Just like Cluedo, Incarico Auror - Daphne T. Woods

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view post Posted on 26/9/2017, 21:06
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Il Fato

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Al Paiolo Magico la tensione si tagliava con il coltello, come recitava un certo detto Babbano che Madama Hillight aveva udito da un qualche cliente tanto tempo prima.
L'ambiente, vuoto fatta eccezione per quattro persone tutte sedute al medesimo tavolo, era immerso in un silenzio che sarebbe stato totale se non fosse stato per gli occasionali colpi di tosse, lo strusciare dei piedi sul pavimento, o il ticchettare dei tacchi della stessa proprietaria del negozio che da un po' di tempo a questa parte aveva preso a misurare la stanza a grandi passi. La donna si stropicciava le mani, strette attorno alla bacchetta.


"Presto arriveranno gli auror e se qualcuno c'entra qualcosa ..."

Lasciò la minaccia in sospeso, la voce tremolante sull'ultima sillaba. Per tutti i gorgosprizzi, cos'avrebbe detto a suo fratello! Come spiegare che la figlia - la sua adorata nipotina - era stata portata via direttamente da sotto il suo naso!

"Perché, sapete, non sono una sciocca!"

Percorse con lo sguardo le quattro persone che era riuscita a fermare all'interno del locale non appena si era accorta della scomparsa della nipotina. La prima era una strega dura d'orecchi ma la cui stanza si trovava a fianco a quella della bambina. C'era poi una coppia, fratello e sorella, che Madama Hillight aveva trovato ancora intenti a scolarsi bicchieri di whisky incendiario quando era scesa nel locale a dare l'allarme. Infine il quarto era un giovanotto di età indefinibile che affermava di aver sentito una forte esplosione la sera prima.



OT. Benvenuta alla tua quest di incarico Auror. Ti materializzerai direttamente all'interno del locale e Madama Hillight ti sta aspettando. Posta stats e un equipaggiamento plausibile (niente tripli strati di vestiti). Ricordati che Daphne era in ufficio quando è stata chiamata e non è potuta passare da casa
 
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view post Posted on 26/9/2017, 21:39
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Si smaterializzò nel caminetto del Paiolo, sospirò nell'apprendere che non aveva compiuto errori nel procedimento ma non poté fare altro che tossire leggermente per la cenere che ci era accumulata nel tempo. Si spolverò i vestiti per avere un aspetto perlomeno accettabile.
Si guardò intorno per capire la situazione, era tutto terribilmente silenzioso e tranquillo fatta eccezione per una signora di mezza età che non riusciva a stare ferma stritolando la bacchetta con evidente nervosismo. Notò che a un tavolo erano sedute quattro persone che non si rivolgevano nemmeno la parola, in silenzio quasi funebre, e capiva perfettamente, una bimba era scomparsa.
Avrebbe fatto di tutto per trovarla, rivoltando l'interno locale se fosse stato necessario, nessuno sarebbe uscito da lì mentre le indagini erano in corso.
Si avvicinò alla proprietaria del locale con fare gentile, sorridendole comprensiva «Madama Hillight. Sono Daphne Woods, l'Auror incaricata per l'indagine sulla scomparsa di sua nipote. Faremo il possibile per ritrovarla» si presentò convinta mostrandole il distintivo con la mano sinistra e porgendole la mano destra per la presentazione.
«A che ora ha scoperto la scomparsa di sua nipote? E se mi potesse fornire il nome e una sua foto mi farebbe un grandissimo favore.» Spiegò il tutto più tranquillamente possibile cercando di non farla agitare ulteriormente, non voleva che rallentasse la ricerca perché troppo in ansia.
Il fallimento non era un'opzione.


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ATTIVO:-Bacchetta [Legno di Alloro, piuma di Ippogrifo, 12 pollici, rigida], per lei indispensabile.
-Distintivo Auror: oltre ad un simbolo di riconoscimento, il Distintivo consente, se stretto tra le dita, di comunicare la propria posizione al Capo Auror, con un funzionamento molto simile a quello dei Galeoni ES. Utilizzabile una volta a quest per chiamare rinforzi solo in caso di reale pericolo.
-Bussola del Desiderio (desiderio: "Che le persone a me care non siano mai in pericolo.")
-Spesso e volentieri porta con sé uno zainetto in cui ha carta e piuma per poter scrivere le idee che le passano per la testa, qualche buon libro e una barretta di cioccolata.


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view post Posted on 3/10/2017, 21:03
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Daphne si materializzò senza eccessivi problemi nel Paiolo Magico, evitando di cinque centimetri buoni una sedia che qualcuno aveva dimenticato nei paraggi. Madama Hillight ebbe un sussulto nel vedersi comparire davanti l'Auror. Sebbene la stesse aspettando, una Materializzazione improvvisa non era proprio l'ideale per i suoi nervi. Ma era il metodo più veloce.
"Se mi ricordo?"
Fece, torcendosi le mani e lasciandosi cadere pesantemente sulla sedia di poco prima. "Io, ecco, mi sono accorta che Julia non c'era verso le ..."

Madama Hillight portò indice e medio a pizzicare l'attaccatura del naso. Gettò quindi una rapida occhiata all'orologio appeso alla parete.
"Le sette, credo. Io ero già sveglia. Sa, ci sono clienti mattinieri,"
concluse con una debole risata. Poi fece un gesto verso le altre persone presenti nella stanza "Tutti qui, se vuole sentire cosa hanno da dire."

 
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view post Posted on 4/10/2017, 16:23
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La tensione in quel posto era alle stelle, a mostrarlo era bastato anche il semplice sussulto che la proprietaria aveva avuto nel vederla, e andare addosso alla sedia non aveva sicuramente giovato a quella povera signora. Che fosse in preda alla disperazione non era certo difficile da capire, si torturava le mani e chiaramente le costava molto restare lucida in quel momento, in fonda era solo una bambina, probabilmente non c'entrava molto, forse il vero obbiettivo era qualcun altro.
"Se mi ricordo? Io, ecco, mi sono accorta che Julia non c'era verso le ..." Attese mentre Madama Hillight ci pensava attentamente e ne approfittò per lanciare una veloce occhiata verso i clienti senza avere il tempo di soffermarcisi troppo.
"Le sette, credo. Io ero già sveglia. Sa, ci sono clienti mattinieri, tutti qui, se vuole sentire cosa hanno da dire." Annuì sebbene non avesse risposto a tutte le sue domande, non aveva una descrizione della bambina ma non ritenne che fosse necessario insistere, in fondo non c'erano possibilità che fossero presenti altri bambini nel locale oltre alla piccola Julia.
«Possibile che qualcuno ce l'avesse su con lei o con sua figlia? Qualcuno di loro, magari» chiese facendo un leggero cenno del capo verso il tavolo leggermente affollato che ospitava le persone che avrebbe interrogato di lì a poco.
Sì guardò attorno cercando di soffermarsi su qualsiasi dettaglio del luogo per poi fermarsi sui visi dei possibili testimoni, analizzandoli con cura.
*Come posso avere la certezza che qualcuno di loro sia veramente coinvolto?*


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view post Posted on 11/10/2017, 20:52
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Il cuore di Madama Hillight batteva forte nel petto, tanto forte da sentire il sangue scorrere nelle orecchie. Strinse la presa su un lembo del grembiule, torcendolo fra le dita sudaticce.
“I-io” cominciò a balbettare, la bocca secca, “non credo. Abbiamo sempre vissuto una vita tranquilla!”
Strinse le labbra, come se il solo pensiero di avere dei problemi con chicchessia la disgustasse. Avere problemi con qualcuno era l’ultima cosa da fare quando il tuo lavoro dipendeva dall’avere a che fare con dei clienti ogni singolo giorno, ristorazione e alloggio dall’alba al tramonto.
* Anche se quei due figuri …*

Cacciò il pensiero nel retro della mente. Era passato quasi un mese dalla volta in cui aveva intimato a quel brutto ceffo di non portare i suoi amici alla locanda, perché le spaventava i clienti. Che fosse coinvolto, ora, le pareva troppo strano.

“Le ripeto, io dormivo. In anni che lavoro qui non abbiamo mai avuto problemi!”
insistette, facendo saettare lo sguardo da Daphne a gli altri presenti in sala. Si passò poi una mano sulla fronte sudata: gli incantesimi di protezione erano una categoria a cui non era più abituata da tempo.



OT. La bambina è la nipote
 
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view post Posted on 18/10/2017, 20:13
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Il suo sguardo vagava su ogni minimo particolare di quel luogo, dalle pareti ai tavoli, fino a setacciare ogni minimo dettaglio del bancone. E che dire degli individui seduti al tavolo?
Non aveva nessun indizio in mano, non poteva partire da nessuno in particolare usando la scusa di avere un sospetto, forse i due che erano evidentemente alterati dall'alcol potevano costituire un pessimo punto di partenza essendo chiaramente poco utili nella sua ricerca, dubitava che avessero badato a qualcosa che non fosse il contenuto del proprio bicchiere, ma non era da lei giudicare troppo in fretta.
“I-io non credo. Abbiamo sempre vissuto una vita tranquilla!” Capiva l'agitazione della signora, sicuramente l'affetto provato per la nipotina era moltissimo, anche solo la vaga idea di non rivederla era troppo per lei, e di certo mettersi a insistere facendole domande su domande non l'avrebbe tranquillizzata. *Un suo attacco di panico non mi sarebbe di nessun aiuto.*
Le sorrise gentilmente facendole segno di sedersi con la mano «Stia tranquilla, ora ci penso io.»
Si avvicinò con passo sicuro ai quattro clienti che si erano ritrovati coinvolti nell'indagine senza volerlo e li guardò sorridendo leggermente, non erano indiziati, probabilmente sarebbero stati più disponibili a darle le informazioni di cui aveva bisogno se fosse parsa poco minacciosa.
«Sono Daphne Woods, Auror» si presentò velocemente senza troppi giri di parole, per poi appoggiarsi con le mani sul tavolo per poterli guardare meglio «Avete notato o sentito qualcosa di strano tra ieri sera e le sette di stamattina?» chiese facendo sbattere leggermente le unghie sul legno del tavolo.


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Intendevo la madre della bambina.
 
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view post Posted on 26/10/2017, 18:48
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In un giorno normale Madama Hillight sarebbe già stata dietro il bancone della locanda a servire i primi clienti della mattinata, tra maghi freschi da Londra e altri scesi assonnati dalle camere al piano superiore.
Invece si trovava a torcere un lembo della gonna tra le mani sudaticce quasi fino al punto di rottura. Avrebbe dovuto essere più attenta! E ora cosa avrebbe detto a sua sorella?
Guardò verso l’Auror, sforzandosi di non continuare a fissare gli altri presenti in sala, tutti potenziali testimoni o forse addirittura colpevoli. Uno di loro poteva aver sentito tutto, sapere persino dove si trovava la sua adorata nipotina, e loro erano lì a parlare!

Tuttavia obbedì all’invito della Woods di sedersi.
Si portò una mano al petto. Doveva fidarsi degli Auror, loro sapevano cosa fare.

Tutti, compresa la strega dura d’orecchi, sollevarono gli occhi verso Daphne.

“Ve l’ho detto, c’è stata un’esplosione!” borbottò il giovanotto.
“Già, anche io ho sentito qualcosa,” affermò la vecchia. “Ma non forte come un’esplosione!”
“Vi dico che era un’esplosione. Si è sentita da qua! Solo che tu sei sorda e questi due-“ il giovane puntò il pollice contro la coppia di fratelli brilli “erano troppo immersi nell’alcool per accorgersi di qualcosa!”

 
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view post Posted on 6/11/2017, 16:15
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La professione di Auror era forse una delle più complicate in giro, nelle sue mani c'era quella bambina ormai scomparsa da ore nel nulla, e l'unico indizio che aveva era la parola di quei quattro testimoni, se così si potevano chiamare.
“Ve l’ho detto, c’è stata un’esplosione!” A parlare era stato il ragazzo sobrio che aveva già precedentemente detto a Madama Hillight. Si voltò verso di lui per scrutarlo meglio e poter capire se poteva fidarsi ma non ebbe il tempo di farsi un'idea propria perché fu il tempo dell'anziana di interrompere, anziana un po' sorda da quello che aveva sentito.
“Già, anche io ho sentito qualcosa. Ma non forte come un’esplosione!” Sorrise alla signora. “Vi dico che era un’esplosione. Si è sentita da qua! Solo che tu sei sorda e questi due erano troppo immersi nell’alcool per accorgersi di qualcosa!”
Diede una rapida occhiata ai due fratelli per poi tornare sulle due persone che la stavano aiutando in quel momento, capendo che probabilmente il rumore di cui stavano parlando era lo stesso.
«Non serve discutere, il rumore che avete sentito probabilmente è lo stesso. Sapete per caso che ora fosse circa?» chiese con aria pensierosa dando uno sguardo veloce per assicurarsi che Madama Hillight stesse bene e non stesse dando di matto.
«Signora Hillight, può esserci la minima possibilità che a sua nipote capitino incidenti con gli incantesimi, magari in momenti di forte emozione?» chiese ad alta voce in modo che anche lei potesse sentire. Non era raro che i bambini presi da forti emozioni combinassero casini. Bisognava considerare qualsiasi pista.


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view post Posted on 12/11/2017, 20:09
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Le tre. O le quattro del mattino,” biascicarono i due fratelli, la cui testimonianza andava comunque filtrata attraverso le lenti di una bella serie di bicchierini di whisky incendiario. All’auror l’arduo compito di capire quanto fossero affidabili.
“Il mio orologio è rotto!”
borbottò infatti il giovanotto, mostrando il polso a mo’ di spiegazione. Quanto alla vecchia signora … be’, non aveva proprio sentito la domanda.

Madama Hillight scosse forte la testa quando la signorina Woods le chiese se la nipote avesse mai avuto problemi con scoppi di magia improvvisi.

“No, no. È sempre stata una bambina tranquilla! Non ha mai causato alcun problema.”

 
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view post Posted on 27/11/2017, 17:39
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“Le tre. O le quattro del mattino”. Assottigliò leggermente gli occhi nel sentire quella frase pronunciata così flebilmente da essere quasi difficilmente udibile, dando chiaro segno di una notte all'insegna di follie e bevute, non sarebbe servita una mente attenta per capire che avevano bevuto come spugne e che stavano ancora smaltendo la sbornia. Se non avesse ottenuto. Dubitava della loro utilità ma se non avesse ricavato nulla dagli altri avrebbe dovuto ricorrere a qualche incantesimo per rendergli più lucidi.
Quale cosa avrebbe mai potuto causare un'esplosione la mattina così presto? E perché Madama Hillight non aveva ancora detto nulla a proposito?
E poi cosa le assicurava che la bambina fosse scomparsa proprio tra il momento dell'esplosione e le sette di mattina? Non sapeva nemmeno se fosse veramente andata a dormire.
“Il mio orologio è rotto!” Annuì dubbiosa osservandolo attentamente cercando di rilevare ogni singolo movimento che potesse risultare strano per poi ascoltare le parole della signora senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
«Perché questi due bevevano fino a stamattina sebbene non ci fosse nessuno a servirli o a tenerli d'occhio?» chiese alla proprietaria indicando i due fratelli, cercando di non farsi sentire da loro per poi schiarirsi la voce tornando a guardare i quattro. Che situazione orribile...
 
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view post Posted on 9/12/2017, 19:45
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Già, lasciare due ragazzi con tendenza ad alzare il gomito da soli pareva strano. Ma quale coincidenza che dei perfetti capri espiatori fossero stati serviti a Daphne così su un piatto d'argento.
Madame Hillight si torse di nuovo le mani in grembo.

"Be'" balbettò, con la voce incerta di chi si sta giustificando da una marachella.
"Sono clienti abituali e in fondo sono due bravi ragazzi. Non hanno mai causato danni!"
"A parte svuotare le riserve di whisky incendiario" il giovanotto commentò con una bonaria risata.

Due fratelli ubriachi, un giovanotto dalla lingua lunga e una vecchia sorda ... Ciascuno di loro poteva nascondere qualcosa. O forse l'attenzione andava spostata da qualche altra parte.

 
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view post Posted on 14/12/2017, 20:18
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I suoi occhi scattarono immediatamente verso Madama Hillight come un cervo nell'udire un fruscio sospetto in una foresta estremamente tranquilla così anche lei aveva udito un momento di incertezza nella sua voce, chiaramente in difficoltà a rispondere a quella domanda.
"Be'. Sono clienti abituali e in fondo sono due bravi ragazzi. Non hanno mai causato danni!" Alzò le sopracciglia, non curandosi minimamente di nascondere i suoi dubbi ai presenti, era chiaro che l proprietaria aveva solamente cercato di dare la colpa a qualcuno per la sparizione della sua nipotina.
L'auror sbuffò frustrata per quella situazione, non aveva nessuna prova in mano, nessun indizio, niente di niente. Era impossibile che quella bambina fosse scomparsa nel nulla ma da ciò che le avevano detto fino a quel momento era esattamente così.
"A parte svuotare le riserve di whisky incendiario" disse il ragazzo facendo scattare Daphne verso di lui con sguardo serio. Non si era mossa di un millimetro ma lo stava fulminando con lo sguardo intimandoli di tacere se non era necessario ciò che aveva da dire.
«Ora voi quattro mi direte esattamente tutto ciò che ricordate, TUTTO» esclamò con voce ferma e piuttosto alta per permettere anche alla vecchia signora di sentire. Continuò a mantenere lo stesso tono di voce «Mi direte i vostri nomi e cognomi e perché siete qui. Se mentirete lo capirò.»
Li guardò uno a uno negli occhi con sguardo serio ma non minaccioso per poi rivolgersi alla proprietaria con voce più calma «Appena avremo finito con loro le chiedo di accompagnarmi nella camera della bambina» disse in modo che solo lei sentisse. Ora come ora nessuno era da escludere dai suoi sospetti, nemmeno la signora Hillight.
«Chi inizia?» chiese.


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Miss Woods non sembrava convinta delle sue parole. Madama Hillight, per quanto ancora scossa per i recenti avvenimenti, lo vedeva bene. Anni dietro al bancone le avevano insegnato come cogliere l’umore di una persona da una ruga del viso o un tremito del labbro; spesso la gente si apriva di più se riuscivi a trovare la parola giusta e questo a volte si traduceva in più boccali di burrobirra versati.
Ed era anche per questo che quella mattina si era sentita così tradita quando la sua adorata nipotina era scomparsa e nel Paiolo aveva trovato solo clienti abituali, persone di cui normalmente si fidava.
Forse aveva agito troppo d’impulso e la risposta non andava cercata lì.

La pazienza della Auror Daphne Woods, tuttavia sembrava essere giunta al capolinea. Madama Hillight sussultò sulla sedia, poi annuì velocemente alla prospettiva di andare a controllare finalmente la camera della bambina. Poi si rabbuiò, come se un pensiero molesto le avesse appena attraversato la mente, una possibilità che non voleva accettare.


Io!giunse la voce del giovanotto. “Martin McCail, domatore, lieto di conoscerla. Sono a Londra per sistemare delle faccende al Ministero.”

“Lucy Kindle,” biascicò la ragazza, le mani strette attorno al bicchiere ormai vuoto di whisky incendiario.E lui è mio fratello Lawrence. Nostro padre è malato al San Mungo. Sono settimane che facciamo avanti e indietro!” continuò e ora c’era una nota accusatoria nella sua voce.

“Mrs Jane Stone,” si presentò la vecchia strega. “A Londra per trovare mio nipote.”

 
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view post Posted on 11/1/2018, 21:50
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Quella bambina sarebbe stata trovata, a costo di ribaltare da cima a fondo l'intero Mondo Magico, era impossibile che una creatura innocente fosse sparita nel nulla, non senza una valida motivazione.
La sua mente non riusciva a trovare nessun possibile collegamento con quei quattro individui che ormai aveva tormentato a sufficienza, non vedeva in loro dei possibili moventi per rapire una bimba, ma non ne vedeva in nessuno.
Nel sentire il giovane attirare la sua attenzione per ottenere la parola si voltò guardandolo per cercare di capire se vi fosse qualche piccolo movimento che potesse anche solo denotare incertezza ma non ne trovò.
“Martin McCail, domatore, lieto di conoscerla. Sono a Londra per sistemare delle faccende al Ministero.”
Annuì ascoltandoli uno ad uno. “Lucy Kindle. E lui è mio fratello Lawrence. Nostro padre è malato al San Mungo. Sono settimane che facciamo avanti e indietro!”
Fu sorpresa nell'udire la voce della ragazza che aveva finalmente parlato, per la prima volta da quando aveva iniziato a tartassarli di domande. La sua espressione dura mutò per un momento rivolgendosi ai due «Mi dispiace molto per vostro padre, ma abbiate fiducia nei medimaghi» disse per poi ricomporsi.
“Mrs Jane Stone. A Londra per trovare mio nipote.”
Nessuno di loro sembrava avere un movente, un motivo in particolare per essere lì, una falla nell'identità o qualcosa di simile e per ora poteva solo sperare di trovare qualcosa nella camera della bambina, e magari sperare di trovare qualche nuova informazione da parte della signora Hillight.
«Grazie per la collaborazione, non muovetevi da qui mentre io e Madama Hillight andiamo a controllare, se provate a scappare farò di tutto per trovarvi, sappiatelo. Ora, signora Hillight, se mi assicura che non c'è modo di uscire da qui mi può gentilmente accompagnare di sopra per verificare?» chiese sorridendole gentile.


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Il tempo passava e, come si è soliti dire in questi casi, ogni secondo era prezioso. E di secondi ne erano già passati fin troppi. Ma l’Auror Woods sembrava avere la giusta determinazione per dare all’intera faccenda il lieto fine che meritava.

Ognuno dei presenti affermava di non essere coinvolto nel rapimento della bambina e ciascuno aveva offerto una spiegazione più che plausibile per la loro presenza al Paiolo. Forse erano state solo le vittime di una cattiva tempistica, pagando l’essere persone notturne o molto mattiniere.
O forse nascondevano qualcosa.

Magari occorreva cambiare ambiente, vedere le cose da una nuova prospettiva, prima di trovarsi in un vicolo cieco.


“Certo, certo!” Madama Hillight si alzò in piedi, lanciando allo stesso tempo un’occhiataccia ai presenti, come per dire che se fosse successo qualcosa al suo locale mentre si trovava al piano di sopra, le conseguenze non sarebbero state piacevoli.
“Da questa parte,” aggiunse rivolta all’Auror.

La camera della bambina era esattamente nello stesso stato in cui era stata lasciata, ovvero come se una piccola bomba fosse esplosa al suo interno. Il pavimento era coperto dei frammenti di vetro della finestra rotta e tracce nerastre coprivano il pavimento in legno. Una sedia era abbandonata al centro della stanza, rovesciata, e nel soffitto si era formata una crepa preoccupante. Un colpo di bacchetta sarebbe stato sufficiente per mettere tutto a posto, ma non era quello il momento adatto.

 
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