Stabilita una debole connessione tra i due, il Detective parve dismettere l'aria sospettosa a favore di quella più curiosa ed affine alla sua indole. Probabilmente qualcuno a Scotland Yard avrebbe pagato per quella mancanza, almeno questo era il messaggio sottinteso in tutto il discorso precedente. Huges seguì con lo sguardo i movimenti di Atena, rimanendo immobile anche quando lei lo affiancò.
Non avrebbe mai smesso di studiarla, era un uomo curioso, e la persona che l'aveva interrotto sapeva come attirare la sua attenzione, doveva concederglielo. «Bene» Puntualizzò, chiudendo il discorso sui modi peggiori e migliori per introdursi in un luogo d'indagine. A quell'uomo piace avere l'ultima parola, o almeno quella era l'impressione che dava. In fin dei conti avrebbe avuto il potere di cacciarla dall'appartamento senza troppi rimorsi, lei stessa gli aveva concesso di credere di poter avere quell'ascendente. Così come aveva promesso, il Detective attese di capire quanto la ragazza sapesse di quel caso, ma fu ben presto chiaro che avrebbe dovuto svolgere lui il più del lavoro. Quando i loro sguardi si incontrarono, ancora per poco, Huges mantenne la sua sicurezza cercando forse di condividerla anche con Atena. «Nel suo dipartimento hanno uno strano senso dell'umorismo.» Commentò senza celare il sarcasmo che stava alla base di quella frase. Poteva esserci qualche screzio tra le varie aree di competenza degli Agenti di Scotland Yard? Quelle parole facevano trasparire la risposta in modo chiaro. Un sorriso sarcastico accompagnò il tutto, mentre la curiosità dell'Auror la spingeva a porre ulteriori domande. Solo quando anche l'ultima venne posta, Huges si decise a rompere il silenzio, dirigendosi verso una borsa, finora celata dietro il bracciolo del divano, per riporre i guanti bianchi al suo interno. «Carlyle e Dharma, vivevano qui da due anni, erano sposati da altrettanto tempo, nessun animale, nessun figlio ed apparentemente nessun hobby.» Centellinate con uno strano contagocce, le informazioni iniziarono a giungere, rivelate dalla voce bassa e meno tesa del Detective, ancora intento ad armeggiare nella borsa, in cerca di qualcosa, probabilmente. Ne estrasse in seguito una piccola busta trasparente con una chiusura ermetica, con un oggetto al suo interno. Chiuse poi la borsa e si avviò nuovamente verso Atena, tenendo la busta saldamente in mano. «Li abbiamo trovati al piano di sopra, in camera da letto. Morti per avvelenamento ma, come lei sa, a parte un paio di veleni comuni, i ragazzi del laboratorio d'analisi hanno rilevato la presenza di alcuni altri ingredienti ignoti.» Giunto di nuovo nei pressi della ragazza, l'uomo la squadrò ancora, prima di rivolgerle l'ennesimo sbuffo sarcastico. «Tutti i casi hanno una soluzione? Agente McLinder, da quanto fa questo lavoro?» la domanda poteva apparire come retorica, ma Huges avrebbe preteso comunque una risposta sincera. «Mi creda, voglio chiudere questo caso tanto quanto lei, ma abbiamo a che fare con un fantasma. Di sopra non ci sono indizi, oltre ai cadaveri in obitorio, ed un paio di bicchieri, non c'è altro fuori posto. Questi ragazzi non avevano screzi con il vicinato, nel loro breve passato non c'erano macchie.» Tenendo la busta saldamente in mano, la mostrò ad Atena, così come aveva fatto prima con il distintivo, rivelando il ciondolo arrugginito che conteneva. Era aperto e dentro c'erano una foto ed una scritta. La foto ritraeva una donna dai tratti comuni, molto somigliante alla Dharma che Atena aveva visto nella foto mostratale dal Capo Auror. E la scritta era totalmente illeggibile. «Questo l'ho trovato poco fa, sotto il letto, apparteneva a Carlyle, e questo esclude la prima ipotesi di omicidio suicidio.» Huges nuovamente ritirò la prova, forse ancora non si fidava del tutto di Atena o non credeva nelle capacità di un agente di quel dipartimento. «Vuole andare di sopra?» chiese con tono più affabile e basso, indicando con l'indice il soffitto sopra le loro teste. Atena poteva essere in grado di trovare indizi laddove i comuni babbani non vedevano nulla. Lei non aveva dubbi sul fatto che il colpevole fosse un abile pozionista, ma Scotland Yard non poteva giungere a quella conclusione? Le indagini per entrambe le parti non erano che all'inizio, tutto si poneva su un piano puramente ipotetico. Ma c'era ancora un'incognita a fare da sfondo, coperta da un telo nero. «La domestica, ha avuto un infarto, stanno venendo a prenderla, l'ho scoperta appena sono arrivato.» Una risposta più sbrigativa, l'uomo non dava troppo peso a quel cadavere, non quanto ne dava alla coppia che era oggetto della loro investigazione. Atena, ad ogni modo, era ancora sotto osservazione, tra sguardi sfuggenti ed altri ben ponderati e cercati.
London is fed upon the meat of the dead ◬ They're one shallow inch below the Town