Recuperare gli anni passati, Aiden Weiss

L’Auror ne fu indubbiamente deluso. Possibile che Remar non avesse alcuna novità da riferire? Neppure una vecchia di cui probabilmente era stata riportata o accennata alla Gazzetta del Profeta. Niente.
Fu esattamente come il gioco Babbano, Battaglia Navale, in cui il colpo di cannone si era abbattuto sull’acqua anziché sulla nave avversaria. Aiden ovviamente nascose ogni traccia di delusione, una maschera impassibile ed impossibile da penetrare.
Sospirò e si guardò in giro, con una certa noncuranza, ma che in realtà trasudava circospezione. «Mi stai chiedendo di cosa ne penso di Camille Pompadour?» chiese a voce bassa, tornando a fissare il Mago accanto a lui. L’ex Serpeverde stava forse cercando qualcosa da lui? Forse informazioni mirate a causare problemi all’attuale Ministro della Magia?
Aiden alzò appena un sopracciglio e scrollò le spalle. «Mi sembra una Strega degna di rispetto e a quanto ho sentito il suo ruolo le calza a pennello. Difficile dare un’opinione più dettagliata ma confido di poter incontrare miss Pompadour un giorno.»
Una risposta più che sufficiente e che Vath si sarebbe dovuto far bastare. Altro non avrebbe detto, nemmeno riguardo Rhaegar.

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L’accenno di risata non gli piacque granché, Aiden sospettò vi fosse qualcosa sotto. Se non era una domanda indiretta per chiedere un parere sulla Pompadour, allora lui è era un Drago!
Non lasciò presagire quali fossero i suoi pensieri, semplicemente rimase assai tranquillo a finire la sua birra mentre ascoltava una spiegazione più dettagliata alla domanda.
Politica. Cosa se ne faceva un Auror della politica interna dei vari uffici? Aveva ben altro a cui pensare, troppi grattacapi a cui far fronte e la politica l’avrebbe lasciata senz’altro ad altri Maghi e Streghe.
Grugnì prima di dare una risposta. «Ah, riconoscimenti?» Canzonò il fulvo. Vath lo aveva forse preso per fesso? Sperava che Aiden dicesse che le persone dubitavano degli Auror come per confermare i pensieri di tutti? Nessuno a parte un Auror o ruoli strettamente legati ad un tale Dipartimento poteva realmente comprendere le difficoltà che si celavano dietro una professione così complessa e pericolosa? Cosa poteva capirne uno come Vath?
«Forse dovresti fare più attenzione alle domande che poni, Remar.» Una luce colma di rimprovero scintillò negli occhi blu dell’Auror. «C’è chi potrebbe pensare che una simile domanda sia mirata a fare eco alle voci che circolano. Non parlerò né male né bene del mio Dipartimento, tranne per il fatto che Rhaegar Wilde è un Capo senza eguali.»
Ciò che Aiden ebbe da dire lo disse, ma senza cadere nello specifico. Quanti speravano di ottenere informazioni su ciò che accadeva nel Quartier Generale Auror per poterlo sfruttare per chissà quale scopi?
Non poteva immaginare cosa ci avrebbe fatto Vath se gli avesse detto qualche dettaglio, ma non voleva rischiare, in alcun caso.
I suoi pensieri vennero interrotti dalle insistenti vibrazione del proprio Distintivo, segno che qualcuno aveva bisogno di lui. Si alzò e mise qualche sterlina sul bancone di legno.
«Offro io. Purtroppo la mia pausa è finita, il dovere mi chiama. Alla prossima Remar. Ti auguro una buona giornata!» disse in tono cordiale, per poi prendere congedo e uscire dal locale.
Su una cosa Aiden non poté cambiare opinione: Remar era da tenere d’occhio, non si fidava, non dopo quella domanda che aveva gettato in lui il seme del dubbio.
Si Smaterializzò in una zona deserta, diretto nel luogo in cui c’era bisogno di lui.

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