Cosa non si fa per ritardare il cambio dell'armadio, Contest a tema. Settembre

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view post Posted on 27/9/2017, 15:09
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Vai Tessa. Insegui i tuoi sogni e non voltarti indietro. Non farti condizionare, non permettere a nessuno di cambiarti. Rimani la mia dolce, acida, leale sorellina
Tessa! Se non cambi non combinerai mai nulla di buono nella vita. Sei troppo ostinata, troppo dura con te stessa e con gli altri. Matura in fretta figlia mia se non vuoi soffrire troppo.
Tessa era confusa. Chi aveva ragione? Suo fratello Seth che le chiedeva di conservare intatto il suo carattere ribelle e dolce insieme o sua madre, Tara. La famosa avvomago stimata, riverita e temuta da tutti? Era difficile dar loro torto ma era anche impossibile seguire i loro consigli. Tessa raramente seguiva i consigli di qualcuno; era abituata a fare di testa sua e aveva le sue convinzioni. Sbagliate o giuste che fossero erano le sue. Forse sarebbero cambiate, forse si sarebbero consolidate col tempo. Difficile dirlo come difficile prevedere quando e come Tessa avrebbe modificato il suo modo di essere. Cambiare? Perché? In che modo? Era possibile cambiare a comando? La giovane avvomago aveva seri dubbi in proposito ed era convinta che si cambiava ogni giorno; si cambiava a seconda delle situazioni che si dovevano affrontare, delle persone con le quali si veniva ad interagire. Si cambiava; sempre e sempre spontaneamente ma mai per obbligo o per compiacere qualcuno. Sarebbero stati cambiamenti fasulli che riguardavano l’apparenza e non la sostanza.
Tuttavia le parole di suo fratello e di sua madre le rimbombavano nella testa quel mattino di inizio autunno mentre passeggiava per le strade del suo quartiere. Notting Hill.
Aveva scelto quel rione per più di un motivo. Aveva cambiato casa, lavoro, abitudini ma se il suo aspetto poteva apparire diverso per l’inesorabile trascorrere del tempo lei non aveva cambiato il modo di guarda
rsi dentro e autoleggersi. Era una delle sue caratteristiche prominenti quella ascoltarsi; farlo le era indispensabile.
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Notting Hill era cambiata dalla prima volta che l’aveva vista. Allora era inverno e tutto, attorno a lei era coperto da una spessa coltre di neve che rendeva quasi impraticabile il transito ai pedoni. Lei era diversa. Notting Hill l’aveva cambiata e non certo per suggerimento di Seth o di Tara. A Notting Hill aveva vissuto un’esperienza che mai avrebbe dimenticato così come non si dimentica il primo amore. Il dolce, tenero, sconclusionato, eternamente indeciso proprietario di un piccolo negozio che vendeva libri di viaggi. William Thaker. Tessa sapeva, in cuor suo, che non avrebbe mai cambiato con nessuna cosa al mondo le sensazioni provate e vissute nel breve, brevissimo periodo in cui aveva sperato che anche William cambiasse ma presto si era resa conto che se è difficile cambiare se stessi cambiare gli altri è impossibile ed ingiusto e questo, sostanzialmente, era stato il motivo per cui la loro relazione non aveva potuto avere un seguito.
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Anche il negozio era cambiato. Era cambiata la gestione e il tipo di libri venduti. Quello che non era cambiato era la stretta al cuore che Tessa avvertiva ogni volta che si trovava a passarvi davanti. Era forse servita quell’esperienza? Era vero quello che in tanti affermano e cioè che le esperienze insegnano? Tessa era scettica in proposito o, forse, non voleva che quelle sensazioni cambiassero. Era gelosa del suo sentire e anche se faceva male lei voleva continuare a provare la struggente nostalgia che quell’ormai lontano ricordo ancora faceva emergere. Cambiare dunque? Per cosa? Per chi? Per tornare al punto di partenza, per dimenticare, per chiudersi, per diventare più forti, per essere più saggi? No. Quelle cose non facevano parte di Tessa. Lei sperava, lo sperava ardentemente, di non cambiare mai sotto quel punto di vista e di rimanere aperta e sensibile sia alle cose belle della vita che a quelle meno belle. Il suo carattere, duro ma flessibile, le permetteva di piegarsi alle avversità della vita; piegarsi per non spezzarsi. Non era, come Tara avrebbe voluto, una donna tutta d’un pezzo. Era semplicemente una donna che non imponeva e non si imponeva nulla; una donna che aveva la capacità di adattarsi ai cambiamenti senza modificare quello che era la sua sostanza e questo a Tessa piaceva. Certo, sarebbe cambiata. Per se stessa, per darsi modo di conoscersi a fondo e di imparare a conoscere il mondo ma non avrebbe cambiato il suo modo sentire così assoluto e profondo che poteva farla soffrire ma anche gioire al massimo livello ed era così che Tessa aveva scelto di vivere. Cambiare per non cambiarsi.
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Anche la stagione stava cambiando. L’estate aveva ceduto il passo all’autunno e neppure la tavolozza di un pittore estroso e creativo avrebbe avuto a disposizione tutte le sfumature che coloravano il paesaggio attorno a lei. Giallo dorato, arancione accesso, rosso porpora, verde brillante, marron scuro; In tutte le loro molteplici sfumature. La natura era brava a cambiare la scena della vita quotidiana delle persone e lo faceva dall’inizio dei secoli senza cambiare l’ordine ma cambiando usi e abitudini degli abitanti di tutta la terra. Cambiare per non cambiare. Il mantra si ripeteva nella mente di Tessa che fu colta, in quel momento, dall’acquazzone più improvviso e violento che avesse mai visto. In pochi attimi si trovò inzuppata dalla testa ai piedi e questo, invece di irritarla, la fece scoppiare a ridere mentre, alzando il viso al cielo, veniva inondata dalla pioggia scrosciante.
Passata l’euforia i suoi occhi si rabbuiarono cambiando l’espressione del suo volto. Era ora di cambiare l’armadio e quel tipo di cambiamento era quanto di più irritante la strega potesse concepire. A passo lento e rassegnato si avviò verso casa decidendosi infine ad aprire l’ombrello per l’ennesimo, effimero, necessario e scocciante cambiamento della giornata.

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