All I want for Christmas is You!

«Oh, sì. Ricordo assai bene. Non volevi che ti chiamassi Orsacchiotta, così ho dovuto optare per Pòg ag Tine. Anche se ora sei poco Baciata dal Fuoco.» commentò divertito, facendo una faccia tra l’imbronciato e il malizioso, con tanto di sbuffo. Non avrebbe smesso facilmente di ricordarle di come ci fosse comunque rimasto male, sebbene l’avrebbe amata al dì là dei capelli.
La afferrò per la vita, attirandola a sé, mentre accarezzava il profilo dell’accendino con un sorriso soddisfatto. «Ah, odi che fumi?» la punzecchiò. Le catturò all’improvviso la bocca e la intrappolò nella sua per un bacio molto birbante, facendo per staccarsi ma ritornando subito all’attacco. Dopo un po’ però si staccò davvero e rise, felice. Amava farla impazzire. «Mi piace moltissimo.» le surrurrò. «E so il significato del nodo. Infondo è del mio popolo, non trovi?»
Aiden amava la propria Terra, le sue origini, il sangue del popolo celtico che gli scorreva nelle vene. Lui era il discentente vivente di Brian Boru e, sebbene non lo avesse ancora detto a Daphne, ne andava molto fiero. Forse però era anche il momeno di dirglielo, renderla partecipe delle sue scoperte.
«La sai una cosa?» mormorò, mentre la avvolgeva con entrambe le braccia. «Pare che alla fine la leggenda sulla discendenza del ramo materno della mia famiglia sia vero. Il Clan O’Brien discende sul serio da Brian Boru.»
Come avrebbe reagito?

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«Parla per te, Woods.» esclamò il rosso, alzando un sopracciglio, fingendosi serio e offeso. Ovviamente stava scherzando, reggendo il gioco che Daphne aveva avviato. Le chiuse la bocca con le dita, facendo in modo che assumessero la vaga forma di un becco da papero. «Quack, quack, quack. Ciao io sono Duffy, una bellissima papera e mi piacciono i soprannomi del mio ragazzo. Quack.» imitò, simulando una voce un po’ da papero per prenderla in giro.
Scoppiò a ridere e la lasciò andare, osservandola incrociare le braccia al petto. «Quando ti preoccupi per me sei proprio sexy, Daph.» le disse, dopo essere tornato serio. Lo diceva per davvero, la trovava bellissima quando si preoccupava per lui, anche per la più banale delle cose. Certo, a volte era infastidito dalla famosa apprensione di Daphne nei suoi confronti, come se fosse un bambino da proteggere, ma tutto sommato era un suo modo per dimostrargli quanto tenesse a lui.
La cinse con le braccia alla vita e la attirò a sé per un abbraccio. «Sì, ma non dirlo in giro. Ormai non ha più importanza, resto sempre Aiden.» Appoggiò la fronte alla sua. «E’ la stessa cosa quando mi hai detto del tuo segreto. Chevalier o Woods, cosa cambia? Resti comunque tu. Il passato ormai è passato, possiamo solo preservarne il ricordo e fare in modo che non muoia mai oppure estinguerlo per sempre. La scelta è comunque individuale.»
Le baciò una guancia.
Per quanto Daphne lo negasse o lo nascondesse, Aiden temeva che il suo passato la tormentasse e che un giorno le avrebbe impedito di godersi quella nuova vita che con tanta fatica si era costruita. In cuor suo, il rosso sapeva che se fosse successo non le avrebbe permesso di affrontare la cosa da sola, ma non glielo disse.

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Le stampò un bacio su quelle labbra paperesche, ridacchiando. «Perché hai un’aria così seria...» disse con serietà. La lasciò andare e scoppiò a ridere alla movenza di Daphne. Era sexy a prescindere, ma non glielo disse, infondo era sicuro che lo sapesse e talvolta non servivano le parole per dimostrare qualcosa.
«In fatto di storia, si può sempre rimediare.»
Sospirò e fissò i vari materiali usati per quella sorpresa: la sedia, le casse, i cavalletti per sorreggere tutto. Era giunto il momento di tornare a casa, portandosi dietro tutta quella roba.
«Che ne dici di tornarcene a casa? Magari prima aiutami a portare via tutta quella roba.» E gliela indicò. Poi, con fare malizioso, Aiden si sporse verso il suo orecchio. «Potrei non aver finito con te.» E glielo mordicchiò piano, con una certa tenerezza.
In un certo senso poteva lasciar intendere un determinato tipo di invito, ma lasciò a Daphne la scelta sul da farsi, ma ciò non privò ad Aiden il desiderio di lei. Stavano insieme e non c’era nulla di male in una cosa simile, anche se era probabilmente Daphne avrebbe potuto obbiettare a riguardo.
Tentò comunque, poi prese le casse e iniziò a riportare a casa con la Smaterializzazione, facendo attenzione a non essere visto dai Babbani.

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