| Vath estrasse dalla tasca interna del soprabito un portafogli tirando fuori una foto che conservava al suo interno e, dato che la ragazza non aveva presente chi fosse Sybella, gliela mostrò.
Era una foto che le aveva scattato in luna di miele, mentre era distesa sul letto, l'aveva fatta sviluppare in modo che potesse muoversi, in fondo odiava la staticità delle foto babbane. «E' lei, è di tre anni più giovane rispetto a me. Si, due, è stata una bella sorpresa ma in fondo forse meglio così.» Rispose con un leggero sorriso, come a schermirsi da quei complimenti. Poi Tessa partì con un discorso sulla responsabilità dei genitori, la ascoltò in silenzio, ascoltando il suo punto di vista, un discorso valido su molti punti. «Credo che, tu abbia ragione, certo, il grosso del lavoro penso che debbano farlo loro, non delegare tutto alla scuola il compito di educare ed istruire. La società, hai toccato un buon punto, da dove iniziare: da quello che leggo esistono classi sovraffollate, insegnanti svogliati e totalmente disinteressati al duro compito che in realtà debbano prendersi in carico. Senza contare che se esistesse un buon insegnante, che facesse il proprio dovere assegnando anche punizioni e note di demerito, ecco i genitori partire alla carica per stare, non dalla parte dell'insegnante che ha l'arduo compito di educare, ma dalla parte del figlio pronti a difenderlo a spada tratta.» Parlò con pacatezza e cordialità mantenendo il discorso sui giusti toni, addirittura accennando un sorriso divertito. «Comunque sia, lasciamo perdere quel maleducato, in fondo è stato solo una piccola parentesi in questo incontro.» La coetanea prese a carezzare anche la mano di Sophie che la guardò perplessa e poi pose la mano libera su quella della donna. «Perfetto o Prefetto?» Chiese, giocando sull'assonanza delle due parole, facendole un occhiolino. «Ricordo di aver tolto, a ragion veduta, un sacco di punti alla vostra Casata. Avevo un Sensore Segreto incorporato per beccarvi in flagrante.» Disse ridendo su quei ricordi scolastici, sperò che la ragazza non se la prendesse troppo per quella piccola stoccata sulle coppe delle case vinte da Serpeverde in quegli anni. «In realtà in questo momento è in attesa di una risposta per il colloquio svolto alla Gazzetta del Profeta. Non riusciremmo a gestire due lavori e la cura dei piccoli, per questo ho già sentito i miei, sono più che felici di venire a stare da noi per aiutarci con i piccoli.» Disse, carezzando dolcemente il capo alla principessina, che voltò la testa e lo guardò con un sorriso, sdentato e tenerissimo, sul volto. Vath ascoltò il racconto di Tessa e sorrise, un colloquio al Ministero per diventare membro del Wizengamot. Guardava un punto indistinto del cielo mentre parlava di quelle cose, immersa probabilmente nei propri pensieri, poi, dopo aver stretto le manine dei piccoli Remar, fece una piccola battuta sull'intransigenza del ventisettenne nell'educare i piccoli. «Miss O'Brien, mi stupite!» Disse in tono scherzoso, usando volutamente quell'approccio così formale. «Una possibile futura membra del Wizengamot che incità alla delinquenza minorile!» Disse, ridendosela di gusto. «Spero proprio che tu ce la faccia, vorrebbe dire essere colleghi, anche se di uffici diversi.» Le disse, ritornando serio mantenendo tuttavia un sorriso cordiale. Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”
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