Magic is Power, Concorso a Tema: Luglio 2017

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view post Posted on 3/7/2017, 09:39
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Nove anni prima

Un sibilo lungo ed acuto annunciò l'arrivo in stazione dell'Espresso riscuotendo il giovane che si alzò dal proprio posto nella carrozza dei Capiscuola. Aveva atteso tutta l'estate per ritornare ad Hogwarts, ogni cosa di quel posto era permeato di magia e il giovane studente la considerava una sua seconda casa. Hogwarts era la rappresentazione perfetta di ciò che la magia poteva realizzare. Quello era per lui l'anno del M.A.G.O. un anno pregno di studio, esercitazioni ed impegno perché quello era la magia: impegno e dedizione. Sembrava banale e per i nati babbani poteva sembrare più semplice rispetto a normali scuole Babbane ma non era così, Vath Remar lo sapeva benissimo. La sua genealogia rappresentava un vanto per la società magica, figlio di un mago e una strega entrambi purosangue, il diciassettenne aveva un posto ad Hogwarts assicurato fin dalla nascita. Eppure, nonostante fosse al settimo ed ultimo anno, non la smetteva mai di restare stupito di fronte a tutte le novità che imparava. La magia non era solo sciocchi sventolii di bacchetta ma pura arte sapientemente tramandata di generazione in generazione e tutto ad Hogwarts glielo ricordava. Le carrozze trainate da Thestral erano un chiaro esempio, dal secondo anno quelle creature magiche erano diventate una punta amara, ricordo di come la magia poteva sì creare ma anche distruggere. Poi il castello con il suo soffitto, i ritratti che si muovono, le scale a cui piace cambiare, il ragazzo ricordava con chiarezza il suo primo pensiero varcato il passaggio nel sotterraneo che conduceva alla sala comune di Serpeverde e fu il senso d'appartenenza a qualcosa che mai prima di allora aveva sentito così forte. Gli anni erano passati ma tra le lezioni e il mondo al di fuori della scuola quel senso di stupore non era mai andato ad esaurirsi. Sceso dal treno il Caposcuola salì sulla carrozza, il profilo del castello rischiarato dalla luna era un balsamo per i suoi occhi. Hogwarts era stata fondata da quattro grandissimi maghi, era più che ovvio che una scuola del genere avrebbe superato indenne secoli di intemperie rifuggendo luminosa come faro per quanti avessero la magia scorrere nelle vene. Il ragazzo inspirò godendosi il panorama mozzafiato delle luci provenienti dal castello rifulgere sul lago nero, creando sullo specchio del lago un secondo castello, pronto ad ospitare al suo interno tutte le creature marine che abitavano in acqua. «Hey Remar.» Il filo dei suoi pensieri vennero interrotto dalla voce nasale di Abbie Cox, l'altra Caposcuola e, sfortunatamente, Grifondoro. «Dopo quest'ultimo anno cos'hai intenzione di fare?» Il ragazzo distolse lo sguardo dall'incantevole paesaggio di Hogwarts e lo poso sull'anonimo e banale volto della ragazza. «Mia [i]cara[/i] Cox, siamo Maghi, la nostra vita è permeata dalla Magia. Di certo, una volta terminati gli studi, la mia intenzione è quella di seguire altri corsi di specializzazione e viaggiare per conoscere altre comunità magiche ed apprendere quanto sanno. In fondo la Magia è anche questo, un infinita e continua scoperta di nuove frontiere.» La carrozza si fermò, Vath Remar sorrise cordialmente alla propria collega e con un lieve cenno di capo in saluto scese dalla carrozza pronto per un altro anno, l'ultimo, ad Hogwarts. Sì, la Magia era ciò che distingueva la classe superiore da quella inferiore, una classe che per lunga inattività di quella superiore aveva prosperato, come larve miopi di un mondo celato ai loro occhi. Il giovane aveva sentito molte cose nei suoi pochi anni di vita ma una più di tutte riassumeva perfettamente il significato di tutte le capacità e creature magiche: La Magia è Potere.

Edited by Vath Remar - 23/1/2018, 03:17
 
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