Baladash! (?)

Giornata decisamente tranquilla, fin troppo tranquilla alla Testa di Porco eppure Violet era impegnata in una strana discussione con un cliente che si era seduto al bancone. Era un inventore, uno di quei geni incompresi che non era mai riuscito a depositare un proprio brevetto che la giovane trovava decisamente geniali. In quelle feste, inoltre, egli aveva subito un grosso torto: suo cugino gli aveva rubato uno dei progetti e aveva depositato il proprio brevetto.

«Perché lui si e io no? Perché non riesco in niente?»

Piagnucolava quell’uomo di scienza che però nessuno prendeva sul serio. Forse per il suo aspetto, forse perché era un tipo davvero strano, eppure a Violet piaceva e voleva davvero trovare un modo per dargli una mano.
La giovane stava per schiudere le labbra e provare a dirgli qualcosa quando una pallina di piume bianche si schiantò letteralmente sul bancone. La Corvonero trasalì e, addirittura, l’uomo che piagnucolava lanciò degli urletti acuti che accompagnavano perfettamente gli strilli del pennuto.

«Santo Zeus, Lady….mi hai fatto venire un infarto. Forza, fa un po’ vedere cos’hai qui!»

Ridacchiò prendendo per prima la lettere con le ordinazioni e iniziando a metter insieme il tutto. Intanto, l’inventore, ripresosi dallo spavento, iniziò a sbriciolare i propri biscotti dandone qualcuno alla civetta.

«Ecco Lady, dovrebbe esserci tutto!»

Sorrise la ragazzina dopo aver controllato per l’ultima volta che il pacco non rischiasse di sbilanciare l’animale o di cadere. Era solido come una quercia.
Stava quasi per salutarla quando si rese conto che c’era qualcos’altro: un altro pacchetto e una letterina. La ragazzina lo prese fra le mani iniziando a scorrere le parole con i propri occhi e sorridendo di tanto in tanto. Quel ragazzo era sempre estremamente gentile mentre lei, presa com’era dai suoi problemi, non aveva avuto il tempo di fare niente. Si sentì una persona terribilmente cattiva.
Una volta finito e aperto il pacchetto, si slanciò verso Lady per cercare di abbracciarla.

«Grazie mille, sei stata troppo gentile e ringrazia anche Oliver, dagli tanto bacetti da parte mia!»

Ridacchiò immaginandosi che essere baciato da una civetta dovesse essere poco più di una tortura.
Alla fine, la giovane e l’uomo, salutarono la civetta che con la sua (dis)grazia riprese il volo alla volta di Hogwarts o di qualunque luogo in cui avrebbe dovuto fare ritorno.