Let it all go., For Wolfgang

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view post Posted on 6/8/2017, 18:13
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Secondo Anno

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Sembrava che la sua frase sulla crescita fosse stata apprezzata dall'altra ragazza che, senza offendersi per la diversa opinione di Wolfgang, approfittò dello spunto per continuare la conversazione.

Credo di capire cosa intendi, sai anche io non avevo idea di cosa fosse la magia prima che mi arrivasse la lettera a casa. Ora, però, non penso di poter più farne a meno.

Era cresciuto in questo anno lontano da casa, aveva fatto esperienze che non avrebbe potuto dimenticare neppure volendo: il pensiero che avrebbe potuto continuare nella sua vita, senza sapere nulla della magia, di Hogwarts era qualcosa a cui non voleva neppure pensarci.

Non ti conosco ancora benissimo, ma non mi sembra che tu sia bloccata o instabile.

Wolf sperava che Megan non si offendesse: ancora una volta non aveva intenzione di sminuire i pensieri e le emozioni della ragazza. Era normale avere paura dei cambiamenti, soprattutto a quell'età, ma lei stava affrontando il tutto senza farsi paralizzare: forse aveva più coraggio di quanto pare pensasse.


Si erano sposati, praticamente ancora bambini, e la guerra era appena finita: non so come, sfruttando quale aggancio, sono riusciti a trasferirsi qui a Londra.

Nonostante tutto, Wolf ammirava molro i suoi nonni: ci voleva coraggio a mollare tutto e ricominciare da capo in un altro paese che, nonostante tutto, ti considerava sia straniero sia nemico.
La sua battuta sull'accento divertì Megan, che si rilassò ancora di più, facendola scherzare sul colore della loro pelle. Bianca come il latte.


Diciamo che quando distribuivano la melanina, noi eravamo in fila da un'altra parte.
 
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view post Posted on 7/8/2017, 08:09
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-"senza dubbio, tutto è molto più bello con la magia!" - diede conferma all'affermazione di Wolfgang, poi ascoltando ciò che aveva da dire su di lei, Megan ringraziò educatamente e aggiunse -"sai, è bello avere un sostegno morale!"- gli sorrise. Era stato davvero gentile da parte sua, nonostante la conoscesse da qualche minuto; non era obbligato a stare lì, a parlarle e ad ascoltare con interesse. Megan aveva apprezzato tutto questo, il ragazzo chiuso e impacciato, aveva improvvisamente lasciato andare piano piano ogni freno. L'aveva capita e questo per lei voleva dire tanto, più di quanto il giovane potesse immaginare.

Megan ascoltava.
Lasciò cadere le gambe mollando la presa e si sciolse, ruotando completamente il corpo verso il ragazzo. Le gambe le incrociò sul marmo freddo, curvò la schiena e portò le braccia in avanti. Non si copriva più, aveva mostrato tutta se stessa, era un segno di tranquillità, stava bene e si sentiva rilassata.

Mentre Wolfgang rispondeva alla domanda fatta da Megan sui suoi genitori; la giovane corvonero era intenta a fissarlo, stando attenta a non metterlo a disagio. Il fatto di vederlo così cupo con qualche momento di ironia e sorrisi, si sentiva rapita. Non perdeva nulla, nessun gesto o movimento e lo studiava attentamente senza farlo vedere.

-"hai ragione! Ma eravamo in fila per gli occhi!!"- esordì dopo la battuta del ragazzo, poi rise.
_"Comunque sia, ci vuole un bel coraggio! Sono da ammirare, io non so se riuscirei mai ad abbandonare il mio paese."- Megan era sincera, stimava molto le persone che cambiavano vita, perché anche se portati da esigenze, talvolta difficili, ci voleva tanto coraggio nel trasferirsi in un paese di cui non si conosce: lingua, usi, costumi e tradizioni. Londra per quanto potesse essere meravigliosa, era una metropoli molto pericolosa e non era per tutti. Lei di certo non l'avrebbe mai abbandonata, il caos era il suo rifugio.

-"Comunque mi piaci! Non pensavo di conoscere una serpe, così, a mio gusto!" - rise, prendendolo in giro ancora una volta -"siete tutti così o tu sei un'eccezione?"- Megan gli aveva appena dato una certezza seppur scherzando, con l'ironia che lei solo sapeva usare.

Quel Wolfgang era una scoperta, positiva.





Edited by Megan M. Haven - 7/8/2017, 12:46
 
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view post Posted on 7/8/2017, 12:52
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Ancora una volta Wolfgang era riuscito a non offendere Megan, che sembrava aver apprezzato le sue parole: era piacevole, per una volta non venire frainteso, non venire giudicato da patetici pregiudizi. Sembrava, anzi, di riuscire a comprendere Megan e di metterla a suo agio con le sue parole: situazione decisamente inusuale per lui che di solito si divertiva a infastidire le persone. Questa volta, invece, poteva osservare come, dopo le sue parole, la ragazza sembrava rilassarsi ed aprirsi sempre di più nei suoi confronti, cosa che poteva osservare attraverso il di lei linguaggio del corpo.

I tuoi occhi hanno un colore stupendo, effettivamente.

Quanto poteva sembrare egocentrico rivolgerle un complimento per una caratteristica fisica che Megan aveva appena affermato avessero in comune? Sembrava quasi che si stesse rivolgendo un complimento da solo? Eppure, era stato sincero e le parole gli erano uscite dalla bocca prima che potesse rifletterci sopra: gli occhi di Megan erano a volte blu, a volte verdi ed avevano una profondità di cui i suoi erano privi.

Sì, non deve essere stato facile per loro.

Eppure a volte avrebbe preferito non avere dei parenti tanto rigidi, così formati dalla vita da impedire loro la ben che minima naturalezza nei rapporti con il figlio e il nipote: suo padre, poi, aveva preso queste caratteristiche dai genitori e Wolf ne pagava il prezzo. Ammirava i propri nonni, questo era certo, ma non li sentiva vicini neppure dividendo la stessa casa.
"Comunque mi piaci" - probabilmente era la prima volta che qualcuno gli rivolgeva una frase simile: come avrebbe dovuto reagire? Sapeva di stare arrossendo sotto lo sguardo discreto di Megan, ma la ragazza lo aveva decisamente preso contropiede. E come reagire alle sue successive frasi? Avrebbe dovuto prendersela per quella specie di attacco nei confronti della sua Casata o scherzarci sopra. Alzando lo sguardo verso il cielo, Wolf chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi nuovamente, per poi sorridere ancora nei confronti della ragazza - un ghigno più che un sorriso, ma pur sempre divertito.


Sai come si dice, non si deve giudicare un libro dalla copertina. Non so dirti se io sono un'eccezione o se sei tu ad essere di vedute più aperte rispetto agli altri, però. Di certo posso dire che sei riuscita a mettermi completamente a mio agio.
 
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view post Posted on 7/8/2017, 21:14
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Al complimento Megan, arrossì.
Non era la prima volta che qualcuno facesse apprezzamenti sui suoi occhi; fin da bambina qualsiasi persona, amici di famiglia, parenti e conoscenti, le avevano fatto notare il colore particolare che aveva.
L’ apprezzamento di Wolfgang però, fu diverso, le aveva fatto davvero piacere da riuscire a farle abbassare la testa e colorare la pelle di un leggero rossore, che non era dato dal sole.
Tirò la ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorrise –“Grazie!”- l’imbarazzo, positivo, attraversò lo spazio tra i due.
*Anche i tuoi!* pensò, ma non disse nulla. Era la prima cosa a cui aveva fatto caso, quegli occhi freddi come il ghiaccio l’attiravano a se, ma nello stesso tempo la intimorivano.
Era una piacevole sensazione a cui si era abbandonata stando lì. Le veniva a volte difficile fissarli, ma non poteva negare che ne era rapita.
Wolfgang le sembrò più disinvolto e quando rispose all’affermazione che le aveva dato riguardo i suoi nonni, Megan si limitò a dire un semplice e riflessivo “Già..”
Poi, felice del fatto che il giovane aveva colto ogni sua ironia, lo ascoltò ribattere sul suo apprezzamento, fu per lei un sollievo e non smetteva di sorridergli.
“Di certo posso dire che sei riuscita a mettermi completamente a mio agio.”
Bingo.
Ci era riuscita per lei questo fu una gioia, amava far sentire gli altri a casa, a non farli sentire di troppo al centro di una situazione difficile o ad evitarli. Lei voleva che gli altri viaggiassero sulla sua stessa linea, se ci riusciva allora, chi si era sbloccato faceva per lei.
-“Wolf, non so se tu sei un’eccezione o se io ho vedute più aperte rispetto agli altri...” per la prima volta disse il suo nome, voleva attirare la sua massima attenzione, alzò le sopracciglia e accennò un sorriso –“So solo che sto bene!”- fece una breve pausa per non cadere nell’imbarazzo, il suo, e poi riprese –“E sono contenta di aver fatto del <<bene>> anche a te, in qualche modo!”- sorrise, un sorriso diverso, felice.
-“Hai programmi per questa estate?”- chiese poi; fissarlo era diventato più facile, più naturale.
*Wow!*
Socchiuse gli occhi e respirò profondamente, godendo dell’intero momento.



 
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view post Posted on 9/8/2017, 14:40
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Secondo Anno

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Sembrava quasi che stessero facendo a gara per imbarazzarsi a vicenda con i tutti i loro complimenti: questa volta era il turno di Megan arrossire - con la loro carnagione purtroppo era impossibile non notare certi particolari. Eppure lei continuava a sorridergli e questo non faceva che rilassare Wolf al punto che, sentendola pronunciare per la prima volta il suo nome, non poté che ricambiare quel sorriso.

Sicuramente mi hai aiutato a sconfiggere completamente la noia.

Solo pronunciando quella frase, Wolfgang si rese conto di quanto fosse vera: era da quando aveva iniziato a parlare con Megan che ancora non aveva sentito il bisogno di andarsene, di trovare qualcos'altro da fare. Stava bene in sua compagnia, esattamente come Megan aveva ammesso di stare con lui.

Non credo di fare nulla questa estate, ma sinceramente non vedo l'ora che finisca per tornare ad Hogwarts. Tu, invece, progetti?
 
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view post Posted on 9/8/2017, 17:20
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"Sicuramente mi hai aiutato a sconfiggere la noia" quella frase risuonava nella mente di Megan, portandola ad assentarsi per qualche istante. *Deve essere sicuramente un altro complimento* si abbandonò a quel pensiero e accennò un sorriso grato.
Megan, se prima non riusciva a guardarlo negli occhi, ora lo fissava; se ne rese conto fin troppo, però non riusciva a smettere di farlo. Era così strano, ma così maledettamente curioso. Fissava il suo sorriso, le sue labbra e i suoi denti bianchi.
Non poteva negare un interesse nei suoi confronti, cercava di essere più riservata possibile ma le era diventato difficile; più parlavano, più lei si rilassava e più si rilassava, più si apriva.

-"si anche io rimango qui, i miei partiranno per l'europa tra una settimana e io rimango con Joel, la nuova governante! Però a dire la verità manca anche a me Hogwarts, vorrei rivedere presto i miei compagni!"-

Megan si voltò verso la piazza e scese le gambe a terra -"che ne dici se ci facciamo una camminata?!"- si alzò in piedi -"dai! Se hai qualche idea, proponi qualche posto qui vicino dove possiamo andare!" - gli sorrise; la sua spensieratezza risuonava nell'aria e il suo essere così felice, voleva essere un coinvolgimento anche per gli altri.

Quella mattina si era trasformata in una giornata speciale per Megan, era impossibile negarlo.





Edited by Megan M. Haven - 9/8/2017, 19:18
 
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view post Posted on 9/8/2017, 17:41
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In Europa dove esattamente, se posso chiedere?
Ancora una volta Wolfgang si sentiva osservare da Megan, che sembrava essersi completamente rilassata in sua presenza: lui, da parte sua, trovava ancora strano ricordare la ragazza biondissima che aveva appena intravisto alla festa e, poi, rialzando lo sguardo si ritrovava questa ragazza castana, ma tanto espressiva. Sì, si sentiva osservato ma, confrontata alla precedente percezione di invisibilità, non era una brutta sensazione: no, non gli dispiaceva affatto essere il destinatario degli sguardi di Megan.
Tu dove vorresti andare?
Non aveva intenzione di lasciarsi scappare l'occasione di passare ancora un po' di tempo insieme alla ragazza: stava bene in sua compagnia e il tempo sembrava passare anche troppo velocemente.
Immagino tu sia già stata alla Chiesa di Saint-Martin-in-the-Fields, ma se vuoi possiamo fare due passi fino a là: non è troppo lontana.
 
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view post Posted on 9/8/2017, 20:05
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-“In Austria, sono amanti del verde e del relax, credo che faranno un tour lì... ma non so di preciso dove!” –

Alla sua proposta di muoversi da lì, Wolfgang accettò e Megan ne rimase felice.

-“Guarda non saprei, vorrei solo sgranchirmi le gambe e visto che sei qui con me mi sembrava giusto invitarti!”- disse con ironia e sorrise alzando le sopracciglia, poi ascoltò la sua proposta ed esordì –“Solo due minuti, precisamente! Conosco bene quel posto, amo l'arte ma soprattutto la musica e quello è un posto speciale per chi la sa ascoltare veramente!!”- si sistemò i vestiti, passò le mani tra i capelli tirandoli indietro, scoprendo così il viso, poi riprese –“Prego Wolf, mi segua!”- allungò il braccio verso di lui, formando una linea continua verso l’esterno e nello stesso momento abbassò la testa; lo stava invitando.
Megan amava essere così, la sua ironia era semplicemente qualcosa che non doveva mai mancare, soprattutto in quel momento, dove aveva visto delle risposte positive da parte del ragazzo.



 
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view post Posted on 9/8/2017, 20:47
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Secondo Anno

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Deve essere interessante, non sono mai stato nel Continente.
Aveva sempre desiderato visitare le Capitali Europee, ma ancora non aveva potuto realizzare quel sogno: Vienna, poi, si diceva fosse bellissima.
Oh, felice di non essere un peso per lei signorina, ribatté divertito dall'ironia di Megan.
Apparentemente anche lei conosceva la Chiesa di cui stava parlando - e come non conoscerla? Era decisamente famosa - e aveva accettato con prontezza, fornendo a sua volta dettagli sulla loro nuova destinazione. Sembrava che lei si divertisse a sorprenderlo in continuazione, quindi perché non ricambiarle il favore? Alzandosi in piedi per seguire la ragazza, le porse il braccio.

Vuole favorire, signorina?
Avrebbe accettato o meno quell'offerta?
A proposito di musica, cosa ti piace ascoltare?
 
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view post Posted on 9/8/2017, 21:57
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-“L’Europa è molto bella, sono stata in vari paesi e ti consiglio di visitarla un giorno... soprattutto tu che hai la fortuna di avere origini lì!”- rispose dopo aver ascoltato il desiderio del ragazzo.
Megan vide lo sguardo di Wolfgang compiaciuto e sorpreso, lei aveva capito di aver colto nel segno. Sapeva che era apprezzata per come era e questo le fece solo che piacere. Il giovane aveva apprezzato il gesto e la battuta e aveva risposto di conseguenza, Megan rideva di gusto -"Lei un peso? No affatto..."- fece una pausa -"sono solo stata costretta dalla situazione!"- serrò le labbra per cercare di mantenere una finta serietà, ma le fossette sulle guance la tradivano, come la tradivano i suoi occhi che si stringevano ogni volta che rideva o sorrideva.

Quando vide il ragazzo alzarsi, Megan lo guardò con fare interrogativo aveva colto il fatto che stesse per fare qualcosa, Wolfgang le porse il braccio e con tono gentile e con un pizzico di ironia la invitò ad unirsi a lui.
Megan arrossì in un istante *Ci risiamo...di nuovo!* sorrise, poi spinse via l’imbarazzo rispondendo –“Ma certo, molto volentieri!”- afferrò il suo braccio e iniziò a ridere –“Pensa chi ci sente!”-
Era tutto così naturale da spaventarla, era passata solo qualche ora ed era come se lo conoscesse da tempo.

-“Beh, io ascolto tutto a dire la verità... non ho un genere particolare, quello che mi colpisce ascolto e lo faccio mio!”- si voltò fissandolo negli occhi e continuò –“Vado a sensazioni!”- poi per non cadere ancora nell’imbarazzo, si voltò a guardare la strada –“Beh che fai? Andiamo o no, mi indichi la strada, Wolf!”- portò il mento in alto, socchiuse gli occhi e accennò un sorriso appagato, distendendo solo la parte sinistra della bocca.

La gentilezza del giovane serpeverde, fu sorprendente per lei e non c’era cosa che più amava ricevere. Gentilezza.

Le fece quasi strano avere un contatto così diretto, però la cosa che per lei era ancora più strana era la naturalezza che l’aveva portata a farlo. Non c’era una spiegazione, andava semplicemente come doveva andare.





Edited by Megan M. Haven - 10/8/2017, 04:10
 
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view post Posted on 10/8/2017, 09:01
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Sicuramente non potrò evitare Berlino nei miei futuri viaggi: tu vorresti venire?
Difficilmente Wolfgang si era trovato così tanto a suo agio con qualcuno, fino ad arrivare al punto di scherzare con questa persona solo per il gusto di vederla ridere. E non per ferirla o per osservare quasi clinicamente le sue reazioni: con Megan non era così, sapeva di star prendendola in giro - e che lei ricambiava prontamente - ma le loro battute erano prive di cattiveria o cinismo, solo un modo per stuzzicarsi e imparare a conoscersi meglio. Anche l'invito a viaggiare insieme - per quanto potesse essere preso come un semplice scherzo - era uscito del tutto spontaneamente dalle labbra di Wolfgang, anche se a solo ripensarci stava già mentalmente rimproverandosi.
Adesso, un peso: ok, che peserò qualche chilo in più di te ma non trovi sia esagerato definirmi un peso?
Wolf notò Megan arrossire leggermente al suo gesto: che avesse esagerato? Eppure lei aveva prontamente accettato il suo invito ed ora gli stava accanto con una naturalezza quasi inaspettata: era molto brava a superare i momenti di imbarazzo che, se fosse stato per lui, avrebbero cristallizzato la conversazione.
Sono d'accordo: ritengo che le persone, che impediscono a loro stesse di ascoltare una canzone semplicemente perché non è il loro genere, si privino della possibilità di scoprire qualcosa di nuovo.
La musica ormai era diventata una parte importante di lui, da quando aveva iniziato a studiare con Violet aveva scoperto un mondo che non avrebbe abbandonato tanto presto. Wolf si riscosse dai suoi pensieri quando la ragazza, sempre scherzando, lo esortò a indicarle la strada da prendere.
Se vuole seguirmi, signorina, la Chiesa è da quella parte.
Cercando di regolare la propria andatura con quella di Megan, Wolf iniziò ad incamminarsi in direzione della loro meta.
 
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view post Posted on 10/8/2017, 13:36
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-“Arrivi tardi! Sono già stata lì, un anno fa, e posso dirti che è bellissima... quindi caro Wolf, credo che nel tuo futuro viaggio potrei farti da cicerone!”- lo guardò con soddisfazione ed ironia, aveva apprezzato molto il suo invito, seppur pensando fosse ironico.
–“C’è il Duomo che è qualcosa di meraviglioso, sono riuscita a fare tantissime scale fino ad arrivare alla cima della cupola, la vista è mozzafiato... credimi!”- socchiuse gli occhi al ricordo di quella splendida città, poi proseguì –“Poi ho visto la Porta di Brandeburgo, Est Side Gallery, Il Palazzo del Reichstag...”- fece una pausa, Berlino era stata una delle città europee che le era rimasta più impressa, ricca di storia e monumenti. Aveva trascorso sette giorni lì ed era riuscita a vedere la maggior parte dei monumenti della città; suo padre amava la storia e le aveva trasmesso questa passione, le aveva spiegato tutto quello che c’era da sapere su ogni opera della città, lei lo aveva ascoltato con attenzione e memorizzato ogni singola parola.
Fu un viaggio indimenticabile e sicuramente da rifare, un giorno.
-“Credo che ti stia anticipando troppe cose, non voglio rovinarti la bellezza di questa città... oppure sminuirla, perché tra il raccontare ciò che uno vede e il guardare, toccare e percepire realmente... c’è una bella differenza!”- sorrise.

Ancora una volta il giovane serpeverde aveva colto la sua ironia, ormai il loro era diventato un gioco di parole e lo stuzzicarsi a vicenda aveva preso il sopravvento.
*Wolf, tu mi capisci anche fin troppo!*
Ormai riusciva a stupirsi di ogni singola parola che lui le rivolgeva, le facevano male gli zigomi per quanto stesse sorridendo. Trovarsi bene era dire poco, in quel momento.

-“Assolutamente esagerato!”- rise ancora.
Questa volta era lui a fissare lei; quando i loro occhi si incrociavano, le sensazioni erano strane; quel che sentiva era qualcosa che non aveva mai sentito, ne era spaventata ma si rincuorava del fatto che fossero delle sensazioni bellissime.
-“Vedi Wolfgang, allora andiamo d’accordo io e te!”- esordì riferendosi all’affermazione che il ragazzo le sveva fatto sulla musica.
Quando lui la invitò a seguirlo, rispondendo alla sua richiesta Megan strinse la presa –“Oh, grazie!”- gli sorrise.

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La strada era affollata, le macchine ormai avevano riempito ogni singolo pezzo della carreggiata, il traffico in quella città non mancava nemmeno l’estate. Come poteva? Londra era meta di turisti e il via vai era scontato d’estate.
Mentre camminavano Megan osservava i passanti, ne scrutava ogni mossa e ne faceva una riflessione.
-“Mamma mia che caos!”- affermò, iniziò a sventolarsi con la mano libera, il caldo in quel periodo era insopportabile –“Ci credi che da quando ho scoperto di essere una strega, mi ritrovo a pensare che forse non riuscirei a vivere senza la magia? Che poi non sai quanto mi pesa non poterla usare anche per le cose più banali!”- confessò.
Effettivamente per lei era ormai diventata un’abitudine la magia, dopotutto era la sua vita e ormai si era adattata così bene da non poterne far a meno.
-“Che origini hanno i tuoi genitori?”- chiese poi; era interessata a conoscerlo a fondo e sperava di non aver fatto una domanda che recasse fastidio al giovane –“Se posso chiedere ovviamente”- continuò con delicatezza. Aveva fatto caso, nelle domande precedenti, che Wolfgang aveva una particolare reazione nel parlare delle sue origini, ma Megan riusciva ad avere l’accortezza e la discrezione che pochi avevano. Adesso sperava solo di non averlo turbato.




 
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view post Posted on 11/8/2017, 13:14
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Secondo Anno

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Sappi che dovrai essere preparatissima, allora: non accetterei mai un Cicerone senza conoscenze più che adeguate.
Sembrava, però, che i suoi dubbi - per quanto si trattasse pur sempre di uno scherzo - fossero destinati a non avverarsi: sentendo parlare Megan, a Wolf sembrava di star passeggiando per le strade di Berlino, strade che tante volte aveva sentito raccontare da suo nonna. I bambini normali, la notte, ascoltavano la versione edulcorata delle fiabe dei Fratelli Grimm, a lui invece erano toccati i racconti di una città in piena guerra: chissà se avesse riconosciuto i luoghi della sua infanzia o se si sarebbe ritrovato nei panni del perfetto turista. Sentendo, però, le parole di Megan, preferì non dirle quanto già conoscesse di quella città, scegliendo invece di rilassarsi e godersi la voce della ragazza. La sua battuta era stata compresa - lei aveva riso, suscitandogli un sorriso sincero - e anche le sue opinioni sulla musica erano state ascoltate e, apparentemente, condivise.
Ne sono felice.
Era sincero, il fatto che Megan e lui fossero così in sintonia non mancava di stupirlo, ma al tempo stesso gli faceva piacere.
*
Wolfgang non riusciva a credere ci fossero tante persone a Londra, pur essendo estate: ovviamente bisognava considerare i turisti che, in qualsiasi mese dell'anno, assediavano la capitale del Regno Unito, ma forse si era abituato troppo ad Hogwarts e al numero, comunque contenuto, di persone che vi abitavano. Eppure, numero contenuto o meno, lui non conosceva neppure un quarto delle persone presenti e, forse, si stava privando di esperienze interessanti - belle - come era accaduto con Megan: non che avesse l'illusione che tutti fossero come lei, anzi, ma avrebbe dovuto impegnarsi a non essere così chiuso in sè stesso.
Fidati di me, ti capisco benissimo: pensa che, da quando ho preso la mia prima Passaporta o anche solo la Metropolvere, non capisco come si possa viaggiare diversamente.
Tutte quelle persone che si affaccendavano per andare da un posto all'altro, a lui sembrava che stessero svolgendo la celeberrima "Fatica di Sisifo": spingere un masso sopra una montagna, per poi lasciarlo cadere al suolo. E ricominciare.
Come avrai intuito, mio padre è Tedesco. Babbano, come i miei nonni.
Erano tornati a parlare dei loro genitori, un argomento un po' difficile per lui, ma che sapeva avrebbe dovuto affrontare se voleva conoscere meglio la sua interlocutrice.
Non so molto sulla famiglia di mia madre. O su di lei, se devo essere sincero.
Come ogni volta che parlava di Lei, Wolf aveva iniziato a giocherellare con la fede che portava al collo, pur non disturbando Megan, che stava ancora camminando a braccetto con lui.
E la tua famiglia, invece?
 
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view post Posted on 11/8/2017, 15:32
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-“Si, nemmeno io! Qua gli autobus e le metro sono così affollati da far mancare il respiro, poi presi all’ora di punta cosa te lo dico a fare!”- si legò all’affermazione che poco prima il giovane serpeverde aveva fatto.

Megan fece un sospiro di sollievo, quando il ragazzo con tranquillità le aveva risposto alla domanda, sulle origini della sua famiglia. Lo ascoltò con attenzione.
Era cresciuto con i nonni e il padre. E la madre?
A quel pensiero Megan sentì il cuore accelerare e quando lui affermò di non saperne nemmeno le origini, due erano le possibilità: lo aveva abbandonato? o non c’era più? Un argomento delicato, di questo ne era certa. Lo aveva visto portare la mano libera al collo e afferrare la catenina dove era appesa una fede; quel gesto, dopo aver parlato della madre, le dava modo di pensare che quell'oggetto fosse legato a lei.
*chissà cosa hai dentro tu...* pensò la ragazza, un velo di tristezza le coprì il volto per un istante, era come se sentisse ciò che lui stesse provando, lo percepiva nei suoi sguardi, nel movimento del corpo e del volto. Le fu chiaro che non era bravo a reprimere le emozioni, le cercava di nascondere ma lei le vedeva tutte; forse era bravo con gli altri, ma con lei affatto.

Wolfgang interruppe i suoi pensieri con la stessa domanda che lei le aveva rivolto poco prima.
-“Sono entrambi Maghi... sai hanno frequentato Hogwarts, lì si sono conosciuti!”- sorrise.
Nonostante il discorso si fosse spostato su di lei, non riusciva a dimenticare quella sensazione che il momento precedente aveva provato. Chiedere sarebbe stato forse troppo?
-“E’ molto bella...”- si toccò il collo voltandosi verso di lui, e guardandolo negli occhi, gli sorrise.
Non sapeva cosa avrebbe detto, se sarebbe bastato per sapere un po’ di più. Era curiosa, ma la sua curiosità era mirata ad un unico scopo, conoscerlo fino in fondo anche se, era consapevole che non sarebbe bastata solo una giornata per farlo.




 
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view post Posted on 12/8/2017, 14:45
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Megan aveva ascoltato con attenzione le sue parole sulle origini della sua famiglia e, soprattutto, sulla sua ignoranza nei confronti di sua madre: Wolf sapeva che quello era un argomento "difficile" da affrontare per molte persone, un argomento non semplice neppure per lui, ma non aveva problemi ad essere sincero. O a dire parte della verità, almeno: Megan non si meritava alcuna bugia da parte sua, ma non pensava di essere in grado di rivelarle cosa le fosse successo, come ne fosse responsabile. Fortunatamente Megan aveva preferito rispondere alla sua domanda piuttosto che investigare sulla sua risposta che, ammetteva, era abbastanza evasiva.
I tuoi sono maghi, ma hanno preferito crescerti come una Babbana? Come mai?
Non capiva come fosse possibile che due maghi avessero deciso di privarsi della magia per così tanto tempo o per quale motivo avessero deciso di privare la propria figlia di una parte di sè: era decisamente interessato a conoscere la risposta di quella domanda. Talmente interessato che a momenti non notava il movimento della mano di Megan, volto chiaramente ad indicare la vera che lui portava al collo.
Era di mia madre.
Era stato sciocco, aveva nuovamente giocato con la sua collana: era ovvio che quel gesto avrebbe attirato l'attenzione di una persona tanto attenta come Megan.
 
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