fosse altro che contribuire a rimpinguare le casse dell’associazione con un piccolo, simbolico gesto. E’ quello il motivo che, imbacuccata in un pellicciotto, ovviamente ecologico, bianco candido e con un berretto di lana rosso calato sugli occhi, mi dirigo, trascinata dalla mia impaziente creaturina, verso il luogo dove so di trovare il botteghino che vende le cartelle per acquistarne una. Chissà non esca qualcosa di buono.
Arrivata davanti al semplice banchetto allestito dai volontari del Crepa anche Galatea pare capire l’antifona e si ferma aspettando pazientemente che estragga dalla tasca il denaro necessario per l’acquisto. La mano guantata ci mette un po’ per agguantare i due galeoni che servono dal mio portamonete che pare voglia giocare a nascondino nella borsa che porto appesa alla spalla ma finalmente riesco a recuperarlo e lo consegno all’addetto.

Salve, vorrei una cartella per favore
Una volta ricevuto quello che potrebbe essere un biglietto vincente sorrido e saluto chi si adopra con la sua opera a favore di una causa che è anche mia e riprendo la passeggiata godendomi lo spettacolo della via illuminata.
 
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view post Posted on 21/12/2016, 13:11
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oh oh oh!

Hogsmeade aveva sempre dato il meglio di sé durante la stagione invernale, quando il candore della neve ricopriva i tetti sbilenchi e le strade calpestate più e più volte. Killian era stato sempre consapevole di aver un debole per quel paesino magico, sin da quando agognava i week end per poterci mettere piede ai tempi della scuola. E per questo non era stato affatto scontento quando gli era toccato un turno di pattugliamento tra quelle viuzze che si annodavano pigramente qua e là, anche se lo stare all’aperto in quella gelida giornata non era proprio il massimo. Infatti l’Auror, ora che si apprestava ad andarsene avendo portato a termine il proprio turno, poteva vantare la punta del naso più rossa tra tutti i passanti. Non era mica cosa da poco! Doveva ringraziare Merlino e Morgana decine e decine di volte anche solo per avergli risparmiato un bel raffreddore coi fiocchi che di solito non poteva mai mancare in quel periodo dell’anno. La mattinata era stata abbastanza tranquilla e il Resween , a parte tenere gli occhi bene aperti, non aveva dovuto fare molto e questo gli aveva permesso di osservare bene il via vai allegro della gente tutta impegnata a preoccuparsi dei regali di Natale. Era quasi il tramonto e ancora Hogsmeade vibrava di eccitata euforia.. era difficile non farsi contagiare anche per uno che aveva le dita blu per il freddo. Superò Mielandia spostando lo sguardo da tutt’altra parte rispetto alla vetrina: non poteva permettersi altre leccornie e, conoscendosi bene, era meglio allontanare dai suoi occhi grigi le golosità alla quale vista non avrebbe mai potuto resistere. A sovrastare il brusio di sottofondo e i sogni di un bel bagno caldo dell’uomo ci pensò un ragazzo che invitava a voce alta ad avvicinarsi alla sua capanna. Appena ebbe riconosciuto l’insegna che sovrastava la costruzione e il ragazzo che stava facendo pubblicità all’iniziativa, non potè che avvicinarsi. Aveva conosciuto il C.R.E.P.A. qualche mese prima, alla festa di Halloween e non si era mai pentito del dolce acquisto che vi aveva fatto, inoltre il giovane che stava invitando ad avvicinarsi era Oliver, lo studente che tempo prima lo aveva intervistato. Decise che nonostante le temperature bassissime doveva assolutamente fare una deviazione e si diresse verso quella che leggendo le insegne capì essere una vendita di cartelle per una tombola magica. Sorrise vedendo le decorazioni luminose, una smorfia che divenne riso alla vista del cappello che indossava il giovanotto. Lo aveva conosciuto come un ragazzo garbato e a modo, vederlo con una puffola pigmea in testa era una piacevole sorpresa.

Ei Oliver, è un piacere rivederti., lo salutò ammiccando.

Dopodiché afferrò a caso una delle cartelle che svolazzavano pigre sopra le loro teste. Non voleva vedere che numeri ci fossero perché se proprio doveva contare sulla fortuna cieca, preferiva essere cieco pure lui.


“Ne prendo una anche io, l’iniziativa mi piace”

Concluse semplicemente ma con una convinzione sincera: sapere che quella stramba ma giusta organizzazione fosse portata avanti da giovani volenterosi come Oliver non era che un incentivo a partecipare. Tirò fuori i galeoni necessari da quelli che teneva “liberi” nella sua tasca dei pantaloni e che ad ogni passo tintinnavano come campanelle natalizie. L’idea del bagno caldo che era stato il suo unico e solo obiettivo della serata si stava allontanando sempre più, ma Killian ne era quasi felice: aveva trovato come intrattenersi in un modo che mai si sarebbe aspettato. Dopotutto, Hogsmeade rimaneva sempre l’incantevole e sorprendente Hogsmeade.


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view post Posted on 22/12/2016, 18:02
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Lucas A. Moray






Il natale era vicino. Ancor più vicino era il mio compleanno, il 23 dicembre. Quell'anno sarebbe stato il mio primo compleanno ad Hogwarts e molto probabilmente solo in pochi si sarebbero ricordati di farmi gli auguri, d'altronde non avevo stretto ancora molte amicizie. Ma questo non era un problema, ciò che importava era divertirsi anche con quei pochi amici che avevo e lo avrei fatto sicuramente.
Inoltre l'associazione di cui facevo parte, il C.R.E.P.A, stava organizzando per quei giorni una tombolata natalizia ad Hogsmeade. Quella sarebbe stato sicuramente un'ottima occasione per fare nuove conoscenze e per divertirsi con gli amici. Purtroppo essendo uno studente del primo anno non potevo andarci da solo, per cui chiesi ad Oliver di accompagnarmi per poter acquistare la mia cartella per la tombola.
Quella mattina l'inverno appena iniziato si faceva sentire prepotentemente. C'era neve nel cortile di Hogwarts e ne trovammo anche ad Hogsmeade. Era incredibile come quel piccolo villaggio potesse arricchirsi di vitalità nel periodo natalizio. C'erano luci ed addobbi ovunque e tanta gente che passeggiava e girovagava di negozio in negozio per comprare i consueti regali di natale.
Ben presto arrivammo al banchetto del C.R.E.P.A. e chiesi subito la mia cartella per la tombola!
Buongiorno! Potrei avere una cartella per la tombola natalizia? dissi sorridendo al ragazzo di turno al banchetto. Me la consegnò subito dopo alla modica cifra di due galeoni che lascia lì sul banco.
Anche questa era fatta ed era doveroso ringraziare Oliver per avermi accompagnato ad Hogsmeade. Grazie Oliver, non so come avrei fatto senza di te!

 
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view post Posted on 22/12/2016, 22:12
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entropia.

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Un elfo per amico

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Nieve era arrivata alla seguente conclusione:
amava gli Elfi Domestici e amava le iniziative del C.R.E.P.A.

Non era altrettanto certa di farlo per le giuste ragioni, ma era comunque un punto di partenza. Prima di quel pomeriggio, la sua idea di elfi era rimasta collegata alla tradizione babbana (cinematografica e letteraria) che si era sviluppata in materia: nel mondo non magico, gli elfi erano creature aggraziate oltre ogni livello di perfezione umanamente raggiungibile ed incutevano un timore reverenziale - misto ad un senso di inferiorità patologica - a chiunque vi si fosse avvicinato. La visione del mondo magico era, beh, piuttosto diversa e lo aveva scoperto con sommo dispiacere. Le si era spezzato il cuore, quando Oliver le aveva raccontato quale sorte toccasse loro nella stragrande maggioranza dei casi, e si era entusiasmata nel sentire nominare l'associazione che si occupava della salvaguardia e promozione dei loro diritti. Non che si trattasse di una situazione poi tanto atipica, si era detta poco dopo: nel mondo dei babbani, le vessazioni erano una categoria dell'agire umano molto più diffusa di quanto si potesse credere dal di fuori. E il modus operandi non era neppure troppo dissimile!

Ad ogni modo, se anche non avesse simpatizzato per la causa - e simpatizzava eccome! -, sarebbe stato sufficiente considerare il privilegio che le era stato concesso in occasione della tombola natalizia organizzata dal C.R.E.P.A. Non le sarebbe toccato di vedere Hogsmeade prima del terzo anno in condizioni normali, salvo qualche gita extrascolastica con Grimilde quando la scuola fosse finita. Quel dì, invece, aveva avuto il privilegio di giovare di uno strappo alla regola del quale, salvo impedimenti, aveva intenzione di godere. Era giunta sul luogo insieme ad un gruppo di studenti della sua Casa, tutti in compagnia del Caposcuola Brior il quale aveva avuto la gentilezza di lasciarli liberi di perlustrare il luogo senza tenerli sotto stretta sorveglianza. In verità, sussisteva un rapporto di tale collaborazione tra i Grifondoro che, eccezion fatta per qualche pecora nera, la fiducia di cui aveva fatto mostra il ragazzo non era affatto un unicum tanto bizzarro. Era uno degli aspetti che Nieve aveva apprezzato di più, a mano a mano che le settimane e i mesi si erano succeduti come membro di quella Casa.

Una voce attrasse la sua attenzione, mentre la giovane si stringeva nel lungo cappotto e soffiava sul tè che avea tra le mani, prima di berne un piccolo sorso. Non c'erano dubbi che quelli fossero rispettivamente il posto e la persona che facevano al caso suo. Ne avevano parlato lungo il viaggio per arrivare a Hogsmeade e il Caposcuola era stato quanto più minuzioso sugli aspetti che avrebbero consentito loro di arrivare a destinazione e riconoscere il punto ove iscriversi per la tombola natalizia. Non che il riconoscimento fosse un problema in effetti, rifletté con un sorriso mentre si avvicinava al ragazzo attorniato di schede svolazzanti.


-Buonasera!- disse, spostando una ciocca di capelli che le intralciava la vista e sistemandola meglio sotto il cappello. -Una cartella, per favore.-
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view post Posted on 23/12/2016, 00:40
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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Stava per tornarsene a Londra Maurizio, la sua mini vacanza ad Hogsmeade era giunta al termine non che avesse visto molto eppure aveva fatto le sue conoscenze, specialmente con alcuni ragazzi di Hogwarts che gli avevano parlato di quanto la scuola fosse splendida accrescendo l'invidia dell'Italiano che tanto avrebbe voluto visitarla. Ma non era il momento, per ora era ancora un fuggitivo e anche questo piccolo viaggio ad Hogsmeade sarebbe potuto essere pericoloso ma forse per fortuna, forse perché semplicemente aveva seminato i suoi invisibili inseguitori, la serata era stata tranquillissima e adesso era il momento di andare via.
Maurizio, uscito da Madama Piediburro, notò che stava ancora nevicando e che l'ora tarda avrebbe diminuito la quantità di persone che si potevano trovare per strada, era la sua occasione! Si diresse subito verso High Street e notò subito che quasi tutti stavano per chiudere, che le persone iniziavano a dirigersi verso le proprie case, il tutto accadeva ovunque tranne che in un punto dove invece le persone continuavano ad entrare e incuriosito si avvicinò ad una tabella che illluminò il suo volto *Tombola di Natale del C.R.E.P.A.* e la faccia di Maurizio assunse un espressione stranita, non aveva la minima idea di cosa potesse essere e allora gli si avvicinò l'uomo che stava di fronte alla porta che gli spiegò come questa associazione si occupasse di salvaguardare lo status degli Elfi che avevano praticamente perso la loro facoltà di vivere normalmente la loro vita e che questa Tombola di Natale era per beneficenza ma vi erano comunque degli ottimi premi. Si rese conto di non aver mai penato alla situazione degli elfi domestici così entrò nel luogo e si avvicinò a coloro che gestivano la tombola.

-Buonasera!-
Mentre parlava si era reso conto che in realtà la sua vacanza stava per durare un pò di più del dovuto, del resto Rhaergar non si era ancora fatto sentire e sembrava che il colloquio tardasse ad arrivare, quindi una sera in più non gli avrebbe fatto alcun male. Così prese i suoi Galeoni e disse
-Una cartella, grazie.-

 
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22 replies since 11/12/2016, 10:55   558 views
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