A book for Knowledge, Elijah, Alice

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view post Posted on 30/8/2017, 09:41
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Vath
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Londra Babbana.

Quel giorno dopo una mattinata di lavoro, durante la pausa pranzo, decise di andare in una libreria babbana su Marylebone St.: Daunt Books. Armato del proprio bastone da passeggio si avviò lungo la strada, grato alla libreria che faceva orario continuato, osservando quei grigi ed ammusoniti Babbani che passavano accanto a sé. La libreria si presentava su più piani, con scaffali ricolmi di ogni genere di libro, la struttura di per sé era molto bella ed il suo obiettivo era il reparto di saggistica: Politica. Ad uno sconosciuto Vath Remar poteva sembrare monotematico, fissato sui propri obiettivi, in parte era così, quando si prefiggeva una cosa faceva di tutto per ottenerla. Il prossimo suo obiettivo richiedeva tempo, conoscenze e quella dose di fortuna che il ventisettenne era solito crearsi da solo. Non avendo problemi di italiano l'uomo prese senza indugio "Il Principe" di Niccolò Machiavelli.



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view post Posted on 30/8/2017, 13:33
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Sabato mattina, il giorno della mia gita a Londra con Elijah, arrivò in fretta grazie alle lezioni che seguivo con interesse. Il tempo a disposizione, tra lezioni e studio, era poco ed ero sempre presa a fare qualcosa di diverso, una materia o un incantesimo nuovo. Quella pausa di relax era arrivata molto ben accetta.
Il fratello maggiore di Elijah, Daniel, venne a prenderci a scuola e dopo una sbrigativa presentazione ci portò a Londra smaterializzandosi. Mi ero chiesta, nei giorni precedenti, come ci saremmo arrivati a Londra, pensando che con il treno ci sarebbe voluto molto. Non avevo mai sentito parlare prima della smaterializzazione, mia nonna non l'aveva mai nominata. In effetti, avendo sposato un babbano e conducendo una vita babbana, usando taxi, treni e metropolitane, poteva avere senso che non si fosse mai presentata l'occasione di parlarne.
Arrivammo a Londra in batter d'occhio, quasi non me ne accorsi. Era un modo così comodo di spostarsi! Mi annotai mentalmente di informarmi su come fare per poter imparare.
Daniel ci lasciò davanti ad una libreria per andare ad un appuntamento che aveva al Ministero della Magia. Da fuori, il posto sembrava bello, ma dall'interno la struttura lo era ancora di più: era su più piani e gli scaffali ospitavano tutti i libri più interessanti. Quando vidi che le immagini dei libri rimanevano ferme, mi stupii di essere un po' delusa: ero ormai abituata ai libri magici, dove ogni immagine era in movimento e le persone fotografate andavano e venivano.

"Allora, Elijah, che reparto ti interessa?"
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 31/8/2017, 01:20





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Elijah Sullivan
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N
on vedeva l’ora di andare a Londra e fare incetta di libri. Non aveva niente da leggere di suo e per rilassarsi preferiva qualcosa di ameno e decisamente non magico.

Quando disse a sua fratello che, prima di andare, dovevano aspettare una sua amica cominciò a pensare di non aver fatto una grande cosa, ma quando Alice apparve e suo fratello lo guardò ammiccando, ebbe la certezza di aver fatto la cavolata del secolo.

Non era un appuntamento!! Quello non era un appuntamento, stavano solo andando a Londra a comprare dei libri. Non c’erano fiori, musica, cioccolatini e tutte quelle cose che lui non avrebbe mai fatto, nemmeno se lo avessero arso vivo.

Appena arrivarono a Londra, Daniel li salutò rapidamente e Elijah ne fu più che felice. Non aveva proprio nessuna voglia di sentire allusioni su lui e la sua concasata.

"Allora, Elijah, che reparto ti interessa?"

Alice non perse tempo e del resto non ne avevano un’infinità, dato che l’appuntamento di Daniel non sarebbe durato un secolo.

- Pensavo di guadare nella sezione Fantasy, è la mia preferita. Tu dove vuoi andare ?

Era tentato di fare una cosa mentre stavano entrando, ma il buon senso gli impose di infilare subito le mani in tasca per evitare qualsiasi cosa che non aveva alcuna intenzione di fare.






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view post Posted on 31/8/2017, 11:57
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Vath
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Dopo aver fatto incetta dei principali libri di saggistica politica che la libreria poté offrirgli decise di vedere fin dove la fantasia dei Babbani si era spinta, dirigendosi verso il reparto fantasy e fantascienza. Il concetto dei viaggi temporali per i maghi era qualcosa di normale, dopotutto una Giratempo ti permetteva di andare indietro nel tempo di alcune ore, ma per i babbani quella concezione era del tutto estranea. I maggiori scrittori, sceneggiatori e registi avevano da sempre sfornato prodotti in cui il "viaggio nel tempo" la faceva da padrone. Prese distrattamente un libro, dalla costa color blu, in copertina in primo piano c'erano tre figure a cavallo, una di esse indicava le cime innevate sullo sfondo con il proprio bastone mentre ai piedi delle montagne una foresta si sviluppava a perdita d'occhio. Un libro non si giudica mai dalla copertina, questa era una delle sue massime e non avrebbe mancato di rispettarla. Aprì il libro e lesse un paragrafo. "Qual è la magia buona e quale quella cattiva? O meglio, è la magia a essere buona o malvagia o chi la utilizza?" Il ventisettenne storse il naso a quell'opinione, sicuramente scritta da un babbano, e lesse altri paragrafi, qua e là. L'autore aveva uno stile di scrittura simile a Tolkien ma ovvimente a suo parere, il maestro, è impossibile da imitare. Poca scelta attualmente, o quello che c'era non rispecchiava il gusto del ventisettenne.


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view post Posted on 31/8/2017, 14:51
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Mentre aspettavo la risposta inizia a camminare verso la porta, la spinsi e aprii.

"Va bene. A me piace tutto, andiamo pure prima nel reparto fantasy e poi vediamo. Magari trovo qualcosa di nuovo"

All'interno della libreria la temperatura era decisamente più gradevole di quella esterna. Non a caso, infatti, l'interno era pieno di persone che sfogliavano i libri o passeggiavano a caso tra gli scaffali. Lo facevo spesso anche io, quando ero fuori con i miei o con la nonna: quando avevo caldo o freddo, mi infilavo dentro una libreria dove il tempo sarebbe passato senza che me accorgessi e il condizionatore o il riscaldamento mi avrebbero rinfrancata.
Iniziai a camminare piano nella libreria, convinta che Elijah mi avrebbe seguita, seguendo le indicazioni per il reparto fantasy, ma fermandomi, ogni tanto, a guardare qualche copertina, qualche titolo, a sfogliare qualche paragrafo.
Il reparto fantasy era stato per un periodo il mio preferito, finché non scoprii i romanzi storici e i gialli. Ogni tanto, però, era bello rituffarsi in qualche mondo stravagante pieno di creature fantastiche. Speravo un giorno che avrei potuto vedere un drago dal vivo. Creature così maestose, potenti... averne uno davanti agli occhi sarebbe stata un'emozione unica.
Arrivati al reparto, vidi solo qualche ragazzino e un uomo con un bastone da passeggio. Era strano vedere un uomo adulto nel reparto fantasy, o per lo meno a me non era mai capitato, ma non avevo mai giudicato le persone da quello che leggevano, Ero convinta che ogni tipo di lettura portasse un beneficio, anche solo quello della distrazione dalla vita reale. E poi, molti libri fantasy erano pensati per gli adulti.
Presi da uno scaffale una copia di "Eldest". Avevo letto il primo libro della serie un paio di anni prima, non mi sarebbe affatto dispiaciuto leggere anche il secondo.
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 31/8/2017, 21:03





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Elijah Sullivan
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E
lijah non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo in Guferia. Aveva cercato in tutti i modi di rimuovere l’argomento dall’archivio del suo cervello e, diciamolo, c’era anche un minimo riuscito quando era chiuso dentro alla sua stanza al Dormitorio lontano da tutto.

Quando invece era a lezione il “problema” si ripresentava forte e chiaro nella sua testa, perché lui e Alice erano dello stesso anno e seguivano tutte le lezioni insieme.
Ora che era lì in Libreria insieme a lei era giunto alla conclusione che avrebbe potuto benissimo evitare. Stare lì con lei, fianco a fianco, come un qualcosa che non sapeva definire ...beh..lo metteva tremendamente in confusione e a disagio.

Si avvicinarono al reparto Fantasy e Elijah lo vide immediatamente. Era proprio lui, l’ex Serpeverde che lo aveva tremendamente affascinato a Diagon Alley prima dell’inizio della scuola.
Si, era l’uomo con il bastone, Vath Remar.
Alice era già poco distante da lui e Elijah si avvicinò a sua volta.

- Signore, è proprio Lei? - chiese mentre sul viso esternava tutto il piacere di rivedere di persona Vath, dopo il Gufo che si erano scritti.

Prima di fare la figura del perfetto maleducato si affrettò a presentargli la sua compagna di quel pomeriggio.

- E’ un piacere rivederLa. Io sono qui con con una concasata del mio stesso anno, Alice Jones, che gentilmente ha accettato di aiutarmi a scegliere qualche nuova lettura.

Si voltò verso Alice e le dedicò uno sguardo pieno di significati ma che, secondo lui, non aveva alcun valore.



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view post Posted on 31/8/2017, 21:58
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Vath
Remar «

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Una voce lo distolse dall'osservare i libri contenuti nel reparto Fantasy, una voce che gli fece piegare il volto in un leggero sorriso a metà. Si voltò lentamente ruotando sui talloni e scoprì il giovane Serpeverde in compagnia di una ragazza, dal portamento fiero tanto quanto il ragazzo. «Mr. Sullivan. È un piacere rivedervi, ho accolto con molto piacere la notizia del vostro Smistamento, potrei quasi dire che non avevo nessun dubbio su quale Casata sarebbe andata ad accogliervi.» Il suo sguardo color acquamarina era fisso sugli occhi del ragazzo e, dopo che lui gli presentò la ragazza al suo fianco, andarono a posarsi sulla ragazza. «Mademoiselle Jones, enchanté. È un vero piacere conoscerLa e vedere che la casata di Salazar Serpeverde nel corso degli anni ha mantenuto, se non addirittura elevato, gli standard di qualità. Vath Remar, ex Prefetto e Caposcuola Serpeverde ed ora dipendente dell'ufficio Cooperazione Magica Internazionale.» Le disse abbassando il tono vocale sulle informazioni magiche sorridendole cordialmente, mettendosi i libri scelti sotto il braccio sinistro e porse la mano alla ragazza. «Ottima scelta Eldest, sono sicuro che l'apprezzerà.»


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view post Posted on 31/8/2017, 22:42
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Camminare per i corridoi della librerai con Elijah era strano. Continuavo a pensare a quello che ra successo in guferia, mi sorprendevo a riportare alla mente il suo tocco e il suo braccio. Non capivo cosa fosse successo nonostante le numerose risposte che avevo provato a dare.
Essere lì, quel giorno, era negativo per il disagio in cui entrambi eravamo, e positivo: forse passare del tempo insieme al di fuori della scuola avrebbe portato un po' di tranquillità e forse di chiarezza.

Le mie riflessioni furono interrotte dalla voce di Elijah che salutava qualcuno. Aggrottai appena la fronte incuriosita e mi voltai, per vederlo parlare con l'uomo col bastone. Chiusi il libro e mi avvicinai a Elijah, mettendomi al suo fianco. Era una situazione strana, non l'avrei detto mai che avremmo incontrato un uomo che, da quello che capii dalle parole che si scambiarono, Elijah conosceva da prima di essere smistato.
Un sorriso rilassato nacque spontaneo sulle mie labbra per la gentilezza nel tono dell'uomo, come a ringraziarlo per le sue parole.

"Il piacere è tutto mio, Signore" risposi allungando la mano e stringendola con la presa sicura che avevo preso da mio padre. Mi aveva insegnato che una stretta di mano sicura è importante per l'idea che si dà di sé, sia agli altri che a noi stessi.

"Se è come il primo penso anche io che non deluderà" dissi poi in risposta al commento sul libro che avevo scelto.

"Come vi conoscete, se posso chiedere?
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 1/9/2017, 14:08





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O
sservò tutta la scena che aveva davanti e avvertì qualcosa che non riusciva ad interpretare.
Doveva davvero dire quelle cose? Dove farlo proprio in quel modo? Alice sembrava molto colpita, del resto lo era stato anche lui quando si erano conosciuti, ma ora la situazione era molto diversa. Vath era così galante con le donne ...ma, un attimo, anche lui era stato galante con Alice quando erano in Guferia, l’aveva fatta sentire importante per lui, o almeno così credeva. Perchè mai ora tutta questa cosa lo stava infastidendo così tanto?

"Come vi conoscete, se posso chiedere?

Era una domanda semplice semplice, ma spiegare il come e il perché forse lo era un pelino di meno. Come faceva a dirle che si era ritrovato a prendere un caffè con un perfetto sconosciuto appena incontrato sulle strade di Diagon Alley?

- Ci siamo conosciuti per caso a Diagon Alley e poi, il Signor Remar è anche un collega di Daniel.

Non c’entrava proprio nulla visto che non erano nemmeno allo stesso dipartimento, ma magari poteva appagare meglio la curiosità di Alice.

Alice...non riusciva a smetterla di guardarla mentre le rispondeva, quegli occhi trasparenti e veri lo tenevano prigioniero. Battè le palpebre un paio di volte cercando di annullare il contatto, ma fu tutto inutile. L’unica soluzione che aveva era quella di distogliere lo sguardo.
Abbassò gli occhi e li puntò su quelli di Vath, ritrovando quasi subito un contegno.

- Come sta Signore? Ha trovato qualcosa di interessante?




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view post Posted on 1/9/2017, 16:42
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Vath
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L'uomo strinse la mano della ragazza con un una presa ferma e decisa, scuotendola leggermente per poi lasciarla e riportare i libri tra le sue mani. Sorrise cordialmente ad entrambi i ragazzi, facendo scorrere lo sguardo tra Elijah, che sembrava infastidito, ed Alice che sorrise alla gentilezza del ventisettenne. «No Miss Jones, mi creda, il piacere è mio. Son felice che Elijah si sia ambientato cosi velocemente e che voi gli abbiate teso una mano in amicizia.» L'uomo vide Elijah rilassarsi e tornare al suo solito contegno, Vath era stato giovane anche lui, non che ora fosse vecchio, ma sapeva riconoscere alcuni piccoli segnali che il ragazzo inconsciamente rimandava a lui. Un piccolo sorrisetto comparve sul suo volto e decise di rispondere, al contrario di Elijah che minimizzò, esaustivamente alla domanda della ragazza osservando negli occhi il ragazzo. «In verità Miss. Jones, Elijah è più che modesto a riguardo del nostro primo incontro. Non era ancora partito per Hogwarts ma avevo già inquadrato quale casata sarebbe andata ad ospitarlo. Si trovava di fronte al Ghirigoro, intento ad osservare dei libri quando un gruppo di ragazzi più grandi di lui usciti da Accessori di Prima Qualità del Quidditch lo andarono ad urtare, probabilmente appositamente. Lui sarebbe andato a far a botte con loro pur di farsi rispettare.» Le raccontò con orgoglio, facendo scivolare il suo sguardo color acquamarina su quello color tempesta della ragazza. «Non potevo star fermo ad osservare, lo fermai, posando l'asta del mio bastone da passeggio sul suo petto, impedendogli di andare a buttarsi in qualcosa troppo grande di lui. Ci siamo fermati a parlare per poi proseguire la conversazione in un luogo consono.» Inspirò lentamente, osservando la coppia. «Io sto divinamente Elijah, grazie per l'interessamento. Ho ultimato il trasloco, dalla mia modesta dimora di cinque vani ad un Manor adeguato alla mia regina e ai miei principini con biblioteca, giardino, studio, cucina ed elfo domestico annesso. Quel che si dice uno stipendio di tutto rispetto, non trovi Elijah?» Gli disse ammiccandogli. «Qualche libro di saggistica, sulla politica e sulla politica Babbana attuale, considerato il mio lavoro saranno molto utili.»


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view post Posted on 1/9/2017, 21:08
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Ancora la gentilezza del Signor Remar fece nascere spontaneo un sorriso. Mi piaceva quell'uomo, aveva il modo di fare di un uomo colto e galante, due qualità che apprezzavo molto, e la capacità di farmi sentire a mio agio.
Elijah, d'altro canto, sembrava tutto tranne che a suo agio. Sembra quasi infastidito, anche se non avrei saputo dire per quale motivo potesse sentirsi così.
Spostai lo sguardo da Remar ad Elijah quando quest'ultimo rispose brevemente alla mia domanda. Mmm qualcosa non tornava. Avevo visto lo slancio con cui Elijah aveva lo salutato e avevo notato lo sguardo contento quando lo aveva riconosciuto. Il mistero fu svelato subito dopo dal Signor Remar che mi raccontò il loro primo incontro. E così Elijah voleva fare a botte con dei ragazzi che l'avevano scontrato? Non mi stupiva, visto la reazione che aveva avuto per la lettera della madre.

"Un incontro avvenuto al momento giusto, direi" commentai con un risolino.
Mentre parlava, Vath guardava Elijah e così feci anche io, con un mezzo sorriso. Alternavo lo sguardo dal ragazzo all'uomo. Nonostante si conoscessero da poco, Vath ne parlava con orgoglio. Che strano come conoscenze fatte per caso diventino poi così importanti nelle nostre vite.
Quella riflessione mi riportò alla mente l'incontro con Elijah. Era avvenuto per caso. Era diventato anche lui importante per me? Lo sarebbe diventato in futuro?
Mi voltai a guardarlo in quegli occhi azzurri e senza volere finii per tornare alla guferia, al suo sguardo nel mio, al suo tocco leggero...
Fortunatamente Elijah aveva posto una domanda a Vath e sentirlo parlare di Maniero, politica babbana ed elfi domestici mi riportò alla realtà.
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 2/9/2017, 15:43





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Elijah Sullivan
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D
opo tutto quello che era successo in Guferia, voleva evitare come la peste che Alice venisse a sapere del suo tentativo di rissa a Diagon Alley. Non che si sarebbe meravigliata, se aveva capito come era fatto. E infatti la Serpeverde non fece una piega, o fu quel modo di Vath di raccontare i fatti che rese la cosa molto interessante. Vath l’aveva raccontato con orgoglio e fierezza, per lui il fatto che lui volesse solo farsi rispettare era una cosa da ammirare.

"Un incontro avvenuto al momento giusto, direi"

Quella risatina di Alice gli riempì la testa, era come galleggiare sospesi chissà dove. Sembrava così tranquilla e rilassata mentre conversavano con Vath, sembrava che l’imbarazzo tra loro fosse sparito completamente. Sembrava, certo. Parlando per se stesso, Elijah sapeva benissimo che per lui non si era spostato di una virgola, nonostante cercasse di dissimularlo in tutti i modi. Bella fregatura!

Per quanto cercasse di evitarlo, gli occhi di Elijah tornarono a cadere sul viso di Alice, sul suo naso così perfetto, sui suoi capelli così biondi e luminosi, sulle sue labbra…
Doveva aver preso qualche malattia perché non aveva senso che la guardasse in quel modo così morboso.

Alle parole “un Manor adeguato alla mia Regina” curvò leggermente la testa da una parte mentre continuava a guardarla, socchiuse le labbra leggermente.

- Un dimora magnifica, Signore, che peccato non poterla vedere.

Come era suo solito, cercò di cambiare argomento, riportando il discorso sui libri.

- Mi sembra che abbia fatto un’ottima scelta, Signore, e non credo che non abbia bisogno di consigli .








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view post Posted on 2/9/2017, 16:45
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Vath
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Il sesto senso femminile è proverbiale e miss. Jones percepì l'omissione di Elijah. Se Elijah ritenesse o meno sconveniente raccontare l'episodio, Vath Remar lo fece ugualmente mettendo tuttavia il ragazzo sotto una luce diversa e grazie a quello l'episodio venne accolto positivamente dalla ragazza. L'uomo sorrise e cennò leggermente ad alcune poltroncine del negozio, messe a disposizione per chi voleva fermarsi a leggere uno o due capitoli per comprendere meglio ciò che sarebbe andato ad acquistare e li dirottò a tre posti liberi, sedendosi con composta grazia. «Indubbiamente, un incontro proficuo e credo di non sbagliare se affermo per entrambi.» Elijah sembrava come imbabolato, normale con una bellezza del genere al proprio fianco, rispondendo quasi in modo automatico alla conversazione. Il ventisette fece finta di nulla ma cercò quando la ragazza distolse un attimo gli occhi dal ministeriale per osservare Elijah per lanciargli un occhiata eloquente. Accolse il tentativo di Elijah per sviare la conversazione ponendo un interrogativo ai due. «Perdonate la domanda, quand'ero ad Hogwarts io gli studenti erano soliti lasciare il castello per le vacanze natalizie e quelle estive, mi pare di capire che le regole siano cambiate?»


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view post Posted on 10/9/2017, 10:45
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Sentivo gli occhi di Elijah addosso. Li percepivo come avessero un puntatore dritto sul mio viso. Quello sguardo mi metteva a disagio, ma allo stesso tempo sentivo dentro di me una piacevole sensazione. Avevo sempre odiato che la gente mi fissasse, ma i suoi occhi, invece... mi faceva forse addirittura piacere, nonostante l'imbarazzo. Cercavo di dissimulare in ogni modo, evitavo di ricambiare lo sguardo facendo finta di non essermene accorta, ma sentivo un lieve rossore affiorarmi sulle guance. Abbozzai un mezzo sorriso nascosto mentre con la sinistra sistemavo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Seguii il Signor Remar verso tre poltroncine vuote e mi sedetti, le gambe accavallate una sull'altra e le mani in grembo.

"Sì, mi a nonna mi ha raccontato tante cose sulla scuola e su come agli studenti non fosse permesso lasciare il castello durante i mesi scolastici." risposi. Avevo bisogno di un motivo per distogliere la mente da pensieri scomodi "Non so come mai le regole siano cambiate così"


OT// Risposta orrenda, scusatemi...
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 10/9/2017, 17:11





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Elijah Sullivan
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E
lijah si accorse immediatamente degli sguardi di Vath, ma non capiva che cosa volesse lasciargli intendere con quelle espressioni.
Lasciò che Alice si accomodasse a fianco a Vath ma lui rimase in piedi. Non erano in un salotto ma in una libreria e non gli piaceva per niente l’idea di sedersi come se stessero in una caffetteria.

Quasi non riuscì a registrare le parole dell’uomo con il bastone, per questo lasciò che la ragazza rispondesse al posto suo. In quel momento non aveva alcun interesse in merito alle regole della scuola e a come fossero state cambiate nel corso degli anni.
Erano quelle, punto.
Elijah non era uno che viveva nel passato, ma uno che guardava fermamente davanti ai suoi passi.

I suoi occhi chiari passarono rassegna prima le gambe di Vath ed il suo fido bastone e immediatamente a seguire le ciocche bionde di Alice. Si leccò leggermente il labbro inferiore con la punta della lingua mentre lei si intratteneva con il ministeriale.

Sentiva che c’era qualcosa fuori posto in quel momento, non sarebbe dovuto essere Vath quello seduto vicino ad Alice in quel momento, ma lui. Sentì come se gli avessero acceso un fuoco in mezzo al petto e che qualche idiota ci stesse buttando sopra benzina, come se fosse la cosa più divertente del mondo.

Si sedette anche lui, occupando la seduta dal lato opposto di Vath. Sentiva una furia che gli agitava la mente, ma doveva restare lucido perché non esisteva una ragione per sentirsi così rabbioso con il mondo. Oh, si! Ce n’erano tante, troppe!! Ma ora? Ora perché?

- Tutto bene la sua famiglia, Signore?

Il suo braccio si mosse senza essere comandato dal cervello, in assoluta e totale autonomia.
Si ritrovò a cingere la spalla di Alice, appoggiando il palmo della mano sulla spalla della Serpeverde.
Il suo inconscio si rifiutò di osservare quella scena. Non era lui quello? Non era il suo braccio, no?




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