King Cross è infestata, ~ Vath

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view post Posted on 25/8/2017, 13:35
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Lo sgomento di Cassia le aveva dato un attimo di lucidità. Non era contenta di come fossero andate le cose. Era assurdo. L'uomo quadrato si era sciolto improvvisamente come un gelato in pieno agosto in un posto vicino l'equatore. Le aveva appena proposto di accompagnarla nella stanza. Cos'altro poteva fare se non accettare? Non amava i cambiamenti repentini di atteggiamento, non senza una spiegazione. Lei spesso assumeva strani atteggiamenti ma erano imputabili quanto meno alla sua giovane età. La sua espressione da ebete era ancora lì, non era cambiata. Possibile che avesse intenzioni buone? Oh sì. Poteva essere inspiegabilmente lunatico, ma la natura era quella. Quando Vath Remar diceva una cosa, nulla voleva intendere fuorché la cosa stessa. Non aveva cattive intenzioni ne era, certa. E lei aveva bisogno di dormire.
Alzò il braccio destro, indicando la direzione verso la quale si sarebbero dovuti recare. La stanza di Cassia si trovava al terzo piano della tenuta. Arrivati al terzo piano avrebbero dovuto superare tre stanze, prima di trovare la sua.



Poteva figurarsela e pregustarla. La sua stanza era enorme e pomposa. Tutto i quella casa aveva l'impronta della madre e lei le avrebbe dato fuoco. Ma in quel preciso istante aveva solo voglio di smetterla con quella farsa e dormirci su. Forse l'indomani a mente lucida gli avrebbe mandato un gufo. Cosa avrebbe scritto all'interno della lettera non le era ben chiaro. Non le era chiaro nemmeno l'intento, ma non aveva la minima voglia di pensarci in quel momento.
Fece un passo, simulando l'allontanamento dal ragazzo.

-Di qua

Non attese di essere presa, per mano, per il braccio o in qualsiasi altro modo. Fece quel passo che indicò che chiaramente avrebbe potuto camminare senza problemi. La prima cosa le venne in mente in quel momento fu che non lo avrebbe accompagnato alla porta. Che razza di padrone di casa non riaccompagna i propri ospiti alla porta? Immaginava che l'uomo ne fosse ben consapevole. Arrivata in stanza avrebbe chiamato un elfo al'ordine a svolgere il compito.

- Bisogna fare un po' di scale, terzo piano sulla destra.

Sorrise, sinceramente, nonostante il turbamento dello strano momento

 
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view post Posted on 26/8/2017, 04:44
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Vath
Remar «

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L'uomo sorrise, la ragazza aveva ancora un espressione perplessa ma alzò il braccio indicando la strada da seguire. Cassia si mosse avanzando qualche passo per far intendere che avrebbe potuto camminare da sola, Vath accettò la sua decisione e la seguì verso la strada a cui la giovane lo condusse. «Non è un problema, dovrò abituarmici per la mia futura casa.» Le disse ridacchiando. «Anzi, magari la prossima volta ti inviterò io, magari a prendere un buon calice di vino nel salotto, vorrei ricambiare la cortesia.» L'uomo percorse le scale, seguendo un passo indietro, la giovane erede dei Cavendish. Superò delle stanze di squisita eleganza arrivando fino ad una stanza da letto regale grande, con molta probabilità, quanto il suo intero appartamento. «Molto bella la tua stanza da letto.» Ammise con evidente ammirazione, ambiva ad ambienti simili, miti e leggende, erano stati parte del proprio sviluppo adorava la mitologia Greca e l'Architettura Ellenica. Quella stanza, con le colonne a sostenere la volta avevano un che di cultura greca che, con le sue colonne, gliela fece apprezzare. Si prese la libertà di avvicinarsi al letto e prepararglielo, chiudendo al contempo le finestre per oscurare la stanza. Estrasse la bacchetta dal bastone da passeggio e tese il braccio in avanti, sarebbe dovuto spuntare un piccolo globo luminoso. «Vieni Cassia.» Le disse gentilmente.
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view post Posted on 31/8/2017, 15:51
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La stanza della ragazza era abbastanza scura, ma il giovane le fece luce. Erano arrivati.
Durante il percorso cercò di tenere le gambe ben salde, avrebbe dovuto percorrere diverse scale e aggrapparsi al corrimano sarebbe risultato alquanto ridicolo. Non ci furono problemi di percorso e soprattutto non incontrò nessun elfo ad importunarla con falsa cortesia.
Insomma arrivarono nella stanza di Cassia. Non la vedeva da mesi. Quasi non la riconosceva eppure era la stanza gemella di tutte le altre. Solo l'arredamento cambiava. Ma poteva riconoscere distintamente la forma di quelle quattro mura e la disposizione dei mobili che era identica a quella del padre. Per un attimo lo rivide lì agonizzante e pieno di paura.
Cassia non sapeva cosa avesse provato davvero quella notte, ma ritornò in sé e decise che non le interessava.

-Sarei ben lieta di bere un calice di vino nella tua dimora.

Il ragazzo le tese un braccio. Non voleva mica rimboccarle le coperte? Lui aveva deciso di calmare gli animi ma di certo non si sarebbe lasciata trattare come una bambina.
Non sapeva bene cosa fare.

*Vuoi mettermi il pigiamino Sir Remar?*

Sorrise vistosamente. Ormai l'incontro stava per concludersi un po' di ilarità in quel momento ci stava bene. Accettò dunque il suo braccio per essere scortata nel letto.

 
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view post Posted on 2/9/2017, 14:06
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La ragazza fece un sorriso replicando con un sorriso e cordialità alla proposta dell'uomo accettando l'invito. In stanza l'ilarità della ragazza alle attenzioni del ventisettenne contagiò l'uomo che si distese in un clima più sereno. «Miss. Cavendish, riposate, so ritrovare la strada per l'uscita da solo» Si congedò con un ultimo baciamano e dopo aver percorso la distanza che lo separava dalla porta se la chiuse dietro di se. Lungo la strada verso l'uscita l'uomo incontro uno degli elfi domestici della ragazza, si avvicinò a lui e lo osservò con il suo sguardo acquamarina penetrante. «Ho bisogno di due cose: Primo, la vostra padrona sta riposando, vorrei che le faceste trovare al suo risveglio un caffè. Secondo, necessito di una penna e una pergamena su cui lasciarle un messaggio.» Gli disse con un tono cordiale ma fermo. L'elfo annuì molte volte e gli recuperò quanto chiesto. Vath si sedette ad un tavolino ed iniziò a scrivere con una calligrafia elegante. Dopodiché piegò la pergamena in due e la porse all'elfo domestico. «Fagliela trovare sotto la tazzina del caffè,» Disse parlandogli con autorevolezza, per poi lasciare la casa, smaterializzandosi comodamente in casa sua.

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Edited by Vath Remar - 2/9/2017, 15:32
 
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