What remains?, Missione Squadra Antimago.

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view post Posted on 4/11/2017, 18:44
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Il Fato

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L'ingresso di Maurizio nella locanda passò apparentemente inosservato. La donna era intenta a sorseggiare il liquido nel calice e non si voltò a vedere chi fosse il nuovo cliente.
L'oste, invece, notò la presenza di Maurizio solo dopo che egli si fu accomodato al tavolo. Gli fece segno di attendere un minuto, era impegnato a riordinare qualcosa sotto al bancone.
Pochi minuti dopo l'oste lasciò la sua postazione e si diresse verso il nuovo cliente.

-Buongiorno, cosa le porto?- chiese con aria gioviale stringendo in mano uno straccetto che adoperava per pulirsi le dita -Arriva subito- rispose, memorizzando l’ordinazione. Stava per andare via, ma venne trattenuto per delle domande
-L'ha notata anche lei, eh!- esclamò con aria complice. L'oste aveva tratto le sue conclusioni riguardo all'interesse che il suo cliente nutriva per la donna; quanto queste fossero esatte era tutto dire -purtroppo posso dirle ben poco. È la prima volta che viene qui. Anzi, è proprio la prima volta che la vedo... e mi creda, una così non è facile da dimenticare- aggiunse ammiccando -Ha preso un'acquavite-
Per tutta la durata della conversazione tra Maurizio e l'oste, la donna era rimasta seduta sullo sgabello, al bancone; di tanto in tanto sorseggiava l'acquavite. Sembrava in attesa di qualcosa o forse di qualcuno, ma non si era mai voltata, né verso la sala, né verso la porta. Quell’atteggiamento poteva avere qualcosa di sospetto, oppure si stava solo gustando il suo drink, in totale relax?
Osservando solo le spalle della donna non si poteva non notare il mantello nero, dotato di cappuccio, che le copriva l'intero vestito, persino le scarpe erano poco visibili
.




Se scrivi che il tuo pg ha intenzione di raggiungere un determinato luogo non è metagame; lo diventa se scrivi di trovarti già lì ;)
 
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view post Posted on 24/11/2017, 17:28
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L'oste sembrava essere disponibile al dialogo e Maurizio stava iniziando a desiderare che questa sua scelta, che in molti avrebbero definito avventata, non si fosse rivelata un completo buco nell'acqua, sicuramente la sua impazienza non era remunerativa sotto questo punto di vista. Picchiettando con le mani sul bancone continuò a discutere con l'oste.
-Cavoli, un vero peccato.-
Disse alzando la testa verso il tetto del locale, come in cerca di un illuminazione che, purtroppo, sembrava non riuscire ad arrivare. Aveva già ordinato, così almeno aveva modo di occupare il tempo, forse in attesa di qualcosa che avrebbe potuto tradire la donna e nel mentre scoprire qualcosa dall'oste.
-Ha visto nulla di strano da questa mattina? Non so, qualche comportamento insolito, qualche tizio strano? Sto cercando di risolvere un caso di furto ma sembra che qui nessuno sia in grado di aiutarmi.-
Disse cercando di dare importanza a l'uomo con cui parlava, non funzionava sempre questa tattica ma col tempo Maurizio aveva imparato che se metti una persona al centro dell'attenzione questa era più propensa a dire cose che di solito non avrebbe detto.
Cercava sempre di buttare un occhio sulla donna sempre all'erta cercando qualcosa in cui forse si stava accanendo più del dovuto.



Maurizio Pisciottu
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view post Posted on 27/11/2017, 18:20
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La birra arrivò presto. L'oste non si allontanò dal tavolo del cliente, ma si limitò a rivolgere la bacchetta oltre il bancone. Pochi secondi dopo un boccale di birra, la cui schiuma arrivava fino al bordo, viaggiava su di un vassoio in legno in direzione di Maurizio.
-Qui alla taverna niente di strano. Se non considera che a causa del trambusto che c'è stato l'ha fuori mi si è svuotato il locale in un lampo. Non è sempre così tranquillo qui-
Affermò l'oste. Il locale, in effetti, sembrava poco frequentato, ma a detta dell'uomo era una cosa temporanea e insolita.
-Sa com'è...-
concluse, lasciando all'immaginazione del cliente il resto della frase.
-Quindi c'è stato un furto-
La notizia fece riflettere l'uomo, che non sembrava per niente sorpreso o allarmato, come se fosse un fatto usuale.
-Ha provato a sentire Smith Manolesta?-
chiese come se fosse la deduzione più ovvia, ma si rese subito conto che forse il suo cliente non conosceva Mr "Manolesta"
-Lo chiamiano così perché ruba di continuo. Lo hanno beccato un sacco di volte, ma appena torna in libertà ci riprova. Abita in fondo alla strada, a circa mezzo miglio da qui.
Ci farei un salto se fossi in lei-

Che fosse lo stesso ladruncolo di cui gli aveva parlato l'affascinante donna? Probabile.
Nel frattempo successe qualcosa.
La donna al bancone aveva sollevato il cappuccio del mantello, calcandoselo bene in testa e assicurandosi di tenere ben coperto il volto; anche le mani erano rimaste coperte sotto il tessuto del copriabito. Così imbacuccata si alzò e si diresse verso l'uscita, sembrava andare di fretta, infatti pochi secondi dopo era già fuori dalla porta.

 
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view post Posted on 10/1/2018, 19:43
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Continuava ad essere confuso, non riusciva a capire per bene se il suo modo di prendere il caso era stato sbagliato sin dall'inizio,
ma non poteva lasciare che il dubbio offuscasse il suo pensiero, doveva rimanere sempre quanto più vigile possibile per evitare di sbagliare la prossima mossa.

-Immagino, mi dispiace. Speriamo solo di trovarlo quindi.--
Smith Manolesta. Probabilmente era lo stesso ladruncolo verso cui era stato indirizzato poco prima, ma era un nome che continuava a non convincerlo, se era famoso come ladruncolo perché spingersi così oltre? Sapeva ben poco ma in molti pareva lo conoscessero e proprio per questo motivo gli sembrava fin troppo. Il furto sembrava mirato verso quell oggetto solamente e non un furto con solo scopo di lucro. Eppure era l'unica pista che aveva.
-Smith Manolesta dice? Beh, perché non... tentare?-
Si prese del tempo per concludere la frase perché con la coda dell'occhio notò la donna abbandonare il luogo in tutta fretta, che avesse notato il Ministeriale? Beh, era giunto il momento di chiudere il discorso, s'alzò di scatto, prese con furia alcuni Galeoni e li poggiò sul tavolo, non era stato ancora servito, ma l'oste sarebbe potuto essere ancora utile in futuro, quindi era meglio tenerselo buono.
-Grazie mille, è stato utilissimo, ma ora devo scappare. -
Disse in tutta fretta cercando di raggiungere il più velocemente l'uscita del locale. Improvvisamente l'orgoglio dell'Italiano fuoriuscì ancora una volta, i suoi sospetti potevano benissimo essersi concretizzati, ma adesso di fronte a lui si aprivano nuovi questi. Perché la donna scappava? L'aveva semplicemente notato o nascondeva qualcosa, del resto si erano anche dati un mezzo appuntamento, quella fuga non poteva essere del tutto casuale. Maurizio ne era quasi certo.

 
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view post Posted on 28/1/2018, 12:28
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"Hey ma - la birra!"
Su sorde orecchie cadde il lamento dell'oste, che già teneva tra le mani un boccale schiumante di ambrato liquido. Pagare e dirigersi verso l'uscita fu un tutt'uno, ma la donna sembrava aver calzato i proverbiali sandali di Mercurio. La porta sbatté alle sue spalle mentre la luce (artificiale) di Downbridge Alley lo investiva, col suo carico di suoni e rumori, stimoli e sensazioni di una giornata finalmente diversa dalle altre in quel ricco sobborgo magico; della donna nessuna traccia. Eppure quel quartiere magico si sviluppava perlopiù su una via - quella principale - che per quanto affollata non sarebbe bastata a nascondere una donna di quell'aspetto, né la sua lunga veste color Melograno. Dalla porta dell' "Antro del Troll" poteva ancora vedere la graziosa casupola dei signori Mustagh (situata a una ventina di metri alla sua destra), davanti alla quale la folla si era perlopiù disgregata: rimaneva solo un gruppetto di streghe, di età piuttosto avanzata, che si era radunato attorno a madama Mustagh come formiche alla mollica di pane, ansiose di ottenere un resoconto di prima mano sullo scandalo. Cercò di ignorarle, aguzzando la vista per cercare di individuare di nuovo quel vestito vermiglio tra i passanti, ma venne nuovamente distratto quando d'improvviso quel fitto cincischiare di voci femminili tacque, come ammutolito da un incantesimo silenziante. No, non c'era magia di mezzo: solo, la porta della casa immediatamente precedente a quella dei Mustagh si era aperta, rivelando la vera fonte di quel silenzio; si trattava di una vecchietta dall'aspetto decisamente insolito, persino per un'anziana strega.






Ciò che avrebbe forse colpito di più Maurizio era la straordinaria somiglianza tra la megera e il bastone al quale si appoggiava: entrambi erano tozzi e bitorzoluti, e le modeste vesti da lei portate sembravano in qualche modo mimare il colore del legno, che dal canto suo aveva nella parte più alta una sorta di nodo tumoroso assai simile al turbante che raccoglieva i capelli di lei. Ma le stranezze della vecchia non potevano essere interamente apportate al suo presunto status di divinatrice, no, i suoi tratti parlavano di una terra lontana, così come gli strani segni che portava sul volto e i medaglioni grandi come galeoni che pendevano dalle sue orecchie. Forse, come sosteneva la signora Mustagh, quella Selma non era veramente una divinatrice, ma sicuramente non si trattava di una strega ordinaria; da lì l'evidente silenzio che aveva seguito la sua apparizione, e le occhiatacce da parte di quella congrega di oche, ma l'anziana sembrò non curarsi di quelle indesiderate attenzioni: chiuse invece con forza inaspettata l'uscio di casa e si diresse lemme lemme alla sinistra di Maurizio, seguita dal riprendere del chiacchiericcio.

Le piste si moltiplicavano, intrecciandosi tra di loro, mescolandosi come un turbinio di foglie al vento: gli indizi apparivano, scomparivano, mutavano. Ma era un turbinio che non avrebbe smosso la Volontà determinata, si trattava solo di saper cogliere l'occasione, seguire la traccia. La signora Mustagh era ancora lì e pronta a fornire chiarimenti, per quanto circondata da quella nuvola di pettegole, ma forse Maurizio non ne avrebbe avuto bisogno. In fondo alla via, alla sua destra, poteva quasi scorgere un gruppo di case visibilmente più povere delle altre, tra le quali avrebbe sicuramente trovato quella dell'iconico Manolesta; alla sua sinistra l'anziana Selma procedeva tranquilla, diretta verso le sue faccende. Della signora in rosso nessuna traccia, si era volatilizzata, come scomparsa nel nulla, ma era poi davvero così? Se davvero era impigliata in quella storia l'avrebbe ritrovata, su questo non c'era dubbio alcuno. Ora però doveva seguire la pista più calda. Di quale si trattava?


Molto bene, riprendiamo!
Ti scrivo qua sotto qualche precisazione sull'ambiente nel quale ti trovi, a pro della tua immaginazione: Downbridge si mostra come un felice quartiere residenziale della Londra magica. Curiosamente abitato da persone piuttosto benestanti - si tratta però di una borghesia magica, non di ricchi di nascita - appare come una singola via piuttosto larga, dalla pavimentazione in pietra, contornata da entrambi i lati da abitazioni e costruzioni di vario genere. Malgrado l'ambiente sia illuminato da una luce assai simile a quella del giorno, è evidente che si tratti di Magia: dietro alle case di ciascun lato della via sono ancora visibili i vecchi mattoni grigi che compongono la struttura del ponte, che però all'altezza di circa tre metri da terra vanno a sbiadire in un irrealistico cielo azzurrino, con i suoi greggi di nuvole e un sole ridente. Un incantesimo non dissimile da quello che nei livelli più bassi del Ministero simula il cielo aldilà delle finestre.

Mandami un mp per qualsiasi dubbio.

Prossima scadenza: 2/02, ore 13:00.
 
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view post Posted on 29/1/2018, 14:35
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*Sto iniziando a perdere colpi.* Era questa la frase che risuonava nella testa del Sardo i momenti successivi all'abbandono del bar, sia che quello fosse stato o meno un buco nell'acqua si era reso conto di aver inseguito un mago estremamente abile che in un battito di ciglia riuscì a dileguarsi e a far perdere le proprie tracce.
Stranamente Maurizio non si fece prendere dallo sconforto, o meglio, non ne ebbe il tempo perché mentre si riavvicinava al luogo del misfatto notò come la folla si era improvvisamente ammutolita come per incanto. Mai parola fu meno adatta, perché sicuramente ciò che aveva ammutolito la folla non era decisamente un incanto, un' anziana donna si affacciò dalla casa accanto quella dei Mustagh.
Era inevitabilmente Selma, uno dei due sospetti più forti del caso, ma una pulce nell'orecchio gli diceva continuamente che quella che aveva avuto era molto più di un intuizione, e se la donna fosse andata ad avvisare Manolesta che qualcuno era sulle sue tracce? Ma era stata lei stessa a fornirgli quel dettaglio, perché avrebbe dovuto?
Doveva agire subito, Selma avrebbe potuto aspettare. Alzò gli occhi verso l'intero quartiere cercando la casa che più gli ricordava quella di un ladruncolo e notò come sulla sua destra vi fossero diverse case malconce, sicuramente coloro che ci vivevano non possedevano molto denaro...o non volevano mostrarlo. Diede un'ultima occhiata alla signora come per autoconvincersi che lei non avrebbe potuto fare ciò di cui era accusata. Il dubbio era ancora forte nell'Italiano ma oramai nella sua testa aveva già scelto che strada percorrere, aveva assolto Selma nella sua testa, almeno per il momento, non restava altro da fare se non parlare con Smith.
Si voltò di scatto ed iniziò ad incamminarsi verso il gruppo di case, nel caso in cui nulla avesse interrotto il suo passo, Maurizio avrebbe iniziato ad ispezionare da fuori le case cercando di non destare troppi sospetti nel tentativo di trovare la casa in cui viveva l'uomo che stava cercando



Maurizio Pisciottu
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view post Posted on 1/2/2018, 16:12
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Delle varie tracce, quella di Manolesta sembrava effettivamente la più sicura. Un noto ladruncolo che viveva a poca distanza dal luogo del misfatto, ci mancava solo che qualcuno tracciasse una scia di occhi di rospo dalla casupola dei Mustagh alla sua e quello sarebbe stato ufficialmente il caso più banale che potesse essergli sottoposto. D'altronde, era plausibile incolpare quell'anziana signora del misfatto? Se davvero la povera Selma si fosse introdotta in una casa protetta dall'incantesimo gnaulante, sarebbe stato molto più probabile trovarla morta stecchita per terra a causa di un infarto. Oppure era proprio quell'aria di apparente innocenza a fare di lei una più che plausibile sospettata?

Il "ghetto" era situato nella parte più lontana dalla scalinata magica che costituiva l'accesso a Downbridge: uno squallido accorpamento di sei o sette case che si fronteggiavano, ringhiandosi a vicenda e litigandosi il poco spazio concesso, interrotte improvvisamente dall'innalzarsi di un alto muro di mattoni che terminata perpendicolarmente il proseguire della alley magica. Come aveva già potuto intravedere aldilà delle case più benestanti, anche quel muro all'altezza di circa cinque metri cominciava a sbiadire nello stesso cielo azzurrino che copriva il resto del quartiere, ma avvicinandosi chiunque avrebbe potuto rendersi conto che si trattava di un'immagine piatta e bidimensionale, una pretesta blandissima di mascherare la reale conformazione di quel luogo sotterraneo. Distogliendo lo sguardo da quell'amara visione, Maurizio cercò di individuare tra quelle abitazioni quale avrebbe potuto appartenere a un cleptomane; e tuttavia non si trattava di un compito facile: ciascuna di quelle case aveva una sua personalità - benché meno spiccata di quelle che la ricchezza faceva risaltare poche decine di metri più indietro - una conformazione peculiare e indipendente, ma nessuna portava particolari indizi. L'elemento comune sembrava essere il legno, combinato e incantato ad arte a creare edifici dall'aria decisamente instabile, eppure accogliente; molti di essi sembravano ospitare più persone, forse addirittura più famiglie, ma aldilà del lieve brusio e delle vibrazioni che quelle pareti non riuscivano a ostacolare sul tratto di strada non c'era anima viva.
"Cerchi qualcosa?"
La voce lo sorprese da una certa distanza alle sue spalle, seguita dall'immediato sbacchiare di una porta. Girandosi, Maurizio si sarebbe reso conto che le parole udite provenivano da un omaccione appena uscito da una delle prime case del complesso - un tutto sommato grazioso edificio a due piani, piuttosto largo, coperto da un meno grazioso tetto a botte. L'individuo indossava una veste da mago lunga e sbiadita, aperta sul davanti a mostrare un paio di pantaloni da lavoro e una camicia logora, che non riusciva tuttavia a rendere la sua figura meno imponente. Aveva un volto minaccioso, non di cieca furia ma di rigido sospetto, reso se possibile ancora meno amichevole da una profonda cicatrice che partendo dal labbro superiore si faceva strada sulla sua guancia sinistra.


Doveva avere più o meno la stessa età dell'Antimago, forse qualche anno di più, e tuttavia superava di quindici centimetri buoni il già alto italiano. Si avvicinò fino a circa due metri con un andatura frettolosa ma composta, quindi si arrestò di colpo, incrociando le braccia sul petto.
"Ti ho visto guardarti intorno. Cosa vuoi."
Gli occhi, piccoli e di un azzurro spento, sfrecciarono per qualche istante sulla figura di Maurizio prima di fermarsi dritti nei suoi, mantenendo il contatto. Aveva forse trovato il suo uomo? O solo un altro ostacolo?

Prossima Scadenza: 6/02, ore 16:00
 
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view post Posted on 15/2/2018, 15:23
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Osservando meglio le case il Sardo si rese conto di avere attorno a se una serie di case tutte una più simile all'altra. Il legno faceva da padrone a quella visione, cosa che apprezzava ben più del resto del quartiere. Aveva quell'aspetto tanto più simile alle case dei babbani (che in fatto di stile erano mille passi avanti), e non quelle bizzarrie che era costretto a vedere di solito. Persino il Ministero stesso ne era una dimostrazione, un'orribile ammasso di mattoni verdastri, chiunque l'avesse costruito aveva sicuramente un gusto per l'orrido molto spiccato. Perso nei suoi pensieri architettonici Maurizio aveva appena intuito che il suo modo di fare non era affatto il meno vistoso. Per quanto avesse malamente provato ad essere discreto alle sue spalle sentì un suono decisamente poco amichevole.
Aveva evidentemente dato nell'occhio, del resto era in una strada vuota, in una zona poco visitata a curiosare tra le finestre, sicuramente non un approccio da lince. Proprio per questo non rispose, ma chiuse gli occhi quasi a mostrare colpevolezza, per poi riaprirli e voltarsi indicando se stesso con fare innocente.
Ecco, l'uomo che si palesò alla sua vista una volta che si era voltato era tutto tranne il ritratto dell'innocenza. Un'uomo di quasi due metri si stava avvicinando pericolosamente vicino a lui, cercò di non fare nessun movimento brusco e di rimanere quanto più sciolto possibile, sapeva che mettere tensione in quel momento era un grave errore. Era stato più volte sotto copertura quindi si poteva dire che aveva un certo feeling con questi tipi di dialoghi, quindi senza mostrare il minimo cenno di agitazione sorrise leggermente mentre l'uomo continuò l'arringa con fare ancora più brusco.

"Oh, scusami. Non volevo che la gente pensasse male ma vedi, sto cercando qualcuno. Credo di potergli offrire l'affare della sua vita e mi hanno detto che vive in queste case."
Incrociò mentalmente le dita sperando che l'omone non l'avesse visto parlare con la folla da cui proveniva, sicuramente non voleva destare inutili sospetti e quale modo migliore se non passando dalla loro parte? Si prese un secondo per grattarsi la testa.
"...hmmmm, come si chiamava?"
Sempre con fare confuso continuò a guardarsi intorno in cerca di una finta ispirazione. Quando infine sollevò l'indice, aveva "trovato" il nome.
"SMITH! Sì, mi pare sia quello il nome."
Disse soddisfatto. Aveva detto il nome ad alta voce così che magari anche altri in ascolto avrebbero potuto sentire, aveva avuto un'idea a dir poco geniale, anche se la natura dell'uomo di fronte a lui avrebbe avuto un ruolo chiave nel piano.

 
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view post Posted on 21/2/2018, 01:30
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Che l'uomo non fosse al corrente delle reali intenzioni dell'investigatore era pressoché sicuro: l'abbigliamento borghese sicuramente aiutava, e soprattutto non v'era modo che quello sconosciuto - appena uscito dalla sicurezza della sua casa - lo avesse visto trafficare nella parte più ricca del quartiere. Questi elementi, uniti a una certa abilità nel fingere da parte dell'antimago, si combinarono in un teatrino che su un qualche palco avrebbe strappato almeno qualche applauso, ma che nella specifica occasione rischiò soltanto di rendere il suo viso una calamita per schiaffi. Già dalle prime parole il viso dello sconosciuto non abbandonò minimamente l'espressione ostile, che anzi divenne se possibile ancora più contrita; quel chiacchierare di "affari" non sembrava compiacere affatto il cittadino, ma fu solo quando Maurizio ebbe nominato "Smith" che la situazione precipitò definitivamente: le mascelle dell'omone si contrassero visibilmente, mentre questi si avvicinava ancora di più al giovane ministeriale, i due visi ormai a pochi centimetri di distanza (non fosse stato per l'altezza che li separava). Non gli lasciò nemmeno concludere la frase, ogni parola scandita come un colpo di martello su un'incudine.
"Vattene via. Ora. Qui non c'è posto per la feccia del tuo genere."
L'uomo fece un passo indietro, non tanto per concedere al nuovo arrivato il giusto spazio, ma per avere una migliore mira: e difatti lo scaracchio che sputò un secondo dopo, avendo abbassato lo sguardo, colpì con discreta precisione all'altezza della caviglia destra dell'italiano (ammissibile, per quanto il suo bersaglio fosse probabilmente la rispettiva scarpa).
Lo sconosciuto rifissò gli occhi su quelli di Maurizio e alzò leggermente il mento, come a sfidarlo a contraddire quell'imperioso comando. Sicuramente il suo era un atteggiamento peculiare, ma come poteva interpretarlo? Forse la sua scenetta non l'aveva ingannato? O c'era dietro altro? Certo parlando di "feccia" non si riferiva all'impeccabile eleganza dell'abbigliamento dell'Antimago, dunque da dove proveniva quel pregiudizio?


Ti chiedo scusa per il ritardo nonostante il post breve.

Prossima Scadenza: 26/02, ore 10:00 (AM)

 
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view post Posted on 1/3/2018, 17:01
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In effetti quella era una reazione che si sarebbe dovuto aspettare. Per una qualche ragione l'uomo non gli lasciò nemmeno finire la frase prima di serrare la mandibola e intimargli di andare via, il tutto seguito da uno dei gesti che più odiava. In effetti v'erano cose ben peggiori, eppure lo sputo era qualcosa cui l'Italiano non riusciva a soprassedere.
Eppure l'Italiano adottò ancora una volta la calma, non voleva perdere una di quelle poche persone in quel quartiere che gli sembrava sincera, sarebbe sicuramente stata fonte di informazioni utili. Del resto poteva anche essere di fronte ad un'uomo che in fondo era buono e che si era visto messo alla pari con un ladruncolo che viveva lì vicino, come poteva dargli torto?
Così guardò in basso per un'attimo cercando di far sbollire la rabbia, indossava poche volte il vestito buono,
ma stava anche ricordando perché, finiva sempre allo stesso modo.

"Ho forse detto qualcosa che non va? Sicuramente non intendevo mancarle di rispetto."
La voce era leggermente alterata, era evidente che l'Italiano non avesse apprezzato il gesto anche solo sentendo il tono della voce. Ma era altrettanto visibile il fatto che stesse cercando di calmarsi proprio per evitare il peggio, sicuramente non era arrivato a Downbridge con l'intenzione di sfoderare i pugni, o peggio,
la bacchetta.



Pardon per il post corto. Spero che da adesso si riesca a riprendere col giusto ritmo, scusa ancora =)
 
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view post Posted on 1/3/2018, 18:18
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La sfida di sguardi tra i due uomini durò poco: fu Maurizio a ritirarsi per primo, dimostrando una saggezza che andava aldilà dell'orgoglio, dell'ignorante virilità che molti uomini del suo paese natio aihmé veneravano. Lo sputo era stato un messaggio certamente non cortese, ma significativo, abbastanza perché l'Antimago comprendesse che doveva cambiare approccio: e difatti il suo atteggiamento fu istantaneamente ribaltato, da zelante e amichevole a dignitoso e distante. Ma la sua nuova conoscenza non era un tipo da farsi istantaneamente convincere; la smorfia che si dipinse sul suo volto esprimeva anzi in maniera estremamente efficace il disprezzo, il disgusto che doveva provare nei suoi confronti.
"Qualcosa che non va? -"
Ciò che stava per aggiungere venne zittito da una voce molto più squillante, proveniente da un punto imprecisato nascosto dalle spalle colossali dell'uomo. Non fu solo l'attenzione di Maurizio a essere catturata; anche l'energumeno si voltò immediatamente - l'espressione trasfigurata istantaneamente e ora libera dall'aggressività che l'aveva animata fino a un attimo prima - rivelando l'intruso in quella assai poco civile conversazione: un bimbo di non più di otto anni, vestito di un comodissimo pigiama di flanella azzurra decorato da molteplici loghi dei Tutshill Tornados (celebre squadra di Quidditch gallese), era appena apparso sulla porta lasciata in precedenza semiaperta dall'uomo.
"Papi...?"
Quel punto interrogativo lasciato sospeso nascondeva un buon numero di domande, tutte esplicite però sul volto dell'infante: perché suo padre stava parlando con quell'uomo? Perché in quel momento? Perché con quel tono? La reazione del padre fu istantanea; il volto addolcito in un'espressione sorridente, la posa non più rigida, una mano tesa appena in direzione della porta.
"Torna dentro Joshua, finisco di dare indicazioni a questo signore e sarò subito da te."
Il piccolo fece un debole cenno di assenso, ma si limitò a ritirarsi dietro la porta, continuando a sbirciare la scena con sguardo carico di preoccupazione; i suoi capelli corti e castani, le labbra strette e serrate erano identici a quelli del padre, ma una certa morbidezza nei suoi lineamenti faceva sperare in una madre di più gentile aspetto.
Il corpo dell'omone nascose di nuovo il ragazzino agli occhi di Maurizio, che ebbe così modo di vedere come quel volto estremamente plastico fosse tornato alla solita espressione ostile. La mano destra dell'uomo si serrò sulla sua spalla - forse con forza appena eccedente quanto sarebbe stato necessario - mentre la sinistra gli indicava un punto lontano nella via principale, verso l'uscita da Downbridge. In quella posizione sembrava effettivamente che gli stesse dando indicazioni per ritrovare la via, ma le parole sussurrate dalle troppo vicine labbra dell'uomo suggerivano tutt'altro.
"Ora camminerai in quella direzione, uscirai da questo quartiere e non ti farai mai più vedere. Una volta uscito da Downbridge, trova la prima enorme scatola verde sulle strade londinesi: è dove i babbani buttano la loro spazzatura. E' lì che deve stare la gente come te."
L'uomo si allontanò di nuovo, esibendo questa volta un bel sorriso completamente insincero prima di voltarsi e dirigersi verso le poche scalette di legno che conducevano al portone. Suo figlio, esaurito il pericolo, sparì da dietro la porta, e i suoi passi rapidi e scalzi risuonarono da dentro la casa.

Alcune si vincono, alcune si perdono. Quell'incontro non sembrava essere stato propizio per Maurizio, ma forse aveva ancora qualche speranza di redimersi. L'uomo aveva ormai quasi raggiunta la porta, ma c'era forse qualcosa che potesse dirgli per farlo ricredere rapidamente? Era evidente che, pur disprezzandola, conosceva la gente del luogo, e il nome di Smith non gli era per niente nuovo. C'era speranza di guadagnarsi la sua fiducia?
O sarebbe stato meglio lasciarlo perdere e seguire un'altra traccia? Certo non poteva seguire letteralmente il consiglio dell'uomo e andarsene così, su due piedi, ma al tempo stesso rimanere in quella zona lo avrebbe esposto al rischio di un incontro ravvicinato con quei cazzotti grandi (e probabilmente pesanti) come mortai.


Prossima Scadenza: 6/03, ore 19:00

 
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view post Posted on 10/3/2018, 00:14
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Continuava a fare passi falsi, il suo approccio era sicuramente opinabile, eppure ben poco riusciva a spiegarsi di quell'atteggiamento, qualunque fosse il problema era evidente che il "rapporto" tra i due individui per quanto giovane si era già spezzato sin dall'inizio. Ne fu un chiaro messaggio il tono con cui l'uomo ripeté le parole dell'Italiano, quei pugni sembravano essere sempre più vicini al suo viso e la situazione sembrava precipitare sempre di più verso il basso. Poi, la svolta, apparentemente una bazzecola da nulla, eppure fece scattare qualcosa nella testa di Maurizio, eppure erano state pronunciate solo quattro lettere da quella vocina stridula che aveva interrotto il momento di quasi scontro. Quel bambino era forse la soluzione ai suoi problemi! Benché fare leva con le minacce fosse una possibilità a Maurizio pensò semplicemente produrre un nuovo modo di pensare, probabilmente l'uomo era semplicemente stanco di essere accostato a quegli uomini anche per insegnare al figlio i concetti di giusto e sbagliato.
Congedato il bambino Maurizio si ritrovò a subire l'ennesima "ramanzina" senza battere ciglio e senza avere modo di controbattere, era evidentemente una minaccia finale, ma oramai l'Italiano aveva deciso, o la va o la spacca...e in questo caso l'ultima parola poteva assumere numerosi significati.

"Ti prego, lasciami dire un'ultima cosa."
Disse con la mano a grattarsi la fronte, stava scegliendo con attenzione quali parole utilizzare, perché era evidentemente giunto all'ultima carta con quel tipo, e forse aveva anche bisogno di prendersi un cazzotto in bocca per trovare la soluzione. Nel frattempo con l'altra mano stava cercando un distintivo che sembrava aver scordato giusto quel giorno.
"Ho detto un mucchio di bugie e probabilmente mi sono lasciato prendere dall'idea che in questa zona di Downbridge non potesse che esserci gente malfamata, scusami tanto. Posso esporti il vero problema? Sei forse l'unica persona che può aiutarmi qui dentro."
Disse indicando l'intero quartiere, adesso era tutto nelle mani dell'uomo, avrebbe prevalso l'istinto di padre di famiglia o quello di uomo ferito?



Ho fatto sì che Maurizio non trovi il distintivo perché non l'ho segnato nell'inventario,
mia dimenticanza.
 
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view post Posted on 20/3/2018, 20:52
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Il Fato

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Alla supplica di Maurizio i passi dell'uomo si fermarono, ma la schiena grossa come le ante di un armadio continuò a rimanere rivolta verso le sue parole. Sembrava che l'uomo fosse combattuto dalla volontà di continuare a camminare verso la porta di casa e un... qualcosa di non perfettamente definibile; un istinto, una morale? Stette completamente immobile mentre l'italiano continuava le sue scuse, i pugni contratti in una postura decisamente minacciosa.
Eppure l'Antimago era ancora lì, malgrado lo sputo, gli insulti, le parole grosse. Non aveva battuto un ciglio, né aveva mai ribattuto: incassava semplicemente, con la resilienza e dignità di un pugile che davanti alla gragnola di colpi dell'avversario rispetta la situazione a suo svantaggio e attende il giusto momento. Che fosse finalmente arrivato? Alla sua introduzione seguirono secondi di silenzio, quindi il macigno parlò, sempre senza muoversi o voltarsi.
"Hai cinque secondi per convincermi a non chiamare la squadra antimago."
Secco, risoluto, era evidente che ne avesse abbastanza di quella situazione, come poteva sopportare di perdere anche solo un secondo di più con quella feccia quando suo figlio lo aspettava, in casa? Eppure in quel loro breve scambio entrambi si erano dimostrati, oltre le parole, qualità che rispettivamente apprezzavano. Doveva essere quello ad aver convinto l'uomo a dare una seconda, per quanto ardua chance. Chance che ora Maurizio doveva prendere al volo.
"Quattro."
Rapidamente, anche. Le sue prossime parole potevano segnare il destino dell'intera investigazione, eppure non sembrava il caso di farsi schiacciare dalla pressione. Doveva misurare con cura quanto avrebbe detto.


Prossima Scadenza: 27/03, ore 21:00

 
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view post Posted on 27/3/2018, 13:38
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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In fondo era riuscito nel suo intento, l'uomo si era fermato e voltato, forse spinto dall'Italiano che a cuore aperto gli aveva vomitato tutto quello che poteva per convincerlo ad essere ascoltato. Cinque secondi, cinque secondi in cui avrebbe potuto dire tutto e niente, ancora una volta era costretto ad affidarsi alla propria bravura nelle parole che forse per la prima volta veniva messa a dura prova.
"Vedi, dall'altro lato del quartiere c'è stato un furto e l'uomo di cui ti parlavo mi sembra essere l'unica pista vagamente possibile, non sono nemmeno così sicuro che sia stato lui, infatti ho seguito una donna prima di venire qua, ma adesso questa è l'ultima pista che mi resta..."
Disse gesticolando, era un'Italiano e, anche quando non parlava la propria lingua, il suo corpo si muoveva in maniera così naturale che sembrava mimare ogni singola parola attraverso un gesto ben chiaro e distinto. Concluse la frase pensando alle strane persone che aveva incontrato fino ad ora e notò come in fondo l'uomo fosse la persona più umana che avesse conosciuto, nonostante tutto era quello che più si avvicinava al suo modo di vivere le cose, era per questo che non riusciva a lasciarlo andare. Era sicuro che se mai avesse saputo qualcosa di interessante su Smith, lo avrebbe saputo da lui.
"...e poi mi metteresti nei casini chiamando un mio collega il primo giorno di lavoro, sai non è una bella esperienza essere catapultati così in qualcosa che non ti appartiene."
Disse per sdrammatizzare grattandosi la nuca, Rhaegar Wilde aveva probabilmente fatto un grosso errore nel sbatterlo in quella divisione, chissà quanti altri casini avrebbe combinato visto che quello era solo il primo giorno.

 
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view post Posted on 9/4/2018, 09:34
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Il Fato

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La verità, pura e cruda, non era forse quella la migliore cosa? Dire il vero è talvolta complesso, talvolta sconveniente, ma ha sempre il peculiare vantaggio di essere empirico, dimostrabile, sicuro. La faccia dell'uomo rimase tuttavia impassibile lungo tutto il discorso, impossibile capire se stesse credendo o meno alle sue parole, ma erano passati ben più di cinque secondi dall'inizio della sua conta e non accennava a fermarlo; certo doveva essere difficile credere a qualcuno che dapprima gli aveva mentito, ma sapeva bene del furto, e il rischio di star veramente parlando con un membro dell'antimago sotto copertura non era assente. Alla fine del discorso di Mr. Pisciottu entrambi gli uomini rimasero in silenzio, lo sguardo intrecciato, ciascuno immerso nel tentativo di decifrare l'altro; un qualcosa di impossibile a meno che non avessero escogitato il modo di scambiarsi temporaneamente di pelle, catapultandosi nella vita del loro opposto, ma nessuno dei due aveva il tempo nemmeno per quello. In ultimo luogo, l'unica scelta plausibile per entrambi appariva però ovvia: e così l'uomo girò per l'ennesima volta le spalle a Maurizio, dirigendosi verso la porta di casa sua, salendo con pesante lentezza i gradini.
Aveva dunque fallito? Ed era poi colpa sua? Non poteva additare, piuttosto, un diffuso malcontento da parte dei cittadini verso il principale servizio di sicurezza magico? L'italiano stava forse pensando queste cose quando dall'uomo, ancora voltato e sul punto di attraversare la porta, arrivarono poche, distinte parole, come oggetti rozzamente intagliati dal legno. "La via alle tue spalle, seconda porta sulla sinistra."
Lo sbattere dell'uscio risuonò nella via, secco, definitivo, lasciando di nuovo Maurizio nella sperduta solitudine di quel triste sobborgo. Ma in effetti guardando alle proprie spalle avrebbe individuato una viuzza laterale - tra le molte che si dipanavano dal corso principale, per tutta la sua lunghezza - buia, male illuminata, contenuta tra due decadenti costruzioni di legno più simili a baracconi, o a hotel da lungo tempo abbandonati, che a reali abitazioni. Sembrava appropriata per un ladro, ma era poi così? L'ironia della sua situazione voleva che per fidarsi di quell'uomo misterioso, del quale mai aveva appurato il nome, doveva credere che questi si fosse a sua volta fidato di lui. La porta della quale questi parlava - se fosse andato a controllarla - si sarebbe presentata come un insieme di anonime assi di legno senza alcun contrassegno o numero, incastrata lì tra le poche altre, a circa sette metri dall'inizio del vicolo. Un paio di finestre la accompagnavano alla destra, rigorosamente oscurate da quelli che sembravano panni bianchi, piuttosto logori, ma funzionali al loro dovere. Non c'era modo di scrutare chi abitasse dietro quei muri, ma cosa avrebbe dovuto poi fare? Avrebbe infine ricorso al primordiale "bussare"?


Ti chiedo scusa per il ritardo. La parte finale del masteraggio è da prendere in considerazione solo se vuoi accogliere l'indicazione dell'uomo: se preferisci tornare sui tuoi passi, al bar o ai poveri derubati, sei completamente libero di farlo.

Prossima Scadenza: 16/03, ore 23:59

 
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