Elephant & Cas(s)tle, Missione C.R.E.P.A.

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view post Posted on 7/6/2017, 19:34
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«Accio»
L'Incantesimo di Appello fu rivolto esattamente contro una strana creaturina, interamente di ceramica, che stava sgusciando verso l'ennesima direzione sbagliata. Oliver aveva liberato il salvadanaio del Comitato per il quale tanto si batteva, conscio del fatto di vedere poco dopo il piccolo Snaso di porcellana proseguire verso chissà quali traguardi. Che Hogwarts fosse un luogo speciale, quello era risaputo. Gli studenti, i docenti, i Fantasmi, tutti gli abitanti dell'imponente castello avrebbero sentenziato la stessa cosa. La rinomata Scuola pulsava di magia ancestrale, a tal punto da sondare con energia senza eguali ogni dintorno. E per un esserino di grezza manifattura, dipinto velocemente ma con maestria da uno dei tanti attivisti del C.R.E.P.A., quel posto diventava quotidianamente un luna park d'eccezione. Dopo essere stato animato grazie ad un Incanto ben preciso, in passato, per quel tenace Snaso tutto aveva assunto contorni molto più scintillanti, oltre che bizzarri. E sebbene il giovane Caposcuola Grifondoro lo rimpinzasse di Galeoni quasi di continuo, vuoi per offerte generali vuoi per quelle personali, il suo pancino non era di carne e non si sentiva mai sazio per davvero. Aveva adocchiato una nuova moneta luccicante nei dintorni, quella la sua primaria idea, ma fu con dispiacere che scoprì di non poter mai raggiungere il bagliore sì allettante, poiché l'Appello di Oliver giungeva prontamente come soluzione alla stravagante fuga. Un attimo dopo, il salvadanaio capitombolò, attratto per magia, direttamente tra le braccia del Caposcuola, non prima di aver perso in volo una manciata di Galeoni. Oliver si premurò di infilare in tasca il piccoletto di porcellana, puntando la bacchetta magica verso uno studente nei dintorni. «Prendi un solo Galeone e ti Trasfiguro in un procione di latta!» sibilò, un'occhiataccia ben netta a fare da contorno. L'alunno, di qualsiasi Casata fosse stato non risultava tanto importante a quel punto, fuggì al pari di un furetto. Forse la vera Trasfigurazione era stata attuata per davvero. Oliver si affrettò a recuperare i Galeoni del C.R.E.P.A., dell'ultima offerta contenuta nel salvadanaio sbarazzino, ricordando a se stesso di dover castare un Incantesimo di Protezione sullo Snaso. Non desiderava assistere a nessun'altra azione simile; poco dopo raggiunse l'ingresso del castello, ponendosi alla destra dell'ampio portone aperto. Erano le undici meno cinque, attendeva una studentessa nonché preziosa attivista del C.R.E.P.A. con la quale aveva scambiato poche chiacchiere soltanto per l'iscrizione da parte della stessa, con sommo gaudio dell'Irlandese. Il Comitato a favore degli Elfi Domestici necessitava maggiore visibilità, quale miglior sistema per farlo se non attraverso più iscritti? Non appena Olivia fosse giunta, Oliver l'avrebbe salutata con affetto, ringraziandola nuovamente per la sua partecipazione, per aver risposto alla chiamata della Spilla Tremordicchiante e per essersi dimostrata fin dal principio disponibile nei riguardi di una missione dalle sfumature ancora anonime. Ma era solo l'inizio, presto tutto sarebbe stato più chiaro.

«Dunque, Liv...»
I convenevoli si erano conclusi rapidamente, ben presto Caposcuola e studentessa sarebbero usciti dai confini di Hogwarts per dirigersi senza troppa fretta alla Testa di Porco, un locale che Oliver conosceva per visite sporadiche in passato. Rivolse un'occhiata incuriosita alla ragazza, ne apprezzava la figura e la prima impressione che ne aveva avuto non era stata affatto negativa, al contrario. «Posso chiamarti Liv o ti dispiace? Adoro il tuo nome, è così musicale.» Le sorrise, sperando di non essersi spinto oltre fin dal principio. Non avrebbe impiegato nulla a fare marcia indietro, elegantemente, come era stato istruito a fare. Da un lato, però, Fred gli ripeteva spesso di essere meno rigido e più informale, Oliver restava pur sempre uno studente di sedici anni, non un vecchio bacucco (cit). «Come detto all'ultima riunione, non partirai da sola per questa missione, ti accompagnerà un Mago molto rispettato, una persona di fiducia che ha la mia stima. Ed è chiaramente un membro del Comitato, non temere.» Continuò a camminare, svoltando questa volta verso sinistra. «Potrebbe sembrare bizzarro, ha chiesto di essere chiamato soltanto come signor Volpe, suona divertente, no? Nulla di cui preoccuparsi, quest'uomo lavora per il Ministero della Magia, ma meglio fargli poche domande. Oh, eccolo lì!» Le caratteristiche strade del sobborgo di Hogsmeade si dipanarono come fila di un gomitolo di lana grezza, mentre la zona meno pittoresca del luogo si stagliava sulla visione d'insieme con al centro il locale della Testa di Porco. Oliver arricciò le labbra in una smorfia appena velata, quel ritrovo non vantava di certo chissà quale maestosità per lui. A passo rapido, raggiunse il Mago di fronte, assicurandosi che fosse davvero lui. Un sorriso si dipinse sul suo volto, mentre Oliver porgeva i suoi saluti rispettosamente. «Signor Volpe» iniziò, fermandosi il tempo necessario, un attimo soltanto, per l'aspetto stravagante dell'epiteto utilizzato. «La ringrazio per essere venuto, per il Comitato significa molto. Dunque, lei è Olivia, una promessa vera e propria per tutti noi.» Esagerato, suggerì la Coscienza, ma zittirla fu piuttosto semplice. «Liv, viaggerete attraverso la Materializzazione Congiunta con il signor Volpe, arriverete ad Elephant & Castle e da lì dovrete raggiungere questo indirizzo. Vi aspetterà la signora Cassle, lei stessa ha scritto e spedito questo messaggio. Raggiungete casa sua, incontratela, cercate di capire quale sia la sua vera intenzione nei riguardi della nostra associazione e se riuscite, tentate di ottenere il suo appoggio, dicono sia una Strega piuttosto ricca e il suo aiuto non potrebbe che essere prezioso.» Un ultimo sorriso, prima di affidare alla studentessa la pergamena con le brevi informazioni accennate. «Dovrete essere da lei per le dodici, mi raccomando. Bene, vi auguro buona fortuna. Liv, non appena sarete di ritorno, stringi la Spilla e sarò informato, arriverò in questo stesso punto, qui alla Testa di Porco, per accompagnarti nuovamente ad Hogwarts. Signor Volpe, le affido la nostra attivista, è sotto la sua responsabilità, ma se le succedesse qualcosa, la Preside mi sgozza.» Salutò con gentilezza, facendo un occhiolino e precisando che, per qualsiasi motivo o problema, la Spilla avrebbe funzionato come avviso immediato e lui o chi altri del Comitato sarebbero intervenuti prontamente. «Buona fortuna!»


bigliettocassle


Benvenuti alla vostra prima missione, giovani paladini! Perdonatemi per aver affrettato i tempi fino al raggiungimento della Testa di Porco, come concordato con il signor Volpe. L'inizio è molto rapido, la missione non sarà seguita da me, ma da un Master di fiducia, poiché Oliver è impegnato ongdr. Descrivete il vostro arrivo e la vostra partenza, Aiden considererà la Materializzazione Congiunta, spetterà al Master decidere la riuscita o meno dell'azione. Per il resto, buona fortuna e grazie per la vostra disponibilità. L'ordine per postare adesso non è fondamentale né ci sono scadenze, sarà il Master l'arbitro assoluto in seguito. Buon divertimento.
 
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view post Posted on 7/6/2017, 21:06
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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#Scheda #Auror #26 anni
L'Auror dai capelli rossi fissò il proprio riflesso allo specchio del bagno dell'appartamento che condivideva ancora con sua sorella Lena. Dopo una doccia rilassante e tonificante, aveva indugiato se radersi o meno quella folta barba rossiccia, ma - come molte altre cose - il rasoio era il peggiore nemico dell'irlandese, ma ciò non gli impedì di aggiustarla a dovere, lì dove era più folta e irregolare.
Aveva a disposizione ancora un'ora prima dell'appuntamento alla Testa di Porco, perciò si concesse una seconda tazza di caffé in cucina restando con il telo avvolto alla vita. Osservò con aria annoiata la gatta bianca e arancione che si faceva gli artigli sulle tende verde smeraldo preferite di Lena. Non poté fare a meno di ridere quando la felina si impigliò gli artigli nel tessuto e che -
nel tentativo di liberarsi - riuscì ad abbattere la tenda con uno strattone energico. Ma la fonte del vero spasso fu più per il fatto che la gatta era rimasta sepolta da tutto quell'ammasso di tessuto e si stava dimenando come una disperata nel tentativo di uscire da quella vile trappola.
«Leathcheann!» borbottò, mentre si alzava e si dirigeva a liberare la gatta, dato che stava davvero rischiando una crisi isterica senza un piccolo aiuto dall'alto. Ginga Ninja, la fantastica gatta con il dono della furtività e mimetizzazione ninja, schizzò via come un razzo una volta che Aiden alzò la tenda.
Con un sospiro profondo dovette dirigersi verso la propria stanza per vestirsi, decidendo per la sua solita maglietta della Guinness e la giacca di pelle. Molto casual ma secondo sua sorella Ophelia faceva molto macho, anche perché la maglietta non sarebbe mai riuscita a nascondere l'evidente corpo muscoloso del ragazzo. Le sue spalle larghe e il petto muscoloso, oltre che le braccia, potevano solo che garantire la presenza della famosa tartaruga che avrebbe fatto uscire di testa perfino la più candida delle fanciulle.
Si assicurò bene la bacchetta dentro la giacca e poi si Smaterializzò con un sonoro POP al luogo d'incontro.
Ad Hogsmeade il tempo sembrava promettete, sebbene tirasse un leggero vento e non si pentì di avere la giacca di pelle indosso. Si avviò a gran passi al pub della Testa di Porco e ben presto si ritrovò davanti a due studenti di Hogwarts: Oliver Brior e la giovane studentessa che avrebbe dovuto accompagnare per quella nobile missione a difesa dei diritti dei poveri Elfi Domestici.
Al saluto di Oliver, il rosso abbozzò un sorriso divertito. «Ah, Mr Bior, vedo che vi deliziate del mio nome in codice. Posso dire lo stesso della richiesta di partecipazione! Sono veramente onorato di dare una mano!» La sua attenzione venne spostata alla giovane studentesse, Olivia si chiamava, e le regalò uno dei suoi migliori sorrisi, sopratutto se la luce solare metteva ben in risalto e illuminando gli occhi blu profondo dell'Auror. Fece un profondo inchino, da bravo Cavaliere, e concesse un piccolo ma comunque garbato baciamano. «Un vero piacere, miss Olivia!»
Ascoltò attentamente le istruzione di Oliver e annuì secco, come per far intuire che aveva recepito il messaggio. Tuttavia non si lasciò sfuggire un sorriso divertito alla battuta che seguì la particolare raccomandazione riguardo la sicurezza della studentessa.
«La riporterò così com'è e riguardo alla Preside... Lascia che me ne occupi io, in tal caso. E porta i miei più sinceri saluti al professor Midnight... e al professor White!» Fece un occhiolino complice al ragazzo e poi offrì il braccio a Olivia. «Mi concede l'onore di aprire le danze?»
Si assicurò che fosse tutto sicuro, poi procedette con la Materializzazione Congiunta, lasciando al Fato il dovere di decidere la buona o la cattiva sorte degli eventi.
Aiden Weiss
“And I started to hear it again, but this time it wasn't the end.”
CODE MADE BY SAMMAEL

 
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view post Posted on 8/6/2017, 21:44
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Olivia Fairbloom non riusciva a crederlo possibile: aveva aderito al C.R.E.P.A soltanto da qualche giorno, e tanto era bastato, tuttavia, perché ricevesse il suo primo, importantissimo incarico dalla spilla Tremordicchiante e da chi per lei aveva composto il messaggio. Soltanto alle undici del giorno dopo la Tassorosso avrebbe scoperto, con suo sommo piacere, che ad aspettarla vi era il Caposcuola Grifondoro Oliver Brior, già incontrato al momento dell'iscrizione. Con ben trentacinque centimetri di vantaggio su di lei, gli occhi vivaci ed i folti capelli castani, il sedicenne le aveva fatto sin da subito un'ottima impressione grazie ai suoi modi più che garbati e sinceri, l'ampio sorriso che sempre faceva da contorno alla sua squisita cortesia.
Ricambiando l'affetto dimostratole, l'undicenne sollevò quindi gli angoli delle labbra, scoprendo in toto la sua candida dentatura:

"Certo o potrei offendermi: mi chiamano tutti così!"
Trillò, non riuscendo a contenere del tutto il suo entusiasmo per quella giornata particolare. Ah, se solo fosse stata musicale quanto il suo nome! Oliver dovette cogliere un certo tentennamento nei suoi occhi nello scandire quella sola parola, rapidamente oscurato da un pensiero più lieto: come molti altri Fairbloom prima di lei, anche la streghetta mancava della benché minima predisposizione verso tutto ciò che aveva a che fare con le sette note e tutte le impossibili combinazioni ad esse associate, ma aveva un piano di riserva; tra le tante attività extra messe a disposizione dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts figuravano anche lezioni, pratiche e teoriche, sull'utilizzo dei più disparati strumenti musicali, magici e non, e la possibilità di partecipare ad un grande gruppo, una sorta di Orchestra, nata al fine di condividere idee e divertirsi insieme. Olivia non possedeva ancora uno strumento, ma reperirne uno prima dell'inizio delle lezioni non sarebbe stato difficile: Londra, per sua fortuna, possedeva uno dei negozi di strumenti più forniti dell'intero mondo magico.
Inclinando leggermente la testa nell'udire la bizzarra richiesta del Mago che l'avrebbe accompagnata, annuì al Caposcuola, procedendo spedita al suo fianco, gli occhi azzurri che di tanto in tanto prendevano a correre su un dettaglio particolare del villaggio, una finestra, una piccola porta o l'insegna di una bottega, tutto nuovo per lei, ancora troppo giovane per poter visitare Hogsmeade da sola.
I passi dei due studenti si sarebbero arrestati non molto più tardi, all'ingresso della Testa di Porco dove un mago dai capelli rossi, in giacca di pelle e maglia sportiva era lì ad attenderli. L'uomo si rivelò altrettanto galante con la Tassorosso, ma i suoi modi così ricercati cozzavano con l'abbigliamento e la barba domata soltanto in parte, dettagli che, per quanto avvezza alle stranezze, non avrebbe mai pensato di associare ad un illustre Dipendente del Ministero, non nei termini enigmaticiti, almeno, con i quali ne aveva parlato Oliver.

"Incantata."
Rispose l'undicenne, ricambiando il sorriso, prima di sottrarsi alla delicata presa dell'uomo per poter ricevere dalle mani del Caposcuola Grifondoro la pergamena incriminata, la quale si affrettò a riporre nella tasca destra, lontano dalla bacchetta .... e dal Signor Pibble, quel giorno decisamente poco affabile.
"Può contare su di me, Capo Brior!"
Ricambiò l'occhiolino, salutando quindi il sedicenne per poter concentrare tutta la sua attenzione sul mago dai capelli rossi.
Quando le offrì il braccio, Olivia Fairbloom non poté fare a meno di esternare la propria esitazione: quasi mezzo metro in più separava la testolina bionda della Tassorosso da quella del rosso, mezzo metro che le resero difficile soddisfare appieno la richiesta del giovane uomo, il quale avrebbe dovuto accontentarsi delle piccole dita bianche a stringere a stento il suo avambraccio, mentre la mano destra, per compensare, faceva per reggersi più saldamente alla giacca in pelle.
Sarebbe riuscita a materializzarsi correttamente con lui? Perdere un arto, o peggio, molto più, sarebbe stato un problema enorme per lei, già così piccola com'era.
 
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view post Posted on 11/6/2017, 09:26
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Il Fato

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Un delizioso sabato di impronta estiva avrebbe fatto da cornice alla stravagante missione preparata da un'altrettanto stravagante associazione della Scuola di Hogwarts. Da lontano, ormai, il castello si sforzava con tutto se stesso di scorgere i due abitanti che aveva lasciato andare via, impassibile, consapevole di quanto la loro azione fosse preziosa e di quanto lo sarebbe stata di lì a breve. Olivia e Oliver, una coppia dai nomi simili e dal carattere ancor più affine, giunsero senza ostacolo alcuno al sobborgo magico nelle vicinanze - ci sarebbe mancato, Hogsmeade quella mattina sguazzava ancora nella pigrizia, essendo giorno di festa di un fine settimana qualunque-, là dove un aitante uomo già attendeva entrambi con pazienza e dedizione. Convenevoli a parte, saluti annessi, il Caposcuola di Hogwarts lasciò la scena per far sì che la commedia prendesse vita, ma senza di lui. Olivia sarebbe stata sicuramente capace di portare a termine quel compito, stesso discorso sarebbe stato fatto per l'anonimo signor Volpe, la cui identità se da un lato evocava un sorriso, dall'altro agognava al mistero. Non appena la presa della mano della Tassina fu stretta al braccio del Ministeriale, nell'aria risuonò uno squillante pop ed entrambi i presenti sparirono su se stessi, vorticando in un nulla fatto di colori. La decisione c'era, la determinazione pure, forse era la destinazione a mancare per davvero? Le tre D, classiche nella loro storica forma di apprendimento legato alla Materializzazione, non erano state rispettate in toto? La meta era ben delineata, il foglietto che Olivia aveva preso con sé parlava in modo limpido: Elephant & Castle, una zona residenziale poco distante dal centro di Londra. Fu lì, dunque, che i due attivisti apparvero qualche istante dopo, senza rimpiangere la perdita di arti, sopracciglia o altro di simile. Aiden era sicuramente esperto nell'arte della Materializzazione e sebbene non fosse esattamente a conoscenza del luogo di dimora della signora Cassle che avrebbero dovuto incontrare, la meta principale - la cittadella - era stata adocchiata nel migliore dei modi. Erano capitombolati in un vicolo tra tanti, alle loro spalle diversi secchi della spazzatura, di fronte una parete di mattoni rossi. In entrambi i lati, destra e sinistra, un'uscita che accedeva al percorso luminoso in strada pubblica. Poco distante, però, un ragazzino stava recuperando un pallone da basket caduto nello stesso vicolo e fu con sguardo stralunato che si rivolse ai due nuovi arrivati, il volto paffuto, i capelli biondi e voluminosi, un dito puntato verso Mago e Strega. «Co-come avete fatto?»
Non occorreva essere geni per capire di essere alla presenza di un piccolo Babbano. Nel frattempo, una strana sensazione di calore giunse dalla tasca di Olivia, nello stesso punto in cui aveva riposto il biglietto d'indicazione affidatole da Oliver. Recuperato, il calore sarebbe cessato velocemente e sulla pergamena una freccia rossa avrebbe indicato la direzione davanti, superando il bambino e il vicolo intero. Era la direzione per raggiungere la signora Cassle? Ai presenti l'ardua sentenza, le danze erano state aperte.
Ottimo ingresso. Attenzione, Aiden, alla Materializzazione, poiché occorre seguire un iter ben preciso al pari di un Incanto, come leggi qui: link. Per il momento non fa niente, ma consideralo per il futuro. Come ordine seguiamo quello in corso: Master - Aiden - Olivia. Per il resto, dovrebbe essere tutto chiaro, se necessitate spiegazioni, contattatemi per mp. Buona fortuna!
 
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view post Posted on 11/6/2017, 11:43
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
26 anni ☘ Auror ☘ scheda [x]


F
orse aveva fatto male alcuni calcoli. Aiden si rese conto troppo tardi di essere stato troppo vago sulla destinazione, pensando a Londra ma non il luogo ben specifico riportato sul foglio, un po’ perché non lo conosceva benissimo, un po’ perché si ritrovò distratto dalla mano di Olivia sulla sua giacca, preoccupato che la cosa la spaventasse.
Furono tuttavia fortunati a non spaccarsi, ma non abbastanza da imbattersi nel primo e cruciale problema. Lì, nel vicolo in cui erano finiti, con tanto di bidoni della spazzatura da cui proveniva un lezzo nauseabondo, Aiden intravide un ragazzino intento a recuperare un pallone. Non ci volle molto per capire che era un Babbano e che gli aveva visti comparire all’improvviso.
L’unica magra consolazione fu che almeno era un ragazzino e non un adulto, per tanto più facile da avvicinare, soprattutto se fosse riuscito a giocare le carte giuste e approfittarne per Obliviarlo senza alcuna esitazione.
Lanciò uno sguardo significativo ad Olivia: ci avrebbe pensato lui, lei sarebbe solo dovuta restare calma e non prendere iniziative avventate, anche perché non aveva il permesso di esercitare la magia al dì fuori di Hogwarts e anche se era in presenza di un adulto come lui, sarebbe stato meglio evitare rischi inutili.
Gli occhi blu del giovane irlandese si volsero, infine, sul ragazzino e sorrise con dolcezza. «E’ tutto molto semplice: lavoriamo per il circo. Lei è la mia giovane apprendista e stiamo sperimentando nuovo numeri con cui esibirci. Nulla di complicato, ci siamo ispirati al grande mago Houdinì! Conosci Houdinì vero?» Improvvisò tutto, sperando che abboccasse. Fortunatamente sapeva abbastanza cose del mondo dei Babbani da poterlo sfruttare a proprio vantaggio. Ora doveva solo avvicinarsi abbastanza da cancellargli la memoria senza spaventarlo.
«Spero verrai a vederci, siamo arrivati giusto ieri sera. Ah, dove ho messo i biglietti omaggio? E magari porti gli amici con te.» Finse di frugare nelle tasche della giacca e dei pantaloni, mentre si avvicinava. «Abbiamo i leoni, gli acrobati, gli elefanti e tantissime altre cose. Ma se non mi credi, posso dimostrartelo che sono un Mago come Houdinì! Anzi, facciamo così, se ti convinco con un trucco davvero sbalordivo te ne insegnerò uno, quello che vorrai!» Sorrise in modo affabile, sperando di tentarlo con quella proposta allettante. Pregò di non aver esagerato e che il ragazzino fosse curioso al tal punto da gettarsi tra le sue braccia, ignaro del trucco magico che lo attendeva.
Non mancava molto ad essergli vicino, doveva solo stare attento affinché non se la svignasse a gambe levate.

PS: 173 ☘ PC: 121 ☘ PM: 120 ☘ EXP: 26.5


 
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view post Posted on 12/6/2017, 16:23
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L'undicenne dai capelli chiarissimi non sperava affatto di ritrovarsi, come per magia - è proprio il caso di dirlo-, dinanzi alla dimora della ricca signora Cassle, ma si meravigliò molto quando, a Materializzazione avvenuta, avvertì un opprimente olezzo di rifiuti assalirla alle spalle e davanti a sé non notò altro che un anonimo muro di mattoni rossi: il Signor Volpe era di certo un brillante giovane mago, ma c'era da dire che l'ultimo dei suoi incantesimi non si era dimostrato esattamente all'altezza di cotanto talento. Come, tuttavia, il Caposcuola Brior insegnava, era buon costume non mettere mai a disagio l'altro, motivo per il quale Olivia nascose la propria perplessità dietro ad un ampio sorriso, emanante tutto il sollievo che la streghetta doveva star provando per riuscir ancora a percepire tutte le parti del proprio corpo.
Fu in uno dei tentativi mirati ad attestare ciò che la Tassorosso si accorse di una palla e di un bambino il quale, nel tentativo di recuperarla, doveva essersi trovato ad assistere alla Materializzazione, testimoni il suo sguardo stupito ed il dito puntato contro i due maghi.
Un breve scambio d'occhiate sancì che sarebbe stato il Signor Volpe ad occuparsi di tutto, cosicché Liv si limitò esclusivamente ad un ricercato inchino, di quelli visti eseguire più volte a teatro e proprio anche degli artisti del circo, per quanto la bambina lo ignorasse, ben poco informata com'era sul quel genere di spettacolo.
Mentre era intenta a dedicare un altro dei suoi sorrisi al biondino, un certo tepore pervase la sua gamba sinistra, diffondendosi dalla tasca nella quale l'undicenne aveva riposto il biglietto affidatole da Oliver; lo estrasse lentamente e sbirciando al contempo, per assicurarsi che il foglietto non fornisse al malcapitato dai capelli voluminosi un ulteriore motivo per credere che lei ed il suo compagno più grande fossero tutt'altro che persone comuni; quando fu finalmente tra le sue dita, in piena vista, una grande freccia rossa, indicante la direzione da seguire, fece la sua comparsa, segnando la fine del calore poco prima avvertito.
Mantenendo salda la presa sul bigliettino, Olivia preferì tacere, aspettando di veder compiuta la magia del Signor Volpe prima di avvertirlo della novità, nel cuore la vivida speranza che l'incanto, o qualsiasi altra cosa egli intendesse fare, avesse più successo della Materializzazione.
 
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view post Posted on 14/6/2017, 10:53
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Il Fato

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Il pallone da basket rimase a terra, fermo, ad un tratto meno interessante delle parole dell'uomo che il piccolino aveva visto. Rivolse un'occhiata anche alla ragazza accanto all'altro, ma fu verso Aiden che la sua concentrazione parve focalizzarsi maggiormente. Quel bambino non avrebbe potuto dimostrare più di otto anni, era particolarmente paffuto ed i capelli biondi, così chiari e ben curati, quasi in pendant con gli occhioni azzurri, lo facevano assomigliare nettamente ad un principino d'altri tempi. Aveva visto per davvero l'arrivo dei due attivisti del Comitato? Senza dubbio. Il dito puntato ancora verso di loro, prontamente abbassato insieme al braccio destro, non lasciava spazio ad ulteriori quesiti. Ma le parole di Aiden, maestro nell'arte del camuffamento per via di una carriera lavorativa già sbocciata con perfezione, furono collante apparentemente utile per temprare la curiosità del piccolo, o meglio per rivolgere la stessa verso altri interessi. Accennò ad un sorriso ampio, le gote leggermente più rosse di un attimo prima. Anche l'inchino così scenico della ragazzina aveva permesso al bambino di giungere ad una conclusione speciale. «Non conosco Didì» disse seriamente. Di qualsiasi persona l'uomo stesse parlando, per il piccolo non era ancora giunto il momento adatto ad apprendere parte di una storia che avrebbe potuto incantarlo. Houdini aveva solo un nome squillante nella sua pronuncia, per il resto - purtroppo - per lui restava ancora un'anonima identità. «Posso portare anche il mio amico Lullo al circo?» fu la domanda principale che il piccoletto pronunciò, facendo un passo indietro per recuperare finalmente il pallone. «E posso portare anche il mio pallone da basket? Così... così lo trasformate in un cagnolino! Ne ho sempre voluto uno, ma zia non è mai d'accordo.» La vicinanza era ormai scontata, l'Oblivion sarebbe stata ottima soluzione secondo i piani dell'Auror, ma prima che potesse anche solo puntare la bacchetta magica verso la tempia del ragazzo, altre voci giunsero da lontano e tre ragazzi spuntarono nel vicolo, entrando a passo svelto e osservando subito i nuovi arrivati. «Caleb, dove ti eri cacciato? Jocelyn ha segnato due volte per colpa tua, ti vuoi sbrigare?» Uno dei bambini appena arrivati si rivolse in quel modo al piccoletto di nome Caleb, lo stesso ragazzino con il pallone da basket. Fu un rapido saluto con la manina quello che rivolse quest'ultimo alla coppia sconosciuta. «Io vado, ma ci vediamo al circo, lo dico a zia. Ciao ciao!» Obliviare l'intero gruppetto non sarebbe stato così facile e sembrava che Caleb avesse dato per scontata la frottola sentita. Da soli, la strada sarebbe tornata libera, la freccia del biglietto tenuto da Olivia mostrava la prima direzione, bastava comunicarla. Poco dopo, usciti all'aperto per la Londra Babbana, avrebbero dovuto fare attenzione a non destare sospetto alcuno della loro vera natura. Un'altra freccia sarebbe comparsa: verso destra; e poi un'altra, in avanti. La direzione era piuttosto chiara.
 
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view post Posted on 15/6/2017, 21:32
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Aiden Weiss
26 anni ☘ Auror ☘ scheda [x]


S
e avesse potuto avrebbe certamente tirato un sospiro di sollievo. A primo impatto quell'improvvisata scenetta sembrava essere andata letteralmente a segno, il ragazzino aveva abboccato al quella miserabile menzogna che solo quelli della sua età avrebbero creduto senza problemi. Aiden ringraziò quel santo di Godric per avergliela mandata buona, se la situazione fosse stata di tutt'altra pasta, con un adulto invece che un ragazzino, avrebbe senza dubbio ribaltato tutta Londra pur di castare quel dannatissimo Oblivion o la sua carriera da Auror sarebbe andata in fumo per una svista del genere.
L’Auror dai capelli rossi rivolse un sorriso a trentadue denti alle richieste del ragazzino. «Porta chi vuoi, perfino la baby sitter!» buttò lì, distratto da strani pensieri riguardo alle donne. Da quando aveva iniziato a conoscere qualche collega al Dipartimento, l’interesse per il sesso femminile sembrava essersi finalmente fatto vivo nel giovane uomo, lasciandolo confuso per quei strani e inattesi pensieri. C’era voluto tutto quel tempo per riuscire a trovare qualcuna di interessante e quindi la questione era a dir poco che una novità per lui.
Devo smettere di pensare a lei! pensò, ammonendosi mentalmente, umettandosi le labbra.
«Sicuro...» annuì. «Un gran bel San Bernardo per te! Alla fine piacerà anche alla zia.» Trasformare il pallone in un cane? Fattibile, ma non sarebbe mai accaduto, non senza un Oblivion ad attenderlo dietro l’angolo, lo stesso che gli sarebbe arrivato se non fosse stato per l’entrata di scena di un altro ragazzino che richiamò il lì presente Caleb.
Mai-na-gioia! pensò con rabbia e frustrazione. Prima il problema con la Materializzazione, causatagli da quella distrazione di certe zone su cui Aiden aveva inspiegabilmente posato l’occhio e di cui - si promise - non avrebbe più pensato per il resto della giornata. (Anzi, di cui avrebbe sicuramente fatto meglio a non pensare mai se non voleva fare brutte figure ogni volte che vedeva quella persona.) Poi il dilemma con quel Babbano che lo aveva visto e gli veniva portato via senza averlo nemmeno Obliviato!
Io ODIO quando non ho più il controllo della situazione! La mascella era serrata e sul punto di rompersi con un sonoro schianto non appena vide il ragazzino sparire e averlo salutato agitando - come un coglione! - la mano.
Si voltò verso Olivia, decisamente rosso in faccia, ma per la stizza, non di certo con lei. «Procediamo! Ho fortunatamente riparato al danno ubriacando il Babbano di chiacchiere!» sospirò e si tolse la giacca, avvertendo il famigerato caldo di Londra, e restando con la maglietta. «Una giornata peggiore non poteva capitarmi. Mallacht!»
Mancava poco all'ora dell'incontro - e per fortuna erano partiti in anticipo! - perciò avrebbero fatto meglio a sbrigarsi. Tenendo la giacca con la mano sinistra, Aiden si portò in testa per controllare che la via fosse sicura.

PS: 173 ☘ PC: 121 ☘ PM: 120 ☘ EXP: 26.5





Chiedo scusa riguardo ad un termine usato a fine risposta, ma era per dare un tocco comico alla situazione mentre Aiden è visibilmente arrabbiato. Nel caso non vada bene, provvederò a sistemarlo.

 
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view post Posted on 22/6/2017, 12:16
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Se non fosse stato per l'ancora vivida tensione del disastro appena scampato Olivia Fairbloom avrebbe certamente riso nell'osservare il Signor Volpe scaldarsi tanto e diventar rosso quasi quanto l'animale con il quale aveva scelto di farsi chiamare. Il giovane Auror urlò qualcosa che la Tassorosso non capì e che, erroneamente, interpretò come uno dei suoi "accipiripicchia" piuttosto che come un'imprecazione di tutt'altro stampo.
Certa d'aver ottenuto tutta l'attenzione del mago, lo invitò ad abbassarsi appena mentre lei, agile, svettava sulle punte, guadagnando quasi ben sette centimetri in più, sette centimetri ad avvicinare ulteriormente la sua testolina chiara alle nuvole che da sempre la circondavano.

"Il biglietto sta cercando di indicarci la strada!"
Lo avvertì, facendogli cenno di fare strada: sarebbe stata facilmente al suo passo, soprattutto grazie alla sua nuova trovata, le dita fragili e pallidissime della mano sinistra ad intrecciarsi goffamente con quelle tanto più grandi dell'Auror, mentre il volto, anch'esso baciato dalla luna, sfoggiava un ampio, genuino sorriso, che in qualche modo voleva ricordare quello di una bambina, spensierata a spasso con colui il quale avrebbe potuto essere con buona approssimazione suo fratello maggiore. Non dare nell'occhio era di vitale importanza, no?
Ad ogni nuovo indizio la Tassorosso avrebbe mostrato il biglietto al proprio compagno d'avventura, seguendolo prontamente, i suoi occhi vispi a saettare da un angolo all'altro, nel tentativo di cogliere quanti più dettagli possibile.
 
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view post Posted on 29/6/2017, 19:51
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Il Fato

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Il piccoletto di nome Caleb parve ancor più entusiasta all'idea di poter avere un cane tutto per sé. Finalmente. Sua zia non avrebbe potuto dire nulla se le avesse presentato la bestiolina senza troppi preavvisi; a quel punto avrebbe realizzato il suo sogno, uno dei tanti, e sarebbe stato sicuramente contento. Rivolse un ultimo cenno del capo, in segno affermativo, alla coppia di artisti che aveva incontrato. Non si preoccupò molto di chi fossero quei due, da dove fossero sbucati e perché fossero così disponibili nei suoi confronti: brava gente, tutto sommato, e questo gli bastava per davvero. Liberi dal primo fastidioso ostacolo, la studentessa e l'Auror furono liberi di continuare il percorso già delineato dal biglietto stretto dalle mani della Tassina; non sarebbe stato difficile capire quale fosse l'esatto messaggio della pergamena, le frecce erano tra i simboli più lampanti al mondo. Procedendo a passo spedito tra Babbani di passaggio e attrazioni turistiche non indifferenti di quel gioiello chiamato Londra, ben presto l'ultima indicazione brillò sulla carta e poi, così come apparsa in un rosso sgargiante, si spense definitivamente. Il biglietto tornò ad essere semplicemente tale, niente di eccezionale, niente di sorprendente. L'indirizzo segnato sullo stesso - Skipton House, 80 - fu però ancora leggibile per fortuna. Olivia fu la prima ad accorgersi di essere giunti nelle prossimità della destinazione di loro interesse, forse perché a lei era stata affidato quel pezzetto di carta o più probabilmente perché lo sguardo si posò sulla parete di fronte del vicolo che avevano raggiunto: in alto, su una lastra di marmo attaccata al muro come uno stemma, le parole Skipton e House erano ben evidenti, seguite dal primo numero, 35. Poco distante si notava la successione numerica, non sarebbe stato difficile capire di dover procedere ancora. Alla fine della strada imboccata, tuttavia, un'ulteriore parete di mattoni scarlatti concludeva quel viaggio d'avventura. L'ultima casa visibile in quel vicolo segnava il numero 67, com'era possibile arrivare all'ottanta della signora Cassle, allora? E perché diamine l'elefante raffigurato in un graffito sul muro davanti si era appena animato, facendo l'occhiolino ai due presenti? Sia Aiden sia Olivia avrebbero potuto vederlo, era esattamente di fronte entrambi. Un messaggio, forse? L'elefante era il simbolo di quella zona residenziale di Londra, forse averne visti così tanti in statue, locandine, metropolitane e via dicendo, aveva condizionato i presenti fino a far credere loro di aver visto un ennesimo elefante di pittura intento a fare un occhiolino? Il biglietto non indicava più nessuna freccia, il muro era insuperabile per ovvi motivi, ma forse la soluzione era più facile del previsto? L'elefante fece un altro occhiolino. Hola, baby.
Nessun problema, Aiden! Hai incuriosito più di un lettore
Siete di fronte un muro particolare, ma attenzione: niente esplosioni, siete in una strada Babbana. La soluzione è piuttosto interessante, ragionate bene.
 
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view post Posted on 1/7/2017, 13:23
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Aiden Weiss
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A
iden dovette fare appello a tutta la sua calma per fare mente locale.
Ancora si stava rimproverando - forse più maledicendo - per la distrazione che gli aveva fatti finire in quel pasticcio; perché sì, era completamente colpa sua! Sua e di quella donna che lo aveva letteralmente stregato e che ora non riusciva ad ammettere a sé stesso.
Con dei lunghi e rapidi passi fu accanto ad Olivia, dopo essersi assicurato che la zona fosse sicura, e si chinò sotto suo invito per vedere quanto voleva mostrargli. Il biglietto che la studentessa teneva in mano mostrava chiaramente delle frecce rosse che indicavano la via da prendere e sospirò di sollievo. Almeno non dovrò usare la bacchetta in mezzo a tutti questi Babbani locali! pensò, più rilassato di prima. La freccia indicava prima destra e poi dritto.
Gli occhi blu come l’oceano si posarono sulla ragazzina e abbozzò un sorriso quando ella lo prese per mano per poter passare inosservati tra i Babbani. Potevano passare per un fratello maggiore e la sua sorellina o uno zio che accompagnava a scuola la sua nipotina. Un duo bizzarro a prima vista, ma tutto poteva funzionare, bastava solo giocarsi bene le carte in mano.
Ripensando al ragazzino Babbano, Aiden non poté lasciarsi sfuggire una smorfia divertita mentre camminavano nella direzione indicatagli dal biglietto. «Un San Bernardo se lo sarebbe senza dubbio mangiato per colazione quel ragazzino. Che ne pensi?» Sghignazzò. «Con tanto di pallone!»
Quando arrivarono in prossimità della destinazione - e qui dovette fare affidamento su Olivia dato che era lei il guidatore - si trovarono davanti ad un vicolo, la cui via Skipton House sembrava dare un nome alla loro meta. Ma dov’era il numero 80 come riportava il biglietto nelle mani di Olivia?
Si grattò la barba, fissando il numero 35 e 67, per poi notare un elefantino davanti a loro, il quale fece un occhiolino ad entrambi. Non si sorprese più di tanto, era chiaro che ci fosse una magia in atto sul luogo e Aiden era l’unico tra i due a poter infrangere il velo che divideva loro dalla casa a cui era diretti.
Un’idea gli balenò alla mente, forse poteva rivelarsi stupida e scontata, ma poteva rivelarsi l’unico modo. Allungò la mano e solleticò la pancia dell’elefante. «Mostrami l’entrata.» sussurrò.
Poi attese di vedere se ciò avrebbe portato ad un risultato.

PS: 173 ☘ PC: 121 ☘ PM: 120 ☘ EXP: 26.5




Quali lettori, Master? Riguardo a cosa? :grat: *Fa lo gnorri.* Grattare la pancia di un elefante è proprio da Aiden, solo a lui possono venire queste idee assurde :ihih:

 
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view post Posted on 6/7/2017, 13:31
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La piccola Fairbloom annuì e ridacchiò con il giovane Auror quando il pericolo fu da considerarsi definitivamente allontanato, incoraggiandolo, lungo il percorso, a conversare con lei in maniera altrettanto leggera, perché non apparissero sospetti e, soprattutto, affinché il Signor Volpe dimenticasse la sua tremenda arrabbiatura e l'insoddisfazione, qualora ve ne fosse ancora, derivata dalla sua mediocre Materializzazione.
Le candide gambe della Tassorosso ad ogni nuova indicazione del biglietto si allungavano appena di più di quelle del rosso, ad indicargli tacitamente la via, affidando poi momentaneamente il resto della strada da percorrere alla guida dell'adulto, l'unico della coppia che non parve affatto stupirsi quando, giunti dinanzi ad uno stravagante muro scarlatto, il disegno di un elefante prese a far l'occhiolino ad entrambi.
Olivia, liberandosi momentaneamente della presa dell'Auror, fece per stropicciarsi gli occhi, battendoli più rapidamente poco dopo: le stranezze, nella sua vita da streghetta, erano all'ordine del giorno, ma aveva davvero visto bene stavolta?
Il Signor Volpe grattò la pancia dell'animale in due dimensioni, provocando la risatina dell'undicenne che, nel mentre, per ogni evenienza, cominciò a prodigarsi su un possibile altro modo di ingraziarsi la grigia creatura.
Ve ne sarebbe stato bisogno? La sua ricerca, al momento, non aveva dato ancora frutti.




Chiedo venia per il clamoroso ritardo ><
 
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view post Posted on 9/8/2017, 12:05
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Il Fato

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Skipton House, 80.
Non potevano essere caduti in errore, il numero era ben definito, il biglietto vergato dalla scrittura svolazzante della signora Cassle pure era molto chiaro, nulla lasciava presagire un margine di sbaglio né, a ben vedere, di miglioramento. Lasciandosi cullare dai dettami della magia più simbolica, forse anche tra le più semplici e ironiche, Aiden agì d'istinto come soltanto un fiero, orgoglioso e valido Auror del Ministero della Magia avrebbe potuto fare. Così, impavido, spalancò le porte del suo più grande potere, cacciò gli artigli, aguzzò la vista e con tutta la determinazione che avrebbe potuto vantare di possedere, finalmente risolse la sua azione nel più intenso dei modi: grattando la pancia dell'elefante nel murales frontale. Tutto sommato il Capo Auror ne sarebbe stato fiero. La Gazzetta del Profeta avrebbe avuto materiale scottante, anche troppo, per articoli ironici a discapito del povero Weiss. Ma era stato poi tanto ingenuo come qualsiasi cosa avrebbe potuto far credere? Il tempo di un altro occhiolino - l'elefante colorato era ormai follemente innamorato del Mago, poco ma sicuro! - e la bestia barrì in maniera deliziata. Si stava divertendo a sua volta, incastonata nella parete di mattoni velati di smog? Perché non era ancora accaduto nulla? La squillante risata di Olivia fece da sfondo ad un improvviso scoppio di magia da parte della creatura d'arte: la lunga proboscide acquisì rapidamente tutte e tre le dimensioni reali per poter staccarsi dalla prigionia del muro, allungandosi all'esterno fino a raggiungere la piccola studentessa. Le diede un colpo sul fianco sinistro, nulla di esageratamente doloroso, così da spingerla verso Aiden. Un attimo dopo, la preda era ormai pronta e attaccata, dunque la proboscide ondeggiò come una spessa corda, avvolgendo i due attivisti in un abbraccio caldo e grigio. Barrì un'altra volta prima di dirigersi, con il bottino appena guadagnato, verso l'origine della sua partenza: spiaccicò Mago e Strega nel muro, senza che nessuno dei due potesse reagire in qualche modo, ma invece di ferirli e di renderli nuovi murales sanguinanti, la magia fece il suo corso e poco dopo Aiden e Olivia si ritrovarono in un altro vicolo. Differente dal precedente, ad eccezione del murales con l'elefante alle loro spalle (tornato inattivo con un ultimo occhiolino verso il fascinoso Auror), quel luogo pulsava di stravaganza, segno inconfondibile della presenza di abitanti del Mondo della Magia. Nei dintorni, in una schiera di case a villa le une accanto le altre in perfetto ordine, alcuni Cespugli Farfallini in fiore splendevano nei loro colori sgargianti, dal rosso al rosa e al viola, mentre i petali più aridi si staccavano per volare via come tante farfalle.
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Pompe e innaffiatoi si spostavano da sole, da un punto all'altro, per combattere i morsi della sete a favore degli arbusti più al sole, mentre uno skateboard rosso girovagava in solitudine sui tetti delle case. L'Estate stava sorgendo anche lì piuttosto velocemente, perché le fosche tinte sul grigio e il nero della Londra Babbana furono a quel punto sostituite da sfumature molto più luminose. I giardini curati, piccoli nei loro confini in legno, custodivano piante, verdure e perfino qualche creatura incuriosita nei dintorni. Nessuno si aggirava nei paraggi, l'orario non era dei più trafficati. Nuovi numeri segnavano le indicazioni di casa in casa e ben presto per Aiden e Olivia anche l'ottanta di Skipton House fu visibile. Poco distante, un Crup attirò l'attenzione dei due presenti: somigliava ad un cagnolino, un Jack Russel Terrier, con la differenza di avere due code invece di una. Scodinzolò doppiamente, cercando di superare la staccionata di legno per raggiungere, invano, i nuovi ospiti. La porta alla fine del vialetto in ghiaia si aprì subito dopo e ne uscì un'incantevole Strega con un lungo vestito floreale. Molto elegante nella sua semplicità, i capelli castani raccolti in una lunga coda di cavallo che le pendeva sulla spalla destra, la donna seguì le figure appena arrivate e quando ebbe la loro attenzione, il volto si illuminò in un caldo sorriso.
«Siete del Comitato del C.R.E.P.A.? Venite, venite avanti, sono la signora Cassle!» disse, mentre il piccolo Crup continuava a saltare, giocoso. Erano arrivati.
Un aitante Auror non lascia indifferente...
...neanche un elefante!
 
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view post Posted on 10/8/2017, 14:27
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Aiden Weiss
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L
a fortuna sembrava averlo baciato. La sua idea, il suo gesto del solleticare la pancia all’elefante, avevano portato a risultati positivi.
Si era guadagnato l’amore dell’elefante, che barriva estasiato e gli regalava occhiolini che assai chiari. Sorrise divertito nel pensare di essere trovato attraente da un elefante dipinto sul muro e si chiese se sarebbe stato trovato altrettanto affascinante dal genere femminile.
Quegli strani pensieri vennero brutalmente interrotti nel trovarsi addosso la piccola Olivia. Con fare fraterno le avvolse le spalle con un braccio, impedendole di cadere a terra se quella spinta fosse stata eccessiva tanto da farle perdere l’equilibrio.
Lo sguardo cadde sull'elefante che non diede tempo ad entrambi di reagire: vennero afferrati dalle proboscidi e schiacciati contro il muro, come se volesse punirli. Che la risata di Olivia avesse offeso il murales per come aveva reagito al solletico di Aiden?
Non aveva nemmeno avuto modo di arrestare quella corsa contro il muro, la bacchetta era ancora dentro la giacca e imprecò mentalmente di non essere stato abbastanza veloce da estrarla. Stupido! Stupido! si ammonì da solo. Ma ben presto si rese conto che era solo il modo con cui si accedeva al passaggio.
Era un passaggio assai bizzarro, molto più di quello per Diagon Alley, ma Aiden dovette ammettere che era davvero molto originale. L’elefante murales concesse all’Auror un ultimo occhiolino prima di tornare inattivo, poi il suo sguardo vigile e attento andò a studiare la zona in cui erano andati a finire.
Era pieno di case a villa schierate, dall'aria stravagante ma che pulsavano di magia. Era un quartiere abitato da chi era in grado di usare la Magia, questo lo capì con chiarezza.
Restando al fianco di Olivia, l’Auror avanzò finché non arrivarono all’80 di Skipton House e dove un Crup - Aiden non faticò a riconoscerlo grazie ai periodi passati ad aiutare la zia nel suo negozio di animali, attualmente diventato solo di animali domestici Babbani a causa di problemi con i Jarvey - scodinzolò nel vederli arrivare, dietro la staccionata di legno.
Una donna - la famosa signora Cassle che gli stava attendendo - fece la sua comparsa dalla porta di casa, pronta ad accoglierli. Aiden dovette ammettere che la signora era davvero piena di fascino e sembrava una sua coetanea, almeno a primo sguardo.
Ricambiò il sorriso di benvenuto e annuì mentre si facevano avanti dopo l’invito da parte della signora Cassle. «Proprio così, siamo del Comitato.» disse, mentre fu lui ad entrare per primo. Non sapeva se Olivia avesse paura del Crup, infondo era una creatura magica e sebbene giocoso magari non aveva piacere di trovarselo addosso.
Come un perfetto gentiluomo - e sua madre sarebbe stato orgogliosa di lui nel vederlo! - eseguì un perfetto inchino e baciamano come saluto all'incantevole Strega che gli aveva ospitati ed accolti. «Incantato di conoscerla, signora Cassle, sebbene mi verrebbe quasi da darle della signorina per questo suo incantevole e molto giovanile aspetto.» fece con estrema cortesia. «Ovviamente spero di non essere stato inopportuno con questo mio commento, non vorrei offenderla.» aggiunse in fretta.
La sua attenzione venne catturata dal Crup che saltellava in cerca di attenzioni, giocoso, e si chinò per accarezzarlo. «Ma ciao giovanotto!» esclamò, concedendogli un grattino sulla testa.
Lasciò quindi che fosse Olivia a sbrigare le cose in vece del Comitato, aveva lei il ruolo dell’attivista, lui era lì come Guardiano e… Mezzo di trasporto.


PS: 175 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 26.5


 
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view post Posted on 8/9/2017, 11:05
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Quando il murales mostrò d'aver ancor più vita di quanto non ne avesse già lasciata intravedere ammiccando, Olivia sgranò gli occhi, spalancando la bocca con lo stupore di cui soltanto un bambino può essere capace, e poco importa che sia Mago o Babbano: un elefante in carne - mattoni - ed ossa, il suo caldo abbraccio con la proboscide, sono eventi preziosi e rari anche per chi è avvezzo a veder scope volare.
Entusiasmo e meraviglia, però, lasciarono posto ad un indicibile sgomento allorchè l'animale decise di ridipingere il suo bel muro con i loro colori, il volto di Aiden contratto in una smorfia altrettanto preoccupata: l'undicenne l'aveva notata e, seppur solo per un attimo, le era preso il panico. Prima che potesse reagire, la realtà precedente si infranse con loro contro l'ostacolo rosso, lasciando spazio ad un viale ampio, dalle siepi rigogliose, la luce del mattino ad inondare più intensamente quell'angolo di paradiso.
Quanto splendore, quanta genuina magia in un unico luogo! Un altro sorriso donato dalla Tassorosso, lo sguardo catturato dalla cornice nella quale si stava addentrando con Aiden, al fianco del quale zompettava di nuovo allegra.
L'incontro con il Crup e la sua affascinante padrona non erano che la ciliegina sulla torta: nel suo piccolo cuore ringraziò Oliver per averle fatto dono di un'esperienza del genere, colma di dolcezza e responsabilità al tempo stesso.
Comprese immediatamente l'intenzione del Signor Volpe di lasciarle la parola, il che la portò a congedarsi momentaneamente dalle feste che a sua volta stava facendo al nuovo amico con due code per rivolgersi alla Strega in abito fiorito:

"Una deliziosa giornata per stringere nuove amicizie, non le pare? Il mio nome è Olivia Fairbloom, lieta di conoscerla."
Si presentò, facendo quindi per seguire la donna.
"Noi del C.R.E.P.A. siamo sempre felici dell'attenzione mostrata nei confronti della nostra causa, per cui mi permetta di ringraziarla per il tempo che ha deciso di concederci. Immagino abbia avuto modo di informarsi su quali siano le nostre principali attività, ma se possiamo in qualche modo colmare suoi eventuali dubbi saremmo più che contenti di farlo in questo incontro. "
Una parlantina di tutto rispetto per l'età della Strega, non trovate? L'avevo detto io che a render questa ragazzina tutto pepe non sono soltanto le stranezze!
 
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29 replies since 7/6/2017, 19:34   444 views
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