Qualcuno da proteggere

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view post Posted on 8/12/2017, 11:19
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
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Non seppe bene come mai, ma avvertì una nota malinconica, come dispiaciuta nella voce di Violet quando si scusò per aver fatto riesumare un ricordo doloroso all’Auror. Non era colpa sua se aveva toccato un nervo scoperto, non avrebbe potuto saperlo.
Alzò una mano e la agitò, come per farle capire che non era successo niente. «Non fa nulla, sai? Devo farci ancora l’abitudine e affrontare questo dolore se voglio voltare pagine. E’ una cosa che prima o poi tutti quanti dobbiamo affrontare.»
Il gufo nel frattempo si accingeva a svolgere il proprio dovere, recapitando quella lettera che avrebbe assortito di certo lo stesso effetto del miele su un orso, questo a detta di Violet, in cui non si risparmiò di far notare all’Auror irlandese di come sua nonna gli avrebbe trovati fino in capo al mondo, soprattutto se c’era in gioco il buon nome della famiglia.
Nell’ora che seguì, Aiden cercò di riordinare le proprie cartelline e riguardò più volte gli appunti presi, onde evitare di dimenticare qualcosa quando sarebbe arrivata la signora Blacklight.
Ci fu un urlo rabbioso, per Aiden equivaleva ad un latrato fin troppo acuto, al piano di sopra, finché non si voltò nel vedere la porta spalancarsi di colpo. L’anziana signora fece il suo teatrale ingresso in tutta carriera, con uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo sul posto, ma Aiden era abituato a persone del genere e per sfortuna della signora non ne fu per nulla impressionato o tanto meno intimorito.
Aiden Weiss scrutò la signora Blacklight con un sopracciglio inarcato, mentre intrecciava le dita sulle assi del tavolo su cui era tranquillamente appoggiato, per poi sfoggiare il suo sorriso migliore. Era chiaro che volesse prenderla in castagna, perciò l’assumere un sorriso quasi angelico fu quasi d’obbligo.
«Madame Blacklight, Enchantè!» esordì con tutta la cortesia che era riuscito ad accumulare senza dover esplodere dal riderle in faccia. Era troppo divertito dal suo trucco per attirarla lì, aveva funzionato alla grande, forse anche troppo. «Oh, beh, non dubito che sia stata esaustiva con quel branco di babbuini al Dipartimento dell’Applicazione della Legge sulla Magia! Tuttavia, sono desolato averla fatta venire qui tramite un banale trucco, ma era l’unico modo per - diciamo - attirarla qui? Sì, direi che è così. Non si sarebbe presentata di sicuro se l’avessi invitata a bere un thé con il sottoscritto.»
Si alzò e preparò uno sgabello per la signora Blacklight, proprio accanto a Violet. Voleva guardarle in faccia entrambe mentre procedevano con quell’incontro per trovare una soluzione al loro problema.
«Dunque, madame...» Si lisciò la barba rossiccia, preparandosi a far scoppiare i nervi della donna. Se voleva ottenere la verità, la collaborazione della nonna di Violet allora avrebbe dovuto privarla della sua maschera. «Sono stato convocato per aiutarvi a trovare il Mangiamorte che vi ha attaccate alla vostra Villa e darvi la protezione necessaria. Ovviamente, prima che lei parta con la sua acuta diatriba in merito alla questione, ci tengo ad essere franco con lei: tenga retratti i suoi artigli, troverà che sono piuttosto difficile da abbattere e soprattutto poco incline a farmi comandare. Molto meglio invece se collabora e non renda il mio lavoro ulteriormente più difficile. Sono stato chiaro, madame?»
La domanda finale che rivolse all’anziana signora fu talmente imperatoria, che non ammetteva repliche. Era Aiden colui che presidiava l’incontro e non si sarebbe certamente fatto mettere i piedi in testa da una donna più adulta di lui e con una possibile propensione nel voler comandare.
Chi l’avrebbe spuntata?

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view post Posted on 10/12/2017, 21:29
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Qualcuno da proteggere - Negare ogni parola -
20gik4h
Helen Blacklight non aveva la fama di essere una donna stupida, al contrario, è sempre stata molto acuta, intelligente e terribilmente spietata anche con la propria famiglia. Non perché non avesse un cuore ma semplicemente riteneva che esistesse un bene superiore per il quale tutto poteva essere sacrificato. Ovviamente queste cose le pensava prima della nascita di Violet, prima di vedere sua figlia Mindy trucidata come fosse carne da macello da coloro che avevano sempre combattuto al loro fianco. Insieme a sua nipote era cambiata, aveva iniziato a capire che c’era altro e che niente contava più dell’incolumità della propria famiglia, solo per questo era stato facile attirarla con quello stratagemma perché quando si ragiona con il cuore l’intelletto non ha più parola in capitolo. La donna però rimase per un attimo spiazzata e senza parole non riuscendo a capire cosa stesse succedendo. Quando Aiden le preparò la sedia lei si lasciò andare appoggiando la borsetta al suo fianco e slacciandosi il pesante giaccone lanciando a Violet uno sguardo carico di rimprovero. Conosceva bene sua nipote e in qualche maniera aveva capito che c’era il suo zampino.
Ascoltò con molta attenzione tutto il discorso dell’Auror prima di scoppiare a ridere proprio in seguito alla domanda finale.

«Mi spiace buon uomo ma…chi l’avrebbe mandata qui?»


Chiese sperando che non fosse stata proprio sua nipote perché allora, a quel punto, una punizione severa con i fiocchi non gliel’avrebbe tolta nessuno.

«Davvero pensa che siamo stati attaccati da un mangiamorte? Purtroppo per lei era un semplice malvivente in cerca di oro. Tutto qui…»


Helen è sempre stata un’ottima bugiarda e anche in quel frangente, se non fosse stata per la precedente testimonianza di Violet, sarebbe stato difficile capire se fosse una menzogna o meno.
AL suo fianco però l’adepta di Corvonero si stava agitando particolarmente, facendo tremare le gambe e, alla fine, scoppiò senza riuscire a trattenersi. Si alzò in piedi guardando sua nonna in cagnesco e irrigidendo tutti i muscoli del corpo.

«Insomma la vuoi smettere? Perché non devi dire la verità…quello era un mangiamorte e…»


«…e tu leggi troppi libri. Ti assicuro che se fosse stato un mangiamorte ci avrebbe uccise e si sarebbe impossessato di ciò per cui era lì. Questo è il mondo reale Violet Wilson e non funziona come nei libri che ci si salva solo perché l’eroe trova un aiuto.»


Avrebbe fatto qualsiasi cosa per mettere a tacere la nipote e in effetti la ragazzina la guardò digrignando i denti stizzita prima di sedersi totalmente impotente. Davanti a quella donna c’era ben poco da fare.

«In ogni caso lei sa chi sono io…non pensa che quanto meno dovrebbe presentarsi in maniera che io sappia da chi sono stata ingannata?»


Chiese alla fine verso Aiden con tono decisamente poco amichevole. Se l’auror aveva sperato in una collaborazione era evidente che sarebbe stato difficile, molto anche. Ad Helen non serviva fare una diatriba per far capire che il signor Weiss era per lei inutile, le bastavano anche solo poche parole per negare qualsiasi cosa. Lei non lo aveva chiamato e di sicuro avere un Auror tra i piedi era l’ultimo dei suoi desideri.


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view post Posted on 19/12/2017, 15:47
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Aiden Weiss
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Un sopracciglio si inarcò alla domanda della signora Blacklight. «Domanda sbagliata, madame!» esordì, congiungendo le dita delle proprie mani. Che in realtà la signora avesse capito ma che ci stesse semplicemente girando attorno affinché venisse svuotato il sacco? In tal caso la nonna di Violet avrebbe avuto ciò che voleva, non aveva senso temporeggiare oltre quando invece era fondamentale arrivare al nocciolo della questione con gli annessi pro e contro. «Non è tanto il chi mi ha mandato, ma il chi mi ha convocato e perché!»
Lanciò uno sguardo di scuse a Violet, ma non c’erano alternative: sua nonna prima o poi lo avrebbe capito da sé, forse già lo sapeva; meglio levarsi il dente prima possibile prima che causasse ulteriori complicazioni.
«Ad ogni modo, io sono l’Auror Aiden Weiss.» si presentò sotto invito della donna. Era evidente che fosse scocciata per essere stata ingannata in quel modo e la cosa ironica era che ancora non aveva idea di cosa l'aspettava. Prima o poi avrebbe detto la verità, Aiden l’avrebbe torchiata fino all'esaurimento nervoso.
«Signora Blacklight, mi faccia il piacere di non mentire. Non sarò un Legilimens, ma capisco quando una persona mente. O devo forse scrivere a Rhaegar Wilde per concedermi il permesso di dolcificarle il suo thè pomeridiano con del Veritasserum?» Imperioso, Aiden lanciò uno sguardo significativo alla donna anziana. Violet non gli aveva mentito, questo lo aveva capito, o non si sarebbe scomodata a chiamare un Auror. Come aveva appunto detto alla ragazzina, se si fosse trattata di una questione minore avrebbe dovuto rivolgersi agli Antimago, non agli Auror. Ma la paura che Violet aveva dimostrato in alcuni momenti del loro colloquio erano la dimostrazione che avesse detto il vero.
«Ho qui il racconto di sua nipote...» Prese i fogli che la sua Piuma Prendiappunti aveva scritto durante il colloquio privato con Violet e lo passò alla signora. «Non pare proprio una gran fiaba, lei non crede, madame? Legga i dettagli: l'aggressore aveva una maschera di ferro tipica dei Mangiamorte, sua nipote ha il Dono della Vista ed è riuscita a vedere vostra figlia scappare dai Mangiamorte di cui faceva parte e consegnarvi la sua creatura prima di essere uccisa!» Questa volta Aiden abbattè un pugno sul legno del tavolo, facendolo vibrare. Torchiare in quel modo l’anziana era il solo modo per farla confessare, doveva puntare su alcuni dettagli che l’avrebbero punta sul vivo. «Immagino che vorrà smentire tutto.» osservò, canzonatorio. «E in tal caso dovrò ritornare al Ministero e cercare questa verità tra i vecchi archivi. Una cosa che mi farebbe perdere tempo, che mi impedirebbe di aiutarvi nell’immediato, ma che comunque mi condurrà alla verità! Perciò, madame, ci pensi attentamente prima di trovare una menzogna adeguata per tenermi buono, anche se dubito che ci riuscirebbe. Pensi a cosa direbbe sua figlia se sapesse che lei ha fatto il muso duro ad un Auror che vuole aiutarla proteggere la sua famiglia. Pensi a sua nipote. Vuole davvero metterla in pericolo solo per il suo sciocco orgoglio?»

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view post Posted on 4/1/2018, 20:42
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Qualcuno da proteggere - Il dono tramandato -
20gik4h
Helen trovava del tutto disdicevole il fatto che sua nipote si fosse rivolta ad un Auror ma in fondo, dentro di lei, come poteva biasimarla? Doveva essersi presa un grosso spavento anche se dentro di lei era dotata di una grande risorsa, in grado di farle affrontare qualsiasi cosa con lo spirito giusto…ma ogni tanto dimenticava che era solo una ragazzina e che non poteva certo affrontare con serenità il mondo degli adulti. Eppure lei non poteva cedere nemmeno davanti alla paura della nipote che tanto amava.

«Quando andremo a casa faremo i conti.»


Le disse semplicemente digrignando i denti e tornando poi ad ascoltare con particolare attenzione le parole di Aiden e tutta l’enfasi che ne scaturiva. In effetti si sentiva un po’ messa in scacco matto, non aveva le forze per poter contrastare i mangiamorte da una parte e gli auror dall’altra. Ma cosa era venuto in mente a quella mocciosa divora libri?
Quando però sentì che sua nipote aveva la Vista sgranò gli occhi guardandola con aria quasi spaventata. Non ci poteva credere, non poteva essere vero.

«Tu….hai Visto…cosa? Cosa hai visto?»


Ovviamente Helen non sapeva di questa cosa, sua nipote era stata bene attenta a non dirglielo, in effetti il primo ad averlo saputo era stato proprio Aiden. Davanti alla domanda dell’anziana signora Violet le spiegò che aveva visto sua mamma, il giorno della sua nascita, i vari momenti che si erano susseguiti nella villa e che l’avevano aiutata a tenere a bada il mangiamorte, unico motivo per cui era ancora viva, e poi la sua morte. Lo disse con una vena di profonda tristezza e con gli occhi velati dalle lacrime.
Helen Blacklight mai aveva abbracciato la nipote in pubblico, non si addiceva alle buone famiglie, e raramente lo aveva fatto in privato, ma davanti a quella profonda tristezza non riuscì a resistere, inclinandosi verso di lei per stringerla fra le proprie braccia e tenerla stretta per qualche istante.

«Sei proprio come la tua mamma…anche lei aveva questo dono…anche lei aveva visto il giorno della sua morte…e quello della tua nascita. Non l’avevo mai vista così felice!»


Una lacrima sfuggì dagli occhi del vecchio orco che si era dimostrata quella donna e si scostò per tenere ancora qualche istante il volto della nipote fra le proprie mani e fissarla negli occhi. Lei non era capace di farle capire quanto l’amava, non era in grado di essere diversa dalla bisbetica matrona severa che era stata fino a quel momento ma avrebbe voluto farglielo capire. Forse le cose le stavano sfuggendo di mano ma…lei continuava a non fidarsi degli Auror.

«Che cosa vuole sapere? Se riguarda l’identità del nostro aggressore io non ho idea di chi sia. Può farmi bere tutti i Veritaserum che desidera ma andranno sprecati temo.»


In effetti non sapeva nemmeno più chi lavorara per Lui, non aveva idea di chi avesse attaccato la sua dimora, l’unica cosa che sapeva era che volevano Violet, probabilmente solo per vecchie vendette.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Ti chiedo perdono per averti fatto aspettare così tanto ma è stato un periodo allucinante ç_ç ti chiedo scusa!


-GdrOn-
 
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view post Posted on 5/1/2018, 14:04
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Aiden Weiss
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Colpita e affondata!
Per quanto fosse dispiaciuto nell’aver messo nei guai Violet, l’Auror aveva tentato l’azzardo che lo aveva portato ad un clamoroso Scatto Matto. La signora Blacklight era stata colta in fallo, messa alle corde con quella rivelazione venuta dalla sua bocca. Forse per Violet poteva essere paragonato ad una sorta di tradimento da parte di colui di cui si era fidata, ma Aiden sapeva che nella vita bisognava rischiare e tentare pericolosi azzardi.
Il suo, per lo meno, aveva ottenuto discreti benefici.
Sorrise commosso l’anziana signora abbracciò sua nipote, finalmente ritrovate e senza delle maschere o barriere a dividerle. Fu felice per loro, di essere stato l’artefice del loro riavvicinamento.
L’Auror fissò la donna quando sembrò - finalmente - propensa a collaborare. Soltanto l’impossibilità di non riuscire ad identificare l’aggressore strappò un sorriso amaro al rosso, questo avrebbe rallentato ulteriormente le indagini a riguardo. Congiunse quindi le mani sul tavolo. «Forse meglio ripartire dal principio, lei non crede, madame? Per quanto il passato sia doloroso, a volte bisogno ripercorrerlo. La prego, mi racconti da quando sua figlia ha tradito i Mangiamorte e non si risparmi dei dettagli. Lei prima ha detto che anche sua figlia aveva la Vista… Questi dettagli sono importanti, tutti lo sono! La prego, io voglio davvero aiutarla, se lei me lo impedisce il Ministero sarà come molti pensano che sia: ovvero inaffidabile. Se non si fiderà di me, a cosa servo io? Per cosa dovrei combattere?»
Sbatté con violenza quella verità alla signora Blacklight: doveva capire!
La Comunità Magica diffidava del Ministero e in particolare degli Auror, ormai marchiati fino al midollo della brutta fama di inaffidabili e buoni a nulla. Senza un minimo sostegno da parte della Comunità stessa, come avrebbe potuto rendere il Paese più sicuro? Per cosa o chi avrebbero combattuto se nessuno nutriva fiducia in loro? Per sé stessi? Aiden era lungi dall’essere un empio individuo egoista e bramoso di potere, ma era il primo che si sarebbe messo in prima linea a combattere, rischiando la propria vita per un sacco di persone che nemmeno lo conosceva o che lui stesso non conosceva. Lo faceva senza aspettarsi niente in cambio, solo un briciolo di fiducia.

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Nessun problema :)
 
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view post Posted on 5/1/2018, 20:43
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Qualcuno da proteggere - La famiglia dei mangiamorte -
20gik4h
Il momento di dolcezza condiviso con la nipote durò ben poco e appena le sue mani abbandonarono la candida pelle di Violet, il volto di Helen tornò ad essere granitico e con quell’espressione da “arrabbiata con il mondo” che aveva sempre dipinto sul viso. Sapeva bene che non poteva farcela da sola, non se avevano avuto il coraggio di attaccarla in casa sua forse aveva davvero bisogno di quel ragazzo.

«In realtà la storia è molto banale. La mia famiglia è una di quelle mangiamorte da generazioni nonostante nessuno di noi abbia mai ucciso nessuno…tranne mia figlia. Non sono mai riuscita a capire se lei amasse il sangue o soltanto sentirsi parte di un gruppo forte che non temeva nessuno ma di cui tutti avevano paura. Era molto vicino…a Lui…e il suo potere veniva spesso utilizzato, un gran dono c’è poco da dire. Grazie a lei non venivano mai beccati e riuscivano a capire come muoversi senza lasciare tracce…purtroppo però un giorno successe una cosa che non doveva accadere. Mia figlia si innamorò di un babbano. Le capitò di incontrarlo durante una delle loro missioni, dove doveva rimanere ferma in un bar a seguire i movimenti del malcapitato di turno dal quale Lui voleva qualcosa e lì lo incontrò. Fu lui ad avvicinarsi e ad attaccare bottone e quando alla fine lei mollò tutto per scappare con il suo innamorato allora si nascosero in una casetta lontana da tutti, in montagna. Solo io ne conoscevo l’ubicazione.
Rimase incinta e durante la sua fuga i mangiamorte la cercavano in continuazione ma lei riusciva sempre a scamparla perché prevedeva ogni loro mossa, veniva sempre salvata da qualche visione ma un giorno mi disse che aveva visto il giorno della sua morte.»


Disse con voce decisa voltandosi per un istante verso la nipotina e fissarla intensamente prima di ornare a guardare Aiden per andare avanti con il racconto.

«La notte in cui è nata Violet le nostre difese non hanno più retto e io sono fuggita con la piccola in fasce attraverso un passaggio segreta della casetta mentre mia figlia è rimasta vittima dei suoi nemici che sembravano aver preso la propria vendetta. Sono quindi tornata a Londra nella vecchia villa della mia famiglia prendendo accordi con il ministero. Io avevo dato informazioni importanti per alcuni ricercati che dodicini anni fa erano stati arrestati e condannati ad Azkaban anche se purtroppo erano solo mangiamorte di secondaria importanza. Ad ogni modo non siamo stati protetti come si deve. Se siamo vivi è solo grazie alla fortuna e al dono di Violet probabilmente.»


Anche lei rimase in silenzio riguardo il loro protettore segreto ed era bene che rimanesse tale ancora per un po’. Lui era la loro ultima difesa nel caso anche l’intervento del signor Weiss si fosse dimostrato intuile.

«Dopo la promessa infranta del Ministero io credo che lei possa capire il motivo per cui ho il dente avvelenato. Era stata promessa protezione a mia nipote e invece si sono presentati per sgridarla perché aveva usato la magia in un momento di pericolo. Io sono allibita se proprio devo dirla tutta e sono anche molto arrabbiata. A questo punto mi viene da chiedermi se davvero il castello è un posto sicuro per lei oppure se devo portarla via da lì e vivere alla macchia come avevo fatto con mia figlia per tenerla al sicuro.»


Avrebbe lasciato fare ad Aiden il proprio lavoro senza mettere becco ma di sicuro non avrebbe lasciato soltanto a lui la difesa della propria nipote. Forse poteva fidarsi ma Helen Blacklight non era solita a lasciare al caso quel genere di cose.


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view post Posted on 11/1/2018, 16:36
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Aiden Weiss
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L’Auror non fu totalmente d’accordo riguardo la frase che segnò l’inizio del racconto della signora Blacklight. Nessuna storia era banale e di certo la storia che riguardava la famiglia della giovane Violet non poteva essere certamente di quella categoria, non quando un Mangiamorte aveva minato la loro stessa esistenza, non con Violet che possedeva il dono della Vista.
Silenzioso, il fulvo ascoltò tutto ciò che l’anziana Blacklight disse in merito alla storia della sua famiglia e ciò che gli diede più da pensare erano due fattori: il primo, il fatto che la madre di Violet avesse anche lei la Vista e che fosse molto vicina a Voldemort, mentre la seconda era proprio il fatto che la Violet stessa fosse in possesso del medesimo dono. Non poteva essere una coincidenza e la mente dell’Auror prese ad elaborare possibili ipotesi sul movente di quell’attacco. La risposta era già lì davanti a lui: volevano Violet probabilmente per il suo dono ma anche per vendicarsi di sua madre. Una vendetta più dolce del semplice omicidio quella di costringere Violet a servirlo, di piegarla e probabilmente spezzarla. Violet era ancora troppo giovane, un misero granello di sabbia in confronto a ciò che era Voldemort; non avrebbe resistito, se l’avesse presa sarebbe stata sua.
Si lisciò la barba sul mento, annuendo appena riguardo lo scontento della signora Blacklight in merito alla sua - ormai più che legittima - delusione nei confronti del Ministero. Pensò al da farsi, a chi poteva rivolgersi se la signora Blacklight si fosse trovata concorde, fino a sviluppare due possibili soluzioni.
Posò entrambe le mani sul tavolo. «La comprendo, madame, e credo di avere due possibili soluzioni. Gradirei che mi ascoltaste entrambe e decidiate insieme quale ritenete più efficace.» Fece scivolare lo sguardo prima sull’anziana e poi su Violet. Era necessario che ora entrambe collaborassero. «Il castello rimane senza dubbio il luogo più sicuro per Violet, considerando già la presenza di miei tre colleghi nel corpo docente e della mia attuale residenza nei pressi di Hogsmeade. Oltre a ciò posso vantarmi di avere alcuni contatti con alcuni studenti per via della Comitato in difesa degli Elfi Domestici. Ma prima di addentrarci nello specifico su come gestire la sicurezza di Violet all’interno del castello, vorrei concentrarmi su una dimora più sicura per voi, madame, e la sua domestica Beth.» Controllò velocemente il nome della domestica sugli appunti che aveva preso grazie alla prima parte di colloquio svolto con Violet.
Ora avrebbe fatto arrabbiare la donna, ne era sicuro, ma si sarebbe imposto con il pugno di ferro, ne valeva della sua sicurezza. «Vi dovrete trasferire in un’altra dimora, possibilmente in una zona di campagna o comunque poco popolata. Meno gente c’è, meno c’è il rischio che qualcuno vi riconosca e vi venda al Signore Oscuro. Suggerirei la Scozia o il Galles.» Prese a segnare i suggerimenti così da avere uno schema più ampio e dettagliato sulla prossima mossa da intraprendere. «Sarebbe un’ottima scelta una fattoria, dovete sbarazzarvi di ogni sfarzo se non volete rimanere sotto i riflettori dei Mangiamorte. Inoltre, ciò garantirebbe a Violet una dimora sicura durante le vacanze. Ah, giusto, forse meglio che scegliate un Custode Segreto. Vedrò di discutere con Rhaegar Wilde questo dettaglio.»
La pergamena su cui scrisse di proprio pugno prese ad avere sempre più appunti, tanto da doverne prendere un’altra dì lì a poco. Poi però posò la piuma e lasciò che fosse quella Prendiappunti a continuare per lui, così che l’Auror potesse rivolgere la più totale attenzione su Violet. La fissò con serietà, voleva che fosse chiaro e categorico se le predisposizioni per la sua sicurezza funzionassero a dovere.
«Non ti nasconderò nulla, Violet.» cominciò in tono grave. «Ma è probabile, quasi certo, che il motivo per cui ti voleva quel Mangiamorte fosse proprio per il tuo dono. Tuo madre lo aveva e, come tua nonna ha appena sostenuto, era molto vicina al Signore Oscuro. Lui non è il tipo da lasciarsi sfuggire una simile risorsa né particolarmente incline al perdono. Se ti vuole è per sfruttarti, portarti dalla sua parte se possibile, ma in ogni caso tenterà di sporcarti sapendo che sarebbe una vendetta perfetta per quanto accaduto con tua madre. Questo è quello che farei io se fossi il Signore Oscuro, ma ad ogni modo tu devi rimanere lontana dalle sue grinfie.» Fece una breve pausa, poi riprese. «Ho due alternative in merito alla tua sicurezza. La prima: appellarti totalmente ad un mio collega nel corpo docente, al quale vedrò di scrivere il prima possibile; oppure, e quindi la seconda opzione, chiedere al Preside un permesso speciale per la mia persona in caso di urgenze. In questo caso ti appellerai a me, un Auror esterno ad Hogwarts. Sappi però che a tua insaputa sceglierò uno o due studenti per tenerti d’occhio, Violet, e che mi terranno aggiornato. Non uscire mai dal castello da sola, ma sempre accompagnata, sono stato chiaro su questo punto?» Agitò un dito in segno di ammonimento, la ragazzina doveva capire bene la portata del rischio e attenersi alle regole che avrebbe deciso per tenerla al sicuro. «Potrai parlare di me soltanto al Caposcuola Brior, usando il nome Signor Volpe, lui lo conosce già e sa chi sono. Voglio cercare di mantenere un profilo basso il più a lungo possibile così da risultare più libero di muovermi ed essere più efficente.» Guardò ancora una volta l’anziana e la nipote con diversi scambi di sguardi. «Domande?»

PS: 180 ☘ PC: 129 ☘ PM: 124 ☘ EXP: 27.5

Scusami il ritardo.
Ti ho appena messo sul piatto due scelte, vedi tu quali possono fare al caso tuo (Consideralo un regalo di compleanno ). Altrimenti scrivimi e vediamo ulteriori alternative.

 
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view post Posted on 17/1/2018, 20:46
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Qualcuno da proteggere - Il desiderio della reclusa -
20gik4h
Era ovvio che fossero lì per trovare delle soluzioni ma era anche evidente che questo non era gradito dalla signora Blaclight, non capiva perché dovesse affidarsi ad un’altra persone mentre erano riuscite a salvarsi per i fatti loro sebbene per un puro miracolo.

«In campagna? Davvero lei mi vuole mandare in campagna? I contadini vivono in campagna, io sono una signora di buona famiglia e non un vaccaio.»


Protestò dopo aver sentito la soluzione dell’Auror. Anche Violet sembrava essere rimasta turbata dalle sue parole e prese a guardare davanti a sé scuotendo la testa e trattenendo a tratti il respiro.

«Ma…ma…io sono un prefetto. Devo essere libera di muovermi come voglio senza rimanere vincolata a qualche compagno. Se devo fare delle commissioni per la casata non mi posso portare in giro anche qualche altro studente.»


<blocquote>Annui spostando poi lo sguardo su sua nonna che non sembrava aver finito di lamentarsi delle misure di sicurezza prese.

«E poi basta Auror…passi lei ma chi mi dice che il suo collega sia affidabile?»


«Su questo punto sono d’accordo con la nonna…preferirei rivolgermi sempre a lei, non voglio affidarmi a qualcun altro.»


Per Violet era molto difficile fidarsi di qualcuno e decisamente non sarebbe stato molto bello ritrovarsi davanti ad un’altra faccia sconosciuta.
Improvvisamente si sentì come in trappola. Da una parte sembrava l’incipit di una storia particolarmente avvincente, dall’altra le sembrava solo di essere un’altra volta in trappola. Aveva vissuto tutta la sua infanzia nascosta nella villa dei Blacklight senza nemmeno avere il permesso di scendere in giardino e adesso le cose stavano di nuovo andando in quella direzione. Sarebbe stata una reclusa per sempre?

”Questa volta però non ho Jay.”


Pensò riportando alla mente la morte dell’elfo domestico della loro casata, il suo primo amico e confidente, il suo compagno di giochi e sogni, il suo piccolo angelo che aveva tanto sofferto per colpa sua. Gli occhi di Violet si fecero tristi e la giovane abbassò lo sguardo sospirando.

"Mi dispiace non essere dalla tua parte ma io sono dalla parte del signor Weiss. È per la nostra sicurezza…non possiamo certo andare a cercare quel mangiamorte ed ucciderlo."


Già, Lucy aveva perfettamente ragione. Non era abbastanza forte per fare una cosa del genere e questo la mandava fuori di testa. Però forse qualcuno lo poteva fare per lei.

«E se lo trovassimo per imprigionarlo? Io potrei sviluppare e usare meglio il mio dono e esservi d’aiuto. Provare a dirvi cosa faranno, dove andranno e allora catturarlo e spedirlo ad Azkaban…io non voglio fare la reclusa per il resto della mia vita e se non combatto questa cosa sarà così senza alcuna possibilità di uscire da questa situazione.»


Maledì la sua abilità, maledì la sua famiglia. Tutti loro erano la fonte delle sue sofferenze mentre lei voleva solo essere una ragazzina come tante altre.


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