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| Quello su cui si poso lo sguardo della donna era un fine bastone da passeggio in ebano i cui ornamenti in argento impreziosivano l'oggetto stesso. La punta del bastone per proteggerla dall'usura era impreziosita da un puntale in argento. Il manico del bastone, anch'esso del medesimo materiale del puntale, era stato realizzato con la forma di un serpente dalle fauci aperte pronto ad attaccare ed era decorato da un paio d'occhi che altro non erano che due smeraldi, finemente cesellati, all'interno degli spazi adibiti allo scopo. «No, Miss, le assicuro il piacere è tutto mio.» Un nuovo sorriso fece capolino sul volto del giovane Ministeriale che, udito il nome della propria interlocutrice, fece un lieve inchino col capo. «Enchanté, Mademoiselle Johansdòttir. Avete un cognome nordico, o meglio, quello che noi chiamiamo cognome è per voi il nome di vostro padre con il suffisso femminile se non erro, perdonate sono appassionato di mitologia e quella vichinga non fa eccezione, potrei sapere da dove provenite?» Alla richiesta della donna annuì prendendo nuovamente parola. «Va bene Roxana, solo se voi mi chiamate Vath e mi date del tu, in fondo non credo abbiamo molta differenza d'età.» Il locale, in quei minuti trascorsi ad attendere il proprio thè, il locale si era riempito. Complice l'ora, che favoriva un brunch veloce, il locale era rumoroso, caotico e pieno di camerieri che si muovevano tra i tavoli in fretta e furia portando ordinazioni o andando a prenderle. Quando l'attenzione della donna si focalizzò sullo stesso flusso di pensieri esprimendo il proprio parere Vath tornò a guardarla, il proprio sguardo acquamarina incontrò quello azzurro di lei, come se mare e cielo si fossero uniti, separati da quella piccolissima linea dell'orizzonte. «Si, non sono male, considerando che si tratta di un sabato mattina questo locale ha un ottima affluenza.» Le parole di lei fecero eco ad una nuova domanda, a cui Vath volle rispondere con quella che a suo parere era galanteria. «In realtà è la prima ma, considerando gli incontri che si fanno, sarei del parere di ritornarci più spesso.» Un sorriso avrebbe accompagnato la frase del ministeriale e, mentre il solerte John si stava avvicinando per portare la teiera, piattino, e filtro di Earl Grey, la giovane fece la propria richiesta: altro thè. «Se non è di troppo disturbo nel frattempo lo aspettate condividerei un po' del mio thè. Cosa ne pensate?» Le disse fermando un attimo l'uomo alzando la mano destra. Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”
“ La conoscenza è potere. ” | |
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