Calm. Strong virtues?, Rhaegar

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/10/2017, 12:43
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
126

Status:


Portobello Road, al sabato mattina, è un’esplosione di vita e di colori. E’ incredibile quanta gente possa ammassarsi fra le bancarelle del mercato più famoso di Londra.
Evitando di proposito di dover sgomitare fra signore alla ricerca del capo perfetto e a buon mercato Tessa preferiva passare la mattinata festiva gironzolando fra le bancarelle dell’antiquariato. In questo settore la ressa era contenuta rispetto al resto dell’evento e la clientela più selezionata. Qualche turista alla ricerca di un pezzo ‘raro’ da portare a casa per ricordo e accorgersi poi di aver pagato un prezzo esorbitante anche per un falso malfatto, alcuni collezionisti delle cose più stravaganti del pianeta e tanti, come lei, che curiosavano senza alcuna intenzione di acquistare alcunché.
Non avrebbe davvero saputo che scegliere fra un testa recisa di alce impagliata e il pezzo ovviamente unico ed originale, del vascello del Pirata Barbanera. Non avrebbe, onestamente, saputo che farsene della rimanenza, anch’essa assolutamente ‘vera’, del pizzo con cui Sua Maestà Brittanica ornava i suoi tovaglioli e nemmeno desiderava entrare in possesso di vecchie pergamene scritte di chiaramente falso pugno da dignitari di corte morti secoli prima. Tessa amava guardare, osservare e passeggiare assaporando l’atmosfera festosa della via ed era incuriosita e stupita dalla creatività dei venditori ambulanti di quel settore.
Il tempo passa in fretta quando ci si diverte ma i piedi di Tessa non erano dello stesso avviso. In quella mattina di inizio autunno aveva scelto un’abbigliamento informale e del tutto babbano. Jeans e felpa erano l’ideale per la mite temperatura del periodo ma evidentemente le scarpe col tacco avrebbe dovuto
risparmiarsele. I piedi cominciavano a dolere e una sosta, a metà mattina, diventava un pensiero più che gradevole. Erano tanti i locali che ancora avevano all’esterno i tavolini dove poter consumare qualcosa di buono e fresco e ne Tessa ne scelse uno a caso, il più vicino alla sua posizione. Si abbandonò sulla sedia badando bene di tenere bene in vista lo zainetto che posizionò nella sedia accanto alla sua e mentre attendeva l’arrivo del cameriere per ordinare qualcosa da bere e da mangiare sfilò i piedi dalle scomode calzature. Un sospiro di sollievo sorse spontaneo all’avvomago che si godette il riposo sorridendo soddisfatta fra se. Dove approfittare di quel giorno libero.
Di recente aveva avuto modo, per una questione di lavoro, di prendere in esame la remota possibilità di doversi recare in Cina e la prospettiva non l'aveva attratta per nulla. Solo Merlino poteva sapere cosa poteva succedere. Solo Merlino poteva sapere, e forse nemmeno lui, che cosa le sarebbe toccato mangiare in quell'evenienza. Tessa era molto poco etnica in quanto a gusti culinari e i sapori d’oriente, tanto decanti soprattutto dalla sua generazione, non le piacevano per niente. Fortunatamente la questione invece si sarebbe risolta a Londra, a Chinatown. Molto più vicina a caffè e ciambelle; erano la sua colazione ideale e dubitava fortemente che nel Paese degli occhi a mandorla avrebbe trovato ciò che preferiva.
Una smorfia, più o meno consapevole, si dipinse sul viso della donna immaginando scenari che non la facevano star tranquilla. Cercò di distrarsi guardando il passeggio e ascoltando il vociferare animato dei
iclienti e dei venditori delle bancarelle. Alla sua sinistra, su un tavolino traballante ricoperto da una tovaglia immacolata, erano esposte delle lampade stile liberty. Probabilmente erano state fatte proprio in Cina ma attiravano l’attenzione di parecchia gente. Due donne, in particolare, si stavano contendendo un oggetto di dubbia bellezza e parevano discutere per chi lo aveva visto prima. Ognuna di loro aveva a fianco un ragazzino, presumibilmente il figlio. Le madri, impegnate nell’accaparrarsi l’obbrobrio, non facevano caso alla disputa che stava nascendo fra i due bambini che difendevano le genitrici ancor più animatamente di quanto non facessero le due donne. La situazione non tardò a precipitare. I due monelli cominciarono a spintonarsi vigorosamente e a berciare insulti coloriti. Partì prima uno schiaffo e poi un pugno prima che le donne si rendessero conto di ciò che stava accadendo e quando si accorsero della disputa dei due pargoletti, invece di sedarla e indurre a più miti propositi i due bambini preso a bisticciare fra loro difendendo le proprie creature. La rissa degenerò fino al punto che l’oggetto del contendete, la brutta lampada stile quasi stile liberty, finì a terra andando in mille pezzi. Alle voci concitate dei bambini e delle donne si aggiunse quella del venditore che voleva, giustamente, essere risarcito del danno subito.
Tessa avrebbe potuto fare quello che stavano facendo tutti i passanti e cioè ignorare il conflitto e continuare a godersi la giornata soleggiata. Avrebbe potuto e avrebbe dovuto ma Tessa non sempre faceva quello che doveva e infatti, senza pensarci due volte, si alzò rinfilando le scarpe con una smorfia trascinandosi dietro lo zaino per arrivare nel bel mezzo della piccola guerriglia e cercare di placare gli animi fin troppo agitati di quella piccola folla. Erano tutti chiaramente babbani per cui la bacchetta avrebbe dovuto rimanere celata nella tasca posteriore dei jeans e l’unica cosa che Tessa poteva fare era buttarsi nella mischia e sbracciarsi per dividere i litigiosi contendenti. Rimandò a più a tardi la domanda del perché non si faceva i fatti i suoi tanto sapeva già la risposta. Era un’avvomago e stare fra le gente che litiga faceva parte del suo mestiere.
Visto il tenore della conversazione sarebbe stato inutile usare un tono di voce basso e rilassato. Non l’avrebbe udita nessuno per cui, alzando la voce, si frappose fra le due donne, prese il braccio di uno dei ragazzini strattonandolo via dalle grinfie dell’altro.

Basta così! Direi che avete dato spettacolo più che a sufficienza voi due e i vostri figli non sono da biasimare se hanno seguito il vostro educativo esempio. Datevi una calmata prima che vi facciate male sul serio e si calmi anche lei
Disse rivolta al venditore che sembrava tanto disperato da far supporre che avesse perso chissà quale tesoro
Queste due Signore ripagheranno il danno dividendosi l’onere delle spese.
Per nulla convinta che il suo intervento sarebbe bastato a sedare il conflitto Tessa guardò con occhi seri e cupi tutti presenti. Sperava che, prima di ribattere, potessero almeno di fermarsi un attimo a riflettere sull’assurdità della lite e sulle loro reazioni spropositate.


Edited by *Tessa* - 2/10/2017, 15:12
 
Top
0 replies since 2/10/2017, 12:43   28 views
  Share