Aiden Weiss
26 anni ☘ Auror ☘ scheda [
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M
ezzanotte.
L’Auror dai capelli fulvi uscì di casa, da quella villetta nascosta tra i boschi nei pressi di Hogsmeade e si recò sul luogo in cui si sarebbe svolto un evento organizzato dal C.R.E.P.A., non molto distante dalla Stamberga Strillante.
Essendo un membro del Comitato, avrebbe partecipato più che volentieri e - perché no - avrebbe anche assicurato un minimo di sicurezza ai partecipanti, in quanto Auror. Nessuno si sarebbe fatto male con lui mentre faceva la guardia.
Aveva visto la locandina nel villaggio, trovandola fantastica quanto interessante, come lo era stato per l’evento del Pulcino Altruista avvenuto a Pasqua.
Con indosso dei pantaloni grigi, dei mocassini e un cardigan del medesimo colore ma più chiari, richiamando la tipica moda estiva, Aiden camminò tra gli alberi mentre fumava tranquillamente una sigaretta, una mano nella tasca dei pantaloni.
Arrivò nel giro di qualche minuto nella zona stabilita per l’evento e trovò un telo azzurro steso a terra e un’altalena tra due grosse querce secolari, ma priva di qualsiasi corda, sospesa come da fili invisibili che davano al cielo. Si ritrovò curioso di scoprire quale magia fosse in atto per sorprendere i partecipanti, alcuni entusiasti e altri titubanti. Notò un piccolo salvadanaio a forma di Snaso e si avvicinò per lasciare la sua offerta, da bravo membro del Comitato. Prima di estrarre i Galeoni, il rosso riservò a quel salvadanaio una piccola grattatina sulla pancia, conscio che vi fosse in atto un incantesimo di Trasfigurazione che rendeva l’oggetto animato. Ormai aveva preso gusto solleticare la pancia agli oggetti animati da incantesimi.
Inserì infine tre Galeoni e osservò il salvadanaio a forma di Snaso con una smorfia divertita. «
Cerca di non innamorarti anche tu di me.» E quella volta fu lui a regalare al salvadanaio un significativo occhiolino.
Con passo elegante e tranquillo percosse il lungo telo fino a giungere all’altalena e sedendosi, venne catapultato nei ricordi…
Aveva circa sei anni ed era nel giardino di casa con tutta la sua famiglia. I due fratelli più grandi giocavano con spade di legno, massacrandosi le dita e litigando mentre la madre reggeva Ophelia in braccio e cercava di dividerli. Suo padre invece stava spingendo Aiden e Lena - la quale era seduta sulle ginocchia del fratello - sull’altalena che scendeva dal ramo più robusto della quercia.
«
Più forte, papà! Più forte!» urlava Aiden euforico, stringendo la sorella con il braccio libero che le avvolgeva la vita per evitare che volasse via, mentre con l’altro si teneva all’altalena.
«
Piano, bambini, o vi farete male.» rispose il padre con un sorriso felice nel vedere i propri figli così solari e uniti. Mantenne la stessa velocità, non volendo che cadessero e si facessero male.
Lena fece il muso mentre si reggeva al collo del fratello più grande. «
Papà cattivo!» pigolò con un filo di voce. E ciò fece ridere sia il padre che Aiden.
Il ricordo svanì subito, ma sembrò essere passata un’eternità. Aiden nemmeno si era reso conto di essere ancora seduto sull’altalena con le lacrime agli occhi, triste e cupo nel rammentare quel periodo felice della sua infanzia in cui suo padre era stato parte della sua vita, in cui era vivo.
Puntò gli occhi blu e velati di lacrime al cielo e osservò le stelle. Anche quelle lo fecero soffrire a tal punto da avvertire il gelo nel cuore. Suo padre lo aveva sempre portato in giardino a vedere le stelle durante il periodo estivo, nelle serate in cui il cielo era limpido e garantiva di godersi la volta celeste in tutto e per tutto. Ora le avrebbe osservate da solo, nel suo dolore e nella sua solitudine.
Lo faccio per te... pensò, volendo dedicare quel momento al padre, ancora preso dal ricordo appena vissuto.
Con una spinta decisa provò quanto era stato preparato dagli studenti membri del C.R.E.P.A. e fu come essere catapultati direttamente nel cielo, tra le stelle, a danzare con loro. Allungò la mano come per volerle toccare ma si ritrovò ben presto ritornato alla realtà e con qualcosa in mano una volta che l’altalena fu ferma.
Aiden se lo rigirò tra le mani, studiando quello strano frammento, mentre si allontavana e ritornava nella zona in cui iniziavano gli alberi, in cui si sarebbe appostato per sorvegliare la situazione.
Ancora le lacrime gli bagnavano le guance, nemmeno se ne rese conto della loro presenza, ma meditò se dirne quattro al caro Brior per aver ideato un evento che era riuscito a farlo piangere.
No, non è colpa sua..., pensò con un sospiro.
E’ stato bello infondo...Si accese un’altra sigaretta mentre teneva sotto controllo la situazione. Tutto era in sicurezza e così sarebbe stato finché ci sarebbe stato lui come Guardiano.
PS: 175 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 26.5