Celebrando una vittoria

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Tristan von Kraus
view post Posted on 29/5/2017, 11:27




Dunque, nonostante tutto, Vagnard von Kraus non aveva deluso le sue aspettative. L'invito alla sua partita di Quidditch non era stato tutto tempo perso; meglio lasciare per strada del tempo per godersi una vittoria che rimpiangerlo per una sconfitta.
L'appuntamento era già fissato, dunque Tristan non si era scomposto a complimentarsi con il nipote in pubblico, ma finita la partita si era anticipato largamente, dirigendosi direttamente al Testa di Porco -che ormai probabilmente era paragonabile ad una seconda casa-.
Aveva già preso posto in disparte, sicuro che quando Vagnard avesse varcato la porta, non avrebbe avuto problemi a trovarlo subito: d'altronde, come poteva non notare la sua chioma?
L'obbiettivo era semplice: suo cugino era uno studente eccelso e non aveva fatto altro che portare alto il nome non solo della sua casata, ma anche della sua famiglia. Dunque, l'intento era gratificarlo.
E quale poteva essere il modo migliore per farlo se non offrire a quel caro ragazzo quanto di più spaccafegato ci fosse di conosciuto nel mondo dei maghi? Il dopo non sarebbe stato un problema, poiché non si può incolpare un problema per quelli che ti porterà dopo.
Non aveva ancora cominciato a bere, il primo bicchiere andava al festeggiato che, secondo l'orologio da taschino in oro di Tristan, sarebbe entrato nella locanda a breve. Se ne stava semplicemente seduto, con le dita delle mani intrecciate, busto dritto e occhi che viaggiavano sulle sagome presenti in quella topaia -sebbene fosse anche l'unica topaia dove starsene in santa pace e bere molto, anche se i bicchieri di incendiario avevano superato il limite consentito dal corpo umano-.
Ormai era da un po' che non scambiava chiacchiere a quattr'occhi con Vagnard, ma le notizie che aveva di lui parlavano di un giovine ormai adulto, sia nel fisico che nella testa. Un ragazzo che aveva sviluppato capacità impressionanti nella dialettica e nella personalità; Tristan era sicuro che si trattasse del classico von Kraus ad Hogwarts, ovvero con pochi amici -ma di un certo spessore-, estremamente razionale e dulcis in fundo, estremamente violento.
Uno dei tanti orgogli di famiglia, insomma.
Un ghignò spuntò sulle labbra di Tristan, che vennero poco dopo inumidite dalla punta della lingua. Non vedeva l'ora di bere qualcosa di speciale, in compagnia di una persona speciale.
 
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view post Posted on 12/6/2017, 21:27
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La Testa di Porco era uno dei luoghi che più amava in generale. Sporco, rozzo, piena di gente improbabile. In poche parole, ignorante. Certo, se si cercava qualcuno per parlare di fisica quantistica non si trattava del luogo più proprio, ma per una sana bevuta distruttiva in compagnia del proprio cugino beh, cosa si poteva desiderare di meglio?
Per l’occasione si era preparato di tutto punto. Aveva abbandonato la divisa di Serpeverde ed indossato il completo delle buone occasioni, bombetta sulla testa e un tocco di eyeliner per non sfigurare di fronte al trucco mastodontico del cugino. Ad accompagnare il tutto, naturalmente, il suo inseparabile bastone da passeggio. Per contro non aveva coperto invece la zona tumefatta dal pugno sferrato da Nieve solo pochi giorni prima. Avrebbe potuto mascherare il tutto, ma era meglio lasciare il trofeo in bella mostra; stato un ottimo argomento di conversazione.

Entrò quindi, sincopando i suoi passi con i rintocchi del suo bastone, come ad annunciare il suo arrivo. Scorse lo sguardo da sinistra verso destra. Non fu affatto difficile trovare il cugino, sarebbe riuscito a distinguerlo tra mille. Inoltre il locale non era particolarmente affollato (non lo era quasi mai a dire il vero) e un ghigno di soddisfazione apparve sul suo viso nel notare la scena di degrado che gli si parò davanti. Silenzio più totale, luci soffuse, gente già china sul tavolo ubriaca persa. Presto lui e Tristan avrebbero fatto loro compagnia. Sarebbero solo stati…come dire…meno silenziosi.

Raggiunse il tavolo ed appoggiò il bastone in diagonale, in maniera tale da tenerlo sempre a portata di mano, quindi si sedette. Fissò per qualche istante il viso del cugino con sguardo complice. Poteva leggerglielo negli occhi. Quel pomeriggio si sarebbero divertiti, eccome se l’avrebbero fatto.


- Piacere di rivederti cugino. Hai già ordinato? -

Domanda retorica, sicuro che aveva già ordinato, e sperava la cosa più distruttiva e costosa del locale. D’altronde i patti erano chiari. La partita era stata vinta e a Tristan sarebbe spettato il conto.

 
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Tristan von Kraus
view post Posted on 13/6/2017, 11:45




Quando lo vide entrare dalla porta, l'unico pensiero di Tristan fu:
"In perfetto orario".
Il ghigno già presente sul suo volto si allargò e così gli occhi del Medimago, che si stringevano di conseguenza; li portò sul cugino, seguendolo per tutto il percorso che lo portò poi a sedersi di fronte.
Se avesse potuto descriverlo con un aggettivo, il primo che gli veniva in mente, sarebbe stato Bello. Un misto di eleganza e signorilità, caratteristiche della loro famiglia, con quella giusta punta di sadismo e cattiveria. Capisaldi di pochi elementi d'elite.
Ricambiò lo sguardo con magnetismo, rimpicciolendo leggermente il sorriso e tenendo gli occhi ben spalancati ed immobili su di lui; ormai era passato troppo tempo dall'ultima volta che avevano passato momenti di svago libertino ed immorale insieme. Non v'era nulla di malsano tra di loro, che non vi fosse già tra due comuni cugini.
Ma c'era qualcosa che li accomunava più del sangue che gli scorreva nelle vene. Ed era desiderare quello altrui. Qualcosa che non si poteva spiegare, qualcosa che si desiderava e basta.
Sorrise un'ultima volta a Vagnard, prima di spostare leggermente la testa verso un lato indefinito del bancone, alzando la mano e facendo segno di avvicinarsi -chiunque esso fosse a doverli servire-:
-Portaci due bottiglie di incendiario. Il migliore. E quando le vedi vuote, portacene altre due.-
L'intento era principalmente lasciarsi andare ai piaceri della perdita di coscienza causata dal whisky. Di conseguenza, gioire delle meraviglie che sarebbero scaturite dopo.
Tristan si tolse la giacca e la appoggiò sul tavolo di legno, unica barriera tra lui ed il cugino; si piegò le maniche della camicia e la sbottonò leggermente, lasciando che quelle figure di follia e perversione tatuate sul suo corpo, si affacciassero sull'oscurità generale del Testa di Porco.
Gli occhi dai contorni leggermente anneriti e scavati di Tristan, si portarono nuovamente su Vagnard:
-Prima di cominciare a ringraziarti per il meraviglioso spettacolo che mi hai regalato, trattando quella sgualdrinella Grifondoro alla partita come giusto che meritasse...-
Si interruppe un secondo, portando gli occhi alla zona tumefatta. Per lo meno, si era portato un souvenir degno di nota.
-...Volevo complimentarmi con te e la tua squadra per l'ottima prestazione. E' palese che senza il loro capitano, sarebbero nulla.-
Ghignò ancora.
Quei ragazzini, per quanto indossassero i colori giusti, avevano parecchio da imparare dal loro capitano, non soltanto su come lanciare una stupida palla per centrare un anello, ma su come vivere.Tuttavia, Tristan era convinto che il magnanimo cugino, facesse continuamente di tutto per educarli in tal senso...se avesse avuto dieci anni di meno e si fosse trovato a vivere Hogwarts con un soggetto uguale a quello di Vagnard, era sicuro che ci sarebbe andato più che d'accordo. Forse era stata in gran parte quella mancanza a fargli detestare quella scuola e portandolo ad un rancore perpetuo verso suo padre e sua madre per non avergli fatto godere della grandezza di Durmstrang.
Anni dopo, aveva capito. La sua famiglia non faceva nulla di insensato e -per quanto al Medimago fosse sembrato strano- Londra ed Hogwarts gli servivano per familiarizzare con l'ambiente inglese...stop.
In ogni caso, era felice del percorso che la sua vita aveva intrapreso: il San Mungo gli avrebbe offerto tante possibilità di successo.
-Ma parlami di te, cugino. Alla tua età si è più adulti di quanto possano credere gli altri. Hai già trovato una donna che meriti di essere definita tale? Oppure hai soltanto fatto si che tutte le altre conoscessero la virilità di un von Kraus?-
Sorrise, seppur non avesse avuto dubbi sulla risposta.

OT// Si richiede intervento del garzone :fru: //
 
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view post Posted on 28/6/2017, 18:24
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Celebrando una vittoria - Serpeverde -
Cameriera_Testa_di_Porco
Se c’era una cosa che trovava divertente nell’essere garzone di quel locale era che non si preoccupava se vedeva gente inquietante o dall’aria poco raccomandabile, lì era la routine, inoltre sapeva che se mai avesse avuto problemi Henry sarebbe intervenuto subito. Il barista era decisamente pigro quando si trattava di servire la gente ma era sempre pronto a fare a botte, sembrava quasi che non aspettasse altro.
Ad ogni modo aveva un sacco di lavoro da fare quel giorno ma quando vide entrare Vagnard, lo fissò per qualche istante. Non che fosse difficile riconoscerlo ma la tentazione di rubare la mazza di Swan per tirargliela in testa era forte. La cosa ancora più strana era che se a Violet lui non piaceva, Lucy ne andava decisamente troppo pazza.

"Lo sai che per quanto mi riguarda niente è meglio di Serpeverde!"


Si limitò a dire la vocina nella sua testa. Prese quindi due bottiglie e le portò al tavolo.

«Ecco a voi.»


Fece senza alcuna grazia appoggiando gli alcolici sul duro legno come un vero scaricatore di porto. In effetti i serpeverde sapevano tirare fuori il peggio di lei.

«Volete altro o intendete bere e basta?»


Chiese facendo scivolare i propri occhi su entrambi con aria d’insufficienza.


code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE
Chiedo scusa per il terribile ritardo ç_ç spesso mi perdo le discussioni in mezzo alle altre ç_ç su che conto metto le bottiglie? :3

-GdrOn-


Edited by Misato Kojima - 17/7/2017, 23:00
 
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Tristan von Kraus
view post Posted on 10/7/2017, 11:37




Nel corso degli anni dopo Hogwarts, Tristan von Kraus aveva sviluppato un avversione sempre crescente verso i ragazzini. In generale, li trovava insopportabili e dannatamente diversi da ciò che era stato lui un tempo.
Impossibile provare quel disgusto per il sangue del suo sangue, ovviamente; Vagnard aveva quello sguardo fiero e vincente che Tristan aveva a sua volta manifestato ogni qual volta aveva raggiunto qualche importante obbiettivo nelle sue ricerche. O quando era stato assunto al San Mungo.
Tuttavia erano soltanto momenti. Per la maggior parte i suoi occhi esprimevano un'eterna stanchezza e confusione, accompagnati da quell'insana ilarità che nulla aveva di sensato.
La ragazzina -appunto- che li servì, urtando violentemente i bicchieri contro il legno rigido e fatiscente del tavolo a cui i due cugini erano seduti, domandò con fare semplice che programmi avevano oltre il whisky. Affari loro, naturalmente.
Tristan non aveva gradito quell'eccessiva libertà d'azione, seppure bere al Testa di Porco significava subire quello ed altro, era anche il caso di far capire a quella sguattera che si poteva trattare un von Kraus come fosse un qualsiasi figuro. La loro, era una razza a parte, troppo superiore per non ricevere rispetto ovunque andassero.
Velocemente Tristan tentò di afferrare il braccio della ragazza, stringendolo. Poi, dopo averla squadrata per un po', cercò il suo viso nella semi-oscurità del locale:
-Non sei stata molto cortese.-
Cominciò Tristan sibilando, con un sorriso evidentemente falso stampato in faccia.
A guardarla, probabile che fosse anche lei una studentessa di Hogwarts, infatti dopo quella sorta di minaccia mascherata da rimprovero, Tristan lanciò un'occhiata a Vagnard, cercando quella complicità che mai era mancata. Era tuttavia il caso di non esagerare, d'altronde li avrebbe serviti lei per tutto il tempo che avrebbero trascorso lì e sebbene non si facesse troppi problemi nel bere alcolici dove qualcuno aveva ben pensato di sputare dentro, volevo evitare che il sapore dei suoi alcolici venisse inquinato.
-D'ora in avanti, tu porterai due bottiglie di whisky ogni qual volta che vedi queste vuote. E così, fin quando non saremmo più in grado di tenere il collo dritto. Non farmelo ripetere.-
Evidenziò il soggetto, ormai avevano cominciato a muoversi lentamente sulla pista da ballo e non c'era motivo per cui dovessero ritornarsene seduti; voleva dunque che quella ragazzina fosse a loro completa disposizione, quando e come desideravano. Non per un motivo in particolare, ma umiliarla, renderla succube dell'alone di cattiveria e insensatezza che ricopriva gran parte delle teste dei due von Kraus, unito alla sensazione di leggerezza che l'alcol gli avrebbe donato...c'era modo migliore di passare una bella serata?
Magari avrebbero dato fuoco al locale e l'avrebbero salvata, cavandole le mani e la lingua, ma quella era un'altra storia.

Per questo e gli altri ordini, metti tutto sul mio conto :fru:
 
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view post Posted on 17/7/2017, 21:57
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Celebrando una vittoria - Un pessimo giorno -
Cameriera_Testa_di_Porco

"Ha ragione…non sei stata molto cortese. Però se ti tocca ancora lo mettiamo in forno con la carne di ippogrifo. Nessuno deve permettersi di mettere le proprie sudice mani su di noi."


In effetti nemmeno Violet aveva apprezzato quella stretta sebbene non si facesse grandi problemi nel contatto fisico. Peccato che quello risultava sgradevole e, per quanto fosse una ragazza mite, la tentazione di assestargli un bel pugno era forte anche se era ben consapevole del fatto che se avesse fatto scoppiare una rissa probabilmente avrebbe perso. Certo avrebbe potuto anche guadagnare un aumento di stipendio per aver ravvivato il posto, ma sarebbe finita in ospedale con una serie di contusioni e lo voleva davvero evitare. In ogni caso sapeva bene che c’era Henry a vegliare su di lei e tutti sapevano quanto il barista si divertisse a levar le mani sugli altri.
Dopo aver ascoltato tutto il discorso di Tristan fece un piccolo inchino verso di lui, quasi imitando davvero una umile serva ma senza traccia di umiliazione nei suoi occhi ma l’esatto contrario.

«Vi servirò al tavolo come è mio dovere fare ma mettete di nuovo le vostre mani su di me e dovrò chiedere ad Henry di scortarvi fuori con molta…gentilezza. Spero di essermi spiegata bene My lord.»


Disse con un sorriso piuttosto sadico, segno evidente del fatto che l’infuenza di lucy iniziava ad avere la meglio su di lei ma, in fondo, c’era una sola cosa che poteva far appassire l’amore che Lucy provava per i serpeverde: che uno di loro la toccasse.
Senza dire altro se ne tornò al bancone in attesa di dover servire altro a quei due zoticoni e appoggiandosi al bancone per un secondo scatenando tutto il suo malcontento con il barista che stava servendo dei cocktail a due avventori che si erano accomodati proprio davanti a lui.

«Spiegami ancora perché sopporto questa gente…prima o poi darò le dimissioni.»


Disse la ragazzina sbuffando.

«No, non lo farai!»


«Ah no…e perché?»


«Perché questo posto ti assomiglia troppo perché tu possa abbandonarlo.»


Stava versando del whisky incendiario in un bicchiere ma nel pronunciare quella frase si fermò per fissare la ragazzina con uno sguardo particolarmente eloquente.

«Ad ogni modo se ti serve una mano con quei due cafoni fammi sapere, sarà divertente far scoppiare una bella rissa.»


Ridacchiò l’uomo tornando al suo lavoro. Violet prese quindi le bottiglie per portarle alla tragica coppia e ritornare subito al proprio lavoro con gli altri clienti che si erano appena accomodati. Era seccata, non c’era mai stata giornata peggiore di quella e ciò che l’avevano particolarmente infastidita erano state le parole di Henry. Perché? Perché aveva ragione ovviamente.


code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE
Aggiornato il precedente acquisto. Quando vi servono altre bottiglie segnalatemelo in offgdr che provvedo a far arrivare la mia povera sguattera XD


Aggiornato.

-GdrOn-
 
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view post Posted on 5/9/2017, 17:03
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Osservò la scena con un ghigno divertito sul volto. Suo cugino non si smentiva davvero mai, e sembrava aver già trovato una compagna di giochi per quella bevuta. Ma Tristan o non Tristan, molte volte le persone commettevano il grave sbaglio di non considerare il fatto che ogni azione ha una conseguenza, e che questa non può essere misurata secondo i propri canoni. La serva era effettivamente stata oltremodo e senza motivazione sgarbata, e la reazione di Tristan, che sarebbe potuta sembrare a sua volta eccessiva ad occhi esterni, rimaneva quindi giustificata. Vagnard dal canto suo avrebbe continuato a studiare la situazione, mai pago di ricevere Sapere da ogni esperienza. Lo studio dei comportamenti umani e sociali era da qualche mese la sua principale fonte di intrattenimento. Poter prevedere i comportamenti altrui, anche senza fare ricorso alla Magia, era componente essenziale per un uomo di Conoscenza come lui. Come si sarebbe sviluppata la faccenda? Sicuramente in maniera interessante, e si sarebbe impegnato a terminare la bottiglia quanto prima per poterlo scoprire.
Dopo che il Dottore ebbe spiegato le regole della serata, Vagnard tirò fuori la sua bustina di canapa e cominciò a rollare due delle sue sigarette speciali. Non sapeva se il cugino fosse avvezzo ad esperienze del genere, ma il Serpeverde da un po’ di tempo aveva sperimentato il piacere del fumo assieme all’alcool. Ogni volta quella combo creava reazioni diverse nel suo corpo e nella sua mente; era certo che un uomo di Scienza come il cugino non avrebbe potuto che gradire. E, sadicamente, pensava quanto potesse diventare ancora più divertente il prossimo incontro con la sguattera del locale, una volta che i due avessero svuotato il nettare da ella appena servito. Dopo avergliela poggiata sul tavolo, tracannò un sorso del Whisky, lasciandolo scendere dritto dritto nello stomaco. Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi sulla sensazione iniziale di bruciore, fino a quando cominciò a rilasciare calore all’interno delle sue membra.
Riaprì gli occhi.


- Cugino, dovrei chiederti un favore. -

Una piccola pausa, il tempo di chiudere la sua “sigaretta”. L’accese con un rapido movimento della bacchetta ed inspirò profondamente.

- Conosci il mio problema con le emicranie, nevvero? Avrei bisogno di un certificato medico per poter fumare questo ben di dio anche all’interno del Castello. È molto d’aiuto. -

Disse, indicando poi la canna poggiata sul tavolo, invitandolo così a provare.
Sebbene fosse molto divertente fumare illegalmente in faccia a chiunque, qualche graduato molto poco simpatico avrebbe potuto abusare del proprio potere per colpire un povero studente sofferente, facendo perdere punti preziosi alla sua Casata. Questo non era accettabile, sotto nessun punto di vista.
Eh no, Vagnard non faceva davvero niente per caso. E perché non approfittare di una bevuta all’insegna del divertimento per poter regolare alcuni dei propri conti approfittando delle sue conoscenze?

 
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Tristan von Kraus
view post Posted on 9/9/2017, 16:25




La serata aveva preso subito la giusta piega. Il primo bersaglio delle loro inaccettabili teste era già stato evidenziato e punzecchiato a dovere, tanto per iniziare.
Senza perdere dunque altro tempo, Tristan afferrò la bottiglia di whiskey incendiario, osservando con un ghigno divertito Vagnard ed afferrando la bottiglia per il collo, se la portò alla bocca, ingurgitando per diversi secondi, sbattendola poi subito dopo sul tavolo di legno e lasciandosi andare ad un gemito tra il piacere ed il soddisfatto.
Senza dire nulla, il cugino tirò fuori una bustina con dell'erba tritata, canapa a sua dire; la arrotolò in una cartina quasi trasparente e gliela porse, facendo poi altrettanto per sé. Nulla che Tristan von Kraus non avesse già visto, provato o studiato; sebbene avesse provato più e più volte un senso di tranquillità ed euforia al tempo stesso, non aveva mai gradito il sapore di quella roba, sopratutto perché tozzava con quello dell'alcol.
Stesse in silenzio ad osservarlo mentre eseguiva i movimenti in maniera piuttosto svelta e precisa, si vedeva che aveva una certa praticità nei movimenti tanto che a di tanto in tanto aveva incrociato i suoi occhi attenti sul suo angelico viso. Quando ebbe finito di 'incartare', Vagnard ruppe il silenzio. Aveva bisogno di un favore.
Accese poi la sua...'carta trasparente' e ricominciò a parlare.
Tristan lo osservò in silenzio per qualche secondo, allungando semplicemente il braccio e prendendo tra le dita il piccolo oggettino in combustione da cui suo cugino aveva appena inspirato, così se la portò alle labbra e fece un tiro, socchiudendo gli occhi e tenendo l'aria ed il fumo nei polmoni qualche secondo, prima di espirare una vistosa nuvola di fumo. Ripose dunque la canapa di Vagnard al suo posto, non avrebbe fumato oltre: era già un alcolizzato e cedere anche alle tentazioni di sostanze stordenti, avrebbe significato perdere la sua dedizione per la scienza e la sua applicazione.
Ghignò ancora, alzando le sopracciglia ed osservandolo nel pieno dei suoi occhi glaciali:
-Ad ognuno il suo peccato.-
Sentenziò divertito. Emicranie, certo. Avrebbe gradito la cruda verità, ovvero: "Sono uno stronzo e mi piace andare in culo al prossimo, facendo quel cazzo che mi pare". Per le emicranie c'era ben altro di cui servirsi, ma tuttavia Tristan non sentenziò, d'altronde il fatto che Vagnard potesse fare ciò che voleva all'interno di Hogwarts, non poteva che renderlo felice.
-Te lo manderò via gufo domani con timbro e firma. E se qualcuno dovesse mettere in dubbio il tuo malessere, fammi interpellare pure, cugino.-
Sorrise, alzando la bottiglia in suo onore e portandola nuovamente alle labbra bevendo piuttosto avidamente, lasciandosi leggermente scivolare sulla sedia in legno, lanciando un'occhiata al resto del locale, assicurandosi che non ci fossero curiosi a sbirciare su di loro.

//P.S. Ovviamente da questo momento per me, Vagnard dispone già della raccomandazione medica, firmata e timbrata da Tristan.//
 
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view post Posted on 14/9/2017, 22:13
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Fece un altro tiro profondo e lasciò andare la testa all’indietro, accogliendo così la risposta affermativa di Tristan. La canapa da una parte aveva l’effetto di inibire le sue connessioni cerebrali, riducendolo ad una sorta di microcefalo. Dall’altra gli permetteva di concentrarsi in maniera estremamente lucida, precisa e puntuale, su un unico pensiero o azione. Il cervello di Vagnard si fermò a ragionare sulla complicità che c’era tra lui e suo cugino, manifestatasi proprio in quell’istante; era qualcosa di difficilmente comprensibile da una mente comune. Si trattava di un’alchimia quasi demoniaca, basata su pochi sguardi e parole ben calibrate. Eppure, nonostante la sua stramba richiesta, questa fu accettata immediatamente di buon grado dal Cugino, le spiegazioni stavano a zero. Lo conosceva, sapeva benissimo come stavano le cose in verità, e tanto bastava. Ma le sue richieste non si sarebbero fermate lì. Non aveva molto tempo da condividere con il parente, e tanto valeva approfittarne. Avrebbe dovuto farlo ancora una volta in maniera estremamente discreta, sperando che egli potesse comprendere.
Tornò a fissare il Dottore.

- Cugino, dobbiamo affittare una stanza. – No, così suonava male, molto male. La Canapa cominciava a salire in combinazione con l’alcool, combinazione piuttosto pericolosa – No, niente di incestuoso, non preoccuparti. -

Chissà, forse Tristan avrebbe pure potuto trovare l’esperienza interessante, sempre in virtù del suo ruolo di medico, beninteso, sempre e solo per la scienza e la ricerca. Bisognava pur sperimentare un po’ di tutto nella vita.

- Sono un po’ ammaccato dalla partita di Quidditch, avrei bisogno di un consulto medico. -

Sebbene si trovassero alla Testa di Porco, luogo non certo noto per essere frequentato da nobili londinesi, era pur sempre un luogo pubblico. Dare spiegazioni sul per come e per quando avrebbe portato loro solo che guai, specialmente per quello che il Serpeverde si accingeva a proporre al Dottore. Non poteva mica raccontare di una bravata conclusasi con un Duello ai limiti della Foresta Proibita con un misterioso avversario. Ah sì, e l’utilizzo di Magia Oscura, naturalmente.


- Beninteso, dopo torniamo a festeggiare. Queste bottiglie non si finiranno certo da sole. -


Ghignò.

 
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Tristan von Kraus
view post Posted on 27/9/2017, 10:23




Aveva appena afferrato nuovamente la bottiglia di incendiario quando Vagnard, dopo attimi di pura contemplazione della sua canapa medicale , tornò a parlargli. Di per se la richiesta non era strana ma fargliela li, mentre tentavano di raggiungere il piacevole obiettivo dell'ubriachezza più feroce, gli parve piuttosto strano; non ambiguo, Tristan von Kraus era difficile da impressionare. Eppure Vagnard non aspettò per mettere in chiaro che prendere una stanza in quel momento al Testa di porco non aveva fini sessuali ma bensì medici.
Gli serviva un consulto. In quel momento. Che diamine c'era che non andava, ancora?
La mano di Tristan non si era staccata dal collo della bottiglia, no appunto, quelle bottiglie non si sarebbero svuotate da sole. Ecco perché aveva intenzione di portarsela dietro, evitando di lasciarla alla mercé di quel postaccio.
Il Medimago inarcò le sopracciglia, osservando il cugino e scoppiando in una sonora risata di gusto.
-Fossi in te mi darei ad altri hobby, dolcezza. Più fisici e con meno rischi per la tua salute.-
Sentenziò divertito, prima di lasciare la bottiglia e alzare le mani in segno di resa, sorridendo e leccandosi le labbra per eliminare un po' di quella sensazione di appiccicato che l'alcol gli lasciava in bocca.
Per una visita aveva bisogno della sua strumentazione, tutta ovviamente riposta nella borsa in pelle che aveva lasciato nel suo ufficio al San Mungo; doveva solo alzarsi da quella sedia, uscire fuori dal locale mentre Vagnard prendeva una stanza, smaterializzarsi da un posto all'altro riempendo di grinze il vestito e tornare lì per dare al cugino un unguento che fosse in grado di curare i suoi lividi. Perché di lividi si stava parlando, giusto? Non si sarebbe aspettato nulla di diverso da una partita di Quidditch: lividi, graffi, tumefazioni; qualche dito rotto o qualche osso fratturato, ma di certo non dopo qualche ora dalla partita stessa.
Cosa che fece rimanere Tristan ancora una volta abbastanza interdetto per quella richiesta così strana. Decise di non fare domande, almeno non subito.
Riprese la bottiglia e si alzò dal tavolo in legno:
-Prendi una stanza. Devo tornare nel mio ufficio a prendere i miei attrezzi se vuoi che ti visiti.-
Si interruppe, sospirando e cercando di mettere un freno alla testa che cominciava a roteare.
-Ho solo la bacchetta con me. E con questa da sola, non ti dico nemmeno cosa posso farti.-
Una nuova risata e si incamminò verso l'uscita della locanda, cercando di mantenere una postura dritta e di non farsi scappare la bottiglia di incendiario dalle mani.
 
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view post Posted on 4/10/2017, 00:07
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Alle parole di Tristan, Vagnard si limitò ad annuire con un cenno del capo. Rimase per qualche istante seduto con lo sguardo perso nel vuoto, mentre il cugino afferrava la bottiglia e si smaterializzava all’interno del suo ufficio. Non ci avrebbe messo molto a compiere la missione, ma tanto valeva monetizzare il poco tempo che aveva a disposizione. Prese la bottiglia e schiantò una generosa quantità di alcool nel suo corpo. Chiuse gli occhi e attese di sentire il bruciore nel suo stomaco. Voleva sentire fisicamente i tessuti all’interno del suo corpo, voleva farli urlare. Quando arrivò, tiró profondamente dalla canna, mischiando i due sapori. Un mix invidiabile, che oltre ad allietare le papille gustative, sembrava attutire, seppur forse solo psicologicamente, l’effetto del forte alcolico sul corpo dell’ancora giovane studente. Scosse leggermente la testa nell´apice del dolore. Quando questo cominciò a svanire si rilassò, rilasciando le mani che nel frattempo si erano strette in pugno.

Cercò con lo sguardo la sguattera che li aveva serviti pochi istanti prima. Era lei l’addetta al tavolo, pertanto l’avrebbe pretesa come interlocutrice. Aveva saputo da voci di corridoio che era possibile riservare delle stanze per…beh, per vari motivi, diciamo così. Una mossa brillante da parte dei gestori del locale, che avevano saputo volgere a loro favore la presenza di un target molto particolare di clienti. Tanto valeva approfittarne. Il Duello al limitare della Foresta Proibita di pochi anni prima aveva lasciato i suoi strascichi, e sebbene fosse riuscito a rammendare le ferite alla bell’e buona in maniera estremamente artigianale, esse sembravano andare al di là delle sue poche capacità mediche. Occorrevano dita pregiate, mani sagge. E qualcuno che volesse agire nell’ombra. Serviva suo cugino, in poche parole.

Con uno schiocco delle dita cercò di attirare l’attenzione della ragazzina.

- Ho sentito che affittate stanze. Mi servirebbe la più pulita in vostro possesso, non servirà molto tempo. Addebitate il costo sul conto del Dott. Von Kraus. -


Avrebbe richiesto una volta che lei lo avesse raggiunto, diretto e tagliente come al solito. Aveva specificato il titolo del cugino per lasciar intuire che si trattasse effettivamente di qualcosa di importante, e che non era il caso di perdere tempo, di tergiversare. Vagnard non lasciava mai nulla al caso. Tristan sarebbe tornato di lì a breve, e avrebbe voluto fargli trovare tutto pronto. Era un maniaco dell’ordine e della pulizia, una personalità completamente sregolata nella vita, ma estremamente ligia e meticolosa nel suo lavoro. In poche parole, era un Artista del suo mestiere.

Fece l’ultimo tiro e si alzò facendo leva sul bastone da passeggio. Raccolse la bottiglia e avrebbe aspettato il ritorno di Tristan. Era certo che un po’ d’alcool sarebbe potuto servire.
Come disinfettante, ovviamente.



//Come richiesto, prenotiamo una stanza a nome di Tristan :fru:

CITAZIONE
Nome: Tristan
Cognome: von Kraus
Camera Blindata: A1903
Numero della stanza: 3

- Servizi Extra: Pulizia contro gli incontri indesiderati: 10 falci.
 
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Tristan von Kraus
view post Posted on 4/10/2017, 09:58




Naturalmente, dopo pochi secondi la sagoma sgualcita di Tristan von Kraus, tornò al Testa di Porco, tenendo entrambi le mani saldamente attaccate da una parte alla bottiglia e l'altra al manico in pelle della sua borsa da lavoro. Trattenne un conato di vomito: l'Ogden e smaterializzarsi erano due cose che non andavano perfettamente a braccetto.
Dunque, senza pensarci troppo, fece un'ultimo sorso dalla bottiglia ormai semivuota, trattenendo il whiskey per qualche secondo di più in bocca, buttandolo giù quasi a forza. Non si sarebbe arreso ad una bottiglia di succo di frutta.
Sospirò, chiudendo gli occhi e riprendendo l'equilibrio dopo aver avuto un momento di sbandamento, dirigendosi a passi lenti ed espressione nevrotica verso la figura di Vagnard; immaginava che avesse già preso una camera dunque senza pensarci troppo fece cennò al cugino di seguirlo:
-Le camere sono di sopra. Fai portare pure un'altra di queste, ne avremo bisogno.-
Gli disse, indicando la bottiglia che teneva in mano, quasi vuota.
Lasciò dunque intendere che di qualunque cosa si fosse trattato, non sarebbe stato piacevole; ergo, meglio essere ubriachi ed attutire il dolore con una sbornia, piuttosto che pisciarsi addosso dal dolore e far sentire le proprie urla fino al piano inferiore. Naturalmente, tutto ciò non si sarebbe verificato, poiché una partita di Quidditch non porta a così gravi conseguenze, giusto?
Vagnard aveva scelto un posto troppo ambiguo per chiedere la sua consulenza medica, d'altronde al San Mungo avrebbe trovato un letto pulito dove stendersi, Tristan in grado di muoversi con tranquillità, utilizzando l'immensità di preparati e pozioni di cui disponeva l'ospedale e magari anche un'infermiera che mostrava le tette a Vagnard per risollevargli il morale.
Nulla di tutto questo naturalmente al Testa di Porco. Fortunatamente, Tristan teneva un po' di tutto nella sua borsa o quanto meno l'essenziale per salvare la vita ad un Troll. Probabilmente con Vagnard sarebbe stato più semplice, anche vista la stazza più piccola.
Sorrise, emettendo una sorta di gemito di piacere. Sia il sorriso che il gemito, scomparvero dopo pochi secondi, nel momento esatto in cui Tristan decise di lanciare un'ultima occhiata alla sala per accertarsi che nessuno li stesse guardando in maniera significativa. Poi si avviò verso le scale che portavano al piano superiore, dove c'erano le stanze, con passo ciondolante e lento: naturalmente aveva bisogno di Vagnard per sapere di quale stanza sarebbero stati ospiti per quei momenti brevi ed intensi.
-Fammi strada, cugino.-
Gli disse prima di cominciare a salire il primo gradino che scricchiolò come un uovo calpestato, poi un altro, poi un altro....
 
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view post Posted on 5/10/2017, 19:52
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Celebrando una vittoria - Stanza 3 -
Cameriera_Testa_di_Porco
Ogni tanto lanciava qualche occhiataccia al tavolo del serpeverde un po’ perché era curiosa e un po’ perché desiderava vederli uscire dal locale il più velocemente possibile. Con un sospiro stava finendo il conto di un cliente quando, ad un certo punto, sentì Henry venirle vicino e darle una gomitata sulla spalla.

«Signorina, credo che tu sia richiesta. Il giovanotto del tuo tavolo preferito ha fatto capire di avere altro da aggiungere.»


Ridacchiò divertito, si stava davvero scompisciando nel vedere Violet con un diavolo per capello, difatti la ragazzina digrignò i denti in sua direzione prima di finire il conto al cliente e sfoderare il proprio blocchetto per dirigersi al tavolo.

«Come posso aiutarvi?»


Chiese cercando di essere il più cordiale possibile anche se probabilmente le parole dette a denti stretti si sarebbero fatte notare.
Chiesero una camera.

”Oh no…questo significa che li vedrò qui più spesso di quanto vorrei?”


Si chiese con un sospiro prendendo intanto un altro blocchetto dalla tasca del grembiule per controllare quali stanze fossero disponibili.

«Se vuoi la più pulita direi che la 3 fa al caso tuo. Compreso di pulizia contro gli incontri desiderati in tutto sono 13 galeoni. Il signor Tristan può passare a pagare prima di lasciare il locale se lo desidera…»


Disse strappando infine un foglietto per consegnarlo a Vagnard come promemoria. Tornò poi dietro al bancone per prendere velocemente le chiavi e tornare al tavolo consegnandole al Serpeverde. Chissà cosa dovevano fare, stava forse male?

"Per fortuna la cosa non ci interessa…qui al Testa di Porco non facciamo domande."


In effetti era proprio così. Finito quel compito particolare tornò ad un tavolo dove richiedevano la sua attenzione per una nuova ordinazione.


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-gdrOff-
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Aggiornato :fru:

-GdrOn-
 
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view post Posted on 29/4/2018, 19:00
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- Danke. -

Rispose semplicemente così, freddo, tagliente come suo solito, accennando solo un leggero sorriso più per buon costume che per altro. Ascoltò di sfuggita le parole della sguattera, la sua testa era già altrove. Sperava che Tristan potesse effettivamente fare qualcosa contro i suoi acciacchi; era da parecchio tempo che viveva con essi e la situazione poteva essere nel mentre degenerata. Negli ultimi tempi aveva cominciato a sentirsi debole, la tonicità del suo corpo era ormai un lontano ricordo. Gli allenamenti di Quidditch non dovevano aver migliorato la situazione, dovendo continuamente porre una serie di muscoli già provati in situazione di forte stress. Andava fatto quel che andava fatto, i tempi erano oramai maturi. Non avrebbe dovuto indugiare oltre. Sperava solo che Tristan non gli avesse posto troppe domande, giusto quelle necessarie per poter lenire, almeno in parte, le sue ferite. Nonostante l’apparenza “bizzarra” del cugino però, sapeva come i suoi “esperimenti scientifici” fossero serviti per raggiungere un particolare virtuosismo in quella che era la sua Arte, il tutto volto alla perfezione. Non poteva essere in mani migliori, ne era certo.

Con un rapido gesto raccolse la ricevuta e la esaminò con cura. Voleva assicurarsi che la stanza prenotata fosse esattamente la numero 3, come gli era sembrato di ascoltare. 15 galeoni. Un furto praticamente. In un'altra situazione avrebbe digrignato i denti in cagnesco, ma si ricordò che Tristan si era offerto di pagare quanto avrebbero speso.
Facendo leva sul bastone da passeggio si alzò, raggiungendo il cugino. Cominciò a salire le scale picchiettando nervosamente le dita sul pomello, osservando i primi numeri delle stanze che apparivano scalino dopo scalino.

* Uno…due…tre…eccola *

Si fermò a qualche passo di distanza dalla porta. Lanciò il bastone in aria e lo riprese in mano per la base. Direzionandolo in orizzontale appoggiò il pomello sulla maniglia. Una semplice pressione, una leggera spinta alla porta.
Entrò.


- Dottore…sono tutto Vostro! -

Esclamò allargando le braccia.

Ghignò.

 
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13 replies since 29/5/2017, 11:27   275 views
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