L'Altalena tra le Stelle, Evento C.R.E.P.A.

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view post Posted on 14/8/2017, 18:04
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Sull'altalena tra le stelle,
tieniti forte, ma lasciati andare.

Hogsmeade presagiva libertà in quel caldo periodo dell'anno. Il turismo che popolava il sobborgo incantato, le ferie per i lavoratori, i bar e i pub aperti fino a tardi, le strade gremite di persone di sera, non sempre trafficate di giorno, quello e tanto altro ancora annunciavano una delle stagioni migliori. L'Estate era esplosa pienamente in quell'incantevole cittadella, sospesa per un attimo eterno sulle vite di numerosi abitanti e passanti, gli uni spesso confondibili con gli altri; ed Agosto, a quel punto, non poteva che mantenere alto l'orgoglio del tempo in corso. Quella notte le Pleiadi sarebbero state ospiti d'eccezione, bagliori evocati dai Cieli come preziosa magia, e sarebbero state sufficientemente visibili per far sì che desideri, promesse e speranze venissero sussurrati dai più intensi Sognatori. Trapunta di stelle, la volta celeste avrebbe così accolto la benedizione di Artemide e insieme alle sue Cacciatrici e al suo unico Cacciatore, la frenetica venagione avrebbe trovato un lungo momento d'arresto. Insieme non più come prede, ma come vicini di casa, le Stelle sarebbero apparse in bella mostra, lasciandosi cullare da più di uno sguardo. E sarebbe stata un'occasione speciale, la stessa che scandiva il suo tempo una volta all'anno, in quella notte dai mille epiteti, ma da una sola viva simbologia.

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☆ L'iniziativa prevista per quel giorno aveva fatto il giro del villaggio, di bocca in bocca sulla scia di parole energiche, forti, piuttosto semplici. Non capitava di rado che il Comitato a favore della salvaguardia e dei diritti degli Elfi Domestici organizzasse qualcosa per raccogliere fondi, pubblicizzare la propria missione e rendere concreto, in modo mai scontato, il loro attivismo. Si poteva essere d'accordo o meno con l'associazione e i suoi propositi, ma prendere parte a quei piccoli eventi piacevoli poteva essere sempre una buona idea. Per l'attesa dell'arrivo delle ancelle di Artemide, più di un cartello disegnato a mano era comparso tra le stradine del sobborgo incantato. In primo piano su quella carta pergamenata, le figure stilizzate di un Elfo Domestico e di un Mago dai contorni appena abbozzati si stagliavano sullo sfondo di un cielo immerso nella sua meravigliosa esplosione di stelle, presagio di quanto quella notte lo sguardo avrebbe potuto ammirare. Al centro, un'altalena i cui fili si univano al cielo, allacciandosi tra loro a formare una scritta precisa: L'Altalena tra le Stelle. Ne seguiva un invito: un orario imprecisato - "a partire dalle dieci"-, un luogo identificato con la periferia di Hogsmeade nelle vicinanze della Stamberga Strillante, infine una brevissima descrizione in merito all'organizzazione, con un ultimo messaggio a fare da contorno. Per tornare bambini, per tornare a sognare, l'Altalena tra le Stelle vi aspetta. Sarebbe stato così facile fare un salto al luogo d'incontro anche solo per pura curiosità.

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Il disegno realizzato sulla locandina attaccata in più punti della cittadella sembrava essere la precisa trasposizione del paesaggio che si profilava all'orizzonte della zona dell'appuntamento. Una descrizione perlopiù naturale era tutto ciò che il luogo boschivo avrebbe offerto agli spettatori, eppure nella sua essenzialità era ancor più incantevole di quanto si potesse immaginare. Un vasto prato, tinteggiato di erba e pietre, si stagliava per metri e metri di larghezza e lunghezza, abbracciando in lontananza la Stamberga Strillante e ospitando il senso dello spazio e della pace nel più limpido dei modi. Cielo e Terra si aprivano all'infinito, ritrovandosi in quell'antico matrimonio che gli dei avevano vietato, seppur ammirato. In quell'ampia periferia alle porte del villaggio di Hogsmeade, dunque, non c'erano case né negozi, soltanto il canto delle cicale tra gli alberi, il richiamo dei predatori notturni e perlopiù il silenzio che avrebbe fatto da ristoro agli animi più inquieti. Già più di una persona, tuttavia, girovagava nei dintorni, a conferma del fatto che quello fosse il vero ritrovo dell'iniziativa del C.R.E.P.A.
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Nessun banchetto, nessuna vendita, nessuna pubblicità forzata. Un lungo telo azzurro poggiato a terra, sull'erba, e pochi ragazzi che invitavano i passanti a recarsi più avanti, poco dopo il punto in cui si trovavano. Seguendo con lo sguardo verso quella direzione, tra due querce secolari spiccava un'altalena, ma non una delle sue catene era legata agli alberi vicini; sembrava sospesa nell'aria, attaccata al cielo sempre più scuro e sempre più trapunto di stelle, come se fosse un legame verso la cupola del mondo intero. Qualcuno vi prendeva posto, spesso anche titubante; si dondolava con una breve spinta dei piedi da terra e la sua figura tremolava nel buio della notte per pochi attimi. Tutti, però, quando riscendevano avevano tra le mani qualcosa che somigliava a prima vista ad un frammento, un tassello frastagliato, quasi uno spicchio di cielo. Ma la magia di quell'oggetto, la magia di quell'incontro, custodiva ancora una sorpresa per tutti i partecipanti. All'ingresso del prato senza confini, infine, un piccolo Snaso di terracotta zampettava tra Maghi e Streghe alla ricerca di offerte generose, la pancia che tintinnava ad ogni movimento. L'associazione sembrava aver donato la semplicità di una notte di stelle, il ritrovo della propria felicità sull'altalena, come da bambini; ma c'era qualcosa di più, qualcosa di speciale, come sempre. E per l'animo buono e generoso, quel frammento del cielo sarebbe stato presto sinonimo di grande valore. Per l'animo sognatore, quella notte le stelle cadenti avrebbero espresso ogni desiderio.


Benvenuti all'Evento del C.R.E.P.A.!
La notte delle stelle vi attende nella periferia di Hogsmeade, in periodo estivo e di vacanze, con una sorpresa simbolica per chiunque vi prenderà parte. Un'altalena incantata vi condurrà tra le stelle, saltare e dondolarvi per pochi istanti sarà un piacevole tuffo e ritorno al passato. E tutti si ritroveranno tra le mani un apparente frammento di cielo, ancora misterioso. Per partecipare bisognerà postare in questo topic, descrivendo semplicemente l'arrivo in periferia e il giro sull'altalena tra le stelle, magari esprimendo un desiderio alle stelle cadenti. Alla fine riveleremo la sorpresa acquisita in evento.

☆ Poiché dai Sognatori attendiamo grandi cose, chiunque volesse fare un'offerta (soli Galeoni, così da evitare problemi matematici) potrà acciuffare lo Snaso-salvadanaio del Comitato e inserire lì la propria donazione. Alla fine del post, inserite il seguente modulo:
♦ Nome PG:
♦ Numero Conto Bancario:
♦ Offerta:

L'iniziativa è aperta fino al 24 Agosto compreso.
Buone vacanze!



Edited by Oliver Brior - 1/4/2018, 18:51
 
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view post Posted on 15/8/2017, 14:14
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden, parlato.
Padre (PNG), parlato.
Lena (PNG), parlato.




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Aiden Weiss
26 anni ☘ Auror ☘ scheda [x]


M
ezzanotte.
L’Auror dai capelli fulvi uscì di casa, da quella villetta nascosta tra i boschi nei pressi di Hogsmeade e si recò sul luogo in cui si sarebbe svolto un evento organizzato dal C.R.E.P.A., non molto distante dalla Stamberga Strillante.
Essendo un membro del Comitato, avrebbe partecipato più che volentieri e - perché no - avrebbe anche assicurato un minimo di sicurezza ai partecipanti, in quanto Auror. Nessuno si sarebbe fatto male con lui mentre faceva la guardia.
Aveva visto la locandina nel villaggio, trovandola fantastica quanto interessante, come lo era stato per l’evento del Pulcino Altruista avvenuto a Pasqua.
Con indosso dei pantaloni grigi, dei mocassini e un cardigan del medesimo colore ma più chiari, richiamando la tipica moda estiva, Aiden camminò tra gli alberi mentre fumava tranquillamente una sigaretta, una mano nella tasca dei pantaloni.
Arrivò nel giro di qualche minuto nella zona stabilita per l’evento e trovò un telo azzurro steso a terra e un’altalena tra due grosse querce secolari, ma priva di qualsiasi corda, sospesa come da fili invisibili che davano al cielo. Si ritrovò curioso di scoprire quale magia fosse in atto per sorprendere i partecipanti, alcuni entusiasti e altri titubanti. Notò un piccolo salvadanaio a forma di Snaso e si avvicinò per lasciare la sua offerta, da bravo membro del Comitato. Prima di estrarre i Galeoni, il rosso riservò a quel salvadanaio una piccola grattatina sulla pancia, conscio che vi fosse in atto un incantesimo di Trasfigurazione che rendeva l’oggetto animato. Ormai aveva preso gusto solleticare la pancia agli oggetti animati da incantesimi.
Inserì infine tre Galeoni e osservò il salvadanaio a forma di Snaso con una smorfia divertita. «Cerca di non innamorarti anche tu di me.» E quella volta fu lui a regalare al salvadanaio un significativo occhiolino.
Con passo elegante e tranquillo percosse il lungo telo fino a giungere all’altalena e sedendosi, venne catapultato nei ricordi…

Aveva circa sei anni ed era nel giardino di casa con tutta la sua famiglia. I due fratelli più grandi giocavano con spade di legno, massacrandosi le dita e litigando mentre la madre reggeva Ophelia in braccio e cercava di dividerli. Suo padre invece stava spingendo Aiden e Lena - la quale era seduta sulle ginocchia del fratello - sull’altalena che scendeva dal ramo più robusto della quercia.
«Più forte, papà! Più forte!» urlava Aiden euforico, stringendo la sorella con il braccio libero che le avvolgeva la vita per evitare che volasse via, mentre con l’altro si teneva all’altalena.
«Piano, bambini, o vi farete male.» rispose il padre con un sorriso felice nel vedere i propri figli così solari e uniti. Mantenne la stessa velocità, non volendo che cadessero e si facessero male.
Lena fece il muso mentre si reggeva al collo del fratello più grande. «Papà cattivo!» pigolò con un filo di voce. E ciò fece ridere sia il padre che Aiden.

Il ricordo svanì subito, ma sembrò essere passata un’eternità. Aiden nemmeno si era reso conto di essere ancora seduto sull’altalena con le lacrime agli occhi, triste e cupo nel rammentare quel periodo felice della sua infanzia in cui suo padre era stato parte della sua vita, in cui era vivo.
Puntò gli occhi blu e velati di lacrime al cielo e osservò le stelle. Anche quelle lo fecero soffrire a tal punto da avvertire il gelo nel cuore. Suo padre lo aveva sempre portato in giardino a vedere le stelle durante il periodo estivo, nelle serate in cui il cielo era limpido e garantiva di godersi la volta celeste in tutto e per tutto. Ora le avrebbe osservate da solo, nel suo dolore e nella sua solitudine.
Lo faccio per te... pensò, volendo dedicare quel momento al padre, ancora preso dal ricordo appena vissuto.
Con una spinta decisa provò quanto era stato preparato dagli studenti membri del C.R.E.P.A. e fu come essere catapultati direttamente nel cielo, tra le stelle, a danzare con loro. Allungò la mano come per volerle toccare ma si ritrovò ben presto ritornato alla realtà e con qualcosa in mano una volta che l’altalena fu ferma.
Aiden se lo rigirò tra le mani, studiando quello strano frammento, mentre si allontavana e ritornava nella zona in cui iniziavano gli alberi, in cui si sarebbe appostato per sorvegliare la situazione.
Ancora le lacrime gli bagnavano le guance, nemmeno se ne rese conto della loro presenza, ma meditò se dirne quattro al caro Brior per aver ideato un evento che era riuscito a farlo piangere. No, non è colpa sua..., pensò con un sospiro. E’ stato bello infondo...
Si accese un’altra sigaretta mentre teneva sotto controllo la situazione. Tutto era in sicurezza e così sarebbe stato finché ci sarebbe stato lui come Guardiano.

PS: 175 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 26.5




Nome PG: Aiden Weiss
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view post Posted on 16/8/2017, 09:38
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Daphne T. Woods Character - 24 years - Pureblood - Adult - Outfittumblr_nfm0vnb8oO1s58wsxo5_r1_500
«Talk» *Think*Trovare qualcosa da fare durante tutte quelle giornate così uguali era difficile, si trovava a vagare tra Londra e Hogsmeade fino a tarda sera, ascoltando i pettegolezzi e scoprendo nuovi luoghi da poter visitare sentendo gli altri parlarne.
Passeggiando per le vie affollate di Hogwarts, gremite di ragazzi in ansia per l'inizio della scuola e di adulti in vacanza dal lavoro, si era imbattuta in una locandina che invitava a un nuovo evento del CREPA, il primo a cui avrebbe potuto partecipare essendo a Londra solo da pochi mesi.
Alle undici e cinquanta si mise una seplice canottiera bianca, una gonna e un cardigan per evitare di avere freddo, per poi smaterializzarsi a Hogsmeade nel luogo del ritrovo.
Osservò il tutto come se fosse una bambina, le stelle e tutto ciò che le riguardava l'avevano sempre affascinata, le piaceva fin da piccola stendersi nell'erba a guardare le costellazioni quando andava in vacanza con i suoi genitori.
L'atmosfera era quasi magica, gli alberi, la libertà dal mondo reale, ma ciò che conquistò la sua attenzione fu un'altalena sospesa nel nulla, che non aveva un inizio e forse nemmeno una fine.
Vide un piccolo snaso zampettare fino a lei e non poté fare altro che mettere due galeoni nel salvadanaio del piccolo, con un sorriso gentile.
Si avvicinò all'altalena con passo delicato per poi sedercisi dondolandosi incerta per qualche attimo, decidendo di darsi un spinta decisa solo dopo essersi accertata di non finire a gambe all'aria. Chiuse gli occhi lasciandosi coccolare dall'aria fresca che poteva godersi dondolandosi. Alla mente le tornarono ricordi di quando da piccola giocava nel parco giochi insieme a suo fratello, ricordi che a loro volta fecero venire a galla la prima volta che era salita su una scopa, la prima volta a cavallo, le prime sbucciature.
Si fermò lentamente con il sorriso stampato sulle labbra e con un piccolo oggettino in mano che nemmeno considerò, mettendolo direttamente in tasca.
In fondo aveva avuto un bella vita, nonostante tutto.
Courage is found in unlikely places.

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Edited by - Life - 16/8/2017, 17:37
 
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Leah‚
view post Posted on 21/8/2017, 08:32




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Leah sapeva perfettamente che i suoi genitori si sarebbero preoccupati. Quando aveva detto loro che usciva a fare due passi non aveva specificato un orario di ritorno, ma sapeva che una dodicenne dovrebbe essere a casa verso le nove al massimo. Invece erano quasi le undici, e Leah non aveva ancora intenzione di dirigersi verso la locanda dove i suoi genitori e sua sorella la stavano aspettando.
Suo padre aveva organizzato quella mini gita di metà estate per stare tutti insieme, e Leah lo sapeva... ma il dispiacere aveva una voce troppo debole in confronto al sollievo di stare sola. Aveva passato il resto dell'estate tra gli alberi del bosco o nella soffitta della nonna, e ben presto i suoi genitori se n'erano accorti: così l'avevano praticamente incastrata in quel weekend di famiglia ad Hogsmeade, dove la compagnia era forzata. I suoi l'avevano fatto in buona fede, certo. E certamente anche Eva era dispiaciuta che dopo un anno ad Hogwarts, sua sorella preferisse vagabondare per i boschi da sola invece che stare insieme. Ma Leah non riusciva proprio a fare altrimenti. Così anche quella sera era riuscita a strappare il permesso di un giretto in solitudine.
I suoi passi l'avevano fatta gironzolare un po' a vuoto, sempre più lontano dal centro di Hogsmeade, cercando pace e tranquillità almeno al di fuori di lei, visto che dentro proprio non riusciva a trovarle. Mentre si spostava verso la periferia del villaggio, notò che c'erano diverse persone in giro.

"Ci sarà qualche evento alla Stamberga Strillante," pensò.
L'idea di stare facendo qualcosa di vagamente proibito le fece scivolare un brivido lungo la spina dorsale e le fece accelerare il passo. Sarebbe stato un ottimo svago, adrenalinico al punto giusto. Seguì la folla, ma si accorse ben presto che si stava allontanando dalla Stamberga, dirigendosi verso un grande prato buio. L'erba era un mare cobalto e oltremare sotto i suoi piedi, le rocce argento e chiaro di luna. Gli alberi circondavano una grande radura punteggiata di gente, i cui volti non si distinguevano quasi nell'oscurità. C'erano adulti e bambini, famiglie e giovani. Tutti pecorrevano un telo azzurro che portava a due grandi alberi, sotto cui ondeggiava...

"Un'altalena!"
Gli occhi e il cuore di Leah si illuminarono. Lei adorava le altalene, non c'era cosa che le piacesse di più al mondo. Accelerò il passo, cercando di non correre per non superare chi era arrivato prima di lei, con gli occhi fissi verso l'altalena. Al di là si vedeva solo un enorme, sterminato cielo pieno di stelle. L'aria era dolce e calda, i grilli riempivano il silenzio, rotto solo dai sussurri dei passanti.
Per un istante Leah rimase ferma, immobile, godendo di quella quiete e di quel silenzio.
Aveva avuto il cuore e la mente in tempesta, pieni di pensieri, preoccupazioni e oscure previsioni... Ma lì le sembrava di essersi preoccupata inutilmente. Il mondo era bellissimo come era sempre stato, e lei lo amava. Il futuro non doveva farle paura, perchè avrebbe potuto farne ciò che preferiva. Eva o non Eva. Prese un gran respiro, con la sensazione che la luce delle stelle stesse entrando dietro di lei.
Un attimo dopo era in coda con gli altri.
Quando fu il suo turno, con un saltello si sedette sull'altalena, e dandosi una spintarella coi piedi iniziò a dondolare. Ad ogni spinta andava più in alto e più veloce, ma non riusciva a smettere. Il cielo le sembrava così vicino da poterlo sfiorare, le stelle le riempivano gli occhi e il cuore di luce e di speranza. Avrebbe dovuto passare i seguenti sei anni ad Hogwarts in competizione con l'adorata e adorabile sorellina, e la cosa la terrorizzava. Ma durante quel volo in altalena, in quella notte piena di luce, si ritrovò per la prima volta a pensare che sarebbe andato tutto bene.

"Andrà tutto bene. Ti prego, fa' che andrà tutto bene." Pensò ancora, mentre il fiato le si faceva corto per la velocità.
Il tempo di quel pensiero, e si lasciò rallentare. Proprio mentre i suoi piedi sfioravano terra e Leah si accingeva a scendere, un frammento luminoso le cadde tra le pieghe della gonna. Lo afferrò, senza capire bene cosa fosse, e scese dall'altalena girandolo e rigirandolo. Aveva quasi rinunciato a capirne l'uso, quando uno Snaso di terracotta le trotterellò davanti ai piedi.
Senza pensarci due volte, Leah affondò le mani nelle tasche, dove tra un'Ape Frizzola e una Cioccomenta trovò qualche moneta. Scelse le più grandi e acciuffò lo Snaso a tradimento, da dietro, per poi infilarci dentro i Galeoni. Avrebbe voluto lasciare di più, perchè quello che aveva ricevuto era impagabile, ma non aveva altro nelle tasche.

Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be

« Leah Rose Elliott; Tassorosso; Scheda »



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Edited by Leah‚ - 21/8/2017, 09:52
 
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Alcya
view post Posted on 21/8/2017, 12:33





actress-bampw-black-and-white-grunge-Favim.com-2400341Era estate, una delle più calde che la piccola Alcya avesse mai vissuto. Erano passati pochi giorni dal suo tredicesimo compleanno quando decise di andare a fare un giro ad Hogsmeade, lontana dalla madre e da tutto ciò che non andava nella sua vita.
Decisa a dirigersi alla Stamberga Strillante le ci volle poco per rendersi conto della folla in periferia, della presenza di un evento realizzato dal comitato del quale faceva parte, il CREPA, in difesa degli elfi domestici.
Assurdo, una serpeverde nobile, crudele, che aspirava a diventare adepta del Signore Oscuro, era lì, in difesa dei più umili, dei più sudici, degli ultimi.
Il motivo era difficile da ammettere per la giovane dalla chioma castano-ramata ma lo conosceva bene:Dancher, l'elfo domestico degli Autumn, era stato il suo amico, l'aveva accompagnata durante la sua crescita e la bambina rispondeva trattandolo alla stregua di un fratello.
Dancher aveva rifiutato di tradire Jordan Eir Autumn ed era stato portato via dal Ministero, lasciando Alcya sola.
Persa tra i pensieri cupi, arrivò all'evento.
Molte persone affollavano un'area dentro la quale, come la serpina notò infine, vi era un'altalena.
141735-Girl-On-A-Swing

«Muriel, vieni qui» , disse, chiamando a sè il piccolo felino e carezzandogli piano il musetto grigio.
Salì sull'altalena ed iniziò a muoversi come le era stato insegnato durante la fanciullezza:allungando le gambe in avanti e piegandole all'indietro. Solo in quel momento alzò il volto:il cielo era una macchina di blu profondo puntellato da stelle color latte.
Pittura, scultura, musica, poesia o qualsiasi altro tipo di arte non potevano in alcun modo eguagliare lo spettacolo che offriva il cielo quella notte. In quel momento i ricordi, come un fiume in piena o un'onda in pieno volto, colpirono la bambina dalla chioma con riflessi fulvi.


«Papà, papà, più veloce! Voglio toccare le stelle!», urlava una piccola Alcya di soli cinque anni, dai capelli più chiari e gli occhi più innocenti, sotto un cielo blu intenso, colmo di stelle.
«Papà, papà ma se cado mi faccio tanto male?»
, chiese, fissando con gli occhioni innocenti l'uomo che scoppiava in una sonora e sincera risata, dopodiché la guardò con gli occhi colmi di dolcezza.

«C'è il tuo papà qui Meg, non può succederti nulla.»


Lacrime calde e prepotenti caddero lungo le guance della ragazzina, spogliata delle sue difese. Quanto le mancava suo padre. Sentiva il desiderio di vendetta rafforzarsi dentro di lei. Mentre cercava dei fazzoletti nelle tasche della gonna vi trovò un piccolo pezzetto luminosa, sembrava quasi caduto dal cielo. Non ebbe il tempo di distrarsi che uno snaso, con una fessura sul dorso identica a quella dei salvadanai, le si palesò davanti: senza pensarci due volte lo acciuffò, infilandovi dentro tre galeoni: non possedeva molto nel suo attuale conro in banca da studentessa, ma rivedere suo padre, seppur solamente in un ricordo, l'aveva fatta per un attimo tornare bambina ed ingenua.




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Edited by Alcya - 21/8/2017, 22:01
 
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view post Posted on 21/8/2017, 21:43
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Hannah Elizabeth Poe • Primo anno • Corvonero •

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Era una serata come le altre in cui ci si arrendeva al caldo di quella estate che sembrava non voler finire mai. Hannah non vedeva l’ora che ricominciassero le lezioni e di rivedere i suoi compagni di scuola. Le vacanze estive a casa si erano rivelate decisamente noiose dopo tutte le emozioni che le aveva riservato quel primo anno scolastico. Passava le giornate a ripassare le vecchie lezioni e a leggerne di nuove, cercando nei libri in casa sua approfondimenti e curiosità da aggiungere alle sue conoscenze.
Mentre camminava per le strade di Hogsmeade con il suo piccolo Victor su una spalla non sapeva ancora che quella serata si sarebbe rivelata più speciale delle altre. Quel piccolo gufetto nero un po’ spennato aveva l’aria vagamente assonnata ma era comunque una compagnia migliore della solitudine che l’aspettava una volta tornata a casa. L’unico avvenimento felice di quella estate era stato poter rivedere il suo gatto sfinge, Hugo. Era stato come ritrovare un vecchio amico che non si vedeva da troppo tempo, e per tutta l’estate non si era staccato dal suo fianco, tranne quella sera però. Quella sera Hugo era rimasto a casa a sonnecchiare sul davanzale della finestra, con l’aria vagamente malinconica.
Erano le 23 passate ed era uscita di nascosto per non dover incorrere nelle ire della nonna, sapeva che comunque nessuno sarebbe passato a controllare che lei dormisse tranquilla nel suo lettino.
Però quella sera un compagno di scuola le aveva spedito il volantino dell’evento organizzato dai ragazzi del C.R.E.P.A. e aveva intenzione di parteciparci. Si allontanò a passi lenti dal centro e si inoltrò nella zona boschiva indicata sul volantino. Respirare di nuovo quell’aria di magia era come tornare a casa. Si tolse le scarpette verdi per camminare un po’ a piedi nudi sull’erba, per sentirsi più a contatto con la natura. Le mancavano le lezioni di Erbologia, si era rivelata essere una delle sue materie preferite durante il primo anno, insieme a Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure.
Nel tempo in cui si era persa nei suoi pensieri si ritrovò nella radura dove già altri ragazzi stavano facendo il loro giro sull’altalena. Dopo qualche attimo vide davanti a sé un piccolo Snaso di pietra che si muoveva veloce tra i ciuffi d’erba e si avvicinò con cautela per lasciare la sua offerta. “Ecco a te, piccoletto.” gli disse mentre lo guardava coi suoi occhioni azzurri sempre più curiosi.
Quando vide che l’altalena era libera ci si avvicinò timidamente e si mise seduta con le mani raccolte sul grembo. Coi piedini si diede una leggera spinta aiutandosi coi fianchi per iniziare a dondolare sempre più velocemente e sempre più in alto. Si sentiva completamente a suo agio così cullata tra le stelle, e chiuse gli occhi per un attimo ricordando la piccola altalena azzurra che i suoi genitori le avevano costruito nel giardino della sua vecchia casa a Parigi. Ricordò tutte le ore passate a dondolare, quasi sempre dopo essere stata sgridata o quando scopriva qualcosa che l’aveva resa triste. Ma quella notte non era triste, anche se sapeva che i suoi genitori non sarebbero arrivati a portarle dei biscotti alla cannella, stava infrangendo le regole mentre saliva fino al cielo e il suo piccolo gufo volava poco sopra di lei, e quasi poteva toccare le stelle una a una.
E quando l’altalena si fermò quasi pensò di averne rubata una al cielo, perché tra le sue mani fredde c’era qualcosa che prima non c’era…
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♦ Nome PG: Hannah Elizabeth Poe
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view post Posted on 22/8/2017, 21:25
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Le bugie vanno più veloci della verità
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Notti!
Notti caldissime, notti in cui il caldo non voleva mai terminare.
Volevo qualcosa su cui poter perdere un pò di tempo, passare una serata tranquilla e perchè non Hogsmeade?
Volevo andare a prendermi qualcosa di fresco ai Tre Manici di Scopa, passare un pò di tempo lì mi faceva divertire, c'era sempre gente e per un piccolo ragazzino di undici anni trovarsi lì in mezzo, tra risa e giubili, boh mi sentivo a mio agio anche perchè tutto ciò a caso non lo sentivo.
Ma Hogsmeade quella sera sembrava diversa, per i vicoli della città c'erano affissi delle locandine, sopra un'altalena con la scritta L' Altalena tra le Stelle.
Non capivo a cosa potesse riferirsi, sembrava che l'evento fosse organizzato dall'associazione del C.R.E.P.A., un'associazione che ci teneva a prendersi cura dei diritti degli elfi domestici, perchè non farci un salto?
Seguii le indicazioni che portavano al luogo, dei ragazzi sembravano attendere gli ospiti invitandoli più avanti, un lungo tappeto azzurro era steso sull'erba fresca e in fondo due querce, al centro un'altalena.
Le altalene, una giostra per bambini che io prima di allora non avevo mai provato.
Si in undici anni nessuno mai mi aveva portato al parco a fare un giro su una giostra qualsiasi, che fosse uno scivolo come un'altalena, i miei genitori mi tenevano sempre lontano da tali cose.
I presenti, a turno, facevano un giro sull'altalena, si dondolavano e dopo passavano al prossimo, e perchè non farlo.
Attesi il mio turno, mi alzai sulle punte, slancio e finalmente seduto lì, su quell'altalena.

1...2...e 3..
Mi diedi un colpo, forte, deciso, quasi avevo paura di volare davvero da lì, mi dondolai una, due , tre volte quasi a toccare il cielo e le sue stelle che bellissime brillavano.
Un qualcosa in quell'istante si mosse nel cielo, una stella cadente, chiusi subito gli occhi esprimendo un desiderio, un qualcosa che desideravo da sempre, era ciò che avessi sempre desiderato.
Che il mondo in cui ero cresciuto non fosse davvero il mio mondo.
Lentamente l'altalena iniziò a fermarsi e tra le mie mani qualcosa comparve, come un frammento di qualcosa, non capivo.
Scesi continuando a guardare il "regalo", stando attento a non ritrovarmi a faccia a terra e mi allontanai dalle due querce facendomi più in là e seguire il proseguo della serata, una serata davvero magica.



« Francis Bass - Studente Primo Anno - Grifondoro »



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Laowyn Hawk
view post Posted on 24/8/2017, 14:28





Laowyn Hawk
Tassorosso | I anno | 11 | Relaxed | | ♪XwFHG5M City of stars, are you shining just for me?
Notti limpide come questa se ne vedono poche nel dispettoso clima britannico. Laowyn stessa avrebbe potuto contare sulle dita di una mano quelle che, tra le numerose che aveva visto campeggiando nei verdi prati irlandesi con la sua famiglia, riuscivano ad eguagliare lo splendore che il firmamento ha riservato per questa serata. Non può esserci atmosfera migliore per il nuovissimo evento organizzato dal CREPA: l’altalena tra le stelle. Che fosse stato il sesto senso degli organizzatori a scegliere la notte più bella tra tutte o che il cielo stesso avesse voluto benedire tale circostanza con uno spettacolo mozzafiato non era possibile saperlo. Di certo però la vista di una volta celeste così finemente ricamata ha invogliato ad uscire anche coloro che erano rimasti indifferenti alle ormai diffusissime voci che circolavano tra le mura del castello. Il brivido misterioso di un’esperienza unica del suo genere attira l’attenzione di numerosi studenti, che hanno preso piede nelle strade del villaggio di Hogsmeade per raggiungere il luogo d’incontro.
Tra le schiere di interessati non può mancare la piccola Laowyn, la quale riesce a malapena a contenere l’emozione che la descrizione dell’evento ha suscitato in lei. Si avventura spensierata tra le filari di casette, gironzolando alla ricerca del punto da raggiungere, quando ecco che la vede, seminascosta dagli alberi, una sottile tavoletta di legno, sorretta da due fili sottilissimi che viaggiano indisturbati verso l’alto, fino a sparire nel buio della notte. La ragazza si avvicina con cautela, notando stupita la quasi assenza delle caratteristiche decorazioni che ogni volta animavano gli episodi di raccolta fondi dell’associazione. Tuttavia quella semplicità si intona alla perfezione con l’atmosfera rilassante che il canto delle cicale e il fruscio delle chiome degli alberi hanno creato in questo piccolo ritaglio di mondo.
Ormai l’eccitazione cresce nel cuore di Laowyn, fluendo impaziente per tutto il suo corpo e spingendola ad avvicinarsi alla curiosa attrazione. Una pressione inaspettata alla gamba destra la fa arrestare di colpo, ma un sorriso fa subito capolino sul suo volto alla vista di un tenero Snaso di terracotta che allunga le zampette verso di lei come richiesta di un piccolo contributo. Laowyn rovista nelle tasche e ne estrae alcune monete da consegnare al buffo animaletto, che corre via soddisfatto.
Finalmente la rossa riesce a raggiungere l’altalena e, con delicatezza ci si siede sopra. I piedi le toccano appena per terra, per cui deve allungare un po’ le gambe per riuscire ad ottenere il contatto necessario a spostarsi appena avanti ed indietro. Dopo aver ondeggiato un po’ è pronta per il grande salto. Ferma i piedi a terra e, piegando le ginocchia, si spinge in avanti con forza, allungando le gambe davanti a se e ripiegandole per tornare indietro. Sta acquistando velocità e il vento le scompiglia i lunghi capelli, suscitandole un piacevole senso di spensieratezza. Le mani stringono i due fili, contribuendo alla creazione di un movimento armonioso che simula l’ebrezza del volo. La bambina è ormai in balia di questa ebrezza e si lascia andare in una limpida risata, mentre l’arco compiuto dall’altalena si allarga sempre di più, portando il passeggero sempre più in alto. Ad un tratto i suoi occhi vispi individuano un barlume oltre l’orizzonte oscuro della foresta. Un altro paio di ondeggi e la visuale si fa chiara. È il castello di Hogwarts, che si erge fiero sulla collina, puntellato di luci ad imitare lo spettacolo che lo sovrasta. Laowyn rimane incantata a guardarlo. Ripensa alle altre occasioni in cui la vista di quella rocca l’aveva rassicurata sul suo percorso. L’arrivo alla scuola, la missione nella Foresta Proibita… tutti frammenti di una vita che esiste solo in questi confini; una vita che mai la ragazza avrebbe immaginato capace di regalarle così tanto. Ecco però che la vista comincia a scomparire, la forza di gravità attira quel corpo, sebbene leggero, verso il basso. Torna il fitto degli alberi, il muschio sulle rocce ed il trifoglio coperto di rugiada. Laowyn non vuole separarsi dal castello, ma ormai è a oltre metà della traiettoria, sta tornando verso l’alto. Da questa prospettiva non è la stessa cosa; la vista offerta si limita al prato sotto di lei. La nostalgia assale l’animo della piccola Tassa, non vuole lasciare il castello, anche se solo per una pausa limitata come le vacanze estive. Se ne rende conto solo ora che è tutto finito: le sue emozioni migliori le ha lasciate tra quelle mura. Ora anche da questo lato si è giunti al capolinea, il viaggio riprende nella direzione opposta, ma Laowyn è troppo scossa per accorgersene. Tutto ciò che vuole è rivedere il castello, perciò spinge forte con le gambe, lasciando che i piedi scindano l’aria per lasciarla passare. L’obiettivo è raggiunto, l’altalena oltrepassa nuovamente la coltre di alberi, ma non si ferma. Vola ancora più in su, oltre ogni possibile visione terrena e catapultando la giovane in uno spettacolo notturno senza pari. Si commuove, Laowyn, ad una simile vista. Si lascia cullare dalle stelle e confessa loro tutti i suoi timori. Gli astri la ascoltano, la sfiorano, la rassicurano. Asciugano le sue lacrime con una promessa; la promessa di non abbandonarla mai e di riaccoglierla qui quando tornerà l’autunno. Ora il suo cuore è felice, e si abbandona al ritmico movimento dell’altalena, che man mano rallenta fino a restituirle il contatto con il suolo. La giovane non ha paura di scendere, perché stringe tra le mani il simbolo del patto che ha stretto con le stelle.



NOME: Laowyn Hawk | CONTO: S2137 | OFFERTA: 5 galeoni
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view post Posted on 24/8/2017, 21:57
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Il tè freddo che aveva ordinato ormai aveva raggiunto una temperatura troppo elevata per risultare ancora gradevole ma Mary continuava a sorseggiarlo, attenta alle parole della cugina.
Stava raccontando una delle sue ultime disavventure a lezione di cura delle creature magiche e la giovane Tassorosso era intenta ad ascoltarla con interesse. Camille aveva tre anni in più rispetto a Mary ed era, come lei, una studentessa di Hogwarts, smistata, però, nella casa di Corvonero.
Andavano molto d’accordo, sin da piccole avevano instaurato un ottimo rapporto e Mary l’aveva sempre reputata una figura molto importante, un punto di riferimento a cui ispirarsi. Quella sera avevano deciso di andare ad Hogsmeade per passare una serata un po’ diversa in compagnia l’una dell’altra, e aggiornarsi sulle ultime novità.
Sebbene Mary non fosse più una ragazzina, i genitori non si fidavano molto a lasciarla uscire la sera, ma la presenza di Camille li aveva rassicurati, così, sebbene fossero già le undici, le due stavano ancora conversando indisturbate.
Fu solo quando entrambe ebbero finito le loro consumazioni e una coppietta cercava un tavolo all’aperto in quel locale, che le due decisero di liberare il posto e fare una passeggiata nella piccola cittadina.
Dopo aver percorso la strada principale su cui si affacciavano i più noti negozi, e dopo una lunga sosta ad osservare la vetrina di Mielandia, le due giovani ragazze si ritrovarono in una zona più periferica, in cui le case erano ormai più isolate e la terra battuta e i campi rigogliosi avevano sostituito i ciottoli della strada.
Da lì era possibile osservare meglio il cielo stellato che le avvolgeva, rendendo quella sera un po’ più magica, un po’ più spensierata. L’immensità del firmamento fece immobilizzare per un istante la ragazza che si perse in quel blu scuro puntellato di piccole luci che tanto le ricordavano quanto lei fosse piccola rispetto a tutto il resto.
La cugina la distolse da quell’improvviso pensiero, facendole notare un modesto gruppo di persone che si era riunito in un campo erboso, non troppo distante da lì.
Le due spinte dalla curiosità si avvicinarono e come la Tassorosso notò il cartello del C.R.E.P.A., si diede della stupida per non essersene ricordata prima.
Verso la fine dell’anno, alcuni ragazzi dell’organizzazione le avevano riferito che proprio quel giorno, si sarebbe tenuto un piccolo evento, volto essenzialmente a racimolare qualche offerta per la causa, e Mary ricordava di esserne rimasta entusiasta eppure, era riuscito a dimenticarlo…stava probabilmente perdendo qualche colpo.
Un gruppo d persone si era radunato intorno a quella che era l’attrazione principale di quel piccolo evento, ovvero un’altalena, all’apparenza semplice e fuori posto, ma a un occhio più attento sarebbe risultato evidente che le catene che reggevano la seduta, erano fissate al cielo. Proprio al cielo. Non era possibile vedere il punto in cu esse terminavano ma l’impressione suscitata era proprio quella che si originassero dal firmamento. Contenta come non mai, la ragazzina invitò Camille ad avvicinarsi, tirandole leggermente il bordo della maglietta e mettendosi in fila per poter fare anche lei un giro sulla particolare attrazione.
Dovette aspettare qualche minuto prima di potervisi sedere e non appena lo fece, rimase per un’istante ad osservare la gente che la fissava curiosa poi, con un movimento deciso, si diede una spinta, facendo ondeggiare l’altalena.
Aveva sempre amato la sensazione di volare, che fosse attraverso una semplice altalena o un manico di scopa. In quei momenti, riusciva a sentirsi davvero libera, in grado di fare tutto e consapevole di poter raggiungere ogni suo obbiettivo. Era una sensazione che provava solamente in quei momenti e anche adesso, avvolta da quel cielo stellato, riusciva a percepire quella sensazione di felicità, felicità pura e leggerezza.
Con sguardo pieno di meraviglia, osservava il cielo che pian piano si faceva sempre più vicino, per poi chiudere gli occhi, raggiunto il punto più alto, e lasciarsi riportare a terra, dove tutto ritornava alla normalità.
Raggiunto nuovamente il suolo, Mary riaprì gli occhi e notò che un piccolo oggetto era apparso sul suo grembo. Lo osservo incuriosita mentre lasciava il posto a un ragazzino e raggiungeva Camille.
Mentre camminava ripensava al breve viaggio che aveva appena fatto, un viaggio breve e intenso tra le stelle, esperienza che difficilmente avrebbe dimenticato.
Prima di andare via le due ragazze si avvicinarono al piccolo snaso che raccoglieva le offerte e dopo avergli fatto una carezza, consegnarono i galeoni alla piccola creatura che fuggì veloce in cerca di altro denaro e si allontanarono a passo lento, dirigendosi nuovamente verso le vie più affollate di Hogsmeade.


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view post Posted on 26/8/2017, 22:19
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eventostellesfondo
Sull'altalena tra le stelle,
tieniti forte, ma lasciati andare.

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☆ Vacillò su se stesso per un attimo che parve eterno, l'equilibrio improvvisamente compromesso dall'ennesimo salto temporale. Quei viaggi continui, ormai sempre più frequenti gli uni dopo gli altri, non davano alcuna tregua al giovane erede di Casa Brior. Nonostante avesse provato di tutto, filtri e pozioni incluse in modi spesso poco ortodossi, Oliver non era ancora stato sì capace né fortunato da scorgere una minima soluzione a quello che in principio chiamava problema, ma che allo stato attuale si limitava a dipingere come un dono difficile. Contenere le visioni, bloccarle, spezzarle dalla routine che contraddistingueva i suoi frenetici giorni era diventato impossibile, a tal punto che il Caposcuola ne aveva assodato il pericolo per accettarlo senza più riserve. Ed anche in quella notte d'Estate, trapunta di più stelle di quante se ne potessero contare attentamente, il Veggente perse i confini con la realtà, la mente che vagava ad un tratto tra Presente e Futuro, dimentica di un passato che qualcuno avrebbe definito già scritto. Per lui, Viaggiatore del Tempo, nulla poteva dirsi concluso, autentico, delineato. Le linee si intrecciavano e intersecavano, i mondi si alternavano in estasi e confusione perenne, deformando lo spazio in tante varianti, fin quando una soltanto prevaleva sulle altre in una sfida senza regole né etiche. Lo sguardo si stagliava con difficoltà, mettendo dunque a fuoco qualsiasi cosa il Dono potesse offrire, ma erano i volti - quanti volti! - che sfumavano in un continuum capace di dare i brividi. Le mani tornarono ad afferrare con vigore quasi estremo le catene dell'altalena sulla quale Oliver era salito, mentre la realtà del presente spezzava il salto temporale e la Vista placava il suo mistico potere. Ancorato a quel piccolo trampolino tra le stelle più luminose, Oliver sfuggì ad un'immediata caduta, le gambe ancora penzoloni mentre gli occhi finalmente si spostavano ad ammirare la volta celeste, velata dalla notte non più così scura, che vorticava attorno senza confini. Si ritrovò ad esprimere un solo desiderio, pari ad una speranza che coltivava da tempo. Concedimi la chiarezza nei volti che osservo.

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Non sapeva verso chi avesse rivolto quell'augurio, non era importante. Tra le mani apparve un frammento di cielo, che presto si sarebbe trasformato in qualcosa di molto speciale, molto più di quanto chiunque dei partecipanti all'iniziativa avrebbe mai potuto anche solo lontanamente immaginare. La richiesta era stata fatta, subito dopo lo Snaso di terracotta sarebbe stato acciuffato dalle mani del Mago, che generosamente avrebbe fatto a sua volta un'offerta in Galeoni per quell'associazione cui tanto aveva dato, cui tanto avrebbe sempre dato. Disceso dall'altalena, lo sguardo si sarebbe soffermato per tanto tempo verso le stelle, consapevole di custodire nel proprio cuore da quel momento in poi il ricordo di un'iniziativa tanto simbolica. La bussola da quella sera avrebbe indicato la strada migliore per esaudire il desiderio pensato poco prima, sarebbe stata la guida perfetta per tutti i Sognatori.


♦ Nome PG: Oliver Brior
♦ Numero Conto Bancario: C1885
♦ Offerta: 15 Galeoni

Si ringraziano di cuore tutti i partecipanti all'evento!
La vostra presenza è stata davvero apprezzata e come sorpresa il Comitato vi dona il seguente simbolo, che potete inserire in scheda fin da subito.

bussoladesiderio
Bussola del Desiderio +1 PS
Inizialmente in forma di frammento recuperato dal cielo stellato, tra le mani del Sognatore questo piccolo oggetto si rivelerà come una bussola di manifattura semplice, intagliata in legno e vetro. Dopo aver espresso un desiderio, la Bussola ne diverrà metaforica custode e si illuminerà per un breve istante. Da quel momento sarà simbolicamente un oggetto di speranza e di fede, ricordando al possessore di persistere nella realizzazione del proprio desiderio. Sotto la patina di vetro, l'ago punterà verso Nord come in una comune bussola, ma l'involucro stesso mostrerà un cielo stellato in continuo vortice, a memoria della sera in cui il desiderio fu espresso.

 
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