Dopo aver cordialmente risposto al saluto, il giovane Tassorosso declinò la richiesta dell'irlandese di cederle il prezioso tomo. Certo la ragazza rimase lievemente delusa, ma era consapevole che non avrebbe potuto pretendere nulla visto che effettivamente non aveva il diritto di sottrarre del materiale di studio ad un altro studente. Era pronta a congedarsi e fare dietro front, quando l'altro richiamò nuovamente la sua attenzione: "Tu sei del primo anno giusto? S’è così perché non ti siedi qui e studi insieme a me pozioni?"
A quelle parole il volto della Tassa tornò ad illuminarsi di un radioso sorriso e, con un deciso cenno affermativo del capo, accettò volentieri la proposta. Prima ancora che la rossa potesse mettersi a sedere, il giallo-nero riprese a parlare, questa volta in modo più gioioso, presentandosi con il nome di Lucas. A questo punto era doveroso, oltre che piacevole, ricambiare il gesto. "Mi chiamo Laowyn, il piacere è mio!" esclamò, gioiosa di fare una nuova conoscenza. Dopo il breve scambio di informazioni, la novellina prese posto sulla lunga panca di legno, di fronte all'altro, e iniziò a consultare silenziosamente l'Almanacco.
Fu sorpresa dalla mole di informazioni contenute in quel manuale, ma non si lasciò scoraggiare e intraprese un'accurata ricerca. Sfogliando le grandi pagine ingiallite dal tempo, la giovane passava al setaccio tutte le pozioni descritte, selezionando quelle che più rispondevano alle sue esigenze. Ogni tanto gettava uno sguardo al suo concasato e lo trovava indaffarato ad appuntare più nozioni possibili sulla sua pergamena. Cercò dunque di concentrarsi nuovamente sul suo lavoro, data la sua scarsa predisposizione per la materia. Nonostante avesse ormai consolidato l'idea che delle basi magiche complete non erano indispensabili per una carriera scolastica lineare, l'irlandese riscontrava comunque più difficoltà di quelle che avrebbe immaginato nello studio delle nuove discipline. Come c'era da aspettarsi, però, questi ostacoli non la rallentavano affatto, bensì le fornivano la giusta spinta per impegnarsi al massimo.
*Chissà se Lucas si trova in una situazione simile alla mia* pensò Laowyn, ormai del tutto catturata da tutto ciò non riguardasse le pozioni in quel momento. Stava per domandarlo di persona al diretto interessato quando, alzando lo sguardo, vide alle spalle del castano uno spettro dall'aria sospetta fluttuare a fianco dell'alta libreria che costituiva una delle tre "pareti" di libri che circondavano il tavolo occupato dai due Tassi. La ragazza richiamò l'attenzione del compagno di studi, punzecchiandolo con la punta della piuma e, in silenzio, indicò il nuovo arrivato. Il fantasma, a questo punto, rivolse ad entrambi un ghigno grottesco e, senza emettere alcun suono, estrasse lentamente uno dei tanti libri allineati sulla mensola di mezzo della libreria. Laowyn seguiva ammutolita i movimenti dello spirito, cercando di capire le sue intenzioni. I suoi dubbi vennero chiariti quando, dopo aver sfilato uno spesso tomo dalla copertina rosso cremisi, lo spettro lo scagliò con un gesto secco in direzione della giovane. Questa schivò dunque il missile e si gettò sotto al tavolo in cerca di riparo. Dal suo rifugio riusciva ad assistere alla sadica scena: lo spettro estraeva ad uno ad uno tutti i volumi conservati sui ripiani e li gettava distrattamente alle sue spalle. Una pioggia di libri iniziò a precipitare intorno a quello che fino a poco prima era stato il tranquillo angolo di studio dei due studenti.
Il consistente trambusto causato dal vandalo ectoplasmatico richiamò evidentemente l'attenzione della bibliotecaria, poichè questa, alzato lo sguardo dalla sua postazione, domandò con voce tonante: "Per tutti i registri di Hogwarts, cosa sta succedendo laggiù?" A quelle parole il fantasma placò il suo istinto distruttivo e battè in ritirata, svanendo attraverso i grandi scaffali della biblioteca. Quando il bombardamento finì, la testa della piccola Tassa spuntò da sotto il tavolo per controllare la situazione. Decine e decine di volumi si trovavano ora sparpagliati in un tremendo disordine sul pavimento. Cercò con lo sguardo il suo concasato, ma incrociò prima quello dell'anziana signora che l'aveva cordialmente aiutata giusto una mezz'oretta fa. Adesso, invece, la sua espressione era tutt'altro che disponibile. Quegli occhi infuocati esigevano una spiegazione per il tremendo caos verificatosi, ma la pallida novellina, sconvolta, non riusciva a formulare una frase di senso compiuto.