L'apprendista...porcosa

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view post Posted on 6/8/2017, 21:18
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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L'apprendista...porcosa - In attesa -
Cameriera_Testa_di_Porco
Se in quel posto, fino a quel momento, si era sentita sola, anche se con la costante presenza di Henry, per fortuna non sarebbe più stato così. Era stata avvisata che una nuova studentessa aveva preso il ruolo da garzone esattamente come lei e uno spiraglio di luce si era finalmente aperto: una persona normale. Certo a lei piaceva quel locale e lo trovava molto in sintonia anche con i suoi lati oscuri però ogni tanto le mancava chiacchierare di un compito andato a male piuttosto che del demente che si era messo a castare incantesimi a caso e che quindi era stato buttato fuori da Henry che con le mani sapeva dimostrarsi bravo quasi quanto a fare i cocktail.
Era tutto perfetto se non fosse stato per il fatto che avrebbe dovuto istruire lei la nuova arrivata. Dal momento che non c’era nessuno che aveva voglia di farlo quel ruolo era stato delegato a lei.
Quel pomeriggio la stava dunque aspettando per fare il turno di lavoro insieme e spiegarle tutto. Stava appoggiata al bancone in attesa del suo arrivo finendo di sistemare un paio di menù che erano stati letteralmente rosicchiati da un cliente dall’aria stranissima che si era lamentato credendo di poter mangiare gratis.

«Oh, piccola V, vedrai che ti divertirai…per una volta potrai dare tu gli ordini.»


Ridacchiò il barista finendo di preparare dei cocktail per un paio di clienti.

«Beh, se trovi la cosa tanto divertente potrei lasciare a te il compito, cosa ne dici?»


Chiese la ragazzina con aria d’insufficienza alzando lo sguardo dai menù semidistrutti in attesa di una risposta…che non arrivò mai. Henry fece il vago finendo di preparare i cocktail e decidendo di portarli lui stesso al tavolo pur di evitare quella parte della conversazione e anche il rischio di dover istruire una giovane leva.

«Ecco appunto…scappa….»


Concluse semplicemente la ragazzina tornando al suo lavoro sbuffando e sedendosi per un attimo su uno dei grande sgabelloni del bancone. C’era poca gente e quello era il momento giusto per dedicarsi a quei menù.


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Karin¨
view post Posted on 16/8/2017, 14:02




Madre Roy non avrebbe sicuramente approvato, no. Se si concentra, può avvertire il disappunto persino da li, chilometri di distanza lontano da casa. Sa che lo saprà prima o poi, non sa come, quando o per mano di chi avverrà ma succederà, magari tramite il famoso uccellino, il super potere, il radar che tutte le madri hanno e che gli permette di scoprire, prevedere e conoscere tutto, prima che ciò accada.
Il Testa di Porco non è di certo il pub in cui ci si aspetterebbe di vedere una ragazzina lavorare, non ha fronzoli, non ha merletti. E' aspro, crudo e rugoso proprio come gli odori che si sprigionano dalla cucina, il legno scuro e consumato degli sgabelli e i pochi astanti con i pensieri che affogano nel cibo e nelle bevande.

|Un occhio di bue dentro l'animo.|
Clienti strani ed esuberanti.
Cammina agile e veloce, leggera come una piuma. Non guarda indietro, non indugia, non si ferma. Non vi è timidezza, quella ha deciso di lasciarla per i momenti speciali. Il suo passo consapevole va avanti, inesorabile, attraversa il locale, oltre i tavoli vuoti e quelli occupati, gli sguardi perplessi e curiosi.
Ciò che le fa battere furiosamente il cuore è l'incognita del non sapere con chi lavorerà e le mille domande che le affollano il cervello
|ci andrò d'accordo? andrò bene? sarò brava? e se faccio schifo? e se già al primo giorno rompo qualcosa? e se con quel qualcosa che si rompe uccido accidentalmente qualcuno?|
Scuote la testa e prende un grande respiro, come se tutto l'autunno le dovesse esplodere dentro.
Al bancone non vi è nessuno se non una ragazza. Non riesce a vederle il viso però capisce che è giovane, solo il grembiule che indossa suggerisce il motivo della sua presenza li.

"Mi scusi... Scusami.. sono qua per il lavoro da garzona. Arielle Roy, piacere" non sa se darle del tu o del lei, entrambi eccedenti, in quella situazione, nella familiarità perchè non si conoscono o nel formalismo visto l'età che le avvicina.

 
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view post Posted on 17/8/2017, 19:58
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L'apprendista...porcosa - Mansioni -
Cameriera_Testa_di_Porco
Stava ancora sistemando i menù quando, alle sue spalle, sentì una voce chiamarla. Si voltò e davanti a sé vide una giovane ragazza dal volto terribilmente famigliare. La osservò per un lungo istante grattandosi la testa e senza riuscire a racapezzarsi.

"Ma si V, ora ricordo…questa è una primina della tua casata. Insomma come può un prefetta non ricordare gli studenti su cui deve vigilare?"


In effetti non aveva tutti i torti ma mica poteva ricordarsi qualsiasi cosa. Ad ogni modo Violet le sorrise allungando la mano.

«Tanto piacere di conoscerti! Io mi chiamo Violet e sarà un piacere lavorare con te.»


Se anche Arielle avesse allungato la mano, la giovane prefetta gliel’avrebbe afferrata scuotendola calorosamente, altrimenti avrebbe semplicemente ritirato la mano senza trasformarlo in un momento di imbarazzo.
Se la Roy si fosse ricordata di lei avrebbe potuto notare quanto fosse diversa sul lavoro. Per la scuola Violet girava sempre con la divisa scolastica o con i suoi pomposi vestiti da bambolina francese e vederla in quei panni di cameriera sembrava davvero strano. Anche per la Wilson era stato difficile abituarsi a quell’aspetto che le donava una nota piuttosto rozza ma dal momento che il posto le piaceva non aveva avuto troppe difficoltà ad abituarsi.

«Tocca a me darti qualche indicazione quindi andiamo subito: il cliente ha sempre ragione ma se diventa troppo difficile da controllare allora puoi dargli un calcio in mezzo alle gambe o in alternativa chiamare Henry…ad ogni modo il padrone di questa catapecchia non vuole problemi quindi se capitano clienti che possono piantare grane vanno frullati fuori dalla porta.
Noi ci occuperemo principalmente di prendere le ordinazioni e di servire ai tavoli. Dietro la bancone daremo una mano se non abbiamo proprio nulla da fare e se ci sono molti clienti e…non so, hai qualche domanda in particolare?»


Chiese con un sorriso lasciando ad Arielle la parola.


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Karin¨
view post Posted on 11/9/2017, 10:17




Stringe la mano che le è stata valorosamente porta. Inclinando la testa di lato pensa che quella ragazza lei se la ricorda, è la sua prefetta. Sapere di poter fare affidamento su una persona proveniente dalla sua stessa casata la rincuora, la fa sentire più sicura, nonostante non la conosca e non sappia niente oltre a quello che vede.
Le informazioni sono poche e chiare: servire e non creare guai nel locale. Il perdersi in poche chiacchiere tra una faccenda e l'altra le sembra stampato tra le righe in modo indelebile.

«…non so, hai qualche domanda in particolare?»

Per un po’ continua a guardare Violet senza parlare.
Si sente quasi in colpa per non averne di queste famose domande. Una maleducata che dimostra poco interesse per il lavoro che andrà a fare. In realtà sa che le domande ci sono ma ancora se ne stanno ben nascoste, troppo timide per poter uscire. Appena prima che il silenzio le faccia cadere nell'imbarazzo, Arielle prende coraggio, apre la bocca
"Penso che le domande mi verranno man mano" risponde.
L'occhio le cade sui menù sparsi sul bancone, alcuni sono rovinati, l'inchiostro sbiadito dalle macchie, gli angoli sfaccettati. Probabilmente la sua nuova collega se ne stava occupando prima del suo arrivo.
Si toglie la giacchetta, la piega con cura e l'appoggia su uno degli sgabelli, sedendovisi sopra. Prima però tira fuori due caramelle alla fragola, dii quelle gommose e coloratissime che ti lasciano il sapore ovunque.
Allunga la mano con il palmo ben aperto, al centro il dolcetto fiero come segno di amicizia.

"Posso aiutarti?"

 
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view post Posted on 15/9/2017, 13:25
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L'apprendista...porcosa - Giro turistico -
Cameriera_Testa_di_Porco
Come una perfetta adepta di Priscilla, Arielle non fece nessun tipo di domanda in quel preciso istante abrogandosi il diritto di farle in seguito, man mano che avesse visto come funzionava il lavoro. Violet sorrise davanti a quel modo di fare perché lo trovava davvero molto intelligente dal momento che in principio non si poteva nemmeno sapere in che situazioni si poteva andare incontro e, di sicuro, al Testa di Porco niente era come in un normale locale, al contrario.
La ragazzina lanciò un veloce sguardo ai menù sul tavolo prima di fare spallucce.

«Ci pensiamo dopo. Approfittiamo di questo momento di calma per mostrarti le varie parti del locale. Beh, la sala da pranzo direi che è inutile perché la puoi vedere bene da qui…questo è il bancone e quello è Henry! È il cameriere…un perfetto stronzo ma nessuno fa i cocktail come lui!»


Quel locale sapeva davvero tirare fuori il peggio di lei, mai si sarebbe immaginata di poter dire una simile parolaccia con tanta semplicità, come se fosse stata una cosa normale. Abbandonato il posto precedentemente occupato, si fece seguire dalla sua concasata fino a trovarsi proprio davanti al giovane già impegnato con bicchieri e bottiglie facendole volteggiar davanti ad un cliente dall’aria decisamente troppo depressa.

0_6

«Forza amico, non è ancora tempo di morire. Tieni beviti questo…è una mia creazione personale, ti rimetterà al mondo.»


Ridacchiò il barista mollando il bicchiere davanti al cliente per poi voltarsi verso Violet e Arielle e andare verso di loro scivolando con grazia sul pavimento.

«Salve signorina, io sono Henry. Piacere di lavorare con te…spero sarai più dolce di Violet o sei anche tu incline alle minacce?»


Sghignazzò il giovane lanciando un’occhiataccia alla Wilson.

«Imparerai che minacciarlo è l’unico modo per farlo lavorare.
Dunque, noi ci occupiamo di servire ai tavoli. Qui al bancone veniamo a prendere da bere e se Henry è occupati con i clienti al bancone allora andiamo a prenderceli da soli direttamente dal frigorifero che sta qui dietro insieme a tovagliette, posate e bicchieri.
Adesso seguimi che ti mostro dove portare gli ordini per la cucina…»


Le sorrise facendole strada per portarla fino a davanti una porta di legno apparentemente marcio che fiancheggiava al bancone e vicino una finestrella dal quale si poteva vedere la cucina e dove lasciare gli ordini.

«Qui invece dovrai lasciare il foglietto con l’ordine per la cucina, dopo aver preso da bere lo molli qui e quando i cuochi suoneranno il campanello vuol dire che è tutto pronto e sarà quindi possibile venire a prendere il piatto pronto e…»


La ragazzina fu interrotta da un cliente, entrato da poco, che si era accomodato da solo in uno dei tanti tavoli liberi della sala da pranzo e aveva iniziato ad urlare per attirare la loro attenzione.

«Insomma si può ordinare? Non ho mica tutto il giorno!»


Digrignò in un modo poco gradevole, ma in fondo era quello il target che passava fra quelle mura.

«Non spaventarti ma i clienti maleducati sono abbastanza comuni, dovrai imparare a farti rispettare!»


Annuì con un sorriso prima di andare verso il bancone, dove erano appoggiati i menù, e dove aveva lasciato il grembiule per Arielle.

«Questo è tuo. Grembiule, blocknotes e penna….vuoi provare tu a servire quel cliente? Io sto qui, se dovessi avere bisogno non esitare a chiedere.»


Le avrebbe chiesto e se la ragazzina avesse accettato, Violet si sarebbe seduta al bancone per osservare la sua giovane concasata.


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