A tutta musica, Gita per i "The Wizard Voice"

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view post Posted on 22/8/2017, 17:56
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Secondo Anno

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Dopo aver scaricato la valigia sull'unico letto singolo della camera, Wolfgang rimise in spalla lo zaino contenente il violoncello e raggiunse Violet all'ingresso: avrebbero dovuto muoversi utilizzando i mezzi Babbani - se l'avesse saputo si sarebbe ricordato di portarsi dietro l'ormai inutilizzato abbonamento. Fortunatamente avevano a disposizione dei badge da utilizzare per non sprecare soldi: gli sarebbe scocciato utilizzare il denaro di suo padre dopo tutta la fatica fatta per guadagnare soldi propri. Quando, però, vide Violet sporgere un piede sulle rotaie del tram, a momenti gli venne un infarto.
Violet, non ho idea di cosa sia il Nottetempo, ma ti conviene rimettere il piede sul marciapiede se non vuoi che il tram te lo tranci via!
Non era abituato a girare per Londra con persone così poco attente a macchine e mezzi pubblici: sembrava fosse divertente anche obliterare i badge - chissà se anche lui aveva dato la stessa impressione la prima volta che aveva girato per Diagon Alley o per Hogwarts. Finalmente i ragazzi arrivarono all’Abbazia di Westminster, dove Violet diede una veloce spiegazione: era assurdo che dopo tanti anni a Londra ancora non vi era entrato a visitarla - era magnifica!
 
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Leah‚
view post Posted on 31/8/2017, 08:26




Prendere il tram da sola era un'esperienza nuova, e nonostante avesse conoscenza dei mezzi di trasporto Babbani, non le era mai capitato di spostarsi senza i suoi genitori. Passò con grande orgoglio la tesserina sulla macchinetta e poi si appoggiò al finestrino per guardare fuori. Londra scorreva sotto i suoi occhi, velocissima, con le macchine che si affrettavano a destra e a sinistra senza mai rallentare. Il caos e il traffico cittadino la stordivano sempre, il rumore dei clacson e dei motori, tutto quel dover guardare sempre duecento volte da ogni parte prima di attraversare... no, decisamente la città non faceva per lei. E per quanto le piacesse andare in giro da sola, preferiva andare in giro da sola per i campi e i boschi, piuttosto che per quelle strade così trafficate.
Quando scesero dal tram e si ritrovarono nello spazio antistante l'abbazia, Leah si accorse di esserci già stata. Era stato cinque o sei anni prima, e i suoi genitori avevano portato lei ed Eva a fare una gita a Londra. Faceva freddissimo, doveva essere inverno inoltrato, e tra i vari giri avevano visitato anche quel posto. Violet stava spiegando, e Leah tese un orecchio per sentire cos'aveva da dire, mentre i suoi occhi erano ancora incantati a guardare la facciata dell'enorme edificio, alta e dritta contro il cielo azzurro. Se pensava però di aver dato fondo al suo stupore, si dovette ricredere quando entrarono.
L'interno era ancora più spettacolare dell'esterno, e sebbene lei fosse diventata più grande e più alta dell'ultima volta che ci aveva messo piede, all'ingresso in quella chiesa provò di nuovo la stessa sensazione di immensa piccolezza. Le colonne svettavano sopra la sua testa, e si univano in archi acuti sopra di lei. Per guardare il soffitto doveva piegare la testa completamente all'indietro, e per quando i soffitti e le torri di Hogwarts fossero alti, si stupì di quanto era distante quel tetto. Quando riabbassò gli occhi si accorse che il gruppo si stava allontanando, e si affrettò a raggiungerli. Ciononostante i suoi occhi erano calamitati dalle altezze, dall'imponenza e dalla maestosità di quella chiesa: le luci e le ombre delle colonne e degli intarsi rendevano ancora più solenne e severo quel posto.

"Un posto perfetto per un fantasma," pensò Leah. "Ma sinceramente questo posto non mi fa affatto pensare alla musica."
Era un posto bellissimo, ma ti metteva così in soggezione, facendoti sentire così piccolo e poco importante... erano sensazioni contrarie a tutto quello che lei provava quando cantava. Era proprio curiosa di incontrare chi era capace di riempire di musica quegli enormi soffitti.
«Dov'è l'appuntamento?» chiese, cercando di seguire gli altri senza farsi distrarre da quello che la circondava.
C'erano talmente tante cose da vedere! Decorazioni, statue, fregi, tombe, targhe... Leah avrebbe voluto conoscere il senso e il significato di tutto. Prima o poi ci sarebbe tornata con i suoi genitori, per avere il tempo di esplorare ogni angolo.

It's an education vacation
And the party never has to stop

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view post Posted on 1/9/2017, 11:49
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Mary Owen - 14 anni - I annoSi ritrovarono poco più tardi all'ingresso della locanda. Tutti i componenti del gruppo avevano portato con se i propri strumenti, così come Mary, che reggeva su una spalla la chitarra comprata da Evviva lo Zufolo.
Violet stava parlottando con l'uomo che li aveva accolti non appena arrivati e i ragazzi aspettavano con trepidazione l'inizio di quella gita fuori porta.
La corvonero consegnò a ognuno di loro una sorta di tesserino che avrebbe permesso a tutti di usufruire dei mezzi di trasporto babbani e poi tutti insieme si diressero verso la fermata più vicina.
Mary aveva avuto la fortuna di conoscere, sin da piccolina, sia il mondo babbano che quello magico, per cui non sapeva bene cosa si provasse a sentirsi completamente estraneo a uno dei due e notò con allegria la curiosità che alcuni dei compagni nutrivano per le più semplici e comuni invenzioni babbane.
Arrivato il tram la combriccola si fece largo tra i passeggeri e videro passare rapidamente una Londra affollata, piena di vita e diversità, caratteristiche molto differenti a quelle del piccolo paesino dove abitava la tassorosso.
Londra l'aveva sempre affascinata, aveva degli scorci stupendi e alcuni monumenti erano da togliere il fiato, ma la vita troppo caotica non faceva per Mary e aveva sempre ringraziato di non vivere in una grossa città.
Dopo pochi minuti arrivarono a destinazione e i ragazzi ai ritrovarono a pochi passi da uno dei più famosi monumenti di Londra.
La ragazza era passata tante volte davanti a quel maestoso edificio e ne era sempre rimasta particolarmente affascinata. Era imponente ed elegante, pieno di fregi, archi e vetrate e la giovane ragazzina non riusciva a non rimanere incantata da tutta quella bellezza.
Mentre si avvicinavano all'entrata e Violet accennava a qualche notizia sull'Abbazia, la tassina ascoltava tenendo il naso all'insù e osservando tutto.
Quando entrarono attraverso l'imponente portone, tutti rimasero colpiti dalla grandezza delle navate e dall'altezza delle volte. Ogni volta, arco o colonna, era perfettamente armonizzata col contesto, rendendo il posto incantevole.
La ragazzina continuò ad osservare il luogo mentre, insieme al gruppo, seguivano Violet lungo la navata principale, pronti all'inusuale incontro che si apprestavano a fare.

 
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view post Posted on 2/9/2017, 11:52
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Osservò con una certa curiosità tutti i presenti, dal primo all'ultimo senza mai essere impertinente con il proprio sguardo. Poteva dire senza dubbio di conoscere quasi tutti, chi più e chi meno, ma fu verso una persona in particolare che si spostò la sua attenzione, sulla scia di un battito di cuore perso e di un'improvvisa sensazione di leggerezza, che non dipendeva - Oliver poteva ben dirlo - dall'effetto speciale delle caramelle appena mangiate. Sospeso a qualche centimetro dal suolo, in tutti i sensi possibili e immaginabili, il giovane Mago rivolse un sorriso più caldo verso Leah, affrettandosi subito dopo a seguire il gruppo all'esterno dei confini di Hogwarts. Non incontrarono nessun docente né tantomeno il custode delle chiavi del castello e per Oliver già solo quello fu un segno positivo per l'inizio della gita extrascolastica. Annuì in direzione di Violet quando comunicò l'utilizzo della Passaporta con il sistema di viaggio annesso e, sebbene il Caposcuola preferisse di gran lunga spostarsi con la Metropolvere o con i manici di scopa volanti, quel magico stratagemma incontrò il suo favore quasi immediatamente. Un dito poggiato sulla punta sporgente del vecchio scarpone, un laccio che pendeva dal lato destro della scarpa e che sfiorava la pelle della sua mano, pochi secondi dopo lo strappo all'ombelico diede conferma della partenza e Oliver si ritrovò alle pendici della Capitale, in una zona che non conosceva per niente. Pochi scambi di informazioni e precisazioni furono necessari per spedire gli artisti d'eccezione verso le rispettive camere e Oliver non fu sorpreso di ritrovarsi in compagnia di Fred. Lui e il suo migliore amico erano ormai così vicini, emotivamente e fisicamente, da non poter essere diversamente neanche in un contesto di svago come quello in corso. Oliver ne fu felice come sempre, lasciando che fossero gli altri due compagni, Grifondoro e Serpeverde, a prendere le chiavi della camera, mentre lui si premurava di scartare l'ennesima Ape Frizzola da mandare giù in un solo boccone. Acconsentì poco dopo alla richiesta di Wolfgang, un ragazzo che aveva avuto modo di conoscere brevemente, ma meglio, durante gli incontri del Club di Musica. Per Oliver non sarebbe stato un problema dormire nel letto a castello: la postazione sottostante anticipava una certa preoccupazione dovuta alla sua claustrofobia, ma era sufficientemente larga in quella stanza con finestre, pertanto non avrebbe avuto troppi problemi quella sera. In caso estremo, si sarebbe arrampicato verso l'alto per stare con Fred, magari una partita a Gobbiglie nel cuore della notte con tutti i presenti in quella stanza non sarebbe stata una cattiva idea. *Vamos, chitarra* si disse, recuperando rapidamente la custodia in pelle scura del suo strumento musicale così prezioso. La indossò al pari di uno zaino, allacciando le fibbie alle spalle e stringendole abbastanza per far aderire la borsa contenente la chitarra alla sua schiena. Quell'oggetto era più importante di qualsiasi altra cosa per lui, inoltre quel giorno avrebbe avuto ancor più valore del solito. Si assicurò di avere la sua bacchetta magica nella tasca interna dei jeans che indossava in quel momento e riprendendo occhiali da sole e cappello di paglia, Oliver si ritenne definitivamente pronto per incontrare gli altri. Non si riposò per nulla, l'adrenalina scorreva già come presagio di un'esperienza sicuramente emozionante. Rinfrescatosi in bagno della camera, spruzzò più di una goccia di profumo che aveva notato sul lavandino e che aveva un gradevole odore di muschio, quindi si diresse in perfetto ordine così come orario verso l'ingresso dell'hotel insieme a Fred e Wolfgang. Né l'arrivo in albergo né il viaggio in pullman, durante il quale aveva osservato tutto in rigoroso silenzio, essendo certo di poter fare solo figuracce aprendo bocca in un contesto così dissimile dalla propria routine, a ben vedere, avevano fatto desistere il Caposcuola dalla sua innata predisposizione al peccato di gola. E pensare che in borsa aveva un'altra scorta non solo di quelle gustose caramelle al miele, ma di tante altre cose: Topoghiacci e Bacchette di Liquirizia attendevano soltanto il giusto momento per giungere allo scoperto, e Oliver si ripromise di non tardare troppo quell'incontro tanto delizioso. Giunti a destinazione, il cuore zampillò di nuova emozione e fu con un'espressione radiosa che Oliver, disceso dal pullman più velocemente possibile, osservò la cattedrale che si stagliava come un gigante d'eccezione alla sua presenza. «Pronti ad incontrare il nostro fantasma?»


 
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view post Posted on 3/9/2017, 06:39
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• A tutta musica •

cameron_dallas_inchiostro
Alla fine Fred ottenne il letto di sopra ma dopo qualche minuto fu costretto a lasciare quel morbido e fresco giaciglio per dirigersi nuovamente al piano sottostante insieme ad Oliver e Wolfgang. Era proprio lì che il resto del gruppo di studenti li attendeva pronti a partire per incontrare il famigerato fantasma dell'abbazia. Violet consegnò a tutti loro un badge che gli avrebbe permesso di usare i mezzi di trasporto babbani. Durante il viaggio non poté evitare di ridere alle parole della piccola Corvonero. Come lei anche altri non avevano molte esperienze con il mondo babbano e Fred doveva ammettere che era divertente sentire quanto Violet trovasse strano molte cose di quel mondo. Il Grifondoro aveva sempre avuto più conoscenze sul mondo non magico, aveva sempre vissuto lì e suo padre era un babbano. Spesso lo portava con sé a scattare foto e quando non potevano prendere la macchina andavano in metro o in pullman quindi aveva già avuto esperienze con quei mezzi di trasporto. Il gruppo di maghi non ci mise molto ad arrivare all'abbazia di Westminster e non appena i due smeraldi che aveva al posto degli occhi si posarono su quell'edificio, il Prefetto non poté fare a meno di restarne meravigliato. Essendo figlio di un fotografo aveva esperienza in quel campo e col tempo aveva imparato ad apprezzare l'arte in tutte le sue forme, a concentrarsi sui dettagli e doveva ammettere che grazie a quella sua passione vedeva sempre il mondo con occhi diversi, come se fosse sempre la prima volta. «Prontissimo» disse rispondendo alla domanda che il suo migliore amico aveva posto a tutto il gruppo. Chissà come li avrebbe accolti l'ombra di di Georg...


 
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view post Posted on 4/9/2017, 15:04
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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A tutta musica - L’interno dell’Abbazia -
Vestito_6
Davanti alle parole che Wolf e aveva rivolto quasi era scoppiata a ridere. Non sapeva bene se fosse causato dal fatto che Serpeverde non sapesse cosa fosse un Nottetempo oppure se fosse dovuto alla preoccupazione che aveva mostrato nei suoi confronti, in ogni caso l’aveva trovato tenero.

Una volta dentro alla chiesa però dimenticò tutto ciò che era successo la di fuori da quelle mura perché sembrava tutto essere terribilmente magnifico.

«Anche io sono pronta ma….da dove cominciamo?»


Chiese la ragazzina guardandosi intorno piuttosto perplessa…dovevano forse avvicinarsi di più alla tomba fisica di Händel?
Fece segno a tutto il gruppo di seguirla cercando con lo sguardo di capire quale fosse la parte giusta per trovare quella tomba. Guardando in alto e tutto quello che la circondava però non potè fare a meno di farsi tornare in mente tutto quello che aveva studiato a riguardo.

«Guardate bene….l’interno è a croce latina ed è a tre navate con una lunghezza di 156 metri e una larghezza complessiva di 34 metri. Pensate che la navata centrale è risalente al 1506 e raggiunge i 34 metri.»


Disse a voce non troppo alta ma abbastanza perché il gruppo potesse sentirla a indicando prima tutto quello che aveva davanti allargando le braccia e poi indicando più precisamente le parti.
Guardò poi verso il portale occidentale per indicare una piccola cappella che stava sul lato.

«Quella è la Cappella di San Giorgio, un tempo battistero e ora dedicata ai caduti della prima guerra mondiale. Sulla sinistra…»


Continuò spostando l’attenzione dalla cappella ad un ritratto che aveva l’aria di essere antico.

«…si può contemplare quello che è considerato il più antico ritratto di un sovrano inglese giunto fino a noi. Il nobile raffigurato è Riccardo II e risale al quattordicesimo secolo.»


Fece nuovamente cenno ai giovani di seguirla fino ad arrivare alla navata destra per fermarsi poi davanti ad una lapida posta sul pavimento.

«Questa lapide è in onore del fondatore dello scautismo, Robert Baden-Powell che è morto nel 1941 e, oviamente, anche in onore di sua moglie.»


Disse continuando poi quella visita guidata semplice con spiegazioni corte.

"Uffa ma la smetti? Guarda che li stai annoiando tutti!"


Irruppe il suo alter ego urlando letteralmente nella sua mente con un ghigno. Violet però non era intenzionata a darle retta, in fondo quella era pur sempre una gita didattica e lei ci aveva messo un sacco di tempo a prepararsi e studiare tutto per far tornare gli studenti a casa con qualche nozione in più.
Superarono tutti insieme un seria di busti e rilievi che raffiguravano vari personaggi inglesi di particolare importanza ma sui quali la ragazzina non sembrava intenzionata a fermarsi perché continuò a camminare fino a raggiungere la navata centrale per voltarsi e andare in quasi verso l’entrata dalla quale erano passati per mostrare una tomba e, poco più avanti verso il centro della chiesa, una lapide.

«Quella è la tomba del Milite ignoto mentre la lapide è in onore di Wiinston Churchill. Da qui in poi possiamo ammirare una serie di tombe di alcuni architetti del diciannovesimo secolo e anche una che apparteneva all’esploratore David Livingstone, inoltre altre appartenute ad artisti e militari che si distinsero nelle campagne coloniali indiane...per quanto si possa giungere ad una conclusione morale nei loro confronti sono comunque considerati degli eroi di guerra e dei grandi conquistatori.»


Per quanto riguardava l’epoca coloniale non le era mai piaciuto il fatto che si schiavizzassero altre razze solo per colore e provenienza ma in fondo non era lì con il comitato C.R.E.P.A. quindi partire con uno sproloquio nei confronti di quelle persone era fuori luogo e inappropriato.

"Non ti curar di loro ma guarda e passa…"


”Da quando sei così acculturata?”


"Non lo sono….però ci hai portato fino a Londra per vedere delle tombe. Per Artemide V come sei vecchia dentro."


Decisamente non se la meritava una risposta soprattutto in quel frangente. Vedere tombe in fondo era lo scopo della gita anche se a loro ne interessava una in particolare.
Riprese quindi a camminare fino ad un punto in cui erano visibili tombe e pietre commemorative firmate dedicate ad alcuni grandi del mondo letterario.

«Questo si chiamata ”Poets’Corner” ed è dedicato ad alcuni letterati e poeti inglesi resi grandi dalla storia come Shakespeare, Browning, Chaucer, Dickens e Kipling…»


Sorrise indicandoli man mano che li nominava. Di quella chiesa ne aveva solo letto e studiato ma trovarsi davanti a tutta quella storia era davvero un’esperienza magnifica, quasi mistica.
Riprese quindi a camminare continuando però a dare aria alla bocca.

«Nella chiesa abbaziale è conservata la sedia di Re Edward ed è il trono sul quale si siedono i sovrano durante la cerimonia della loro incoronazione che si tiene tradizionalmente sin dal natale del 1066, giorno dell’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore.
Questa chiesa ha anche un’atra particolarità: si trovano due scuole. La Westminster School, fondata dall’ordine dei monaci benedettini nel 1179; la scuola del coro, la Westminster Abbey Choir School, dove studiano da interni i ragazzi del Choir of Westminster Abbey


Monumento%20funebre%20di%20Handel
Disse con un sorriso fino a fermarsi davanti ad una tomba molto particolare che la ragazzina guardò con grande orgoglio.

«Finalmente siamo arrivati davanti alla tomba di Händel. Dovete sapere che la sua tomba è adornata da un monumento dello scultore Louis François Roubiliac e fu inaugurata nel 1762. Come potete notare il viso della statua è a grandezza naturale ed è esattamente somigliante al maestro perché fu modellata proprio dalla sua maschera mortuaria. Dietro alla sua figura potete notare un angelo che suon l’arpa e se vi avvicinate, fra le nubi, potrete vedere sullo sfondo l’amato organo del maestro; alla sua sinistra possiamo anche ammirare alcuni strumenti musica e uno spartito, il suo oratorio più noto: il Messiah.»


Gli occhi di Violet luccicarono davanti a quella meraviglia artistica e il suo cuore continuava a battere forte per l’emozioni di trovarsi nel luogo dove era stato sepolto uno dei più grandi maestri della musica barroca, non credeva di poterlo vedere con i suoi occhi così presto.

«"Georg Friedrich Händel Nato il 23 febbraio 1684 Morto il 14 aprile 1759"»


Provo a leggere Violet dalla targhettina logorata dal tempo ma ancora abbastanza leggibile grazie ai continui restauri conservativi che venivano fatti sulla tomba per mantenerla in buono stato.

«Qualcuno ha delle domande da fare?»


Chiese, ricordandosi di non essere lì da sola, cercando di riprendersi e di darsi un minimo di contegno.


code by Misato Kojima ♥ don't copy


-GdrOff-

CITAZIONE
Scadenza: 14/09/2017

-GdrOn-
 
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view post Posted on 11/9/2017, 18:12
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Il Fato

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Il silenzio regnava all’interno dell’Abbazia. Il giorno dedicato alle visite guidate era forse il momento della settimana nella quale i defunti tumulati all’interno di Westminster potevano godersi un po’ di sano riposo. Per quanto riguardava gli altri giorni, invece, tutto si poteva dire tranne che il povero Händel riuscisse a riposare in maniera tranquilla. Certo, la lapide era raffinata ed elegante, ed esaltava degnamente quello che era stato il suo ruolo nella società e la sua importanza nell’Olimpo della Musica. La tomba era tutto sommato comoda; si trattava pur sempre una fossa, ma decisamente più spaziosa di quelle destinate ai cadaveri comuni. E poi negli ultimi 200 anni aveva avuto modo di dimagrire e smaltire la massa accumulata nel corso della sua vita poco morigerata, così che anche una normale buca potesse diventare quasi comoda. “Un maiale seduto all’organo” l’avevano chiamato. Gliel’avrebbe fatte vedere ora le sue belle ossa lucenti senza un filo di carne.

Nonostante le premesse, l’ambiente non era dei più adatti al riposo. Orde di fedeli e di turisti a tutte le ore del giorno, a camminare sopra personaggi illustri e ad immortalarsi, spesso in pose tutt’altro che dignitose, accanto ai loro sacrari. Dov’era finito il buonsenso e il senso del culto? E ora quel branco di mocciosi, l’ennesimo, pronto ad avvicinarsi alla sua tomba. Ma questa volta si sarebbe divertito anche lui, avrebbe giocato loro uno scherzo con i controfiocchi. D’altronde in qualche maniera doveva pur svagarsi. La concezione del tempo, quello che trascorreva per i mortali, era completamente diversa da quella dei defunti: esso dipende e varia a seconda di quello che è il sistema di riferimento. Questo però era un concetto sconosciuto al povero Georg Friederich, defunto ben prima che venisse intuita la relatività del Tempo. Quello a cui poteva pensare, era solo cercare di ingannarlo in qualche maniera. E perché non burlarsi di quei mocciosi?


«Qualcuno ha delle domande da fare?»


- Io! -


Avrebbe esordito, passando attraverso alla propria lapide come fumo, fino a pararsi a pochi centimetri di distanza dalla povera Violet. Osservò il branco di marmocchi uno ad uno negli occhi, sperando di aver infuso loro una bella dose di terrore nei loro animi. D’altronde il carattere burbero e acido del famoso Compositore era piuttosto noto all’epoca, tanto da essere temuto perfino da Re e Nobili vari.


- Chi…essere…tu? -


Continuò ancora all’indirizzo di Violet, che sembrava essere ad un primo sguardo il capobranco di quella varia marmaglia. Che avessero avuto un valido motivo per disturbare il suo sonno?

 
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view post Posted on 13/9/2017, 15:00
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Wolfgang seguiva Violet all'interno dell'Abbazia, cercando di concentrarsi sulle parole e spiegazioni della ragazza: un po' rimpiangeva di non essersi portato dietro una macchina fotografica - o anche solamente il suo cellulare, completamente dimenticato da quando era arrivato ad Hogwarts - ma il peso del violoncello sulle spalle era già considerevole, anche senza aggiungere altri oggetti sulla groppa. Sembrava, però, che la stessa Violet non sapesse dove avrebbero dovuto recarsi per conversare con il fantasma di Georg Friederich Händel e, nel frattempo, loro stavano dilettandosi ad osservare le meraviglie poste all'interno dell'Abbazia di Westminster: cappelle, lapidi, la tomba del Milite Ignoto, il Poets' Corner et cetera. Gli sembrava di aver camminato - ed ascoltato Violet - per ore, ma finalmente erano giunti in prossimità della Tomba di Händel, dove la ragazza domandò al gruppo se per caso qualcuno avesse domande su quanto spiegato fino a quel momento, una delle situazioni che Wolf preferiva meno: non aveva problemi a porre domande agli insegnanti in privato, ma ogniqualvolta si trovava in un gruppo gli pareva di avere la mente completamente vuota. Fortunatamente il silenzio non durò a lungo perché, uscendo dalla lapide del compositore come un fantasma dall'oltretomba, una figura spettrale fece la sua apparizione, esigendo di sapere chi fosse colei che aveva disturbato il suo sonno - Merlino, il suo inglese era proprio pessimo!
 
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Laowyn Hawk
view post Posted on 14/9/2017, 20:09




Con gli occhi ancora incollati al soffitto, in contemplazione dei meravigliosi fregi che ne percorrevano l’intera superficie, l’attenzione di Laowyn si sintonizzò sulla voce delicata di Violet. L’ampio spazio vuoto ne produceva un leggero eco, che contribuiva a dare importanza alle parole pronunciate dalla ragazza.
Spiegò in breve la struttura dell’edificio, enunciandone le misure impressionanti, per poi passare alla descrizione di particolari zone della chiesa. Indicò dapprima una cappellina in marmo, per poi spostare l’attenzione su un dipinto appeso alla parete. Quest’ultimo ritraeva, a detta della guida, il re Riccardo II. Laowyn osservò curiosa quello sguardo un po’ triste, che sedeva sul trono circondato dall’oro, ma esso pareva troppo distante per notarla.
Dopo qualche attimo, il gruppo venne guidato sul lato destro dell’edificio, dove ripresero le spiegazioni.
“Questa lapide è in onore del fondatore dello scautismo, Robert Baden-Powell che è morto nel 1941 e, ovviamente, anche in onore di sua moglie” enunciò chiara Violet. Questa volta i due volti incisi in rilievo parevano molto più amichevoli e la piccola si fece spazio nel gruppetto per osservarli meglio.
Dopo quella breve sosta proseguirono la visita passando rapidamente a rassegna una serie di tombe appartenenti a illustri figure inglesi. Laowyn non era in grado di memorizzarle tutte, ma faceva del suo meglio per seguire il filo della spiegazione, mentre la sua testa scattava a destra e a sinistra per non lasciarsi sfuggire alcun dettaglio di quel maestoso ambiente.
La lezione proseguì introducendo il trono dove avviene l’incoronazione dei sovrani inglesi e le due scuole presenti nell’abbazia, tra cui la Westminster Abbey Choir School, una scuola di canto. L’ultima rivelazione fu particolarmente sorprendente per Laowyn, che si mise a fantasticare sulla possibilità di incontrarne i membri. Sarebbe stata davvero un’esperienza interessante per un gruppo musicale come il loro.

Dopo qualche passo la comitiva si arrestò nuovamente: avevano raggiunto la destinazione. Davanti a loro si ergeva una nicchia in cui era stata scolpita, in modo molto realistico, la simpatica figura di Georg Friedrich Händel. L’omino era intento a comporre, ma il suo corpo era rivolto verso l’esterno e sporgeva con un piede, quasi a voler saltare fuori dalla parete. L’intera opera era riccamente decorata con simboli musicali, che Violet non mancò di esporre dettagliatamente.
La spiegazione terminò con un’esortazione a porre eventuali domande, a cui la Tassa non prestò molta attenzione poiché era ancora intenta ad esaminare la figura rappresentata nella lapide. Una sola voce rispose all’invito, ma non si trattava di una voce umana, bensì di un suono molto più tetro, che pareva provenire proprio dalla parete di fronte a loro. La ragazza corrugò la fronte, mentre dal freddo marmo spuntava una massa eterea che si posizionò di fronte al gruppo con un’aria non molto bendisposta. La rossa per lo spavento indietreggiò leggermente, facendosi piccola piccola in mezzo agli altri studenti.
“Chi… essere… tu?” chiese la nuova presenza minacciosa, rivolgendosi alla capogruppo.
Che fosse quello il fantasma di cui erano alla ricerca? Di certo Laowyn se ne era fatta un’idea molto diversa. Non aveva avuto belle esperienze con i fantasmi in passato, ma sperava che questa volta sarebbe andata diversamente. Speranza probabilmente dettata dalla posizione sociale che l’illustre personaggio ha occupato secoli or sono. Forse però, anni ed anni rinchiuso nel sottosuolo non hanno giovato al carattere del povero musicista, che aveva proprio l’aria di non gradire dei visitatori a sorpresa. La giovane Tassa non volle intromettersi ed attese tremante che la faccenda si risolvesse, in un modo o nell’altro.
 
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Leah‚
view post Posted on 15/9/2017, 14:29




Leah seguiva le parole di Violet con lo sguardo fisso sulla statua che decorava la tomba del compositore. Con quella faccia larga e grossa ricordava il Frate Grasso, ma Leah doveva ammettere che aveva un'aria tutt'altro che gioviale.
Stava scrutando lo sguardo severo dei suoi occhi di pietra quando un evanescente fantasma emerse dalla sua tomba con un sonoro "io" rivolto alla domanda di Violet. Sussultò per la sorpresa, e poi si ritrovò a fissare la sua figura traslucida contro i fregi della tomba. Il fanstasma di Handel era molto somigliante al suo gemello di pietra, grasso e calvo, con lo stesso sguardo severo e con una voce ancora più seria.
Il fantasma si avvicinò a loro, li fissò e poi squadrò Violet, chiedendole chi lei fosse. Leah le si avvicinò, restando un piccolo passo dietro di lei ma più vicina alla sua spalla, per farle sentire la sua vicinanza. Se quel fantasma avesse deciso di trattare male qualcuno di loro, lei si sarebbe opposta... non poteva essere pericoloso (dopotutto era incorporeo), ma la buona educazione non passa di moda nemmeno dopo trecento anni!
Scoccò un'occhiata a Violet, per sincerarsi che fosse pronta a rispondere al compositore... altrimenti ci avrebbe pensato lei.
Però una parte di lei era un po' infastidita: sinceramente si era immaginata l'incontro con il fantasma di Handel come un colloquio gentile con un uomo smunto con la parrucca impomatata, un sognatore romantico e svagato capace di scrivere musica così bella che veniva ricordata nei secoli. Poteva una persona così famosa essere davvero così poco accogliente?

We've got things to do
I'll see you soon

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view post Posted on 15/9/2017, 19:14
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Mary Owen - 14 anni - I annoLa grandezza dell'Abbazia aveva davvero lasciato la giovane tassina senza parole. Ammutolita aveva preso a seguire il gruppo osservando ogni dettaglio con grande interesse. Violet aveva iniziato con tono calmo a descrivere alcune delle principali caratteristiche della struttura e alcune delle opere che era possibile osservare. Con una spiegazione concisa e allo stesso tempo interessante, la visita dell'abazia risultò sicuramente ancora più interessante e culturalmente ricca. Ciò che colpì di più l'attenzione di Mary, fu la tomba del milite ignoto, monumento che la ragazza ammirò per qualche minuto, rincorrendo poi il gruppo che si stava allontanando. A un certo punto, davanti a una lapide riccamente lavorata, Violet annunciò al gruppo, che erano giunti alla tanto decantata tomba di Hendel. La lapide, che era una vera e propria opera d'arte, raffigurava l'uomo a grandezza naturale insieme al suo strumento, l'organo e ad altri elementi in sintonia con la figura del compositore. Era indubbiamente bellissima e la tassina cercò di catturarne ogni dettaglio mentre Violet ne descriveva la superficie, e anche quando ella terminò di parlare, Mary restò incantata a contemplare l'opera.
Fu dopo qualche istante che una figura incorporea fuoriuscì dalla tomba avvicinandosi alla corvonero chiedendole chi fosse. Mary rimase a bocca aperta. ormai si era abituata alla presenza dei fantasmi, lo stesso castello di Hogwarts ne era pieno ma non si era aspettata un incontro così improvviso e poco cordiale. Osservò il capogruppo che si era ritrovato davanti al fantasma e si chiese come avrebbe risposto il giovane prefetto.
Si guardò poi intorno velocemente, chiedendosi se i babbani che erano lì vicino potessero osservare il fantasma o se vedessero solamente un gruppo di ragazzini, meravigliati dalla tomba di un defunto compositore.

 
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view post Posted on 23/9/2017, 14:58
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Non avrebbe potuto affatto negare che la spiegazione di Violet fosse esemplare come sempre. Amica da tempo, studentessa modello per natura ed impegno, la Corvonero rappresentava più di tutto questo per Oliver, senza dubbio avrebbe potuto raffigurarla come un autentico esempio per la sua diligenza e il suo operato. Non era un caso, in effetti, se la loro conoscenza fosse stata ampiamente resa concreta nel tempo, giorno dopo giorno, con un affetto che il Grifondoro nutriva in tale intensità soltanto per pochi. Fu con estremo piacere, dunque, che tacque per lasciarsi cullare dalle parole dell'adepta di Priscilla, di fatto l'ormai Prefetto Bronzo-Blu avrebbe fatto l'onore e l'orgoglio della sua stessa fondatrice. Oliver apprezzava non poco la consapevolezza di ritrovarsi in un luogo quasi sacro, mistico, speciale al di là di ogni misura, ma ancor più era affascinato - come avrebbe potuto non esserlo per davvero - dalla determinazione di Violet nel comprendere, studiare e preparare argomenti anche extra-scolastici, non inerenti in modo diretto il piano di studi di Hogwarts, tutto per favorire un Club di Musica che governava con forza la passione comune agli avventurieri di quel giorno. Si avvicinò di pochi passi all'amica, attendendo il momento giusto per infilarsi in una pausa fra una parte del discorso e l'altra, così da evitare disturbi di alcun genere. Con un occhiolino e un'espressione quasi ironica, ammiccando con divertimento, Oliver le fece i suo complimenti. Meritava ed era giusto che ne fosse al corrente. Fu verso Fred, suo migliore amico fin dal primo giorno in cui aveva messo piede al castello e di conseguenza in Sala Comune, che rivolse poi la sua attenzione, indicando l'ultima statua del Musicante di loro interesse. «Non ho idea di come si chiamino quei pantaloni. Non sembrano le calze della Signora Grassa?» commentò, il ricordo della Donna posta a guardia del loro usuale ritrovo tra le mura di Hogwarts impossibile da dimenticare, purtroppo. Abbozzò un sorriso, scartando l'ennesima caramella al miele per mandarla già in un altro unico boccone. Avrebbe dovuto limitare il suo peccato di gola, ma si era ripromesso di non finire tutto il pacchetto che aveva portato con sé quel giorno, convinto che condividere con gli altri quei dolci avrebbe fatto sì che il senso di colpa fosse meno pesante. Fu quasi strozzandosi, i piedi già sospesi dal suolo di qualche centimetro per via dell'effetto magico dei Pungiglioni di Celestino essiccato presenti nelle Api Frizzole, che si accorse dell'improvvisa apparizione di un Fantasma. Lo riconobbe come il musicista di cui avevano già parlato durante l'ultimo incontro del Club del The Wizard Voice, ma anche per la netta somiglianza con la statua alle sue spalle. Decise di non fare più commenti sarcastici né sugli indumenti intravisti in pietra né su altro che potesse offendere lo spettro, al contrario si guardò attorno alla ricerca di altri passanti. «Lei è il signor Händel?» chiese, l'emozione già crescente nel petto. Il premio di miglior ovvia constatazione andava ad Oliver Brior, ancora una volta.


 
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view post Posted on 24/9/2017, 20:50
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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A tutta musica - Il fantasma di Händel -
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Violet stava ancora osservando il gruppo nella speranza di vedere qualche mano alzata ma l’unica voce in cerca di risposte che sentì non apparteneva a nessuno dei suoi compagni. Quello che si materializzò letteralmente al suo fianco fu niente di meno che il fantasma di Händel in persona…più o meno. La ragazzina sgranò gli occhi davanti alla sua figura e quasi sobbalzò spaventata ma quando realizzò chi davvero aveva sotto i suoi occhi dimenticò completamente lo spavento di esserselo trovato davanti o qualsiasi scortesia potesse essere trapelata dalla sua figura. Sentì la vicinanza di qualcuno e quando si voltò sorrise nel vedere che Leah le si era affiancata per supportarla ma non aveva paura, al contrario, era davvero felice di averlo davanti e potergli fare tutte le domande che gli passavano in testa. In ogni caso, per farsi ancora più coraggio, allungò una mano verso Leah per stringerla, così da sentirla ancora più vicina.
Altro che terrore, in quel momento la ragazzina non sarebbe riuscita a fiutare il pericolo nemmeno se questo gli fosse andato a sbattere in testa tanto che era esagitata.

«Oh…salve maestro! Io mi chiamo Violet e sono una violinista e una studentessa di Hogwarts…loro sono i miei compagni, siamo tutti musicisti in erba e siamo venuti per cercarla e chiederle se avesse voglia di parlare con noi delle sue opere. So che forse l’abbiamo disturbata ma ci terremo davvero tanto ed è meraviglioso essere qui davanti a lei…»


Continuò guardandolo ammaliata, un po’ come se avesse davanti un’enorme torta al cioccolato.

"Non so cosa ne pensi tu ma io ho la sensazione che sia abbastanza arrabbiato per essere stato disturbato."


”Ma…sono fantasmi…che avranno da fare tutto il giorno in fondo? Anzi, dovrebbe essere un ottimo diversivo per lui!”


"Magari ha solo un brutto carattere…"


”Se la cosa ti può consolare so che nemmeno il Maestro Beethoven aveva una carattere facile!”


In effetti tutti i più grandi maestri del mondo della musica erano quantomeno pazzi…probabilmente era una parte essenziale per raggiungere il grado di genialità che loro esprimevano attraverso le loro opere.


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view post Posted on 2/10/2017, 21:37
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Il Fato

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L’entità scoppiò in una sonora e piena risata nel vedere gli sguardi confusi e impauriti dei ragazzini. Reazione più che comprensibile, di certo non potevano aspettarsi un esordio del genere. Arrivare con determinate aspettative, desiderosi di conoscere un’istituzione del passato, e vedersi invece spuntare in cambio un acido fantasma non doveva essere un’esperienza gradevole. Ma lui non era diverso dalla sua Musica. Cosa lo differenziava dai suoi contemporanei? Nello stupire l’ascoltatore nei piccoli dettagli, scrivendo ciò che nessuno avrebbe mai pensato di ascoltare, il tutto nel sacrosanto rispetto delle regole.
Alla fine il buon Händel non era persona cattiva; aveva solo passato una vita viziato dalla situazione facoltosa del Padre, obbligato a studiare Legge per compiacerlo e raggiunto la stabilità solo in quel di Londra. Il passato lo aveva ormai segnato in maniera indelebile, portando gli strascichi anche dopo la morte. Le cicatrici d’altronde non vanno via.


Rapidamente si spostò in direzione del simpaticone, che con estrema sagacia aveva intuito chi fosse. Allora quei dipinti gli avevano forse dato un briciolo di dignità in fondo! E dire che aveva passato la sua vita ad insultare i pittori della Famiglia Reale, a suo dire incapaci di tirar fuori il suo spirito, soffermandosi invece nel documentare scrupolosamente i suoi chiletti di troppo.


<< No, sono la fatina dei denti. >>


disse portando il viso a pochi centimetri da quello di Oliver, trasformando la mano in un paio di tenaglie e brandendole minacciosamente di fronte alle sue labbra.


In meno di un istante ricomparì a due passi da Violet, attratto dalle sue parole, la mano aveva riassunto le sue fattezze “naturali”. Era lei il Capobranco, era lei a dover avere il coraggio di riferire al Maestro, a giustificare il motivo della loro presenza al suo cospetto.


<< T…tu saresti…una violinista? Ma non mi dire. >>


Si sganasciò letteralmente dalle risate, cominciando a galleggiare nell’aria in orizzontale. Neanche la modestia era stata una sua grande qualità e, paradossalmente, poteva anche permetterselo. Händel non era stato solo un grande compositore, ma fin dalla gioventù aveva ricevuto da illustri Maestri l’insegnamento del violino, dell’oboe, del clavicembalo e dell’organo, di cui divenne abile esecutore.


Si ricompose alla richiesta di lei. Un po’ di compagnia non gli avrebbe fatto male, non sarebbe stato bello farli scappare via così presto.
Annuì a seguito delle sue parole. Rimembrare qualche evento del passato lo avrebbe aiutato a tornare un poco piú umano.

<< Per prima cosa, però, narratemi cosa sapete di me. >>


Era molto interessato a capire come fosse mutata la percezione del suo personaggio e della sua musica nel corso dei secoli.
Era riuscito a rendere le sue Opere e i suoi Messaggi liberi dalle catene del Tempo?






//La richiesta di Händel é chiara. Organizzatevi insieme, cercate informazioni, anche al di fuori della lezione tenuta sul Maestro. Vorrei che ognuno partecipasse, non solo con fatti, ma anche con opere di bene pensieri e riflessioni. I vostri sforzi saranno ripagati :fru:

Scadenza: 12/10 ore 22.37


 
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view post Posted on 11/10/2017, 18:02
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A tutta musica - Storia e opere -
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Ridacchiò quando vide il Maestro schernire Oliver prima di vederselo svolazzare sotto il naso per deridere il fatto che lei fosse una violinista e senza nemmeno ascoltarla. Davanti a quel suo modo di fare Violet diventò tutta rossa in viso cercando di trattenere delle risposte poco carine per respirare e provare a calmarsi.

"Lascia perdere, ho capito il personaggio. Anche se dovessi suonare dimostrandoti brava e all’altezza di essere ascoltata da un così grande maestro lui avrebbe comunque qualcosa da ridire. Non vale la pena arrabbiarsi. Questo vive con la convinzione che solo la sua parola conti nell’intero universo musicale."


Lucy aveva ragione, inoltre non aveva alcun senso arrabbiarsi con un fantasma.
Alla sua domanda sospirò appena facendo scivolare il proprio sguardo sui suoi compagni sicura che non l’avrebbero delusa e che avrebbero fatto lavorare i loro criceti il prima possibile.

«Io potrei dire qualcosa sulle opere liriche di Händel!»


Annuì convinta mentre un sorriso splendido si apriva sul su volto. Amava condividere con gli altri le sue “scoperte” e soprattutto le sue idee sulle cose.

«Come faccio sempre è bene fare un piccolo passo indietro sulla storia del Maestro. Händel iniziò a comporre opere in Germania e poi per un breve periodo anche in Italia con modesto successo. Purtroppo non ebbe molto fortuna a livello operistico non riuscì ad avere molta fortuna fino al suo arrivo in inghilterra dove la sua prima oper fu Rinaldo scritta nel 1711. Fu accolta con grande entusiasmo e in breve tempo fu seguito anche da molte opere italiane.
Nonostante tutto il maestro non divenne subito una figura centrale dell’opera inglese durante il XVIII secolo ma si solidificò solo sotto l’influenza del compositore Thomas Arne quando cominciò a comporre grandi opere con testi in lingua inglese. Certo si può dire che le sue opere in lingua inglese sono tecnicamente oratori e non opere come per esempio Semele de 1743 ma sono comunque diventati una parte importante del suo repertorio operistico.
Durante i 36 anni in cui l’opera italiana fu la sua principale preoccupazione, Händel aderì strettamente alla forma tipica del periodo e quindi determinato dalla precedenza del canto solita, alla presentazione sul palcoscenico, cambi di scena effettutati sotto gli occhi del pubblico e il sipario che veniva abbassato solo alla conclusione del lavoro. I recitativi precedevano le arie solistiche e dominano le opere e le scene sono normalmente concepite per iniziare con diversi personaggi in scena, ognuno dei quali canta un’aria e poi esce.
L’ultima scena si conclude in genere con un coro cantato da solisti. Le opere di Händel sembrano quindi essere molto simili a quelle dei suoi contemporanei e ciò che le rende uniche è a brillantezza della musica che trasmette sapientemente con immediato fervore gli stati emotivi dei personaggi nel contesto del dramma rendendo anche l’opera particolarmente loquace.»
[/coloor]


Concluse quella prima parte incrociando le mani dietro la schiena per poi lanciare un sguardo al fantasma.

[color=#b31cff]«Maestro se ho sbagliato qualcosa non esiti a correggermi.»


Annuì prima di schiarirsi la voce e continuare con tutto il resto.

«Le opere scritte dal maestro sono numerose ma io partire dall’inizio. La prima che voglio analizzare è Almira andata in scena l’8 gennaio del 1705 nel Theater am Gänsemarkt di Amburgo. Parte della musica è perduta e viene indicata come uno Singspiel ma non ha dialoghi parlati.
Fu il primo dei drammi amburghesi di Handel e l’opera debuttò sotto la direzione di Keiser e riscosse così grande successo da ingelosire lo stesso direttore che aveva generosamente fornito il libretto al giovane Handel affinchè tentasse la fortuna nella scrittura di un’opera.
La melodia fu così pregevole da colpire Johann Sebastia Bach al punto che lo stesso ne trasse ispirazione per alcune sue opere. L’opera esprimeva però molta confusione, quella tipica amburghese, a causa dei recitativi che spesso introducevano arie in italiano che non si curava di soddisfare la legittima voglia di comprensione del pubblico e che finiva per disinteressarsi della parte letteraria dell’opera che avrebbero condannato l’esperimento del teatro d’Amburgo al fallimento nel tempo di una generazione. Di certo con quest’opera il giovane Handel dimostra di non aver ancora ben familiarizzato con lo stile del bel canto italiano ma l’opera è comunque ricca di densa bellezza e incuriosisce l’impronta più ritmica che melodica, di sapore più strumentale che vocale di certe arie.
Io personalmente non posso dire che mi è arrivata dritta al cuore però ho trovato particolarmente interessante, come musicista, i passaggi concitati tra le varie arie e questa sensazione di non rendere il canto bello quanto la melodia. Nonostante si fosse cimentato in un’opera ispirata a quelle italiane il senso del gusto canoro viene lasciato indietro per la cura maggiore della melodia. Per quanto fosse un esperimento l’ho trovato piuttosto azzardato…»


<blcokquote>Sorrise appena cercando di essere divertente ma, forse, poteva risultare offensiva. Non guardò quindi il maestro continuano ad andare avanti con l’elenco delle opere.

«Abbiamo poi Nero o Die durch Blut und Mord erlangte Liebe opera in tre atti che vide la sua prima il 25 febbraio del 1705 al Theater am Gänsemarkt di Amburgo e la cui musica è andata totalmente perdita. Purtroppo non ho mai avuto modo di ascoltarla e le opinioni che mi sono fatta sono due.
La prima è che forse è perché la musica è andata del tutto persa e poterla ricreare è abbastanza difficile e la seconda è che ai tempi fece un buco nell’acqua così grosso che lo stesso Handel lo lasciò da parte facendolo solo entrare nella sua biografia. Il risultato fu così scadente che lo stesso compositore ritenne che: “Non c’è nessuno spirito nei versi e a musicarne di simili di prova solo fastidio.” Molto probabilmente disse queste parole perché l’opera non rimase sul cartellone per più di tre giorni. Ma dato che abbiamo la fortuna di averlo presente possiamo chiedere al maestro cosa pensava realmente dopo la prima dell’opera.»


Annuì guardandolo seria probabilmente per avere delle risposte vere e smetterla di fare solo congetture.

«Venne poi Florindo opera che vide la sua prima nel gennaio 1708 e la cui musica è totalmente perduta. Scritta in tre atti venne composta sotto richiesta di Reinhard Keiser, il direttore dell’Opera di Amburgo dove fu eseguita la prima dopo che Handel era già partito per l’Italia e probabilmente fu diretta dal clavicemmbalista Johann Christoph Graupner.
L’opera era la prima parte di una doppia con la seconda parte, Die verwandelte Daphne , che sarebbe dovuta essere eseguita la sera successiva. Keiser inserì una commedia in basso tedesco chiamato Il matrimonio buffo all’interno dell’opera temendo che il pubblico si potesse stancare ma Handel non ne fu contento.
Io però non posso essere sinceramente così critica, anche senza l’inserimento di quel pezzo in basso tedesco io l’ho trovata affascinante e a tratti buffa. Mi ha fatto riflettere molto sulla dualità che vive all’interno del maestro e su come lui stesso vorrebbe essere in grado di scindere. Scindere l’identità del musicista con quella del figlio…ho trovato quest’opera, e anche Daphne, particolarmente personale. Io penso che lei si fosse arrabbiato molto con l’aggiunta del Keiser solo perché era un po’ come se mettesse mano al suo cuore.»


Annuì seria, ancora più di prima. Anche se queste due opere non erano particolarmente belle, curate o raffinate anche lei ci aveva trovato un po’ di sé stessa lì dentro, soprattutto dopo l’avvento di Lucy ma questo non poteva certo dirlo davanti a tutti, non poteva svelare il proprio segreto.
Rimase in silenzio per un attimo, persa nei suoi pensieri, prima di proseguire con quello che sembrava essere un vero e proprio racconto della gioventù di Handel.

«Abbiamo poi Rodrigo quella che ancora oggi è considerata la più grande tra le opere liriche dell’epoca barocca al pari di molte altre composte da Handel stesso come per esempio Giulio Cesare e Rinaldo e il suo recupero è stato salutato con estremo fervore dalla critica musicale. La prima fu nel Novembre del 1707 al Teatro di via del Cocomero a Firenze.
Fu la prima opera scritta da Handel per il teatro italiano e presenta una struttura musicale molto più complessa rispetto alle sue prime opere.

Ouverture (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Gigue (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, 2 viole, basso continuo
Sarabande (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Matelot (Der Matrose) (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Menuet I (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Bourrée I 8si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Bourrée II - (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Menuet II (si bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo
Passacaille (si bemolle maggiore) - violino solo, 2 oboi, 2 violini, viola, basso continuo

Personalmente mi è capitato di suonare quattro i queste parti quindi l’overture, Sarabande, Bourrée I e II e le ho trovate meravigliose, stupefacienti. La musica è sublime e se nelle opere precedenti non le abbiamo trovate particolarmente abbinate alle voci adesso l’armonia che si crea fra recitativo, cantato e melodico è qualcosa di davvero spettacolare. Penso che la sua vera carriera sia partita proprio da questo e Keiser ne sarebbe stato estremamente orgoglioso.»


Annuì con il petto in fuori e la testa alta sorridendo incoraggiante ad Handel che, forse, nemmeno se lo ricordava cos’aveva provato in quei primi momenti di gloria, troppo tronfio per le vittore successive.

«Inoltre dobbiamo parlare della storia d’amore che vi si cela al suo interno? Della bella Florinda che fa palpitare i cuori di tutti e il cui sguardo fa iniziare una vera e propria guerra, del viscido Rodrigo che decide di tenersela anche a costo di ripudiare la moglie Esilena, Giuliano che non si capisce bene perché faccia cose in realtà e la dolce Esilena pronta anche a lasciare il trono per la pace. Trama molto più complicata rispetto alle precedenti e decisamente anche più avvincente.»


<blockquote>Annuì andando poi avanti ad elencare tutte le opere successive del maestro quindi: Agrippina, Rinaldo, Il Pastor Fido, Teseo, Lucio Cornelio Silla, Amadigi di Gaula, Radamisto, Muzio Scevola, Floridante, Ottone, Flavio, Giulio Cesare, Tameriano, Rodelinda, Scipione, Alessandro, Admeto e Riccardo Primo. Li sviscerò con la stessa delicatezza e precisione usata per le opere precedenti e, alla fine di tutto, guardò Handel ridacchiando sotto i baffi.

«Non si può certo negare che lei sia un amante della storia.»


Anuì lasciando poi il posto a Leah che avrebbe terminato di raccontare tutte le opere del maestro, avevano studiato insieme quella parte, ognuna con il proprio metodo, ma dividendosi bene bene i compiti.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Devo chiedere scusa se non è il post che il master si aspettava ma sono a letto con la febbre alta da un paio di giorni e da troppi che ci vado al lavoro e quindi non sono riuscita a produrre qualcosa di meglio!

-GdrOn-
 
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