| Di nuovo a casa, di nuovo sotto il controllo di suo padre che, a parte impedirgli di muoversi come più preferiva, stava impegnandosi a fingere che lui non esistesse: credeva forse che, lasciandolo libero per Londra, si mettesse a castare incantesimi sul London Bridge o attaccasse la Torre di Londra? Wolfgang era riuscito a scappare dalla casa di famiglia, cercando rifugio in una parte della sua città che solitamente evitava: Trafalgar Square, sempre così affollata, sempre meta di turisti. Non oggi, però. Forse era il caldo, forse era il periodo estivo, ma quel giorno non vi era poi così tanta gente: se da una parte Wolf detestava il contatto con persone che non conosceva, dall'altra sapeva che avrebbe potuto annoiarsi in fretta. E questo non era mai un bene: doveva prendere una decisione, o rimanersene in quel posto ad osservare i pochi passanti - ed annoiarsi a morte - o andare da qualche altra parte, magari a Soho, a cercare uno dei suoi cosiddetti amici. Ah, non li considerava tali neppure quando frequentavano la stessa scuola, probabilmente, dopo un intero anno trascorso ad Hogwarts, li avrebbe detestati: eppure, non poteva mica rimanersene fermo immobile sotto il sole e la statua di Sir Havelock, specie ora che la piazza andava riempiendosi di turisti muniti di macchine fotografiche, ipad e odiosi bastoni per i selfie. Wolfgang stava proprio per girare i tacchi e andarsene, quando con la coda dell'occhio, notò una viso familiare che gli sembrava familiare: girandosi ad osservare meglio, ci mise un attimo a riconoscere la ragazza che aveva incontrato di sfuggita alla festa di fine anno e che al ballo aveva una diversa acconciatura - se non ricordava male, il suo nome era Megan. Stava appunto lamentandosi della noia, magari avrebbe potuto andare a salutarla: almeno non avrebbe dovuto fingere con nessuno di essere un semplice babbano. Le si avvicinò con la solita indolenza, notando come la ragazza sembrava essere assorta e dal suo libro e dall'osservazione dei turisti che, contrariamente a lui, sembravano divertirla e farla sorridere.
Non ti disturba la presenza di tutte queste persone mentre stai leggendo?
Forse non era la maniera più adeguata per iniziare una conversazione, specie dal momento che non aveva la ben che minima idea se la ragazza l'avesse riconosciuto o si fosse quanto meno accorta della sua presenza: per un attimo, sotto il sole londinese - stranamente caldo quel giorno - circondato da centinaia di persone, si sentì invisibile.
Edited by Wolfgang Bogdanow - 24/7/2017, 20:01
|