Let it all go., For Wolfgang

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view post Posted on 12/8/2017, 22:29
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Ocean eyes.

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Wolfgang, alla risposta della ragazza sui propri genitori, fu molto interessato; le chiese per quale motivo, avessero fatto la scelta di non farle conoscere la magia. Megan si aspettava quella domanda; quando raccontava della sua vita, era un dettaglio che non poteva passare inosservato. Si, i suoi genitori erano maghi, ma avevano una visione particolare della magia.
La giovane corvonero, rispose sorridendo -"I miei genitori hanno fatto una scelta, quando sono nata" - fece una pausa -"nonostante le mie capacità e qualche episodio accaduto quando ero piccola, loro hanno sempre ritenuto opportuno che io conoscessi questo mondo, solamente quando sarei stata pronta ad affrontarlo... non volevano che crescessi, sentendomi superiore o con pregiudizi, verso chi era diverso da me."- prese fiato concedendosi un momento, poi continuò -"se sono chi sono oggi, lo devo a loro! E sono contenta di aver avuto la possibilità di vivere una vita normale e di aver visto le cose come le vedono le persone normali, senza nessun aiuto legato alla magia."- lo osservava -"Ora conosco entrambi i lati e, nonostante la mia natura e la mia preferenza verso il mondo magico, so che le emozioni, le soddisfazioni e le esperienze sono, a modo loro, belle anche senza la magia... non so se sono stata chiara!"-
Megan aveva cercato di spiegare la cosa, nella maniera più semplice possibile. Stimava molto i suoi genitori; il modo in cui l'avevano educata, era parte della formazione del suo carattere.
- "ho conosciuto persone che odiano a morte i babbani, li incolpano di cose che riguardano il loro passato e a me sembra assurdo!"- concluse.

Quando il ragazzo diede la conferma, a ciò che Megan aveva pensato, della fede che portava al collo, lei sorrise dolcemente, per fargli capire che aveva compreso, che non avrebbe chiesto di più se non fosse partito da lui.

**

Parlando, erano ormai arrivati di fronte alla chiesa; La grande struttura, in stile rococò, si mostrava per la sua intera bellezza. La piccola scalinata che conduceva all'entrata, era piena di persone sedute, per stanchezza o per un semplice momento di puro relax.

-"Sai per caso che ore sono?"- chiese al giovane; sapeva che a mezzogiorno all'interno della chiesa si esibivano artisti emergenti ed entrare, non aveva nessun costo.
Le sarebbe piaciuto poter ascoltare qualcosa insieme a lui.



 
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view post Posted on 13/8/2017, 12:55
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Secondo Anno

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Wolfgang aveva passato tutta l'infanzia a sentirsi diverso a causa del suo cognome o delle origini di suo padre, ora avrebbe dovuto affrontare problemi simili a causa del suo essere Nato Babbano? Fino a quel momento, però, neppure si era mai reso conto del fatto di essere "diverso", quindi era inutile fasciarsi la testa per qualcosa che ancora non era avvenuto: se fosse successo, se qualcuno avesse tentato di sfruttare a proprio vantaggio questa sua "diversità", lui si sarebbe fatto trovare preparato.
Devo dire che è una scelta interessante che tu hai affrontato con molta maturità.
Megan avrebbe potuto lamentarsi di essere stata defraudata di una parte di sè e rifiutare completamente o il mondo magico o il mondo babbano: lei, invece, aveva avuto la capacità di comprendere le scelte dei suoi genitori e di apprezzarle. Non sarebbe mai diventata una di quelle ragazze viziate perché vivere tra i Babbani e come una di loro l'aveva portata a comprendere quanto fosse difficile non poter risolvere i propri problemi semplicemente agitando una bacchetta.
Non posso dire di non apprezzarlo.
*
Anche la chiesa di Saint-Martin-in-the-Fields era stata assediata dai turisti, che avevano deciso di sfruttare la sua scalinata per godersi un po' di riposo. Alla domanda di Megan, il ragazzo dovette lasciarle il braccio per poter osservare l'orologio che aveva al polso, anche se con una leggera esitazione che sperava passasse inosservata.
Mancano quasi dieci minuti a mezzogiorno. Sei per caso in ritardo?
Sperava che la risposta fosse negativa.
 
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view post Posted on 13/8/2017, 16:32
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Ocean eyes.

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Riuscire a vedere quanto Wolfgang aveva apprezzato, ciò che le aveva detto, le diede sollievo. Non era stata ne fraintesa, ne incompresa, vedere che lui l'aveva ascoltata con attenzione la fece sorridere -"Grazie Wolf, ne sono felice!"- e lo era davvero, tutto era così perfetto, da sentirsi nell'impossibilità di poterlo descrivere.
Sensazioni su sensazioni, era davvero reale stare lì? condividere così profondamente parte della sua vita con una persona a lei sconosciuta, le sembrava così surreale. Forse perché non sentiva Wolf come una persona estranea, per quanto lo fosse concretamente.

**
Quando Wolfgang mollò la presa per guardare l'orologio, Megan avrebbe preferito non chiedergliela affatto l'ora; si era abituata al calore del suo corpo vicino al suo.
Alla domanda del giovane Megan si spostò davanti a lui, si tirò indietro i capelli, lo faceva spesso quando era imbarazzata.
-"No, assolutamente!"- rise
*figurati se sono in ritardo, ci rimarrei anche per tutto il giorno qui!* la sua testa andò per un secondo su di giri, il bello dei pensieri era quello, nessuno poteva sentirli, nemmeno la persona alla quale erano rivolti.

-"veramente, te lo chiedevo perché a mezzogiorno, ci saranno delle esibizioni nella chiesa e l'entrata è gratuita..."- fece una pausa e inspirò, buttò poi fuori l'aria lentamente e continuò -"magari, se ti va, potremmo ascoltare qualcosa insieme"- lo aveva appena invitato, le era stato così difficile che il cuore lo poteva sentire arrivare fino in gola. Avrebbe accettato? Lei sperava di si.




 
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view post Posted on 13/8/2017, 17:40
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Tutto quello che aveva finora detto a Megan era la verità: forse non era ancora in grado di comprendere perfettamente la scelta dei suoi genitori, ma poteva decisamente apprezzare come Megan avesse affrontato tutto questo. Quando glielo aveva detto, Megan sembrava aver preso le sue parole come aveva sperato, se si voleva considerare il sorriso che le era comparso in volto dopo le sue frasi.
Non serve ringraziarmi, sto dicendo solo ciò che ne penso.
Forse avrebbe potuto dare l'impressione di regalare complimenti eccessivi nei suoi confronti, ma chiunque l'avesse conosciuto avrebbe potuto dire che solitamente non era quello il comportamento tipico di Wolfgang: oh, non era insolito per lui dire la verità, ma solitamente si limitava ad utilizzarla come arma per ferire i suoi "avversari". Eppure, con Megan, la verità era solamente un metodo per esprimere la propria ammirazione.
*
Involontariamente, alla risposta di Megan, qualcosa in lui si rilassò: non gli aveva chiesto l'ora perché aveva altri impegni e doveva andarsene - chissà per quale motivo poi la sua eventuale risposta gli aveva causato così tanta ansia, chissà per quale motivo il pensiero che lei se ne andasse gli avesse causato tanto panico. Lei, però, sembrava imbarazzata, ma non voleva focalizzare l'attenzione su quel particolare, non voleva che lei si sentisse talmente in imbarazzo da volersene comunque andare, nonostante il suo invito.
Non avevo idea che ci fossero degli spettacoli qui, ma sarei decisamente felice di passare altro tempo insieme a te.
Musica, non musica. Spettacoli, non spettacoli. Se voleva essere sincero con Megan, allora avrebbe dovuto mostrare un po' più di coraggio e dire tutta la verità.
 
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view post Posted on 14/8/2017, 10:34
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Aveva detto si, Wolfgang avrebbe trascorso altro tempo con lei. Aveva accettato il suo invito.

-"Scherzi? Qui sempre, ogni giorno! E ne puoi sentire alcuni veramente bravi."- affermò, poi disse -"Ahi! Wolf non pensavo di coglierti impreparato eh!"- rise prendendolo in giro.
Si sentiva così felice da non poterlo nascondere, non voleva affatto a dirla tutta.

-"Adesso se mi perdoni, vado a leggere la locandina, aspetta qui!"- si voltò e salì gli scalini, facendo zig zag tra le persone sedute sul marmo freddo. Accanto alla porta vi era una bacheca dove, erano illustrati tutte le date e i concerti del mese. Con il dito iniziò a scorrere tutto il foglio, e alla data odierna lesse: "Vivaldi: Le quattro stagioni" - Julia Fischer & The Accademy of St. Martin in Fields.

-"Vieni!" Invitò Wolf a salire e a raggiungerla -"Guarda oggi!"- fece segno al ragazzo di guardare sulla bacheca.
-"Non so se sia di tuo gusto, ma io adoro le quattro stagioni di Vivaldi, so che non è una cosa che piace a tutti quindi se desideri fare altro capisco!"- gli sorrise gentilmente -"posso garantirti che è qualcosa di spettacolare però, da rimanerne affascinati!"- continuò con sincerità. Megan adorava quel concerto e sebbene non fosse la prima volta che lo ascoltava, anche se da musicisti diversi, le avrebbe fatto davvero piacere poterlo ascoltare con lui.
In realtà se la risposta di Wolfgang sarebbe stata negativa, lei lo avrebbe accettato, l'importante era continuare a condividere il tempo con lui.

-"ah dimenticavo, dura 30' come hai visto... quindi ripeto, non mi offendo se dici di no!"- concluse ridendo.





 
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view post Posted on 14/8/2017, 20:09
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Era come essere entrati in un loop emozionale: più Megan era contenta, più la felicità assaliva anche lui - ed entrambi sembravano essere abbastanza impegnati a portare avanti questo circolo vizioso. La sua risposta aveva causato la felicità della ragazza, Wolf poteva tranquillamente percepirlo, cancellando tutti quei dubbi che ancora cercavano di minare la felicità di quel pomeriggio: lei voleva stare in sua compagnia, esattamente come lui.
Non sei contenta di poter sfoggiare le tue doti da Cicerone anche a Londra?, ribatté lui, con un sorriso divertito.
Vederla allontanarsi, anche solo per leggere la locandina dell'evento in programma lo lasciò con l'amaro in bocca: non sapeva spiegarsi il perché di quella strana sensazione ed era sicuro che la confusione che provava in quel momento fosse ben scritta in volto. Fortunatamente lei lo richiamò in fretta al suo fianco, quindi - cercando di mascherare il suo viso - si sbrigò ad avvicinarsi a lei, che con molto entusiasmo gli mostrò lo spettacolo che le sarebbe piaciuto osservare.
Non serve che mi dici altro: qualsiasi cosa ti entusiasmi tanto, deve essere incredibile.
Non aveva mai ascoltato l'intero concerto di Vivaldi, ma in quel periodo si stava impegnando molto a colmare le sue lacune in ambito musicale: quella!sarebbe stata una perfetta opportunità per "cogliere due piccioni con una fava", stare insieme a Megan e ascoltare buona musica.
Sai, ad Hogwarts ho iniziato a partecipare al "The Wizard Voice": non sapevo praticamente nulla di musica prima, ma Violet è un'ottima insegnante.
 
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view post Posted on 15/8/2017, 16:21
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-"non posso fare tutto io però, avrai qualche dote speciale anche tu!"- ribatté con tono ironico, strizzando l'occhio al ragazzo.

Una volta vista la locandina e mostrata al giovane serpeverde, Megan ascoltò con stupore la risposta datagli da Wolf, riguardo il suo invito ad ascoltare il concerto. Non se lo aspettava e la reazione fu così spontanea da non volerla nemmeno nascondere. Arrossì e questa volta era più evidente che mai.
-"Grazie! Sei davvero carino con me Wolf!"- gli sorrise.

-"comunque ho sentito parlare del Wizard Voice, però non so nulla a riguardo... cosa è? Potrebbe essere interessante partecipare quest'anno!"- alzò le spalle;
Megan amava tanto la musica, ma mai si era interessata a questo tipo di "evento" e non sapeva in cosa consistesse.
Partecipare, se cosa fattibile, sarebbe stata una grande opportunità per approfondire il suo bagaglio musicale ma anche per rivedere Wolf; poteva essere una scusa, oppure forse nemmeno ce ne sarebbe stato il bisogno.

-"ci siamo?!"- afferrò la mano del ragazzo delicatamente e lesse l'ora; mancavano cinque minuti all'inizio del concerto, lei era entusiasta di far ascoltare a Wolfgang quello che lei amava e poter condividere con lui parte di se.
-"Su, su... entriamo!"- gli sorrise, senza lasciargli la mano e senza dargli la possibilità di controbattere, lo trascinò davanti alla porta; si voltò verso di lui -"Non sai quanto sono emozionata!"- rise con dolcezza.







Edited by Megan M. Haven - 15/8/2017, 18:15
 
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view post Posted on 16/8/2017, 13:13
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Oh, di questo non preoccuparti, ribattè Wolf ironicamente.
Probabilmente le sue parole l'avevano nuovamente imbarazzata - il rossore delle guance spiccava rispetto al candore della pelle - eppure sembrava che Megan gli stesse ricambiando il favore, considerando la sua risposta: stava esagerando? Era davvero così evidente il suo comportamento? Megan, però, non aveva mai avuto modo di conoscere una qualsiasi sua altra versione: come poteva sapere che quello non era un comportamento usuale per lui? Giravano voci a Hogwarts o Danielle le aveva raccontato del loro primo incontro? Oh, non sarebbe stato affatto giusto: lei si era facilmente adeguata alla sua stregua, senza giustificazione alcuna. No, doveva rilassarsi: probabilmente stava leggendo troppi inesistenti sottintesi in una innocentissima frase - non sapeva come risponderle, però. E se non le avesse risposto, come avrebbe potuto prenderla lei? Sorrise, a sua volta imbarazzato dal suo commento, nascondendosi dal suo sguardo, fin troppo espressivo.

Il Wizard è un club di musica, dove gli studenti che lo desiderano possono ritrovarsi per suonare o cantare, od imparare a farlo, le spiegò, con un sorrisetto imbarazzato nei suoi stessi confronti, Sembro un manifesto, ma è sostanzialmente quello che ho detto: io ci sono finito praticamente per sbaglio e, non so nemmeno come, ma mi sono ritrovato in mezzo alla preparazione dello spettacolo di Halloween.
Ricordava ancora l'imbarazzo dei primi incontri, la fatica per memorizzare le parti e la paura sorda prima di entrare in scena: lo spettacolo era stato un successo, ma prepararlo non era stata una passeggiata.
Comunque, se ti interessa, dovresti provare a scrivere a Violet: alla fine, partecipare non richiede tantissimo impegno e mi farebbe piacere vederti più spesso anche ad Hogwarts.
Ecco, si era aperto nuovamente troppo: eppure era stato sincero, sarebbe stato bello poter frequentare Megan anche ad Hogwarts. Nonostante fosse passato già un anno ed avesse incontrato diverse persone, non si era mai legato veramente a nessuno - Megan era un'eccezione, una bella eccezione. Lei gli prese la mano per leggere l'ora, ma a Wolfgang non poteva interessare meno: tutta la sua attenzione era concentrata sul punto in cui le loro mani si toccavano - sperava, sì sperava non la lasciasse troppo presto: era stato piacevole stare vicino a lei mentre camminavano insieme, voleva rivivere per qualche momento ancora quella sensazione.
Lo sono anche io.
Era sincero sì, ma di cosa stava realmente parlando?
 
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view post Posted on 16/8/2017, 14:48
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-“No, ma è una cosa bellissima! Non sapevo in cosa consistesse... allora credo che mi dovrò iscrivere, soprattutto, per darti un po’ fastidio!”- rise, punzecchiandolo.
Il Wizard Voice sarebbe stato una grande esperienza, soprattutto per lei che di musica ne aveva ascoltata tanta e ne era davvero appassionata; pensarci non le sembrò male, il nuovo anno sarebbe arrivato presto e perché non provare nuove esperienze?

*

“lo sono anche io” - quella frase risuonò nella sua testa per quel breve istante da poter sentire i brividi attraversale la pelle, toccandole ogni parte del corpo, non avevano risparmiato nulla. Fece un sussulto leggero, la sua mano teneva ancora quella del giovane serpeverde, mosse le dita per trovare l’incastro giusto e quando ci fu, Megan poteva sentire le mani intrecciarsi perfettamente, l’una con l’altra; non si voltò a guardarlo, sarebbe stato troppo, la strinse forte, poi dopo qualche secondo mosse i primi passi per entrare nell’edificio; sentiva il cuore battere forte, pulsava frettolosamente, e con qualche respiro cercava di trovare la calma, o di gestirla quanto più le fosse possibile.
Avere il contatto diretto con quel ragazzo le faceva sentire ogni tipo di emozione, in quel momento, sensazioni bellissime le percorrevano la pelle: il caldo e il freddo si alternavano vertiginosamente, da farla impazzire.

Una volta entrati, lo stupore che quell’ambiente suscitava non era cambiato. La chiesa si mostrava in tutta la sua bellezza: divisa in tre navate con volta a botte e al di sopra di esse ampie tribune laterali.
Non erano gli unici, la chiesa era piena di persone e gli strumenti, erano già tutti sistemati davanti all’altare: schiere di violini, violoncelli, spartiti, leggii e musicisti che andavano e venivano, per prepararsi all’evento.
-“Dobbiamo affrettarci a trovare un posto, che ne dici di quella panca in quarta fila li a destra?”- bisbigliava.
I musicisti si erano messi in posizione, le persone continuavano ad entrare e la possibilità di rimanere in piedi era elevata. Le sarebbe forse importato? Stare in piedi o meno era così vitale? No. In quel frangente, poteva accadere di tutto, niente l’avrebbe distratta da ogni cosa le si sarebbe presentata davanti, se non lasciare la mano di Wolf, e lei non voleva affatto.

Megan si sentiva sopraffatta da troppe emozioni, non le era mai capitato, stare accanto a Wolf la faceva sentire tremendamente bene; un bene diverso dal solito. Non si era mai preclusa il fatto di conoscere gente, di fare amicizia; ma lui era capitato, così di blocco, in un giorno qualunque della sua vita in città e in quelle ore tutto era stato così perfetto, da sembrarle un sogno.
Sentimenti? Si trattava di quello? Ma lei non lo conosceva affatto, perché fidarsi? Megan si riempiva di domande a cui non sapeva dare risposta, ma sapeva certamente come comportarsi, come affrontare tutto ciò: non lasciarsi sconfiggere dalla razionalità delle cose, vivere ogni momento e fidarsi delle sensazioni. Le sue sensazioni erano positive, e sebbene Wolfgang fosse un estraneo per lei, era come se lo conoscesse da più tempo, come se riuscisse a leggergli dentro. Lo aveva visto imbarazzarsi, sentirsi a disagio, tentennare, lasciarsi andare, fare complimenti, essere gentile ma soprattutto lo aveva sentito vero. Fin dal principio.






 
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view post Posted on 16/8/2017, 15:31
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Oh, forse non dovevo dirti nulla allora!
Era evidentemente uno scherzo, era facile lasciare che l'ironia prendesse il sopravvento con lo scopo non di ferire per una volta, ma di stuzzicare la Sua interlocutrice. Mantenere l'attenzione viva, anche se gli sembrava impossibile in quel momento non interessarsi a lei che, priva di pregiudizi, si era aperta con semplicità - fiducia - nei suoi confronti.
*
Wolfgang poté sentire l'effetto che le sue parole ebbero nella ragazza - la mano di lei lo stava ancora stringendo - una specie di brivido sotto pelle, un leggero sussulto che gli mozzò il fiato. Cosa stava succedendo? Lei prese ancora una volta l'iniziativa, facendo scivolare la sua mano fino ad incastrare le loro dita insieme - darsi la mano - senza guardarlo: la capiva, non sapeva avrebbe potuto resistere anche a un contatto diretto con i suoi occhi. Wolf ricambiò la stretta leggera di lei - ci sono, siamo nella stessa situazione - per poi seguirla all'interno della chiesa: sapeva che quella costruzione era bellissima, l'aveva visitata altre volte, ma quel giorno proprio non riusciva a concentrarsi - sarebbero anche potuti essere in una stanza completamente buia, spoglia per quello che a lui interessava in quel momento.
Sì, è perfetto: andiamo a sederci, le rispose conducendola alla panca da lei indicata.
Era perfettamente certo che non avrebbe resistito tutto il tempo del concerto, in piedi, tenendole la mano: forse stare seduti avrebbe aiutato a combattere quella strana sensazione di vertigini che lo stava prendendo in quel momento. Si erano seduti appena in tempo, riusciva a vedere che il concerto sarebbe iniziato tra pochi istanti, eppure la voglia di ricambiare il coraggio di lei era troppo pressante.

Grazie.
Grazie per aver condiviso questa esperienza con me. Grazie per questo pomeriggio. Grazie per essere te stessa.
 
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view post Posted on 16/8/2017, 22:53
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Ocean eyes.

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Megan si lasciò trascinare dalla presa di Wolfgang, lo avrebbe seguito ovunque in quel preciso istante, se fosse stato possibile. Quando si sedettero, l’uno di fianco all’altro le fu difficile mantenere il controllo di quella situazione; se Wolf avesse avuto le orecchie di un vampiro, avrebbe potuto ascoltare quanto il cuore di Megan stava scoppiando, batteva forte contro il petto e le rimbombava in ogni singola parte del corpo.
Quando la giovane corvonero, sentì il ragazzo ringraziarla, non poté trattenersi; volse lentamente lo sguardo e gli sorrise –“A te!”- disse sottovoce, scandendo le parole.
Il silenzio attorno a loro si fece sempre più largo, il concerto stava iniziando.
-“Shhh...”- portò l’indice davanti alla bocca –“Godiamoci il momento!”- sorrise.
Il momento era il loro, anche con altre sessanta persone attorno, era solo loro.




Sentire le prime note invadere quello spazio, fecero rilassare Megan che chiuse gli occhi ascoltando attentamente. Furono rappresentate in ordine: La primavera, L’estate, L’autunno e L’inverno.
L’ambiente era un misto di emozioni, la musica risuonava alternandosi tra toni bassi, e toni alti; di sottofondo, i suoni rendevano più reale la sceneggiatura: si potevano udire i fruscii delle foglie, il canto degli uccelli, il ronzio degli insetti e i rumori della natura.
Tutto era così suggestivo, che lo si poteva leggere sui volti delle persone sedute lì: chi ascoltava in silenzio, chi chiudeva gli occhi, chi si dondolava e così via.

Megan restò con gli occhi chiusi, si lasciava trasportare da quelle melodie e dai pensieri.
Cosa sarebbe successo una volta finito tutto? Che avrebbero fatto?









Edited by Megan M. Haven - 17/8/2017, 08:52
 
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view post Posted on 18/8/2017, 13:03
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Non poteva non assecondare Megan in quel momento, non avrebbe avuto la forza di fare diversamente. Seduti uno accanto all'altra, Wolfgang si lasciò trasportare dalla musica che davvero sembrava capace di dar vita alle stagioni rappresentante: chiunque fosse stato presente avrebbe avuto una prova del fatto che la magia realmente esisteva. La capacità di farsi trasportare dalle emozioni, di perdere il controllo di sè - e dell'ambiente circostante - grazie all'Arte, questa era Magia: Megan gli aveva permesso di scoprire quel nuovo mondo nella Chiesa di Saint-Martin-in-the-Fields e lui sperava di poterle ricambiare il favore, avendole parlato del Wizard Voice.
*
I trenta minuti trascorsero con maggior velocità del previsto - sembrava davvero che il tempo scorresse più velocemente quando non lo si voleva - ed era con molta delusione che Wolf osservava le persone uscire dalla Chiesa: presto avrebbero dovuto alzarsi anche loro, altrimenti sarebbe risultato troppo evidente il suo continuo esitare.
Aspettiamo che le persone escano prima, ti va? Non mi piace camminare troppo in mezzo alla gente.
Una scusa, una come un'altra per passare ancora del tempo insieme a lei - si stavano ancora tenendo per mano e dove ciò sarebbe risultato imbarazzante, lui non era ancora pronto a lasciarla andare.
Vorrei continuare a vederti.
Un desiderio espresso a mezza voce, lasciando a Megan il compito di decifrarlo: vorrei continuare a vederti ora, vorrei continuare a vederti in questi giorni o a scuola. Semplicemente, vorrei continuare a vederti, se per te va bene.
 
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view post Posted on 18/8/2017, 14:19
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Quei trenta minuti trascorsi immaginando fossero eternità, passarono troppo velocemente; quando i musicisti finirono di suonare, un boato di applausi invase la chiesa. –“Davvero bravi!”- esclamò la giovane corvonero, guardando stupita la scena e assorbendo ogni tipo di emozione che si disperdeva nell’ambiente.
Come alla fine di ogni concerto, la massa di gente era pronta già a dileguarsi, Megan non aveva mai capito il perché tutti si ostinassero a accalcarsi e a spingersi per uscire, davano forse una medaglia?
La sua mano stringeva ancora quella di Wolf, non avrebbe voluto lasciarla, anche se le circostanze l’avrebbero obbligata prima o poi.
Quando Wolfgang la invitò a rimanere, fino a che la gente non fosse uscita da lì, lei annuì guardando la folla, –“Si, sono d’accordo con te! Non capisco come facciano sinceramente!”- poi si voltò ad osservarlo, le sembrava così assurdo ma anche così tremendamente vero nello stesso tempo, che per la prima volta non aveva parole da dire. I loro sguardi parlavano da sé, le loro mani e i loro gesti, parlavano da se.

Le parole successive del ragazzo, fecero tornare il mix di emozioni che si era attenuato poco prima *tu vuoi rivedermi?* aprì la bocca e inspirò lentamente *Si, assolutamente si!* avrebbe voluto urlare in quel preciso istante, ma rimase composta e timidamente rispose –“Farebbe piacere anche a me!”- gli regalò un sorriso sincero, felice, e i suoi occhi lucidi, facevano percepire l’emozione che in quel momento stava provando; la mano, che poco prima aveva allentato un po’ la presa, ritornò a stringere quella di Wolf, non aveva intenzione di lasciarla, non ora.

Ormai la folla si era sparpagliata fuori dalla chiesa e il momento di uscire era giunto.
Megan sapeva che qualsiasi cosa avrebbe fatto di lì a poco, sarebbe servita per avvicinare Wolf ancora di più a lei. Poteva sentire, che quel che provava era ricambiato in qualche modo.
Spaventata e consapevole allo stesso momento, percepiva la paura di una cosa mai provata prima, riuscendo però a scacciare i pensieri e ad andare avanti, godendo a pieno del momento.
Si alzò delicatamente dalla panchina, lasciò scivolare la mano afferrando l’indice del ragazzo trascinandolo a sé –“Andiamo?”- sorrise.
In quel momento la voglia di stare insieme a lui non riusciva ad affievolirsi, anzi, saliva sempre di più. Non avrebbe voluto finire la mattinata così.
-“Magari, vista l’ora possiamo andare a mangiare qualcosa?”- chiese - “E poi ancora devi dirmi... ti è piaciuto o no il concerto?”- continuó con grande entusiasmo; sperava in una risposta positiva, perché è di quello che aveva bisogno e non aveva voglia di smettere di averne, almeno oggi o chissà.








Edited by Megan M. Haven - 21/8/2017, 08:24
 
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view post Posted on 20/8/2017, 17:53
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Lo spettacolo era piaciuto anche a Megan, che non aveva esitato a offrirgli le sue sensazioni: le persone continuavano ad uscire dalla Chiesa, ma anche lei condivideva la sua opinione e non sembrava voler andarsene tanto presto. La risposta di lei, così sincera, lo riempì di gioia, sebbene fosse ancora imbarazzato dalla propria confessione: si stavano ancora tenendo la mano e sentirsela nuovamente stringere da Megan gli regalava emozioni inaspettate. Quando ormai la maggior parte delle persone che avevano assistito allo spettacolo furono uscite dalla Chiesa, lei fece scivolare la mano fino a prendergli l'indice, esortandolo ad accompagnarla a pranzo.
Sarebbe magnifico: hai preferenze di cucina?
Era una semplice domanda di cortesia: a lui non interessava minimante prendere una decisione in merito, l'importante era continuare a passare del tempo insieme a Megan e sembrava che per lei fosse lo stesso. Alla sua successiva frase, Wolfgang si rese conto che, nell'ansia di far comprendere alla ragazza i suoi confusi sentimenti, non aveva ancora commentato lo spettacolo cui avevano appena assistito.
É stato magnifico: devo davvero ringraziarti per avermelo mostrato.

Edited by Wolfgang Bogdanow - 20/8/2017, 22:52
 
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view post Posted on 21/8/2017, 07:24
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-“Guarda poco più avanti dovrebbe esserci una pizzeria italiana, si mangia bene lì! Magari ci prendiamo qualcosa a portar via oppure ci mettiamo seduti."- Megan rispose alla domanda del ragazzo e continuò, apprezzando lo stupore che il giovane aveva mostrato dopo aver ascoltato il concerto, -“Beh, che dire! Sono contenta... ora puoi dire a Violet che anche in vacanza ti sei dato da fare. Ah, non dirle che ti ho portato io, a sentire una cosa simile, potrebbe escogitare qualche punizione per favoritismo ad altre case!”- disse ridendo, il bello di tutto quello che si era creato fino a quel momento, era la complicità che aveva accompagnato lei e Wolfgang; era così tutto naturale.

Quando furono fuori dalla chiesa, Megan che ancora stringeva l’indice del giovane, mollò la presa per ricomporsi: si passò le mani tra i vestiti e tra i capelli, portò le mani in alto per sgranchirsi un po’ e scese le scale per prima –“Allora... bisogna girare a destra, dovrebbe stare più avanti... ci metteremo si e no 5 minuti da qui!”- invitò Wolfgang a seguirla, facendogli segno con la mano –“E’ troppo per lei Mr. Wolf? Può resistere?”- tornò a prenderlo in giro, sorridendogli.
Megan voleva stupirlo ancora. Pizzeria Italiana. Una delle migliori della città.
-“Già immagino fili e fili di mozzarella e tanto pomodoro...”- chiuse gli occhi e immaginò la scena, poi li riaprì –“Ok, non prendermi per scema ma devi sapere che io amo mangiare, soprattutto dolci!”- rise –“E date il mio ottimo buon gusto, ti stupirò anche questa volta, oltre che accontentare il mio stomaco!”- rise ancora –“Ah e ovviamente, sei in mia compagnia!”- alzò il mento, poi con dolcezza lo spinse spalla a spalla, poggiando la testa su quest’ultima.

Ora camminavano, l’uno di fianco all’altro.







 
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