Charles Koskinen |
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| Charles Koskinen C.K. | (Quasi) Docente | 25 years | ♪ “Stars can't shine without darkness” Tra le folle veementi di Hogsmeade e i campanelli tintinnanti delle botteghe dei pub del villaggio si poteva intravedere un uomo. Era un uomo dalla chioma rossa, mossa ed estremamente disordinata, avvolto in un velo di mistero e inquietitudine. La faccia era scoperta, gli occhi color oceano trasmettevano una certa triste apatia e l'espressione del viso aveva preso una piega quasi perfida. Anche se di perfido, in lui, c'era ben poco. Egli portava il nome di Charles Koskinen. Seguito dallo strascico del suo mantello estivo, l'uomo vagava con poca attenzione lungo le strade di Hogsmeade. I suoi pensieri continuavano a riportarlo a quando aveva preso la folle decisione di abbandonare le terre finlandesi e intraprendere una nuova strada a Londra, più vicino al suo passato e più deciso a render la sua vita meno inetta e più movimentava. Belle ambizioni, quelle. Davvero belle se non fosse che per il momento l'unica cosa che era riuscito ad ottenere era una serie di problemi e fallimenti, dovuti al fatto che non fosse riuscito ancora ad ottenere ufficialmente la cattedra di Astronomia presso Hogwarts e di trovarsi una residenza degna di tale nome. Insomma, sembrava che il momento in cui i suoi giorni sarebbero iniziati a trascorrere con gioia e serenità fossero lontani miglia e miglia e che non ci fosse via per risollevarsi dal fondo del suo baratro di tristezze e delusioni. Eppure, nel cuore magnanimo ma un po' spento del povero Charlie, c'era ancora la vaga speranza che ce l'avrebbe fatta in un modo o l'altro. Così quel giorno aveva deciso di uscire dal suo buco e fare una passeggiata per il villaggio dei maghi, una passeggiata con il solo scopo di prendere una boccata d'aria e liberarsi dai rumorosi demoni che abitavano il suo Io interiore. Non camminava con passo accellerato né aveva fretta di tornare a casa (sempre che il buco per cani, grande quattro metri quadri, dietro alla pattumeria potesse essere definito casa), semplicemente voleva dare un'occhiata a quanto quel luogo fosse cambiato dopo tutti gli anni passati in Finlandia a patire le pene della morte dei suoi parenti. Ben poco, avrebbe detto. Gli ambienti, il clima, le persone erano sempre le stesse. Sembrava che si fosse catapultato esattamente dove aveva trascorso i suoi sette anni di studio. Sorrise. Mentre queste reminiscenze gli giravano per la testa ricoperta dal pel di carota, un urlo gli squarciò l'udito, facendolo scattare in direzione del suono. La mano afferrò la bacchetta ma ci volle ben poco per capire che non era successo niente di preoccupante. Semplicemente una cliente stava urlando dietro al cameriere del Testa di Porco, locale molto famoso per la poca cordialità del personale. Con gli occhi sempre puntati sul garzone del pub, il rosso ripose la bacchetta nella tasca interna e avanzò. Distratto dalla situazione creatasi, tuttavia, andò a sbattere contro una figura sconosciuta, rischiando di farla cadere.
«Per Merlino! - imprecò, afferrando la donna per la mano e avvolgendole un braccio lungo il fianco, tentando di sollevarla. - Ti sei fatta male?»
Solo allora ebbe modo di osservare i lineamenti delicati della donna. Sembrava quasi vedersi specchiato in un corpo femminile. Un corpo che tuttavia, al contrario suo, non pareva essere così perso fra i mostri della sua anima. Era un corpo più giovane e pieno di energia. O perlomeno quella fu la prima impressione che Charlie ebbe della donna.
«Se c'è qualcosa che non va, posso accompagnarti dovunque tu stessi andando. Sono mortificato, ero distratto.» sentenziò, tentando un sorriso sbilenco. PS: 160 | PC: 110 | PM: 110 | PE: 23 Giuls || © harrypotter.it
Perdonami il ritardo, ho avuto dei problemi off in questi giorni!
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