L'estate lentamente iniziava a salutarci, le vacanze tanto odiate finivano e a breve saremmo tornati a scuola.
Il silenzio era con me in quella giornata, non sembrava esserci nessuno in casa, tutti uscivano di fretta e io restavo da solo, come ogni giorno di quella lunga estate.
Io ero lì, nella mia stanza, seduto alla scrivania e davanti a me un mucchio di libri, utili per i compiti delle vacanze, iniziati ma mai finiti.
Li guardavo, aprii il primo di loro, un bel biglietto trovai tra le sue pagine, rosa, un piccolo cuoricino con su scritto: "Ricordati di studiare".
Lo guardai, sorrisi, sapevo benissimo di chi fosse, lo riposi e guardai il foglio lì davanti a me.
Hannah mi mancava, i compiti non volevano farsi da soli e perché allora non scriverle?
Sì, scriverle qualcosa di diverso, parlarle di me, dirle cosa è stato per me Hogwarts, quella scuola che mi aveva portato via per mesi da quelle quattro mura di una prigione di casa mia.
Non era l'unico scopo della lettera, volevo i compiti già fatti, ricopiarli in fondo sarebbe stato più facile che mettermi a studiare da solo e senza un vero scopo.
Penna, inchiostro, foglio e che la lettera abbia inizio.
Cara Hannah,
Sembra che ormai l'autunno è alle porte e la scuola si riavvicina. I miei compiti sono qui, al mio fianco, li guardo e mi chiedo se un giorno si risolveranno da soli, ma devo sbrigarmi, anzi devono sbrigarsi.
Quest oggi mi ritrovo da solo qui in questa stanzetta, come ogni giornata, fuori dalla porta nessun rumore, credo che non ci sia nessun altro in questa casa, come solito.
Eh si, questa cosa capita molto, molto spesso nelle mie giornate qui in casa e allora mi sono detto dai prendi una penna e scrivi a ciò che ti fa stare bene.
-Non preoccuparti non sto per chiederti i compiti delle vacanze.-
Volevo raccontarti del momento in cui la mia vita è cambiata, forse non per sempre, ma ha preso una bellissima piega.
Era un giorno uggioso, il postino bussò tre volte. Ricordo ancora il campanello suonare quella melodia.
Scesi lentamente, ero da solo come solito, ancora in pigiama d'altronde, quella mattina sembrava non avessi voglia di fare nulla, e sotto la porta le solite lettere, più che altro erano pubblicità di cose comprate da mia madre.
Con noia posai tutto sul tavolino di vetro di fianco all'entrata, ma non era finito lì, dall'esterno udii un verso, sembrava un gufo.
Due secondi e dalla buca spuntò una lettera, bianca e con un sigillo di cera lacca riconoscibilissimo.
La presi, la aprii senza rifletterci e la lessi urlando parola dopo parola ciò che era trascritto.
Finalmente andavo ad Hogwarts e mi sarei liberato di quelle mura per più di 9 mesi l'anno.
Ma il cambio vero è proprio arrivo qualche mese più tardi.
Ricordo il giorno come fosse ieri, è ormai passato un anno.
Ero qui, nel mio letto, dormivo beato, credo stessi sognando qualcosa di bello, e di svegliarmi non avevo intenzione.
Mia madre entrò in stanza, una carezza sul viso e l'unica parola che disse fu "Francis".
Udii il mio nome e aprii subito gli occhi, l'euforia mi pervase, quel giorno sarebbe stato il mio primo passo nella scuola di Hogwarts.
Mi alzai di colpo, mi vestii in fretta e furia mettendo la prima cosa che trovai nell'armadio.
Mia madre mi accompagnò a Diagon Alley, forse è meglio dire mi lasciò lì per poi andare a fare altri comodi suoi.
Rimasi da solo ad acquistare il materiale scolastico necessario, ricordo ancora io e te ci incontrammo lì, forse era destino ritrovarci qui e stringere amicizia.
Acquisti finiti mi fiondai a King's Cross, superai il muro del binario Nove e tre quarti e mi trovai lì davanti a quel bellissimo espresso che mi avrebbe portato ad Hogwarts.
Passai il viaggio da solo, mi tremavano le gambe e l'ansia iniziava a farsi sentire sempre di più, speravo di non finire tra i Serpeverde, tutti ma non loro.
Non volevo diventare come mio padre, pregavo che non finisse così.
E per fortuna successe ciò che desideravo.
La cerimonia dello smistamento fu bellissima ed emozionante.
Il momento in cui sentii il cappello parlante sulla mia testa mi tranquillizzai, me lo sentivo che avrebbe fatto la scelta giusta e così fu.
Grifondoro urlò ed io ero felicissimo, quella sarebbe stata una nuova vita lontano dai colori verde e argento.
Tu ora ti starai chiedendo, cosa c'entra tutto questo?
A dire la verità, non lo so nemmeno io.
Volevo raccontarti qualcosa in più riguardo a me.
Raccontarti che per me giungere ad Hogwarts è stato il momento migliore della mia vita.
Nove mesi in quella scuola sono una liberazione, perché queste mura non le sento mie, ci abito si ma non sembra casa mia.
Vabbè dai, guardiamo un pò la vita cosa ci riserva, tipo cosa mi riserverai anche tu?
Tu sei stato un altro cambiamento nella mia vita, un piccolo cambiamento piacevole a una piccola vita noiosa.
- P.S. Mi invii i compiti? Ti prego -