La Fiamma che brucia sotto la Pioggia, Per Sophie

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view post Posted on 19/12/2017, 23:46
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Sophie Armstrong
Serpeverde | Prefetto | 17 Anni | ♪ VxQQqFv Ambition is the immoderate desire for power.
Subito dopo aver finito di parlare, Sophie afferrò di nuovo la forchetta e la infilzò sulla seconda patata, portandosela in bocca per poi masticarla molto lentamente. Tutto quello che stava mangiando quella sera era così buono che probabilmente quello sarebbe diventato il suo ristorante preferito, da quel giorno. Tutto era perfetto, nulla a che vedere col cibo scadente che si mangiava a Hogwarts. Quei sapori le ricordavano molto il cibo che cucinava sua nonna, quelle rare volte in cui non lo facevano gli schiavetti di suo padre. Lo guardava dritto negli occhi mentre mangiava quel ben di Dio, ed ascoltava le sue parole con attenzione. Afferrò il calice di vino e se lo avvicinò alle labbra. Era abituata all’alcol che offriva il locale per cui lavorava ad Hogsmeade e, nonostante se lo preparasse da sola e lo facesse in modo impeccabile, nulla poteva arrivare ai livelli di quel liquido rosso. Lo assaporò con piacere e si rese conto che da quel momento in poi sarebbe stato il vino la sua bevanda preferita. Avrebbe comprato un’altra bottiglia e se la sarebbe portata in Sala Comune, prima di andare via, su questo non ci pioveva. Rifletté sulle sue parole e, sì. Aveva ragione. In una famiglia “come la sua”. Era ovvio che la famiglia anormale, tra le due, era proprio quella di Sophie. Quale razza di genitore avrebbe mai abbandonato l’unica figlia proprio durante la sua crescita? Lei aveva sempre avuto un rapporto molto burrascoso col padre, la madre sembrava volerle dimostrare tutto il suo amore ma, in realtà, non lo aveva mai fatto. Era lui che la costringeva a non farlo? O c’era altro? Non era mai esistito un dialogo tra di loro, mai. E, doveva ammetterlo, a volte provava una certa invidia nel vedere il bel rapporto che, al contrario, i suoi coetanei avevano con i propri genitori. Nel momento in cui gli fece vedere le sue cicatrici, poté notare un improvviso mutamento dell’espressione sul viso di Elijah. La guardava dritta negli occhi, ma erano colmi di rabbia, ed immediatamente Sophie capì anche il perché. Lui l’amava, l’amava con tutto se stesso, e stava provando probabilmente la stessa furia che provava lei nell’immaginare Esther che gli faceva del male. Ebbe la conferma di tutto ciò quando, all’improvviso, il bicchiere colmo di vino andò in frantumi. La Serpeverde posò la forchetta nuovamente sul piatto, preoccupata.
– Ehi… – Sussurrò.
– Che c’è? – Sapeva che era una domanda retorica, ma fu totalmente istintiva. Pronunciò quelle poche parole un attimo prima che potesse arrivare il cameriere. Cercava disperatamente gli occhi meravigliosi di Elijah fino a ritrovarli dritti nei suoi. La sua mano destra si allungò lungo il tavolo in attesa di poter stringere quella di lui, come per volerlo calmare. L’avrebbe stretta forte, nel momento in cui il Serpeverde avrebbe posato la sua. Notò con piacere che il suo viso era tornato sereno e tranquillo, e Sophie di conseguenza sorrise. Ascoltò le sue successive parole ed il sorriso divenne ancora più ampio. Fu l’attimo in cui nominò nuovamente sua madre che l’espressione tornò seria. Odiava quella donna, la odiava con tutta se stessa, fin da quando lui, molti anni addietro, le aveva confessato quello che gli aveva fatto.
– Voglio conoscere tua madre. – Il tono di voce era estremamente serio, come il suo viso. Che cosa aveva appena detto? Perché proprio sua madre? Aveva sette fratelli che sembravano apposto, un padre che sembrava apposto e lei voleva conoscere proprio sua madre?
Sì. E ne era anche convinta.



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Edited by Sophie Armstrong - 20/12/2017, 00:06
 
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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 20/12/2017, 21:34





Elijah Sullivan
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O
sservò con attenzione il braccio di Sophie che si allungava sul tavolo verso di lui. Elijah mosse, a sua volta, la mano, e le sue dita si intrecciarono tra quelle della Serpeverde.
- Sto bene – si limitò a dire, senza soffermarsi più del dovuto sull’argomento. Non era assolutamente necessario, almeno per il momento. Voleva solo che la serata fosse unica e indimenticabile per entrambi, ma soprattutto per lei.
Furono le successive parole di lei che lo lasciarono totalmente annichilito. Mai e poi mai avrebbe pensato una cosa del genere.

Voglio conoscere tua madre.

Sua madre non era una persona da conoscere, era piuttosto una persona da evitare. Dopo che le aveva parlato di Esther, tre anni prima ad Hogsmeade, era dell’idea che Sophie avesse capito alla perfezione che razza di persona fosse sua madre e che fosse una da evitare come la peste. Quella richiesta lo lasciava letteralmente senza parole. Ci voleva davvero coraggio per piazzarsi davanti a sua madre, coraggio ed una certa dose di sfrontatezza e incoscienza. Per tutti i Trolls!! quanto gli piaceva questa cosa, quel suo buttarsi a capofitto in una situazione senza via di scampo la rendeva davvero molto molto simile a lui. No, non era simile, era identica. Elijah si rendeva conto che lui, a parti invertite, avrebbe agito esattamente nello stesso modo. In ogni caso però, l’idea della sua fidanzata era del tutto folle. Lui sarebbe stato un incosciente se l’avesse servita in pasto a sua madre.
- Che? - le sue labbra si socchiusero per la sorpresa – Stai scherzando, vero?
Le sua labbra si erano leggermente aperte, ma i suoi occhi iniziarono a diventare sempre più enormi. Appena pronunciò quelle parole si rese conto che potevano essere facilmente fraintese, anzi...sarebbero state sicuramente fraintese.
- Sophie, non è che non voglio portarti a casa mia – lei non aveva idea di quanto fossero importanti quelle parole dentro di lui – diciamo che non voglio metterti in una brutta situazione. L’ultima cosa che voglio è vedere mia madre che si mette da darti lezioni di vita.
Abbassò le palpebre un attimo, mordendosi di nuovo il labbro inferiore. Doveva prendere una decisione e doveva farlo immediatamente. Non voleva che il suo rapporto con lei venisse rovinato da parole non dette o decisioni rimandate a data da destinarsi.
Fece un sospiro profondo e poi i suoi occhi si tuffarono dentro a quelli della Serpeverde. Non sapeva se stava per fare la cosa giusta, non ne era affatto sicuro. Ma davvero stava per farlo? Era davvero così folle? Probabilmente non era affatto la cosa giusta, era però la cosa che lui voleva. Sì, lo voleva con un’intensità che gli faceva torcere le budella.
- Principessa, vuoi passare le feste di Natale con me? - ci pensò un attimo… - e, se accetti, sarai costretta a conoscere mia madre.
Non voleva però incatenarla in un simile incubo senza via d’uscita – A Capodanno, però, voglio portarti in un posto bello...da soli, io e te.




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view post Posted on 21/12/2017, 17:45
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Sophie Armstrong
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Sentire il calore della pelle di Elijah sulla sua mano la fece tranquillizzare ancora di più. Sì, si era preoccupata di quella sua reazione, doveva ammetterlo, ma a mente lucida era consapevole che, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso. Aveva capito subito che quella rabbia era stata causata dall’immagine di un uomo che maltrattava Sophie, che da un po’ era ormai la sua fidanzata. Era consapevole del fatto che Elijah avrebbe fatto di tutto, pur di proteggerla, avrebbe fatto di tutto per evitare che qualcuno le facesse del male, e le aveva anche detto che per lei sarebbe stato disposto a morire. E la stessa cosa, ovviamente, valeva per lei.
Sophie aveva pronunciato quelle parole nella calma più assoluta, molto diversamente dall’espressione che assunse il volto di Elijah nell’udirle. Lei aveva sempre amato le sfide, non le erano mai piaciute le cose semplici, ed aveva una certa propensione a cacciarsi nei guai solo per sfizio. Sì, sapeva che tipo di donna fosse Esther Montague, ne era estremamente consapevole, ed era stata proprio quella consapevolezza ad averla spinta a confessare ad Elijah la sua voglia di conoscerla. Non aveva ancora idea di come avrebbe reagito se veramente se la fosse ritrovata davanti agli occhi da un giorno all’altro, ma era sicura che l’avrebbe guardata con disprezzo fin dal primo momento. Il suo viso continuava ad essere serio, ancor di più dopo aver ascoltato le sue parole che fecero vedere tutta la sua sorpresa a quella richiesta. Che cosa aveva in contrario? Perché non voleva portarla a casa sua? Pensava forse che stesse correndo troppo o cosa? Le pupille di Sophie si dilatarono più del dovuto a quei pensieri, e non accennò a dire nulla. Furono le successive parole di Elijah a tranquillizzarla nuovamente, ma vedeva in lui un certo senso di difficoltà. La sua preoccupazione era veramente soltanto quella di metterla in una situazione in cui sua madre avrebbe approfittato di lei?

– Cosa non ti convince, Elijah? Pensi che non sia capace di tener testa a tua madre? – Il tono di voce era tranquillo, ma dimostrava quanto Sophie fosse dubbiosa in quel momento. La sua paura era proprio quella, aveva paura che lui non fosse ancora pronto a fare un passo del genere, ma lei cosa poteva saperne del significato della parola “famiglia”? Non aveva idea di cosa significasse averne una, e non vedeva di certo così importante l’idea di dover presentare un eventuale ragazzo a casa. Suo padre non era una persona importante per lei, perché doveva esserlo in quella circostanza? Non era mai stato protettivo nei suoi confronti, quindi, cosa gli sarebbe importato se la figlia avesse conosciuto un ragazzo di cui si era innamorata? Nulla, assolutamente nulla. Continuò a scrutare il viso di Elijah con l’intento di leggere le sue espressioni facciali, ma la sua voce la fece tornare con i piedi per terra. Aveva appena dimostrato di essere titubante alla richiesta di conoscere la madre, perché ora le stava chiedendo di passare il Natale insieme? Cosa gli aveva fatto cambiare idea?
– Elijah, ora sei tu la persona più importante della mia vita, con chi credi che potrei passare il Natale, in alternativa? – Nonostante i suoi molteplici dubbi, il suo sorriso tornò prepotentemente sulle sue labbra. Accarezzò per un’ultima volta il dorso della sua mano con il pollice, prima di staccarsi dalla sua pelle e tornare ad afferrare la forchetta.
– A Capodanno? Dove vuoi portarmi? –

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Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 23/12/2017, 19:44





Elijah Sullivan
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E
ra estremamente difficile spiegare certe cose a Sophie, e non perché non le capisse. Semplicemente era difficile da spiegare. Sua madre era un discorso davvero complesso e, da qualunque punto di vista l’affrontavi, era un un punto morto.
- Oh, Principessa. Il fatto che tu sia perfettamente in grado di tenerle testa...beh, non mi sfiora nemmeno l’anticamera del cervello. Quello che mi preoccupa è come ne verresti fuori. Io so quello che vali, che sei forte e coraggiosa...davvero, questo lo so. Ma tenere testa a mia madre è un conto e avere la meglio su di lei è un altro. Lei distrugge tutto quello che tocca e non voglio che succeda a te.

Nonostante questo, Elijah voleva che Sophie restasse con lui quel Natale. Voleva prenderle la mano davanti all’albero, mentre nessuno se ne accorgeva. Voleva vedere i suoi occhi mentre, con un unico piatto e due cucchiai, avrebbero ingurgitato il pudding di Natale, tradizione a cui papà Sullivan non voleva rinunciare. Avrebbe voluto farle qualche sorpresa inaspettata e averla dalla sua parte nella guerra di famiglia che si scatenava ogni sera della Vigilia. Si, sarebbe stato bellissimo e lui non voleva doverci rinunciare per colpa di Esther.
- Tu però puoi farlo, tu sei l’unica che potrebbe farlo ed è per questo che voglio tu venga in ogni caso. Non voglio stare lontano da te a causa di mia madre. Sophie, sarà un incubo, ma sono felice che tu voglia esserci insieme a me.

Era orgoglioso di lei, della sua voglia di combattere sempre e comunque. Era una delle cose che aveva ammirato nella Serpeverde fin dal primo giorno che l’aveva conosciuta. La sua forza di sopravvivenza, così tremendamente uguale alla sua.

A Capodanno? Dove vuoi portarmi?

Scoppiò a ridere. Di solito era abituato ad andare per step. Il suo primo obiettivo era quello di uscire vivo dal Natale con la sua cara madre. Gliel’aveva detto perché voleva scappare dal mondo insieme a lei, ma la destinazione non l’aveva ancora decisa.
- Non ne ho la minima idea, l’unica certezza è che voglio stare da solo insieme a te – le strinse la mano più forte – Vuoi che lo decidiamo insieme o preferisci che sia una sorpresa?
Non voleva andare chissà dove, voleva solo passare dei momenti da solo con lei. Certo, la cosa poteva essere sconveniente per una ragazza, sebbene Sophie fosse già maggiorenne, a differenza di lui. Intendiamoci, Elijah non voleva fare nulla di male, ma proprio niente. Non si sentiva ancora pronto per affrontare una cosa del genere e non sapeva cosa potesse pensare lei in quel momento.
- C’è qualche posto dove vorresti andare ?



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view post Posted on 25/12/2017, 19:07
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Sophie Armstrong
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Rimase in silenzio, mentre ascoltava con attenzione ogni minima sillaba che fuoriusciva dalla bocca del ragazzo. Spostava lo sguardo dal suo viso soltanto per dirigerlo verso il piatto e poter infilzare la forchetta sul cibo che stava gustando quella sera. Non era mai stata una grande amante del cibo, ma quella sera aveva divorato ogni minima cosa che si era presentata davanti agli occhi. E, doveva ammetterlo, quell’appetito lo aveva ritrovato proprio dopo aver conosciuto Elijah. La stava forse influenzando col suo modo di fare? Stava cominciando a sentirsi sazia, e si era appena accorta che aveva appena svuotato il piatto. Bevve in un unico sorso il restante vino rimasto nel calice, e, dopo averlo posato nuovamente sul tavolo, afferrò la bottiglia e ne versò ancora. Ritornò a bere, mentre continuava ad osservare le labbra di Elijah muoversi.
– E’ proprio per questo motivo che voglio conoscerla. Sono sicura che non sarà in grado di distruggere anche me. – Rispose senza pensarci due volte, poi riportò il calice davanti alla sua bocca. Non se n’era ancora resa conto, forse, di quanta complicità ella avesse con l’alcol, ma ancor di più col vino. L’aveva bevuto così velocemente che la testa sembrava voler andare altrove, nonostante avesse sempre retto bene. O, molto probabilmente, erano le bevande del Mondo Magico ad essere scarse. La sua mente cominciò ad immaginare se stessa seduta attorno ad un tavolo pieno di gente, ma non era gente qualsiasi, era la famiglia del suo fidanzato. Si immaginava lì, in mezzo a tutte le sue sorelle, a suo fratello, e ai suoi genitori. Immaginava gli sguardi ghiacciati che avrebbe lanciato ad Esther, insieme alla sua voglia di vederla soffocare con la cena di Natale. Si rese conto, in quell’istante, che la sua mente sadica e malata non era per nulla cambiata. Sì, amava Elijah, lo amava con tutta se stessa, ma quelle immagini perverse non accennavano a scomparire dalla sua mente. Eppure, lui non era mai contemplato in quei pensieri. La sua voce la fece ritornare con i piedi per terra, pertanto puntò nuovamente gli occhi verso i suoi e riprese ad ascoltarlo. Sorrise a quelle parole, mentre finiva di sorseggiare quelle poche gocce di vino rimaste sul fondo del bicchiere. E se lui avesse saputo cosa le stava passando per la mente l’attimo prima? Era pur sempre sua madre, nonostante tutto, e sicuramente non avrebbe accettato che la sua ragazza avesse istinti omicidi verso di lei. Cominciò a sperare che fosse l’alcol ad annebbiarle la mente in quel modo, ma ne dubitava fortemente. Era lei, quella era la sua natura.
– Vuoi che lo decidiamo insieme o preferisci che sia una sorpresa? – Posò il calice sul tavolo e l’espressione del suo viso tornò ad essere serena. Non aveva mai amato le sorprese, anzi, aveva sempre cercato di evitarle. Ma doveva ammettere che, da quando aveva cominciato a condividere la sua vita insieme a lui, fin dal primo giorno, l’aveva riempita di quella roba. Erano proprio quelle sorprese a renderla felice come una bambina. E sì, le adorava, le adorava con tutta la sua anima.

– Sei tu quello pieno di sorprese, Sullivan. – Si diede una rapida occhiata intorno, ma ben presto si accorse che anche la vista era diventata annebbiata. Le scappò una risata, una sola, breve e per nulla sonora.
– Elijah… – Sentenziò, tra una risatina e l’altra.
– Credo che sia il caso di tornare. –

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