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| Il traffico che ostruiva la Charing Cross Road offriva un frenetico sottofondo che mal si armonizzava con lo stridio del panno umido sul bancone. Niente da fare, per quanto strofinasse quella macchietta sembrava intenzionata a non sparire.
« Almeno non odora più di succo di zucca avariato.» Era incredibile come lavorare per anni per il Paiolo avesse abbassato i suoi standard di pulizia; se all'inizio il trauma di lavorare in un ambiente del genere l'aveva fatta stare male per mesi, adesso neanche più prestava attenzione alle ragnatele agli angoli o alla muffa sulle assi di legno. O alle macchie sospette sul bancone. Più pulivano, più il locale pareva sudicio, come se in qualche modo fosse repellente all'igiene o come se qualcuno vi avesse castato un incanto apposito per dargli quell'aria vissuta e trasandata; di conseguenza la clientela lasciava altrettanto a desiderare e sebbene col tempo Niahndra si fosse affezionata agli avventurieri più frequenti, un po' invidiava locali più "di classe" come per esempio quello di Florian. Amante del gelato anche in pieno inverno, la Tassina vi capitava di frequente – almeno per i suoi standard – e non mancava mai di rimanere stupita della luce e della semplice eleganza.
« Non vedo l'ora di trovarmi un lavoro vero.» Un po' le dispiaceva parlare così, anche perché nonostante tutte le lamentele il suo ciapete ancora rimaneva incollato a quel posto e, se per un po' si era nascosta dietro all'aspetto economico, ma adesso semplicemente non poteva staccarsene. Non aveva idee particolari per il futuro, né interessi definiti che avrebbero potuto plasmare il suo avvenire; si limitava a sopravvivere fino al giorno seguente, senza troppe aspettative. Prima avrebbe terminato gli studi e poi ci avrebbe pensato, era una campionessa nel rimandare. Aveva giusto rimesso via il panno quando un'ombra le oscurò la visuale, qualcuno si stava sedendo a fatica su uno degli sgabelli oltre il bancone. Alzando gli occhi incuriosita, Niahndra incrociò gli occhi acquosi di un vecchio mago. Le iridi pallide e le ciglia chiare contribuivano a dargli un aspetto inusuale, ma la ragazza si costrinse a non fissarlo troppo a lungo. La fitta rete di rughe era solo parzialmente nascosta dal cappello e dalla folta barba, ma in ogni caso i movimenti impacciati ed il sonoro sbuffo ne tradivano l'età.
« Fammi un favore, bambina, e riempimi un boccale di burrobirra.» La voce era affaticata e la mano tremò leggermente quando sparse sul bancone le monetine. Con un'occhiata veloce, la Alistine contò gli zellini e corrucciò le sopracciglia scartando un paio di gettoni colorati. « Sono due falci per la burrobirra, signore...ha per caso altri sedici zellini?» Odiava situazioni del genere e indugiò appena sugli indumenti rappezzati del vecchio, improvvisamente a disagio per aver posto quella domanda. « Se li avessi avuti, bambina, non ti avrei chiesto un favore. Ti pare?» Sotto la barba rossiccia, le labbra si distesero in un sorriso mentre aspettava divertito la risposta della cameriera. Quell'uomo si era indebolito solo nel corpo, eppure la testa pareva non aver risentito dello scorrere degli anni. Niahndra trasse un profondo respiro e si guardò intorno; se la collega fosse stata nei paraggi o avesse assistito alla scena avrebbe cercato di interrogarla cogli occhi, chiedendole supporto tecnico.
*Ciao sono Niah e odio fare la spilorcia, ma non sta a me decidere aiuto.* Finalmente ç_ç Sono rimasta vaga riguardo a Jen per lasciarti carta libera ♥ EDIT: pardon, ho eliminato il code role perché mi irritava Edited by Mistake - 4/6/2017, 23:26
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